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Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 19:04
da Joblack
Paolo11, anche la mia generazione l'avrebbe fatto.
@shiloh
Cgil:
«Esecutivo non punta a intesa ma solo a licenziamenti facili.
Monti ha detto che non c'è bisogno dell'accordo, 'basta un verbale di riunione che faremo noi'».
Il governo Monti è contro i lavoratori, ormai è chiaro a tutti.
Inoltre Monti ha fatto finta di riaprire la "concertazione" con le parti sociali, riducendo il confronto ad un "verbale di riunione".
Sacconi, nel solco delle leggi via via elaborate dai giusvaloristi Treu, D'antoni e Biagi, ha scientemente diviso i giovani lavoratori, rendendoli precari e senza diritti sindacali e senza ammortizzatori sociali, dai lavoratori + anziani sindacalizzati e protetti dagli ammortizzatori.
Adesso il governo Monti, in netta continuità con il governo B., annulla diritti sacrosanti dei lavoratori rendendoli + deboli davanti all'arroganza di amministratori d'azienda alla Marchionne, dove nelle sue aziende viene impedito l'esercizio di rappresentanza sindacale della Fiom.
Noi tutti forumisti dobbiamo ribellarci a questa deriva reazionaria, spingendo il PD a respingere in parlamento questa riforma del lavoro arrivando se è necessario a sfiduciare Monti ed andare a nuove elezioni.
un saluto
P.S. Potrebbe qualcuno di voi dirmi se queste norme sul lavoro si applicano anche ai lavoratori statali, che non sono pochi circa 3,5 milioni? Oppure no?
Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 20:37
da aaaa42
il contratto Unico In Francia.
questa è una vera proposta rivoluzionaria.
Rivalutiamo il prof. Ichino !!
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FRANCIA : GLI ASTRONAUTI ;
IL CONTRATTO UNICO DI LAVORO (CPE) IN FRANCIA .
In una inserzione Ricerca di Lavoro di un noto giornale c' era scritto :
' Cerchiamo un astronauta per un lavoro sperimentale nello spazio .
L' astronauta deve avere obbligatoriamente e senza alcuna eccezione le seguenti Lauree : Ingegneria, Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienza della Comunicazione, Psicologia, Medicina specializzazione parti cesarei nello spazio .
Età massima 26 anni .
La mansione consiste nella manutenzione e controllo del software di bordo , sviluppare un dialogo costruttivo per delle nuove leggi democratiche con gli abitanti di marte, capacità di analisi sull'economia e sulla globalizzazione nel pianeta Marte, partecipare ai dibattiti in televisione nel canale satellitare Mediamarte , partecipare in prima persona a progetti sulla natalità nello spazio in collaborazione con donne ( giovani ) scienziate, (.in altri termini inseminare le giovani scienziate ndr )
( forse per questo l' età massima richiesta è di 26 anni ndr )
infine assistere ai parti nello spazio , è richiesta una specializzazione in parti cesarei nello spazio ,.
E altresì richiesta una esperienza di cuoco per una cucina creativa nello spazio.
L'inserzione prosegue ' vista la complessità delle mansioni richieste in deroga all' articolo 4 del R.D.L. 13 novembre 1924 n. 1825 è stato raggiunto un accordo con il ministero del lavoro e i sindacati maggiormente rappresentativi a livello nazionale , in base a questo accordo in via eccezionale il patto di prova è stabilito in 24 mesi .
L' articolo 4 del R.D. L. n. 1825 del 1924 recita ' IL PERIODO DI PROVA NON PUO IN NESSUN CASO SUPERARE MESI 6 per ...direttori tecnici o amministrativi ed impiegati e funzioni equivalenti '.
La norma R.D.L parla di dirigenti e pone un limite MASSIMO di 6 mesi, in effetti l'astronauta non c è .
I giovani francesi, magredini e non avendo letto l'inserzione sono andati dal fluente primo ministro francese Dominique De Villepin e dal ministro dell' Interno Sarko ( alias Nicholas Sarkozy ) e gli hanno detto,che loro erano disponibili a non far cadere il governo francese e che avrebbero accettato un periodo di prova di 24 mesi , ma solo nel caso di assunzione ( e di relativo stipendio ) come astronauti , alcuni spiegavano al primo ministro che erano cuochi con creatività spaziale altri che avevano depositato con successo presso la banca del seme .
Per il momento non è conosciuta la risposta , ma se la risposta sarà negativa probabilmente il governo francese cadrà.
Stupiscono alcuni commentatori che chiedono l' introduzione in Italia del Patto di Prova di 2 anni, dimenticandosi del R.D.L. che stabilisce un periodo massimo di prova di 6 mesi per dirigenti e quadri .
Forse I giovani vengono assunti in Italia con la qualifica di Dirigenti ? ( periodo di prova di 6 mesi )
Oppure secondo questi commentatori assoldati tutti in Italia cercano astronauti plurilaureati con età massima di 26 anni ?
Abbiamo in Italia veramente commentatori e giornalisti innovativi .
Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 21:09
da peanuts
"Monti: su art.18 tutti d'accordo tranne Cgil"
Allora, se qualcuno aveva ancora dubbi... il governo sta preparando il trappolone per il Pd (ci cascherà?) e la divisione delle parti sociali, esattamente come successo alla fiat.
Quello che andrebbe fatto ora:
- ritiro dal tavolo di trattativa, sciopero generale, manifestazioni, referendum
- il Pd DEVE RITIRARE IL SUO APPOGGIO, SUBITO!
Se non si fanno queste cose vinceranno "loro" e la destra si prenderà il merito di aver determinato anche le scelte dell'altra parte
Vadano all'inferno loro, monti, la fornero, tutti quanti. Non ci servono. Proponiamo IDEE PER VINCERE
Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 22:04
da peanuts
Visti i toni ARROGANTI del premier, io dico chiaramente che bisogna FARLA FINITA.
Secondo voi, è possibile organizzare tra noi una richiesta da inviare al Pd affinché ritiri l'appoggio a questi servi di confindustria?
Potremmo raccogliere una serie di messaggi qui e poi inviare una mail, che so.
Lo facciamo?
Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 22:39
da Joblack
peanuts ha scritto:Visti i toni ARROGANTI del premier, io dico chiaramente che bisogna FARLA FINITA.
Secondo voi, è possibile organizzare tra noi una richiesta da inviare al Pd affinché ritiri l'appoggio a questi servi di confindustria?
Potremmo raccogliere una serie di messaggi qui e poi inviare una mail, che so.
Lo facciamo?
L'unico aggancio possibile con il PD è Cesare Damiano, con il suo sito:
http://cesaredamiano.wordpress.com/
Sono pessimista che il PD possa e voglia ascoltarci.
Bye
Jo
Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 22:58
da Joblack
Articolo preso dal sito di Cesare Damiano:
LAVORO: BENE NORME IN ENTRATA, MA SU ART.18 VALGA SEMPRE REINTEGRAZIONE
Pubblicato il martedì, 20 marzo 2012 da Cesare Damiano
Mentre la trattativa è in corso, ribadiamo l’esigenza che si concluda con un accordo unitario tra governo e parti sociali. Dalle notizie che abbiamo appreso ci pare positiva l’attenzione che il governo sta ponendo a regole più stringenti per quanto riguarda i rapporti di lavoro flessibili in ingresso, cioè per le nuove assunzioni. Si tratta delle riproposizione o del miglioramento di norme già previste dal protocollo del 2007: la non reiterazione, oltre i 36 mesi, dei contratti a termine; la verifica della corretta applicazione dei contratti a progetto; il superamento delle partite Iva e degli associati in partecipazione, quando se ne ravvisi un loro utilizzo opportunistico da parte delle imprese. Così come ci convince l’idea che il contratto a tempo indeterminato debba rappresentare la forma di impiego ‘dominante’, come prescrive l’Europa. Mentre non condividiamo l’idea di avere il solo risarcimento al lavoratore in caso di ingiusto licenziamento per motivi economici. Noi pensiamo che la reintegrazione debba valere in tutti i casi. Anche il modello tedesco, al quale si fa spesso riferimento, prevede nel caso licenziamento per motivi economici senza giusta causa di lasciare al giudice la possibilità di scegliere tra reintegrazione o risarcimento. Rendere più liberi i licenziamenti per motivi economici può essere controproducente e soprattutto in questo momento di crisi. Ci auguriamo che la trattativa prosegua e porti il prezioso risultato di un accordo unitario.
Re: articolo 18
Inviato: 20/03/2012, 23:09
da pancho
Lavoro, Monti: consenso tranne Cgil
Camusso: riforma per i licenziamenti
Conferenza stampa da Palazzo Chigi. Diretta tv | Il vertice riprende giovedì alle 16. La foto twittata dalla Cgil. Monti: «Consenso di massima tranne della Cgil sull'Art. 18. A nessuno il potere di veto». Fornero: «Sì a flessibilità buona, via la cattiva. Stop a dimissioni in bianco». Camusso: «Governo punta a licenziamenti facili, posizione di altri sindacati ora è un problema». Preannuncia mobilitazioni. Bonanni: «Giudizio positivo». Angeletti: «Per giudizio positivo servono modifiche». Bersani: «Monti, serve coesione sociale» VIDEO | Cremaschi, Fiom: «Cgil proclami sciopero». | Verso elenco causali licenziamento lavoratori | INFOGRAFICA: Cosa divide le parti sociali | SCHEDA: come si licenzia in Europa | Pressing di Napolitano: VIDEO | Fornero: «Tutti si lamentano...» VIDEO
http://www.unita.it/economia/lavoro-il- ... i-1.393208
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Riprendendo il titolo di un'altro 3D: PD quo vadis....
Ho sempre detto che l'art. 18 avrebbe probabilmente messo il PD difronte a delle scelte importanti.
Qui si tratta di una prova di forza poiche' non e' il punto non firmato dalla CGIL a far crescere il Paese.
Forse la prova finale che vuol testare la forza della controparte.
Che fara' ora il PD?
Il PD non pensa che tutto questo possa essere stato fatto anche per dividere lo stesso partito?
Non sono degli sprovveduti costoro. Sono tecnici che fanno politica ma la fanno secondo il loro credo politico.
Che ora il PD firma o non firma sempre una ricaduta avra' e lor signori lo sapevano bene.
Sapevano pure come era la struttura politica dello stesso PD. Struttura politica che lo rendeva fragile e ora sta' pagando questa debolezza.
Ora alcuni esponenti dello stesso PD criticano la stessa riforma delle pensioni poiche' ritengono che non avvii la ripresa.
Oltretutto non crea ricambi sul mondo del lavoro.
Ma allora perche non si sono opposti con piu' fermezza o lo spauracchio dello spread poteva far passare tutto?
Era chiaro che poi la Fornero andasse dichiarando che il lavoro spoco la politica non se l'e' sentita di fare e per questo hanno chiamato loro.
Ma allora. come ho detto anche nel precedente forum, perche' Napolitano a dato mandato a costoro e non ad altri'
Forse perche' anche lui riteneva che la via fosse soltanto questo e non altre?
Chiaro che e' cosi'. Se non fosse cosi' qualcuno dovrebbe pero' spiegarmelo bene.
Questo, e' il governo del Presidente che in questo momento specifico ha ritenuto che a rimettere in sesto il paese ci fosse a disposizione solo questi governi liberisti che stanno attuandol le stesse politiche liberiste europee.
Ma allora, mi chiedo ancora una volta, non sarebbe stato meglio essere andati subito alle elezioni e, visto che le previsioni davano al cemtro sinistra la vittoria, raggiungere gli obiettivi di bilancio con riforme ben diverse e meno liberiste?
Ora il PD si trova ad essere l'unico partito che da queste riforme ci rimettera' sia che firmi o non firmi, come ho detto anche prima. E' stato messo in questa palude dai vari Ichino, Morando e co. che sicuramente da tutto questo saranno gli unici a salvarsi poiche per loro altre porte saranno sempre aperte.
Purtoppo questi atteggiamenti hanno in comune col PD di mettere il difficolta' la stessa CGIL cercando di contrapporla alla FIOM.
Ci riusciranno?
Il pericolo esiste e Marchonne ne sa qualcosa.
Saremmo noi in grado di difendere queste posizioni o anche noi ora le mettiamo in dubbio.
Il virus ha gia' contagiato anche noi? E quanto?
Vadano a waffa........
un salutone
Re: articolo 18
Inviato: 21/03/2012, 9:47
da mariok
DEMOCRATICI DIVISI SULL'ESITO DEL NEGOZIATO. FIORONI APPREZZA. FASSINO: SBAGLIATO
Bersani all'esecutivo : «I patti non erano questi»
Il Pd costretto a dire sì, anche di fronte al no di Camusso. Il leader teme le tensioni sociali e lo strappo con la Cgil
ROMA - Al Pd lo hanno battezzato il «disaccordo concordato». E ai più anziani tra i dirigenti del partito ha ricordato un termine del politichese del tempo che fu: le convergenze parallele. Tradotto, significa che a Largo del Nazareno sperano di gestire senza strappi, rotture e polemiche con la Cgil questa vicenda della riforma del lavoro.
Non sarà facile. Quando il provvedimento arriverà in aula il Pd sarà costretto a dire il suo sì, anche di fronte al no di Camusso. «Il nostro voto favorevole, pur con tanti distinguo, non può essere in discussione», sottolinea infatti Enrico Letta. Bersani, che in serata parla con la leader della Cgil, preferisce non essere così esplicito. È fortemente irritato con il governo: «Non ha cercato con convinzione l'accordo. I patti non erano questi, i patti erano che si sarebbe tentata l'intesa in tutti i modi», è il suo rimprovero.
Quello che più temono in questo momento i vertici del Pd è lo scoppio di focolai di tensione sociale. Il segretario è stato chiaro con i suoi: «Prepariamoci, perché adesso si apre una fase non facile. La questione sociale esiste e potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi. Chi protesta, chi non ce la fa più a fare sacrifici va ascoltato». A questo proposito si mostra preoccupato anche Stefano Fassina: «Il governo rifiutando le aperture fatte dalla segreteria della Cgil alimenta una tensione sociale che non fa bene a nessuno. Quando parlava dell'articolo 18 in conferenza stampa Monti sembrava Sacconi».
Sul merito del provvedimento, come era prevedibile, nel Pd ci sono reazioni diverse. Beppe Fioroni non ha dubbi: «Credo che sia stata trovata, sia nel metodo che nel contenuto, una soluzione importante. Si incentiva il lavoro a tempo indeterminato, vengono rafforzati gli ammortizzatori sociali, l'articolo 18 resta con una significativa manutenzione. Nella riunione, altro fattore degno di nota, si è registrata l'unità su tanti punti. Adesso nessuno faccia saltare il banco». Di tutt'altro tenore le osservazioni di Fassina: «Da quello che si può capire finora ci sono dei punti positivi, ma anche molti buchi, per esempio per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali. La parte che riguarda l'articolo 18 non va bene perché lo svuota completamente». Secondo il responsabile economico infatti va introdotto il sistema tedesco nel senso pieno del termine, ossia affidando sempre al giudice la decisione, anche nel caso dei licenziamenti economici. La pensa nello stesso modo Cesare Damiano: «Il modello tedesco, al quale si fa spesso riferimento, prevede nel caso di licenziamento per motivi economici senza giusta causa di lasciare al giudice la possibilità di scegliere tra reintegrazione e risarcimenti».
La linea ufficiale del Pd sull'articolo 18 è questa. E pubblicamente Bersani dice: «Su questa riforma dovrà pronunciarsi il Parlamento». Come a dire che è pronto a chiedere delle modifiche: «Prenderemo le nostre iniziative», assicura Fassina. Ma Bersani sa bene che non si faranno altri passi avanti nella ricerca di un'intesa con la Cgil. Inevitabilmente, le strade del Pd e quelle del sindacato di Camusso si divideranno. E a largo del Nazareno, nonostante le dichiarazioni contrarie, ci si prepara già ad affrontare l'eventuale richiesta del governo di inserire la riforma in un decreto.
Maria Teresa Meli
21 marzo 2012 | 8:30
http://www.corriere.it/politica/12_marz ... f870.shtml
Re: articolo 18
Inviato: 21/03/2012, 9:47
da mariok
DEMOCRATICI DIVISI SULL'ESITO DEL NEGOZIATO. FIORONI APPREZZA. FASSINO: SBAGLIATO
Bersani all'esecutivo : «I patti non erano questi»
Il Pd costretto a dire sì, anche di fronte al no di Camusso. Il leader teme le tensioni sociali e lo strappo con la Cgil
ROMA - Al Pd lo hanno battezzato il «disaccordo concordato». E ai più anziani tra i dirigenti del partito ha ricordato un termine del politichese del tempo che fu: le convergenze parallele. Tradotto, significa che a Largo del Nazareno sperano di gestire senza strappi, rotture e polemiche con la Cgil questa vicenda della riforma del lavoro.
Non sarà facile. Quando il provvedimento arriverà in aula il Pd sarà costretto a dire il suo sì, anche di fronte al no di Camusso. «Il nostro voto favorevole, pur con tanti distinguo, non può essere in discussione», sottolinea infatti Enrico Letta. Bersani, che in serata parla con la leader della Cgil, preferisce non essere così esplicito. È fortemente irritato con il governo: «Non ha cercato con convinzione l'accordo. I patti non erano questi, i patti erano che si sarebbe tentata l'intesa in tutti i modi», è il suo rimprovero.
Quello che più temono in questo momento i vertici del Pd è lo scoppio di focolai di tensione sociale. Il segretario è stato chiaro con i suoi: «Prepariamoci, perché adesso si apre una fase non facile. La questione sociale esiste e potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi. Chi protesta, chi non ce la fa più a fare sacrifici va ascoltato». A questo proposito si mostra preoccupato anche Stefano Fassina: «Il governo rifiutando le aperture fatte dalla segreteria della Cgil alimenta una tensione sociale che non fa bene a nessuno. Quando parlava dell'articolo 18 in conferenza stampa Monti sembrava Sacconi».
Sul merito del provvedimento, come era prevedibile, nel Pd ci sono reazioni diverse. Beppe Fioroni non ha dubbi: «Credo che sia stata trovata, sia nel metodo che nel contenuto, una soluzione importante. Si incentiva il lavoro a tempo indeterminato, vengono rafforzati gli ammortizzatori sociali, l'articolo 18 resta con una significativa manutenzione. Nella riunione, altro fattore degno di nota, si è registrata l'unità su tanti punti. Adesso nessuno faccia saltare il banco». Di tutt'altro tenore le osservazioni di Fassina: «Da quello che si può capire finora ci sono dei punti positivi, ma anche molti buchi, per esempio per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali. La parte che riguarda l'articolo 18 non va bene perché lo svuota completamente». Secondo il responsabile economico infatti va introdotto il sistema tedesco nel senso pieno del termine, ossia affidando sempre al giudice la decisione, anche nel caso dei licenziamenti economici. La pensa nello stesso modo Cesare Damiano: «Il modello tedesco, al quale si fa spesso riferimento, prevede nel caso di licenziamento per motivi economici senza giusta causa di lasciare al giudice la possibilità di scegliere tra reintegrazione e risarcimenti».
La linea ufficiale del Pd sull'articolo 18 è questa. E pubblicamente Bersani dice: «Su questa riforma dovrà pronunciarsi il Parlamento». Come a dire che è pronto a chiedere delle modifiche: «Prenderemo le nostre iniziative», assicura Fassina. Ma Bersani sa bene che non si faranno altri passi avanti nella ricerca di un'intesa con la Cgil. Inevitabilmente, le strade del Pd e quelle del sindacato di Camusso si divideranno. E a largo del Nazareno, nonostante le dichiarazioni contrarie, ci si prepara già ad affrontare l'eventuale richiesta del governo di inserire la riforma in un decreto.
Maria Teresa Meli
21 marzo 2012 | 8:30
http://www.corriere.it/politica/12_marz ... f870.shtml
Re: articolo 18
Inviato: 21/03/2012, 9:52
da Joblack
Intanto la Marcegaglia gioca su 2 tavoli.
Da un lato plaude alla riforma Fornero per la riduzione della precarietà ma senza aggravi per le aziende, incassa la modifica dell'art.18, ma intanto nella sua azienda sta usando il metodo Marchionne per ridurre il salario d'ingresso per i neo assunti di 300 euro al mese per 6 anni.
Purtroppo il PD locale appoggia l'accordo in deroga al contratto standard della Marcegaglia nei suoi rappresentanti degli enti locali sindaci e presidente della provincia.
Per maggiore info, vedi articolo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ti/198713/
un saluto