COME VA IL PD

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camillobenso
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da camillobenso »

Tensioni nel Pd, Sposetti: "Chi vuole la scissione non venga a cercare me"

Bellissimo.

Dopo Genny ‘a poltrona (Gennaro Migliore, ex Rifondazione comunista, ex Sel ora diventato renziano – Alla Leopolda ha dichiarato: “Con il cuore sono a San Giovanni, ma il mio dovere è essere qua con Matteo”. L’unica risposta è il Pernacchio di Eduardo), ecco Ugo ‘o cassiere.
http://www.youtube.com/watch?v=ydsc0q-FMEo

E’ un vero peccato che Giovannino Guareschi sia morto, anche perché non abbiamo un suo erede che sappia descrivere con sufficiente umorismo la commedia all’italiana di questi tempi.
paolo11
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=HMzKSH2R ... ploademail
Euro sì, euro no? Ecco cosa ne pensano i cittadini [VOX POPULI]
Ciao
Paolo11
peanuts
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da peanuts »

Il pd è una merda. Che altro bisogna aggiungere?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Maucat
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da Maucat »

Il PD attuale è un partito conservatore di destra, spero solo che coloro che ancora pensano qualcosa di vagamente di sinistra abbiano il coraggio di votare no la fiducia al Senato e affondino il progetto Renzi e ne fondino uno nuovo...
paolo11
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da paolo11 »

http://www.lafucina.it/2014/10/29/video ... i-pensare/
Il video che vi farà cambiare modo di pensare
Ciao
Paolo11
iospero
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da iospero »

paolo11 ha scritto:http://www.lafucina.it/2014/10/29/video ... i-pensare/
Il video che vi farà cambiare modo di pensare
Ciao
Paolo11

ho visto il video e i relativi commenti TUTTO O K

siamo in perfetta sintonia con la nuova bibbia, resta solo da anticipare e non aspettare l'al di là.
iospero
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da iospero »

non concordo con Peantus e maucat

perché Renzi si sta appropriando di un partito in modo truffaldino, è diventato segretario con un programma alle primarie che non rispecchia quanto sta facendo, e adesso se ne approfitta con una visibilità mediatica sproporzionata rispetto a quello che realmente fa. Quindi spero che la base abbia ancora una sufficiente dose di capacità nel distinguere le cose ben fatte da quelle mal fatte.
Maucat
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da Maucat »

iospero ha scritto:non concordo con Peantus e maucat

perché Renzi si sta appropriando di un partito in modo truffaldino, è diventato segretario con un programma alle primarie che non rispecchia quanto sta facendo, e adesso se ne approfitta con una visibilità mediatica sproporzionata rispetto a quello che realmente fa. Quindi spero che la base abbia ancora una sufficiente dose di capacità nel distinguere le cose ben fatte da quelle mal fatte.
Esiste ancora una base nel PD?
iospero
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da iospero »

Maucat ha scritto:
iospero ha scritto:non concordo con Peantus e maucat

perché Renzi si sta appropriando di un partito in modo truffaldino, è diventato segretario con un programma alle primarie che non rispecchia quanto sta facendo, e adesso se ne approfitta con una visibilità mediatica sproporzionata rispetto a quello che realmente fa. Quindi spero che la base abbia ancora una sufficiente dose di capacità nel distinguere le cose ben fatte da quelle mal fatte.
Esiste ancora una base nel PD?
Quel 25% che ha votato per Bersani non può sparire, sarebbe troppo bello per Renzi se gli altri se ne andassero senza che si facesse una verifica tra i cittadini.
camillobenso
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Re: COME VA IL PD

Messaggio da camillobenso »

La Stampa 30.10.14
A sinistra
Una frattura destinata ad allargarsi

di Marcello Sorgi

Necessarie, talvolta, in situazioni-limite in cui la violenza prende il sopravvento e l’ordine pubblico viene messo a rischio, le cariche della polizia sui manifestanti non sono mai un fatto normale. Spesso – in Italia, purtroppo, sempre più spesso –, contrassegnano un corto circuito del funzionamento della democrazia, che dovrebbe sopportare senza stress un certo tasso di polemiche e di proteste.
Quelle di ieri mattina contro gli operai delle acciaierie Thyssen di Terni, in lotta contro i licenziamenti decisi dai vertici tedeschi dell’azienda, non potevano cadere in un momento peggiore. Nei giorni in cui i rapporti tra il governo e la Cgil sono al minimo storico – Renzi teorizza in tv di voler chiudere ogni tipo di relazione, e la Camusso replica accusandolo di essere stato messo al potere dai «poteri forti» –, quanto è accaduto ieri in centro a Roma ha diffuso la sensazione, arbitraria finché si vuole, che il governo abbia scelto una linea di rottura con i lavoratori, oltre che con i loro rappresentanti.
Anche perché, per una sfortunata coincidenza, solo pochi minuti prima che i dirigenti di polizia fischiassero le cariche, l’eurodeputata renziana Pina Picierno, negli studi di Agorà, accusava la Camusso di essersi fatta eleggere con tessere false e aver pagato i pullman che avevano portato sabato nella Capitale un milione di persone contrarie alla riforma del lavoro e alla cancellazione dell’articolo 18. A nulla sono valse smentite, precisazioni, tentativi di ricucire della segreteria del Pd. Ormai la frittata era fatta, e un gelido comunicato della segreteria Cgil ha sancito una rottura che al momento sembra impossibile da ricucire.
Affidato al ministro dell’Interno, da cui dipende la polizia che ha caricato, il tentativo di un chiarimento con i sindacati è andato incontro a molte difficoltà. Perché sebbene Alfano sia obiettivamente responsabile dell’accaduto (e a lui sono rivolte la maggior parte delle interrogazioni parlamentari che invocano una ricostruzione delle cariche, e la richiesta di dimissioni avanzata da Sel), la partita, politicamente, non lo riguarda: è tutta interna al centrosinistra. Fin qui, di scissione s’era sentito parlare, ma i leader della minoranza, da Bersani in giù, fino all’irriducibile Civati, erano intervenuti solo per smentirla. E d’altra parte, è fuori dalla realtà l’idea che dopo aver ammainato venticinque anni fa la bandiera del Pci, e dopo aver fallito il tentativo di trasformare il vecchio «partito di lotta e di governo» in un soggetto riformista, i post-comunisti adesso tornino sui loro passi.
Ma se si allarga la crepa che s’è aperta sul Jobs Act, la rottura, magari non avverrà in Parlamento, ma nella società civile e nell’elettorato di sinistra, sì. Dice qualcosa in questo senso l’assidua presenza politica, non solo sindacale, del leader della Fiom Landini sui focolai della crisi, a cominciare, ovviamente, dai manifestanti colpiti dalle cariche. E spiega molto più di tante parole l’ostinato, obbligato, e in qualche modo imbarazzato, silenzio di Renzi. Il premier più movimentista degli ultimi anni stavolta deve stare attento. Se apre agli operai che contestano il Jobs Act, smentisce se stesso. Se prende le distanze dal ministro dell’Interno, crea problemi alla sua maggioranza. La telefonata con Landini a tarda sera rivela l’intenzione di svincolarsi, forse di aprire una breccia nel muro che lui stesso ha costruito tra sé e il sindacato: per evitare che lo spazio alla sua sinistra aumenti e la tentazione di riempirlo diventi più forte.

Corriere 30.10.14
Una sinistra condannata al conflitto senza scissione
di Massimo Franco

Bisognerà abituarsi ad una sinistra condannata al conflitto senza scissione. Uno scontro aspro, in crescendo, combattuto dentro il Pd ma soprattutto tra il partito e la Cgil. Senza tuttavia che nessuno possa e voglia arrivare alla rottura formale, perché non esistono spazi per creare alternative; e ancora di più perché l’eventuale frattura è temuta da chi dovrebbe provocarla. Significherebbe infatti offrire a Matteo Renzi un’ottima ragione per chiedere lo scioglimento delle Camere.
Dopo gli incidenti in piazza Indipendenza a Roma di ieri mattina tra polizia e operai della Ast di Terni, tuttavia, la tensione ha raggiunto livelli di guardia. Non c’è solo il fatto in sé, pur grave, con gli inevitabili scambi di accuse tra Cgil e Fiom e polizia, e la chiamata in causa di un governo guidato dal segretario del Pd. L’impressione è che si tenti di far scivolare le responsabilità verso il Viminale. La richiesta di chiarimenti che arriva dal Pd dice questo. Ma la minoranza del Pd addita anche Renzi. E il segretario della Fiom, Maurizio Landini che gli intima di «chiedere scusa».
Il problema è che il nervosismo a sinistra lievita da giorni. Susanna Camusso vede in Renzi il premier dei fantomatici «poteri forti». E Pina Picierno, deputata pd, la accusa di essere eletta con tessere false della Cgil. È la fotografia di rapporti avvelenati. Rimane da capire se e come possa essere fermata una deriva doppiamente insidiosa: perché moltiplica gli strappi nel Pd; e perché li scarica su un governo sottoposto a esami quotidiani, in Italia e nella Ue, dove il compromesso dell’altro giorno sulla legge di Stabilità appare meno scontato del previsto.
Anche la trattativa tra Palazzo Chigi e Comuni sui tagli si sta esasperando. Piero Fassino, presidente dell’Anci e alleato di Renzi, ora accusa il governo di imporre riduzioni di spesa «insostenibili». Graziano Delrio, sottosegretario a Palazzo Chigi, ritiene il contrario. Ma questa discrasìa conferma che l’incontro non è andato bene. Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, ribadisce che le riforme in realtà vanno nella direzione giusta. Ieri ha dichiarato con un pizzico di enfasi che l’Italia «sta diventando nota per il suo sforzo contro l’evasione fiscale»: era a Berlino per un accordo su questo tema.
C’è da sperare che Padoan abbia ragione. L’interpretazione del «sì» della Commissione all’Italia e ad altri quattro Paesi a rischio di bocciatura, però, lascia aperte alcune incognite. «L’Italia sta facendo cambiamenti importanti. Bisogna vedere se saranno attuati», avverte il commissario agli Affari economici, il finlandese Jyrki Katainen. E aggiunge che, nonostante il peggioramento della situazione economica, non si possono escludere nuove sanzioni. È un modo per tenere sulla corda i governi con i conti in bilico. Ma può diventare una sponda per giustificare misure dolorose e impopolari agli occhi delle opinioni pubbliche.
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