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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • quo vadis PD ???? - Pagina 41
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/06/2012, 16:27
da Amadeus
Andrea Romano ( il post.it )

Uno dei miei studenti è segretario di un circolo del PD nella zona dei Castelli Romani. Ha circa 24 anni, è nato l’anno prima del 1989 e naturalmente non ha fatto in tempo ad iscriversi al PCI o alla FGCI. Dunque non è mai stato un comunista italiano, neanche giovanissimo, per quanto del comunismo italiano conosca molto per averlo studiato e per essersi interessato ai racconti di coloro che c’erano. Fa politica con passione, nel tempo libero, e qualche giorno fa mi ha spiegato di essere radicalmente contrario alle primarie. “Tolgono potere agli iscritti” – mi ha detto – “non è giusto che chi dedica al partito molte ore al giorno tutti i giorni non possa deciderne il leader e la linea politica”. “E poi” – ha concluso – il partito va protetto dalle scalate esterne della società civile”.

Immagino che questo mio studente abbia seguito da vicino i lavori dell’assemblea di “Rifare l’Italia”, l’area interna al PD nella quale va definendosi la nuova mistica di partito. Una mistica che non è del Partito Democratico e del suo specifico profilo politico, ma della forma partito in quanto tale. Parafrasando – spero correttamente – il senso di “Rifare l’Italia”: il toccasana per la malattia italiana sarebbe nella piena restituzione della dignità politica al partito organizzato così come l’Italia lo ha conosciuto prima della Seconda Repubblica; l’antipolitica nella quale siamo avvolti sarebbe l’ultima incarnazione del sovversivismo antiparlamentare che ha attraversato larga parte della storia italiana, come sempre alimentata da poteri tanto forti e occulti quanto irresponsabili; la cosiddetta “società civile” avrebbe conosciuto una stagione di enorme popolarità nel discorso pubblico italiano perché usata strumentalmente (dai suddetti poteri forti e irresponsabili) come mitologia anti-partitica.

Naturalmente vi sono anche contenuti più direttamente politici, come l’idea che l’identità del PD vada trovata nella rappresentanza del lavoro subordinato e la critica della subalternità al “neo-liberismo” a cui si sarebbe prestato il centrosinistra italiano dagli anni Novanta in avanti. Eppure questi contenuti mi sembrano meno rilevanti della mistica di partito. Perché ideologicamente confusi (la vera tara del post-comunismo italiano è stata nel conflitto tra il tentativo maldestro di realizzare riforme liberali, come unica modalità reale per trovare spazio e funzione nella storia italiana dopo l’Ottantanove, e l’incapacità di spiegarlo a se stesso e ai propri elettori), viziati dalla legittima pulsione all’uccisione del padre (molti dei protagonisti di “Rifare l’Italia” sono entrati in politica come assistenti della generazione DS che ha governato negli anni Novanta e di cui ora vogliono disfarsi), e infine clamorosamente regressivi (persino il PCI degli anni Cinquanta aveva un’ambizione di rappresentanza che andava oltre i confini del “lavoro subordinato” e sono circa cinquant’anni che la socialdemocrazia europea si sforza di incarnare anche le ragioni dell’impresa e della produzione di valore).

La mistica di partito è invece un’autentica novità per la politica italiana dell’ultimo decennio. Ciò che colpisce è innanzitutto che in un ambiente dove Gramsci, la sua idea di immanenza e il suo metodo storico-politico dovrebbero essere stati annusati almeno alla lontana, si scelga una ricostruzione mitologica della più recente storia italiana. Come se prima del 1992 l’Italia avesse conosciuto un’età dell’oro della politica e come se i partiti fossero stati sradicati da qualche forza estranea alla nostra storia nazionale. Anche a me piacciono i partiti, e molto. E credo che una democrazia pienamente funzionante debba alimentarsi di partiti in buona salute. Ma se intorno a noi di questo non c’è più traccia non è colpa di niente altro che non siano le concrete storie politiche di quei partiti e la loro (in)capacità di rendere vitali e pulsanti organizzazioni che hanno perso gran parte della loro forza di attrazione.Immaginare poi che l’antipolitica sia un’invenzione dei poteri forti – ammesso che vi siano e che funzionino come tali – significa più banalmente non accorgersi di quanto sta accadendo fuori dalle nostre stanze, confondere l’affannata conservazione di ruolo e funzione nella quale è impegnata la grande stampa italiana con i fenomeni concreti di indebolimento della nostra democrazia di cui sono protagonisti decine di milioni di italiani che quella stampa non frequentano né conoscono, reinventarsi un nemico buono per tutte le stagioni invece di fare i conti con i fallimenti della propria tradizione storica e politica.

Il partito al quale i nuovi mistici dedicano tanta venerazione è naturalmente un’entità del tutto astratta, pura e chiusa nella sua perfezione idealtipica e per niente bisognosa di aggiustamenti sostanziosi per essere restituita alla libertà. Sembra sufficiente evocarne il nome, contro le mistificazioni dei suoi troppi nemici, perché essa torni tra noi viva e vitale. Eppure quell’entità ha avuto una sua concreta incarnazione nella storia italiana, abitando le nostre valli per un periodo sostanzialmente limitato: grosso modo tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Settanta, quando il partito di massa ereditato dal fascismo ha goduto della salute migliore. L’Italia ne ha poi conosciuto una versione molto particolare, ben diversa da quella di altre grandi democrazie europee e legata (nella nascita così come nella morte) alle forme altrettanto particolari del nostro welfare nazionale. Si può davvero resuscitare quel modello, rivendicando tra l’altro la sua orgogliosa contrapposizione ad una “società civile” vissuta come fonte di pericolose contaminazioni? Certo che sì, a patto di adeguarsi ad una navigazione altrettanto orgogliosamente minoritaria nelle maree della crisi nazionale. D’altra parte la storia della sinistra italiana è ricca di piccole pattuglie piene di fierezza e mosse da un fortissimo senso di autonomia politica, da separatezza dal resto del mondo, da autosufficienza e volontarismo. Quel volontarismo a sfondo irrazionalista di cui Mario Tronti è stato uno dei principali teorici all’epoca del suo operaismo, molti anni prima di ricevere l’incarico di introdurre i lavori di “Rifare l’Italia”.
Se al fondo di questa nuova mistica di partito si intravede Bordiga assai più di Gramsci, la motivazioni più ragionevoli di questa mobilitazione sembrano essere altre e ben diverse dalla genealogia della sinistra italiana. Da una parte “Rifare l’Italia” si candida a rappresentare un pezzo reale del PD, forse quello che più di altri garantisce al Partito Democratico la sua mirabile capacità di tenuta: il mondo degli amministratori, dei funzionari e più in generale dei professionisti che vivono ogni giorno di politica e che comprensibilmente temono di perdere legittimità e sostentamento. Dall’altra, è vero che ogni nuova generazione politica ha diritto a scegliersi lo strumento su cui far leva per schiodare i padri dalle loro sedie. La scommessa della generazione dei Veltroni e dei D’Alema, alla metà degli anni Ottanta e prima del crollo del Muro di Berlino, fu sul superamento dell’ortodossia proporzionalista del PCI e dunque sull’orizzonte maggioritario come chiave per le riforme istituzionali. Coloro che oggi scalano il PD con l’ambizione di “Rifare l’Italia” (o con quella, non meno immodesta, di “rifare il PCI” come ha scritto qui Stefano Menichini), scommettono su una mistica di partito che da domani possa dare sostanza e vocazione al principale partito della sinistra italiana. Insieme agli auguri di buona navigazione, sia lecito nutrire qualche dubbio sulla capacità di rappresentare qualcosa che vada al di là dei confini di un piccolissimo segmento della società italiana.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/06/2012, 16:33
da peanuts
Bersani. Pier Luigi Bersani saluta con favore l'apertura di Pier Ferdinando Casini a un patto moderati-progressisti. "Ognuno vede che questo è un passo importante, credo sia un'intervista che ha un significato politicamente di grande rilievo". "Credo - dice il leader Pd - diventi sempre più evidente che il problema è costruire un patto tra le forze riformiste e democratico-costituzionali contro una destra risucchiata da tentazioni populistiche,. E' la logica delle cose che porta a un patto di questo genere".
(Repubblica.it)

Fattela TU l'alleanza con quello là.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/06/2012, 21:02
da camillobenso
Premessa

Questa lettera ho intenzione di inoltrarla al segretario del Pd, presso la sua casella postale della Camera.

La sottopongo preventivamente alla vostra attenzione per le osservazioni di merito, ....comprese quelle di carattere ortografico.

L'ho riletta almeno una decine di volte e tutte le volte ci ho trovato un errore di ortografia.

*****


Caro segretario, ‘o Piddì,

‘o Partito defunto …assai, assai..


Spero vivamente che almeno questa volta il segretario si degni di una pur misera risposta, perché di solito nu’ risponde mai,..e noi ci chiediamo: <<Ma che ci sta affà sta casella istituzionale se poi PG Bersani nu’ risponde mai?>>

Ve lo ricordate Eccellenza Bersani il Giusti quando scriveva:

Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que' pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti–tedesco
perché metto le birbe alla berlina,
o senta il caso avvenuto di fresco,
a me che, girellando una mattina,
capito in Sant'Ambrogio di Milano,
in quello vecchio, là, fuori di mano.

Eccellenza Bersani, il caso avvenuto di fresco ieri è lettura dell’Unità.it e de La Repubblica.it.

Scrive l’Unità:

Bersani: «Da Casini passo
importante sull'alleanza»

Scrive La Repubblica:
IL CASO
Casini, "Per il Paese serve
patto progressisti-moderati"
Il leader Udc: "La prospettiva è affrontare assieme. Oggi si è realizzato con il governo tecnico, ma la strada è un governo politico per risollevare il paese e, in un rapporto tra le due famiglie del Ppe e Pse arrivare a Stati uniti d'Europa". E poi attacca Berlusconi: "Il Pdl cerca di indebolire il governo Monti". Bersani: "Passo importante, un patto così è nella logica delle cose"

*

Da queste parti, quando dopo la mezzanotte inoltrata ‘a ggente se n’è ita a cuccà, e tutti i rumori di fondo cessano all’improvviso segnando l’ora del riposo, ..da anni se ne sente solo uno che viene da lontano,….da molto lontano.

Viene da Roma,… dalla capitale, e più esattamente dal cimitero di Prima Porta, riquadro dodici, tomba numero sette.

La ci dovrebbe stare il povero Enrico a riposare, ma nun ripposa proprio pe’ nniente, perché tutte le notti se ne sta in tremenda aggittazione, se move erimove in continnuazzione dentro la tomba fino all’alba, “nu’ turmiento”.

Motivo: Quei scombicchierati e degeneri dei suoi figli e nipoti politici,…che gli provocano sempre di più “nu’ turmiento” veramente insopportabbile.

“Essere o non essere………” è lu turmiento eterno di Amleto,…..

“Ma chi me l’ha fatto fa’ di essere Enrico Berlinguer, d’essere stato d’esempio a tutti quanti, di godere addirittura della stima del mio vecchio avversario Giorgio Almirante venuto a rendermi omaggio alla mia morte,….se poi,.. i risultati sono questi,….quelli della avvenuta certificazione notarile del fallimento totale della sinistra???”……..E’ questo il tormento eterno dell’ex segretario del Pci, che ogni notte si rotola e rotola in continuazione nella sua tomba incapace di capire il perché di tanta stoltaggine dei suoi eredi inadeguati.

Mò, alla fine ce l’avete fatta finalmente a divventà demmocristiani,…….ebbravi li compagnucci della parrocchietta.

Un passetto oggi, un passetto domani alla fine ci siete finalmente riusciti.

Adesso potete rifare tranquillamente la Diccì, anche se per prudenza non la chiamerete così, perché troppo compromessa dalla sua storia di mezzo secolo di regime.

Tutto è cominciato con il Cavalluccio.

Alla fine del secondo millennio il trucco del Cavallo di Troia dell’astuto Ulisse ha funzionato ancora una volta come se fosse una furbata di novello conio,…..chi l’avrebbe mai detto che fosse ancora possibile nel millennio dell’Odissea nello spazio,…..o meglio “dello strazio”!!!

Il moderno Ulisse, il furbastro Francesco Cossiga, buonanima, ha trascinato a “sinistra”, un partito di destra( il centro non esiste, è solo una furbata per merli conclamati che si bevono di tutto e di più), l’Udeur der sor Clemente. E dopo dieci anni di ambiguità e difficoltà continue, il giusto finale con il tradimento conclusivo del governo Prodi.

Er sor Clemente Mastella, capitano di ventura delle truppe cammellate, ora ‘ndo sta???

Ma guarda un po’, …..è tornato a casuccia sua, a destra,….mission compiuta.

E lì, dar Cavalluccio in poi, la cosi detta “sinistra” ha smesso completamente di far politica prendendo ad esempio la storia politica della mai dimentica vecchia Balena bianca.

Patto di Yalta e guerra fredda a parte, la vecchia Dc, anche lei da tempo aveva rinunciato a far politica attiva, preferendo associare in quasi mezzo secolo di regime, fino a cinque partiti pur di rimanere al potere e di godere della sola gestione del potere.

I Pds, Ds, Pd, hanno fatto lo stesso identico percorso. Hanno copiato tutto quanto paro paro dalla vecchia Balena bianca. Della “Politica” con la ”P” maiuscola, quella della Costituente e degli anni successivi, tanto per intenderci, basta, non serviva più, bisognava rottamarla,…interessavano solo aggregazione di partiti, solo e soltanto allo scopo di gestire il potere in perfetto stile democristiano.

Questo fino a quando i merli a causa della sopravvenuta crisi non hanno cominciato a riflettere.

Adesso il capolavoro finale con l’apparentamento con Pier Confusionando Casini in Caltagirone, uno degli artefici del successo quasi ventennale del Caimano e del relativo berlusconismo, entrato in un urto con lo stesso Caimano non per la politica scellerata, fallimentare e degenere adottata esclusivamente “pro domo sua” per i ben noti interessi privati, ma perché lo stesso Caimano intendeva far fuori uno dei due ectoplasmi che non gli consentivano più, a dir suo, di agire completamente a mani libere. L’altro ectoplasma rompiscatole è stato fatto fuori nel maggio-luglio 2010. Se lo ricorda, caro segretario, il famoso: <<Che fai?...Mi cacci???- del presidente della Camera>>.

Un apparentamento quello di oggi, preceduto solo dall’inutile fusione a freddo praticata con gli ex Margherita del coofondatore Rutelli e Lusi,..il(lusi) ..e col(lusi) al seguito. Non è che da questa parte poi con i vari Penati, Tedesco e Bassolino ci facciamo una gran bella figura, ma tanto vale…..la religione vigente di Poltrone & Forchette è questa.

Non è per questo che tra l’8 settembre del 1943 e il 25 aprile 1945, donne, ragazze, uomini e ragazzi sono caduti combattendo la tirannia nazifascista per un’Italia diversa.

Non è questa l’Italia degenere che avevano in mente.

A questo punto, caro segretario le nostre strade si dividono, molti di noi che hanno sopportato di tutto e di più a lungo in tutti questi anni, nella remota speranza di un colpo di reni finale all’ultimo minuto, non vi sopportano più, non vi voteranno mai più perché siete diventati un’altra cosa, siete diventati democristiani a tutti gli effetti.

Le scelte politiche che la casta del Pd, Partito democristiano in embrione, sta facendo, sono quelle della conservazione delle poltrone che nulla hanno a che vedere con gli interessi quotidiani degli elettori di Cs costretti a vivere una realtà completamente diversa da quella della cittadella dorata della politica.

Due cicli si stanno chiudendo contemporaneamente, quello iniziato l’8 settembre 1943, e passato attraverso il 25 aprile 1945, e quello della seconda Repubblica morta e sepolta sotto le macerie di una classe politica non altezza dei sui compiti istituzionali.

La sinistra non esiste più. Bettino Craxi ha portato a sepoltura, improvvisandosi “becchino”, il glorioso Partito socialista dell’indimenticabile Sandro Pertini. Lei, Pierluigi Bersani, ha portato a sepoltura, improvvisandosi becchino a sua volta, la parte residuale della sinistra italiana.

Che dire a questo punto ? Diventi pure finalmente democristiano a tutti gli effetti con il suo caro amico Casini e quella parte del Pdl che il vecchio dinosauro Dc intende associare nella vostra nuova avventura.

Adiòs, segretario, e buona fortuna all’Italia che da tempo vive già all’ombra del Partenone senza accorgersene.

Capita a volte di essere distratti.


A. Hopkins


PS. Le categorie che voi raccontate ai poveri merli italiani sono ampiamente superate e appartengono alla vecchia cultura del novecento.

I moderati di cui amate tanto riempirvi quotidianamente la bocca sono una categoria inesistente per la rappresentazione che ne date furbescamente. Perché una vasta categoria di elettori della sinistra che per più di mezzo secolo ha votato Pci, Pds, Ds, Pd era già di per sé moderata nei fatti senza bisogno di essere forzosamente rivoluzionaria. E questa è stata la maggioranza del Pci. Penso solo a mia nonna, classe 1901, che ha sempre votato Pci dalla prima ora con convinzione, ma che non sarebbe mai stata una rivoluzionaria perché è sempre stata una moderata naturale in tutta la sua lunga vita.

I progressisti, come i riformatori, esistono sia a destra come a sinistra. Solo che hanno obiettivi differenti. Come d’altra parte esistono i liberali di sinistra e i liberali di destra, anch’essi con visioni in comune e anche divergenti.

Ergo, i vostri riferimenti di convenienza odierni, per poveri merli, non attaccano più.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/06/2012, 21:13
da Amadeus
la casella di posta gliela danno di default, spero che ti risponda anche se ho idea che è un miracolo che se la legga , secondo me quella casella istituzionale "per merli" manc' 'a talìa, dove talìare = guardare , e ovviamente non ti sto dando del merlo.

....
sentito cacciari dalla gruber ?

d'accordo con lui al 95 % .
anche la sveglia dopo un pò smette di suonare. è troppo tardi per il pd .

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 25/06/2012, 21:21
da camillobenso
Amadeus ha scritto:la casella di posta gliela danno di default, spero che ti risponda anche se ho idea che è un miracolo che se la legga , secondo me quella casella istituzionale "per merli" manc' 'a talìa, dove talìare = guardare , e ovviamente non ti sto dando del merlo.

....
sentito cacciari dalla gruber ?

d'accordo con lui al 95 % .
anche la sveglia dopo un pò smette di suonare. è troppo tardi per il pd .

Non non ho sentito Cacciari perché stavo correggendo la lettera.

Mi riservo di ascoltarlo domani in differita.

Per inviarla a Bersani cosa suggerisci?

Ho iniziato ad ascoltare l'Infedele e non ti dico cosa stanno cadendo a terra....

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/06/2012, 7:51
da Amadeus
sono stata infedele all'Infedele ( film su rai 3 e poi Morfeo ) .
mi spiace ma non ho proprio idea di come si possa contattare Bersani via mail.
Non ha una pagina facebook ?
Manda , manda ! manda a tappeto!
8-)

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/06/2012, 8:03
da shiloh
e io che pensavo che dalla fusione tra moderati e progressisti fosse nato il PD...
.
e penso tuttora che uno che ha votato tutte le leggi ad minchiam del maniaco di Hardcore,
non potrà mai essere definito un moderato,
neanche dopo un milione di anni.
.
se questa allenza con Pierazzurro sarà lo scenario della prossima campagna elettorale,
devo seriamente cominciare a pensare a quale altro partito a cui dare il mio voto.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/06/2012, 8:34
da Amadeus
Mah , io alle dichiarazioni di Pierferdinando ci credo sempre poco e niente .
Dopo le amministrative era tutto trito e contrito , doveva riflettere sui risultati ( penosi) e dopo due ore stava lì a sparare le solite dichiarazioni in cui è d'accordo su tutto e con tutti, ergendosi a saggio e paciere.
Secondo me siccome l'impresentabile continua a fare finti passi indietro, salvo poi sparare ca...volate sempre più destabilizzanti per la piega che Casini avrebbe voluto che prendessero gli eventi ( Berlusconi definitivamente fuori dall'agone politico) , il bello senz'anima propina a corrente alternata questi simil-ultimatum alla destra , sperando di incassare un abbandono del cav. di massa e senza ritorno.
Prima o poi il baratto gli riesce ( datemi la leadership del cdx ) e ci licenzia in due minuti, e perderemo la faccia , un'altra parte del corpo e il suo inestimabile 8% .
che pena .

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/06/2012, 8:41
da mariok
Amadeus ha scritto:Mah , io alle dichiarazioni di Pierferdinando ci credo sempre poco e niente .
Dopo le amministrative era tutto trito e contrito , doveva riflettere sui risultati ( penosi) e dopo due ore stava lì a sparare le solite dichiarazioni in cui è d'accordo su tutto e con tutti, ergendosi a saggio e paciere.
Secondo me siccome l'impresentabile continua a fare finti passi indietro, salvo poi sparare ca...volate sempre più destabilizzanti per la piega che Casini avrebbe voluto che prendessero gli eventi ( Berlusconi definitivamente fuori dall'agone politico) , il bello senz'anima propina a corrente alternata questi simil-ultimatum alla destra , sperando di incassare un abbandono del cav. di massa e senza ritorno.
Prima o poi il baratto gli riesce ( datemi la leadership del cdx ) e ci licenzia in due minuti, e perderemo la faccia , un'altra parte del corpo e il suo inestimabile 8% .
che pena .
Quoto.

Eppure le esperienze fatte con Dini, Mastella, De Mita ecc. (gente fatta della stessa pasta democristiana) dovrebbero averci insegnato qualcosa.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 26/06/2012, 9:14
da shiloh
mariok ha scritto:
Quoto.

Eppure le esperienze fatte con Dini, Mastella, De Mita ecc. (gente fatta della stessa pasta democristiana) dovrebbero averci insegnato qualcosa.

ma infatti io non sono preoccupato di quello che dice Pierazzurro.
sono preoccupato delle sempre più frequenti aperture di credito verso di lui da parte del PD...