Ad merlam merlorum in saecola saecolorum - 4
Forza merli - 3
La ripresa,……….per il c… - 3
Dai primi di marzo 2013, tiene banco sempre il problema di una sola persona, S.B.
La previsione è che ancora per un mese esatto la premiata ditta "Bel Paese", si occuperà ancora di lui.
E poi non sappiamo come andrà a finire. Se si salva implode il Pd. Se non si salva implode il Pdl-Forza Italia.
Ancora lui sarà al centro dell'attenzione dei media e dei tricolori.
Per sette mesi i problemi reali del Paese non sono stati affrontati nel modo dovuto. Ci si aspetta che sarà così anche nei prossimi mesi.
Qualsiasi persona normale capirebbe che questa maggioranza non è in grado di portare avanti l'emergenza.
Patty Bravo qualche decennio fa cantava : Folle, folle, folle idea......................
http://www.youtube.com/watch?v=_XC9NzEL-e8
Questa maggioranza è una folle idea.
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Allarme lavoro per ragazzi tra i 24 e i 35 anni
In 3 anni un milione di occupati in meno
La fotografia dell'Italia al lavoro secondo l'Istat. Tra il 2010 e il 2013 occupati passati da 6,3 a 5,3 milioni
Ancora dati allarmanti sul fronte occupazione giovanile. Tra il 2010 e il 2013 è crollato il numero degli under 35 al lavoro, che sono passati da 6,3 a 5,3 milioni (un milione in meno): è quanto si legge sulle tabelle dell'Istat riferite al secondo trimestre dalle quali emerge la difficoltà nella quale si trova soprattutto la fascia tra i 25 e i 34 anni per la quale si è registrato un calo di 750.000 unità.
PENSIONE INACCESSIBILE - La situazione è particolarmente difficile per coloro che hanno terminato gli studi. Nel secondo trimestre 2013 nella fascia tra i 25 e i 34 anni lavoravano appena 4,329 milioni di persone contro i 5,089 milioni di solo tre anni prima. Il tasso di occupazione ha subito un crollo dal 65,9 al 60,2 (era al 70,1% nella media 2007), con quindi appena 6 persone su 10 al lavoro nell'età attiva per eccellenza.
NORD E SUD - E se per i maschi del Nord la situazione è ancora accettabile con l'81,4% al lavoro (dall'86,6% del secondo trimestre 2010) al Sud la situazione è drammatica con appena il 51% degli uomini della fascia 25-34 anni che lavora (e solo il 33,3% delle donne). L'imbuto davanti al quale si è trovata la generazione dei «giovani adulti» è dovuto in parte alla stretta sull'accesso alla pensione che ha tenuto al lavoro i più anziani (il tasso di occupazione nella fascia tra i 55 e i 64 anni è passato nel triennio considerato dal 36,6% al 42,1%), in parte alla crisi economica e al generale calo dell'occupazione nelle imprese private insieme al blocco del turn over nella pubblica amministrazione che di fatto ha ridotto al lumicino le assunzioni nel pubblico. Il tasso di occupazione è calato soprattutto tra i giovani uomini del Sud (dal 60,5% al 51% con quasi 10 punti) mentre per gli uomini del Nord il calo si è limitato a 5 punti (dall'86,6% all'81,4%). Per le donne del Sud il calo percentuale è stato meno consistente partendo da un dato basso (dal 34,2% al 33,3%).
DISOCCUPATI - I disoccupati tra ragazzi tra i 25 e i 34 anni sono passati da 670.000 a 935.000. Al Sud il tasso di disoccupazione in questa fascia di età è ormai al 30% (molto simile tra uomini al 29,1% a donne al 31,5%) dal 20,6% di appena tre anni prima. Al Nord la disoccupazione è passata dal 7,3% del secondo trimestre 2010 al 10,9%.
15 settembre 2013 | 11:59
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Redazione Online
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