[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/viewtopic.php on line 175: Undefined array key "forum_id"
Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • La Questione Monti - Pagina 42
Pagina 42 di 86

Re: La Questione Monti

Inviato: 29/09/2012, 17:26
da camillobenso
Joblack ha scritto:Ciao ZioTom,

forse hai postato 2 volte. No problem.

Mi scuso se ti ho costretto a scrivere la tua lunga replica ad una mia "sentenza" per niente nuova e quasi scontata ...forse una linguaggio vecchio .... però si può cambiare linguaggio ma i concetti rimangono.

Ti ringrazio per la tua risposta come al solito molto analitica.
Che sia in corso una lotta di classe penso sia fuori discussione. Quello che io constato è che i poteri forti detengono enormi quantità di denaro e con quello si comprano tutto. E’ una battaglia impari se la combatti sul piano democratico.
d'accordo.
Ma Monti prosegue la politica berlusconiana e i sacrifici li chiede a chi non ha voce in capitolo. Si guarda bene dal chiedere i soldi ai ricchi e ai ladri, che come sostiene Travaglio spesso sono la stessa cosa.
d'accordo.
Siamo alla vigilia di qualcosa che potrebbe modificare la nostra vita interna, o come sosteneva questa settimana un ex manager in pensione che continua a seguire il mondo politico finanziario estero, + possibile che ci stiano preparando qualcosa con il botto. E’ quello che riportava a luglio Il Manifesto traducendo un articolo di Nouriel Roubini, considerato in questo momento come il maggior esperto di economia mondiale.
Questo è quello che temo di +.

Gli americani sono indebitati fino al collo e pur di mantenere un tenore di vita sproporzionato continuano a stampare moneta a + non posso.

Solo che i padroni del futuro in USA si chiamano Cina popolare e ricchi cinesi ormai cittadini americani e lì trapiantati.

Quando i cinesi nativi residenti in Cina, posto inospitale ed invivibile, si accorgeranno che i loro padroni americani altri non sono che cinesi-americani si incazzeranno di brutto e la cosa finirà male.

Tutti noi dobbiamo essere coscienti che quando compriamo il made in China oppure compriamo Apple, è un made in China camuffato, in altre parole quando compriamo questi prodotti stiamo uccidendo una cultura millenaria di un miliardo di persone e + che vivevano in simbiosi con il loro habitat.

Appena si sveglieranno saranno c..zi acidi per tutti.

un abbraccio
L'articolo di Nouriel Roubini

Il celebre economista Nouriel Roubini paventa un 2013 con banchieri impiccati ai lampioni e guerra mondiale in corso
13 luglio 2012 a 09:47

(crisi generata, Resistenza e Rivoluzione, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)


Tags: 2013, banche centrali, banchieri impiccati, BCE, bolla, bolla dei derivati, crisi, derivati, Efsf-Esm, esecuzioni sommarie, finanza, Giavazzi, immissione di liquidità, Iran, Israele, liquidità, monetizzazione, Nouriel Roubini, petrolio, prezzi, rivoluzione globale, Roubini, Stati Uniti, subprime, tassi di interesse, tempesta perfetta, Terza Guerra Mondiale
Le mie previsioni non sembrano più così ardite.


«Una tempesta perfetta», con tanto di «banchieri impiccati per le strade». Se a parlare così fosse un minoritario militante extraparlamentare, quasi tutti alzerebbero le spalle sorridendo. Se a dirlo è «Mr. Doom», forse l’unico economista di statura globale che abbia capito per tempo cosa stava accadendo nel 2007, all’epoca dell’esplosione di una bollicina insignificante come i mutui subprime statunitensi, allora è tutta un’altra faccenda.

L’analisi di Nouriel Roubini è impietosa e senza vie d’uscita visibili. E certo non piacerà né a Monti né a Merkel. Ma centra il problema dei problemi.

«Nulla è cambiato dalla crisi finanziaria. Gli incentivi per le banche (la liquidità a piene mani garantita dalle banche centrali, ndr) permettono loro di agire in modo truffaldino, di fare cose illegali e immorali; l’unico modo per evitarlo è rompere questo grande supermercato finanziario».

Altro che codici di autoregolamentazione, istituti che debbono «riscrivere le regole»… Roubini ritiene che solo delle «sanzioni penali» avrebbero potuto fermare la folle ricostruzione del meccanismo che aveva prodotto la crisi del 2007. «Se alcune persone finiscono in carcere, forse sarà una lezione». Rabbioso, ma probabilmente inefficace e sgradito ai governanti. L’alternativa, avverte Roubini, è che «qualcuno verrà impiccato per le strade» ["If some people end up in jail, maybe that will teach a lesson to somebody - or somebody will hang in the streets"].

Il fatto è che ci ritroviamo al punto di partenza, nella stessa situazione del giorno prima del fallimento di Lehmann Brothers. E quindi «il 2013 sarà peggio del 2008» perché «oggi siamo a corto di contromisure». Di fatto: «nel 2008 si potevano tagliare i tassi di interesse», che oggi sono a zero quasi dappertutto. Allora e finora si poteva «immettere liquidità»; ma oggi «sta diventando sempre meno efficace perché il problema è di solvibilità, non di liquidità». I debitori non pagano, quindi la circolazione si ferma e il denaro resta in cassaforte. Infine gli stati non possono più salvare nessuno, perché «hanno disavanzi bilancio già troppo grandi» per colpa dei salvataggi di qualche anno fa. Diventa dunque impossibile tornare a «salvare le banche»; i governi sono «prossimi a essere insolventi», come la Grecia e, forse, la Spagna.

L’unica mossa di una certa efficacia per procrastinare l’esplosione globale sarebbe a disposizione della Bce, che dovrebbe fare «una monetizzazione non sterilizzata in quantità illimitata». Ma non è nel suo statuto, quindi le è vietato («costituzionalmente illegale»). Naturalmente Nouriel è un economista attento anche all’economia reale. Quindi aggiunge un elemento fin qui ignorato dagli opinionisti alla Giavazzi: «infine c’è il pericolo di una possibile guerra tra Israele, Stati uniti e Iran, che raddoppierebbe il prezzo del petrolio in una notte».

Bingo. Difficile sintetizzare meglio le molte ragioni per cui un sistema economico fondato sull’«avidità» individuale a scapito del benessere collettivo è «obbligato» ad esplodere «a grande velocità». Quando? Roubini è ottimista: «il fondo Efsf-Esm deve essere almeno quadruplicato; in caso contrario si avrà una crisi più grande non tra sei mesi, ma nelle prossime due settimane». Buone vacanze…

Francesco Piccioni

Fonte: www.ilmanifesto.it

10.07.2012

Re: La Questione Monti

Inviato: 30/09/2012, 8:56
da Amadeus
l governo pronto a tagliare 600 poltrone
E sui gruppi vigilerà
Nel decreto anche l’obbligo di passaggio al sistema contributivo


Il presidente del consiglio Mario Monti con Enrico Bondi, commissario per la razionalizzazione della spesa (Ansa)
ROMA — Per i consiglieri regionali, oltre al taglio delle poltrone, si profila anche la riforma del trattamento previdenziale, già previsto ma non ancora attuato. Dopo la rinuncia ai vitalizi, che quasi tutte le Regioni hanno già fatto, il governo ora vuole dare piena attuazione alla norma di legge del 2011 che prevede l’abbandono del sistema previdenziale retributivo (come già accaduto per il Parlamento nazionale) e dunque pensioni parametrate ai contributi versati nel corso del mandato e non allo stipendio, che di fatto è rimasta inapplicata.
La riforma dovrebbe trovare spazio nel decreto legge che sarà all’esame del Consiglio dei ministri giovedì per la riduzione del costo della politica nelle amministrazioni locali, e che non riguarderebbe solo le Regioni. Nel pacchetto, sul quale c’è attesa e attenzione anche da parte del Quirinale, ci saranno anche la riduzione del numero dei consiglieri regionali, il taglio delle indennità di tutti gli eletti, una forte sforbiciata alle spese dei gruppi politici, che dovranno essere tutte certificate, e sanzioni economiche pesanti per le Regioni inadempienti. Nello stesso tempo si profila una nuova stretta anche sui Consigli provinciali e l’accelerazione delle norme attuative del federalismo, con il varo definitivo dei primi costi standard per Comuni e Province.

Saltano 600 consiglieri
Il primo intervento riguarderà la composizione dei Consigli regionali, che scatterà dalla prossima legislatura. Il numero dei consiglieri sarà parametrato a quello degli abitanti, anche per rispettare il principio della rappresentanza. Le Regioni fino a un milione di abitanti avranno 20 consiglieri, 30 quelle che non superano i 2 milioni, e così via, fino agli 80 consiglieri previsti per il parlamento della Lombardia, la Regione più popolosa. Se venisse applicato questo criterio anche nelle regioni a statuto speciale, sulle quali il governo è intenzionato questa volta a intervenire, salterebbero 600 poltrone, con i consiglieri ridotti dagli attuali 1.396 a 790. Nel decreto potrebbero essere anche indicati parametri più bassi per la determinazione degli emolumenti ai consiglieri, presidenti di Commissione e assessori, che oggi non possono superare lo stipendio dei parlamentari.

La stretta sui gruppi
Altro intervento scontato, sollecitato come il precedente dalle stesse Regioni, è quello sui gruppi consiliari. Si ipotizza un taglio drastico dei cosiddetti «monogruppi», quelli composti cioè da un solo consigliere, che oggi sono quasi la metà dei 231 gruppi censiti nei parlamenti regionali. In Molise, su 40 consiglieri, i gruppi sono addirittura 17, di cui 10 con un unico rappresentante. Il «monogruppo» del resto conviene, perché solo una parte delle cospicue risorse che hanno a disposizione (in Piemonte, ad esempio, sono circa 250 mila euro l’anno) è parametrata al numero dei componenti. Ci sarà il divieto di creare nuovi gruppi che non siano espressione di liste presenti alle elezioni locali o nazionali, ma forse si arriverà a stabilire anche un numero minimo di componenti. Saranno specificate le spese rimborsabili e si prevede l’obbligo della loro certificazione da parte di un organismo esterno, forse la stessa Corte dei conti.

Lo sprint sul federalismo
Nel frattempo il governo accelera sul federalismo. Giovedì saranno approvati i due schemi di decreto per l’applicazione dei costi standard della polizia locale ai comuni e degli incentivi all’occupazione per le Province. Dal 2013 un terzo dei costi complessivi sarà rapportato al costo standard e in tre anni, nel 2014 si salirà a due terzi e dal 2015 lo Stato riconoscerà agli enti locali solo il costo standard. Entro ottobre, poi saranno pronti anche i parametri di spesa per l’amministrazione generale. Quella che assorbe un buon 30% della spesa complessiva. Compresa quella per i costi della politica.

Mario Sensini
30 settembre 2012 | 8:35

Re: La Questione Monti

Inviato: 30/09/2012, 13:51
da Joblack
Bello .... ma sono solo intenzioni di governo che devono passare dalla 2 camere i cui componenti sono corrotti fino al midollo.

Vedrem

Re: La Questione Monti

Inviato: 30/09/2012, 21:45
da peanuts
Invece monti è onesto e pulito, come no.
Come quando faceva il consulente di pomicino...

Re: La Questione Monti

Inviato: 30/09/2012, 22:12
da mariok
Schulz: «Chi vuole il Monti-bis 20 anni fa sosteneva Berlusconi»

Il presidente del Parlamento europeo: «Chi pensa che l'Italia dovrà ancora essere guidata dai tecnici, vent'anni fa sosteneva che al governo ci voleva un imprenditore».

Di Marco Mongiello | 30 settembre 2012

«I discorsi di chi sostiene che l'Italia deve essere guidata dai tecnici e non dai politici sono gli stessi di chi vent' anni fa sosteneva che al governo c'era bisogno di un imprenditore perché non era un politico». Il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz, non ha dubbi: gli italiani devono votare e il governo si decide dopo. Inoltre, ha spiegato a “l'Unità”, Mario Monti è un politico, non un tecnico. Per lui quella del ritorno alla democrazia, dopo due anni e mezzo di decisioni sulla crisi dell'euro prese a porte chiuse dai governi, è una battaglia europea. Ieri intervenendo a Bruxelles al congresso del Partito dei Socialisti Europei (Pse) Schulz ha ricordato che «i parlamenti non sono uno spreco di tempo perché garantiscono la democrazia».

In Italia qualcuno sostiene che un governo tecnico sarebbe meglio del ritorno della politica. Cosa ne pensa?

«L'Italia è un Paese con una storia estremamente interessante. Mi ricordo come se fosse ieri quando, dopo la fine della Prima Repubblica agli inizi degli anni Novanta, le persone mi dicevano che c'era questo imprenditore, uno dei grandi successi dell'Italia, che avrebbe guidato il Paese con il decisionismo con cui si gestisce un'azienda efficiente e che sarebbe stato un uomo delle riforme. Non spetta a me giudicare com'è andata, tocca agli italiani fare un bilancio. Oggi le stesse persone ci raccontano che c'è bisogno di un tecnico. Io conosco Mario Monti da molto tempo, ho una grande stima personale per lui. È un professore con una cultura e delle qualità che rispetto molto, ma le persone che dicono che non è un politico mi fanno ridere. Per dieci anni è stato commissario europeo qui a Bruxelles, è stato vicepresidente della Commissione e mi ricordo molto bene quando Jacques Chirac e Gerhard Schroeder (rispettivamente ex Presidente francese ed ex Cancelliere tedesco, ndr) dovevano negoziare con lui per i sussidi statali alle aziende nazionali. In Europa non c'è settore più politicizzato della concorrenza. Non mi si racconti che Mario Monti è caduto dal cielo come tecnico. È un politico. È un uomo onesto e non è affiliato a nessun partito politico, ma è un uomo che ha passato gran parte della sua carriera nella politica. Alla fine la democrazia è basata sulle elezioni. Gli italiani andranno a votare e dopo le elezioni ci sarà un nuovo governo. Come sarà composto questo governo e chi lo guiderà è una domanda a cui si risponde dopo le elezioni, non prima».

Eppure con la crisi dell'euro tanti cittadini, non solo in Italia, hanno avuto l'impressione che i politici non siano in grado di gestire l'economia e che la politica vada commissariata...

«Penso che sia assolutamente chiaro che nella globalizzazione, soprattutto per quel che riguarda i mercati finanziari che hanno un impatto enorme sulle economie nazionali, gli strumenti nazionali non sono più sufficienti. C'è uno squilibrio tra la politica costituzionalizzata in un quadro nazionale e l'economia incontrollata in un quadro continentale o globale. Per rispondere a questo squilibrio e per sopravvivere politicamente i capi di governo fanno credere di essere in grado di gestire le cose, ma la gente si rende sempre più conto che questo non è vero. Per questa ragione abbiamo bisogno di strumenti transnazionali con cui affrontare le grandi sfide del ventunesimo secolo. Queste sono il commercio mondiale, il cambiamento climatico, l'immigrazione e l'economia per quel che riguarda relazioni monetarie, evasione fiscale e speculazione. Queste sfide non sono più affrontabili in un quadro nazionale. Per salvare la democrazia abbiamo bisogno di una democrazia transnazionale o non riusciremo più a riconquistare la fiducia dei cittadini.

Anche per creare delle istituzioni transnazionali però c'è bisogno della fiducia dei cittadini che devono approvare le riforme, anche se alcuni come il premier Mario Monti affermano che i referendum sull'Europa sono controproducenti...

«In Europa ci sono tradizioni diverse. Alcuni Paesi hanno una tradizione referendaria e alcuni, come la Germania, no. Quindi è difficile rispondere. Neanche è possibile approvare un nuovo trattato Ue con un referendum da tenersi lo stesso giorno, in tutta Europa e con lo stesso quesito perché non siamo uno Stato federale. Per il momento ogni Paese ratifica i trattati secondo le procedure previste dalla propria Costituzione e capisco che Monti metta in guardia dalla strumentalizzazione dei referendum nazionali da parte degli anti-europei. Tuttavia prima o poi bisognerà riflettere su come possiamo riconquistare la fiducia dei cittadini. Secondo me prima di discutere di riforme istituzionali, che spesso sono una scusa per non fare niente, bisogna dare risposte concrete ai problemi di oggi come la disoccupazione e i tassi di interesse eccessivi dei debiti pubblici».

Secondo alcune voci alle elezioni europee del 2014 lei sarà il candidato dei Socialisti e Democratici europei come prossimo presidente della Commissione europea. Conferma?

«Sono presidente del Parlamento europeo da 8 mesi e ho ancora davanti a me 22 mesi. Voglio essere un presidente visibile e ascoltato. Comunque la sua domanda presuppone che potrei essere un candidato e per me questo è un onore eccezionale».

Fonte: http://www.unita.it/mondo/macche-tecnic ... i-1.450860

Re: La Questione Monti

Inviato: 01/10/2012, 15:08
da shiloh
Schulz:
«Chi vuole il Monti-bis 20 anni fa sosteneva Berlusconi»

Il presidente del Parlamento europeo:
«Chi pensa che l'Italia dovrà ancora essere guidata dai tecnici, vent'anni fa sosteneva che al governo ci voleva un imprenditore».

http://www.unita.it/mondo/macche-tecnic ... i-1.450860

***************************
questo qua mi è piaciuto a pelle da quando si prese del Kapò dal maniaco.
impressione positiva confermata oggi...

Re: La Questione Monti

Inviato: 01/10/2012, 15:45
da Maucat
Schulz Primo Ministro !!!
Come nello sport inseriamo gli stranieri in squadra... :)

Re: La Questione Monti

Inviato: 01/10/2012, 18:58
da peanuts
Purtroppo mi sono dovuto sorbire monti stamattina, per lavoro.
Battute che non facevano ridere e risate a comando del pubblico scemo.
La perla comunque è stata quella sul fatto che non deve esserci una divisione tra destra e sinistra (lo dici TU) ma tra chi paga le tasse e chi no.
Già.
E il concordato fiscale con la Svizzera dov'è finito?
E lo scudo fiscale l'hanno cancellato? No.
E uno dei tre che sostiene il suo governo era uno che incitava a evadere le tasse. Non lo sa?

E io dovrei sorbirmi questo qua altri 5 anni?
Di Pietro, VAI DA GRILLO E TROVA UN CAVOLO DI PUNTO D'INCONTRO. Sennò questi non li sconfiggiamo. Certo non lo fa il pd, ormai complice.

Re: La Questione Monti

Inviato: 01/10/2012, 21:05
da camillobenso
Il Paese allo sbando – 42
Diario di un disastro annunciato – 1 ottobre 2012 - 3


Non avevo mai visto ne ascoltato Lorenzo Dellai, presidente della Provincia di Trento. A Otto e mezzo con Ferrero discutono del governo Monty.

Dellai nega che l’economia non funziona e che Monty poteva comportarsi diversamente, invece di salvare le banche degli speculatori.

Sono andato e vedere i dati personali in rete,…

Dati generali
Partito politico

Unione per il Trentino-Alleanza per l'Italia(dal 2009)
Civica Margherita (1998-2009)
Partito Popolare Italiano(1994-1998)
Democrazia Cristiana (pre 1994)


Buon sangue non mente

Re: La Questione Monti

Inviato: 02/10/2012, 15:58
da camillobenso
Che bel capolavoro ha fatto Napolitano con sta ammucchiata


Ddl anticorruzione, Pecorella (Pdl): “Il Salva-Ruby come merce di scambio

Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/10/ ... io/206196/

“Questi emendamenti sono una merce di scambio in un quadro più generale che riguarda anche altre leggi. Personalmente ritengo che la legge debba essere approvata. Contiene sì qualche difetto, ma può essere facilmente corretta”. Così Gaetano Pecorella, deputato Pdl e per anni uno dei legali di Silvio Berlusconi, interpellato da ilfattoquotidiano.it sul ddl anticorruzione che ha visto spuntare durante l’iter di approvazione un altro emendamento salva-Ruby. Pecorella spiega che “non c’è assolutamente bisogno di cambiare l’intero sistema normativo per un singolo processo e che saranno i giudici a valutare quanto un episodio rappresenti o meno la concussione.” Così mentre un italiano su dodici si è visto chiedere una tangente nell’ultimo anno, il deputato ricorda anche “l’importanza di una legge antiriciclaggio che che l’Europa ci chiede di introdurre e che, invece, per ragioni che a me non sono molto chiare ancora non si è fatta”. Invece per il leader dell’IdV, Antonio Di Pietro “il ddl anticorruzione assomiglia alla classica montagna che ha partorito il topolino” di Manolo Lanaro
2 ottobre 2012