Re: La Questione Monti
Inviato: 29/09/2012, 17:26
L'articolo di Nouriel RoubiniJoblack ha scritto:Ciao ZioTom,
forse hai postato 2 volte. No problem.
Mi scuso se ti ho costretto a scrivere la tua lunga replica ad una mia "sentenza" per niente nuova e quasi scontata ...forse una linguaggio vecchio .... però si può cambiare linguaggio ma i concetti rimangono.
Ti ringrazio per la tua risposta come al solito molto analitica.
d'accordo.Che sia in corso una lotta di classe penso sia fuori discussione. Quello che io constato è che i poteri forti detengono enormi quantità di denaro e con quello si comprano tutto. E’ una battaglia impari se la combatti sul piano democratico.
d'accordo.Ma Monti prosegue la politica berlusconiana e i sacrifici li chiede a chi non ha voce in capitolo. Si guarda bene dal chiedere i soldi ai ricchi e ai ladri, che come sostiene Travaglio spesso sono la stessa cosa.
Questo è quello che temo di +.Siamo alla vigilia di qualcosa che potrebbe modificare la nostra vita interna, o come sosteneva questa settimana un ex manager in pensione che continua a seguire il mondo politico finanziario estero, + possibile che ci stiano preparando qualcosa con il botto. E’ quello che riportava a luglio Il Manifesto traducendo un articolo di Nouriel Roubini, considerato in questo momento come il maggior esperto di economia mondiale.
Gli americani sono indebitati fino al collo e pur di mantenere un tenore di vita sproporzionato continuano a stampare moneta a + non posso.
Solo che i padroni del futuro in USA si chiamano Cina popolare e ricchi cinesi ormai cittadini americani e lì trapiantati.
Quando i cinesi nativi residenti in Cina, posto inospitale ed invivibile, si accorgeranno che i loro padroni americani altri non sono che cinesi-americani si incazzeranno di brutto e la cosa finirà male.
Tutti noi dobbiamo essere coscienti che quando compriamo il made in China oppure compriamo Apple, è un made in China camuffato, in altre parole quando compriamo questi prodotti stiamo uccidendo una cultura millenaria di un miliardo di persone e + che vivevano in simbiosi con il loro habitat.
Appena si sveglieranno saranno c..zi acidi per tutti.
un abbraccio
Il celebre economista Nouriel Roubini paventa un 2013 con banchieri impiccati ai lampioni e guerra mondiale in corso
13 luglio 2012 a 09:47
(crisi generata, Resistenza e Rivoluzione, Terza Guerra Mondiale e Secondo Olocausto)
Tags: 2013, banche centrali, banchieri impiccati, BCE, bolla, bolla dei derivati, crisi, derivati, Efsf-Esm, esecuzioni sommarie, finanza, Giavazzi, immissione di liquidità, Iran, Israele, liquidità, monetizzazione, Nouriel Roubini, petrolio, prezzi, rivoluzione globale, Roubini, Stati Uniti, subprime, tassi di interesse, tempesta perfetta, Terza Guerra Mondiale
Le mie previsioni non sembrano più così ardite.
«Una tempesta perfetta», con tanto di «banchieri impiccati per le strade». Se a parlare così fosse un minoritario militante extraparlamentare, quasi tutti alzerebbero le spalle sorridendo. Se a dirlo è «Mr. Doom», forse l’unico economista di statura globale che abbia capito per tempo cosa stava accadendo nel 2007, all’epoca dell’esplosione di una bollicina insignificante come i mutui subprime statunitensi, allora è tutta un’altra faccenda.
L’analisi di Nouriel Roubini è impietosa e senza vie d’uscita visibili. E certo non piacerà né a Monti né a Merkel. Ma centra il problema dei problemi.
«Nulla è cambiato dalla crisi finanziaria. Gli incentivi per le banche (la liquidità a piene mani garantita dalle banche centrali, ndr) permettono loro di agire in modo truffaldino, di fare cose illegali e immorali; l’unico modo per evitarlo è rompere questo grande supermercato finanziario».
Altro che codici di autoregolamentazione, istituti che debbono «riscrivere le regole»… Roubini ritiene che solo delle «sanzioni penali» avrebbero potuto fermare la folle ricostruzione del meccanismo che aveva prodotto la crisi del 2007. «Se alcune persone finiscono in carcere, forse sarà una lezione». Rabbioso, ma probabilmente inefficace e sgradito ai governanti. L’alternativa, avverte Roubini, è che «qualcuno verrà impiccato per le strade» ["If some people end up in jail, maybe that will teach a lesson to somebody - or somebody will hang in the streets"].
Il fatto è che ci ritroviamo al punto di partenza, nella stessa situazione del giorno prima del fallimento di Lehmann Brothers. E quindi «il 2013 sarà peggio del 2008» perché «oggi siamo a corto di contromisure». Di fatto: «nel 2008 si potevano tagliare i tassi di interesse», che oggi sono a zero quasi dappertutto. Allora e finora si poteva «immettere liquidità»; ma oggi «sta diventando sempre meno efficace perché il problema è di solvibilità, non di liquidità». I debitori non pagano, quindi la circolazione si ferma e il denaro resta in cassaforte. Infine gli stati non possono più salvare nessuno, perché «hanno disavanzi bilancio già troppo grandi» per colpa dei salvataggi di qualche anno fa. Diventa dunque impossibile tornare a «salvare le banche»; i governi sono «prossimi a essere insolventi», come la Grecia e, forse, la Spagna.
L’unica mossa di una certa efficacia per procrastinare l’esplosione globale sarebbe a disposizione della Bce, che dovrebbe fare «una monetizzazione non sterilizzata in quantità illimitata». Ma non è nel suo statuto, quindi le è vietato («costituzionalmente illegale»). Naturalmente Nouriel è un economista attento anche all’economia reale. Quindi aggiunge un elemento fin qui ignorato dagli opinionisti alla Giavazzi: «infine c’è il pericolo di una possibile guerra tra Israele, Stati uniti e Iran, che raddoppierebbe il prezzo del petrolio in una notte».
Bingo. Difficile sintetizzare meglio le molte ragioni per cui un sistema economico fondato sull’«avidità» individuale a scapito del benessere collettivo è «obbligato» ad esplodere «a grande velocità». Quando? Roubini è ottimista: «il fondo Efsf-Esm deve essere almeno quadruplicato; in caso contrario si avrà una crisi più grande non tra sei mesi, ma nelle prossime due settimane». Buone vacanze…
Francesco Piccioni
Fonte: www.ilmanifesto.it
10.07.2012