Shock al Bundestag: il potere in Europa è in mano al governo federale tedesco.
Pubblicato 3 agosto 2015 - 16.53 - Da Claudio Messora
traduzione e sottotitoli: Tiziana Fiore.
Signor Presidente, signore e signori, signora Cancelliera,
avete ragione: oggi non si parla solo della Grecia. Oggi si parla anche dell’Europa e anche della Germania. Signor Schäuble mi dispiace, ma lei si sta apprestando a distruggere l’idea di Europa. Lei signora Merkel e lei signor Gabriel vi state solo sottomettendo. Voi tre state facendo il più grave errore della vostra carriera politica. Nelle scorse settimane non è stata lei, signora Merkel, la nostra Cancelliera: il nostro Cancelliere, seppure non votato, è stato il signor Schäuble. Lei, signora Cancelliera, è sempre stata vista come donna forte, ma le dirò che il suo atteggiamento verso il signor Schäuble è stato debole, troppo debole. Dal signor Gabriel e dalla SPD non si è sentito assolutamente nulla. Non un proprio pensiero, non un’obiezione a Schäuble. Così Schäuble, a nome di Gabriel e della SPD, è riuscito a minacciare la Grexit. E’ uno scandalo!
Nel 1989 ci fu il dibattito al Bundestag sull’introduzione dell’euro. Noi allora avevamo un cartello con scritto: “L’euro: non in questo modo!“. Non c’era scritto: “No all’euro“, bensì: “Non così!“. Dicemmo che l’euro era la parte finale di un processo di allineamento nell’insegnamento, nell’arte, nella scienza, nell’economia e degli standard nelle tasse, negli stipendi, nelle pensioni e nella previdenza sociale. “Se non si fa questo lavoro e l’integrazione in Europa è solo ed esclusivamente monetaria, ci saranno estreme conseguenze negative“. Sono stato deriso e avete dichiarato di avere tutto sotto controllo. Nel mio discorso vi dissi che saremmo vissuti in un’Europa delle banche. E cosa abbiamo adesso? Un’Europa delle banche! La BCE è diventata l’organo più potente. Pronosticai un crescente estremismo di destra e razzismo, anche per la crecente paura della povertà. E così è successo: nel sud Europa, in Francia, in Germania. Dicemmo che il dumping salariale e sociale sono una conseguenza, perché in un’unità monetaria valgono sempre gli standard più bassi. La Germania iniziò con l’agenda 2010, creando una folle occupazione precaria grazie alla quale sono aumentate le esportazioni tedesche. E il sud lo ha dovuto pagare. Questa verità la nascondete. Dunque l’euro ha più diviso che unito, e noi lo avevamo previsto. Forse dovreste darci più ascolto.
Ma perché siamo a favore, oggi, del salvataggio dell’euro? Devo spiegarvi questa contraddizione. Se l’euro crollasse oggi, non ci sarebbero le stesse condizioni di prima della sua introduzione. Le altre monete non avrebbero alcun valore, sprofonderebbero. I governi si rifiuterebbero di trattare con noi cambi fissi. Il marco tedesco si rivaluterebbe moltissimo e il risultato sarebbe che noi saremmo semplicemente troppo cari. Le nostre esportazioni in Europa crollerebbero e per un vice-campione del mondo dell’export non sarebbe possibile sostenerlo, anche perché negli ultimi anni avete sempre perso l’occasione di rafforzare il mercato interno, cosa che si può fare solo con stipendi più alti, pensioni più alte, più aiuti sociali per riavviare il potere d’acquisto. Per questo credo che la Germania abbia più bisogno dell’euro che la Grecia. Ma questo lei non lo dice, signor Schäuble, pur sapendolo bene.
Adesso le dirò perché la sua politica è antidemocratica, asociale e antieuropea.
Inizio con “asociale“. Perché? Dopo i drammatici tagli degli stipendi e delle pensioni in Grecia, del 30-40%, pretende ulteriori tagli. Inoltre pretende l’aumento dell’IVA a spese di tutti i consumatori mentre rifiuta categoricamente una tassa per i ricchi. Non è giusto. Il 60% dei giovani greci è già disoccupato.
Perché è “antidemocratico“? Perché rinnega completamente la scelta del popolo greco. Al popolo dice che i greci possono decidere come vogliono, ma Schäuble decide che si segue una strada diversa. Questo è il messaggio. Di cosa decidiamo noi nei nostri parlamenti? Vi faccio un esempio: il governo greco necessita dei permessi della Commissione Europea, del FMI e della BCE solo per discutere pubblicamente di un progetto di legge. E solo dopo questo permesso possono dibattere. Dopodiché hanno bisogno di un nuovo permesso per portarlo in parlamento per votarlo. Questa che avete organizzato lì è, di fatto, lo scardinamento della democrazia parlamentare, l’apice dell’umiliazione, signor Schäuble. Lei voleva fare della Grecia una nuova Germania dell’Est. Lei ha detto che voleva l’espropriazione dei beni pubblici greci e darli a un fondo fiduciario con sede a Lussemburgo. La differenza con l’ex Germania dell’Est è che nonostante questo la Grecia non diventerà parte della Germania. Inoltre il fondo fiduciario della Germania dell’Est non diede frutti e distrusse anche quella industria che ancora valeva. Dobbiamo ringraziare i governi di Grecia, Francia, Italia e Austria se almeno questo non è successo.
E adesso la questione del perché la sua politica sia “antieuropea“. In Europa, sempre più persone associano l’Europa stessa a parole come “obbligo“, “coercizione“, “ricatto“, “prima di tutto i soldi“, “potere illimitato delle banche“. Il potere decisivo è in mano a tre istituzioni democratiche illegittime: la BCE, il FMI e la Commissione Europea. E ad un governo, quello federale tedesco. Cosa credete che pensino dell’Europa le persone che stanno vivendo tutto questo? Per questo dico che l’idea di Europa ne esce distrutta.
Signor Schäuble, lei si atteggia a nazionalista e sostiene di agire nell’interesse della Germania. Si sbaglia, e di grosso! Gli altri governi europei, i principali mass media europei, non discutono della Grecia. Discutono della Germania. Il premier italiano Renzi, signor Schäuble, le ha detto: “Adesso basta!“. Il presidente francese ha frenato d’emergenza. Due esempi di giornalismo: il britannico Telegraph ricorda che anche la Gran Bretagna ha combattuto contro la Germania in due guerre mondiali per evitare la dominazione tedesca sull’Europa. Ora scrive: “Adesso ce l’ha fatta senza neanche avere avuto bisogno di sparare un colpo“. E l’italiana “La Stampa” dice: “La Grecia ha creato la civilizzazione, la Germania la barbarie. Adesso dobbiamo scegliere“. Penso che sia tragico. Avevamo una buona reputazione internazionale e lei l’ha distrutta, signor Schäuble. I nostri cittadini ne risentiranno, ovunque essi vadano. E’ un vero peccato! Perché il nostro popolo deve pagare per la reputazione che voi avete rovinato. E per favore non appoggiatevi ai governi degli Stati baltici e ai governi di Spagna e Portogallo, che hanno sempre fatto quello che volevate. Perché se per la Grecia si riesce a fare un altro percorso, questi Stati dovrebbero ammettere di essere stati deboli. Ecco perché ora vi appoggiano.
Vorrei anche dire qualcosa a proposito dei debiti. Sapete, me ne sono occupato. Dopo la prima guerra mondiale la Germania fu obbligata a pagare 132 miliardi di marchi d’oro per riparazioni. Sono all’incirca 700 miliardi di euro. Questo è interessante. Nel 1953 a Londra ci fu la conferenza del debito e si operò un taglio: ci furono scontate il 50% delle riparazioni e ci fu concesso un rinvio del pagamento degli interessi a dopo la riunificazione della Germania. E così dal 1990 abbiamo dovuto pagare. L’ultima rata è stata pagata nell’ottobre 2010. Io vedo tre fatti. Primo: abbiamo pagato per 92 anni. Secondo: abbiamo avuto un taglio del 50%. Terzo: abbiamo avuto un rinvio di 37 anni. Vogliamo forse rifletterci un po’ e non far finta di aver fatto tutto meglio nella nostra storia?
A febbraio avevamo accettato un rinvio, ma non il pacchetto di aiuti. Il rinvio era importante per dare aria al governo greco e dargli tempo per i negoziati. Oggi però non si discute di nuovi negoziati per un nuovo pacchetto di aiuti, ai quali non siamo contrari: lo voteremmo. Ma le condizioni imposte sono insopportabili, questo è il problema! L’ho detto già a febbraio, qui, che se arrivasse il momento noi voteremmo a favore solo se si parlasse di investimenti e di ricostruzione della Grecia, e che voteremmo contro se si parlasse di smantellamento dello stato sociale e di altre distruzioni. Voi avete scelto la seconda opzione. Se io fossi stato mercoledì al parlamento greco, avrei a malincuore accettato le condizioni, sì, per evitare la miseria del popolo. Noi siamo solidali con il popolo greco e con il suo Governo. Ma per quanto riguarda la vostra politica, non possiamo fare altro che votare no! Noi non siamo i ricattati, noi siamo i ricattatori. Questa è la differenza!
E per concludere, molti lettori di un illustre quotidiano (il Bild) credono che la Germania abbia già pagato abbastanza per la Grecia, anche voi dell’Unione. Mi è stato chiesto quanti miliardi abbiamo già pagato. E’ completamente falso! La Germania, in questa crisi, non ha sborsato neanche un euro per la Grecia. Signor Schäuble, io vorrei che lei lo ripetesse e lo sottolineasse nelle interviste in tv, alla radio e sui giornali. Tutti quei soldi finiti in Grecia finora provengono dal Fondo Monetario Internazionale o dalla Banca Centrale Europea. Quest’ultima si stampa i soldi da sé. La Germania dovrebbe pagare solo nel caso in cui la Grecia andasse in bancarotta, visto che il governo tedesco, contro il nostro volere, ha garantito per il 27% dei debiti (ndr: si riferisce al trattato MES. Leggi e ascolta di cosa si tratta). E poi lavora anche per fare andare in bancarotta la Grecia: è inconcepibile quello che state facendo!
Signor Schäuble, lei voleva far cadere il governo greco e non ci è riuscito. Forse il governo greco riuscirà a racimolare alcuni fondi da investire. Forse riuscirà a riportare un po’ di benessere, fra qualche anno, e con il suo popolo uscirà inaspettatamente vincitore da questo processo. Non è da escludersi. Lei invece, signor Schäuble, ha risvegliato in molti popoli il sentimento di distruzione dell’idea europea e la resistenza al ruolo dominante della Germania. Forse anche noi riusciremo a fare il contrario di ciò che è già stato combinato. Voi dell’Unione vi vedete come vincitori e voi della SPD volete vincere assieme a loro. Ma chi non riesce a smettere di vincere, prima o poi chiaramente sarà sconfitto. Spero che questa sconfitta non sia così devastante, al punto da far scomparire una Germania europea. Perché di questa abbiamo disperatamente bisogno.
Gregor Gysi – Die Linke
http://www.byoblu.com/post/2015/08/03/s ... desco.aspx