Perché deve essere la destra peggiore a sollevare il problema?
Una democrazia rottamata
Renzi vicino al suo traguardo
Con la riforma del Senato avremo meno politici da stipendiare, ma il risparmio
ci costerà carissimo: stiamo permettendo al premier di creare il suo regime
Lo so, della riforma del Senato non
importa un fico secco a nessuno. Gli
italiani hanno altri problemi: il lavoro,
le tasse, la paura degli stranieri.
Figurarsi se hanno tempo da perdere
con il futuro dellaCameraAlta,ossia
del doppione della Camera Bassa.
Alungohannosognatochesi sfoltissero
i costi della politica, intravedendonei
vari palazzi delpotereuno
spreco di denaro pubblico.Dunque,
all’idea che si riduca il numero dei
senatori,non li si paghi più e alla fine
si risparmi e si cambi qualcosa nell’acqua
stagnantedellapolitica italiananonpossonoche
essere favorevoli.
Certo, forse anche loro preferirebbero
che PalazzoMadama (...)
segue a pagina 5
::: segue dalla prima
MAURIZIOBELPIETRO
(...) fosse chiuso e trasformato in un
museo, come ha minacciato il presidente
del Consiglio, ma chi non segue
quotidianamente la politica e
non ha esperienza di costituzione in
fondo pensa che ridurre sia sempre
megliocheconservare.Se primasipagavalostipendioatrecentosfaccendati
e a tutti i funzionari, adesso non si
pagherà più nulla e di funzionari ce
ne saranno meno. O almeno questo
è quanto spera l’opinione pubblica,
che dunque non può che esseremoderatamente
favorevole alla riforma
diMatteo Renzi.
Tutto bene dunque?Niente affatto.
E non tanto perché mi dispiaccia l’ideadi100senatorinoneletti
dalpopolo
e senza stipendio,maperchél’insiemedelprogetto
èunpasso avanti verso
uno stravolgimento della Costituzione
e mette il potere nelle mani di
un solo uomo.
Immagino l’obiezione: ma come,
da anni scrivi che la Costituzione va
cambiata e che bisogna sveltire il processo
decisionale perché il Paese non
può pagare i ritardi della politica e
quandoMatteoRenzimettemano alla
riforma dici che non ti piace? Qui il
problema non è se la riforma piace o
non piace.Certo è più brutta di quella
che anni fa aveva disegnato il centrodestra
e il centrosinistra riuscì a far
cancellare rimbambendo con parole
false gli italiani.Tuttavia,oltre a essere
brutta, la riforma del presidente del
Consiglio è pericolosa, perché consegna
ogni potere nelle suemani, ossia
nella disponibilità di un signore che
in appena un anno e mezzo ha già
dimostrato di avere una straordinaria
propensione ad occupare quanto c’è
da occupare e a gestirlo con eccezionale
disinvoltura.
Renzinon è un padre costituente,o
ricostituente come lo chiama Marco
Travaglio,èunrottamatoree sta rottamando
chiunque gli si opponga lungo
la strada.
Questo potrà far piacere a chi ritiene
che il percorso del rinnovamento
sia ingombro di vecchi arnesi emolte
carcasse della prima e della seconda
Repubblica,madovrebbepreoccupare
chiunque al contrario ritiene che
nessuno, neanche Renzi, possa detenere
ilprimato della verità.Nelpassato,
quando Berlusconi era a Palazzo
Chigi, a sinistra si è sempre evocato il
pericolo del regime. Ma al confronto
di Renzi, Berlusconi è stato sempre
undilettante e i suoi tentatividipiegare
i pm, il parlamento o la stampa, si
sonosemprerivelatimaldestrie inutili.
L’ex Cavaliere provava a scalfire il
potere dellamagistratura, delle lobby
e dell’informazione, ma senza alcun
successo. Al contrario, l’attuale presidente
del Consiglio si è subito rivelato
un professionista, mettendo al guinzaglio
tutti o quasi tuttie la prima a farne
le spese è proprioquella sinistra politico-
giornalistico-giudiziaria che ai
tempi di Berlusconi lanciava quotidiani
allarmi.
Le ultime notizie dicono
che presto il governo espugnerà il fortino del Tg3,
poiverrà quello deigiudici,
infine ciò che resta della stessa sinistra
e del sindacato.
Di tutto ciò, essendo sempre stato
fiero avversario del circo mediatico manettaro e della parte più
ideologica
delpaese,dovreiesserecontento,perché
Renzi fa quello che Berlusconi
avrebbe volutoma non gli fecero fare.
Einveceno. Inveceguardoconpreoccupazione
la rottamazione di ogni sistema
di contrappeso, perché penso
che Renzi non stia sostituendo una
classe dirigente vecchia e logora con
una classe dirigente moderna e efficiente.
Renzi sta solo sostituendo una
classe dirigenta con se stesso.
Non gioisco se rottama la sinistra,
perché penso che poi rottamerà - se
non si rottama da sola - la destra. Il
nostropresidentedelConsiglioèsemplicemente
allergico all’opposizione
e alle critiche. Gli vanno bene solo
quando gli fanno solletico. Per lui il
confronto è un fastidio, la dinamica
della democrazia una perdita di tempo
e dunque per raggiungere il suo
scopononesitaa intimarealpresidentedelSenatodi
spazzarviaogniemendamento
alla sua riforma.
Del resto, vista la situazione,non ha
nulla da temere. Non dall’opposizione,
maneanchedalColle,ormaiabitato
solo dagli sprettri. Insomma, in
cambio di un po’ di spiccioli risparmiati
sul Senato, ci tocca un fantasma
didemocrazia.
maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it
@BelpietroTweet
:::DAVIDEGIACALONE
IL PERICOLO Il premier, allergico ai confronti e pronto
a eliminare ogni tipo di opposizione, sta sostituendo
una classe dirigente vecchia e logora con se stesso
Una democrazia rottamata
Renzi vicino al suo traguardo
Con la riforma del Senato avremo meno politici da stipendiare, ma il risparmio
ci costerà carissimo: stiamo permettendo al premier di creare il suo regime
Il partito unico della spesa pubblica
impedisce un vero patto del Nazareno