Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto

Piano casa, evitati in tutto 204 sfratti
Interventi sull’edilizia popolare? Neanche uno
A un anno e mezzo dal decreto Lupi, le risorse per chi non riesce a pagare l’affitto sono state usate
per un terzo. E per il recupero degli immobili non è stato speso un solo euro su 467 milioni previsti
I risultati del Piano casa di Maurizio Lupi? Non pervenuti. A parte i 204 contratti rinnovati in tutta Italia a chi senza colpa non è riuscito a pagare l’affitto, quando nel 2014 gli sfratti per morosità sono stati 69mila. Restano in gran parte inutilizzati i fondi stanziati per aiutare le persone disagiate ed evitare loro lo sfratto. Mentre, a causa dei ritardi dei decreti attuativi, sono ben lontani dal partire gli interventi di recupero degli alloggi di edilizia popolare da rendere disponibili a una piccola parte delle 650mila famiglie in graduatoria da anni per una casa. Su 467 milioni disponibili, ad oggi non è stato speso nemmeno un euro
di Luigi Franco
http://www.ilfattoquotidiano.it/?refresh_ce

Bersani contro Verdini (e Renzi) "Valori sviliti in canzoncine"

Verdini agita la minoranza dem. Bersani guida la carica, ma sono in tanti ad alzare le barricate


Andrea Indini - Lun, 05/10/2015 - 14:52


Articolo +Video

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 79292.html

Cambiare per cambiare non importa come.
Sembra di assisstere ad una corsa, ogni suggerimento, ogni invito a ponderare viene sospettato di sabotaggio,
Correre, fare in fretta ogni trucco è buono, ogni furbata vien fatta passare per mossa da statista.
Assistere al cambio della costituzione con queste modalità è qualcosa di raccapricciante.
È già un insulto alla democrazia farlo con una maggioranza non qualificata,
farlo addirittura (come sta avvenendo) con una maggioranza rabberciata di ricattati e comprati
è un obbrobrio che non può che portare gravi conseguenze politiche e sociali.
Tutto ciò dà la cifra della levatura intellettuale e morale dei responsabili di questa scellerata avventura.

Verdini va all’incasso Renzi lo incorona in tv
(CARLO DI FOGGIA)

05/10/2015 di triskel182

https://triskel182.wordpress.com/2015/1 ... more-81487

D’Anna come Al Capone: “Non ci sono prove
Grasso incapace, solo chiacchiere e distintivo”

Al capogruppo verdiniano e al collega Barani 5 giorni di sospensione. Hanno mimato atti sessuali (video)
Presidente: “Minata la credibilità delle istituzioni”. Un giorno ad Airola (M5S). Lega richiamata all’ordine


Articolo+video

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... a/2096474/

Non si tratta solo di nascondere che siamo in guerra, ma tira un forte vento da anni '20 del secolo scorso.

Il governo, come allora, si regge sul sostegno degli industriali, e Squinzi fa la voce grossa con i sindacati.

Non è solo Amalia Signorelli ad avvertire l'aria che tira:

.....Questo, secondo me, è un regime totalitario. Light, ma totalitario.......

CINEGIORNALE LUCE



#TGBello

06/10/2015 di triskel182

https://triskel182.wordpress.com/2015/1 ... more-81540

Dalle notizie della guerra esterna a quelle della guerra interna.


Nei Tg della sera esplode il caso Marino.

La guerra a Sottomarino, sottintende da mesi una guerra a La Qualunque. Se Sottomarino cade il PD perde la capitale.

E questo La Qualunque lo ritiene uno smacco. Tanto che avendo messo a fuoco questa possibilità, lo sostiene suo malgrado
.
Una sconfitta ora ridimensionerebbe la sua propaganda da Cinegiornale LUCE e Minculpop.

Mentana ha sostenuto questa sera che il PD non sosterrà più Marino, ma che non è stato autorizzato a divulgare la fonte.

Marino, poi, si sta anche impegnando a metterci del suo alimentando la guerra in corso.

La domanda più corrente da quando è scoppiato Roma capitale, è:

“Ma chi glielo fa fare???”

Fino a domenica scorsa la mia risposta era:

“E’ un tipo orgoglioso e non ammette di essere sconfitto”

Ma un vecchia amica mi ha messo al corrente che in un talk è emerso che il sindaco di Roma è un narciso.

In questo caso diventa tutto più chiaro vista la presenza da 20 mesi del supernarciso di palazzo Chigi,

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MARINO NEGA MA RESTITUISCE I SOLDI

Il sindaco, smentito dai ristoratori sulle cene di rappresentanza, decide di rendere il denaro speso con la
carta del Comune: “Meno di 20mila€ in 2 anni, nell’interesse della città. Li regalo di tasca mia a Roma”
Politica
Il sindaco di Roma Ignazio Marino nega di aver falsificato le note spese, ma sceglie di restituire i soldi. “In questi due anni”, ha scritto in una nota, “ho speso meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell’interesse della città. E’ di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta del Comune a mio nome”. Quello che il sindaco non spiega, è perché la sua versione sulle cene di rappresentanza sia stata più volte smentita dai ristoratori (leggi). E, mentre la procura ha deciso di acquisire gli atti sul plafond della carta di credito, le opposizioni tornano a chiederne le dimissioni (video)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... o/2106344/

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Il Giornale và a nozze.

Ammette ma non si dimette
Andrea Riva

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 80251.html

Dulcis in fundo.


Marino viene pubblicamente processato a La Gabbia.

Mieli è arrivato a dire che se ne deve andare a casa subito.

Da domani la patata bollente è di La Qualunque.

A RIVEDERCI ROMA.....................
https://www.youtube.com/watch?v=lHrtY78dFFs




Roma
Ignazio Marino restituisce i soldi delle cene
Ma le dimissioni potrebbero essere imminenti
"La toppa del sindaco è peggio del buco", si sfogano uomini vicini al primo cittadino. Intanto nel Pd è partito il totonomi alla caccia del successore e si cerca il momento migliore per farlo cadere
di Luca Sappino
08 ottobre 2015



È stato tutto il giorno chiuso in ufficio con il trio della comunicazione. «È la giornata più dura di sempre», dicono gli altri dello staff.. «È la giornata più dura di sempre», dicono gli altri dello staff. L'unica pausa è per andare a piazza di Spagna ad annunciare l'inizio dei lavori di restauro della scalinata, pagati da Bulgari, una delle donazioni che Marino rivendica proprio essere il frutto del suo lavoro, della spedizione in America e dei soldi «investiti» - dice non a caso - in rappresentanza.

C'è però da risolvere la questione delle incongruenze, delle smentite di Sant'Egidio e di alcuni ristoratori, sugli scontrini della carta di credito in dotazione al sindaco. L'idea alla fine arriva. Marino si mette in posa davanti a una bandiera e si fa riprendere da un cellulare. «Regalo a Roma i 20mila euro spesi con la carta di credito intestata al sindaco per rappresentanza», dice, «sono spese fatte tutte nell'interesse di Roma, compresi quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio 2 milioni di euro. Con questo gesto voglio mettere un punto alle polemiche inutili e surreali degli ultimi giorni, che non fanno bene a Roma».



Non convince però neanche tutti i suoi, Marino. «La pezza è peggio del buco. Se ci avesse dato retta e non fosse partito per l'America tutto questo non sarebbe successo», è lo sfogo raccolto dall'Espresso. La mossa, in realtà, è buona giusto per evitare le conseguenze della Corte dei conti, ma lascia aperte i possibili sviluppi dell'inchiesta della procura. Non risolve per nulla poi la questione politica. In Campidoglio la giornata trascorrerà in attesa del giudizio di Renzi. Marino, come noto, vorrebbe tirare avanti almeno fino a tutto il Giubileo: gli era stata accordato ma non è più detto. Anzi. Orfini e Renzi si sono telefonati, e si incontrano ad ore. E non è più esclusa neanche l'ipotesi che il premier chieda dimissioni spontanee subito, per andare al voto in primavera con Milano e Bologna. Il problema è che sembra difficile trovare tanto qualcuno che sia così forte da vincere, quanto qualcuno che sia così gentile da andare incontro al probabile massacro.

Meglio, per il Pd, sarebbe tenere Marino ancora un po', almeno fino a febbraio, avere a quel punto le dimissioni e un periodo di commissariamento, fino alla successiva finestra elettorale. Un commissariamento più lungo ancora si potrebbe ottenere facendo cadere Marino sul bilancio. A quel punto i nomi sono molti, da Alfio Marchini - che però al momento ha chiuso l'accordo con il centrodestra, e vorrebbe quindi dire proporre una larghissima coalizione - al vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, ex radicale, che però non muore dalla voglia.

Gli unici contenti di questa situazione, insomma, sono i 5 stelle. Per Alessandro Di Battista, Marino «deve andarsene». «L'obiettivo», dice alla Stampa «è la riuscita del Giubileo. Però non è che siccome c`è il Giubileo possiamo tenere legata la città a questa situazione».

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO