Sfascisti - 180
2014 a schede
Scheda – 8 – Ciak si gira – Girlfiend in a coma – Atto finale
8 – 4 – 1 gennaio 2014
Feltri, non ha fatto altro che tradurre nero su bianco il pensiero popolare di queste parti.
E’ la conclusione che da settimane circola da queste parti.
Anche ieri mattina in una giornata tutto sommato tranquilla in previsione anche di una serata diversa dalle altre, più leggera delle altre, il pensiero comune di circa il 70 % di chi si è espresso volge verso la necessità di un uomo forte che raddrizzi la baracca.
L’aspetto sorprendente, è che questo giudizio proviene interamente dalla sinistra.
Ai tempi, quarant’anni fa erano sulle barricate. Non ne volevano sapere di colpi di Stato. Aveva disturbato parecchio il tentativo del generale De Lorenzo nel 1964.
1. Piano Solo - Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Piano_Solo
Disambiguazione – Se stai cercando l'album di Alessandro Esseno, vedi Piano solo. ...all'Arma dei Carabinieri il potere in Italia, sul punto di essere attuato nell'estate del 1964, definibile anche come un tentativo di colpo di stato (golpe).
Il piano - Solo o non solo? - Parate militari e parate di ... - La scoperta del piano
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A seguire il tentativo del Golpe Borghese del 1970
1. Golpe Borghese - Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Golpe_Borghese
Il colpo di Stato in questione sarebbe stato appoggiato anche da Luciano ... ma non si trattò di impulso alle indagini, bensì di un tentativo di ostacolare .... Italiani, lo Stato che insieme creeremo, sarà un'Italia senza aggettivi né colori politici.
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Poi il tentativo del 1993, ..poco pubblicizzato.
1. Sventato colpo di Stato in Italia nel 1993 - Militariforum.it
http://www.militariforum.it › Forum › La Divisa › La Storia
06/feb/2011 - 10 post - 4 autori
Le rivelazioni di un mercenario ad un giornalista editore, fanno scoprire un progetto di tentativo di golpe poi naufragato, quello che le cronache ...
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Parere strettamente personale.
La destra golpista ci ha provato 3 volte. Tutte e 3 andate male. Potremmo dire, con limitato sarcasmo, che manco i colpi di Stato sanno più fare. Non hanno più la Buonanima a disposizione.
Non credo che la Massoneria e la Massoneria deviata in tutti questi anni abbia mollato. Tra l’altro i media di questo settore non se ne occupa più, facendoci credere che non esiste più.
Ma Licio Gelli è ancora in vita, e di solito, personaggi di quel genere, morirebbero contenti nel vedere il ritorno del fascismo.
Se io fossi uno di loro avrei fatto dal punto di vista tecnico, quello che loro hanno fatto in questi anni.
Mandare in malora il Paese, ed obbligare i cittadini, soprattutto quelli di sinistra a dire”
Basta non ce la faccio più”.
In questo caso non è più uno sparuto numero di dissidenti che prepara un golpe, ma lo fanno i cittadini stessi, a cui da voce Vittorio Feltri.
Questa è una possibile chiave di lettura per quanto accaduto nell’ultimo ventennio.
Nulla di altamente scientifico, solo riproporre nel tessuto sociale le condizioni del 1919 – 1922.
Un'altra chiave di lettura è la casualità. Ci stiamo spegnendo lentamente per via del mancato ricambio nei partiti.
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L'OPINIONE
Feltri: "Cari partiti buona morte a tutti"
Il fondatore di Libero racconta un Paese ormai "stanco della democrazia. Gli italiani hanno capito che i partiti fanno solo i loro interessi. Scompariranno"
31/12/2013
"La democrazia ha stufato tutti, cari partiti buona morte a tutti".
Vittorio Feltri guarda al nuovo anno che sta per arrivare ed è sicuro di una cosa: sarà l'anno della fine dei partiti.
Il fondatore di Libero prende spunto da un sondaggio apparso ieri, lunedì 30 dicembre, su Repubblica in cui emerge una totale sfiducia da parte degli italiani nella classe politica, per lanciarsi in una profezia sul 2014: "La democrazia - è opinione diffusa - non esiste più. Non gode di alcuna stima.
I nostri compatrioti hanno capito che è una finzione e voteranno, se voteranno, contro chi la tiene in vita per mero interesse di bottega.
Chi fa politica non pensi di farla franca.
Sul teatrino sta per calare il sipario.
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Quel che succederà dopo non siamo capaci di prevederlo.
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Cari partiti, buona morte a tutti", scrive Feltri su il Giornale.
Poi snocciola i dati del sondaggio: "Benché nel nostro Paese la mentalità anticapitalistica domini, l'associazione degli imprenditori è più riverita del peggiore sindacato, la Cgil: il 29 per cento contro il 20,8. Il dato dovrebbe far riflettere. Lo Stato è poco apprezzato: 18,9. Che equivale a una bocciatura senza appello. Le banche, poverine, sono malviste: 12,9 per cento. E il Parlamento è poco più quotato dei partiti: 7,1 per cento contro il 5,1. Sono segnali molto chiari".
Così arriva il verdetto finale di Vittorio: "La fiducia nelle istituzioni è crollata, ammesso e non concesso che in passato fosse alta. All'ultimo posto della graduatoria ci sono i partiti, di cui si fidano soltanto 5 italiani su 100. Lo sapevamo già. Ma trovarcelo scritto nero su bianco fa un certo effetto. Significa che i partiti si sono irrimediabilmente sputtanati e che difficilmente torneranno in auge"
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Scheda – 8 – Ciak si gira – Girlfiend in a coma – Atto finale
8 – 3 – 29 dicembre 2013
Visto da destra
Alfano, ultima chiamata
Renzi fa capire che il governo ha i giorni contati. Adesso il vicepremier ha l'occasione per riscattarsi Se stacca lui la spina, può rimediare al suo tradimento. Altrimenti scomparirà come Fini
Alessandro Sallusti - Dom, 29/12/2013 - 20:46
Renzi sta per mollare Letta al suo destino. «
O si cambia, o si muore», ha fatto dire ieri dai suoi il neo segretario Pd, riferendosi al governo degli incapaci e pasticcioni (
giusto per usare un eufemismo salva querela).
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E siccome il premier non può cambiare neppure una virgola del suo governo tanto è prigioniero dell'imbroglio che lo ha generato, ecco che il trapasso è inevitabile.
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È solo questione di decidere il quando, ma sarà molto presto.
Più che un funerale sarà una liberazione.
E se non vogliono passare alla storia come i fessi che più fessi non si può, Alfano e i suoi hanno l'occasione della vita per riscattare il tradimento e rientrare in gioco.
Facciano loro la prima mossa, tolgano l'inutile appoggio al governo della sinistra senza aspettare che sia Renzi a farlo.
Che cos'ha da perdere il Nuovo Centrodestra? Se continua così farà la fine di Fini, nella migliore delle ipotesi quella di Monti. Cioè una brutta fine.
Perché è chiaro che il cambiamento posto come condizione dal sindaco di Firenze prevede di isolare ancora di più, sia numericamente che politicamente, la componente alfaniana al governo.
Del resto Renzi lo aveva detto già settimane fa: non si può governare con Formigoni e Giovanardi.
Intendeva ovviamente dire: mai pari dignità con Alfano, nei confronti del quale - non è un segreto - non ha stima né rispetto.
Lasciare il pallino in mano a Renzi sarebbe un suicidio, sia nell'immediato che in chiave elettorale.
Chiunque staccherà la spina a questo vergognoso governo non potrà che averne benefici nelle urne come tutti i liberatori.
E ricomporre in qualche modo la frattura del centrodestra non sarà impresa impossibile.
A Cicchitto probabilmente sì, ma ad Alfano e ancora di più a Berlusconi non manca certo la fantasia.
Se le cose non andranno così, se Alfano non riuscirà a liberarsi dal plagio di Napolitano e di chissà chi altri, allora vorrà dire che l'uomo non solo non è all'altezza della sua ambizione, non solo sarà a vita servo della sinistra, ma significa che è complice se non addirittura artefice del governo delle marchette, delle ruberie e delle furberie.
Ma sempre da vice. Vice mediocre.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/l ... 79076.html
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Ora Renzi disconosce Letta:
"Niente in comune con lui"
Andrea Indini
Renzi prepara alla spallata: "Con Letta e Alfano non ho niente in comune". Rimpasto più vicino: in bilico le poltrone di Cancellieri e Saccomanni, ma Napolitano le difende
http://www.ilgiornale.it/news/interni/o ... 79089.html
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Il governo ha le traveggole:
"Tasse in calo, segnale forte"
Ma nel 2014 nuova stangata
Sergio Rame
Letta incensa il governo: "Tasse in calo". E Alfano: "Abbiamo invertito la tendenza". Ma Brunetta: "Nel 2014 la pressione fiscale aumenterà di mezzo punto"
http://www.ilgiornale.it/news/interni/l ... 79102.html
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GOVERNO AL CAPOLINEA
ASSALTO ALLA POLTRONA
Rimpasto alle porte
Ecco chi entra e chi esce
APPROFONDIMENTO.
Renzi-bomba su Alfano e Letta: "A casa, adesso tocca a me". E Matteo cambia i loro uomini
APPROFONDIMENTO. Dal Pd un avviso di sfratto al premier. I renziani sparano contro il governo: "Ora basta, andate tutti a casa"
APPROFONDIMENTO. Matteo ingrassa la Casta, Una poltrona d'oro per il suo amico: un "regalino" da 167mila euro che pagheremo noi...
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... rone-.html
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ANSA
Giamapolo Pansa
I vecchi meglio dei giovani, ecco perché Re Giorgio si beve Renzi...
Il Bestiario. Il pregio del Capo dello Stato è la sua vecchiaia. Matteo non ha l'esperienza sufficiente
http://www.liberoquotidiano.it/news/lib ... Renzi.html
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Scheda – 8 – Ciak si gira – Girlfiend in a coma – Atto finale
8 – 2 – 28 dicembre 2013
Il Pd di Renzi contro il governo Letta
"Marchette ed errori imperdonabili"
Faraone, responsabile Welfare del partito, attacca. E altri si accodano. Forza Italia: "Elezioni"
Il Pd di Renzi contro il governo Letta "Marchette ed errori imperdonabili"
Il membro della segreteria del Partito democratico Davide Faraone, nominato da Matteo Renzi all'indomani del trionfo alle Primarie attacca l'esecutivo e le scelte del premier Letta: "Questo Pd con le grandi speanze che suscita non può permettersi questo governo e i suoi errori. Cambio di passo radicale o si muore". Il renziano Andrea Marcucci si accoda: "Tanti motivi di insoddisfazione". Forza Italia attacca. Mara Carfagna: "Le elezioni si avvicinano". Maurizio Gasparri: "Governo finito"
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Luigi • un minuto fa
Uhè, ha parlato il Faraone Tuttammè!
Strano, non mi ero accorto di tutti questi errori... Avevo contato solo le cose volute...
Questi non ci fanno, ci sono... ci sono, eccome...
Poveri stuPDni che li votano ancora...
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il calmo • un minuto fa
ma faraone è quello mafioso?
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sardissimus • 2 minuti fa
"Il membro della segreteria del Partito democratico Davide Faraone,...."
membro in che senso??
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trasportatore del pomeriggio • 3 minuti fa
e così barzelletta ha mangiato il panettone ma i krapfen di Carnevale non riuscirà nemmeno ad odorarli..... già tanto se riuscirà ad addentare il carbone e la cenere della Befana!
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gattamix trasportatore del pomeriggio • 2 minuti fa −
NEMMENO LE FRAPPE O LE CHIACCHIERE CHE DIR SI VOGLIA.... GIUSTAMENTE ,AGGIUNGO.
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IndroM trasportatore del pomeriggio • 3 minuti fa
gli offriranno le " bugie " !

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trasportatore del pomeriggio IndroM • 2 minuti fa
quelle è lui che le dà un tanto al quintale.....
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amanda • 4 minuti fa
ora la serracchiani in quanto renziana verrà venerata...
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Scheda – 8 – Ciak si gira – Girlfiend in a coma – Atto finale
8 – 1 – 28 dicembre 2013
Visto da casa Dc.
Dopo le balle infinite raccontateci dai vari quotidiani dopo l’8 dicembre su “ bacini & bacini”, tra Retta e Lenzi, il momento storico della svolta dei quarantenni Dicci finalmente al potere (
con Alfango & forza Roma, forza Lupi, so’ finiti i tempi cupi….), il Dna democristiano delle faide di potere che abbiamo conosciuto nella seconda metà del novecento oggi ritorna prepotentemente a galla.
“
Il podere è il podere,…amigo garo…..”
(
Ciriacos De Mitas – uno degli uomini più podendi, della Dc degli anni ’80. L’uomo della Magna Grecia per l’avvocato nazionale)
Negli ultimi giorni i renziani avevano avanzato la richiesta di rimpasto. Solo i democristiani rampanti potevano avanzare una simile richiesta. Il secondo governo Lettanipote ottiene il via libera l’11 di dicembre e dopo 10 giorni i renziani avanzavano la richiesta di un rimpasto.
Pensano che la politica sia un gioco di società. Adesso sembra che il rimpasto non basta più :
“
Non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore”.
(
"Qui si fa l'Italia o si muore". Frase attribuita dallo scrittore G. C. Abba a Giuseppe Garibaldi)
E’ il segnale che il Caimano in coma aspettava da tempo. Il governo Lettanipote fatto cadere per mano dei piddini.
Nessuna informativa da parte di Grillo, ma questa sera gongola pure lui.
La nuova strana alleanza, Renzi-Grillo-Berlusconi contro la vecchia strana alleanza Lettanipote-Alfango-Napolitano.
TG7 ore 20,00: “Carfagna: Le elezioni si avvicinano…”
Per la serie “Poltrone & sofà” senza lo sponsor di Sabrina Ferilli:
Governo, Faraone (segreteria Pd) a Letta: ‘Filotto impressionante di errori, marchette’
Il responsabile Welfare del partito nominato da Matteo Renzi attacca il premier e l'esecutivo: "Serve un cambio di passo radicale o si muore". Legge di stabilità? "E' di galleggiamento"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 dicembre 2013
Commenti (4)
La nuova segreteria Pd targata Matteo Renzi avverte il governo Letta. “Un filotto impressionante” di errori, quelli commessi dall’esecutivo, sostiene Davide Faraone, responsabile Welfare del Partito democratico e collaboratore del sindaco di Firenze, in un post su Facebook chiede al governo e al premier un cambio radicale di passo.
“Non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore”.
“Mentre noi lavoriamo ad un’agenda con dentro grandi riforme per il Paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in Parlamento, con il suo bicameralismo perfetto (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto.
Così non va”, sottolinea Faraone su Fb. “Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte”.
Poi via all’elenco di quelli che, a suo avviso, sono errori.
“Non elencherò gli errori del passato, ma – osserva Faraone – se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di galleggiamento (poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale.
Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza, lo fai per provvedimenti alti, utili per il Paese, non per legittimare decine e decine di inutili marchette, incalza Faraone.
“E poi sul Milleproroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si abbonano 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono.
Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord.
E poi i soldi Ue parcellizzati per il Sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli.
O ancora le deroghe al Patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività”, elenca.
“Questo Pd, con le grandi speranze che suscita, l’Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità,non può permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un rimpasto, o si cambia radicalmente o si muore”, conclude Faraone.
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28 DIC 2013 13:16
IL FURBETTO DEL RIMPASTINO - RENZI CAVALCA LA FIGURACCIA DI LETTA SUL “SALVA ROMA” E VUOLE CAMBIARE (ALMENO) I MINISTRI CANCELLIERI E GIOVANNINI
Sarà un gennaio di fuoco: il sindaco dice ai suoi “siamo carichissimi, inonderemo Palazzo Chigi con le nostre proposte” - Dall’altra parte il duo Napo-Letta deve proteggere i suoi ministri, soprattutto quelli di nomina quirinalizia - Sullo sfondo, il primo vero scazzo tra Boldrini e Grasso…
Goffredo De Marchis per "la Repubblica"
Il segretario del Pd Matteo Renzi incalza Enrico Letta su un rimpasto di governo, una nuova squadra di ministri che dia il segno del cambiamento. In un messaggio all'esecutivo e alle Camere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiede «massimo rigore» sui decreti. Per il premier nel 2014 «serve il riordino del processo legislativo ». Forza Italia e M5S premono per l'impeachment del Colle. Per il lavoro sono stati sbloccati 6 miliardi di fondi Ue.
Letta accusa il colpo d'immagine per l'esecutivo, vara il "mille proroghe" e corre ai ripari annunciando lo sblocco di 6 miliardi di fondi europei: «Dobbiamo cambiare passo, ci saranno altri blitz per dare fiato all'economia». Da Palazzo Vecchio, Matteo Renzi osserva l'ingorgo istituzionale tenendosi a distanza. Prepara il pressing di gennaio per segnare una svolta. «Siamo caricatissimi - dice ai suoi interlocutori -, inonderemo Palazzo Chigi con le nostre proposte per il patto di coalizione».
Ma per aumentare la pressione su Letta, il segretario del Pd lavora anche su una richiesta molto più onerosa: il rimpasto, una squadra di ministri rinnovata che dia l'impronta di un cambiamento. «Il governo è debole - spiega uno degli uomini più vicini al sindaco - e le idee nuove camminano sulle
gambe delle persone».
LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Nella mattinata, Laura Boldrini legge in aula il testo di un messaggio del capo dello Stato inviato ai presidenti di Camera e Senato e per conoscenza a Letta. «Dovete verificare con il massimo rigore l'ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione», scrive il capo dello Stato. È una sferzata che coinvolge soprattutto Palazzo Madama.
È lì che il decreto salva Roma, poi bocciato dal Colle, è stato riempito di quelle che i 5stelle chiamano marchette e chi li ha presentati "emendamenti microsettoriali", comunque estranei alla materia del provvedimento. Con la sua lettera, Napolitano apre anche un varco per le riforme. Suggerisce un intervento sui regolamenti parlamentari. Ma non è questo il punto. In realtà, accelera sulle modifiche alla Costituzione, a partire dalla richiesta di Renzi per la fine del bicameralismo, ossia l'abolizione del Senato. E naturalmente per una revisione della legge elettorale.
LETTA: CI SERVA DA SCOSSA
In consiglio dei ministri, il premier avverte i colleghi: «Gli interventi in Parlamento devono servire a togliere, non a mettere ». Gli aiuti a Roma e la norma contro gli affitti d'oro finiscono nel decreto "mille proproghe". I finanziamenti a pioggia, invece, nel cestino della carta straccia. «Ma questa lezione - ammette Letta - deve servirci da scossa. È uno stimolo in più per fare le riforme nel 2014». L'iter delle leggi non funziona, non si può continuare a "giocare" con un tira e molla delle due Camere. Il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello proporrà, nell'accordo di coalizione per il 2014, una norma «che impedisca il proliferare della spesa attraverso mille rivoli ed emendamenti».
IL RIMPASTO DI RENZI
Il segretario del Pd è pronto a far salire l'intensità del suo pressing su Letta e Napolitano, anche se è stato proprio il presidente della Repubblica a creare una situazione favorevole per gli interventi decisivi di gennaio. «I tre milioni di persone che hanno votato alle primarie mi hanno dato un mandato in nome del cambiamento e dell'efficienza della politica. Il pasticcio del salva Roma va in un'altra direzione», spiega il sindaco.
Per questo, il patto di governo, che sarà siglato entro il 15, deve portare soprattutto la sua firma. Riforma elettorale, abolizione del Senato, job act, cultura. Ma non basta. «Il tema del rimpasto esiste eccome, solo che non voglio essere io a porlo », dice Renzi. Oggi però ha una sponda: Mario Monti. Infatti, il sindaco appoggia la richiesta di Scelta civica di un riequilibrio dei ministri. «Ci sono due rappresentanti centristi nell'esecutivo, Mauro e D'Alia. Dopo la loro scissione, entrambi stanno con Casini. Non va bene», è il ragionamento dei renziani. Il partito del Professore può essere lo strumento per mettere Letta al corde.
LAVORO E GIUSTIZIA NEL MIRINO
Nel mirino del segretario, ci sono il Lavoro, guidato da Enrico Giovannini, e la Giustizia retta da Annamaria Cancellieri, molto stimata da Napolitano. Il rimpasto perciò è una materia delicata. Renzi rischia di entrare di nuovo in rotta di collisione con il Colle. Non vuole farlo, perché c'è un disgelo tra i due. Semmai, il Quirinale si aspetta una maggiore presenza del segretario sulla scena. Per sbloccare soprattutto il capitolo riforme. Poi, c'è la frenata di Letta. Il premier sa che i rimpasti indeboliscono i governi, non li rafforzano. A meno che non siano il frutto di un accordo generale, condiviso. Accordo che al momento non si vede all'orizzonte.
Renzi ha fatto sapere a Palazzo Chigi che lui punta tutto sul patto di governo e sui documenti preparati dalla segreteria. «Ma è vero che il partito di Alfano è sovradimensionato con 5 ministri e il Pd è fuori da dicasteri di peso: Giustizia, Esteri, Interno, Difesa», dice una fonte vicinissima al sindaco. La partita per un vero patto Letta-Renzi è solo all'inizio. Manca la fiducia reciproca. Anche se il premier, dopo il 2014, giura che non si metterà di traverso. «Ho già il biglietto prepagato per l'Australia con data aprile 2015», scherza sempre con i suoi collaboratori.
Sullo sfondo si affaccia il primo vero momento di frizione tra i presidenti delle due Camere. Laura Boldrini considera la bacchettata di Napolitano rivolta esclusivamente a Grasso. E i suoi uffici ricordano che la presidente già a giugno aveva avvertito il collega di Palazzo Madama prendendo spunto da una lettera del presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia.
«Al Senato vengono spesso introdotte numerose e sostanziali modifiche che non sono coerenti con i criteri di ammissibilità adottati dalla Camera», era la segnalazione di Boccia. Boldrini ne parlò con Grasso, lo invitò «a porre fine alla vistosa diversità di disciplina». Convocò una riunione dei capigruppo e dei presidenti di commissione per mettere a verbale di averne parlato con il presidente del Senato. Ma non è servito. Sei mesi dopo è scoppiato il caso del decreto salva Roma.