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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Come se ne viene fuori ? - Pagina 484
Pagina 484 di 586

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 10:55
da aaaa42
caro conte camillo benso

per creare lavoro ci vuole un governo o di destra , libertà di licenziamento o di sinistra intervento pubblico in economia investimenti pubblici.

non c è solo lavoro ma QUALE lavoro |||

per avere un governo ci vuole una legge elettorale.
una cosa è la legge elettorale altra cosa è la forma di governo
e meglio entrare nel merito senza fuggire nei tuoi castelli della savoia.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 12:23
da pancho
Amadeus ha scritto:
camillobenso ha scritto:
Domanda :


Caro phanco,

tu credi veramente che valga la pena impegnarsi politicamente, come sostieni ultimamente, quando nella pratica di tutti i giorni si assiste al fenomeno inconfutabile che i politicanti, grazie ai modelli sperimentati della comunicazione di massa si portano tranquillamente a spasso il gregge tricolore come e quando vogliono?
scusa Zio se mi intrometto sulla domanda che fai a pancho direttamente .

però da come scrivi sembra che la tua preoccupazione maggiore sia quella di tenerti fuori dai giochi per non farti prendere per il kiulen .

Quello che ti sfugge, secondo me, è che questo tuo "narcisismo" ( passami il termine) il Paese non se lo può permettere .

ti assicuro che nessuno vuole essere merlo , o tordo, o pecora, o cane al guinzaglio.

siamo consapevoli che renzi ha grossi limiti e che non potrà fare tutto, per te è masochismo o tirare a campare o essere presi per il kiulo , per altri è un consapevole prezzo da pagare per allontanarsi da un ventennio tragico e cambiare musica.

la polemica su " la legge elettorale non è una priorità per gli italiani" ha il sapore di " il conflitto di interessi non interessa gli italiani" ...
dai ....
è il solito giochetto ( peraltro molto democristiano) che quando si mette mano ad una cosa subito si aziona il benaltrismo....
ma non attacca più
perchè TUTTO ormai è una priorità per gli italiani .
Fai bene Amadeus ad intrometterti su questo argomento che tutto sommato rientra in un unico concetto:Come fare politica in questo momento

Non e' vero , come sostiene lo Zione che noi due ci troviamo con posizioni contrapposte. Abbiamo vedute quasi del tutto ugual. Quello che ci potrebbe distinguere sono i metodi per arrivarci. Real politik? forse ma non basta.

In mento particolare momento politico la situazione italiana si divide in 3 gruppo quasi del tutto uguali.

E' allora che facciano?
Il tentativo con Grillo e' stata una delusione anche se e' riuscito un po' ad incrinare il suo elettorato ma e' cosa alquanto sembra, di poca cosa ed ininfluente per una nuova alleanza.

Certo, io come altri non vorremmo alcun accordo con chi ci ha messo in queste condizioni(ma si badi bene che la causa non e' solo e soltanto di costoro) ma allora che si fa?
Si continua a vegetare senza alcun di fatto mentre la gran parte della popolazione aspetta riforme?
Certo non saranno quelle che vorremmo noi ma almeno potrebbe sbloccare questo impasse politico e poi riprendersi il maltolto.

E possibile tutto questo?

Io credo di si poiché non abbiamo alternative se non quelle, come accennato prima, di rimanere in mezzo al guado per sempre e questo momento politico non ce lo permette.

Certamente avrei preferito trovarmi in un'altra situazione politica ma purtroppo e' questa, cari amici.

Io non so se questo vs.modo di pensare rientri in un certo qual modo in quel settarismo politico che un grande definiva come infantilismo politico e spererei vivamente che non fosse ma i rischi sono questi.

Certo, la situazione attuale ci farebbe da dire: andate a fanculo tutti e mi ritiro a "vita privata" a coltivare il mio orticello sempre pronto pero pronto a rientrare nel momento in cui a qualcuno me lo chiedesse.

Questo pero' non ce lo possiamo permettere poiche e' ora che il paese a bisogno di noi e non possiamo aspettare che qualcuno ci chieda col capo cosparso di cenere .

Che posso dirvi di piu' di quello che ho scritto?

un salutone veloce da Juan il compagno

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 15:03
da camillobenso
aaaa42 ha scritto:caro conte camillo benso

per creare lavoro ci vuole un governo o di destra , libertà di licenziamento o di sinistra intervento pubblico in economia investimenti pubblici.

non c è solo lavoro ma QUALE lavoro |||

per avere un governo ci vuole una legge elettorale.
una cosa è la legge elettorale altra cosa è la forma di governo
e meglio entrare nel merito senza fuggire nei tuoi castelli della savoia.


Comincio dal fondo.


Il governo

Il governo funziona se ci sono persone competenti, autorevoli e non vendute.

Questo governo è invece un governicchio di autentiche chiaviche doc.

Quali meriti ha avuto in passato Enrico Lettanipote – La Qualunque, per far dire in generale all’italian people: “Sì questo è l’uomo giusto per questa situazione di emergenza?

Io non ne trovo. Potete suggerirmeli voi riempiendo il mio deficit di conoscenza?

Ci si trovava in una situazione di emergenza nell’emergenza.

I tre partiti maggiori avevano ottenuto pressoché gli stessi risultati.

M5S..= 25,55 %
Pd…..= 24,42 %
Pdl….= 21,56 %

Nessuno aveva la maggioranza assoluta per governare, quindi necessitava una soluzione di compromesso.

Ma noi siamo latini e non nordici, per di più italiani, che vuol dire aggiungere l’aggravante di fare le cose all’italiana.

Re Giorgio I agli sgoccioli del suo mandato non era molto entusiasta di aiutare Bersani, come invece sta facendo attivamente da mesi con Lettanipote – La Qualunque.

E’ possibile anche che e’ stava’ nu’ po’ antipatic.

Chi stava sopra di lui poi gli faceva pervenire il proprio personale NIET.

Non andava bene alla Casa Bianca, al Fmi, alla Bce, ai poteri forti tricolori perché ancora troppo rosa confetto.

La soluzione quindi era quella di farlo fuori facendolo macerare giorno per giorno per due mesi. Tanto che sia a destra che presso la Dc ricordano ancora oggi il tempo perso da Pierluigi per fare il governo.

Re Giorgio I, se gli fosse stato un po’ amico, dopo 10 giorni passati a non combinar niente con i 5S, avrebbe potuto rinviarlo alle Camere per verificare se riusciva a trovare la fiducia in Parlamento.

Niente di tutto questo, Bersani doveva essere fatto fuori.

I 101/120/150, glielo notificheranno vis a vis, prima dell’elezione del nuovo capo dello Stato.

<<Prima facciamo fuori Prodi,….e poi facciamo fuori te…>>. E così fu.

Continua.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 16:24
da Amadeus
L’AMACA del 19/01/2014 (Michele Serra).
19/01/2014 di triskel182
Ci sono almeno due cose, sul colloquio Renzi-Berlusconi, che vanno dette al netto di ogni bilancio politico e di ogni elucubrazione politologica. La prima è che la cosa davvero anomala, davvero strampalata, non è discutere le regole con il “nemico”; è governare insieme a lui. Poiché il Pd quel passo stravolgente (governare insieme a Berlusconi) l’ha già compiuto, per giunta sotto l’alto patrocinio del Capo dello Stato, perché mai il suo nuovo segretario dovrebbe astenersi da un ben più giustificabile incontro per discutere di regole comuni?
La seconda è che questo incontro non arriva a interrompere un brillante e proficuo percorso di riforma. Arriva dopo anni di penoso traccheggio e di ignavia politica; arriva dopo un Lungo Niente che solo il colpo di mano (benedetto) della Consulta ha ribaltato: senza di quello, avremmo ancora il Porcellum, e l’umiliazione sistematica della politica per mano della politica stessa. Il “qualcosa” di Renzi è sempre meglio del nulla che lo ha preceduto. Di più: è proprio il nulla che lo ha preceduto a offrire a Renzi una innegabile pezza d’appoggio.

Da La Repubblica del 19/01/2014.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 18:03
da iospero
IL “qualcosa” di Renzi è sempre meglio del nulla che lo ha preceduto. Di più: è proprio il nulla che lo ha preceduto a offrire a Renzi una innegabile pezza d’appoggio.


Alla fine così non va !"

Fare una legge elettorale senza dare agli elettori la possibilità di scegliere NON PASSA.
UNA COSA FONDAMENTALE CHE STANNO DIMENTICANDO : IL POPOLO SOVRANO
- Fassina si appella agli iscritti al partito
- Se si fa una legge elettorale per privilegiare la nascita di due poli,eliminare il Senato, non è sufficiente dare più potere al presidente, ma è fondamentale dare più potere ai cittadini con i referendum senza quorum, le leggi di iniziativa popolare, la riforma dei partiti in cui gli iscritti hanno diritto di intervenire e contare con i referendum di partito aperti anche agli iscritti.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 19:44
da pancho
iospero ha scritto:IL “qualcosa” di Renzi è sempre meglio del nulla che lo ha preceduto. Di più: è proprio il nulla che lo ha preceduto a offrire a Renzi una innegabile pezza d’appoggio.


Alla fine così non va !"

Fare una legge elettorale senza dare agli elettori la possibilità di scegliere NON PASSA.
UNA COSA FONDAMENTALE CHE STANNO DIMENTICANDO : IL POPOLO SOVRANO
- Fassina si appella agli iscritti al partito
- Se si fa una legge elettorale per privilegiare la nascita di due poli,eliminare il Senato, non è sufficiente dare più potere al presidente, ma è fondamentale dare più potere ai cittadini con i referendum senza quorum, le leggi di iniziativa popolare, la riforma dei partiti in cui gli iscritti hanno diritto di intervenire e contare con i referendum di partito aperti anche agli iscritti.
Mi sembra di aver capito che le preferenze rimangono. Pero non mi son chiari alcuni passi di queste proposte, da quel che leggo sui giornali.

Sara' molto piu' opportuno parlarne quando sara piu' chiara questa ipotesi di legge. Come sara' utile aver chiaro cosa s'intende per modifica all'art. 5 della Costituzione e quant'altro.

Cmq bisogna anche stare attenti a quel che va dicendo il nanetto.

Cerchera' in tutti i modi di far passare questo come una sua vittoria (al popolo bue) anche se il tutto e' ancora da vedere. Fin dei conti e' andato lui dal PD e non viceversa. Quel PD che lo ha giustamente condannato come delinquente/evasore e che lui stesso lo definiva come una tana di lupi. Ora nella tana ci e' andato pure lui .

Il far vedere di vincere anche quando si e' perso, e' un vecchio giochetto valido solo per i merli di turno


un salutone da Juan

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 22:24
da camillobenso
Sfascisti - 206

2014 a schede




Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 16 – 19 Gennaio 2014



La rivolta

A cosa serve ad insistere più di tanto verso chi ha una ferrea convinzione su un qualcosa che tu non hai, che non condividi? A nulla.

Serve solo a rodersi il fegato inutilmente, fare salire la pressione durante concitati confronti (qualcuno arrivava addirittura a metterti le mani addosso come capitava spesso e volentieri anni addietro nei capannelli di Piazza del Duomo prospicienti la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano), facendo poi pagare lo smaltimento della rabbia accumulata in ambito familiare, perché il livello d’incazzatura te lo porti inevitabilmente dentro casa perché dura ore ed ore.

Ovviamente non tutti gli ambiti delle varie tematiche devono essere trattati in questo modo,….ma quello della politica certamente sì.

Ho già segnalato poco tempo fa, epiche schermaglie consumate sul marciapiede davanti al Bar Latteria Wilma di queste parti, al sabato e alla domenica tra sinistri contro legaioli e berluscones, di quindici d’anni fa fino al 2011, data dell’inizio della lunghissima fine berlusconiana.

Adesso mi dicono sia un mortorio, di politica non ne parlano più, anche perché, ovviamente i legaioli di un tempo, come i berluscones, hanno dovuto toccare con mano le capacità e le potenzialità dei loro beniamini che sostenevano a spada tratta fino alla muerte.

Ma anche perché alcuni sinistri che non hanno le fette di prosciutto sugli occhi, non hanno e non avevano nessuna difficoltà ad ammettere che i politici della sinistra di questo ventennio, facevano e fanno politicamente schifo.

Come si poteva d’altra parte insistere oltremodo per far capire chi fossero veramente quegli eccelsi politicanti di Bossi o il Trota?

Se non capisci, capirai.

E’ stata questa la filosofia che ci ha permesso di sopravvivere in serenità.

Lo stesso dicasi del super Dio Berlusca, l’uomo della Provvidenza e della previdenza.

Però sai, perché ne sei consapevole, che questo metodo di comportamento ha un suon inevitabile alto prezzo da pagare.

Adesso questo prezzo lo stiamo pagando tutti quanti appassionatamente, compreso chi si è opposto da un ventennio a Lega e FI.

Aspettare che chi non capiva potesse finalmente capire toccando con mano di fronte all’evidenza schiacciante, come fanno tutti i devoti tommasiani, è un prezzo altissimo da pagare.

Nel nostro caso si tratta dello sfascio di un Paese. Prezzo che più alto di questo non c’è.

D’altra parte qual’era l’alternativa?

Andare in giro con l’olio di ricino e il santo manganello per far capire ai “crapun” legaioli e berluscones che saremmo finiti così? Non era possibile.

La vita politica su questo pianeta funziona così. O convinci le persone a suon di manganellate e di olio di ricino come fecero i fascisti tra il ’19 e ’22 del secolo scorso, oppure scendi in piazza con la pistola puntata eliminando gli avversari politici come nella storica foto degli scontri della Milano degli anni ’70.

L’altra via è quella di cercare di spiegare il presente e il futuro in forma democratica, pur sapendo che ci sono dei limiti per chi tenta di far capire e ci sono dei limiti in chi dovrebbe capire.

Non si può non fare tesoro della storia, di chi certe vicende le ha vissute sulla propria pelle.

C’è un precedente storico di prima grandezza che ci aiuta a comprendere il presente.

Negli anni ’20, capiscono il significato della tragedia che verrà con l’avvento del fascismo, Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, Sandro Pertini, Don Minzoni, Don Sturzo, Alcide De Gasperi, Carlo e Nello Rosselli, Piero Gobetti, Giorgio Amendola, ed altri.

Ma erano pochi e non erano in grado di combattere contro il fascismo che godeva dell’appoggio dei poteri forti e della casa reale.

Il coronamento del loro pensiero avviene venti anni dopo, solo perché l’Europa degenera e trascina i suoi popoli nella seconda guerra mondiale.

Senza l’intervento delle forze alleate che hanno contrastato i nazifascisti dal Nord Africa a Berlino, la storia d’Italia non sarebbe stata quella che conosciamo.

Se dobbiamo osservare il comportamento tricolore 70 anni dopo, riscontriamo che l’indole conservatrice è sempre quella. Senza l’intervento delle forze alleate noi saremmo ancora sotto il fascismo.

L’ultimo esperimento della modalità di comportamento tricolore di sinistra è datato di due mesi. Da quando i discorsi e i confronti si sono fatti più serrati nell’approssimarsi della fatidica data dell’8 dicembre.

Mi riferisco all’esperienza fatta sul territorio in occasione delle primarie del Pd.

La sinistra di queste parti è una sinistra delusa, o meglio, dalle voci di stamani, totalmente delusa.

Cittadella delle fabbriche per eccellenza, non poteva non avere una tradizione partigiana durante la guerra di liberazione e una tradizione di lotta per la conquista dei diritti negli anni successivi attraverso le fabbriche.

Quindi, una tradizione di sinistra.

Ma poi è stata la città del caso Penati, e delle convinzioni che sono sempre venute meno assistendo alla politica inciucista di D’Alema e Veltroni.

I socialisti sono spariti, anche se un tempo con la presenza di Bettino alla segreteria della sezione di Via Cesare da Sesto, un tempo contavano.

Chi non ha ancora elaborato il lutto della morte della sinistra, anche perché spesso e volentieri la stragrande maggioranza non si è ancora resa conto che la sinistra è morta anni fa, e non si rende conto che oggi sta spudoratamente tifando per una Democrazia cristiana dei tempi peggiori della prima Repubblica, quando da trent’anni sostiene di non voler morire democristiano, ….nello sbandamento generale, nella confusione totale si aggrappa a tutto.

E aggrapparsi a tutto è significato aggrapparsi anche a TurboRenzi, non capendo chi è Renzi.

Il fenomeno è un grande contributo alla sociologia politica, perché da queste parti, come certamente altrove, a sinistra, l’avversione per il Caimano è sempre stata fortissima.

E’ un’avversione per i valori che ha sempre rappresentato, non per l’invidia come pretendono di far credere quegli imbroglioni di berluscones.

Per vent’anni sono stati antiberlusconiani doc.

Da sempre si sono incazzati con coloro che hanno votato e continuano a votare per Silvio.

Non capiscono come si possa votare Berlusconi, a meno di essere come lui e di condividerne tutta la gamma dei vizi.

Poi invece con grande stupore, assisti allo stesso fenomeno a sinistra. Nella speranza di cambiare qualcosa, coloro che criticavano Berlusconi e i berluschini che lo votavano, hanno fatto la stessa cosa con Renzi, il nuovo Berlusconi.

Di fronte ad una ferrea convinzione che Matteo il Conquistare è il nuovo uomo della Provvidenza che pulirà le stalle del Pd e dell’Italia intera, nessuna spiegazione poteva servire.

E allora di nuovo ti armi di santa pazienza aspettando che siano i fatti a far comprendere quello che tu non sei stato in grado di far comprendere.

I sondaggi di Ixè sono mutati. L’effetto Renzi in 40 giorni è evaporato. Dal 35,5 % è passato al 30,4 % di venerdì scorso.

A cosa sia dovuto di specifico a livello nazionale non saprei dirlo, anche perché i sinistri renzini indigeni hanno sì ridimensionato il loro campione, ma non hanno abbandonato le speranze.

Fino a ieri.

Questa mattina qualcosa è mutato, la certezza nei confronti di Renzi è mutata.

Ma non solo.

Gli spin doctor che hanno spinto il sindaco di Firenze ad intrappolare gli elettori di base della sinistra per vincere le primarie, non hanno tenuto conto della diversità di comportamento degli elettori di sinistra rispetto a quelli di destra.

Come è stato detto di recente, gli elettori di destra sono attaccati al Duce come le cozze alla roccia.

Non sono così gli elettori di sinistra perché ti danno sì la fiducia per un certo periodo, ma poi se non mantieni quello che hai promesso ti mandano a quel Paese. Dalemoni e Veltroni docet.

Avevano riposto tutti la fiducia in Bersani, ma poi, secondo i loro convincimenti sono stati traditi, senza capire le motivazioni di quel che è avvenuto dietro le quinte piddine. Non che Bersani fosse una cima, ma tutte le responsabilità del fallimento di febbraio non sono sue.

I 101/120/150 ci sono sempre stati, anche se qualcuno sostiene che una parte era renziana.

E con quella zavorra non solo Bersani non sarebbe andato da nessuna parte, ma nessun altro poteva muoversi in quell’ambiente.

(Nota personale: Trovo strano che il grande Rottam’Attore dopo 40 giorni non abbia ancora posto lo sguardo sui 101/120/150. Eppure sono un cancro)

Stamani però i primi segnali di rivolta si sono fatti sentire, anche se non mi stupiscono affatto più di tanto perché li conosco bene.

L’incazzatura per Renzi per aver resuscitato Berlusconi è grande, anche perché hanno costretto a votare per Renzi intere famiglie.

E come avviene sempre in questi casi, poi si esagera in senso opposto, fino al punto di dichiarare : << A quel bastardo del fiorentino dalla lingua lunga che ci ha imbrogliati, voglio scrivergli per farglielo sapere che è un gran bastardo!!!!>>

Questa è la solita rabbia naturale di chi è stato imbrogliato. E siamo sempre punto a capo. Perché non avevano capito chi era Renzi?

Il TurboRenzi di tre anni fa è sempre lo stesso dell’anno scorso, dell’8 dicembre, di ieri.

Arrabbiarsi e scrivergli non serve a nulla, perché Renzi l’ha messa già in conto questa reazione della sinistra.

A lui servivano i voti dei sinistri per vincere le primarie.

E’ riuscito a fotterli ma adesso però è segretario del Pd.

Chi se ne fotte se qualcuno reagisce male? Quello che voleva ottenere come primo passo l’ha ottenuto.

L’importante è continuare a recitare bene la parte per fotterne altri e mantenere le posizioni. Silvio docet sul lungo periodo.

Però ho la convinzione che su tutto il territorio italiano, per quanto accaduto ieri al Nazareno, le reazioni di una parte dei sinistri indigeni, sia stata analoga.

Anche i giornalisti stanno dicendo una mare di cazzate. Stanno parlando di Terza Repubblica costruita da Renzi e Berlusconi, padri della Patria.

E’ come dire che nel 1945, i padri della Patria hanno associato la restante classe dirigente fascista nel formulare la nuova Costituzione.

Con la Resurrezione del Caimano si prolunga solo la lunga agonia della Seconda Repubblica, che ad Omnibus, stamani è stata quantificata in tre anni.

Pensare di mettere le mani sulla Costituzione con Berlusconi, Brunetta, Verdini, Gasparri, Santanché, Biancofiore, Capezzone, Carfagna, Bondi, Romani, è semplicemente da folli.

Auguri e figli maschi.

La rivolta dei sinistri che avevano abboccato all’amo renziano come boccaloni è iniziata. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 19/01/2014, 23:31
da camillobenso
Sfascisti - 207

2014 a schede




Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 17 – 19 Gennaio 2014


Immagine


19 GEN 2014 20:17
1. LEADER POLITICI SULL’ORLO DELLA GUERRA NUCLEARE SULLA LEGGE ELETTORALE? E LA RAI SI SCHIERA CONTRO IL NUOVO CORSO DI RENZI. LO TESTIMONIANO UN PAIO DI EPISODI -

2. L’IMPAR CONDICIO DELL’ANNUNZIATA: “IN MEZZ’ORA” DI OGGI HA PROPOSTO TRE QUARTI D’ORA DI RANDELLATE AL ROTTAMATORE, REO DI AVER RAGGIUNTO L’ACCORDO CON IL BANANA. 45 MINUTI, QUINDI, E NON I CONSUETI TRENTA, CON MEZZ’ORA DI TRIBUNA AL SUO COLLEGA DEL GRUPPO ESPRESSO, EUGENIO SCALFARI, PER POI DEDICARE 15 MINUTI DI SFORAMENTO AD ALFANO. E SE SCALFARI SPIEGAVA CHE CON RENZI IL PD NON ESISTE PIÙ E CHE L’INCONTRO DI IERI HA RESUSCITATO BERLUSCONI, ALFANO DA PARTE SUA RACCONTAVA AI TELESPETTATORI CHE IN REALTÀ SULLA LEGGE ELETTORALE HA VINTO LUI -

3. IL PASTICCIACCIO DEL TG1: NUNZIA DE GIROLAMO VA IN AULA PER RISPONDERE ALL’INTERPELLANZA DEL PD, MA DAL TG DI ORFEO I PIDDINI VENGONO OSCURATI A FAVORE DI GRILLINI E SEL (PRONTO IL REPORT DEGLI SGAMBETTI RAI AL NEOSEGRETARIO PD) -



1. DAGOREPORT - DAL TG1 ALL'ANNUNZIATA, REDAZIONI RAI IN SUBBUGLIO PER IL ROTTAMATORE

I leader politici solo sull'orlo della guerra nucleare sulla legge elettorale? E La Rai si adegua, come sempre. Nelle redazioni di Saxa Rubra non manca l'ostilità per il nuovo corso di Matteuccio Renzi. E negli ultimi giorni lo testimoniano un paio di episodi.
Spifferi di Montecitorio parlano di piddini furibondi con il Tg1 (e in parte anche il Tg2) per essere stati oscurati venerdì sera sul caso De Girolamo.


La ministra è andata in aula alla Camera per rispondere proprio all'interpellanza presentata dai deputati democrat di rito renziano, ma nei due servizi del Tg1 delle 20 sul caso i piddini sono stati a malapena citati, con una misera inquadratura di Stefano Fassina e del "marito" Francesco Boccia.

Il tg di Marione Orfeo (chi avrà cazziato per questa "gaffe"?) ha preferito mandare ben 4 sonori dei deputati del Movimento 5 stelle e di Sel, compreso il capogruppo Gennaro Migliore, lasciando desaparecido il Pd.

Altra bastonata per il Pd renziano arriva da Raitre. La puntata di "In mezz'ora" di oggi ha proposto tre quarti d'ora di randellate al Rottamatore, reo di aver raggiunto l'accordo con il Banana Berlusconi. Quarantacinque minuti, quindi, e non i consueti trenta, perché Lucia Annunziata ha prima dato mezz'ora di tribuna al suo collega del Gruppo Espresso, Eugenio Scalfari, per poi dedicare quindici minuti di sforamento al segretario del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano. E se Scalfari spiegava che con Renzi il Pd non esiste più e che l'incontro di ieri ha resuscitato Berlusconi, Alfano da parte sua raccontava ai telespettatori che in realtà sulla legge elettorale ha vinto lui.

E si vocifera che questi episodi siano finiti ad ingrossare il report, da consegnare al presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico, che i piddini stanno preparando con tutti gli sgambetti, gaffe e penalizzazioni subiti in queste settimane dalle redazioni della Rai.


EUGENIO SCALFARI
DA LUCIA ANNUNZIATA A 1/2H. "BERLUSCONI È RISORTO E DA SABATO È ENTRATO NELLA MAGGIORANZA"

Da "huffingtonpost.it"


"Berlusconi è risorto e di fatto è entrato nella maggioranza. Oggi il vero scontro è tra Letta e Renzi". Eugenio Scalfari, ospite da Lucia Annunziata a 'In ½ h', parla dell'incontro tra il segretario e il leader di Forza Italia, critica l'intesa fra i due e addebita a Renzi l'onere di aver ritirato nel dibattito politico il Cavaliere. E aggiunge: "Non credo a un Letta Bis, al massimo ci sarà un rimpastino".

Il fondatore di Repubblica tira le orecchie al sindaco: "Non si può essere in piena sintonia con un pregiudicato".

"Renzi vuole sostituire Letta. E per farlo ha tirato in mezzo Berlusconi. Di fatto riabilitandolo. Berlusconi non dava più carte da alcuni mesi. Anzi le aveva perse dal mazzo. Adesso rientra in gioco. Renzi è andato anche oltre, dicendo di provare 'profonda sintonia' con il Cavaliere. Non si può essere in sintonia con un pregiudicato. Le parole sono come pietre".

"Un eventuale Letta Bis è una eventualità remota perché non si possono cambiare molti ministri. In quel caso Letta non avrebbe vita facile: con Grillo e Renzi sarebbe difficile riottenere la fiducia. Non credo al Letta Bis, al massino un rimpastino limitatissimo"
"Sono cambiati in peggio i tempi. Oggi è difficile per l'elettorato identificarsi. Molta gente ha votato Renzi per distruggere il Partito Democratico. Molta gente invece ha pensato "Voto Grillo così scasso il Paese". Ma così è impossibile andare avanti. Perché è una follia pensare che si possa ripartire da zero".

"La guerra è finita? La sinistra è molto disorientata. Quello che succede è sconcertante e storico. Berlusconi era uscito dalla scena: lo ha fatto una prima volta con Monti (anche se il suo partito restava e cedeva il passo a un governo di necessità) e lo ha fatto dopo la decadenza. Ma dopo l'incontro con Renzi è cambiato l'architrave della politica italiana: "Berlusconi è risorto e da sabato di fatto è entrato nella maggioranza".

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 20/01/2014, 23:01
da camillobenso
Sfascisti - 208

2014 a schede


Scheda – 5 – I conflitti interni al Bel Paese

5 - 18 – 20 Gennaio 2014


La cronaca della guerra in casa Dc da parte dell'Huffingtonpost.it


Matteo Renzi blinda l'Italicum, ma la direzione Pd finisce col botto. Voci di dimissioni di Cuperlo da presidente
Pubblicato: 20/01/2014 21:53 CET | Aggiornato: 20/01/2014 22:00 CET



Era andato tutto liscio, più o meno, considerate le premesse.

Ma la direzione nazionale del Pd, quella dove Matteo Renzi presenta il suo ‘Italicum’, quella che alla fine approva il testo di legge elettorale concordato sia con Angelino Alfano che con Silvio Berlusconi, finisce col botto.

Deflagrante, da scuotere tutto il complesso del Nazareno.

L’avevano detto i suoi che Matteo sarebbe stato duro con la minoranza che gli fa storie perché vuole le preferenze nel sistema di voto.

Ma di certo nemmeno il segretario stesso metteva in conto quello che invece poi è successo con Gianni Cuperlo, il presidente dell’assemblea che adesso medita addirittura le dimissioni dall’incarico.

Come Stefano Fassina che dopo quel ‘chi?’ di troppo pronunciato dal sindaco ha lasciato il posto di viceministro del governo Letta.

Renzi auspica che non lasci, ma certo non pensa di scusarsi.

“Di che? Ha detto la verità…”, dicono i suoi.

Succede tutto nelle battute finali della direzione.

Renzi replica al dibattito che per circa quattro ore ha tenuto impegnato il partito.

E si toglie i sassolini dalle scarpe con l’opposizione interna.

Dice a chiare lettere quello che i suoi dicevano già nel pomeriggio, premurandosi di non fare nomi: “Chiedono le preferenze ma poi alcuni di loro sono arrivati in Parlamento senza passare dalle primarie…”.

Lontano dai taccuini, il nome lo facevano: “Gianni Cuperlo, tre volte eletto in Parlamento.

In una parola: nominato”.

Ma è accaduto l’imprevisto, come succede spesso con Renzi.

Perché quel nome lo ha fatto proprio lui in direzione.

"Gianni, avrei voluto sentirti parlare di preferenze quando vi siete candidati senza fare le primarie - ha attaccato Renzi – se me lo dice Fassina che ha preso 12 mila preferenze ok, ma non chi è entrato con il listino, non è accettabile aprire il tema della preferenza in modo strumentale adesso, non lo accetto".

E poi: “Se vuole Cuperlo può replicare, è giusto…”.

Ma non fa nemmeno in tempo a finire la frase, si gira e non lo vede più al tavolo della presidenza.

Ne prende atto: “Andato via, mi dispiace per lui…”. Pazienza.

Il punto è che per la minoranza non finisce lì.

Cuperlo intanto ha preso armi e bagagli dalla presidenza e si è cercato un posto in platea, capita accanto al renziano David Ermini.

Imbarazzo e gelo in direzione.

Poi c’è il voto: ok all’Italicum, solo 34 astensioni della minoranza, che decide quindi di non esprimersi in materia contraria sulla relazione del segretario pensando di compiere un gesto di pacificazione.

Andato in fumo.

Se non sul voto, il dramma si apre sul caso Cuperlo.

Che scoppia subito in sala.

Non appena terminata la direzione, i bersaniani Alfredo D’Attorre e Davide Zoggia, lo stesso Guglielmo Epifani, la lettiana Paola De Micheli, il ministro Andrea Orlando conferiscono con il renziano Luca Lotti.

Poi vanno da Cuperlo, parlano fitto fitto e decidono di riunirsi come minoranza.

Stefano Fassina pensa sia bene compiere il passo fino in fondo: dimissioni dalla presidenza dell’assemblea Pd.


Un passo che del resto viene invocato anche da qualche renziano, come la senatrice Rosa Maria Di Giorgi: “Cuperlo lasci la presidenza del Pd. Il livore e l'astio che hanno caratterizzato il suo intervento contro il segretario Matteo Renzi rendono evidente che non è in grado di garantire la terzietà richiesta da un ruolo di garanzia, come quello che ricopre".

Ma quello della Di Giorgi è uno sfogo isolato.

Davide Faraone è più morbido, anche se non chiede a Cuperlo un passo indietro.

Si limita a dire: “Mi dispiace che non si sia trovato d'accordo con le nostre posizioni.

Spero che si possa recuperare strada facendo, lungo il percorso che abbiamo avviato.

C'è una grande convergenza tra le forze politiche del Paese e spero che anche nel partito si possa ritrovare unità su questi temi perché altrimenti sarebbe un peccato: in pochissimo tempo stiamo riuscendo in quello in cui tutti hanno fallito negli ultimi trent'anni".

E il segretario? Auspica che Cuperlo non lasci.

Ma questo non vuol dire che sia disposto a tornare sui suoi passi. Come per il caso Fassina, Renzi non si scusa: non ci sono motivi per farlo.

“Di che? - dicono i suoi - Per aver detto la verità?”.

“Voglio fare della direzione un luogo di discussione vera”, ha detto in effetti il segretario nelle repliche, persino invitando la minoranza a votare contro: “Legittimo dire non sono d’accordo e si può anche votare contro, ma non si usi il paravento della incostituzionalità per non parlare di politica”.

E deve essere stata questa la prima scintilla che si è accesa nei pensieri di Cuperlo, una provocazione che, messa insieme alla battuta finale che ha fatto scattare il finimondo, lascia concludere al bersaniano Danilo Leva: “Qui c’è una gestione padronale del partito, non si sta così in un partito, non è casa propria…”.

Insomma il parto dell’Italicum avviene in un clima avvelenatissimo nel Pd.

Da parte della minoranza non c’è solo la richiesta delle preferenze, al posto delle piccole liste bloccate previste nel testo concordato con Alfano e Berlusconi.

C’è che la soglia per avere il premio di maggioranza, 35 per cento, non va d’accordo con la sentenza anti-Porcellum della Consulta, ha argomentato Cuperlo.

Intervento durissimo il suo, teso a smontare tutta la riforma, “dobbiamo discutere e approfondire ancora”, concludeva il presidente.

E Renzi non ha gradito. “Si è rotto l’idillio con Gianni ormai”, commentano i suoi: “E’ stato l’intervento di Cuperlo a fargli scattare i nervi…”.
Ma gongolano, perché in direzione il segretario ha incassato l'appoggio di un rottamatato doc come Franco Marini che proprio a Cuperlo, il candidato con cui si era schierato alle primarie, ha chiesto uno sforzo per "l'unità del partito".

Non è servita la mediazione di Marini, men che meno le parole di Walter Veltroni sceso in campo in direzione per difendere e spiegare il decisionismo renziano: "Le democrazie muoiono per decisione e non per mancanza di decisione...".

Massimo D'Alema invece è presente, ma non prende la parola.

Insiste il segretario con i suoi, “abbiamo fatto di tutto, siamo arrivati ad un testo che mette d’accordo anche le forze della maggioranza e insieme rassicuriamo sulla durata della legislatura”.

In quanto insieme all’Italicum che Renzi conta di approvare alla Camera “per metà febbraio” e al Senato “entro maggio”, anche se i suoi considerano possibile il termine più ravvicinato di “fine febbraio”, il leader Dem ha messo in careggiata anche le riforme costituzionali: “Il ddl di trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie da presentare a metà febbraio e approvare in prima lettura entro le europee di maggio.

E poi la riforma del Titolo V”.

Per Renzi queste sono rassicurazioni sulla durata del governo Letta: “L’accordo sta in piedi tutto insieme o non sta.

Chi vuole modificarlo in Parlamento manda all’aria tutto.

Non è una riforma a la carte…”.

E ancora: “E’ un accordo che va oltre scadenza del maggio 2014: è ingeneroso dire che volevo fare le scarpe al presidente del Consiglio”.

Il segretario non digerisce che la minoranza continui a scalpitare, quando lui mira solo a “fare la differenza passo dopo passo”.

Il voto non è all’orizzonte o quanto meno non è negli obiettivi. Anzi. Dopo la giornata di oggi e l’incontro conclusivo con Alfano sulla legge elettorale, i renziani parlano più apertamente di Letta bis.

“Ora è più probabile”, dicono ma non per chiederlo.

Piuttosto perché si aspettano che Letta lo metta in campo per rilanciare il governo.

Se ne sarebbe parlato anche nel faccia a faccia tra Renzi e il leader di Ncd. Ma la risposta del segretario è la stessa: “Faccia Letta, scelga lui i ministri. Io non me ne impiccio né chiedo il Letta bis”.

Della serie: il premier non si occupi di legge elettorale e io farò lo stesso con il governo.

Una posizione che evidentemente mantiene le distanze. Come con Fassina.

E ora anche con Cuperlo.


http://www.huffingtonpost.it/2014/01/20 ... _ref=italy

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 22/01/2014, 10:15
da camillobenso
Sfascisti - 209

2014 a schede



Scheda – 24 – Scenario criminale


24 – 1 -22 gennaio 2014



E’ meglio subito chiarire la scelta dei termini.

Da : Treccani.it
Enciclopedia italiana

Criminale
Vocabolario on line

b. Criminoso: tendenze c.; atti criminali. In psicologia sociale, comportamento c., quello di certi individui che, respingendo ogni processo di socializzazione, violano le leggi accettate dal gruppo sociale cui appartengono.
http://www.treccani.it/vocabolario/criminale/

La scelta di questo termine non è stata fatta per rendere roboante un titolo o una discussione, ma perché semplicemente trova una pratica applicazione nel Codice Penale italiano.

L'istigazione o aiuto al suicidio è un reato previsto dal Codice Penale italiano tramite l'articolo 580, che recita:

« Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.
Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1) e 2) dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità di intendere e di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio »



La paludosa “melma” della Morta Gora italiana del settore informazione nella quasi totalità legata direttamente o indirettamente al regime della casta, non riesce a formulare ai suoi interlocutori politicanti, domande adeguate alla realtà.

L’induzione al suicidio di operai e piccoli imprenditori è stata causata direttamente da un mancato intervento nel settore dell’economia produttiva già nel lontano 2008, all’inizio della crisi Occidentale.

Diversamente dalla Germania, il governo e il Parlamento italiano non hanno preso quei provvedimenti minimi necessari per non rendere ulteriormente più grave la già grave situazione italiana.

Non bisogna mai dimenticare che quando i suicidi cominciano a manifestarsi in maniera sensibile, Sposetti a nome del Pd, dopo essersi accordato con Verdini ambasciatore del Pdl, nell'aprile del 2011 presenta alla Camera il ddl 3809, che chiedeva il raddoppio del rimborso pubblico ai partiti e una particolare attenzione ai finanziamenti delle Fondazioni.

Neppure il governo del salvatore della Patria Mario Monti, fermerà lo stillicidio dei suicidi indotti.

Non ci si poteva aspettare che l’imbalsamatore democristiano Enrico Lettnipote – La Qualunque, cattolico per caso e per interesse, potesse avere la sensibilità minima di stoppare i suicidi indotti.

E’ sotto il suo periodo regnante che la criminalità organizzata ottiene il supermegasconto sui 98 miliardi di multa per aver scollegato l’informazione delle slot machine. Solo 600 milioni, per poi fare un casino terrificante sull’Imu.

La puntata di stamani di Agorà, in onda in questo momento ci sbatte con estrema violenza indietro di un mese e mezzo, tanto che il conduttore non tiene più i presenti come nei tempi passati in cui i gallinacei berlusconiani arroventavano i dibattiti. Le note Santanchè , Biancofiore, Gelmini, Gasparri, ecc.

Erano almeno 50 giorni che le gallinacee berlusconiane non comparivano in televisione.

Non che improvvisamente i talk si fossero riqualificati nella qualità, ma almeno si poteva evitare l’idiozia conclamata abbondantemente somministrata dai gallinacei.

Ieri sera la Gruber ha rotto il ghiaccio, la Santanché è tornata a Otto e mezzo.

Stamani, ha alzato notevolmente i toni portandosi oltre le stranote Gallinacee la Repetti, l’attuale amore di Sandro Bondi.

Tremate,...tremate, le streghe son tornate.
(vecchio slogan femminista degli anni '70)

La riabilitazione comincia i suoi effetti collaterali, siamo arretrati di mesi e mesi.

Il desiderio di suicidio dei tricolori è più forte del previsto.

Forse sarà solo temporaneo, ma disgraziatamente c’è stato.

Adesso tutto è nelle mani di Bruti – Liberati, il Procuratore Generale di Milano che si sta arrovellando da 10 giorni per trovare la soluzione più soft possibile per iscrivere nel registro degli indagati Silvio Berlusconi, senza essere accusato di giustizia temporizzata.

Silvio in proposito si è già espresso sostenendo che se lo carcerano scoppia la Rivoluzione.

Con una puntualità svizzera che manco gli svizzeri hanno, dopo Dalemoni e Veltrusconi ci ha pensato Renzusconi.

Un supplemento di agonia del mondo tricolore che a questo si potrebbe definire ben meritato.