Come se ne viene fuori ?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
paolo11
Messaggi: 3688
Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

13) Dl Imu-Bankitalia, ecco perché il decreto del governo è un regalo alle banche
Camillobenso.
.............................................................
http://www.youtube.com/watch?v=l34KPH67ljA
Affari europeiRedazione di Bruxelles

Intesa finale raggiunta, da marzo 2014 la Bce controllerà le banche europee

19/03/13 20:38 CET
A partire da marzo del prossimo anno, non saranno più gli enti di vigilanza nazionali a controllare gli istituti di credito, ma la Banca centrale europea.
Dopo l’ok delle capitali alla prima tappa dell’Unione bancaria, è stata raggiunta l’intesa finale tra Consiglio e Parlamento europeo.

Sven Giegold, relatore, eurodeputato tedesco, gruppo dei Verdi

“Il compromesso che abbiamo raggiunto oggi è una svolta nel quadro di una supervisione comune delle banche. È importante per fermare una volta per tutte il trend degli standard di controllo degli istituti di credito sempre più bassi . È un accordo che significa la fine della protezione del proprio centro finanziario, perché le banche saranno monitorate allo stesso modo a livello europeo”.

La misura è pensata per rendere il sistema bancario più stabile e capace di reagire in caso di crisi. La discussione, ora, si sposta proprio sulla creazione di un fondo per gestire i fallimenti degli istituti.
http://it.euronews.com/2013/03/19/intes ... e-europee/
.................................................................
Ecco per quale motivo il governo si è comportato vivenda Banchitalia.Molte banche non sono ..........
Ciao
Paolo11
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Quando Renzi diceva "Berlusconi, game over"
http://it.ibtimes.com/articles/61434/20 ... ndanna.htm

Berlusconi: 'Renzi porta avanti le mie idee, sotto le insegne del Pd'
http://www.youtube.com/watch?v=-XbUTud7b1g




Sfascisti - 221

2014 a schede


Scheda – 22 – La premiata ditta – La salumeria Renzusconi

22 - 1 - 31 gennaio 2014



31 GEN 2014 15:09
1. IL VERO PATTO FRA RENZI, BERLUSCONI E VERDINI È UNO E SOLO UNO: PALAZZO CHIGI AL SINDACO IN CAMBIO DI GARANZIE PERSONALI PER IL FUTURO AL FIDANZATO DI FRANCESCA PASCALE. E’ QUESTO IL SENSO DELL’ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE: FORZA ITALIA SI ACCONTENTA DI PERDERE PER SALVARE IL BOSS DI ARCORE E I FEDELISSIMI -

2. LE “EVOLUZIONI” GIUDIZIARIE IN ARRIVO SULL’ASSE NAPOLI/MILANO PER IL PADRONE DI FORZA ITALIA INFATTI SONO TANTE E I SUOI AVVOCATI GLI RICORDANO IL CASO PARMALAT DI CALISTO TANZI CHE, NONOSTANTE LA EX CIRIELLI, ANDÒ IN PRIGIONE E NON AI DOMICILIARI -

3. IL CAV. ESPLODE CON FITTO: COMANDO IO E INSEDIO TOTI, SE NON TI VA QUELLA È LA PORTA -

4. NEL TRANSATLANTICO TUTTI DANNO LA COLPA A DARIO FRANCESCHINI DEL PASTICCIO IMU-BANKITALIA: SE È VERO, LUI LO FA PER INCASINARE LE ACQUE A FAVORE DI RENZI -

5. BAGARRE IN COMMISSIONE SULLA LEGGE ELETTORALE, ALTRO CHE PERCORSO CONDIVISO -




DAGOREPORT
Più il testo dell'accordo che formalmente è sulla legge elettorale viene radiografato, più ne emerge il significato reale: si tratta di una sconfitta elettorale a tavolino che Berlusconi si rassegna ad accettare caricandola sul volto e sulle spalle di Toti Giovanni, ma con la garanzia che nessuna "vendetta" o nessuna "persecuzione" il prossimo Governo consumerà ai suoi danni, ai danni della sua azienda o della sua famiglia e che i suoi fedelissimi a partire proprio da Verdini Denis, attraverso le liste bloccate, potranno vedersi assicurati 5 anni (se la legislatura dura per intero) di immunità parlamentare mentre Renzi sarà tranquillamente impegnato a governare, salvando o rottamando l'Italia da Palazzo Chigi.

La domanda è: quando accadrà tutto ciò? Tutto sommato, a Berlusconi interessa poco se a maggio, a giugno, a ottobre, o nella primavera del 2015.

Non è la stessa cosa nei pensieri di Denis Verdini, il quale ha sempre sostenuto apertamente di perseguire con caparbietà una sola linea senza subordinate: elezioni subito, al più presto, al più presto possibile: nei tempi brevi lo zoccolo berlusconiano regge ancora bene e può raggiungere un risultato superiore al 20%, ma nei tempi medi, anche solo l'orizzonte di un anno, tutto diventa incerto e lo zoccolo per la molteplicità degli accadimenti che possono intervenire nel tempo rende tutto nebuloso.

Il Cavaliere ha però l'ossessione di essere lui il capo di un partito unico che in prospettiva gli possa servire come forte scudo per qualunque tipo di evoluzione giudiziaria, le quali non sono poche e sono tutte insidiose sull'asse Milano/Napoli.
Dopo la condanna definitiva a 4 anni di reclusione per frode fiscale la sua fedina penale rischia di appesantirsi non poco. A Milano Berlusconi ha totalizzato recentemente condanne per dodici anni in tre procedimenti.

I quattro anni del processo Mediaset, i 7 anni in primo grado per concussione e prostituzione minorile nel dibattimento Ruby e poi un anno di reclusione per concorso in rivelazione di segreto d'ufficio in seguito alla pubblicazione sul Giornale dell'intercettazione Fassino/Consorte che è caduta in prescrizione. Sul processo Ruby si è in attesa dell'appello e potrebbe approdare in Corte d'Appello intorno a Pasqua per chiudersi in poche udienze. Entro fine anno, dunque, la Corte di Cassazione potrebbe emettere la sentenza definitiva e se dovesse confermare la condanna a 7 anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici Berlusconi dovrebbe affrontare in totale 11 anni di carcere.

Perderebbe infatti i benefici dell'indulto (che ha ridotto da 4 a 1 anno la pena da scontare per la frode fiscale) e dunque ai 7 anni del processo Ruby se ne aggiungerebbero altri 4. Nel frattempo l'11 febbraio si apre il processo di Napoli nel quale il leader di Forza Italia è accusato di corruzione insieme a Valter Lavitola per la compravendita di senatori che portarono la caduta del Governo di Prodi Romano nel 2008. Mentre altre indagini continuano come quello sulla corruzione in atti giudiziari del Ruby-ter.

In questo quadro giudiziariamente così complesso, è stato spiegato a Berlusconi dai suoi avvocati, che paradossalmente egli potrebbe esser vittima di una legge ad personam che la sua maggioranza parlamentare approvò nel 2005, la ex Cirielli: il condannato ultrasettantenne può scontare la pena agli arresti domiciliari, dice può non deve. E c'è almeno un esempio illustre: Tanzi Calisto condannato per la bancarotta della Parmalat, è di soli due anni più giovane di Berlusconi.


Presentarsi a questi appuntamenti da capo del partito unico dell'opposizione può quanto meno, tornare utile sotto molti punti di vista....

2. Fra Berlusconi e Fitto Raffaele sono volate parole grosse a via del Plebiscito. Un Berlusconi insolitamente risoluto ha detto chiaro e tondo all'ex giovane pugliese che la linea la decide lui, che Toti è designato ad esser il suo unico plenipotenziario e chi non è d'accordo puo' infilare la porta.

Ed il povero Fitto sta facendo anche i conti con il suo gruppetto di parlamentari che orami lo contestano apertamente da quando si è lasciato strumentalizzare quale capo degli estremisti all'epoca della scissione di Alfano e C. senza ottenere nulla se non il risultato di essere utilizzato dai Verdini e dalle Santadichè e poi abbandonato a se stesso.

In realtà l'ostilità del Cavaliere verso Fitto non è una cosa nè recente, ne superficiale: lo ritiene espressione della vecchia politica e non a caso senza fargli neppure una telefona gli ha inflitto davanti ai suoi 5000 sostenitori baresi sabato scorso una pesante umiliazione. Intanto, il Presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Sisto ha ormai abbandonato la corrente di Fitto perchè reclutato fra le fila verdiniane

3. Dario Franceschini, dicono apertamente nel Transatlantico di Montecitorio, è il vero responsabile del pasticcio del decreto IMU Banca d'Italia. Non è la prima volta che il neo renziano costringe la Camera o il Senato a dei tour de forces all'ultimo minuto utile, dell'ultimo giorno utile prima della scadenza di decreti. Tanto che in molti ritengono che ormai lo faccia apposta perchè sta con abilità sobillando l'azione del Governo di Enrico Letta perchè in fondo ha la necessità di rifarsi - e forse si illude molto - una nuova verginità agli occhi di Renzi aiutando fortemente il percorso verso le elezioni politiche anticipate.

4. Non si è mai visto che il testo di una proposta di legge, come sta avvenendo con quella elettorale, sia portato in Aula senza che vi sia stato un voto legittimo e democratico da parte della Commissione sia sul testo base sia sul mandato al relatore. In una canea impossibile il presidente della commissione, Sisto, ha fatto finta di far effettuare una doppia votazione che in realtà non vi è mai stata consumando una forzatura che è un grave vulnus al procedimento legislativo e che la dice lunga sul tentativo di mini golpe che si sta cercando di portare avanti per fare approvare dalla Camera un testo di legge fra forzature e incongruenze.

Ma non si era detto che le regole andavano scritte insieme in modo ordinato e trasparente? In realtà ormai la fretta sembra esser la parola d'ordine perchè in diversi perseguono un solo obiettivo: elezioni, elezioni, elezioni a qualunque costo. Renzi da lontano sorride e tacitamente ringrazia. E tutto sembra andare per il verso giusto a meno che nei prossimi giorni una clamorosa frattura all'interno di Forza Italia di deputati e di senatori di cui già si vedono tanti indizi non farà naufragare un accordo che di per se è costruito sull'argilla sia sul piano politico che ancor più sul piano tecnico. Scambio tra Palazzo Chigi e tutele al Grande Condannato a parte, ovviamente.
Ultima modifica di camillobenso il 31/01/2014, 20:11, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Quando Renzi diceva "Berlusconi, game over"
http://it.ibtimes.com/articles/61434/20 ... ndanna.htm

Berlusconi: 'Renzi porta avanti le mie idee, sotto le insegne del Pd'
http://www.youtube.com/watch?v=-XbUTud7b1g



Sfascisti - 222

2014 a schede


Scheda – 22 – La premiata ditta – La salumeria Renzusconi

22 - 2 - 31 gennaio 2014


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01 ... te/863322/

Renzi-Berlusconi (una storia d’amore o horror?) Tweet – Immagini – Vignette


In questa storia: Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Enrico Berlinguer, Veronica Lario, Le Simpatiche Canaglie, Batman e Robin, Mister Vujadin Boškov, le gemelline del film Shining… e altri personaggi. Sfoglia in avanti.


Renzi-Berlusconi - Una storia d'amore o horror?
Share this story

Share on Twitter
Embed this slideshow

COPY
Create your own stories at storify.com →
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Quando Renzi diceva "Berlusconi, game over"
http://it.ibtimes.com/articles/61434/20 ... ndanna.htm

Berlusconi: 'Renzi porta avanti le mie idee, sotto le insegne del Pd'
http://www.youtube.com/watch?v=-XbUTud7b1g



Sfascisti - 223

2014 a schede



Scheda – 22 – La premiata ditta – La salumeria Renzusconi

22 - 3 - 31 gennaio 2014



La Cecca pettegola di Dagospia nell’elencare lo stato dell’arte delle pendenze giudiziarie del Cav, si è dimenticato di precisare che ieri si è chiusa la porta del ricorso europeo.

Non è certo cosa da poco.

Silvio e i boys legulei sapevano che non sarebbe mai stata accolta la loro richiesta.

Quella posizione serviva però a far credere al suo elettorato, che un altro organo di giudizio più elevato, di stampo europeo, ma soprattutto più distaccato dalla solita ”magistratura komunista” che lo perseguita da vent’anni per il solo misero fatto di essere entrato in politica e aver dato fastidio ai rossi komunisti (deve aver le traveggole perché è una razza estinta da mò, e poi con i golpisti dell’epoca ci ha fatto un lauto accordo per la spartizione del potere negli ultimi 17 anni, 1994-2011), potesse dargli ragione in merito alla sua condanna definitiva della Corte di cassazione italiana.

Questa scelta di tipo “scienza della comunicazione” gli ha permesso di sopravvivere in questo Paese fino al giorno in cui, Goldrake si è presentato davanti alla sua tomba e imitando il Cristo con Lazzaro, ha ripetuto le parole magiche: “Silvio,…alzati e cammina”.

Immagine

Frutto anche del lungo lavorio d’intermediazione dell’ex macellaio Verdini.

Adesso però la magistratura torna a bussare, dopo aver allentato inspiegabilmente la catena lasciandolo libero fino al 10 aprile.

Ma non è detto, perché da Napoli dopo l’11 febbraio potrebbe arrivare qualche sorpresa.

Le considerazioni della Cecca pettegola sono quindi fondate.

Al fidanzato della Pascale, per salvarsi, è convenuto fortemente chiedere l’aiuto di Matteuccio Gian Burrasca Renzusconi.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 224

2014 a schede



Scheda – 26 – La follia totale accelera

26 – 4 – 31 gennaio 2014


Comprendere la follia degenerativa umana nella sue varie sfaccettature non è impresa facile. Campare di media come succede oggi 75/80 anni non è sufficiente. Ci vorrebbero più vite dedicate solo a questo studio, ma sappiamo tutti che non è possibile.

Ragione per cui certi passaggi della storia dell’umanità rimangono misteriosi.

Conosciamo gli Usa come un popolo nazionalista. Certamente lo è più di noi. Ma in parte si tratta di “propaganda”.

Rimane ad esempio un punto oscuro il fatto che mentre cittadini americani chiamati alle armi, cadevano sui campi di battaglia europei per liberare il vecchio continente dalla follia nazifascista, finanzieri made in Usa traevano i loro profitti sostenendo l’industria tedesca.

Scrive Jacques R. Pauwels in “ Le corporation che finanziavano Hitler” :

L’America certamente merita credito per il suo contributo importante alla vittoria, dopo strenua lotta, che alla fine ha arriso agli Alleati. Ma il ruolo delle imprese Americane giocato nella guerra è seccamente sintetizzato dalla dichiarazione del Presidente Roosevelt, per cui gli USA erano un “arsenale democratico”. Quando gli Americani sbarcarono in Normandia nel giugno 1944 e catturarono i primi autocarri, scoprirono che questi veicoli erano forniti di motori prodotti da industrie Americane, come la Ford e la General Motors. (1) quindi, era accaduto che il sistema industriale e finanziario americano era stato utilizzato come arsenale del Nazismo.

Quello che occorrerebbe sapere è se anche questo fatto sia avvenuto prima della seconda guerra mondiale oppure durante per via clandestina.

Rientrando ai giorni nostri una delle tante follie in corso è stata la svendita e lo smantellamento costante e sistematico delle nostre aziende che ci avevano collocato oltre una ventina di anni fa, prima dell’avvento dell’esercito sfascista, al settimo posto delle nazioni del pianeta. Siamo stati la settima potenza del mondo grazie alle nostre imprese ed al personale che le ha sostenute. Poi il declino irreversibile.

Questa precisa volontà di distruzione rimane comunque un mistero.

Come rimane un grande mistero il comportamento degli italiani in questi ultimi quindici giorni.

Condizionati anche da tutti i media megafoni del potere, non fanno che discutere della legge elettorale.

Un abitante di un’altra galassia sbarcato su questo pianeta per studiare il comportamento degli umani, non potrebbe non concludere che gli strani abitanti di quella fascia di terra a forma di stivale, sono umani generosi e altruisti.

Infatti, discutono animatamente da 15 giorni sulle modalità migliori per far vivere nel miglior modo possibile la casta che li sfrutta, discutendo della legge elettorale.

Non pensano a se stessi, ma pensano come far arrivare in Parlamento la casta.

In questa sbronza collettiva pilotata molto abilmente, dove il cane porta il gregge di PECORE dove vuole il pastore, la comunità tricolore riesce a non pensare ai suoi di problemi più impellenti e tragici.

Dimentica completamente quale sia la prima, la seconda, la terza, la quarta, la quinta priorità di questo stramaledetto Paese.

Lavoro, lavoro, lavoro, lavoro, lavoro.



E’ stato pubblicato ieri su Il Fatto Quotidiano:


Industria, scordatevi i posti di lavoro

di Sandro Trento | 31 gennaio 2014
Commenti (47)

Ci sono in Italia oggi circa 3 milioni e 200 mila disoccupati (12,5 per cento), di questi 1,6 milioni sono disoccupati da 12 mesi e più (Istat), 660 mila sono giovani tra i 15 e i 29 anni: si tratta dell’11 per cento della popolazione di quella fascia di età. Due milioni di giovani non studiano e non lavorano.

La questione cruciale non è tanto la riforma delle norme ma come favorire la nascita di nuovi posti di lavoro.
(non tutti hanno portato il cervello all'ammasso in questo periodo di follia collettiva-ndt)


Alcuni (il sindacato innanzitutto) pensano che sia ancora possibile aumentare i dipendenti pubblici.

Ma siamo in epoca di spending review e quindi la tendenza è semmai quella di una riduzione.

Nel 2013 abbiamo avuto una caduta del Pil di circa il 2 per cento e per il 2014 la crescita stimata è solo dello 0,6-0,7 per cento, troppo poco perché ci sia un impatto positivo sull’occupazione .

In quali settori si possono creare posti di lavoro? Ci sono settori ad alta intensità di tecnologia e settori ad alta intensità di lavoro.

I primi sono quelli sui quali è alla moda discettare a Ballarò: “Se leimprese italiane fossero come quelle tedesche o svedesi potrebbero creare più posti di lavoro qualificati per laureati e tecnici”, “se fossimo più presenti nei settori science-based ci si potrebbe sottrarre alla concorrenza cinese e rumena”.

Questo dibattito si nutre del volume di Enrico Moretti, La nuova geografia del lavoro in America, interessante ma poco adatto al caso italiano.

Per creare settori high-tech competitivi ci vuole tempo, almeno quindici anni.

Oggi siamo lontanissimi (come industria e come ricerca italiana) dalla frontiera tecnologica in tutti i settori che contano, dall’informatica, alla biotecnologia, ai nuovi materiali.

Si potrebbe attirare qualche investimento straniero ma fatichiamo anche a tenere in Italia gli investitori già attivi, come mostrail caso Electrolux.

Servirebbe un piano shock: scegliere alcune aree, possibilmente dove c’è un dipartimento universitario di eccellenza (quasi tutto il Sud sarebbe eslcuso), definire “regole speciali”: semplificazione amministrativa, sportelli per le imprese, scuole in inglese, taglio del cuneo fiscale. Siamo in grado?

Quanto conta la tecnologia
Parte rilevante della disoccupazione (in tutti i Paesi avanzati) è legata all’introduzione di nuove tecnologie che consentono di risparmiare lavoro. Non sempre la tecnologia penalizza solo i lavoratori a bassa qualificazione. Oggi è molto più facile automatizzare il lavoro di un contabile, di un cassiere di banca e di un operaio specializzato piuttosto che sostituire con robot o computer i giardinieri, i barbieri, le babysitter, gli addetti alle pulizie, i tassisti, le infermiere.

In molti casi le nuove tecnologie per essere sfruttate richiedono lavoratori molto qualificati, ma ci sono tantissimi lavori a bassa qualificazione che comportano funzioni di spostamento, di valutazione, di coordinamento delle azioni che non sembrano risentire del cambiamento tecnologico.

Nel passato l’industria manifatturiera creava posti di lavoro. Ma questo non accade più da 30 anni.

Su circa 23 milioni di occupati, l’industria manifatturiera ne vale meno di 5, i servizi invece circa 16,5 milioni.

Dall’Ilva agli elettrodomestici, dai pneumatici all’automobile, i grandi gruppi dimagriscono o chiudono.

I dati Ucimu (associazione dei produttori di macchine utenti e macchinari) mostrano che sono calate le vendite di macchinari industriali: le imprese stanno risparmiando.
C’è un grave problema di domanda insufficiente (consumi e investimenti) in Italia ma non è detto che la ripresa porterà occupazione nell’industria.

Nei Paesi avanzati la manifattura può continuare ad avere un ruolo ma è un ruolo di qualità e non più di quantità: si faranno alcune parti di prodotti complessi, si produrranno sistemi intelligenti che poi verranno inseriti in prodotti fatti in altri paesi.

Ma i numeri sono piccoli.

Dobbiamo allora ragionare su quali settori creino nuovi posti di lavoro, in un paese come l’Italia, non nella California di cui parla Enrico Moretti.

Ci sono attività terziarie che possono occupare persone con istruzione medio-bassa (la gran parte dei disoccupati).

La grande distribuzione commerciale o i servizi alla persona, dalla cura allo sport. Qui serve semplificazione e liberalizzazione degli orari.

Nel turismo e nella ristorazione bisogna ammodernare l’offerta, fissare standard di qualità, favorire le catene.

É il terziario il settore ancora capace di creare posti di lavoro e aziende medio-grandi. Vi è poi il ridisegno del welfare e dei servizi pubblici e la possibilità di affidare molte attività ad aziende private.

In particolare a società cooperative di giovani: assistenza, asili, trasporti, istruzione. Nei paesi anglosassoni stanno avendo un grande sviluppo le Chartered School: scuole che assomigliano a cooperative private nelle quali le famiglie dei ragazzi possono contribuire alla gestione e al finanziamento.

Nel terziario avanzato vi sono tante attività ad alta qualificazione che ora possono essere svolte fuori dalle imprese da professionisti, singoli o in società.

É un settore che va difeso e rafforzato.
Il Fatto Quotidiano, 29 Gennaio 2014

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01 ... ro/865112/
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Solide certezze da piazzista.
"Ora è arrivata una sentenza definitiva che ha detto che è colpevole. Berlusconi la ritiene una sentenza ingiusta, altri pensano che sia sacrosanta. Ma in un qualsiasi Paese dove un leader politico viene condannato, la partita è finita. Game over".
Matteo Renzi

Berlusconi: 'Renzi porta avanti le mie idee, sotto le insegne del Pd'





Sfascisti - 225

2014 a schede



Scheda – 22 – La premiata ditta – La salumeria Renzusconi

22 - 4 - 1 febbraio 2014


01 FEB 2014 16:23
I MISTERI DEL TESORO DI RENZI: I QUATTRO MILIONI RACCOLTI, LE ASSOCIAZIONI OPACHE, IL RUOLO DI BIANCHI E CARRAI, GLI ANONIMI FINANZIATORI DELLA FONDAZIONE “LINK” E I RAPPORTI CON VERDINI - - -
Il successo del sindaco di Firenze si fonda anche sulla capacità di raccogliere risorse - La cassaforte è in mano ai fedelissimi: Alberto Bianchi, Marco Carrai, Maria Elena Boschi e Luca Lotti - Ma l’attività di fundraising intorno al rottam’attore è spesso misteriosa: pochi dati, pochi nomi e tanti “non ricordo”…




Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"

Tutto in cinque anni. Dal 2009 a oggi. Tanto è durata la scalata al potere di Matteo Renzi che da assistente di Lapo Pistelli, poi insediato nel 2004 dalla coalizione di centrosinistra alla guida della Provincia di Firenze, è riuscito a sfidare tutti. Centrodestra e centrosinistra. E a vincere. In cinque anni Renzi è riuscito a sostenere quattro campagne elettorali. Due nel 2009 (primarie e amministrative a Firenze), una nel 2012 e un'altra nel 2013, entrambe per la segreteria del Pd. Il tutto senza sostegno economico da parte del partito, rimborsi elettorali né fondi pubblici.

Come ha finanziato la sua attività politica? Attraverso quali canali è riuscito a creare un tale consenso in appena cinque anni? Qualcuno lo ha aiutato a costruire il suo bacino elettorale? E come? Nel tentativo di rispondere a queste domande abbiamo ripercorso a ritroso l'ascesa del rottamatore, arrivando al 2007.

Abbiamo individuato associazioni, società, comitati e rapporti (alcuni finora sconosciuti) che ruotano attorno a Renzi come l'universo copernicano attorno al sole. Al suo fianco solo due pianeti: Marco Carrai e Alberto Bianchi. Il primo sin dal 2007, il secondo dal 2009. Sono i fund raiser, i "raccoglitori di soldi". E sono bravi, perché complessivamente hanno messo insieme oltre quattro milioni di euro per coprire le spese della corsa alla guida del Paese del loro amico Matteo Renzi.

Bianchi e Carrai oggi fanno parte del consiglio direttivo della Fondazione Open, cioè l'evoluzione della Fondazione Big Bang a cui lo scorso novembre è stato cambiato nome e composizione: Renzi ha azzerato il vecchio consiglio, confermando solo Bianchi e Carrai, inserendo Luca Lotti e Maria Elena Boschi, nominando quest'ultima segretario generale. Nel 2013 la fondazione ha raccolto 980 mila euro di donazioni, 300 mila euro in più rispetto all'anno precedente.

Nel 2012 aveva chiuso il bilancio con una perdita di 535 mila euro dovuta a debiti ancora da estinguere e, stando ai resoconti che il Fatto ha potuto leggere, nel corso del 2013 la perdita si è assottigliata a poco più di 300 mila euro e le entrate sono aumentate del 30 per cento. Prima la Fondazione Big bang non esisteva, è stata fondata il 2 febbraio 2012 dall'allora presidente Carrai di fronte al notaio Filippo Russo.

Negli anni precedenti l'attività politica di Renzi passa attraverso due associazioni: Link e Festina Lente, di cui nessuna comunicazione è mai stata data. Non hanno mai avuto siti internet né rendicontazione pubblica. Praticamente sconosciuta in particolare la Festina Lente. Anche qui figurano Carrai e Bianchi.

Fondata nel giugno 2010 cessa le sue attività di fund raising nel maggio 2012. L'ultimo evento che organizza è una cena di raccolta fondi per Renzi nel gennaio 2012 al Principe di Savoia di Milano. Raccoglie 120 mila euro e ha ancora all'attivo circa 40 mila euro. Questa associazione è citata solamente una volta: nel resoconto delle spese elettorali sostenute da Renzi per le amministrative del 2009.

Il comitato dell'allora candidato sindaco dichiara di aver speso 209 mila euro, 137 raccolti tra i sostenitori e gli altri 72 mila euro che mancano all'appello coperti da un mutuo acceso e garantito dalla Festina Lente.

Mutuo concesso dalla banca di credito cooperativo di Cambiano (presieduta dal potente sostenitore Paolo Regini e usata anche per le ultime primarie) con a garanzia una fidejussione firmata da Bianchi. È il maggio 2009 e la Festina Lente nasce solo l'anno successivo. Si fa carico del mutuo e lo estingue immediatamente accendendone però un altro (oggi in via di rimborso) per avviare le attività di fund raising. Complessivamente però questa associazione organizza solamente due eventi, oltre alla cena milanese, in due anni.

DA DOVE SONO ARRIVATI I 750 MILA EURO DI LINK?
Ben più attiva la Link. Nasce nel 2007, quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze. Con il solito Carrai nell'atto costitutivo figurano buona parte di quelli che ancora oggi sono al fianco del rottamatore. C'è Lucia De Siervo, direttore della cultura ed ex capo segreteria di Renzi, figlia di Ugo, presidente della Corte Costituzionale, e moglie di Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua.

C'è poi Vincenzo Cavalleri, ora direttore servizi sociali di Palazzo Vecchio e Andrea Bacci, oggi presidente della Silvi (società pubblica partecipata dal Comune), intercettato nel dicembre 2008 al telefono con Riccardo Fusi (ex patron del gruppo Btp condannato a due anni in primo grado per i lavori alla Scuola marescialli e imputato per il crac del Credito cooperativo fiorentino di Denis Verdini e indagato per bancarotta fraudolenta) per organizzare un viaggio in elicottero a Milano per Renzi.

Poi però saltato. Per ben due volte. Infine, a firmare l'atto costitutivo della Link, c'è anche Simona Bonafè, ex assessore oggi onorevole e il presidente Marco Seracini. L'associazione ha la propria sede in via Martelli civico 5, dove poi nascerà la fondazione Big Bang. I primi due anni di vita chiudono con un resoconto finanziario in avanzo di 22 mila euro, a fronte di una raccolta complessiva di circa 200 mila in 24 mesi.

Tutt'altra musica nel 2009, anno delle primarie e delle amministrative, quindi fondi che vanno ad aggiungersi a quelli dichiarati dal Comitato. Link spende 330 mila euro e chiude con una perdita di 154 mila. Che viene in parte appianata nel 2010 attraverso erogazioni liberali ricevute per 156.350 euro e in parte nel 2011, ultimo anno di vita dell'associazione Link che termina la sua esistenza con una perdita di 3.500 euro. Complessivamente questa associazione raccoglie e investe nell'attività politica di Renzi circa 750 mila euro. Da dove arrivano queste "erogazioni liberali"?

Abbiamo cercato per giorni inutilmente il presidente Marco Seracini sia nel suo studio, dove venne registrata l'associazione, sia al cellulare. Ci siamo rivolti a Carrai che pur rispondendo molto gentilmente al telefono e rendendosi inizialmente disponibile a incontrarci, ha poi preferito non rispondere né in merito alla Link né ad altro. Cavalleri, infine, ha risposto.

Al telefono, non alle domande sui donatori dei quali, ha detto, "non so niente". Però ci ha spiegato che "l'associazione è una delle scatole a cui ho partecipato, non ho molte informazioni, non ho mai neanche partecipato agli incontri che organizzava". Che tipo di incontri? "Raccolta fondi ma non solo, non faceva attività politica però, erano incontri sociali diciamo". Sociali? "Sì, eventi promozionali per diciamo sviluppare le idee di cui Renzi era portatore". E cene elettorali? "Non ricordo".

L'AMICO VERDINI, QUANDO LA DESTRA ERA D'AIUTO
Nel 2009, dopo aver vinto le primarie, Renzi partecipò ad alcune iniziative organizzate anche da Denis Verdini, all'epoca coordinatore regionale di Forza Italia e oggi colui che deve scegliere il candidato sindaco da contrapporre a Renzi per le prossime amministrative di maggio.

Nel 2009 l'allora rottamatore sedette al tavolo d'onore insieme a Verdini e consorte alla festa de Il Giornale della Toscana. Presenti tutti i parlamentari forzisti dell'epoca: Mazzoni, Parisi, Bonciani, Amato e altri. E mesi dopo partecipò a un evento organizzato dalla signora Verdini, Maria Simonetti Fossombroni. Molti del Pdl ricordano inoltre che la scelta di candidare sindaco nel 2009 l'ex calciatore Giovanni Galli fu considerato un "regalino" al giovane prodigio Renzi. Che lo asfaltò. Verdini non ha mai negato la propria simpatia per il rottamatore.

Dal centrodestra sono mai arrivati fondi alle associazioni di Renzi? Gentile e disponibile quanto Carrai si dimostra anche Alberto Bianchi, che come Carrai alla domanda non risponde. Da dove arrivano i fondi e come ha coperto il mutuo Festina Lente? E come è riuscito ad appianare il debito della Fondazione e a raccogliere il 30 per cento in più l'anno successivo? Neanche a queste domande riceviamo risposte. Una cosa è certa: l'imprenditore e l'avvocato fanno benissimo il loro lavoro di fund raiser. Sempre dall'ombra, mai in prima fila.

LA SOCIETÀ DI CARRAI E I LAVORI DI EATALY A FIRENZE
Meno si parla di loro meglio è. Per dire: la cena di finanziamento di Renzi a Milano nell'ottobre 2012 che passò come un evento organizzato da Davide Serra in realtà è stata opera esclusiva di Carrai. L'amico di Renzi mal sopporta la pubblicità, i suoi interessi sono nel privato.

Ha affiancato Renzi nel 2009 solamente per tre mesi. Oggi è, fra l'altro, presidente di Aeroporto Firenze, della C&T Crossmedia, della Cambridge Management Consulting e della D&C, mentre giovedì ha lasciato la carica di amministratore delegato della Yourfuture srl. Inoltre è socio dell'impresa edile di famiglia Car.im, società che ha realizzato la trasformazione della storica libreria fiorentina Martelli in un negozio Eataly, proprio davanti alla sede della Fondazione Open. Ma certo, sono affari privati.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 226

2014 a schede



Scheda – 26 – La follia totale accelera

26 – 5 – 2 febbraio 2014


Il presidente di Confindustria ha ragione: «I numeri non consentono ottimismo, si rischia desertificazione industriale»

Lettanipote è un democristiano uso alle pastoie politiche. Di produzione industriale non capisce un tubo.

Ad Abu Dhabi Lettanipote spara palle megalattiche peggio di Berlusconi.

<<la crisi è finita in Europa e in Italia»



L’IMPRENDITORE INTERVISTATO A «IN MEZZORA»
Squinzi: «Governo cambi passo, sennò al voto»
Letta replica: «Ognuno faccia il proprio lavoro»

Il presidente di Confindustria «I numeri non consentono ottimismo, si rischia desertificazione industriale»



Sulle parole rassicuranti pronunciate dal premier Letta in un intervista ad Al Arabiya - «la crisi è finita in Europa e in Italia» - è intervenuto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Più pessimista: «Le previsioni sulla crescita economica non consentono ottimismo - ha detto l’imprenditore rispondendo a una domanda di Lucia Annunziata appunta sulla dichiarazione de presidente del consiglio. «Dalle proiezioni del nostro Centro studi, che ha azzeccato le previsioni negli ultimi anni, il Pil, dopo il calo del 2,4 nel 2012, e dell’1,8 l’anno scorso, prevede un modestissimo +0,6-0,7 per quest’anno. Sono numeri che non ci permettono di guardare con ottimismo verso il futuro». Squinzi è stato tranchant: «O si cambia il passo con il governo esistente o è meglio andare a votare».

http://video.corriere.it/squinzi-gela-l ... 36964bc663


«DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE» - Non solo. Il numero 1 di Confindustria ha dato «un cartellino giallo al governo, alla politica e al Paese». Partendo dalla vicenda Electrolux, considerata un caso «emblematico», il numero uno degli industriali nella lettera ha segnalato il rischio che se non si inverte il trend sulla politica industriale «andremo irrimediabilmente verso la desertificazione industriale».


http://video.corriere.it/letta-investit ... 36964bc663


Esplora il significato del termine: LA REPLICA DEL PREMIER - Parole a cui Letta in seguito ha risposto così: «Rispondo solo che è bene che ognuno faccia il proprio lavoro al meglio e quindi mi aspetto -come sono certo che accadrá- che Confindustria aiuti il pil del Paese». Ma

LETTA IN ARABIA - Per Letta in visita negli Emirati, si presenta «l’opportunità di investire nel nostro Paese e di rafforzare i legami tra gli Emirati, i Paesi del Golfo e l’Italia. È un periodo di nuove opportunità, la crisi è finita in Europa».

LE PRIVATIZZAZIONI - L’Italia ha un «ambizioso» piano di privatizzazioni, ha aggiunto il capo del governo, e dopo anni di crisi i mercati sono pronti ad accoglierlo, con l’obiettivo di tagliare il debito ma anche di attrarre investimenti. «La situazione è stata veramente difficile negli ultimi cinque anni - ha ricordato il premier -. C’è stata la crisi dell’eurozona, l’Italia era in difficoltà per il debito pubblico, ora siamo a un un punto di svolta, io sono ottimista perché per la prima volta tagliamo il debito dopo 6 anni, la situazione sta cambiando, la crescita sarà l’1% quest’anno e il 2% l’anno prossimo. La situazione sta cambiando verso la stabilità, io presento qui un piano di grandi privatizzazioni, una grande opportunità di investire in Italia».

02 febbraio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione OnlineLA REPLICA DEL PREMIER - Parole a cui Letta in seguito ha risposto così: «Rispondo solo che è bene che ognuno faccia il proprio lavoro al meglio e quindi mi aspetto -come sono certo che accadrá- che Confindustria aiuti il pil del Paese». Ma

LETTA IN ARABIA - Per Letta in visita negli Emirati, si presenta «l’opportunità di investire nel nostro Paese e di rafforzare i legami tra gli Emirati, i Paesi del Golfo e l’Italia. È un periodo di nuove opportunità, la crisi è finita in Europa».

LE PRIVATIZZAZIONI - L’Italia ha un «ambizioso» piano di privatizzazioni, ha aggiunto il capo del governo, e dopo anni di crisi i mercati sono pronti ad accoglierlo, con l’obiettivo di tagliare il debito ma anche di attrarre investimenti. «La situazione è stata veramente difficile negli ultimi cinque anni - ha ricordato il premier -. C’è stata la crisi dell’eurozona, l’Italia era in difficoltà per il debito pubblico, ora siamo a un un punto di svolta, io sono ottimista perché per la prima volta tagliamo il debito dopo 6 anni, la situazione sta cambiando, la crescita sarà l’1% quest’anno e il 2% l’anno prossimo. La situazione sta cambiando verso la stabilità, io presento qui un piano di grandi privatizzazioni, una grande opportunità di investire in Italia».

02 febbraio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Redazione Online

http://www.corriere.it/economia/14_febb ... c663.shtml
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 227

2014 a schede



Scheda – 26 – La follia totale accelera

26 – 6 – 2 febbraio 2014


La puntata odierna di Omnibus ha fornito parecchi spunti interessanti dal punto di vista socio politico sullo stato dell’arte del Bel Paese, anche se non ci sono state solo luci, ma anche ombre.

La presenza di Elisabetta Gualmini, Lina Palmerini, Malcom Pagani, Cirino Pomicino, Federico Sarica, ha contribuito a realizzare una puntata di Omnibus più che decente.

La materia trattata offre parecchi punti di discussione.

http://www.la7.it/omnibus/rivedila7/gri ... 014-125920
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Solide certezze da piazzista.
"Ora è arrivata una sentenza definitiva che ha detto che è colpevole. Berlusconi la ritiene una sentenza ingiusta, altri pensano che sia sacrosanta. Ma in un qualsiasi Paese dove un leader politico viene condannato, la partita è finita. Game over".
Matteo Renzi

Berlusconi: 'Renzi porta avanti le mie idee, sotto le insegne del Pd'





Sfascisti - 227

2014 a schede



Scheda – 28 – Forza Balena Bianca 2.0

28 - 1 - 2 febbraio 2014


Il disegno non è riuscito all'accoppiata Dalemoni - Casini, che ci stava lavorando dal 2010 ai tempi delle regionali.

Oggi, un'altra cordata sta cercando di realizzare la nuova Balena Bianca 2.0.

Gli imprenditori italiani dopo aver sostenuto Berlusconi per alcuni anni, e quelli del Nord delusi sono passati alla Lega, oggi si stanno orientando verso Renzi. (vedi il filmato di Piazzapulita su questo 3D, dell'imprenditore brianzolo Brambilla.)

Ma anche a Davos la settimana scorsa, è uscito un'orientamento verso Renzi.

Il gioco della destra repubblicana made in Usa sta andando in porto. Eliminare completamente la ex sinistra dal Pd per formare la nuova Dc.

Se così non fosse, tutta questa grande attenzione dell'imprenditoria italiana verso il Pd non avrebbe senso.

Gli ultimi pericoli di sinistrismo sono stati messi fuori combattimento.

Prima Prodi e poi Bersani.

In proposito, il Rottam'Attore, colto dal sacro fuoco delle pulizie piddine, si è scordato di mettere mano ai 101.

Chi ha fatto i conti, sostiene che una parte fosse renziana.

Con Prodi al governo, i 101 avrebbero dovuto sopportarlo per 7 anni e avrebbe mandato a carte quarantotto i loro piani.

Adesso la strada è spianata. A rifare la Dc 2.0 sarà un nuovo gruppo.

Casini si sposta a destra, mentre gli altri "finti centrini" (Il centro non esiste perché non esiste una politica di centro) si stanno orientando verso Renzi.

Una parte del mondo democristiano sta venendo allo scoperto.


***


Gli amici di Letta zio ci provano con i renziani
(Fabrizio d’Esposito).
02/02/2014 di triskel182


Immagine

IN RAPIDO AVVICINAMENTO UNA TRUPPA CHE VA DA MAURO MASI A SCARONI E IL FIDO NARDELLA, QUANDO È NELLA CAPITALE, È OSPITE DI SALVO NASTASI.

La battuta di un deputato anti-renziano del Pd è caustica nonché pesantissima: “Qua va a finire che dopo un anno di governo Renzi ci ritroveremo un’inchiesta sulla nuova P5”.

Una battuta, per carità, precisiamolo ancora, ma a mettere insieme i tasselli, in questi giorni di caos e tumulti parlamentari, affiorano inquietanti coincidenze, se non sospetti.

Se a Firenze, infatti, nelle relazioni del sindaco extraparlamentare si allunga sempre più l’ombra inciucista di Denis Verdini, banchiere fallito e berlusconiano impresentabile (a partire dalla P3), a Roma l’immarcescibile network lettiano, nel senso di Gianni, sta tentando di avvolgere Renzi, i renziani e il renzismo.

Quella stessa rete i cui affari e contatti sono stati messi a nudo da processi e indagini su P4 e cricche varie.

Dici Letta e aggiungi il pluripregiudicato Luigi Bisignani, l’ad dell’Eni Paolo Scaroni, l’ex dg della Rai Mauro Masi, l’invisibile Salvo Nastasi, direttore del Ministero dei Beni culturali.

Ossia il grumo forte dell’andreottismo traghettato nella destra padronale da Gianni Letta, protettore e garante dei grand commis di Stato e delle alte burocrazie ministeriali .


L’assedio all’uomo nuovo della Terza Repubblica è iniziato, segno che non si nutrono molte speranze in una vittoria del Caro Condannato. E passi pure, che il riposizionamento contempli finanche il Nipoticidio, cioè l’assassinio politico del premier Enrico Letta da parte dello Zio Gianni.

IL POTERE NON HA sentimenti, si sa. Conta la ciccia, seguire l’odore dei soldi e delle poltrone. Lo stesso che ha portato alla corrispondenza d’amorosi sensi tra Renzi e l’indagato Scaroni nel salotto televisivo di Bruno Vespa, altro anello vitale del cerchio lettiano.

L’immagine plastica che anche la rottamazione ha un limite: il leader del Pd diventa conformista andando a Porta a Porta e dando udienza ai poteri forti o marci.

Eppure, appena qualche settimana prima, un apprezzato quotidiano online, Linkiesta, aveva azzardato: “Nomine, la rivoluzione di Renzi contro i Bisignani boys”. A partire da Scaroni. E invece quell’incontro televisivo suona come una smentita. Del resto se si radunano i tasselli esce un quadro inquietante. Altri due indizi sono rivelati dall’ultimo numero dell’Espresso e riguardano due renziani influenti: Luigi De Siervo, uomo Rai, e Dario Nardella, parlamentare nonché delfino di “Matteo” al comune di Firenze.

De Siervo, figlio di Ugo, presidente emerito della Consulta, per esempio è stato avvistato a casa di Mauro Masi per una cena esclusiva. Altro dettaglio: nel quartiere Parioli a Roma, l’abitazione di Masi è nel condominio di proprietà dei Ligresti. Oggi il baffuto ex dg di Viale Mazzini fa l’ad di Consap, che si occupa di servizi assicurativi pubblici, e il suo legame di dipendenza dal giro Letta è rimasto intatto, come ai tempi delle imbarazzanti telefonate tra lui e il faccendiere Bisignani. Poi c’è il caso Nardella. Rivela una fonte autorevole: “Matteo l’ho già cazziato un paio di volte perché affascinato dal mondo dei consiglieri particolari e dei capi di gabinetto”. Nardella è stato agganciato da un altro pilastro del lettismo eterno di Palazzo: il giovane, rispetto agli altri, Salvatore Nastasi detto Salvo, da anni longa manus ai Beni culturali. Sposato benissimo con una rampolla della dinasty Bernabei-Minoli, Nastasi ospita a casa sua il nuovo amico “Dario”, quando questi è Roma per gli impegni parlamentari. La notizia trova riscontri negli stessi ambienti renziani. Un link forse poco opportuno per chi, a parole, dice di voler rottamare il passato.

Nella Capitale, l’assalto ai fedelissimi del sindaco-leader comprende la sua pattuglia di provenienza fiorentina: Maria Elena Boschi, Simona Bonafè e Francesco Bonifazi, neotesoriere del Pd. L’unica certezza, per il momento, è che tutti, compreso Carrai, hanno rifiutato incontri con Bisignani. È pur sempre un pregiudicato. A muoversi però sono in tanti, non solo i lettiani. In forte ascesa c’è anche Francesco Starace, ad di Enel Green Power che punta alla poltrona di Fulvio Conti. La giostra è appena agli inizi.

Da Il Fatto Quotidiano del 02/02/2014.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Solide certezze da piazzista.
"Ora è arrivata una sentenza definitiva che ha detto che è colpevole. Berlusconi la ritiene una sentenza ingiusta, altri pensano che sia sacrosanta. Ma in un qualsiasi Paese dove un leader politico viene condannato, la partita è finita. Game over".
Matteo Renzi

Berlusconi: 'Renzi porta avanti le mie idee, sotto le insegne del Pd'





Sfascisti - 229

2014 a schede



Scheda – 28 – Forza Balena Bianca 2.0

28 - 2 - 3 febbraio 2014



L’aspetto che desta un mare di perplessità, sono le convinzioni dell’elettorato indigeno di sinistra.

La estrema facilità a farsi fottere.

Un anziano sinistro che si proclamava sinistro – sinistro, la domenica precedente le primarie, cercava di convincermi circa la bontà della scelta fatta.

<<Io – sosteneva l’anziano sinistro con piglio orgoglioso – prima di andare a votare m’informo. Sono andato a leggere quello che ha fatto Renzi e mi è piaciuto e la prossima settimana lo voto>>

Come fai a far capire ad uno di Rifondazione che vota Renzi, che votava per la nuova Dc?

Chi gli spiega delle manovre di Letta conte zio e della sua grande predisposizione a manovrare dietro le quinte con tutti o poteri marci?
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti