Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Sfascisti - 248

2014 a schede




Scheda – 34 – Un Paese senza speranza.

34 – 1 – 18 febbraio 2014


I giovani quarantenni sono prevalentemente una frana.



Pd, Serracchiani attacca Barca: “Forse ha telefonato lui a Renzi per autocandidarsi”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/ ... si/266469/

Durissimo attacco di Debora Serracchiani a Fabrizio Barca, durante il talk show di approfondimento “Piazzapulita”, su La7. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia commenta con toni caustici la telefonata-scherzo de “La Zanzara” all’ex ministro ed esprime svariate sue incertezze: “Mi sembra davvero paradossale che si arrivi nella convinzione di essere tra quelli che assolutamente hanno diritto di fare il ministro e si arrivi addirittura a fare preventivamente un messaggio, dove si dice: “Beh, guardate, se dovete chiamarmi, non fatelo. Qui ci sono autocandidature, ci sono tante persone persone che si arrogano il diritto di fare telefonate per tastare il terreno”. E insinua il dubbio che sia stato in realtà Fabrizio Barca a telefonare aMatteo Renzi per autocandidarsi: “Dubito fortemente che ci siano state telefonate che abbiano sondato la disponibilità di Barca, che non è in linea col programma economico di Renzi. Non mi pare chiara neppure la natura della telefonata di Del Rio, visto che poi non esisterebbe nemmeno la pressione fatta da De Benedetti a Barca. Quindi, mi chiedo se esista davvero la telefonata di Del Rio”. E aggiunge: “In quella telefonata Barca è un fiume in piena, credo che volesse raccontare una sua sensibilità negativa rispetto a Renzi, ma questo già si sapeva”. Con la Serracchiani è d’accordo la deputata di FI Michaela Biancofiore, che tesse le lodi del leader del Pd e afferma: “La telefonata è stata fatta su mandato di qualcuno, della Confindustria in particolar modo”. Durante la trasmissione non manca un vivace botta e risposta tra il giornalista dell’“Espresso” Marco Damilano e il conduttore de “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani. Secondo il primo, le pressioni su Barca non sarebbero state esercitate da De Benedetti, ma dai giornalisti di Repubblica e osserva: ”Non è che tu se chiami Barca io dico che ha ricevuto delle pressioni da Confindustria”. Cruciani smentisce, asserendo che dall’audio si capisce benissimo che le pressioni del “paròn di Repubblica” sono avvenute direttamente

18 febbraio 2014
camillobenso
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Scheda – 34 – Un Paese senza speranza.

34 – 2 – 18 febbraio 2014



COSÌ SI VA A SBATTERE

(Antonio Padellaro).
18/02/2014 di triskel182


Dalla telefonata del finto Nichi Vendola che carpisce all’inconsapevole Fabrizio Barca una serie di indebite pressioni subìte per accettare la poltrona di ministro dell’Economia, ne esce benissimo il galantuomo modello di coerenza politica e disinteresse personale. Ne esce così così l’ingegner Carlo De Benedetti nelle vesti di padrone delle ferriere (e delle rotative di Repubblica),che sembra troppo interessato a quel dicastero (ma lui smentisce). Ne esce male Matteo Renzi: e non tanto perché, nella beffa ordita dai conduttori de La Zanzara (con relativa violazione della privacy), il regista dell’operazione Barca sembra proprio lui,manovrando da dietro le quinte; quanto per lo spaccato di intrighi che emerge, con l’assalto alla diligenza del nuovo esecutivo e con il leader Pd che non sembra recitare la parte dello sceriffo. Intendiamoci: da che mondo è mondo i governi si fanno così. Ma la novità Renzi, chissà perché, aveva fatto immaginare uno stile diverso, più lineare e trasparente, finalmente estraneo ai manuali Cencelli e alle trame di palazzo.

È proprio questo il punto, poiché l’origine stessa dell’incarico ricevuto ieri da Renzi al Quirinale manca di trasparenza e linearità.

Non è ancora chiaro, per esempio, che cosa ha portato una settimana fa alla liquidazione improvvisa di Enrico Letta,tanto è vero che da tutti i sondaggi d’opinione traspare una forte diffidenza per l’opacità della manovra.

Il caso Barca, per le sue modalità, è un pessimo segnale che Renzi dovrebbe saper cogliere finché è in tempo, per “cambiare verso”.

Procedendo sulla strada dell’ambiguità e del non detto, il rischio infatti è che, insieme al giovane e spericolato premier, a sbattere contro un muro vada l’intero Paese.


Da Il Fatto Quotidiano del 18/02/2014.
camillobenso
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Scheda – 34 – Un Paese senza speranza.

34 – 3 – 19 febbraio 2014



Il suicidio politico di Matteo Renzi (e del paese)
di Elisabetta Ambrosi | 14 febbraio 2014Commenti (214)

Lo ha spiegato benissimo Michele Santoro, ieri sera a Servizio Pubblico: “Era l’ultimo cavallo su cui puntare, e ora dove lo troveremo un altro?”. Perché l’accelerazione della crisi e il passaggio, senza passare per le elezioni, da Letta a Renzi premier era qualcosa che fino a poco tempo sarebbe stato difficile da presagire. Qualcosa che, soprattutto, non ci si sarebbe aspettati da uno che ha fatto della lotta al cambiamento delle forme della politica la sua vera battaglia.

Altro che Job Act, o alleggerimento della burocrazia, o tante delle mille parole che abbiamo sentito nei discorsi di Renzi come in quelli di tanti altri: una retorica delle riforme cui ormai non crede più nessuno. Non per le parole infatti il sindaco di Firenze ha improvvisamente occupato la scena pubblica, catalizzando l’interesse dei delusi del Pd, di cittadini moderati ma senza partito, persino di una parte di chi aveva votato grillo, ma per la sua capacità incidere là dove si annida la vera resistenza alle riforme: la partitocrazia, quel sistema autoreferenziale, dove il ricambio sembrava impossibile, di una classe politica abile solo a perpetuarsi, a drenare una quantità di soldi pubblici: immorale in sé e ancor di più oggi che la maggioranza dei cittadini vive in condizioni di precarietà.

Insomma Renzi ha sferrato sempre la sua battaglia sui meccanismi inceppati del ricambio, facendoli saltare, esponendosi in maniera spesso coraggiosa. E anche se lo stile può non piacere, veder rottamata in pochi mesi una buona parte della classe politica di un partito che negli ultimi anni non è stato in grado di fare nessuna delle scelte urgenti e necessarie, fino al suicidio politico definitivo durante l’elezione del capo dello Stato, ha dato la sensazione concreta che qualcosa, con Renzi, potesse cambiare.

Ma la sfida fondamentale era una: ritornare a dare agli italiani un governo davvero politico, dopo due premier stabiliti dall’alto, e sappiamo ora anche in che modi, cioè, con probabili forzature istituzionali, che nessuna emergenza democratica può giustificare (anzi, proprio l’emergenza, spiegava ieri il rappresentante dei Cinque Stelle Riccardo Fraccaro sempre a “Servizio pubblico”, dovrebbe spingere a una maggiore attenzione alle forme, cioè all’imparzialità assoluta). E qual era l’unico modo di tornare ad avere un governo politico, con un premier forte, perché legittimato dai cittadini? A differenza di quanto diceva la stessa Alessandra Moretti ieri parlando, in politichese, non si può “dare agli italiani finalmente un nuovo governo politico attraverso Renzi”, che subentrerebbe al tecnico Letta. Perché veramente politico può essere un solo governo: quello realmente espressione dal voto, esercitato dagli italiani come un hobby, visto che non sembra più avere alcun peso nelle decisioni di chi poi forma i legislatori, i quali poi decidono delle nostre vite.

Pensare che Renzi abbia aggirato – e non importa che la legge elettorale fosse un ostacolo insormontabile, e non importa che ora lui fosse segretario del Pd – l’unica strada che lo avrebbe reso diverso dagli altri, forte, in grado di avere una sua propria maggioranza politica finalmente chiara e distinta è sconcertante. Perché se tu ti proclami diverso, ma ti inserisci in un contesto uguale a se stesso da anni, diventi identico a quel contesto. Non avevamo bisogno di un premier non votato, appoggiato da un’ambigua maggioranza di centrosinistra e centrodestra, paralizzato dai veti incrociati e con margini di manovra praticamente inesistenti, perché ce l’avevamo già, visto che, tra l’altro, Enrico Letta è persona preparata e seria. Come ha detto sempre Santoro, si poteva continuare incalzare Letta, dandogli ultimatum su provvedimenti fondamentali, accerchiandolo allo scopo di portare a casa obiettivi importanti, con scadenze precisi.

Ciò di cui avevamo bisogno era un leader Pd capace di riaprire la sfida verso l’ala radicale, contendersi i voti dei Cinque stelle e con loro di tutti i milioni di persone scettiche e disincantate che non votano più. Così invece il Pd resterà saldo al centro. In quel centro indistinto dove tutti sono uguali, dove le parole sembrano identiche l’una all’altra, anche se a pronunciarle è un ministro più o meno competente. Ieri si è compiuto il suicidio politico di un politico che, piacesse o no, aveva in mano le carte per un cambiamento reale, l’unico, e forse l’ultimo, possibile. Da oggi, non c’è più neanche questo. Solo buio pesto, e la certezza che la spaccatura del paese, in future elezioni, non sarà ricomposta ma aggravata.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... se/881556/
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Anche renzi ha ricevuto un pregiudicato
E c'è sempre il fantasma di moretti ministro. rinviato a giudizio con i vertici di trenitalia per disastro colposo. I parenti delle vittime come si sentiranno? Se vengono qua e fanno un macello sono con loro
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Il Pd colpisce ancora: il 'no' all'emendamento del M5S contro gli affitti d'oro è la prova che Renzi cambia verso, nel senso che di fronte agli sprechi si gira dall'altra parte. Altro che taglio ai costi della politica, il primo atto del premier incaricato è a favore dei privilegi: siamo pronti alle barricate. Abbiamo presentato un emendamento al dl enti locali per modificare la norma del Governo Letta e assicurare la possibilità di disdetta dei contratti per la pubblica amministrazione e gli organi costituzionali, stabilendo entro il 30 giugno 2014 il preavviso direcesso. Renzi ha fatto le consultazioni con i palazzinari e, con il soccorso di Forza Italia e Lega Nord, ha bloccato questa proposta di modifica. Del resto, lo stesso Scarpellini (Milano90), beneficiario degli affitti d'oro, ha ammesso alla stampa di gestire anche le sede del Pd, il Nazareno. Con la bocciatura dell'emendamento M5S, la Camera non potrà più recedere dai palazzi Marini, che costano 24 milioni di euro, e non si potranno più tagliare i 21 miliardi di euro che la pubblica amministrazione spende ogni anno per le locazioni, senza incorrere in interpretazioni ai danni dell'erario. Renzi difende sprechi e privilegi perché rappresenta solo la casta e le lobby. Il M5S farà una battaglia durissima in Aula e nelle piazze per cancellare definitivamente lo scandalo degli affitti d'oro." Riccardo Fraccaro, M5S Camera
http://www.beppegrillo.it/video_gallery ... le=Affitti d'oro: non siamo disposti a fare passi indietro&noads
Ciao
Paolo11
erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

"Io conto poco, è vero, diceva l'uno ar zero
ma tu che conti? gnente proprio gnente
sia nell'azzione come ner penziero
se io invece me metto a capofila
de cinque zeri tali e quali a te,
lo sai quanto divento? centomila!"
E' questione de nummeri: a un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so' gli Zeri che je vanno appresso!"

(Trilussa)

Il condannato per frode fiscale uscendo dalla consultazione avuta con Renzi,
durata più a lungo di tutte le altre,
espone per 13 minuti il programma di riforme istituzionali a lui confacenti.

Renzi potrà "vantarsi" di aver ridato pienamente la scena al caimano
...in cambio di cosa?

Ma si sa, gli italiani amano affidarsi agli uomini provvidenziali ... all'"eroe"
anzi... si accontentano perfino di un presunto tale.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Con la mafia bisogna convivere.
Pietro Lunardi


Sfascisti - 251

2014 a schede



Scheda – 34 – Un Paese senza speranza.


34 – 4 – 19 febbraio 2014





Mafia, Raffaele Lombardo condannato a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno

La sentenza contro l'ex presidente della regione Sicilia pronunciata dal gup di Catania. Il reato di voto di scambio è stato assorbito nella prima imputazione. Rinviato a giudizio il fratello Angelo, anche lui ex esponente dell'Mpa

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 febbraio 2014Commenti (2)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... no/887337/
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Da ottobre scorso sono finalmente entrate in funzione le banche dati in grado di incrociare i redditi e le spese di tutti gli italiani e di entrare anche nei conti correnti per capire la sostenibilità dei consumi. Sarà sufficiente schiacciare un bottone per scovare i furbacchioni. Basta volerlo fare, hanno spiegato a Renzi.

Ha forse dei dubbi ?
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 252

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Scheda – 33 – Dentro il caos


33 – 2 – 18 febbraio 2014


Se questa notte il Caimano dovesse cedere ad un overdose di bunga bunga, i suoi farebbero sceneggiate da prefiche, ma dopo la sepoltura si riunirebbero sotto la grande Balena Bianca che va dal Pd a FI.

Ce lo conferma indirettamente la Ravetto: RENZI E' UNO DI NOI.

Si parla di Renzi: "Il suo programma è il nostro".

La legge elettorale l'ha predisposta Verdini.

Adesso sono tutti una grande famiglia.

============

L'ABITACOLO
Laura Ravetto a Franco Bechis: "Matteo, uno di noi"
L'intervista alla deputata di Forza Italia. Si parla di Renzi: "Il suo programma è il nostro"

19/02/2014
Ravetto a Bechis: "Matteo, uno di noi" / VIDEO
http://tv.liberoquotidiano.it/video/115 ... wT7QPl5Pg9


Laura Ravetto, deputata di Forza Italia, racconta a L'Abitacolo che cosa le piace e cosa no di Matteo Renzi. Il premier incaricato sembra piacerle molto. Perchè è ambizioso. Perchè è decisionista. Per il suo programma: "è quello nostro, di Forza Italia". Non le piace invece il modo con cui è arrivato a palazzo Chigi e soprattutto come sta formando la squadra dell'esecutivo. In ogni caso molto meglio lui del duo Letta-Alfano che voleva farci morire democristiani. La Ravetto racconta anche che il divorzio politico non ha compromesso i rapporti personali con i leader Ncd. Soprattutto con Maurizio Lupi...

di Franco Bechis

La Ravetto su L'Abitacolo di Franco Bechis
Guarda il video su Liberotv
Maucat
Messaggi: 1079
Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

Come aveva ragione 714 anni fa il Sommo Poeta...

"Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!"

Con tutto il seguito del VI canto del Purgatorio che quì non cito ma che invito a leggere...
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