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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Come se ne viene fuori ? - Pagina 499
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Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 01/04/2014, 20:38
da camillobenso
paolo11 ha scritto:Aumenta ancora la dissocupazione.MI domando cosa aspettano i sindaci virtuosi ad adoperare i soldi che hanno in cassa.Si mettano tutti daccordo ad adopelarli.Fregandosene degli accordi.Svegliatevi Sindaci cominciate a disobbedire.
Ciao
Paolo11

E’ notorio che gli italiani hanno la memoria cortissima ad eccezione per il calcio. Ad esempio, solo dieci anni fa gli assessori comunali si recavano negli Usa per “ragioni di studio” con tutta la sacra famiglia a spese del Comune. Oppure esiste tutt’ora l’endemico problema della corruzione, delle mazzette, che fa lievitare i costi della politica. Poi ci sta il problema delle aziende compartecipate. Questi tipi di aziende servono per collocare i politici che vengono trombati alle elezioni.

La Corte dei Conti continua a far rilevare che producono uno spreco annuo di 30 miliardi di euro. Si nota quindi che la presenza del tagliatore di teste Cottarelli è solo fumo negli occhi per i soliti merli
E’ il Parlamento che deve produrre la modifica. Ma ovviamente la casta non legifera contro sé stessa.

Se ci fossero politici minimamente decenti, si prenderebbero la briga di legiferare in modo tale da ridurre gli sprechi miliardari nelle partecipate, legiferare in maniera di rendere pericoloso proseguire con le mazzette, legiferare in modo di bloccare le gite Oltreatlantico delle famiglie degli assessori e degli assessori stessi che si autoregalano vacanze premio.

Basterebbe questo, dopo aver varato tutte le leggi, per andare in Europa e chiedere lo stop del Patto di stabilità e sbloccare quei soldi giacenti presso i Comuni italiani.
Ma per arrivare a questo, in Italia, è più facile iniziare e terminare la terza guerra mondiale.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 02/04/2014, 11:38
da camillobenso
Sfascisti - 272

2014 a schede


Scheda – 15 – La disoccupazione


15 – 4 – 2 aprile 2014




# Italianistatesereni

che con la nuova legge elettorale e l’abolizione del Senato diminuirà la disoccupazione.
Dal vangelo secondo Matteo.


^^^^^^^^^^


“In vendita”, dall’architetto al soprano
(Valerio Cattano).
02/04/2014 di triskel182

Immagine

NUOVI COSTUMI: PIÙ DI QUATTROMILA ANNUNCI SU EBAY DI PROFESSIONISTI CHE OFFRONO PRESTAZIONI A PREZZI MODICI.

Dimenticate il termine choosy (schizzinosi, incontentabili, esigenti) utilizzato dall’ex ministro Fornero e rivolto ai giovani in cerca di lavoro; lasciate perdere John Elkann, presidente della Fiat che a metà febbraio a Sondrio, dinanzi agli studenti, diceva: “Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione”.

Sul pianeta eBay accade ben altro: si possono comprare le auto blu del governo – sino a ieri pomeriggio l’asta ha privilegiato due modelli, una Alfa 166 e una Bmw 525, con più di 80 offerte e cifre fra gli 8000 (per l’Alfa) e i 18 mila euro (Bmw) – e nel contempo immergersi negli oltre 4000 annunci di professionisti che cercano impiego, tanto da offrire se stessi senza tante sottigliezze.

Nato come piattaforma di vendita tramite asta, eBay ha ampliato gli orizzonti e si è adeguato ai tempi, tanto da ospitare una vera e propria sezione di “annunci lavoro”, la stessa alla quale si sono rivolti i professionisti della Micron di Arzano (provincia di Napoli) – ingegneri, matematici, informatici – che si sono messi in vendita a causa dei tagli annunciati dalla multinazionale americana.

Musicisti dal Conservatorio a matrimoni e funerali

Nella “terra di mezzo” battuta sul web dal disoccupato con tanto di specializzazione, sono numerose ed eterogenee le professionalità offerte on line a prezzi concorrenziali.

State organizzando il vostro matrimonio? Ora avrete a disposizione tenori e musicisti diplomati al Conservatorio, artisti che si sono esibiti pure nei templi della lirica: “Organista diplomato per sottolineare con le migliori musiche il vostro matrimonio. Per rendere più interessante e varia la celebrazione sarà possibile avere la collaborazione di un soprano o anche di una violinista. Repertorio classico che va da Schubert a Morricone passando per Albinoni, Bach, Gounod, Handel, ecc. Mi preoccuperò anche di contattare il celebrante e inoltre ispezionare la chiesa per capire la soluzione acustica e logistica migliore. Nel caso venga scelta la soluzione con soprano mi affido a una famosa e apprezzata professionista (ha cantato anche in Arena a Verona)”.

Non è tempo di matrimoni ma di funerale? È uguale, leggete questo: “Musicisti professionisti si offrono per la cerimonia del rito delle esequie a Forlì. Tipologia di servizio: Organista e soprano, Organista, soprano e violinista”.

Il pugile personale “solo per determinati”


Dalla musica allo sport, un tempo per tenersi in forma si pagava fior di quattrini un personal trainer che seguiva ogni evoluzione dell’allievo con schede personalizzate. In genere l’allenatore personale era “roba da benestanti”.

Adesso, invece, anche gli ex pugili professionisti praticano prezzi modici: “Personal trainer con anni di esperienza ex pugile professionista, per ritrovare la forma fisica, per trovare l’abitudine all’allenamento quotidiano e nozioni di difesa personale, lezioni a singoli o di gruppo presso Parco di Monza o Desio o presso vostra palestra, tre allenamenti settimanali, euro 80 mensili”. Unica raccomandazione: “Solo se determinati… Bruno”.

Si offrono anche geologi e ingegneri

Studia Architettura o Ingegneria, lascia perdere Lettere, dicevano qualche anno fa quelli che la sapevano lunga.

Ora, però, gli architetti mettono gli annunci, come questo: “Arredo – progettazione architettonica – rilievo geometrico e architettonico pratiche edilizie; pratiche catastali – risparmio energetico – fonti rinnovabili (fotovoltaico) – sicurezza – consulenze tecniche di parte (Ctp) ; perizie… La prima consulenza è gratuita”.

E c’è pure spazio per gli ingegneri: “Sono Domenico, ingegnere civile/ambientale libero professionista che per causa crisi ha deciso di trasferirsi a Milano. Al momento offro collaborazione a colleghi con studio di progettazione civile e industriale….

Non manca il geologo: “Geologo libero professionista, esperienza comprovata settore edile, esegue relazioni geologico-sismiche e idrogeologiche con indagini sismiche annesse, pratiche autorizzazione pozzi, impianti acque p.p., fosse imhoff. Professionalità e serietà”.

Giornalista: taglia e integra testi di ogni genere

E poiché pure l’editoria se la passa male chi resta indietro decide di ampliare la gamma dell’offerta: “Giornalista professionista (con specializzazione post laurea in giornalismo e comunicazione di impresa), con lunga esperienza al desk di redazioni di testate nazionali, corregge, taglia, integra (o scrive) testi di ogni genere (pubblicitari, letterari, giornalistici ecc.).

Oppure: “Sono una ragazza di 33 anni, laureata, automunita, libera professionista nel settore editoriale come giornalista e ufficio stampa. Cerco lavoro part time come baby sitter, dog sitter e aiuto compiti, pulizie, badante in zona San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Torino centro. Bella presenza, parlo fluentemente inglese. Ho due cani, due gatti, una bambina di due anni, ho già lavorato per le mansioni per cui mi propongo. Prezzi orari onesti”. Alla faccia dei bamboccioni.

Da Il Fatto Quotidiano del 02/04/2014.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 02/04/2014, 15:50
da Maucat
camillobenso ha scritto:
paolo11 ha scritto:Aumenta ancora la dissocupazione.MI domando cosa aspettano i sindaci virtuosi ad adoperare i soldi che hanno in cassa.Si mettano tutti daccordo ad adopelarli.Fregandosene degli accordi.Svegliatevi Sindaci cominciate a disobbedire.
Ciao
Paolo11

E’ notorio che gli italiani hanno la memoria cortissima ad eccezione per il calcio. Ad esempio, solo dieci anni fa gli assessori comunali si recavano negli Usa per “ragioni di studio” con tutta la sacra famiglia a spese del Comune. Oppure esiste tutt’ora l’endemico problema della corruzione, delle mazzette, che fa lievitare i costi della politica. Poi ci sta il problema delle aziende compartecipate. Questi tipi di aziende servono per collocare i politici che vengono trombati alle elezioni.

La Corte dei Conti continua a far rilevare che producono uno spreco annuo di 30 miliardi di euro. Si nota quindi che la presenza del tagliatore di teste Cottarelli è solo fumo negli occhi per i soliti merli
E’ il Parlamento che deve produrre la modifica. Ma ovviamente la casta non legifera contro sé stessa.

Se ci fossero politici minimamente decenti, si prenderebbero la briga di legiferare in modo tale da ridurre gli sprechi miliardari nelle partecipate, legiferare in maniera di rendere pericoloso proseguire con le mazzette, legiferare in modo di bloccare le gite Oltreatlantico delle famiglie degli assessori e degli assessori stessi che si autoregalano vacanze premio.

Basterebbe questo, dopo aver varato tutte le leggi, per andare in Europa e chiedere lo stop del Patto di stabilità e sbloccare quei soldi giacenti presso i Comuni italiani.
Ma per arrivare a questo, in Italia, è più facile iniziare e terminare la terza guerra mondiale.
Purtroppo sono d'accordo totalmente con te ma non vedo come possiamo uscire pacificamente da questo impasse....

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 02/04/2014, 16:15
da paolo11
http://www.beppegrillo.it/videos/0_nxuj28wu.php
Palermo, il poliziotto che sta col Movimento 5 Stelle
Ciao
Paolo11

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 03/04/2014, 18:31
da camillobenso
Sfascisti - 273

2014 a schede


Scheda – 27 – Il punto


27 – 20 – 3 aprile 2014





alessandro.de.angelis@huffingtonpost.it
Il giorno dell'ira. Silvio Berlusconi tentato dalla rottura sulle riforme, dopo il doppio no di Napolitano e di Renzi
Pubblicato: 03/04/2014 16:40 CEST | Aggiornato: 03/04/2014 17:51 CEST


Da padre della patria a Caimano. In dodici ore.

Perché ancora una volta il grande scambio tra il sostegno alle riforme e la richiesta di un’agibilità politica è franato.

E adesso l’ansia da Verdetto – servizi sociali o domiciliari – sta rendendo le giornate di Silvio Berlusconi un inferno.

Ecco che in tarda mattinata l’ex premier a palazzo Grazioli è una furia.

E di fronte al “doppio no” che gli è arrivato in dodici ore, prima da Napolitano poi da Renzi, valuta l’ennesima inversione di rotta: “Linea dura pure sulle riforme” trapela da palazzo Grazioli. È andato male, anzi malissimo l’incontro al Colle. Ma è andato altrettanto male l’incontro di stamattina a palazzo Chigi da Renzi, dove Berlusconi ha spedito Verdini e Letta. Con l’obiettivo di negoziare un “nuovo patto” dopo che i termini di quello del Nazareno sono saltati, per apparire ancora un padre della patria.

E allora ricostruiamo le dodici ore in cui si è consumato l’ultimo “ricatto” dell’ex premier, che ancora una volta ha fatto leva sulla politica per ottenere un intervento “ad personam” sul tribunale di Milano.

A Napolitano il Cavaliere aveva chiesto non la grazia, perché ormai è chiaro che non c’è neanche un presupposto, ma una forma di agibilità politica: “Io garantisco sulle riforme – è il ragionamento dell’ex premier - ma non posso essere azzoppato”.

Significa che dà garanzie se ha una qualche garanzia.

E la garanzia è la possibilità di poter fare la campagna elettorale.

È il “rinvio” a dopo il 25 maggio della decisione del tribunale di Milano su domiciliari e servizi sociali la richiesta a Napolitano.

Una sorta di “moral suasion” informale.

Un intervento sui giudici di Milano.

Che consenta di posticipare a dopo il voto il Verdetto sulle misure restrittive.

È chiaro che nei desiderata del Cavaliere c’è anche una forma di “agibilità politica” successiva.


Perché la verità è che teme i domiciliari, visto che non ha alcuna intenzione di “redimersi” mostrando ai giudici il necessario “scatto di consapevolezza” necessario per avere i servizi sociali.

E con i domiciliari è praticamente impossibile che ci siano le condizioni per esercitare il ruolo di leader politico.

Una richiesta giudicata irricevibile dal capo dello Stato.

Trapela da palazzo Grazioli che Napolitano sarebbe stato gelido: non posso, non voglio e, comunque non devo.

Questo il senso della sua risposta.

Ma trapela anche dalle stesse fonti che il capo dello Stato avrebbe invitato Berlusconi a riflettere sul fatto che si sono dei momenti, nella vita di un uomo politico, in cui è necessario prendere atto che si è chiusa un’epoca.

E che bisogna saper uscire di scena con decoro.

Questo sarebbe uno di quei momenti.


È su questo sfondo che Berlusconi spedisce in mattinata a palazzo Chigi gli ambasciatori delle grandi occasioni a parlare con Renzi: Gianni Letta e Denis Verdini.

Con l’obiettivo far capire il “peso” del suo sostegno politico alle riforme.


Sono loro che spiegano a Renzi che Berlusconi le riforme le vuole fare, come a dimostrato fin qui, ma che non può accettare un “prendere o lasciare” sulla riforma del
Senato: “Si doveva approvare la legge elettorale e invece è stata posticipata, ora non possiamo prendere a scatola chiusa questa bozza di Senato. O si cambia o votiamo contro”.


La richiesta è di riaprire la trattativa sul pacchetto di riforme, per arrivare a un nuovo patto.

Magari suggellato da un nuovo incontro prima del 10 aprile.

Praticamente uno spot, che consenta al premier di urlare che i giudici milanesi vogliono dare i domiciliari a un padre della Patria che incontra il premier e firma le riforme.

Per la prima volta l’incontro a palazzo Chigi con la delegazione berlusconiana è teso.

Perché Renzi è un muro: “Io vado avanti” scandisce. Spiegando che, anche se dovesse venir meno il sostegno di Forza Italia, è pronto ad approvare le riforme a maggioranza semplice. Per poi trasformare il successivo referendum costituzionale in un plebiscito a favore del “cambiamento” contro la palude, nella quale entrerebbe a pieno titolo Berlusconi.


Doppio no, dunque. Da Napolitano e Renzi. In dodici ore. Quando a ora di pranzo a palazzo Grazioli Berlusconi fa un bilancio con i suoi, la riunione si trasforma in un gabinetto di guerra.

Per la prima volta dalla vittoria di Renzi alle primarie, il Cavaliere riapre il dossier della “rottura”.

La pacificazione tramonta con l’avvicinarsi del Verdetto dei giudici.

Ancora una volta.

E il Mattinale di Renato Brunetta scrive: “Senza Berlusconi affossa la concordia”.


http://www.huffingtonpost.it/2014/04/03 ... _ref=italy


*******


Ad Il Giornale il clima verso Renzi è mutato:

Lavoro, l'Ocse avverte Renzi: "Siete gli unici a non ridurre i costi"
L'organismo per la crescita e lo sviluppo: "Fine del tunnel in vista, ma la ripresa è fragile e disomogenea". La crisi economica ha "radici strutturali": troppe tasse e zero concorrenza. Migliora il debito pubblico: "Il calo dipende dalle riforme"


Giovanni Masini - Gio, 03/04/2014 - 18:30

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 07364.html

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 03/04/2014, 19:08
da iospero
Scaroni: "Requisiti di onorabilità? Tanto non li ha nessuno"

L'ad di Eni in audizione al Senato critica la richiesta del ministro dell'Economia, Padoan, che non vuole amministratori sotto processo o indagati nei cda delle aziende di Stato.

Giustamente fa notare Scaroni " se non lo fanno gli altri ,perchè dovremmo farlo solo noi " ?
la domanda è lecita, e la risposta dovrebbe essere solleviamo il problema a livello internazionale perchè non è ammissibile per nessuno Stato che grandi società internazionali quotate in borsa possano gestire i loro affari in modi poco ortodossi , dove le tangenti e la corruzione sono all'ordine del giorno dei loro affari.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 03/04/2014, 19:20
da camillobenso
#Silviostaisereno


SCINTILLE

Riforme, tensione Renzi-Berlusconi
03 aprile 2014



"I patti sono stati violati, e Renzi non ha rispettato la parola".

L'umore di Silvio Berlusconi è pessimo.

Dopo l'incontro con Giorgio Napolitano, l'ex premier attendeva notizie dall'incontro di questa mattina tra Matteo Renzi, Denis Verdini e Gianni Letta sul piano per le riforme. Le posizioni di Forza Italia e del Pd in questo momento sono ben lontane da quelle siglate col patto del Nazareno di qualche mese fa.

Secondo alcune indiscrezioni raccontate dall'Huffingtonpost, l'incontro tra Verdini e Renzi è finito malissimo. "Si doveva approvare la legge elettorale e invece è stata posticipata, o non possiamo prendere a scatola chiusa questa bozza di Senato. O si cambia o votiamo contro”, avrebbe detto Verdini a Renzi. La richiesta è di riaprire la trattativa sul pacchetto di riforme, per arrivare a un nuovo patto. Magari suggellato da un nuovo incontro prima del 10 aprile.

Il "no" di Renzi - Renzi non cede e avrebbe detto alla delegazione forzista: “Io vado avanti”. Spiegando che - come racconta sempre l'HuffPost-, anche se dovesse venir meno il sostegno di Forza Italia, è pronto ad approvare le riforme a maggioranza semplice. Per poi trasformare il successivo referendum costituzionale in un plebiscito a favore del “cambiamento”. Ed è per questo motivo che l'umore di Berlusconi si è fatto cupo. Il Cav incontrando i suoi dopo l'incontro con Renzi avrebbe parlato di "rottura". Il Mattinale di Renato Brunetta scrive: “Senza Berlusconi affossa la concordia”.

La Boschi non tratta - A far salire la tensione c'ha pensato anche Maria Elena Boschi. "Sul Senato elettivo al momento non ci sono spazi. L'accordo è stato siglato da Silvio Berlusconi come leader di Forza Italia, che ha confermato l'adesione a questo processo di riforma anche nei giorni scorsi. Se nel gruppo Fi ci sono posizioni diverse credo che troveranno una sintesi dentro Fi altrimenti ci chiederanno di cambiare l’accordo iniziale". Insomma a quanto pare non ci sono margini di trattativa. E il Cav è pronto alla guerra. Riforme, tensione Renzi-Berlusconi

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... sconi.html

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 03/04/2014, 22:11
da camillobenso
Sfascisti - 274

2014 a schede


Scheda – 27 – Il punto


27 – 21 – 3 aprile 2014





COME MAI SI FA UN’ANSA PER VERDINI CHE VA A PALAZZO CHIGI DA RENZI, QUANDO I DUE TOSCANI SI SENTONO E SI VEDONO TUTTI I GIORNI? DOPO L’INCONTRO DI BERLUSCONI CON RE GIORGIO L’ARIA E’ CAMBIATA PER IL GOVERNO - GRILLO: “UNA COSA VERGOGNOSA, CIAMPI E PERTINI NON AVREBBERO MAI RICEVUTO UN PREGIUDICATO”. MA SE NAPOLITANO HA RICEVUTO PURE LUI!


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Corsa contro il tempo (e contro il Pd) per dare “agibilità politica” al Banana - Grillo: “Un condannato in via definitiva viene ricevuto dal Presidente. Che messaggio viene dato al Paese? Sarebbe possibile in Germania o Francia? Per evitare le secessioni venete bisogna dare motivi agli italiani di essere orgogliosi di esserlo”…


1. VERDINI DA RENZI A PALAZZO CHIGI
(ANSA) - Denis Verdini è stato ricevuto questa mattina a Palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi.


2. GRILLO, INCONTRO NAPOLITANO-CAV COSA VERGOGNOSA
(ANSA) - "Ieri sera in gran segreto Napolitano ha fatto una cosa vergognosa per tutti gli italiani". Lo scrive Beppe Grillo sulla sua pagina Facebook, facendo riferimento all'incontro con Silvio Berlusconi. Fb rinvia ad un post sul Blog nel quale si traccia una connessione tra episodi di questo tipo e la vicenda dei secessionisti veneti.

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 05/04/2014, 14:50
da camillobenso
Sfascisti - 275

2014 a schede


Scheda – 37 – Le supercazzole del nipote del conte Mascetti. Conte Mascetti 2.0.


37 – 1 – 5 aprile 2014




Il termine supercàzzola (storpiatura dell'originale supercàzzora[1]) è un neologismo (entrato nell'uso comune dal cinema) che indica un nonsense, un galimatías, una frase priva di alcun senso logico, piena di parole inventate sul momento, usata per confondere la persona a cui "la si fa" (ossia colui al quale ci si rivolge), rendendolo ridicolo di fronte agli astanti.
Benché si tratti di un nonsense, è facile identificare all'interno di questa parola alcuni elementi che appartengono realmente alla lingua italiana, ovvero il prefisso super- e il sostantivo caXXo. La struttura linguistica fondamentale su cui si fonda la supercazzola è infatti quella della parola macedonia, in cui si accostano termini o parti di termini diversi, appartenenti però a mondi concettuali molto distanti, con l'obiettivo di creare una confusione semantica.
Il termine nasce dal film Amici miei di Mario Monicelli (1975), che racconta le vicende di un gruppo di amici burloni che si divertono a corbellare il prossimo. È soprattutto Ugo Tognazzi, nei panni del conte Raffaello (detto Lello) Mascetti, a "usare" la supercazzola, investendo la vittima della burla con una raffica di parole incomprensibili, spesso condite con turpiloquio mascherato.
Solitamente lascia cadere qua e là delle parole che possano impressionare l'interlocutore: ad esempio, nella supercazzola al vigile accenna ad "antifurto", "vicesindaco" e "prefettura"; rivolgendosi al custode del cimitero cita "ispettore tombale" e "fuochi fatui". Il termine "supercazzola" viene eletto a definizione di questa tecnica in seguito a una burla "rovinata" dal personaggio di Guido Necchi (Duilio Del Prete), che il conte Lello Mascetti apostrofa dicendo:
« Senti, Necchi, tu non ti devi permettere di intervenire quando io faccio la supercazzola! »


Origine[modifica | modifica sorgente]
La prima scena della supercazzola, nel film, recitava così:
« Mascetti: Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?

Vigile: Prego?
Mascetti: No, mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio.
Vigile: Ma che antifurto, mi faccia il piacere! Questi signori qui stavano sonando loro. 'Un s'intrometta!
Mascetti: No, aspetti, mi porga l'indice; ecco lo alzi così... guardi, guardi, guardi. Lo vede il dito? Lo vede che stuzzica? Che prematura anche? Ma allora io le potrei dire, anche con il rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vice-sindaco, capisce?
Vigile: Vicesindaco? Basta 'osì, mi seguano al commissariato, prego!
Perozzi: No, no, no, attenzione! Noo! Pàstene soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura...
Mascetti: ...senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco.
Perozzi: ...dopo... »
Ecco un altro esempio di supercazzola, sempre fatta dal Mascetti, quando, nel film, si sente tradito dalla sua amante Titti e la insegue:
« Uomo al bancone: Mi scusi, lei...?

Mascetti: Antani, come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento.
Uomo al bancone: Come, scusi?
Mascetti: A destra, per due. »
Il linguaggio verbale che sfocia nella supercazzola potrebbe essere derivato, stando a una testimonianza del regista Mario Monicelli[senza fonte], da una trovata dello scrittore e cabarettista Marcello Casco, che era solito farsi beffe del potere costituito, rappresentato da vigili urbani, soldati o carabinieri, riuscendo a tenere una conversazione senza senso anche per diversi minuti, e dalla quale gli sceneggiatori di Amici miei potrebbero avere preso spunto. Al tale riguardo, nonostante nel film ne faccia uso soprattutto il conte Mascetti, si segnala una scena conclusiva del film dove è il personaggio del Perozzi, interpretato da Philippe Noiret, a chiedere di confessarsi in punto di morte, parlando al sacerdote con lo stesso linguaggio incomprensibile, esaltando anche con fare iconoclasta questa pratica verbale tesa allo sberleffo della persona con cui si parla.

Dubbi sull'ortografia[modifica | modifica sorgente]
Il termine viene citato sia con la "r" sia, più frequentemente, con la "l". La velocità con cui Tognazzi recita le sue battute nel film non consente di distinguere chiaramente i suoni delle singole sillabe (come per altre parole tra cui, ad esempio, "prematurata" anziché "brematurata").
La dizione corretta della parola tuttavia sembra essere «supercazzora»: nel libro omonimo Amici miei (Rizzoli1976), scritto dagli stessi autori della sceneggiatura (Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi e Tullio Pinelli), si legge «supercazzora» (oltre a «brematurata» al posto di «prematurata»), e nel sequel Amici miei atto III il Melandri (Gastone Moschin) riceve una videocassetta che inizia con una schermata recitante: «La Supercazzora 69 presenta».
Si potrebbe anche ipotizzare che Tognazzi abbia pronunciato effettivamente «supercazzola» (come percepito dalla maggior parte delle persone), nonostante il copione scritto prevedesse, in concordanza con il libro, il termine «supercazzora».

Antecedenti storici in letteratura[modifica | modifica sorgente]
Una testimonianza di un paradigma espressivo quasi simile si può trovare nel Decameron di Boccaccio (Terza Giornata, Novella Ottava), in cui si legge:
"Disse allora Ferondo:
- O quanto siam noi di lungi dalle nostre contrade?
- Ohioh! - disse il monaco - sevvi di lungi delle miglia più di ben la cacheremo.
- Gnaffe! cotesto è bene assai; - disse Ferondo"
e ancora (Ottava Giornata, Novella Terza):
"Disse allora Calandrino:
- Fostivi tu mai? A cui Maso rispose:
- Di' tu se io vi fu' mai? Sì, vi sono stato così una volta, come mille.
Disse allora Calandrino:
- E quante miglia ci ha?
Maso rispose:
- Haccene più di millanta, che tutta notte canta."
In entrambi casi, lo scopo è, evidentemente, di confondere e gabbare il malcapitato interlocutore. Un artificio analogo si trova nella Disputa tra il Signor de' Baciaculi e il Signor de' Fiutapeti che compare nel Pantagruel,[2]monumentale romanzo pubblicato nel 1532 da François Rabelais. La disputa consiste in due discorsi senza senso ma dalla forma tipica delle orazioni giuridiche, come pure la sentenza con cui viene risolta dal protagonista. Nei suoi sperimentalismi, Rabelais è forse alla fonte di molti altri arguti giochi con le parole.[3]
Un antecedente storico più recente è nei Viaggi di Gulliver (Gulliver's Travels, 1735) in cui l'autore, Jonathan Swift, per burlarsi dell'abuso dei termini marinareschi incomprensibili alla maggior parte dei lettori dei racconti di avventure, inserisce nel primo capitolo della seconda parte un'intera pagina di parole tratte dal linguaggio dei marinai e dei costruttori navali del tutto priva di significato per gran parte dei lettori.
Nell'opera Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (1787, libretto di Lorenzo Da Ponte) il servo Leporello, imbarazzatissimo, deve rivelare a una delle vittime del suo padrone la realtà del suo agire di seduttore senza sentimenti, ed esordisce con: "Madama... veramente... in questo mondo / Conciòssiacosaquandofosseché... / Il quadro non è tondo..." (Atto Primo, Scena quinta).
In tutti questi casi le parole sono usate per farsi beffe dell'interlocutore. Ci sono poi numerosi esempi di testi insensati che potrebbero essere supercazzole se usati nella situazione opportuna e con intento sbeffeggiatore, ma che di per sé sembrano perseguire altre funzioni, ad esempio una ricerca dell'assurdo dichiarata esplicitamente in partenza. Sono per così dire supercazzole in potenza. La letteratura nonsense, fenomeno dellacultura inglese dalla fine del XVII a tutto il XIX secolo, ne ha fornito molti esempi, come pure il movimentosurrealista, attivo in molti Paesi nei due secoli passati, e la tecnica poetica della metasemantica, usata in Italiadal poeta Fosco Maraini alla fine del XX secolo.
Antecedenti storici nel teatro recente, nel cinema e nella televisione[modifica | modifica sorgente]
Petrolini nella macchietta "Gastone" del 1924: " .. se l'ipotiposi del sentimento personale, prostergando i prolegomeni della mia subcoscienza, fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrasi della sintomatica contemporanea che non sarebbe altro che la trasmificazione esopolomaniaca"
Nel corso di tutta la sua lunga carriera l'attore teatrale e cinematografico Totò fece larghissimo uso di discorsi privi di senso ma ricchi di comicità per confondere gli astanti, a cominciare dal suo primo film cioè Fermo con le mani! del 1937 nella scena in cui tenta di spiegare alla piccola orfana cos'è un funzionario fino al film Totò d'Arabia (1964, regia di José Antonio de la Loma) in cui, nel corso di un passaggio di consegne, un istruttore, mette alla prova le capacità di comunicazione cifrata dell'Agente segreto 00Ø8 (Totò), approva dicendo: "Meglio così: l'interlocutore lasciamolo nel dubbio."
Il Sarchiapone, animale inesistente citato da Walter Chiari in un suo famoso sketch televisivo nel 1958, può ritenersi un altro antenato della supercazzola. Il nome è immaginario, ma ricorda attività (sarchiare) e suffissi (-one) che lo rendono foneticamente e linguisticamente credibile come sostantivo italiano.
Il comico romano Paolo Stoppa in uno sketch di Carosello degli anni sessanta, interpreta un impiegato che ricorre a uno sproloquio privo di senso per reclamare la propria precedenza su altri nel prendere un taxi.
La supercazzola è anche presente in inglese, chiamata 'gobbledygook'. Un noto inside joke nell'ingegneria è il "turboencabulator".
Nel film Il fascino discreto della borghesia (Le charme discret de la bourgeoisie, 1972, regia di Luis Buñuel) il diplomatico Don Rafaël, interpretato da Fernando Rey, quasi colto in adulterio dal marito della sua amante, per tentare di allontanarlo e procedere all'amplesso gli dice che ella deve trattenersi da lui per vedere i "colcini". "Che cosa sono?" domanda lei una volta rimasti soli. "Non lo so" risponde lui avvinghiandolesi addosso. Questa micro-supercazzola per quanto godibile è in qualche modo sminuita dall'esplicitazione finale, senza la quale però sarebbe meno apprezzabile, potendosi confondere con vezzi linguistici del diplomatico ispanofono in un contesto difrancofonia o con altri spunti surreali dei quali il film abbonda.

Ricorrenze in altri contesti[modifica | modifica sorgente]
Nel film Quello strano cane di papà (The shaggy D.A., Walt Disney, regia di Robert Stevenson) il gelataio Tim distrae una guardia con un discorso incomprensibile e spassoso durante un tentativo di liberare il protagonista (un uomo trasformato magicamente in cane) da un canile. Almeno nella traduzione italiana il testo ha tutte le caratteristiche della supercazzola: "il suo mototosfizzatore è otturato, potrebbe caderle della garella sulle scarpe...". Si tratta però di un episodio isolato nella sceneggiatura. Questo film uscì un anno dopo Amici miei, ma è poco probabile che gli sceneggiatori statunitensi della Disney vi si siano ispirati. Al più questo potrebbe riguardare i traduttori dei dialoghi in italiano. Si può comunque teorizzare uno sviluppo comico e linguistico indipendente di strutture simili alla supercazzola in altri contesti culturali. Un altro esempio di Supercazzola è quello che si può vedere nella pubblicità della Chevrolet Spark dove alcuni ragazzi, all'interno dell'autovettura, fanno affermazioni senza senso a un fast food fin quando non sono scoperti da un'altra cameriera che, comunque, si mette a ridere insieme ai ragazzi.

Emuli della supercazzola[modifica | modifica sorgente]
La supercazzola è piuttosto usata in televisione quando mancano le parole. Alcuni anni fa il conduttore Pippo Baudo rispose a una domanda dicendo: "Scissali oddoni in un certo senso".
Di recente la supercazzola è stata utilizzata da Teo Mammucari (ad esempio in alcuni servizi del programma televisivo Le iene), in forma di domanda incomprensibile posta nel corso di interviste a personaggi dello spettacolo o anche a persone comuni. Gli intervistati, piuttosto che ammettere di non aver capito niente, davano comunque una risposta all'interlocutore, producendo così delle situazioni surreali. L'unico a uscirne "elegantemente" è stato Gigi Proietti, profondo conoscitore delle tecniche del nonsense e della metasemantica, che ha risposto alla domanda con una contro-supercazzola.
Del resto lo stesso Gigi Proietti era stato interprete di due famose supercazzole cinematografiche nel film Febbre da cavallo (Steno, 1976), dove nei panni di Bruno "Mandrake" Fioretti cerca di distrarre la fidanzata Gabriella con un discorso nonsense: "Il momento è grave, no dico nella misura in cui il prezzo delle uova ha toccato vertici da capogiro fagocitando l'inflazione secondo la logica alienante del consumismo..." e poco dopo quando, travestito da vigile, cerca di spillare quattrini a un ignaro automobilista di passaggio: "Lei è in contravvenzione perché venendo dalla 4ª zona centro e invertendo la marcia a U nel settore preferenziale BZA adibito a traffico locale, si incanalava nel 5° settore P esclusivo per i giorni dispari, e convergeva in una zona mercato tassativamente vietata...".
Altri comici che di recente hanno fatto uso della supercazzola per i loro sketch sono il trio Pino & gli anticorpi, i quali spesso, alla richiesta di chiarimenti, rispondevano con la formula "Ciupa!", riprendendo una variante della burla, in cui la vittima, una volta caduta nel tranello, viene apostrofata con termini come poppa, puppa, ciccamelo(o altri termini dialettali che riconducano all'atto della fellatio) oppure con una pernacchia.
Anche nel film Paz! (2002, regia di Renato De Maria) si può trovare un riuscito esempio di supercazzola, nella scena che si svolge durante un'assemblea universitaria: al centro di un'aula gremita, infatti, un uomo pronuncia un discorso farneticante alla folla, assolutamente privo di senso ("deterritorializzazione, riterritorializzazione!"[4]), costituito da termini e frasi tipicamente "di sinistra", ma che nell'insieme perdono del tutto il loro significato, come il trionfante grido finale, "La felicità è sovversiva quando si collettivizza!".
Nel film Bianco, rosso e Verdone, lo stesso Pasquale Amitrano, silenzioso per tutto il film, si sfoga dei furti subiti durante il tragitto Monaco-Matera per andare a votare, con una supercazzola che termina con "Sapete che vi dico? Lo sapete che vi dico? Che andate a pijà tutti quant nel c... !"
In una nota pubblicità ricorrente durante le pause dei Mondiali di calcio del 2010 in Sudafrica, in uno spot dellaChevrolet Spark 2010 viene fatta una supercazzola.
Analogamente, anche il comico Corrado Guzzanti nel corso delle sue imitazioni di Fausto Bertinotti, a partire dal1998, ha fatto più volte ricorso a una forma di supercazzola satirica, con lo scopo di sottolineare la scarsa chiarezza, spesso voluta, dei discorsi di politica economica.
La supercazzola è spesso usata negli scherzi telefonici (più di rado negli scherzi tra gli stessi DJ) nella trasmissione radiofonica Lo Zoo di 105.
Nella versione italiana di Futurama (episodio 6x08) Amy usa una supercazzola "ho lasciato il tavolo da hockey come se fosse antani giù"
Lillo & Greg fanno spesso uso della supercazzola e della metasemantica in generale. Famoso il loro ricorrente "onti in edicola"[5].
La supercazzola nel linguaggio comune[modifica | modifica sorgente]
Ciò che connota la supercazzola non è tanto la generica ricerca di una forma di humour, ma appunto la sbeffeggiatura, o anche solo il proposito (consapevole o meno che sia) di confondere. In tal senso l'espressione viene usata nel linguaggio comune anche per riferirsi a chi si dilunga in discorsi che sembrano tesi a confondere più che a esprimere un messaggio preciso (per esempio: poteva anche risparmiarci una supercazzola di mezz'ora!).

Re: Come se ne viene fuori ?

Inviato: 05/04/2014, 15:18
da camillobenso
Amici Miei - La Suora e la Supercazzola - YouTube

http://www.youtube.com/watch?v=2ABgUJPx3Tc&hd=1


Amici miei, la supercazzola di Tognazzi

http://video.repubblica.it/spettacoli-e ... 972/104352