Re: LA LIBIA E' VICINA
Inviato: 18/02/2015, 17:07
CRONACA DI GIORNI DI GUERRA
IL FRONTE SUD
LA GUERRA ASIMMETRICA
Cosa s’intende per guerra asimmetrica?
Per Guerra Asimmetrica si intende “la guerra tra due o più soggetti o gruppi le cui rispettive forze militari differiscono in modo significativo”
La guerra tra l’Isis e l’Europa è una guerra asimmetrica?
La risposta è si.
Le Forze Armate della Ue, riferite alle sole Francia, Germania e Gran Bretagna, sono di tutto rispetto a cui vanno naturalmente sommate tutte le altre.
Le Forze Armate del Califfato, sono pressoché inesistenti o in via di formazione utilizzando gli arsenali sottratti agli avversari vinti.
Eppure, Davide intende comunque in modo determinato sfidare Golia.
L’obiettivo finale rimane comunque poco chiaro. Anche se alle truppe si continua ad inculcare che si tratta di Jihad totale. Non stupisce più di tanto perché agli uomini che vanno a morire per una causa, una motivazione bisogna pur fornirla.
La stampa britannica svela stamani la disponibilità di documenti segreti jihadisti, che rivelano l’intenzione di portare il caos nel Sud dell’Europa. Perché proprio nel Sud dell’Europa rimane poco chiaro. Però all’interno di una guerra asimmetrica può rappresentare sicuramente un obiettivo.
Secondo il Daily Telegraph che cita «documenti segreti dei jihadisti» l’Isis sarebbe intenzionato a utilizzare la Libia per portare il caos nel sud dell’Europa. «Stando a uno dei principali reclutatori dello Stato islamico in Libia, l’Isis vuole infiltrarsi sui barconi di immigrati nel Mediterraneo e attaccare le «compagnie marittime e le navi dei Crociati». I piani segreti dell’Isis contro il sud dell’Europa sono contenuti in un documento, di cui il think tank anti-terrorismo britannico Quilliam è entrato in possesso (http://www.quilliamfoundation.org). La grande quantità di armi che circolano in Libia e la sua vicinanza con «gli stati crociati» rendono il Paese il punto di partenza ideale per l’Isis, scrive Abu Arhim al-Libim che, secondo gli analisti, è una figura di spicco dello Stato islamico. Al-Libim cita in particolare la possibilità per i jihadisti di «utilizzare e sfruttare in modo strategico i tanti barconi di “immigrati clandestini” che partono dalle coste libiche» attraverso i quali«l’Isis può «portare il caos nel sud dell’Europa e colpire le compagnie marittime e le navi dei Crociati».
Sempre nell’ambito della guerra asimmetrica, il Califfato dispone però di mezzi che non devono essere sottovalutati.
“Il Giornale” stamani titola in prima pagina:
SIAMO NEL MIRINO
Arriva la bomba umana
Il Califfato non ha problemi di denaro per fornire le imbarcazioni. Con il petrolio sul mercato nero, incassa dai 4 agli 8 milioni di dollari al giorno. Materiale umano da mettere su quei barconi ne ha quanto ne vuole.
Infatti, nel giro di poco tempo potrebbe riversare in Italia centinaia di migliaia di immigrati.
Il disonorevole Cicchitto, membro della Commissione Esteri, avvertiva, quattro mesi fa, che se non si cercava di mettere subito mano al caos libico, aveva stimano che circa un milione di persone si sarebbe riversato sulle coste italiane.
E’ probabile che il disonorevole Cicchitto questa volta abbia detto la verità. O su per giù.
Ovvio che metterebbe in crisi il Bel Paese.
Lo metterebbe in conflitto con se stesso.
Sempre stamani, la bella Tatiana dagli occhi straordinariamente luminosi, che si occupa dei “sentiment” di Agorà, (sondaggi alla buona), ha potuto rilevare che il 79 % del pubblico che seguiva Agorà stamani, teme che con i barconi arrivino i terroristi. Se il test si allarga su scala nazionale, per via che questo è un Paese di destra, è ipotizzabile che la percezione potrebbe salire anche al 90 %.
Ora giochiamo alla guerra. Al Risiko de’ noantri.
Con la propaganda si può far credere che, per terrorizzare i tricolori, questo sia possibile.
Ma in effetti si possono introdurre basse percentuali di terroristi attraverso la futura mega invasione. Anche perché i controlli diventeranno serrati in quel canale.
Come ha dimostrato sempre Agorà stamani, ci sono altre porte d’ingresso nello stivalone. Come ad esempio Gorizia, dove stanno fluendo sempre più immigrati dal Medio Oriente e dall’Asia. Immigrati a cui é stato rifiutato il diritto d’asilo negli altri paesi europei, e che quindi tenta la fortuna a Gorizia.
Non è il caso in questa fase di inviare terroristi a Lampedusa o sulle coste siciliane. L’importante è farlo credere.
Ma non dimentichiamo che abbiamo a che fare con chi dispone di un’entrata giornaliera di 4/8 milioni di dollari al giorno. Se si vogliono inviare terroristi in italia e in Europa li si fanno viaggiare comodamente con Alitalia, Air France, Lufthansa, vestiti elegantemente, e con mogli, amanti e figli al seguito.
Il problema, se dovessero veramente usare la “bomba umana”, saranno Salvini e le destre. Senza contare che anche nei piddini e nella sinistra si registra una grande insofferenza verso gli immigrati già ora.
Se ci fosse quel tipo di invasione, Alfano e Romina e Capitan Paràkulos non dormirebbero la notte. E neppure le angeliche Serracchiani e Boschi.
IL FRONTE SUD
LA GUERRA ASIMMETRICA
Cosa s’intende per guerra asimmetrica?
Per Guerra Asimmetrica si intende “la guerra tra due o più soggetti o gruppi le cui rispettive forze militari differiscono in modo significativo”
La guerra tra l’Isis e l’Europa è una guerra asimmetrica?
La risposta è si.
Le Forze Armate della Ue, riferite alle sole Francia, Germania e Gran Bretagna, sono di tutto rispetto a cui vanno naturalmente sommate tutte le altre.
Le Forze Armate del Califfato, sono pressoché inesistenti o in via di formazione utilizzando gli arsenali sottratti agli avversari vinti.
Eppure, Davide intende comunque in modo determinato sfidare Golia.
L’obiettivo finale rimane comunque poco chiaro. Anche se alle truppe si continua ad inculcare che si tratta di Jihad totale. Non stupisce più di tanto perché agli uomini che vanno a morire per una causa, una motivazione bisogna pur fornirla.
La stampa britannica svela stamani la disponibilità di documenti segreti jihadisti, che rivelano l’intenzione di portare il caos nel Sud dell’Europa. Perché proprio nel Sud dell’Europa rimane poco chiaro. Però all’interno di una guerra asimmetrica può rappresentare sicuramente un obiettivo.
Secondo il Daily Telegraph che cita «documenti segreti dei jihadisti» l’Isis sarebbe intenzionato a utilizzare la Libia per portare il caos nel sud dell’Europa. «Stando a uno dei principali reclutatori dello Stato islamico in Libia, l’Isis vuole infiltrarsi sui barconi di immigrati nel Mediterraneo e attaccare le «compagnie marittime e le navi dei Crociati». I piani segreti dell’Isis contro il sud dell’Europa sono contenuti in un documento, di cui il think tank anti-terrorismo britannico Quilliam è entrato in possesso (http://www.quilliamfoundation.org). La grande quantità di armi che circolano in Libia e la sua vicinanza con «gli stati crociati» rendono il Paese il punto di partenza ideale per l’Isis, scrive Abu Arhim al-Libim che, secondo gli analisti, è una figura di spicco dello Stato islamico. Al-Libim cita in particolare la possibilità per i jihadisti di «utilizzare e sfruttare in modo strategico i tanti barconi di “immigrati clandestini” che partono dalle coste libiche» attraverso i quali«l’Isis può «portare il caos nel sud dell’Europa e colpire le compagnie marittime e le navi dei Crociati».
Sempre nell’ambito della guerra asimmetrica, il Califfato dispone però di mezzi che non devono essere sottovalutati.
“Il Giornale” stamani titola in prima pagina:
SIAMO NEL MIRINO
Arriva la bomba umana
Il Califfato non ha problemi di denaro per fornire le imbarcazioni. Con il petrolio sul mercato nero, incassa dai 4 agli 8 milioni di dollari al giorno. Materiale umano da mettere su quei barconi ne ha quanto ne vuole.
Infatti, nel giro di poco tempo potrebbe riversare in Italia centinaia di migliaia di immigrati.
Il disonorevole Cicchitto, membro della Commissione Esteri, avvertiva, quattro mesi fa, che se non si cercava di mettere subito mano al caos libico, aveva stimano che circa un milione di persone si sarebbe riversato sulle coste italiane.
E’ probabile che il disonorevole Cicchitto questa volta abbia detto la verità. O su per giù.
Ovvio che metterebbe in crisi il Bel Paese.
Lo metterebbe in conflitto con se stesso.
Sempre stamani, la bella Tatiana dagli occhi straordinariamente luminosi, che si occupa dei “sentiment” di Agorà, (sondaggi alla buona), ha potuto rilevare che il 79 % del pubblico che seguiva Agorà stamani, teme che con i barconi arrivino i terroristi. Se il test si allarga su scala nazionale, per via che questo è un Paese di destra, è ipotizzabile che la percezione potrebbe salire anche al 90 %.
Ora giochiamo alla guerra. Al Risiko de’ noantri.
Con la propaganda si può far credere che, per terrorizzare i tricolori, questo sia possibile.
Ma in effetti si possono introdurre basse percentuali di terroristi attraverso la futura mega invasione. Anche perché i controlli diventeranno serrati in quel canale.
Come ha dimostrato sempre Agorà stamani, ci sono altre porte d’ingresso nello stivalone. Come ad esempio Gorizia, dove stanno fluendo sempre più immigrati dal Medio Oriente e dall’Asia. Immigrati a cui é stato rifiutato il diritto d’asilo negli altri paesi europei, e che quindi tenta la fortuna a Gorizia.
Non è il caso in questa fase di inviare terroristi a Lampedusa o sulle coste siciliane. L’importante è farlo credere.
Ma non dimentichiamo che abbiamo a che fare con chi dispone di un’entrata giornaliera di 4/8 milioni di dollari al giorno. Se si vogliono inviare terroristi in italia e in Europa li si fanno viaggiare comodamente con Alitalia, Air France, Lufthansa, vestiti elegantemente, e con mogli, amanti e figli al seguito.
Il problema, se dovessero veramente usare la “bomba umana”, saranno Salvini e le destre. Senza contare che anche nei piddini e nella sinistra si registra una grande insofferenza verso gli immigrati già ora.
Se ci fosse quel tipo di invasione, Alfano e Romina e Capitan Paràkulos non dormirebbero la notte. E neppure le angeliche Serracchiani e Boschi.