Il "nuovo" governo Renzi

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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

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Governo Renzi, dibattito fiducia. M5s: “Rottamatore che governa con rottamati”
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 febbraio 2014Commenti (0)


E’ ripresa al Senato la seduta dopo le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ora è previsto il dibattito, per il quale sono previste quattro ore e mezzo di tempo. Quindi la replica del capo del governo, inizialmente prevista per le 20, probabilmente slitterà a dopo le 21. Seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto di fiducia con la chiamata nominale, il cui risultato finale potrebbe arrivare intorno a mezzanotte. Sono previsti 57 interventi in sede di discussione generale. Renzi è presente in Aula, dov’è tornato dopo aver consegnato il discorso alla Camera.

La diretta dal Senato

CRONACA ORA PER ORA


18.33 – Ricchiuti (Pd): “Fiducia ma rispetti condizioni”
“Noi le voteremo la fiducia” ma “pensiamo che debba farsi carico di taluni elementi specifici senza i quali perderà la nostra fiducia”. Lucrezia Ricchiuti senatrice “civatiana” del Pd conferma il voto di fiducia al governo Renzi ma “avvisa” il neo-premier ponendo delle condizioni: attenzione sulla de-localizzarione, impegno sulla giustizia, nessuna marcia indietro sui diritti civili e lotta ai burocrati.

18.14 – Mauro (Gal): “Oggi non voteremo la fiducia al governo Renzi”
“Oggi non voteremo la fiducia, anche perché non abbiamo potuto vedere in modo concreto i provvedimenti, ma abbiamo dato disponibilità d’animo e di collaborazione nei provvedimenti nell’interesse del Paese e del nostro mezzogiorno”. E’ quanto ha detto il senatore del Gal Giovanni Mauro in Aula. Il gruppo Grandi Autonomie e Libertà – composto da parlamentari eletti con Forza Italia – era stato indicato come disponibile a votare la fiducia al governo Renzi.

18.11 – Bottici (M5s): “Non ho l’età? No: parole, parole, parole”
“Lei ha iniziato il discorso con’non ho l’età’, io concludo con ‘parole parole parole…’”. Lo sottolinea, riferendosi ironicamente alla celebre canzone di Mina, il questore del Senato Laura Bottici (M5S) intervenendo nel dibattito in Aula sul discorso programmatico del premier Renzi. “Noi siamo i cittadini comuni non siamo casta e non lo vogliamo diventare”, prosegue Bottici ricordando che finora, le richieste del M5S sono rimaste inascoltate proprio dal Pd.

18.08 – Cociancich (Pd): “Credibilità per trattare in Ue”
L’Italia deve “riguadagnare credibilità e rispetto senza il quale non sarà possibile rinegoziare quei parametri europei che stringono il paese”. Lo sottolinea, nel suo intervento al Senato sulla fiducia, Roberto Cociancich (Pd) ricordando che “gli ultimi due governi hanno lavorato bene in questa direzione”. Ma ora serve – ha detto – un forte “ribilanciamento” tra i paesi del sud Europa e quelli del nord.

18.05 – Renzi in Aula usa gli stessi pennarelli di Berlusconi
Matteo Renzi come Silvio Berlusconi… Almeno nella scelta delle penne. Il presidente del Consiglio utilizza nell’Aula del Senato per scrivere i propri appunti un pennarello argentato a spirito “Tratto pen”, uguale a quelli che usa normalmente il leader di Forza Italia che li preferisce alle stilografiche o a penne più costose.

18.00 – Romani (M5s): “Signor presidente, benvenuto in purgatorio”
“Signor presidente, benvenuto in purgatorio. Le auguro che il soggiorno le giovi”. il senatore del M5S Maurizio Romani saluta così il “concittadino di Firenze” Matteo Renzi, bocciando il discorso con il quale il neo-premier ha chiesto la fiducia al Senato. Romani critica la gestione da parte di Renzi del capoluogo toscano “dove gli artigiani scompaiono e i commercianti chiudono”, per entrare poi nel merito delle dichiarazioni di intenti di Renzi: “Forse, sia lei che io vogliamo rompere il gioco delle parti, le mafie, gli intrallazzi”, premette il parlamentare cinque stelle per poi aggiungere di temere “la doppiezza tra il dire ed il fare, tra il dire ed il dire, dentro e fuori da quest’Aula”.

17.57 – De Monte (Pd): “Per Grillo è cominciato il countdown”
“Per Grillo è cominciato il countdown. Il premier Renzi elenca le sue riforme, a partire dalla trasformazione del Senato, il M5S risponde con la solita sceneggiata”. Lo afferma la senatrice Isabella De Monte, componente (renziana) della direzione Pd.

17.55 – Corsini (Pd): “Piccolo comizio da modesto segretario”
“Renzi forse non ha capito la differenza tra un Consiglio comunale e l’Aula del Senato. Ha tenuto un piccolo comizio da modesto segretario di partito”. Così il senatore del Partito democratico Paolo Corsini.

17.56 – Ichino (Scelta Civica): “Sì a fiducia, ma saremo cani da guardia”
Scelta Civica per l’Itala conferma la “fiducia” al governo Renzi e saluta “positivamente il discorso” programmatico di Matteo Renzi ma avverte che farà da “cane da guardia” affinché “finisca davvero la stagione dell’inconcludenza e della politica della parole, passando a quella dei fatti”. Lo ha detto Pietro Ichino nel suo intervento al Senato sulla fiducia.

17.54 – Mancuso (Ncd) a Renzi: “Alcune cose ci preoccupano”
“Siamo perplessi su alcune sue dichiarazioni, lei ha detto che sarà il governo più di sinistra negli ultimi 20 anni, speriamo sia una battuta, così come su “alcune convinzioni sulla patrimoniale espresse da Padoan o uscita di ieri di Delrio, speriamo siano progetti futuri legati a quando la sinistra andrà al governo”. Lo afferma il senatore Ncd Bruno Mancuso nel dibattito in Aula del Senato, aggiungendo: “Noi ci sentiamo partecipi a questo progetto, speriamo che il Governo duri a lungo per il bene dell’Italia”.

17.40 – Senato, prima chiama per la fiducia alle 23
Slittano di un’ora i lavori dell’Aula del Senato impegnata sul voto di fiducia al governo. Le dichiarazioni di voto, previste per le 20, cominceranno invece alle 21 e la prima chiama prenderà il via alle 23.

17.38 – Senato, in Aula Renzi Multitasking, ascolta e legge biglietti
Ascolta gli interventi, prende appunti, ma nel frattempo legge uno ad uno i biglietti di felicitazioni che gli sono stati consegnati dai commessi. Matteo Renzi si mostra “multitasking” nell’Aula del Senato. Davanti a lui c’è una montagna di bigliettini: li apre ad uno ad uno, li legge e poi li strappa facendo un’altra montagnetta di carte.

17.31 – Senato, riunione informale del Nuovo Centrodestra
Riunione informale a Palazzo Madama degli esponenti di Ncd per “valutare” il discorso con il quale Matteo Renzi ha chiesto la fiducia al Senato. Alcuni esponenti del partito non nascondono perplessità su due passaggi dell’intervento del premier: ius soli e lavoro. Apprezzato, invece, il passaggio sulle riforme che – viene spiegato – “lega la nuova legge elettorale alla trasformazione delle istituzioni”.

17.18 – Fattori (M5s): “Renzi è il rottamatore che governa con rottamati”
“Fino a pochi giorni fa diceva a Enrico Letta ‘Enrico stai sereno’. Speriamo che non lo dica anche agli italiani: italiani, state sereni”. Lo ha detto la senatrice del Movimento Cinque Stelle Elena Fattori parlando in Aula nel primo intervento del dibattito dopo il discorso programmatico del presidente del Consiglio Matteo Renzi definito dalla senatrice “il rottamatore che governa con i rottamati”.

16.51 – Gasparri (Fi): “Peggio di così non si può. Voto no convinto”
“Può solo migliorare. Peggio di cosìnon si può. Per il bene dell’Italia spero che Renzi sia meglio di come è apparso. Voto no convinto alla fiducia a questo governo”. Così il senatore Maurizio Gasparri (FI) su twitter commenta il discorso del Presidente del Consiglio Matteo Renzi in Senato.

16.22 – Undici senatori su 12 del gruppo “Per l’Italia” voteranno la fiducia
Undici dei 12 senatori del gruppo “Per l’Italia” voteranno sì alla fiducia al governo Renzi. Lo hanno riferito al termine della riunione del gruppo Pier Ferdinando Casini, Luigi Marino e Maria Paola Merloni. Il senatore Maurizio Rossi invece non parteciperà al voto.
aaaa42
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da aaaa42 »

Il mio professore Pier Carlo Padoan
24 febbraio 2014 |

Pier Carlo Padoan fu uno dei miei professori durante i corsi del master in Economia del Coripe Piemonte, presso il Collegio Carlo Alberto. Sebbene fosse un master rigorosamente “mainstream”, ricordo che le lezioni di alcuni docenti, come Luigi Montrucchio e Giancarlo Gandolfo, suscitavano il nostro vivo interesse e alimentavano le discussioni. Tra i docenti c’era pure Elsa Fornero, che nel ruolo di professoressa rendeva indubbiamente molto meglio che in quello successivo di ministra. Rammento che invece non eravamo particolarmente entusiasti delle lezioni di Padoan. Forse a causa degli alti incarichi che all’epoca già ricopriva, in aula appariva un po’ distratto, vagamente annoiato, non particolarmente persuaso dai grafici che egli stesso tracciava sulla lavagna. Di una cosa tuttavia il nostro pareva convinto: la sostenibilità futura della nascente moneta unica europea era da ritenersi un fatto ovvio, fuori discussione.
Era il 1999, data di nascita dell’euro, e Padoan guarda caso teneva il corso di Economia dell’Unione europea. Una volta gli chiesi cosa pensasse delle tesi di quegli economisti, tra cui Augusto Graziani, che esprimevano dubbi sulla tenuta dell’eurozona; domandai, in particolare, quale fosse la sua valutazione di quegli studi che già all’epoca criticavano l’idea che gli squilibri tra i paesi membri dell’Unione potessero essere risolti a colpi di austerità fiscale e ribassi salariali. A quella domanda Padoan non rispose: si limitò a scrollare le spalle e a sorridere, con un po’ di sufficienza. All’epoca in effetti l’atteggiamento di Padoan era piuttosto diffuso. L’euro veniva considerato un
fatto definitivo, discutere di una sua possibile implosione era pura eresia. Ben pochi, inoltre, si azzardavano a dubitare delle virtù taumaturgiche dell’austerità.
Da allora evidentemente molte cose sono cambiate. Sulla capacità delle politiche di austerity di rimettere in equilibrio la zona euro, in accademia lo scetticismo sembra ormai prevalente. Come segnalato anche dal “monito degli economisti”
pubblicato sul Financial Times nel settembre scorso, esponenti delle più diverse scuole di pensiero concordano nel ritenere che le attuali politiche stiano in realtà pregiudicando la sopravvivenza dell’Unione. Persino il Fondo Monetario Internazionale critica la pretesa di riequilibrare l’eurozona puntando tutto su pesanti dosi di austerity a carico dei paesi debitori. Insomma, la dura realtà dei fatti costringe i più a rivedere i vecchi pregiudizi. Ma Padoan, che oggi si accinge a lasciare l’Ocse e ad assumere l’incarico di ministro dell’Economia, ha cambiato la sua opinione? Non direi. In un’intervista rilasciata poco tempo fa al Wall Street Journal, il nostro ha affermato che la crescente sfiducia verso l’austerity è solo “un problema di comunicazione” visto che a suo avviso “stiamo ottenendo risultati”. E ha aggiunto: “Il risanamento fiscale è efficace, il dolore è efficace”.
Ci sono due modi per interpretare questa affermazione. Il primo è che Padoan stia cinicamente interpretando l’austerity come fattore di disciplinamento sociale. Dal punto di vista dei rapporti di forza tra le classi sociali ci sarebbe del vero in questa idea. Mettendola in questi termini, tuttavia, Padoan sottovaluterebbe il fatto che l’austerity sta anche contribuendo alla cancellazione di ogni residua istanza di coesione tra i popoli europei. Il secondo modo di interpretare Padoan è che egli ritenga tuttora che le attuali politiche aiuteranno il rilancio dell’economia. In questo caso avanzerei il sospetto che Padoan sia stato sedotto dai risultati di un suo ardimentoso studio recente, secondo il quale i paesi che passano da una situazione di indebitamento ad una di avanzo estero, e che immediatamente attivano politiche di austerity in grado di abbattere il rapporto tra debito e Pil, hanno maggiori probabilità di aumentare la crescita della produzione.
Ora, anche volendo trascurare gli enormi limiti di significatività di questo studio, il problema è che esso entra in contraddizione con le evidenze oggi disponibili: non ultimo il fatto che l’austerity non sta affatto determinando una riduzione del rapporto tra debito e Pil [1].
In un caso o nell’altro, non deve meravigliare che Paul Krugman abbia tratto spunto dalla improvvida dichiarazione di Padoan per commentare che “certe volte gli economisti che occupano cariche pubbliche danno cattivi consigli; altre volte danno pessimi consigli; altre ancora lavorano all’Ocse”. E altre volte ancora, aggiungiamo noi, diventano ministri dell’Economia di un governo che anziché fare uscire il Paese dalla crisi rischia di affondarlo definitivamente.

[1] de Mello, L., P. C. Padoan and L. Rousová (2011), “The Growth Effects of Current Account Reversals: The Role of Macroeconomic Policies”, OECD Economics Department Working Papers, No. 871, OECD Publishing.

EMILIANO BRANCACCIO
lucfig
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da lucfig »

Ho ascoltato pezzi del discorso di Renzie.

Molto deludente.

Speravo in qualcosa ... non so che desse una spinta, un richiamo, una scossa ... invece si è trasformato nella caricatura di se stesso, sembra più passabile il Renzie-Crozza lui medesimo.

Il suo discorso è come la letterina di Babbo Natale di mio figlio di 5 anni, già la grande (7 anni) ha cercato di essere più realista, mentre il piccolo ha fatto una sfilza interminabile di giocattoli, puntualmente disattesa.

E la votazione ne dimostra l'efficacia, solo 8 senatori di differenza, che togliendo quelli a vita siamo a 3. Roba che stuzzica il mercato delle vacche!

Ma dove vogliamo andare in questo modo!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

25 FEB 2014 13:30

1. SARTORI BUM! BUM!: ‘’UN GOVERNO DI INCOMPETENTI GUIDATO DA UN INCOMPETENTE’’ -

2. “NON MI PAIONO MINISTRI CON LA PREPARAZIONE E L’ESPERIENZA NECESSARIE A RISOLVERE I PROBLEMI DELL’ITALIA. IL DIFETTO DEL GOVERNO RENZI È TUTTO QUI, E NON È POCO” -

3. “HA SOLO MESSO INSIEME UNA SQUADRA PER METÀ DI UOMINI E PER METÀ DI DONNE. PUNTO” -

4. IL PROFESSORE CON UNA LUNGA CARRIERA ACCADEMICA NEGLI USA NON È STATO TANTO COLPITO DA UNA CERTA GENERICITÀ DEL PROGRAMMA ESPOSTO ALLE CAMERE (“LO SAPEVAMO GIÀ CHE È SOLO UNO CON LA CHIACCHIERA FACILE”), MA DALL’IDEA DI CONCEDERE LA CITTADINANZA AGLI STRANIERI DOPO CINQUE ANNI DI SCUOLA. “E’ LA PROPOSTA DI IUS SOLI PIÙ STUPIDA, SUPERFICIALE, AVVENTATA E SCONCERTANTE CHE ABBIA MAI ASCOLTATO” -

5. ‘’DA FIORENTINO DI RENZI POSSO SOLO DIRE CHE HA L’ACCENTO DI UN FIORENTINO RIPULITO’’ -




Conversazione con Giovanni Sartori di Francesco Bonazzi per Dagospia

‘'Un governo di incompetenti guidato da un incompetente''. Quando hai ottant'anni, sei uno dei politologi più stimati e ascoltati di tutto l'Occidente, e in più sei un uomo profondamente libero. Insomma, quando ti chiami Giovanni Sartori e sei pure fiorentino, ti puoi permettere giudizi netti come questo sul primo governo Renzi.

Il professore con una lunga carriera accademica negli Usa non è stato tanto colpito da una certa genericità del programma esposto alle Camere ("Lo sapevamo già che è solo uno con la chiacchiera facile"), ma dall'idea di concedere la cittadinanza agli stranieri dopo cinque anni di scuola. "E' la proposta di ius soli più stupida, superficiale, avventata e sconcertante che abbia mai ascoltato", dice a Dagospia.

E su La Pira, grande mito di Matteuccio, apre l'armadio dei ricordi in modo quasi definitivo. Indimenticabile anche il suo primo incontro con Renzi, molto simile a uno spot.

Professore, ancora poche ore e avremo il Renzi Uno nel pieno dei poteri. Che dice del suo giovane concittadino diventato premier?

"Ho sempre espresso i miei dubbi sulle vere capacità di quest'uomo, che è sicuramente molto bravo nel parlar svelto e con furbizia, abilissimo nella dichiarazione pubblica..."

Però?
"Però nella composizione del governo ha dimostrato poca capacità nello scegliersi i collaboratori. Sempre che non se li sia fatti imporre, ma lui dice di no. Ha solo messo insieme una squadra per metà di uomini e per metà di donne. Punto".

Per l'elevata presenza femminile ha ricevuto grandi elogi.

"Ma vanno benissimo, le donne. Il fatto è che gran parte dei suoi ministri non mi sembra competente. Non mi paiono persone con la preparazione e l'esperienza necessarie a risolvere i problemi dell'Italia. Il difetto del governo Renzi è tutto qui, e non è poco: non è competente lui e non sono competenti loro".

"Guardi, mi ha colpito più che altro la sua nuova proposta sullo ius soli, anche se per ora l'ha messa in secondo piano. Come è noto, io sono contrarissimo allo ius soli, ma di tutti i progetti che sono stati tirati fuori su questa materia, quello di Renzi è il più stupido, superficiale, avventato e sconcertante che abbia mai sentito, perché prevede di concedere la cittadinanza italiana a chiunque faccia cinque anni di scuola".

E non bastano?

"Ma davvero vogliamo credere che bastino cinque anni alle elementari per fare un cittadino italiano? Per essere un cittadino italiano devo aver consapevolmente accettato il principio di separazione tra Stato e Chiese e aver rigettato il diritto teocratico o di Allah. Ma come si fa a dare la cittadinanza dopo cinque anni di scuola, senza distinguere se un bambino è islamico?"

Populismo o buonismo?

"No, è irresponsabilità grave. Perché non solo già oggi non sappiamo dove mettere gli immigrati, visto che noi italiani abbiamo ripreso a partire per l'estero alla ricerca di un lavoro, ma concediamo loro tutti i diritti, compresi quelli di voto. E un giorno saranno la maggioranza anche in questo Paese, come ho appena scritto nel mio prossimo libro".

Nel discorso di ieri al Senato, il segretario del Pd ha esposto più i titoli dei capitoli che un vero programma. E c'è chi comincia a dire che il programma di Renzi è semplicemente Renzi. Lei che ne pensa?

"Purtroppo condivido i suoi dubbi, ma per me non sono una novità. Non è che fosse necessario aspettare il suo discorso in Parlamento per scoprire che Renzi ha la chiacchiera facile e...."

E...?

"E basta".

Ma se è così, da fiorentino a fiorentino, bischero lui o bischeri noi?

"Ho lasciato Firenze da cinquant'anni, ne ho vissuti trenta negli Stati Uniti e ora abito a Roma. Ma sono senza dubbio un fiorentino. Di Renzi posso solo dire che ha l'accento di un fiorentino ripulito. Potrebbe fare concorrenza a Grillo, un altro che sa parlare veloce e sa usare bene l'elettronica. Però a criticare sono tutti bravi, mentre tirare fuori una proposta costruttiva richiede altre doti. Comunque, per Renzi, è giusto aspettare: vediamo che cosa fa in concreto anche se, lo ripeto, questa sua trovata sullo ius soli è di una gravità assoluta perché appartiene alla categoria di errori senza rimedio".

Maria Elena Boschi e Marianna Madia
MARIA ELENA BOSCHI E MARIANNA MADIA
Contento, almeno, di alcune figure botticelliane al governo?

"Io non sono più un giovanotto e questa delle Boschi e delle Madia è una generazione che non conosco. In compenso conoscevo bene Giorgio La Pira".

Che Renzi cita sempre e quasi venera. Gli ha perfino dedicato la tesi di laurea.

"Ecco, appunto. La Pira l'ho conosciuto per vent'anni, lui insegnava a Giurisprudenza e io a Scienze politiche e mi divertiva parecchio. Era un grandissimo bluff, un gran furbacchione sul quale gira pura mitologia. Distribuiva mantelle ai poveri, ma poi ne faceva comprare 400 al Comune e se ne metteva subito un'altra. Un personaggio davvero pittoresco, non solo come sindaco".

E Renzi lo conosce?

"Ci ho parlato un paio di anni fa e lui si è fatto fotografare con me, abbracciandomi subito. Poi, fatta la foto, è partito per nuove avventure".
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

IL SONDAGGIO
Governo Renzi, opinione pubblica divisa. Favorevole solo un italiano su due
Il 20 per cento degli elettori considera positiva la formazione dell'esecutivo targato Renzi. Per un altro 27 per cento, che pure esprime apprezzamento, sarebbe stato meglio che andasse al governo dopo la vittoria elettorale. Mentre un terzo dei cittadini è contrario. I risultati delle rilevazioni Demopolis per L'Espresso


Quasi un italiano su due vede positivamente Matteo Renzi nel ruolo di Presidente del Consiglio: per il 20% il giudizio è del tutto positivo, nella convinzione che servisse un cambio di rotta immediato; il 27% invece, pur guardando positivamente all’arrivo a Palazzo Chigi dell’ex Sindaco di Firenze, ritiene che sarebbe stato preferibile che Renzi andasse al Governo con una diversa maggioranza solo dopo una vittoria elettorale.

Immagine

Un giudizio nettamente negativo viene espresso da oltre un terzo dei cittadini, mentre per un più pragmatico 18% è preferibile attendere prima di esprimere una valutazione. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per il settimanale l’Espresso.

L’Istituto diretto da Pietro Vento ha sondato anche l’opinione degli elettori di Centro Sinistra, in parte spiazzati di fronte al nuovo scenario che si è delineato. Per Matteo Renzi è la decisione giusta? Il 36% condivide la scelta del Segretario del PD di andare alla guida del Governo anche senza un passaggio elettorale, nella convinzione che servisse un cambiamento immediato; il 35% degli elettori la pensa diversamente, evidenziando i rischi derivanti, in questa fase, dalla fragile maggioranza parlamentare, analoga a quella che appoggiava Enrico Letta.


Immagine


Per poco meno di 3 elettori su 10, intervistati per l’Espresso dall’Istituto Demopolis, è invece troppo presto per dire se quella del Segretario del PD è la scelta migliore: dipenderà da che cosa il nuovo Governo riuscirà a realizzare nei prossimi mesi.

Il sondaggio è stata condotto per il settimanale l’Espresso dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione di 1.004 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per genere, età ed area geografica di residenza. Hanno collaborato Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone; supervisione della rilevazione demoscopica cati-cawi di Marco E. Tabacchi. Metodologia completa ed approfondimenti sul sito http://www.demopolis.it
paolo11
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=y_dTdgYxoyQ
Manlio Di Stefano (M5S): "Renzi un Berlusconi 2.0"
.............................................
Come incassa bene Renzi
Ciao
Paolo
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Bill Emmott: “L’omicidio politico di Letta è un atto potenzialmente suicida”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/ ... da/267242/

L’ex direttore dell’Economist, ospite a Bologna di un convegno dell’Istituto Nomisma assieme all’ex premier Romano Prodi, parla della salita a Palazzo Chigi di Matteo Renzi: “E’ un atto potenzialmente suicida. L’omicidio politico di un liberale, una persona buona come Enrico Letta è molto pericoloso. Per vincere le elezioni – ha spiegato l’autore del documentario Girlfriend in a coma – il Partito democratico dovrebbe dimostrarsi unito”. Poi Bill Emmott, a una domanda sulla compagine molto giovane del nuovo esecutivo, risponde: “Anche il governo di Letta aveva tanti giovani e tante donne. Renzi è ambizioso e sa comunicare, vediamo cosa farà”

di David Marceddu
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Da De Gasperi a Beautiful, la speranza di essere clamorosamente smentiti.
Roberto Napoletano (Direttore de Il Sole 24 Ore)


Non ci resta che sperare di essere clamorosamente smentiti dai fatti. La dura realtà con cui l'Italia deve fare i conti esige senso di responsabilità, passione politica, visione, competenza e (forti) capacità tecniche. La qualità complessiva della squadra di governo, con buone eccezioni a partire dal ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, il metodo e le modalità che ne hanno determinato le scelte lasciano perplessi e ci fanno interrogare sulla (piena) consapevolezza della gravità del momento, le esigenze profonde del Paese, l'importanza dei ruoli e la delicatezza delle partite che si hanno davanti in casa e in Europa.
Renzi ha fatto un riferimento a De Gasperi: le sofferenze dell'economia reale italiana e il senso di smarrimento della sua risorsa giovanile esigono uomini e donne di quella tempra e dovrebbero consigliare pudore. Non basta avere la testa e i piedi piantati nel nuovo mondo per essere all’altezza della sfida che l’Italia deve affrontare.
Da De Gasperi a Beautiful la caduta può essere elegante, ma rovinosa. Sta a Renzi e alla sua squadra smentirci clamorosamente e nessuno più di noi si augura che ciò avvenga.


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... fromSearch
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

Grazie Matteo, ci togli subito la fatica di sperare
(Ferruccio Sansa).
24/02/2014 di triskel182


Chi si era illuso ancora una volta, ora può rilassarsi.

Venerdì ore 19. Silenzio. Dalle finestre vicine arriva solo la voce di Napolitano. E poi dicono che gli italiani non si interessano di politica. Sembra di essere alla finale dei Mondiali, ai rigori. Poi ecco il nome: Alfano! Come far tirare al difensore del Pizzighettone contro il Brasile.

Venerdì ore 19. Silenzio. Dalle finestre dei vicini arriva solo una voce: è Lui, Giorgio Napolitano. E poi dicono che gli italiani non si interessano di politica. Sembra di essere alla finale dei Mondiali, ai rigori. Se sbagli sei fuori. Tutto è sospeso. Tacciono perfino i cellulari. Chi andrà al dischetto? E per un attimo commetti il solito errore: sogni, speri. Ti pare di sentire la voce della tv che annuncia: Gratteri, Zagrebelsky, Magris, Piano, Spinelli. Potrebbe essere, se si volesse, perché no?

Infine la porta si apre, entrano quei signori vestiti di scuro, circondati da commessi e corazzieri con l’elmo luccicante. Dovrebbe essere un rito solenne, ma ha assunto un tocco lugubre. La serietà che si svuota e diventa cerimonia. Eppure tu speri, ti batte perfino il cuore. Ridicolo. Eccola finalmente la formazione: Angelino Alfano all’Interno. L’uomo che ha lasciato rapire una bambina e sua madre per rispedirle a un dittatore? Alfano il servitore – nemmeno troppo fedele – di Berlusconi? Come mandare un difensore del Pizzighettone (senza offese per il prode calciatore) ai rigori contro il Brasile. Ti guardi allo specchio, sei paonazzo come se ti fossi scolato un litro di barolo. Vabbé, dai, alla Giustizia c’è Gratteri. E invece… Andrea Orlando, che passa dall’Ambiente alla Giustizia come dall’hockey al calcio. Ah già, è un Governo politico, dimenticavi. Come l’Andreotti bis, ter, quater dove un giorno ti occupi di cereali e quello dopo di asfalto (e i risultati si vedono). Dove alla Giustizia in un Paese con seimila magistrati, un esercito di avvocati e professori mandano uno neanche laureato in legge. Non una cattiva persona, ma uno che era consigliere comunale e ragionava di coalizioni quando ancora i suoi compagni di scuola andavano in discoteca. Ma a questo punto non sei più arrabbiato. Anzi, ti prende una strana euforia. Un perverso e masochistico godimento. Il ciellino Lupi alle Infrastrutture mentre nella Lombardia di Cl si spenderanno miliardi per l’Expo? Evviva. Roberta Pinotti, arrivata terza alle primarie per il sindaco di Genova, alla Difesa? Evviva. Gian Luca Galletti dell’Udc, partito che ha votato i condoni, all’Ambiente? Evviva. Pier Carlo Padoan, ex direttore della fondazione di D’Alema, all’Economia? Evviva. Marianna Madia, ex fidanzata di Giulio Napolitano con un curriculum simile a tanti coetanei che incroci per strada disoccupati? Evviva.

Ecco i rottamatori. Spesso passati dalle aule di scuola a quelle della politica. Saltando quasi – premier compreso – la casella del lavoro. Ti ritorna in mente Shakespeare: “Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne comprenda la tua filosofia”. Figurarsi nei corridoi della politica.

Eppure sì, sei contento. Renzi ti ha tolto un peso: sognare,sperare. Dai, che quest’anno ci sono i Mondiali!

Da Il Fatto Quotidiano del 24/02/2014.
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da pancho »

Zione, aspettiamo che le promesse diventino fatti come continua a ripetere Renzi, dopodiché se c'entra gli obiettivi, chapeau altrimenti e' sempre pronta la "ghigliottina ".
Dove potrà trovare le risorse non mi è chiaro ancora ma la linea politica di questo governo dipenderà proprio da dove partiranno questi prelievi.

Certo, in mezzo a questa compagine c'è un po' di tutto e quindi le incognite son proprio queste.

Vediamo....vedremo.....e poi discuteremo se forse non sarebbe stato meglio ad andare alle elezioni con la vecchia legge o con una fatta dalla sola maggioranza.
Si, proprio dalla sola maggioranza. Perché impegolarsi con un pluricondannato?

Certo, e' giusto che ci sia una collaborazione con tutte le forze parlamentari ma allora sarebbe stato più corretto dialogare con una delegazione di FI e non col suo capo pluricondannato.


Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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