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Re: Quale Senato ?

Inviato: 11/09/2015, 11:09
da iospero
Riforme, i presidenti di Regione: “Nuovo Senato? Senza elezioni: metteteci noi”

Chiamparino, De Luca e Rossi propongono una Camera delle autonomie composta da governatori e sindaci: "Sono tutti eletti". Il presidente campano: "Servono criteri oggettivi, altrimenti sarà un incentivo per trasformismo e magari camorra democratica". Intanto proseguono le trattative nel Pd. Polemiche su una frase del sottosegretario alle Riforme Pizzetti: "Fiducia sul testo? Nemmeno in Azerbaijian"
di F. Q. | 10 settembre 2015

Il nuovo Senato non dovrà essere eletto dai consigli regionali. Non dovrà essere eletto, punto e basta. A chiederlo sono i presidenti di Regione del Pd e tra questi il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte. Dentro la Camera delle autonomie che nascerà dovranno invece entrare loro stessi, i governatori. Per due motivi: “Altrimenti l’esito sarà che gli eletti risponderanno ai partiti” dice Chiamparino. Anzi, peggio: “E’ incentivo fortissimo – aggiunge poco dopo il presidente della Campania Vincenzo De Luca – a trasformismo e mercato politico o anche peggio”, con l’ingresso di “qualche pezzo di camorra democratica“. Invece il modello proposto da Chiamparino e De Luca, così come il collega della Toscana Enrico Rossi, è analogo al Bundesrat tedesco: una seconda Camera, cioè, composta dai presidenti di Regione e dai sindaci (o delle città capoluogo o delle città metropolitane). Tutt’e tre sono stati ascoltati in commissione Affari costituzionali del Senato, dov’è ripreso il dibattito sul disegno di legge sulle riforme. Detto in un inciso presidenti e sindaci conquisterebbero così una tutela che finora non hanno mai avuto: l’immunità dei parlamentari su misure cautelari e intercettazioni nelle inchieste. Un progetto, quello del Senato alla tedesca, che potrebbe piacere anche alla minoranza Pd: l’ex ministro Vannino Chiti, per dirne uno, è uno sponsor da anni.

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Il Senato? Una conferenza Stato-regioni permanente
Tutti sostengono il superamento del bicameralismo perfetto, insomma, esattamente come il progetto del governo Renzi. Ma invece che un Senato composto da eletti dei consigli regionali, i presidenti propongono una trasformazione, in pratica, in una conferenza Stato-regioni permanente, eliminando così – spiega Chiamparino – “una delle iperboli burocratiche del nostro sistema”. “La presenza dei presidenti di Regione e dei sindaci delle aree metropolitane – dice Chiamparino – avvicinerebbe all’esigenza” di rappresentanza Senato degli esecutivi regionali, ferma restando una “rappresentanza delle minoranze”. Per contro, secondo il presidente del Piemonte, “la questione di fondo è distinguere tra il punto di vista dei territori e invece una rappresentanza del pluralismo politico locale che finirebbe per rispondere al pluralismo politico nazionale”.

Le critiche di Chiamparino si soffermano anche sui poteri assegnati alla futura Camera delle autonomie. Il testo del ddl, dice, “introduce un’asimmetria poco virtuosa, quando viene previsto che la potestà legislativa esclusiva sulle politiche attive del lavoro viene data allo Stato, lasciando però che la formazione professionale sia ripartita come materia concorrente”. Infine, sostiene Chiamparino, “varrebbe la pena trovare il modo per prevedere in Costituzione procedure di semplificazione dei processi di aggregazione tra Regioni”.

De Luca: “Criteri oggettivi, altrimenti sarà trasformismo o camorra”
D’accordo con Chiamparino è De Luca, per il quale i senatori dovrebbero essere scelti con “criteri oggettivi“: ad esempio, i presidenti dei consigli regionali. “Aprire invece una contrattazione nel Meridione sulla elezione libera dei senatori è incentivo fortissimo a trasformismo e mercato politico o anche peggio”, con l’ingresso di “qualche pezzo di camorra democratica”. Aiuterebbe a togliere dubbi sulla questione non fare accordi pre-elettorali con liste ispirate all’azione politica di Nick o’ americano, cioè l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, in carcere per concorso esterno in associazione camorristica.

Per il resto, aggiunge De Luca con il consueto linguaggio iperbolico, lui è “per l’abolizione, lo scioglimento, lo squagliamento del Senato”. Il presidente campano si dice “estremamente preoccupato” per la mancanza di criteri oggettivi di scelta dei senatori in rappresentanza di territori, “perché quanto accaduto per l’elezione dei presidenti delle province ha rappresentato un processo estremamente preoccupante di trasformismo politico. Sono per avere criteri oggettivi: ad esempio, viene a rappresentare la Regione il presidente della Regione e il più votato della minoranza. Se scriviamo che devono essere eletti 9 senatori in maniera libera, un sindaco senza specificare quale, non so dove andiamo a parare, non abbiamo né la rappresentanza delle istituzioni né dei territori ma di altre forze non raccomandabili e magari di qualche pezzo di camorra democratica”.

Rossi: “Presidenti e sindaci, tutti eletti”
Rossi invece è proprio per tornare indietro, al primo testo di riforma presentato dal governo (e poi corretto da Senato e Camera nel primo giro di esame parlamentare). Per il presidente della Toscana dovrebbero sedere a Palazzo Madama i presidenti di Regione e i sindaci delle città capoluogo “anche perché sono tutti eletti dai cittadini“. E’ giusto, per Rossi, che la riforma del bicameralismo perfetto “ridia ai territori una tribuna politica, che può essere quella del Senato, dentro la quale le Regioni possano intervenire nel dibattito politico nazionale”. Ma al contrario di Chiamparino per Rossi “bisogna assolutamente tenere in piedi la Conferenza Stato-Regioni. Il Senato, in una famiglia, sarebbe il salotto dove si discute e si prendono decisioni, la Conferenza è la cucina. Se togli un rapporto tra gli esecutivi per dividere i fondi e per stabilire una serie di cose indispensabili il sistema non funziona”.

Trattative nel Pd. “Fiducia? Nemmeno in Azerbaijian”
Intanto, in Parlamento, proseguono le trattative all’interno del Pd per ritrovare unità dopo la frattura tra la maggioranza renziana e la minoranza. Deputati e senatori democratici si sono riuniti in giornata con il ministro Maria Elena Boschi, la presidente della commissione Anna Finocchiaro e i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda. Un incontro voluto da Matteo Renzi per avvicinare le posizioni. La vicesegretaria Debora Serracchiani ha ribadito che i voti alla fine ci saranno. Nel frattempo i giornali raccontano dell’ennesimo faccia a faccia tra l’altro vicesegretario democratico Lorenzo Guerini e il leader della minoranza, l’ex vicesegretario Pierluigi Bersani. Di certo, stando alle prese di posizione ufficiali del governo, non verrà posta la fiducia: “Non esiste al mondo che si possa mettere la fiducia su un articolo della Costituzione, nemmeno in Azerbaigian” dichiara il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti.


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Le funzioni del Senato dovrebbero essere definite meglio, ma resta il fatto che una Camera con una legge elettorale come quella attuale non convince.

Re: Quale Senato ?

Inviato: 11/09/2015, 11:47
da camillobenso
iospero ha scritto:Riforme, i presidenti di Regione: “Nuovo Senato? Senza elezioni: metteteci noi”

Chiamparino, De Luca e Rossi propongono una Camera delle autonomie composta da governatori e sindaci: "Sono tutti eletti". Il presidente campano: "Servono criteri oggettivi, altrimenti sarà un incentivo per trasformismo e magari camorra democratica". Intanto proseguono le trattative nel Pd. Polemiche su una frase del sottosegretario alle Riforme Pizzetti: "Fiducia sul testo? Nemmeno in Azerbaijian"
di F. Q. | 10 settembre 2015

Il nuovo Senato non dovrà essere eletto dai consigli regionali. Non dovrà essere eletto, punto e basta. A chiederlo sono i presidenti di Regione del Pd e tra questi il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte. Dentro la Camera delle autonomie che nascerà dovranno invece entrare loro stessi, i governatori. Per due motivi: “Altrimenti l’esito sarà che gli eletti risponderanno ai partiti” dice Chiamparino. Anzi, peggio: “E’ incentivo fortissimo – aggiunge poco dopo il presidente della Campania Vincenzo De Luca – a trasformismo e mercato politico o anche peggio”, con l’ingresso di “qualche pezzo di camorra democratica“. Invece il modello proposto da Chiamparino e De Luca, così come il collega della Toscana Enrico Rossi, è analogo al Bundesrat tedesco: una seconda Camera, cioè, composta dai presidenti di Regione e dai sindaci (o delle città capoluogo o delle città metropolitane). Tutt’e tre sono stati ascoltati in commissione Affari costituzionali del Senato, dov’è ripreso il dibattito sul disegno di legge sulle riforme. Detto in un inciso presidenti e sindaci conquisterebbero così una tutela che finora non hanno mai avuto: l’immunità dei parlamentari su misure cautelari e intercettazioni nelle inchieste. Un progetto, quello del Senato alla tedesca, che potrebbe piacere anche alla minoranza Pd: l’ex ministro Vannino Chiti, per dirne uno, è uno sponsor da anni.

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Il Senato? Una conferenza Stato-regioni permanente
Tutti sostengono il superamento del bicameralismo perfetto, insomma, esattamente come il progetto del governo Renzi. Ma invece che un Senato composto da eletti dei consigli regionali, i presidenti propongono una trasformazione, in pratica, in una conferenza Stato-regioni permanente, eliminando così – spiega Chiamparino – “una delle iperboli burocratiche del nostro sistema”. “La presenza dei presidenti di Regione e dei sindaci delle aree metropolitane – dice Chiamparino – avvicinerebbe all’esigenza” di rappresentanza Senato degli esecutivi regionali, ferma restando una “rappresentanza delle minoranze”. Per contro, secondo il presidente del Piemonte, “la questione di fondo è distinguere tra il punto di vista dei territori e invece una rappresentanza del pluralismo politico locale che finirebbe per rispondere al pluralismo politico nazionale”.

Le critiche di Chiamparino si soffermano anche sui poteri assegnati alla futura Camera delle autonomie. Il testo del ddl, dice, “introduce un’asimmetria poco virtuosa, quando viene previsto che la potestà legislativa esclusiva sulle politiche attive del lavoro viene data allo Stato, lasciando però che la formazione professionale sia ripartita come materia concorrente”. Infine, sostiene Chiamparino, “varrebbe la pena trovare il modo per prevedere in Costituzione procedure di semplificazione dei processi di aggregazione tra Regioni”.

De Luca: “Criteri oggettivi, altrimenti sarà trasformismo o camorra”
D’accordo con Chiamparino è De Luca, per il quale i senatori dovrebbero essere scelti con “criteri oggettivi“: ad esempio, i presidenti dei consigli regionali. “Aprire invece una contrattazione nel Meridione sulla elezione libera dei senatori è incentivo fortissimo a trasformismo e mercato politico o anche peggio”, con l’ingresso di “qualche pezzo di camorra democratica”. Aiuterebbe a togliere dubbi sulla questione non fare accordi pre-elettorali con liste ispirate all’azione politica di Nick o’ americano, cioè l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, in carcere per concorso esterno in associazione camorristica.

Per il resto, aggiunge De Luca con il consueto linguaggio iperbolico, lui è “per l’abolizione, lo scioglimento, lo squagliamento del Senato”. Il presidente campano si dice “estremamente preoccupato” per la mancanza di criteri oggettivi di scelta dei senatori in rappresentanza di territori, “perché quanto accaduto per l’elezione dei presidenti delle province ha rappresentato un processo estremamente preoccupante di trasformismo politico. Sono per avere criteri oggettivi: ad esempio, viene a rappresentare la Regione il presidente della Regione e il più votato della minoranza. Se scriviamo che devono essere eletti 9 senatori in maniera libera, un sindaco senza specificare quale, non so dove andiamo a parare, non abbiamo né la rappresentanza delle istituzioni né dei territori ma di altre forze non raccomandabili e magari di qualche pezzo di camorra democratica”.

Rossi: “Presidenti e sindaci, tutti eletti”
Rossi invece è proprio per tornare indietro, al primo testo di riforma presentato dal governo (e poi corretto da Senato e Camera nel primo giro di esame parlamentare). Per il presidente della Toscana dovrebbero sedere a Palazzo Madama i presidenti di Regione e i sindaci delle città capoluogo “anche perché sono tutti eletti dai cittadini“. E’ giusto, per Rossi, che la riforma del bicameralismo perfetto “ridia ai territori una tribuna politica, che può essere quella del Senato, dentro la quale le Regioni possano intervenire nel dibattito politico nazionale”. Ma al contrario di Chiamparino per Rossi “bisogna assolutamente tenere in piedi la Conferenza Stato-Regioni. Il Senato, in una famiglia, sarebbe il salotto dove si discute e si prendono decisioni, la Conferenza è la cucina. Se togli un rapporto tra gli esecutivi per dividere i fondi e per stabilire una serie di cose indispensabili il sistema non funziona”.

Trattative nel Pd. “Fiducia? Nemmeno in Azerbaijian”
Intanto, in Parlamento, proseguono le trattative all’interno del Pd per ritrovare unità dopo la frattura tra la maggioranza renziana e la minoranza. Deputati e senatori democratici si sono riuniti in giornata con il ministro Maria Elena Boschi, la presidente della commissione Anna Finocchiaro e i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda. Un incontro voluto da Matteo Renzi per avvicinare le posizioni. La vicesegretaria Debora Serracchiani ha ribadito che i voti alla fine ci saranno. Nel frattempo i giornali raccontano dell’ennesimo faccia a faccia tra l’altro vicesegretario democratico Lorenzo Guerini e il leader della minoranza, l’ex vicesegretario Pierluigi Bersani. Di certo, stando alle prese di posizione ufficiali del governo, non verrà posta la fiducia: “Non esiste al mondo che si possa mettere la fiducia su un articolo della Costituzione, nemmeno in Azerbaigian” dichiara il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti.


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Le funzioni del Senato dovrebbero essere definite meglio, ma resta il fatto che una Camera con una legge elettorale come quella attuale non convince.


E' la formalizzazione di un Colpo di Stato strisciante condotto con mezzi moderni, avvenuto negli anni precedenti dove la maggioranza degli italiani non se ne è accorta.

Re: Quale Senato ?

Inviato: 11/09/2015, 12:09
da camillobenso
Bicameralismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

https://it.wikipedia.org/wiki/Bicameralismo


Il dibattito

Alcuni scienziati della politica credono che il bicameralismo (in particolare quello perfetto, in cui le due camere sembrano essere una la copia dell'altra) renda più difficile l'attuazione delle riforme politiche più importanti e che aumenti il rischio di paralisi politica. Altri analisti sostengono fortemente i meriti del bicameralismo nel sistema della 'separazione dei poteri' e credono che esso impedisca l'approvazione frettolosa di leggi sconsiderate. La doppia lettura viene perciò vista da alcuni come una inutile ripetizione, da altri come un rimedio ai colpi di mano e al fenomeno che va sotto il nome di dittatura d'assemblea, ma da altri, infine considerati compatibili anche in un regime bicamerale perfetto.[1]

Re: Quale Senato ?

Inviato: 11/09/2015, 12:10
da camillobenso
Caro Presidente, la “macchinazione” c'è | Libertà e Giustizia
http://www.libertaegiustizia.it/2014/07 ... azione-ce/
28 lug 2014 - Chiediti ad esempio perché ancora non ci danno gli estremi (un testo scritto?) ... il bicameralismo perfetto; chi vuole riformare lasciando l'impianto di ... oltraggio alla Costituzione dei Padri Fondatori della repubblica. ... Inutile più rivolgersi a chi ha già scelto di smantellare la democrazia italiana sancita dalla

Re: Quale Senato ?

Inviato: 11/09/2015, 12:27
da camillobenso
Dopo 23 anni di monocameralismo fittizio, agli ordini di Palazzo Venezia, divenne obbligatorio orientarsi nell'Assemblea costituente verso la presenza di due Camere.

Al fine di evitare una nuova dittatura di una Camera sola, da parte chi aveva interesse ad approfittarne.

E questo sistema, nel bene o nel male ha retto per 70 anni, evitando tutti i tentativi di Golpe strisciante.

Ora gli italiani sono così bolliti, oppure detta in altro modo "gli hanno lavato e risciacquato il cervello", che della Costituzione e dei valori intrinseci alla libertà, che ai più può ffregar de meno.

Re: Quale Senato ?

Inviato: 11/09/2015, 12:39
da camillobenso
Se digitate su Google:
J.P Morgan e le costituzioni dell'Europa del Sud.
esce questo elenco:



Ricetta Jp Morgan per Europa integrata: liberarsi delle ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Economia & Lobby
19 giu 2013 - I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in ... che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area ... Quindi Jp Morgan, dopo avere attribuito all'Europa l'incapacità di uscire ...


J.P. Morgan contro le Costituzioni del Sud-Europa | Insight
http://www.insightweb.it/web/.../jp-mor ... l-sud-euro...
E' un sogno che JP Morgan, la più importante banca d'affari del mondo ... “I sistemi politici della periferia meridionale (dell'Europa) sono stati instaurati in ...


JP Morgan all'Eurozona: Sbarazzatevi delle costituzioni ...
http://www.wallstreetitalia.com/.../jp- ... vi-delle-c...
18 giu 2013 - Austerita' fara' parte del panorama europeo per un periodo molto prolungato. ... Per JP Morgan l'"eccesso di democrazia" nell'Eurozona va ... I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in ... che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea.


Documento Jp Morgan, l'economista Ecco perché boccia la ...
http://www.fanpage.it/documento-jp-morg ... che-boccia...
21 giu 2013 - I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro Costituzioni, ... di questo problema, sia nel centro che nella periferia dell'Europa".



JP Morgan shock: Basta Costituzioni antifasciste - la ...
ricerca.repubblica.it › la Repubblica.it › 2013 › 06 › 21
21 giu 2013 - E' un sogno che JP Morgan, la più importante banca d' affari del mondo insieme ... politici della periferia meridionale (dell' Europa) sono stati instaurati in seguito alla ... Questi sistemi politici e costituzionali del sud presentano ...


Il giudizio universale di JPMorgan - La Repubblica
http://www.repubblica.it › Repubblica delle Idee › Polis
26 giu 2013 - Soprattutto, sono malviste le Costituzioni nate dalla Resistenza. Specie quelle del Sud Europa: in Italia, Grecia, Spagna, Portogallo. ... Il rapporto di JPMorgan è uscito prima che, la notte dell'11 giugno, venisse chiusa l'Ert, ...


La Costituzione antifascista secondo JP Morgan ...
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=5128
23 giu 2013 - I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, ... di questo problema, sia nel centro che nella periferia dell'Europa”.


IL PD DELLA BANCA J.P. MORGAN STA FINENDO ... - Iskrae
http://www.iskrae.eu/?p=37697
1 giorno fa - «I sistemi politici della periferia meridionale (dell'Europa) sono stati instaurati in seguito ... Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò ... Questi sistemi politici e costituzionali del sud presentano ...


Jp Morgan Archives - Ancora Fischia il Vento
ancorafischia.altervista.org/tag/jp-morgan/
JP Morgan agli stati europei: Liberatevi di quelle costituzioni antifasciste sinistroidi! ... che le leggi e le costituzioni dell'Europa meridionale sono un po' troppo di sinistra, .... I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro Costituzioni, ...


Ricetta Jp Morgan per Europa integrata ... - Facebook
https://www.facebook.com/...jp-morgan.. ... ioni.../63...
Ricetta Jp Morgan per Europa integrata: liberarsi delle costituzioni antifasciste ... essere la ricetta del grande capitale finanziario per gli stati dell'Eurozona. ... I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in ...

Re: Quale Senato ?

Inviato: 16/09/2015, 19:41
da camillobenso
Ci sono oramai tante cose da discutere che non avevo completato il motivo per cui avevo segnalato :

Se digitate su Google:
J.P Morgan e le costituzioni dell'Europa del Sud.
esce questo elenco:




Io ritengo che la scelta di La Qualunque dopo essersi insediato a Palazzo Chigi di dover mettere mano ad una riforma costituzionale di questa portata, essendo completamente digiuno di attività parlamentare, non sia del tutto casuale.

In primo luogo ottemperava la volontà dei suoi protettori e padroni d’oltre Oceano che chiedevano l’abolizione delle Costituzioni dei Paesi del Sud Europa.

Ed in secondo luogo con l’uno due, modifica del Senato e legge elettorale come l’Italicum, La Qualunque intende assestare un colpo definitivo alla ex democrazia italiana, oggi un'evidente Pallocrazia.

La Qualunque era convinto di vincere facile visto quel 41,8% % alle europee. Non avendo rivali pensava di consolidare il suo potere con un premio di maggioranza del 40%, che già nel 1953 era stato rigettato perché ritenuta una Legge Truffa.

La maggior parte dei senatori sarebbero appannaggio del Partito dei Detenuti, ed in più nomitati dalle segreterie.

In pratica una forma legale per mettere in atto un colpo di Stato strisciante che dura da 40 anni.

Marco Della Luna ha pubblicato su LIBRE un articolo dal titolo:

Renzi mente indisturbato, sa di parlare a una platea di idioti


Questo era evidente da quando si è presentato. Ed il terreno per preparare gli utili idioti è stato preparato durante il ventennio berlusconiano.

Sono vent’anni che gli italiani si bevono senza fiatare, una quantità industriale di balle e scemenze berlusconiane.

Hanno distrutto quel poco di democrazia residuale, in modo di portare gli italioti ad osannare l’uomo solo al comando, esattamente come ai tempi di Amilcare, Andrea, Benito Mussolini.

Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelky, ed il gruppo di LIBERTA’ E GIUSTIZIA lo hanno capito da tempo e stanno cercando di svegliare le coscenze.

Ma sembra tutto inutile perché gli italioti della libertà SE NE SBATTONO.

Come le pecore hanno sempre bisogno di un pastore che le guidi, così loro non perdono il tempo a pensare e possono dedicarsi ai cazzi loro.

Re: Quale Senato ?

Inviato: 16/09/2015, 20:07
da iospero
scrive Camillobenso
Come le pecore hanno sempre bisogno di un pastore che le guidi, così loro non perdono il tempo a pensare e possono dedicarsi ai cazzi loro.
Speriamo proprio che non sia così, ci vuole una nuova Resistenza che risvegli le masse popolari.

Re: Quale Senato ?

Inviato: 17/09/2015, 2:25
da camillobenso
Riforme, Lega e Fi ritirano emendamenti. Ma governo porta ddl in Aula con il sì della minoranza Pd
La riunione dei capigruppo a maggioranza ha deciso di portare il provvedimento al voto dell'assemblea senza passare dalla discussione in commissione. In serata è arrivato anche il via libera di Palazzo Madama. Non è servito il tentativo di mediazione del Carroccio e di Forza Italia che avevano annunciato di voler togliere le richieste di modifica
di F. Q. | 16 settembre 2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... o/2040486/

Re: Quale Senato ?

Inviato: 17/09/2015, 3:16
da camillobenso
iospero ha scritto:scrive Camillobenso
Come le pecore hanno sempre bisogno di un pastore che le guidi, così loro non perdono il tempo a pensare e possono dedicarsi ai cazzi loro.
Speriamo proprio che non sia così, ci vuole una nuova Resistenza che risvegli le masse popolari.

A questa conclusione, quella di una formalizzazione di un colpo di Stato del Terzo millennio, le marce su Roma e i colpi di Stato classici del '900, sono adatti solo per il Medio Oriente ed il Continente Africano, sembra ce ci siano arrivati anche altri, e per giunta anche di destra, come Sallusti, in questo editoriale che senz'altro sarà presente tra qualche ora sulla prima pagina de Il Giornale.



Questo casino sul nulla, o meglio su nulla che possa produrre effetti benefici sui cittadini - la riforma del Senato è un fatto interno alla casta della politica - dimostra tre cose. La prima: entrare a Palazzo Chigi con un blitz, senza passare dalle urne come ha fatto Renzi, porta inevitabilmente a un'insanabile rottura tra governo (di nominati) e parlamento (di eletti). Secondo: vedere Alfano e Verdini, eletti coi voti del centrodestra, battersi per salvare un governo di sinistra, così come Bersani e Bindi, eletti coi voti del centrosinistra, lavorare per fare cadere un governo del Pd, provoca uno sconcerto tale che allontana gli elettori dalle urne e ingrossa le file di Grillo. Terza osservazione. Se Renzi è disposto davvero a giocarsi la testa su una cosa simile significa che ha ragione chi sostiene la seguente tesi: il combinato tra riforma elettorale (premio alla lista) e riforma del Senato (senatori non eletti) è il modo con cui il giovane premier vuole impossessarsi del potere e blindarlo per i prossimi vent'anni. Nei quali, conoscendolo, non farà prigionieri, ma taglierà teste sia tra gli oppositori interni al suo partito che tra gli utili idioti del centrodestra e dell'Ncd disposti ad appoggiarlo sperando di avere poi salva la vita. Che per loro non coincide con la dignità ma con poltrone e stipendi sicuri.


http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 71460.html