Re: Economia
Inviato: 16/10/2014, 13:53
23/07/2014 - Il processo di stesura della prossima legge di Stabilità è nella sua fase embrionale, con tutte le incognite legate alla reale crescita del Pil nel corso di quest'anno e all'esito del negoziato con Bruxelles sui nuovi margini di flessibilità eventualmente da utilizzare. Due variabili dalle quali dipende anche il ricorso all' eventuale manovra correttiva per evitare di superare il tetto del 3% di deficit. Palazzo Chigi continua a smentire categoricamente la possibilità di un intervento, ma la strada resta tutt'altro che in discesa, e serve capire su quali ambiti sia possibile mettere le mani. Per questo, fra i vari rumors che trapelano da palazzo Chigi, filtra quello per cui potrebbe tornare d'attualità un contributo dai pensionati con assegno dai 3.000 euro in su.
COPERTURE PER IL BONUS 80 EURO - L'esigenza è sempre quella di trovare le coperture per rendere strutturale il bonus Irpef da 80 euro in busta paga. Un'operazione nel complesso difficile da realizzare anche alla luce dei ristretti margini con cui potrebbe fare i conti il Governo se l'andamento del Pil continuasse a risultare al di sotto delle stime originarie dell'esecutivo (SE NE PARLA QUI). In alternativa le risorse del Fondo taglia-cuneo potrebbero essere utilizzate per rafforzare la copertura che dovrà essere trovata per continuare a tagliare l'Irap a carico delle imprese. I circa 14 miliardi da recuperare con la fase numero due della spending review arrivano da 5 diverse direzioni:
- tagli alle partecipate
- potenziamento dell’operazione già avviata sul terreno degli acquisti di beni e servizi della Pa
- razionalizzazione delle uscite per gli immobili
- fabbisogni standard a tappeto per gli enti locali
- dimagrimento della macchina burocratica con la chiusura di enti e sedi periferiche.
Tuttavia la stessa spending review affidata al commissario straordinario Carlo Cottarelli non sembra ancora in grado di far risparmiare soldi pubblici al Paese (SE NE PARLA QUI), motivo per cui fra le ipotesi relative ad un Piano B, oltre alla manovra correttiva da non merno di 15 miliardi (SE NE PARLA QUI), è entrata quella relativa ad un contributo dalle pensioni più alte.
IPOTESI CONTRIBUTO DALLE PENSIONI - L'ipotesi è dunque proprio una mini stangata sulle pensioni, ovviamente quelle alte, da 3mila euro al mese in più. Non si conoscono ancora i dettagli della proposta, né tantomeno dal Governo sono arrivate smentite o conferme. Certo è che si tornerà a parlare di ticket o contributo di solidarietà, col rischio di una bocciatura visto che la Corte costituzionale è già intervenuta in materia, sancendo l’illegittimità del prelievo sulle pensioni in quanto viola il principio di eguaglianza.
[b]CONTRIBUTO PENSIONI, MA NON DAI DEPUTATI - C'è però una categoria di pensionati del tutto immune a sacrifici di questo tipo. La «previdenza» dei parlamentari rimane un caso unico di squilibrio e privilegio, in barba alla spending review e alle riforme - votate dagli stessi parlamentari - che hanno trasformato il sistema previdenziale italiano in quello più severo [/b]dell'Unione europea.
Dal bilancio interno della Camera in corso di approvazione in questi giorni, emerge ancora una volta l'anomalia delle onorevoli pensioni. Nel 2014 Montecitorio prevede di incassare tra ritenute e contributi previdenziali pagati dai deputati 25,7 milioni di euro e, nello stesso anno, di spendere per i vitalizi 156,2 milioni di euro: sette volte tanto. Il 'buco' previdenziale dei deputati, del tutto teorico perché il bilancio della Camera copre tutte le spese per vitalizi e assegni di reversibilità, è di circa 130 milioni in un solo anno. Se i normali cittadini avessero lo stesso trattamento in termini di rapporto tra contributi pagati e assegni incassati, l'Inps sarebbe in rosso di quasi 220 miliardi di euro e l'italia sarebbe in una bancarotta conclamata e irreversibile. Per dare una misura: se tutti i contribuenti e pensionati italiani fossero deputati ed ex deputati, il deficit si appesantirebbe ogni anno di un percentuale vicina al 16%; il rapporto deficit Pil sfiorerebbe il 19%.
http://www.quifinanza.it/8726/tasse/tor ... refresh_ce
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Pensioni, allarme sostenibilità per l'Italia. Costi fuori controllo
Il sistema pensionistico italiano tra i meno sostenibili al mondo: al 19° posto su 25
Pubblicato il 15/10/14 in Economia
Pensioni, è allarme sostenibilità: un'analisi di Mercer ed Australian Centre for Financial Studies (Acfs) pone il sistema pensionistico italiano all'ultimo posto quanto a livello di sostenibilità nel medio e lungo periodo e al 19° posto tra 25 Paesi presi in esame quanto a punteggio globale.
Lo studio ha preso in esame i sistemi pensionistici di 25 nazioni analizzandoli secondo i parametri di adeguatezza, sostenibilità e integrità: tra i Paesi presi in esame il podio del primo posto va alla Danimarca. Il risultato sconfortante dell'Italia è tanto più grave anche considerato il fatto che il sistema pensionistico italiano negli ultimi anni ha subito numerosi ritocchi. Correzioni che evidentemente non sono bastate: Kenneth Kang, a capo della missione Fmi per l’Italia ha recentemente dichiarato che in Italia la spesa pensionistica è decisamente troppo alta e va tagliata.
http://www.quifinanza.it/8875/foto/pens ... rollo.html
Ciao
Paolo11
COPERTURE PER IL BONUS 80 EURO - L'esigenza è sempre quella di trovare le coperture per rendere strutturale il bonus Irpef da 80 euro in busta paga. Un'operazione nel complesso difficile da realizzare anche alla luce dei ristretti margini con cui potrebbe fare i conti il Governo se l'andamento del Pil continuasse a risultare al di sotto delle stime originarie dell'esecutivo (SE NE PARLA QUI). In alternativa le risorse del Fondo taglia-cuneo potrebbero essere utilizzate per rafforzare la copertura che dovrà essere trovata per continuare a tagliare l'Irap a carico delle imprese. I circa 14 miliardi da recuperare con la fase numero due della spending review arrivano da 5 diverse direzioni:
- tagli alle partecipate
- potenziamento dell’operazione già avviata sul terreno degli acquisti di beni e servizi della Pa
- razionalizzazione delle uscite per gli immobili
- fabbisogni standard a tappeto per gli enti locali
- dimagrimento della macchina burocratica con la chiusura di enti e sedi periferiche.
Tuttavia la stessa spending review affidata al commissario straordinario Carlo Cottarelli non sembra ancora in grado di far risparmiare soldi pubblici al Paese (SE NE PARLA QUI), motivo per cui fra le ipotesi relative ad un Piano B, oltre alla manovra correttiva da non merno di 15 miliardi (SE NE PARLA QUI), è entrata quella relativa ad un contributo dalle pensioni più alte.
IPOTESI CONTRIBUTO DALLE PENSIONI - L'ipotesi è dunque proprio una mini stangata sulle pensioni, ovviamente quelle alte, da 3mila euro al mese in più. Non si conoscono ancora i dettagli della proposta, né tantomeno dal Governo sono arrivate smentite o conferme. Certo è che si tornerà a parlare di ticket o contributo di solidarietà, col rischio di una bocciatura visto che la Corte costituzionale è già intervenuta in materia, sancendo l’illegittimità del prelievo sulle pensioni in quanto viola il principio di eguaglianza.
[b]CONTRIBUTO PENSIONI, MA NON DAI DEPUTATI - C'è però una categoria di pensionati del tutto immune a sacrifici di questo tipo. La «previdenza» dei parlamentari rimane un caso unico di squilibrio e privilegio, in barba alla spending review e alle riforme - votate dagli stessi parlamentari - che hanno trasformato il sistema previdenziale italiano in quello più severo [/b]dell'Unione europea.
Dal bilancio interno della Camera in corso di approvazione in questi giorni, emerge ancora una volta l'anomalia delle onorevoli pensioni. Nel 2014 Montecitorio prevede di incassare tra ritenute e contributi previdenziali pagati dai deputati 25,7 milioni di euro e, nello stesso anno, di spendere per i vitalizi 156,2 milioni di euro: sette volte tanto. Il 'buco' previdenziale dei deputati, del tutto teorico perché il bilancio della Camera copre tutte le spese per vitalizi e assegni di reversibilità, è di circa 130 milioni in un solo anno. Se i normali cittadini avessero lo stesso trattamento in termini di rapporto tra contributi pagati e assegni incassati, l'Inps sarebbe in rosso di quasi 220 miliardi di euro e l'italia sarebbe in una bancarotta conclamata e irreversibile. Per dare una misura: se tutti i contribuenti e pensionati italiani fossero deputati ed ex deputati, il deficit si appesantirebbe ogni anno di un percentuale vicina al 16%; il rapporto deficit Pil sfiorerebbe il 19%.
http://www.quifinanza.it/8726/tasse/tor ... refresh_ce
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Pensioni, allarme sostenibilità per l'Italia. Costi fuori controllo
Il sistema pensionistico italiano tra i meno sostenibili al mondo: al 19° posto su 25
Pubblicato il 15/10/14 in Economia
Pensioni, è allarme sostenibilità: un'analisi di Mercer ed Australian Centre for Financial Studies (Acfs) pone il sistema pensionistico italiano all'ultimo posto quanto a livello di sostenibilità nel medio e lungo periodo e al 19° posto tra 25 Paesi presi in esame quanto a punteggio globale.
Lo studio ha preso in esame i sistemi pensionistici di 25 nazioni analizzandoli secondo i parametri di adeguatezza, sostenibilità e integrità: tra i Paesi presi in esame il podio del primo posto va alla Danimarca. Il risultato sconfortante dell'Italia è tanto più grave anche considerato il fatto che il sistema pensionistico italiano negli ultimi anni ha subito numerosi ritocchi. Correzioni che evidentemente non sono bastate: Kenneth Kang, a capo della missione Fmi per l’Italia ha recentemente dichiarato che in Italia la spesa pensionistica è decisamente troppo alta e va tagliata.
http://www.quifinanza.it/8875/foto/pens ... rollo.html
Ciao
Paolo11