La Questione Monti
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Re: La Questione Monti
Confindustria non vuole la tassa ai ricchi per aiutare chi sta peggio.
Come volevasi dimostrare, cambia il capo ma non i modi.
Ieri insultavano gli operai morti, oggi oltraggiano chi è stato messo in mezzo da una legge idiota.
Ma vi vedrò sciolti un giorno...
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Ieri insultavano gli operai morti, oggi oltraggiano chi è stato messo in mezzo da una legge idiota.
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: La Questione Monti
sottoscrivo.Maucat ha scritto:La scuola privata non deve avere un centesimo di finanziamento dallo Stato,
è privata e quindi deve vivere solo delle rette che riesce a farsi pagare... se produce utili va avanti altrimenti chiude!
Ma fino a che il Vaticano controlla la gran parte delle scuole private questo non sarà possibile...
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Re: La Questione Monti
Si potrebbe versare 8xmille direttamente allo stato invece alla chiesa.
Se lo stato ha propio bisogno di soldi
Ciao
Paolo11
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Paolo11
Re: La Questione Monti
Squinzi: “Governo non sta facendo abbastanza, aziende muoiono di fisco”
Il presidente degli industriali dal congresso dei giovani di Confindustria attacca ancora le politiche dell'esecutivo: "Serve una spending review più decisa. Destinare fondi a taglio del cuneo fiscale"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 ottobre 2012
“Le nostre aziende stanno soffrendo, forse anche morendo di fisco”: così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine del congresso dei giovani imprenditori dell’associazione in corso a Capri. Secondo il numero uno degli imprenditori si rende necessaria “una spending review molto più decisa”, i cui fondi “dovrebbero essere destinati alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, le imprese, i cittadini”.
“Il Governo – ha aggiunto Squinzi – non sta facendo tutto quello che sarebbe necessario per fare un salto di qualità: ritengo che per la prossima legislatura serva una legittimazione politica molto più importante”, ha aggiunto. A chi gli chiedeva se sia favorevole a un Monti-bis ha risposto: “Non faccio una questione di nomi. Mi sta benissimo anche il professor Monti purché abbia una legittimazione elettorale”.
Il presidente degli industriali dal congresso dei giovani di Confindustria attacca ancora le politiche dell'esecutivo: "Serve una spending review più decisa. Destinare fondi a taglio del cuneo fiscale"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 ottobre 2012
“Le nostre aziende stanno soffrendo, forse anche morendo di fisco”: così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine del congresso dei giovani imprenditori dell’associazione in corso a Capri. Secondo il numero uno degli imprenditori si rende necessaria “una spending review molto più decisa”, i cui fondi “dovrebbero essere destinati alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, le imprese, i cittadini”.
“Il Governo – ha aggiunto Squinzi – non sta facendo tutto quello che sarebbe necessario per fare un salto di qualità: ritengo che per la prossima legislatura serva una legittimazione politica molto più importante”, ha aggiunto. A chi gli chiedeva se sia favorevole a un Monti-bis ha risposto: “Non faccio una questione di nomi. Mi sta benissimo anche il professor Monti purché abbia una legittimazione elettorale”.
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Re: La Questione Monti
Squizi mi piace sempre più.
(...e spero di non dovermene pentire)
soprattutto se lo confronto a quella disgraziata che c'era prima di lui.
e anche qui dice una cosa potentissima per chi la vuol cogliere:
nessuna scorciatoia per un Monti-bis.
se Monti vuol tornare a palazzo Chigi,deve sottoporsi al giudizio del popolo italiano.
(...e spero di non dovermene pentire)
soprattutto se lo confronto a quella disgraziata che c'era prima di lui.
e anche qui dice una cosa potentissima per chi la vuol cogliere:
nessuna scorciatoia per un Monti-bis.
se Monti vuol tornare a palazzo Chigi,deve sottoporsi al giudizio del popolo italiano.
Re: La Questione Monti
Ignazio Marino non ha partecipato al voto di fiducia al senato sul decreto sanità
sabato 27 ottobre 2012
IN OSPEDALE NEMMENO PIU'ACQUA; BALDUZZI PROMETTE E NON MANTIENE
E' stato tagliato un quinto del Fondo sanitario nazionale tanto che ormai ci sono ospedali, come le Molinette di Torino che non ha piu' soldi nemmeno per dare ai ricoverati le bottigliette d'acqua. In futuro cosa si dira' ai malati, di portarsi le lenzuola da casa? Ecco perché ho partecipato al corteo dei sindacati dei medici contro i tagli alla sanita', che sono ormai intollerabili.
Ci saranno 21 miliardi di euro di tagli in 3 anni mentre la maggior parte dei Paesi europei fa razionalizzazione degli investimenti e guarda a come aumentare quelli in sanita'. Noi invece siamo agli ultimi posti con Grecia e Portogallo. Ormai ci sono due sanita': una pubblica e impoverita, l'altra privata per le classi piu' ricche.
E il decreto sanita', non risolve i problemi, e, anzi e' 'uno schiaffo in faccia ai medici e resta invotabile, visto che ad esempio, si vuole fare una riforma sette giorni su sette della medicina territoriale a zero euro, quando chi ha iniziato a farlo, come la Toscana, spende 16 milioni di euro per la spesa corrente di sole 40 strutture di questo tipo che non coprono nemmeno tutto il territorio. Balduzzi dovrebbe spiegarci come fa a fare tutto questo senza un euro in piu'. Ma il ministro promette e non mantiene. Così come ha fatto proprio con il decreto: aveva promesso a me personalmente e in pubblico che ci sarebbe stato un percorso parlamentare serio sulla legge, e invece alla Camera si e' messa la fiducia su un testo alla fine scritto dal governo e lo stesso si sta per fare al Senato.
http://www.ignaziomarino.it/news.asp?id=1088
sabato 27 ottobre 2012
IN OSPEDALE NEMMENO PIU'ACQUA; BALDUZZI PROMETTE E NON MANTIENE
E' stato tagliato un quinto del Fondo sanitario nazionale tanto che ormai ci sono ospedali, come le Molinette di Torino che non ha piu' soldi nemmeno per dare ai ricoverati le bottigliette d'acqua. In futuro cosa si dira' ai malati, di portarsi le lenzuola da casa? Ecco perché ho partecipato al corteo dei sindacati dei medici contro i tagli alla sanita', che sono ormai intollerabili.
Ci saranno 21 miliardi di euro di tagli in 3 anni mentre la maggior parte dei Paesi europei fa razionalizzazione degli investimenti e guarda a come aumentare quelli in sanita'. Noi invece siamo agli ultimi posti con Grecia e Portogallo. Ormai ci sono due sanita': una pubblica e impoverita, l'altra privata per le classi piu' ricche.
E il decreto sanita', non risolve i problemi, e, anzi e' 'uno schiaffo in faccia ai medici e resta invotabile, visto che ad esempio, si vuole fare una riforma sette giorni su sette della medicina territoriale a zero euro, quando chi ha iniziato a farlo, come la Toscana, spende 16 milioni di euro per la spesa corrente di sole 40 strutture di questo tipo che non coprono nemmeno tutto il territorio. Balduzzi dovrebbe spiegarci come fa a fare tutto questo senza un euro in piu'. Ma il ministro promette e non mantiene. Così come ha fatto proprio con il decreto: aveva promesso a me personalmente e in pubblico che ci sarebbe stato un percorso parlamentare serio sulla legge, e invece alla Camera si e' messa la fiducia su un testo alla fine scritto dal governo e lo stesso si sta per fare al Senato.
http://www.ignaziomarino.it/news.asp?id=1088
Re: La Questione Monti
Questa faccenda del fondo per la non autosufficienza è semplicemente vergognosa.
E' un motivo sufficiente per togliere la fiducia a questo governo odioso ed arrogante.
Fondi per la non autosufficienza, i disabili
gravi minacciano «azioni estreme»
Dopo lo sciopero della fame, se il Consiglio dei ministri non ripristinerà lo stanziamento previsto dalla spending review
I disabili gravi e gravissimi e le loro famiglie minacciano un nuovo sciopero della fame, dopo quello durato una settimana, se non avrà risposte dal governo entro il 20 novembre. Al centro della questione uno stanziamento da 658 milioni di euro che a luglio era stato destinato alla non autosufficienza, e che poi con l'ultimo decreto della spending review era stato fatto rientrare nella disponibilità della presidenza del Consiglio per finanziare, più genericamente, il sociale (con uno stanziamento totale da 900 milioni definito «fondo Catricalà»).
L'IMPEGNO DI FORNERO E BALDUZZI - Mercoledì i ministri Elsa Fornero (Lavoro) e Renato Balduzzi (Salute) si erano recati a casa di Salvatore Usala, segretario nazionale del Comitato 16 novembre (cui aderiscono disabili gravissimi con patologie neurodegenerative come la Sla) e si erano impegnati «personalmente» a ripristinare almeno la metà di quel fondo. Nel successivo consiglio dei ministri, però, Fornero si è scontrata con le volontà del premier Mario Monti e del ministro per l'Economia Vittorio Grilli, che hanno detto no al ripristino dei fondi. Secondo ricostruzioni, la titolare del dicastero del Lavoro avrebbe anche pianto per la frustrazione.
LA LEGGE E L'ULTIMATUM - Il Comitato 16 novembre risponde a questo possibile no con un nuovo ultimatum (riprenderanno la protesta «con azioni eclatanti ed estreme», recita il comunicato), ma anche a colpi di legge. «C'è già una legge (spending review, art.23, comma 8) che dice che quei 658 milioni in via prevalente devono essere utilizzati per la non autosufficienza, prioritariamente per le gravi disabilità - spiega il vicepresidente del Comitato, Mariangela Lamanna - In italiano il prevalente di 658 è almeno 330, si evince che saranno stanziati 350 milioni. Spetterà al governo emendare il disegno di legge di stabilità stabilendo che nel fondo Catricalà di 900 milioni 350 sono per la non autosufficienza».
LE SPESE E LA PRIMA PROTESTA - Il problema dei malati allettati in casa, spesso assistiti anche nella respirazione, è anche quello delle spese comuni: vanno seguiti costantemente, anche fuori dalle ore coperte dall'assistenza sanitaria, e le apparecchiature aumentano in maniera esponenziale i consumi, per esempio, di energia elettrica. Alcune Regioni, poi, non coprono (Emilia Romagna) o non coprono interamente le cure di fisioterapia a domicilio necessarie. Il fondo per la non autosufficienza finora ha consentito loro, e ai loro familiari spesso costretti a rinunciare al lavoro, un'esistenza dignitosa. Chi è colpito da Sla, poi, spesso ha anche subito una tracheotomia e non può parlare. Pertanto, deve utilizzare un costoso comunicatore oculare (il computer che permette di scrivere con il movimento delle pupille), che al momento non è ancora disponibile per tutti i malati anche quando è a carico del Servizio sanitario nazionale. «Insomma - spiega Lamanna, che assiste una sorella, Giusi, malata di Sla da 5 anni - la sclerosi non è una malattia per poveri». Il Comitato 16 novembre si era attivato nel 2010 proprio in tal senso, con un presidio sotto al ministero dell'Economia presieduto allora da Giulio Tremonti, e a distanza di due anni non intende rinunciare alla battaglia.
Maria Strada
1 novembre 2012
http://www.corriere.it/salute/disabilit ... 2cd3.shtml
E' un motivo sufficiente per togliere la fiducia a questo governo odioso ed arrogante.
Fondi per la non autosufficienza, i disabili
gravi minacciano «azioni estreme»
Dopo lo sciopero della fame, se il Consiglio dei ministri non ripristinerà lo stanziamento previsto dalla spending review
I disabili gravi e gravissimi e le loro famiglie minacciano un nuovo sciopero della fame, dopo quello durato una settimana, se non avrà risposte dal governo entro il 20 novembre. Al centro della questione uno stanziamento da 658 milioni di euro che a luglio era stato destinato alla non autosufficienza, e che poi con l'ultimo decreto della spending review era stato fatto rientrare nella disponibilità della presidenza del Consiglio per finanziare, più genericamente, il sociale (con uno stanziamento totale da 900 milioni definito «fondo Catricalà»).
L'IMPEGNO DI FORNERO E BALDUZZI - Mercoledì i ministri Elsa Fornero (Lavoro) e Renato Balduzzi (Salute) si erano recati a casa di Salvatore Usala, segretario nazionale del Comitato 16 novembre (cui aderiscono disabili gravissimi con patologie neurodegenerative come la Sla) e si erano impegnati «personalmente» a ripristinare almeno la metà di quel fondo. Nel successivo consiglio dei ministri, però, Fornero si è scontrata con le volontà del premier Mario Monti e del ministro per l'Economia Vittorio Grilli, che hanno detto no al ripristino dei fondi. Secondo ricostruzioni, la titolare del dicastero del Lavoro avrebbe anche pianto per la frustrazione.
LA LEGGE E L'ULTIMATUM - Il Comitato 16 novembre risponde a questo possibile no con un nuovo ultimatum (riprenderanno la protesta «con azioni eclatanti ed estreme», recita il comunicato), ma anche a colpi di legge. «C'è già una legge (spending review, art.23, comma 8) che dice che quei 658 milioni in via prevalente devono essere utilizzati per la non autosufficienza, prioritariamente per le gravi disabilità - spiega il vicepresidente del Comitato, Mariangela Lamanna - In italiano il prevalente di 658 è almeno 330, si evince che saranno stanziati 350 milioni. Spetterà al governo emendare il disegno di legge di stabilità stabilendo che nel fondo Catricalà di 900 milioni 350 sono per la non autosufficienza».
LE SPESE E LA PRIMA PROTESTA - Il problema dei malati allettati in casa, spesso assistiti anche nella respirazione, è anche quello delle spese comuni: vanno seguiti costantemente, anche fuori dalle ore coperte dall'assistenza sanitaria, e le apparecchiature aumentano in maniera esponenziale i consumi, per esempio, di energia elettrica. Alcune Regioni, poi, non coprono (Emilia Romagna) o non coprono interamente le cure di fisioterapia a domicilio necessarie. Il fondo per la non autosufficienza finora ha consentito loro, e ai loro familiari spesso costretti a rinunciare al lavoro, un'esistenza dignitosa. Chi è colpito da Sla, poi, spesso ha anche subito una tracheotomia e non può parlare. Pertanto, deve utilizzare un costoso comunicatore oculare (il computer che permette di scrivere con il movimento delle pupille), che al momento non è ancora disponibile per tutti i malati anche quando è a carico del Servizio sanitario nazionale. «Insomma - spiega Lamanna, che assiste una sorella, Giusi, malata di Sla da 5 anni - la sclerosi non è una malattia per poveri». Il Comitato 16 novembre si era attivato nel 2010 proprio in tal senso, con un presidio sotto al ministero dell'Economia presieduto allora da Giulio Tremonti, e a distanza di due anni non intende rinunciare alla battaglia.
Maria Strada
1 novembre 2012
http://www.corriere.it/salute/disabilit ... 2cd3.shtml
Re: La Questione Monti
Se Monti dicesse: “Trovate quei soldi, caXXo”
di Antonio Padellaro | 4 novembre 2012
Gentile professor Monti, penso che a questa lettera non risponderà mai o forse neppure la leggerà. Non certo per mancanza di garbo. Lei è persona assai cortese e da quando gli italiani la frequentano non le hanno mai sentito pronunciare una parola men che levigata, anzi vien da pensare che la sera, prima del sonno del giusto, lei rifaccia la piega a sostantivi e avverbi con il ferro da stiro e una spruzzatina di amido. Siete tutti forbiti e irreprensibili, voi tecnici di governo.
Sere fa la tv mostrava una giornalista di “Servizio Pubblico” nel vano inseguimento di un ministro, credo fosse Profumo, per chiedergli qualcosa a proposito dei sacrifici richiesti sempre agli stessi mentre in troppi se la spassano. Domande che forse Sua Eccellenza neppure poteva percepire, immerso come sembrava in una felice condizione spirituale, del resto consona al suo cognome. E quel sorriso stampato che portava in processione, con al seguito trafelate salmerie di segretari e addetti, era già una risposta: io sono io e voi non siete niente.
Ho preferito, presidente Monti, evitare la celebre espressione del marchese Onofrio del Grillo a lei certamente nota, per uniformarmi allo stile della casa, anche se, le confesso, mi sento ribollire il sangue come, credo, tanti miei concittadini. Infatti, se sopravvive, come dicono, una certa fiducia verso la sua persona (e a ciò concorre il ricordo ancora vivido del suo predecessore), la crescente iniquità delle misure adottate dal suo governo è ogni giorno di più intollerabile. C’è un limite tuttavia che non dovrebbe mai essere superato ed è il rispetto per la sofferenza degli altri, quando questa sofferenza è oltre ogni limite. Negare trecento milioni ai malati di Sla e alle loro infelici famiglie è un atto scellerato. Trecento milioni sono una goccia nel mare della finanza pubblica, un piccolo osso da sottrarre alle fauci della casta, la metà del tesoretto che a Montecitorio non sanno come sperperare.
E non veniteci a parlare di risorse da reperire a saldi invariati o di compatibilità di bilancio, perché di fronte alla tragedia di quelle persone è più onesto mostrare la faccia di un governo “maledetto” (lo ha detto lei) piuttosto che rifugiarsi in vomitevoli scuse. Se mi leggesse, gentile professore, le chiederei: è troppo sperare di vivere in un paese civile dove un premier possa sobriamente chiedere al signor ministro dell’Economia: “Trovate subito quei soldi, caXXo!”?
Il Fatto Quotidiano, 4 Novembre 2012
di Antonio Padellaro | 4 novembre 2012
Gentile professor Monti, penso che a questa lettera non risponderà mai o forse neppure la leggerà. Non certo per mancanza di garbo. Lei è persona assai cortese e da quando gli italiani la frequentano non le hanno mai sentito pronunciare una parola men che levigata, anzi vien da pensare che la sera, prima del sonno del giusto, lei rifaccia la piega a sostantivi e avverbi con il ferro da stiro e una spruzzatina di amido. Siete tutti forbiti e irreprensibili, voi tecnici di governo.
Sere fa la tv mostrava una giornalista di “Servizio Pubblico” nel vano inseguimento di un ministro, credo fosse Profumo, per chiedergli qualcosa a proposito dei sacrifici richiesti sempre agli stessi mentre in troppi se la spassano. Domande che forse Sua Eccellenza neppure poteva percepire, immerso come sembrava in una felice condizione spirituale, del resto consona al suo cognome. E quel sorriso stampato che portava in processione, con al seguito trafelate salmerie di segretari e addetti, era già una risposta: io sono io e voi non siete niente.
Ho preferito, presidente Monti, evitare la celebre espressione del marchese Onofrio del Grillo a lei certamente nota, per uniformarmi allo stile della casa, anche se, le confesso, mi sento ribollire il sangue come, credo, tanti miei concittadini. Infatti, se sopravvive, come dicono, una certa fiducia verso la sua persona (e a ciò concorre il ricordo ancora vivido del suo predecessore), la crescente iniquità delle misure adottate dal suo governo è ogni giorno di più intollerabile. C’è un limite tuttavia che non dovrebbe mai essere superato ed è il rispetto per la sofferenza degli altri, quando questa sofferenza è oltre ogni limite. Negare trecento milioni ai malati di Sla e alle loro infelici famiglie è un atto scellerato. Trecento milioni sono una goccia nel mare della finanza pubblica, un piccolo osso da sottrarre alle fauci della casta, la metà del tesoretto che a Montecitorio non sanno come sperperare.
E non veniteci a parlare di risorse da reperire a saldi invariati o di compatibilità di bilancio, perché di fronte alla tragedia di quelle persone è più onesto mostrare la faccia di un governo “maledetto” (lo ha detto lei) piuttosto che rifugiarsi in vomitevoli scuse. Se mi leggesse, gentile professore, le chiederei: è troppo sperare di vivere in un paese civile dove un premier possa sobriamente chiedere al signor ministro dell’Economia: “Trovate subito quei soldi, caXXo!”?
Il Fatto Quotidiano, 4 Novembre 2012
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Re: La Questione Monti
L’errore più grande che ha fatto questo Governo dopo il pasticcio degli esodati/esodandi (che ora il PD deve rimediare)
è non aver tassato i proventi dello scudo fiscale in maniera adeguata,
così da ricavarne le risorse per sanare la gradualità verso la pensione.
La Fornero si farà grande del fatto che lei ora ne salvaguarda 140.000 mentre in Francia solo 100.000,
senza dire che in Francia gli anni necessari sono rimasti a 62 anni mentre lei li ha portati addirittura a 68.
Monti prima diceva che le risorse occultate in Svizzera che tornavano in Italia non si potevano tassare,
poi ha aggiunto pudicamente un 1,5%, ed ha sbagliato perchè quella virgola doveva toglierla e aggiungere al preesistente 5% un altro 15% (totale 20%).
Ora che parrebbe che i nomi degli occultatori all’estero potessero diventare pubblici,
il Governo si sta adoperando perchè rimangano segreti.
In Grecia c’è stato un giornalista coraggioso che li ha pubblicati,
che aspettano a farlo anche quì in Italia ?
E poi quando ci vuole per questo accordo per tassare una tantum i capitali in Svizzera ?
è non aver tassato i proventi dello scudo fiscale in maniera adeguata,
così da ricavarne le risorse per sanare la gradualità verso la pensione.
La Fornero si farà grande del fatto che lei ora ne salvaguarda 140.000 mentre in Francia solo 100.000,
senza dire che in Francia gli anni necessari sono rimasti a 62 anni mentre lei li ha portati addirittura a 68.
Monti prima diceva che le risorse occultate in Svizzera che tornavano in Italia non si potevano tassare,
poi ha aggiunto pudicamente un 1,5%, ed ha sbagliato perchè quella virgola doveva toglierla e aggiungere al preesistente 5% un altro 15% (totale 20%).
Ora che parrebbe che i nomi degli occultatori all’estero potessero diventare pubblici,
il Governo si sta adoperando perchè rimangano segreti.
In Grecia c’è stato un giornalista coraggioso che li ha pubblicati,
che aspettano a farlo anche quì in Italia ?
E poi quando ci vuole per questo accordo per tassare una tantum i capitali in Svizzera ?
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Re: La Questione Monti
Performance del Governo Monti, DOPO UN ANNO :
- DISOCCUPAZIONE: Passata dal 9,3% del 2011 – al 10,8% del 2012 – previsione del 2013 pari all’ 11,5% per non parlare di quella giovanile che è valutata oltre il 34%;
- RETRIBUZIONI: aumentate nel 2012 (mediamente) dell’1,40% circa – molto al di sotto dell’inflazione con una diminuzione del potere di acquisto non indifferente;
- PENSIONAMENTI: numericamente scesi del 35.5% in seguito alle precedenti modifiche DAMIANO/SACCONI (e la nuova riforma ancora non è valutabile) con forte calo degli assegni pensionistici:
se un 35% di lavoratori "pensionandi" è trattenuto sul posto di lavoro,significa che c'è un 35% IN MENO di posti di lavoro disponibile per i giovani.
- PRESTITI EROGATI DALLE BANCHE: nonostante i massicci finanziamenti Europei gli istituti hanno erogato 8MLD in meno alle Aziende e 20MLD in meno alle Famiglie;
- PRODUZIONE INDUSTRIALE: peggioramento netto del 5% rispetto all’anno precedente;
- INFLAZIONE: uno dei tassi peggiori degli ultimi anni.
- DEBITO PUBBLICO: aumentato più di 60 MILIARDI – oltre il 3% – e giunto alla soglia dei 2.000 MILIARDI di EURO (1.975 per la precisione);
- RAPPORTO DEBITO/PIL: dal 120% al 126% ;
- RAPPORTO DEFICIT/PIL: – (meno) 2,8%
- DISOCCUPAZIONE: Passata dal 9,3% del 2011 – al 10,8% del 2012 – previsione del 2013 pari all’ 11,5% per non parlare di quella giovanile che è valutata oltre il 34%;
- RETRIBUZIONI: aumentate nel 2012 (mediamente) dell’1,40% circa – molto al di sotto dell’inflazione con una diminuzione del potere di acquisto non indifferente;
- PENSIONAMENTI: numericamente scesi del 35.5% in seguito alle precedenti modifiche DAMIANO/SACCONI (e la nuova riforma ancora non è valutabile) con forte calo degli assegni pensionistici:
se un 35% di lavoratori "pensionandi" è trattenuto sul posto di lavoro,significa che c'è un 35% IN MENO di posti di lavoro disponibile per i giovani.
- PRESTITI EROGATI DALLE BANCHE: nonostante i massicci finanziamenti Europei gli istituti hanno erogato 8MLD in meno alle Aziende e 20MLD in meno alle Famiglie;
- PRODUZIONE INDUSTRIALE: peggioramento netto del 5% rispetto all’anno precedente;
- INFLAZIONE: uno dei tassi peggiori degli ultimi anni.
- DEBITO PUBBLICO: aumentato più di 60 MILIARDI – oltre il 3% – e giunto alla soglia dei 2.000 MILIARDI di EURO (1.975 per la precisione);
- RAPPORTO DEBITO/PIL: dal 120% al 126% ;
- RAPPORTO DEFICIT/PIL: – (meno) 2,8%
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