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Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:03
da mariok
shiloh ha scritto:mariok ha scritto:Non so perché, ma la candidatura di Prodi buttata così, dopo il fallimento delle larghe intese su Marini, non mi dice niente di buono.
I numeri sulla carta non ci sono. Inoltre il rischio di franchi tiratori è molto elevato.
Perché rischiare di bruciare così una candidatura di tale prestigio e valore simbolico?
E' solo un'ulteriore prova dell'incapacità di Bersani o c'è sotto qualcosa di più perverso?
Staremo a vedere.
maremmamara...ma non va mai bene niente eh.
Ne riparliamo dopo l'esito delle votazioni di oggi. Spero di sbagliarmi.
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:03
da camillobenso
La Stampa 19.4.13
Un disastro che viene da lontano
di Mario Calabresi
Il disastro a cui abbiamo assistito ieri, quello del partito di maggioranza in Parlamento che propone un suo candidato alla presidenza della Repubblica trova il voto degli avversari ma non riesce a portare i suoi, è la logica conseguenza di ciò che è avvenuto negli ultimi cinque mesi.
È figlio della mancanza di coraggio e di idee forti, chiare e comunicate in modo convincente. Per questo il Pd non ha vinto le elezioni, per questo non si è ancora riusciti a formare un governo, per questo ha una base divisa, arrabbiata, incredula o sgomenta. Perché bisogna saper dare un colore e un sapore alle cose se si vuole che gli italiani le capiscano e le facciano proprie.
Può darsi che questa sera avremo un nuovo capo dello Stato, figlio di una qualche alleanza o forse di un sano ripensamento dell’ultima ora, ma purtroppo non nato da un progetto organico e credibile su cui poggiarsi e da cui partire.
L’unica scommessa fatta da Bersani nei 53 giorni che ci separano ormai dal voto è stata quella di prendere tempo, di rinviare, nella speranza che il passare delle settimane potesse miracolosamente sciogliere i nodi irrisolti.
Già in campagna elettorale non era stato capace di dare un messaggio riconoscibile, un’indicazione di rotta per il Paese e gli italiani, una ricetta di speranza e di cambiamento comprensibile a tutti. Eppure l’uomo era dotato di buon senso, di una visione pragmatica ed efficiente e di una buona dose di ironia. Ma una sorta di paralisi e l’errata convinzione che bastasse restare fermi - distinguendosi dagli altri per sobrietà e per la serietà di non fare promesse impossibili - per arrivare naturalmente a Palazzo Chigi avevano prodotto un risultato monco e deludente.
Non averne preso atto subito, aver ripetuto come un mantra che al Pd «spetta» l’azione, o la proposta o la guida, ma senza avere poi la forza di guidare i processi (a dire il vero nemmeno di metterli in moto) ha distrutto una leadership e la tenuta di un partito e del suo mondo di riferimento.
Se non hai i numeri devi decidere con chi ti vuoi accompagnare per averli, ma il compagno di viaggio deve essere d’accordo e il percorso deve essere chiaro. Si è corteggiato Grillo e si sono inventati due presidenti delle Camere non ortodossi e non di partito per compiacere lui e tutta quella parte di opinione pubblica che in modo ossessivo riconosce valore soltanto a ciò che è nuovo e diverso. Ma ciò non è servito a costruire nessun progetto perché il Movimento 5 Stelle non ne voleva sapere di assumersi la sua parte di responsabilità. Prendere atto di questo portava a un bivio obbligato: dialogare con Berlusconi o rivendicare il diritto ad eleggersi un Presidente a maggioranza semplice per poi tornare a votare con un volto e un programma nuovi, variando insomma l’offerta politica.
Nessuna delle due strade è stata scelta, si è rimasti nel limbo continuando a vagheggiare di una terza via che permettesse il crearsi di convergenze magiche sia per eleggere il successore di Napolitano sia per dare il via a un governo di minoranza.
Tutto questo fino a un paio di giorni fa, quando – proprio nel momento in cui arrivavano aperture da Grillo – all’improvviso è emerso un accordo con Berlusconi, un accordo che doveva essere talmente forte e stringente da giustificare anche la rottura dell’alleanza con Vendola e la frattura interna al partito. Un accordo che però non è mai stato spiegato, nelle sue linee, nel suo progetto e nemmeno nelle sue conseguenze. Un accordo che portava a eleggere Franco Marini senza far comprendere all’opinione pubblica ma nemmeno ai propri parlamentari il significato e il senso della scelta.
Viviamo un tempo in cui i cittadini pretendono di capire, si sono abituati alle narrative e a dare un volto ai progetti: le chimiche partitiche, i candidati che servono solo a sbloccare altre geometrie sono incomprensibili e inaccettabili. Eppure la storia di Marini aveva elementi degnissimi che avrebbero contrastato l’ondata che si è riversata su di lui: un alpino che ha passato la vita a preoccuparsi del lavoro, un uomo dai gusti semplici che probabilmente avrebbe fatto partire il suo settennato nel Sulcis o tra le vittime dell’Ilva a Taranto. Nulla di ciò è stato offerto al Paese, se non un nome scelto da Berlusconi in una rosa che cercava un minimo comun denominatore. Così si è scatenata la rivolta, parlamentare e popolare.
Le persone, e non solo quelle che in queste ore si scatenano su twitter e facebook – con tassi di faziosità e accuse deliranti che fanno francamente spavento –, vogliono al Quirinale qualcuno di cui capiscono il senso, di cui possono apprezzare il percorso e di cui si possono fidare.
Le forze politiche hanno il diritto, anzi il dovere di scegliere, indicare e governare, è questo il senso della democrazia rappresentativa e dovremmo tenercela cara di fronte a tentazioni totalitarie di minoranze rumorose, ma per farlo devono mostrare coraggio e idee chiare. Se non si è capaci di guidare allora sarebbe giusto farsi da parte o perlomeno cercare di ricostruire la propria parte del campo partendo dal basso, restituendo la parola alla base.
In questo caso la base sono i grandi elettori della coalizione di centrosinistra, che questa mattina verranno interpellati per evitare nuove figuracce laceranti. È giusto e molto più in sintonia con i tempi e con gli umori del Paese andare a vedere qual è il nome su cui si possa coagulare il maggior numero di consensi, ma poi si chieda a tutti di rispettare lealmente l’indicazione, ripartendo da quell’altro principio basilare che si chiama maggioranza.
La Stampa 19.4.13
La Caporetto di Bersani lasciato solo anche dai suoi
Bocciato l’asse con il Pdl: nel partito c’è chi chiede le dimissioni Tabacci: “Non dovevamo far scegliere il nome a Berlusconi”
di Federico Geremicca
Una foto: l’abbraccio in Transatlantico con Angelino Alfano. Un grido fuori da Montecitorio: «Rodotà è il cambiamento, Marini il fallimento». E un affondo, quello di Michele Emiliano, sindaco di Bari. «Non c’è altra possibilità che chiedere le dimissioni della segreteria del Pd». Ed eccolo, allora, in tre immagini, il giovedì nero di Pier Luigi Bersani: una sorta di Via Crucis che, cominciata il pomeriggio del 25 febbraio, sembra non dover finire mai... Ma anche le vie Crucis hanno passaggi più difficili di altri: e le ultime 24 ore del leader Pd sono state aspre e dure. Dure come forse prima mai.
Il peggio, naturalmente, si è manifestato ieri poco dopo ora di pranzo, quando i risultati della prima votazione per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica hanno certificato quella Caporetto che Bersani temeva solo, e della quale tutti gli altri - invece - erano già sicuri: soltanto 521 voti per Franco Marini, candidato concordato tra Bersani e Berlusconi. 521 voti, una miseria rispetto ai 672 del quorum necessario per l’elezione ed ai 799 su cui poteva godere in partenza. Peggio di una sconfitta: una sorta di vero e proprio rigetto rispetto al nome proposto, all’ipotesi politica che aveva alle spalle (una intesa con Berlusconi anche per il governo) ed al metodo spiccio e solitario utilizzato da Bersani per tentare di venire a capo della complicatissima situazione determinatasi.
Appena appreso il risultato della votazione, il leader Pd ha lasciato Montecitorio per riunirsi - in un ristorante dietro Campo de’ Fiori - col solito gruppetto di fedelissimi (Migliavacca, Errani e Letta) da tempo e sprezzantemente definito il «tortello magico». Lì, il leader Pd ha cercato di fare il punto della situazione per decidere come ripartire: ma in un clima e in un contesto che si andava facendo pesante ogni ora di più. Franco Marini rifiutava di sottoscrivere qualunque dichiarazione di ritiro; i grandi elettori Pd alternavano ironie e contestazioni rispetto alla gestione di un passaggio così delicato; il centrodestra rigirava il coltello nella piaga dicendo «andiamo avanti con Marini, che alla quarta votazione ce la fa» e dalla periferia - ma perfino dal Pd di Parigi - si moltiplicavano accuse e appelli a cambiare strada ed a lasciar perdere ogni intesa con Berlusconi.
A metà pomeriggio uno sconsolatissimo Bruno Tabacci sintetizzava il disastro più o meno così: «Due giorni fa ho mandato un sms a Bersani: Pier, facciamo un solo nome - Amato - perché se andiamo da Berlusconi con una rosa ci indeboliamo e finiamo per far scegliere a lui il Presidente... Non mi ha risposto. In cambio, però, ha spaccato la coalizione e ha ottenuto che dei cinque partecipanti alle primarie solo lui voterà Marini: Vendola, Renzi, la Puppato e io, infatti, votiamo altro. Anzi, visto che sta per iniziare la seconda votazione, io comincio a scrivere il nome di Prodi fin da ora... E un’ultima cosa: ho chiamato Renzi per dargli atto della battaglia condotta a viso aperto e del coraggio dimostrato... ».
Intorno a Bersani, insomma, tutto andava lentamente decomponendosi. Il segretario dava indicazione di scheda bianca per la seconda votazione così da aver ancora un po’ di tempo a disposizione per decidere il che fare. Alla fine, però, decideva di non fare: di fronte al ribollire del partito, abdicava a ogni ruolo di direzione, convocando (pare su proposta di D’Alema) i Grandi elettori per stamane, così che decidano loro - attraverso primarie lampo - il nome del nuovo candidato Pd per il Quirinale... La confusione giungeva dunque al massimo. E così, mentre Enrico Letta proponeva a Berlusconi un cambio di cavallo - Sergio Mattarella invece che Marini - ricevendo un no, Beppe Fioroni si precipitava a palazzo Giustiniani per chiedere all’ex Presidente del Senato un passo indietro, ricevendone un altro no...
Alla fine, mentre Matteo Renzi si metteva in treno per venire a Roma e festeggiare con i suoi parlamentari la sconfitta del tandem Bersani-Marini, il leader dei democratici cercava di recuperare il recuperabile. Le richieste di dimissioni si moltiplicavano, le critiche grandinavano e trovare la rotta risultava sempre più difficile. Difficile perché il segretario sentiva l’ostilità e l’isolamento crescere intorno a lui. E intanto ancora pensava a com’era stato possibile che perfino la prima delle sue fedelissime, Alessandra Moretti, avesse bocciato la scelta di puntare su Marini, decidendo di votare scheda bianca. La più dolorosa, forse, delle schede bianche...
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:09
da shiloh
ufficiale , Pdl e Lega non partecipano alla quarta votazione, Silvio se la sta facendo letteralmente addosso.
ma meglio così:
si vota Prodi...i franchi tiratori non potranno fare scherzi visto che li si becca subito...
p.s.
e questo vuol dire anche un'altra cosa:
la mummia cinese ha paura ...dei suoi .
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:14
da Joblack
shiloh ha scritto:ufficiale , Pdl e Lega non partecipano alla quarta votazione, Silvio se la sta facendo letteralmente addosso.
ma meglio così:
si vota Prodi...i franchi tiratori non potranno fare scherzi visto che li si becca subito...
Bene, in questo modo SC di Monti è scoperta sulla Cancellieri perchè si capirà quanti quelli di Monti ex UDC non la voterà, quindi o scheda bianca o addirittura Prodi per farlo eleggere ed andare all'incasso. Casini non fa niente x niente.
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:33
da Amadeus
mariok ha scritto:shiloh ha scritto:mariok ha scritto:Non so perché, ma la candidatura di Prodi buttata così, dopo il fallimento delle larghe intese su Marini, non mi dice niente di buono.
I numeri sulla carta non ci sono. Inoltre il rischio di franchi tiratori è molto elevato.
Perché rischiare di bruciare così una candidatura di tale prestigio e valore simbolico?
E' solo un'ulteriore prova dell'incapacità di Bersani o c'è sotto qualcosa di più perverso?
Staremo a vedere.
maremmamara...ma non va mai bene niente eh.
Ne riparliamo dopo l'esito delle votazioni di oggi. Spero di sbagliarmi.
quoto mariok
non ci scordiamo che baffino piace alla pdl .
Re: chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:46
da Joblack
Ho ascoltato intervista a Casini su La7. Tò chi si rivede?
Ovviamente C. la mette dura sul voltafaccia del PD su Marini e afferma che SC voterà Cancellieri sino alla fine, ma visto che di fatto non c'è fronte comune con il Pdl e Lega che si astengono dal partecipare al voto ecco che sotto sotto si apre fronda verso Prodi sottobanco ma sicuramente in cambio di qualcosa. Vedremo
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:48
da shiloh
Amadeus ha scritto:
quoto mariok
non ci scordiamo che baffino piace alla pdl .
una conta devono pur farla.
se Prodi prende tutti o quasi tutti i voti di IBC (mi pare circa 490) possono riproporlo domani ed avrà avuto ragione chi l'ha proposto oggi.
se invece si ferma molto sotto è un disastro per il PD.
D'Alema sarebbe un ulteriore disastro per il PD.
io ,francamente ,avrei proposto Rodotà,non perchè lo preferisco a Prodi ma perchè ero sicuro di eleggerlo al primo colpo con i voti dei grillini che in questo caso avevano anche garantito la fiducia al futuro PdC da lui candidato.
ma evidentemente le cose semplici non sono di casa al Nazareno:
continua a prevalere la tesi che loro sono nel giusto e sono gli altri che sbagliano...
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 15:56
da iospero
Ogni volta che si parla di un nome condiviso sembra che ci sia solo il centrodestra , centro e il centrosinistra inciuciione, mentre in realtà tra 5 Stelle centrosinistra sinistra e più del 25% (15% è fisiologico) di elettori che non hanno votato c'è più di un terzo del paese che viene trascurato.
Non capisco ( è normale purtroppo non capirlo) Grillo , Prodi è anche lui presenrte nelle quirinarie e qlc
dei parlamentari 5 Stelle si era dimostrato disponibile.
Comunque secondo me Prodi è una scelta che compatta il centrosinistra, ma non può essere una scelta condivisa da altri. Si faccia una rosa di nomi della società civile ( Gustavo Zagrebelsky ,Cassese, ...) o anche la Bonino che chiaramente possono essere nomi condivisi e non disponibili all'inciucio.
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 16:01
da camillobenso
Tshirts della Mussolini in aula:
Il diavolo veste Prodi.
****
Commento su La7, durante lo speciale.
@r2013-04-19 16:10:37.0
la Mussolini è con la T-shirt solo per farsi vedere le tette
Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???
Inviato: 19/04/2013, 16:02
da Maucat
Che la Bonino non sia disponibile all'inciucio mi sembra poco probabile visto il suo curriculum vitae...