Questi dati dovrebbero farci riflettere :
1) se da un lato il fatto che le nostre famiglie siano le meno indebitate sembra essere positivo, dall'altro
c'è da chiedersi il perché, forse non c'è nessuno disposto a prestare soldi a causa di una scarsa fiducia nel futuro;
iospero
Stamani, i soliti amici del tavolo dei “gufi”, della Biblioteca Centrale di SSG, erano infervorati più del solito nel descrivere i guai politico-sociali che ci affliggono permanentemente. Sono anni che lo fanno. Prima se la prendevano con Silvietto e con tutti quelli che lo votavano. Poi è toccato a Monti, poi a Letta nipote e adesso a Leopoldo Paràkulos.
Ognuno di loro stamani aveva il suo tema particolare ed urgente da evidenziare.
Ad un certo punto ho dovuto interromperli e pregarli di riflettere su cosa stavano dicendo.
Sembravano i discorsi di coloro che a suo tempo avevano la nostra età nel 1939 e che facevano pochi mesi prima che l’imbianchino di Berlino prendesse Danzica.
Poi più tardi, un’amico più giovane, mi metteva al corrente del clima che si constata da queste parti.
Tutte analisi più che concrete e condivisibili, ma che non ammettono soluzioni pratiche.
Tutti pronti a formulare soluzioni teoriche, anche in questo caso più che condivisibili. Ma quando si passa alla pratica ci si accorge che gli esempi non sono realizzibili per vari motivi.
Non che non si possano realizzare per mancanza di mezzi o capacità tecnica e culturale non sufficiente ed adeguata. Ma perché il degrado generale e i multiformi interessi di corporazione diffuse su tutto il territorio nazionale non lo consentono più.
Quando una società, una comunità, arriva a questi limiti non è più in grado di autorigenerarsi, di autoriformarsi.
Per ripartire di nuovo si deve verificare un evento straordinario esterno.
L’ultimo in ordine di tempo che ci riguarda per gli effetti pratici è la stata la Seconda Guerre Mondiale che ci ha permesso, grazie alla presenza militare sul nostro territorio delle Forze Alleate, di passare dal sistema fascista al sistema Repubblicano.
Un nuovo cambiamento lo abbiamo avuto ai tempi di Mani Pulite. Ma quello è stato l’esempio pratico che da soli non siamo in grado di cambiare. La magistratura ha fatto un certo repulisti della classe dirigente, ma fino ad un certo punto.
Non poteva fare fuori tutti coloro che se lo meritavano, perché altrimenti saremmo rimasti senza classe politica.
Di conseguenza ha effettuato una scrematura superficiale. Il sistema che ha portato alla marcescenza la Prima Repubblica è subito ripartito. La presenza poi di Silvio Berlusconi ha favorito da subito il degrado della politica italiana.
Mario Monicelli, che IFQ domenica scorsa ha definito l’uomo che più di altri aveva capito gli italiani, in un’intervista sollecitava una rivoluzione a fronte del permanente marciume all’italiana.
Solo che il grande maestro non ha compreso che gli italiani non sono portati né per le rivoluzioni, né per le guerre civili. Gli italiani tirano a campare in attesa che qualcuno risolva i problemi per loro.
https://www.youtube.com/watch?v=o0SpnGTsZ30
Per questo, caro iospero, il futuro non è incerto ma incertissimo e di conseguenza diventa difficile prestare soldi a tutti i livelli.