Modello ALBA come alternativa all’Europa
E’ stata una giornata molto importante quella di sabato. Presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari è andato in scena un incontro dal titolo “L’alba di una nuova europa”, organizzato dal Movimento 5 Stelle.
Già nel titolo si trovano indici che chiariscono lo scopo dell’evento e il messaggio che i pentastellanti, in primis con le figure di Manlio Di Stefano e Alessandro Di Battista, hanno voluto lanciare.
1 – Alba, o meglio ALBA, cioè l’acronimo dell’Alleanza Bolivariana per le Americhe, l’unione economica e sociale dei paesi del sudamerica, che potrebbe rivelarsi un modello interessante da poter riadattare nell’attuale Europa.
2 – Europa, appunto. Tema più che mai in voga nella scena politica nazionale. Quell’Europa che oramai molti paesi della periferia del continente vedono come il male assoluto: un’unione fondata sullo strapotere finanziario della Troika e completamente asservita ai dettami di Washington.
3 - Alba intesa come inizio: “Un nuovo percorso che sia in grado di traghettare il paese verso un nuovo modello politico”, affermava Di Stefano durante l’apertura dell’incontro. Un progetto politico innovativo, in contrasto con le politiche renziane ma diametralmente opposto a quello della Lega di Salvini.
PRIMO TEMPO – L’incontro è stato diviso in due parti. La prima ha avuto un taglio più accademico, un ruolo introduttivo che ha permesso la discesa nel particolare che è avvenuta nella seconda parte.
E’ intervenuto Gianni Minà, storico giornalista che ha descritto per anni i cambiamenti dell’America Latina, che ha usato toni molto forti nei confronti dell’informazione occidentale. “L’informazione sull’America Latina è vergognosa, essendo a comando di Washington e della Nato”, ha dichiarato tra gli applausi dei presenti lanciandosi in numerose invettive contro l’egemonia americana nel nostro continente.
Dopo Gianni Minà ha preso parola Luciano Vasapollo, docente di economia presso la Sapienza e direttore del centro studi Cestes, che ha presentato alcuni punti per una possibile uscita dall’Euro: “Non si può uscire come singolo paese, perchè si verrebbe travolti dalla speculazione finanziaria”, ha spiegato. “Serve un’alleanza tra i PIGS (Portogallo, Grecia, Spagna, Italia n.d.r.) e la creazione di una moneta virtuale compensativa degli scambi economici. E naturalmente la nazionalizzazione del sistema bancario e dei settori strategici.”
Ha inoltre chiesto un applauso per dimostrare la vicinanza dei presenti al governo Maduro, sotto attacco dell’ “imperialismo nord americano”.
A seguire è intervenuto Di Battista, accolto dall’ovazione dei presenti. “Renzi è più pericoloso di Berlusconi. – ha esordito – Il secondo aveva come padrone solo se stesso, mentre l’attuale premier deve rispondere alle lobby del petrolio e della grande distribuzione nord americana.” Di Battista ha molto insistito sul carattere post ideologico del Movimento 5 Stelle, ma ha salutato con affetto le delegazioni dei paesi del sud america presenti all’appuntamento, ribadendo la vicinanza al governo “sovrano” di Maduro ed evidenziando le ipocrisie occidentali.
“Riteniamo pericoloso il Venezuela e intanto stringiamo accordi con l’Arabia Saudita, dove le donne non possono guidare e mancano i diritti civili di base”.
Sui futuri scenari politici Di Battista si è detto favorevole a eventuali accordi programmatici con partiti esteri, come Syriza, ma ribadendo la volontà di uscire dall’euro per l’effettiva realizzazione del progetto che “deve prendere spunto dall’esperienza latinoamericana, ma tenendo conto delle differenze con l’Europa”. -
SECONDO TEMPO - L’ultima parte è stata dedicata completamente all’illustrazione del modello ALBA, e ha visto protagonisti esponenti di alcune nazioni latino americana: Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Cuba e Venezuela.
A fare da collante ci ha pensato Bernardo Álvarez , Segretario Generale ALBA, che ha introdotto il discorso spiegando ai presenti la nascita dell’alleanza e i principi cardine su cui si basa la struttura.
L’ALBA nasce nel 2005 come opposizione al modello imposto dagli Stati Uniti, l’Alca, il trattato per il libero commercio, che avrebbe distrutto le economie dei paesi dell’America Latina, privandoli di ogni forma di indipendenza.
“Abbiamo cominciato a pensare controcorrente e ad essere indipendenti. Ma non è stato tutto così semplice. All’inizio venivamo derisi. L’ALBA era oggetto di scherno tra le organizzazioni internazionali, non venivamo presi sul serio.”, ha spigato Álvarez. Poi le cose sono incominciate a cambiare, con la vittoria dei partiti di sinistra in tutto il continente sudamericano, che sono andati ad unirsi al processo di unione iniziato dal Venezuela di Chavez e la Repubblica Cubana di Fidel Castro e che ormai conta 8 paesi
INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ - Queste le due parole più ripetute dagli esponenti politici delle nazioni sudamericane presente. L’ALBA è completamente diversa dal modello classico di organizzazione transnazionale.
Fondata sul concetto della solidarietà, ha una struttura flessibile che permette ai diversi paesi di riunirsi per ogni tipologia di tematica da affrontare, tenendo conto dei sacri principi della “orizzontalità e uguaglianza” dei paesi membri.
I primi obiettivi sono stati la lotta all’analfabetismo, piaga oramai sconfitta nella quasi totalità del continente, e l’istituzione di un sistema sanitario gratuito ed accessibile a tutti.
L’importanza economica per la spesa sociale che possa garantire una vita dignitosa anche alle popolazioni più povere è una prerogativa imprescindibile, che supera ogni vincolo di bilancio di matrice occidentale. Così come il processo di integrazione tra le popolazioni, per continuare l’idea della Grande Patria latino americana figlia della rivoluzione bolivariana.
NUOVO INIZIO - Giornata di carattere storico per il Movimento 5 Stelle che aveva esteso l’invito anche agli altri partiti politici, che hanno preferito glissare.
Dopo un assestamento iniziale che si può ritenere naturale per una forza politica passata dallo zero al 25% dei voti, il Movimento ha ora un nucleo compatto in parlamento e tra gli elettori per poter lanciare un progetto politico ambizioso.
L’avvento della Lega nazionale di Matteo Salvini ha portato via una parte di elettorato grillino che aveva scelto i pentastellati due anni fa come voto di protesta. Questo processo, che provocherà una flessione in termini percentuali, permetterà d’altra parte ai 5 stelle di gettare le basi di un processo ben più costruttivo dei ripetuti attacchi alla casta.
Il progetto ALBA è sicuramente difficile, anche perchè sono imprescindibili alleanza forti internazionalmente.
Ad una rapida disamina del panorama europeo, i partiti che più si avvicinano al modello proposto sono Syriza e Podemos. Entrambi alla luce della ribalta, il primo al governo in Grecia e il secondo forte al primo posto nei sondaggi spagnoli, i due partiti potrebbero trovare molti punti di contatto con il disegno politico proposto dai 5 stelle, ma il dialogo è ancora in fase embrionale.
Quel che è certo è che dopo una fase di stallo istituzionale, il Movimento 5 Stelle sembra esser pronto a tornare a far parlare di se, portando un nuovo dinamismo all’interno della scena politica italiana sempre più caratterizzata dall’egemonia renziana.
Lorenzo Zacchi – @LorenzoZacchi
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