Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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IL PUNTO – La destra



Stamani, Maria Stella e Strisce Gelmini, ha dichiarato che il leader maximo del Centro Destra rimane Silvio Berlusconi.

Tra qualche giorno il Silvietto nazionale compirà 79 anni. Lui si spaccia per Superman. II suo ex medico personale Umberto Scapagnini, si era spinto a pronosticare che Silvietto poteva vivere fino 120 anni.

Lui se ne è andato a nel 2013 a 72 anni. Silvietto si sarà toccato.

Il Tg3 delle 19,00 nei titoli ha annunciato che oggi tre parlamentari di FI hanno abbandonato il partito per Verdini (P2 - ndt).

Poi manda in onda un’intervista a Paolo Romani, in cui afferma con termini molto diplomatici, che la sensazione è che siano stati comprati.

Quasi certamente ha ragione sapendo come funziona l’ambaradan e la reputazione di Verdini. Ma detto da lui, diventa evidente che gli italiani non abbiano più interesse ad andare a votare.

E’ vero che gli italiani hanno dimenticato i tempi in cui queste manovre illecite le facevano quelli del PdL agli ordini della mummia cinese, ma Razzi è sempre in giro a rammentare l’illecito mercato, e la sentenza De Gregorio non è ancora stata pronunciata.

Nelle Pinocchiocrazie tutto è lecito.

Indicare Silvietto come l’uomo del futuro è semplicemente ridicolo. Ma in questa Italia decadente, il ridicolo è la normalità.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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IL PUNTO – La destra


Al Tg7 delle 20,00 anche un Gasparri super accalorato al Senato ha denunciato la comprevendita di voti.
camillobenso
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IL PUNTO – La destra



Forza Italia sta vivendo un’altra fase del suo naturale decadimento. Un processo invitabile perché un partito fondato sugli interessi del solo capo poi prima o poi deve finire solo in questo modo. Berlusconi non ha saputo né voluto costruirsi il suo erede perché la sua forte personalità non lo permette.

Non è nella sua indole veder perdere pezzi di FI, ma sa di non poterci fare niente. Si è sempre circondato di mezze calzette, pronti sempre alla riverenza verso il capo che gli gettava gli ossi da rosicchiare e di conseguenza la fine non può essere che questa.

Un tempo aveva puntato su Algerino Alfano, perché era il migliore yes man della banda, ma poi, quando ha tentato di mettergli in mano il partito si è accorto che era solo un peracottaro di primordine e l’ha abbandonato.

Poi ha pensato ad un altro fedelissimo yes man come il Gabibbo bianco Toti, facendo un uovo buco nell’acqua.

Avrebbe dovuto puntare su La Qualunque, suo vero erede in spirito. Un cacciaballiere cosmico ineguagliabile. Perché non lo abbia fatto non ci è dato da sapere.

Tanto è vero che Susanna Turco su L’Espresso produce un’ottima analisi del fu partito del Caimano. In cui si può leggere:

Il centrodestra, per vent’anni unito nel suo nome, nel suo nome non riesce più a riunirsi. E anzi è pronto a dividersi in due tronconi, ma stavolta sul nome del suo competitor: pro-renziani e anti-renziani. Proprio come una volta fu per berlusconiani e antiberlusconiani

Ormai da questa parte si rendono conto che non ci sono piu’ ossi da rosicchiare e nella tradizione che risale al dopo 25 luglio 1943, e all’esperienza della Repubblica Sociale Italiana(RSI) di Salò proseguita nell’esperienza democristiana per mezzo secolo, i topi quando vedono che la nave affonda l’abbandonano in cerca di una nuova stiva dove trovare cibo per cibarsi.

L’articolo di Susanna Turco su L’Espresso.it:

Analisi
Il lento declino del Berlusconi politico
E il centrodestra non sa più dove andare

La compravendita al contrario, Verdini che sfila eletti per portarli nelle sua fila, l'indecisione tra Salvini e Renzi, la leadership inerte, le riunioni annullate "perché non avrei niente da dire". Mentre B. pensa solo al Milan e alle tv, Forza Italia è allo sbando
di Susanna Turco
24 settembre 2015

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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IL PUNTO – La destra



Malgrado il tema dei migranti, che sembra possa durare per i prossimi 20 anni, dai dati dei sondaggi di Ixè di ieri per Agorà, che vanno comunque presi con le debite molle in quanto, lo si era capito, ma il Prof. Amadori il 24 agosto scorso lo aveva confermato, Ixè è vicino a quello che in molti sostengono essere il Centrosinistra, con la Terza Rete (Renziana) di supporto, fornisce dati differenti da altri istituti di rilevamento, la Lega salviniana sembra aver arrestato la sua fase espansiva.

Il che è facilmente compressibile. La propaganda malpancista dell’ex palo della Banda dell’Ortica ha raggiunto il numero massimo di persone tricolori che soffrono della situazione dei migranti.

Dato che tutto funziona sulle affinità elettive, non essendoci fatti eclatanti relativi ai migranti che possono fare cambiare idea ai delusi del Centrodestra, ma anche qualche Centrosinistra nostrano potrebbe farlo perché preferisce Salvini a Grillo, per il momento il capo di “Ruspa continua”, segna il passo.

La destra pertanto presenta i suoi limiti dimostrando nei fatti di non avere più un partito che da solo possa permettersi di poter vincere le elezioni.

Sarà quindi obbligatorio, se il Cd intende concorrere alla guida del Paese, che venga cambiata la legge elettorale appena varata, l’italicum, in cui il premio di maggioranza venga attribuito alla coalizione e non al singolo partito.

Ma sarà dura a spuntarla perché La Qualunque ha puntato proprio su questo per poter diventare ufficialmente duce per acclamazione diretta, visto che tuttora con la inspiegabile cacciata di Letta rimane un usurpatore.

Ma anche una nuova alleanza di Centrodestra non sarà cosa facile perché chi è stato agli ordini per vent’anni del ducetto di Hardcore, non digerirà tanto facilmente che la guida sia presa dal partito stampella del passato ventennio.

Anche perché Salvini non ha il carisma di Sirvio, e in quanto a simpatia può piacere solo ai sassi e ai legaioli.

Tempi duri, quindi, per il futuro del Centrodestra.

Aspira a guidare il nuovo Cd anche la buona Passera, ma con il suo partitino difficilmente potrà aspirare alla leadership, in questo ambiente di fascioleghisti associato alla parte più retriva dello zoccolo duro berlusconiano.


Poi, per guidare quella masnada ci vuole un duro e non un tizio dai modi da gentleman, come Passera.

Anche Arfio(Alfio Marchini di Roma) si è proposto di recente alla guida del Cd. Farà colpo sulle donne perché è uno che piace nel settore femminile, ma in quella congregazione di maltrainsema, non avrà vita facile, perché per tenerli uniti ci vuole un nuovo Berlusconi. A suo modo un duro, ma anche uno con tanti soldi da poter distribuire o comprare a secondo delle necessità, come sta facendo oggi Verdini.

Essendosi spostato a destra l’asse del Cd, solo eventi clamorosi dal punto di vista sociale legato ai migranti, potrà tenere unita quella coalizione di Brancaleone.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

IL SOSPETTO


Il sospetto è solo personale. Non ho prove in merito.

Forza Italia è destinata al declino. Verdini ne è consapevole e salta sul carro di La Qualunque per dare vita al Partito della Nazione per dare vita ad una nuova stagione politica italiana.

Lo aveva già fatto con Sirvio anni fa.


Ma a Sirvio non va giù.

Un modo elegante ed efficace per mettere in difficoltà Denis è quello di propagandare che il suo arrivo nelle fila di Matteuccio è una iattura pazzesca.

Chi meglio della Ghisleri può attuare questo piano?

Infatti ecco pronto un sondaggio che quantifica cosa può succedere nel caso che Verdini entri nel giardino del Pd.



Sondaggio Ghisleri, M5s primo partito

Lo scioglimento di Ncd nel Pd fa male al partito di Matteo Renzi. Parola di Alessandra Ghisleri, storica sondaggista del Cavaliere che ha fatto una ricerca per gli azzurri simulando un panel sul cosiddetto partito della Nazione formato da Renzi, appunto, Alfano e Verdini. I dati sono riportati dal Mattinale di Renato Brunetta e ripresi da Huffingtonpost e Fatto. Il Movimento 5 Stelle sale al 31,6 per cento; centrodestra (Berlusconi, Lega di Salvini e Fratelli d' Italia-An di Meloni) al 29,1 per cento; Partito della Nazione (Pd e Moderati per Renzi) al 25,1; Listone di sinistra (Bersani, Sel di Vendola, Civati, Coalizione sociale di Landini, Rifondazione, Verdi) al 12,7 per cento. L'indecisione o astensione è primo partito con il 37,8.
Insomma, stando al sondaggio della Ghisleri il Pd non arriverebbe al ballottaggio (come previsto dall'Italicum) qualora il partito vincitore non raggiungesse la soglia del 40 per cento. Un dato che viene confermato dall'altro sondaggio sempre della Ghisleri a Ballarò su Rai3: Pd al 32 per cento; M5S al 26; Lega al 15; Forza Italia al 12,5; Fratelli d'Italia al 4,1; Sel al 3,6; Altri di sinistra (Civati e Landini) al 3,5; Area popolare (Ncd eUdc) al 2,5. Astensionismo: 38,5.
01 Ottobre 2015

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... rtito.html


Paolo si lecca i baffi!!!!!!
cielo 70
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da cielo 70 »

Voglio vedere che fanno.
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

cielo 70 ha scritto:Voglio vedere che fanno.
Certamente sono una grossa incognita ma che abbiamo davanti come alternativa? Non abbiamo una sinistra tale su cui dare inizio ad un cambiamento. Quali sarebbero costoro a cui dare credito? Non ne vedo e se questo dipende dalla mia miopia si facciano avanti concretamente.

Se dovessimo ora andare ad un ballottaggio e ci trovassimo Berlusconi. Renzi o i 5stelle chi mi consiglieresti fra questi a dare il mio voto? Non avranno obiettivi a medio e lungo raggio ma chi ce li ha in questo momento.

Se invece dovessimo confrontarci sulla onesta politica e non solo, chi mi consiglieresti votare chi?

Siamo in un bel casino e se ci siamo certamente le colpe non le possiamo addossare solo a costoro perché non son altro che l'espressione del popolo. Magari bue ma sempre un popolo.

E la sinistra dov'era in tutto questo tempo?

E noi dove eravamo?

Nell'astensionismo o a fare partitini insignificanti?

NOI, in che cosa abbiamo contribuito in tutto questo tempo?

E guardate una cosa: Tutto questo non e' nato dall'alto ma e' gran parte un frutto che viene dal basso per aver abbandonato la gestione della cosa pubblica in cambio di illusioni materiali .

mi fermo qui.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Ciao camillobenso.Leccarmi i baffi!!!!!!!!!
Certamente in centrosinistra con Renzi ha toccato l'apice di non essere di sinistra.Anzi è più di destra di Berlusconi.
Abbiamo un piccolo dittatore non eletto da nessuno che ci governa.
Il M5S si è dimostrato un movimento più di sinistra, della sinistra vera.
Con gli stipendi ecc......Il centrosinistra si è dimostrato in vari casi di non rappresentare più nessuno.
Il M5S voleva la riduzione dei parlamentari alla camera.Le votazioni hanno detto NO.
Il M5S questi giorni ha portato a casa l'assicurazione auto tariffe uguali in tutta Italia.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10 ... re/673779/
https://www.facebook.com/franco.corrado ... nref=story

https://www.facebook.com/ptommasin

https://www.facebook.com/nicola.morra.63?pnref=story

https://www.facebook.com/tzetze.politic ... nref=story
Ciao
Paolo11
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Riforme, Gianfranco Pasquino: "Sono tutte sbagliate". Il futuro sorride a Beppe Grillo. "La sinistra? Vive di nostalgia"
, L'Huffington Post

"Tutte le riforme sono sbagliate. Alcune lo sono nel loro impianto stesso; altre lo sono nelle probabili conseguenze". Il politologo Gianfranco Pasquino boccia le riforme costituzionali in corso di votazione al Senato e in un'intervista a ItaliaOggi critica la strategia di Matteo Renzi, preconizza un futuro a 5 Stelle e bolla la sinistra italiana come una formazione nostalgica senza leader né idee.

La posizione più critica è riservata alle riforme - dall'Italicum al nuovo Senato, dalle Province ai referendum - perché "il pacchetto di riforme Renzi-Boschi comprime e riduce il potere elettorale dei cittadini. Non restituisce affatto lo scettro (della sovranità popolare). Al contrario, lo ammacca, per di più, senza nessun vantaggio per la funzionalità del sistema politico". Elementi che sono stati superati dagli "scontri dentro il Pd e dai trasformisti che si affollano alla corte del fiorentinveloce".

Secondo Pasquino non è da salvare nulla. "L'Italicum è una versione appena corretta del Porcellum. Se il bicameralismo imperfetto va superato, allora la vera riforma è l'abolizione del Senato, non questo bicameralismo reso ancora più imperfetto e pasticciato". Il modello migliore sarebbe il Bundesrat. L'Italicum, prosegue Pasquino, "darà una maggioranza assoluta ad un partito, sottorappresenterà le opposizioni, produrrà una Camera dei Deputati fatta per almeno il 60 per cento, forse il 70, di parlamentari nominati che non avranno nessun bisogno di rapportarsi ad elettori che neppure li conoscono. Pertanto, l'Italicum aggraverà la crisi di rappresentanza". Secondo il professore manca un pronunciamento della Consulta che "dovrebbe bocciare le candidature multiple e imporre una percentuale minima per l'accesso al ballottaggio".

Per quanto riguarda il referendum, oggi "l'art. 138 è limpido. Il referendum costituzionale è facoltativo. Può essere chiesto (qualora la riforma costituzionale non sia stata approvata da una maggioranza parlamentare dei due terzi) da un quinto dei parlamentari oppure da cinque consigli regionali oppure da 500 mila elettori. I referendum chiesti dai governi, da tutti i governi, compreso quello di Matteo Renzi, sono tecnicamente dei plebisciti, fra l'altro monetariamente costosi, e sostanzialmente inutili tranne che per il capo di quel governo. Populisticamente dirà che il popolo è con lui. È lui che lo interpreta e lo rappresenta, non le minoranze dentro il Pd, non l'opposizione politico-parlamentare, meno che mai i gufi. È dal popolo che lui sosterrà di avere avuto quella legittimazione che gli manca da quando produsse il ribaltone del governo Letta. Ovviamente si tratta di un inganno".

Sul fronte del capo dello Stato, poi, "temo che sarà ingabbiato - dice ancora Pasquino a ItaliaOggi - Non nominerà il presidente del Consiglio poiché questi sarà automaticamente il capo del partito/lista che ha vinto il premio di maggioranza, e pazienza. Ma, più grave, non potrà sostituirlo. Il sistema s'irrigidisce e quindi può anche spezzarsi rovinosamente. Non potrà, il presidente della Repubblica, neppure opporsi alla richiesta faziosa di scioglimento del parlamento. Altro irrigidimento, altro rischio. Potrà, però, bella roba senza nessuna logica istituzionale, nominare cinque senatori nella camera delle regioni".

Pasquino definisce "una grossa bugia" quella che arrivano le riforme dopo decenni di immobilismo. "Nei 30 anni anteRenzi abbiamo fatto due riforme elettorali, una bella legge per l'elezione dei sindaci, due riforme costituzionali del Titolo V e siamo anche riusciti a introdurre le primarie. Tutte riforme brutte? Ma quelle che ci stanno arrivando addosso sono almeno belline? Proprio no".

Il politologo si lancia poi in previsioni sul futuro. Nel 2018 "il vecchio Berlusconi sarà certamente fuori gioco", per motivi anagrafici, spiega, mentre Matteo Salvini "sarà pimpante, battagliero, con una nuova felpa colorata, ma consapevole di non potere vincere da solo e altrettanto consapevole che la sua politica gli impone di correre da solo per prendere tutti i voti che può, che saranno molti, ma non abbastanza". Dal canto suo Beppe Grillo "è il giocatore che si trova nelle condizioni migliori. Stando così le cose, continuando l'insoddisfazione degli italiani nei confronti della politica, dell'euro, dell'Unione europea, e rimanendo il premio in seggi da attribuire a partiti e/o liste singole, il candidato di Grillo alla presidenza del Consiglio andrà al ballottaggio e parte dell'elettorato italiano gli consegnerà il proprio pesante voto di protesta. Ne vedremo delle belle".

E la sinistra? "La sinistra non sa e non vuole ricomporsi - risponde Pasquino - Non ha nessun punto programmatico forte. Non ha neppure un leader attraente com'è Tsipras in Grecia, o com'è Pablo Iglesias di Podemos in Spagna. La sinistra italiana testimonia la sua nostalgia (non quella degli elettori) e si crogiola nella sconfitta, tutta meritata".
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

IL PUNTO – La sinistra



Ho fatto il PUNTO sulla destra, ora diventa tutto più facile nel cercare di fare il PUNTO della sinistra.

Che la sinistra abbia toccato il fondo mi sembra evidente che questo fenomeno sia visibile da anni.

Adesso che ha toccato il fondo bisogna cercare di ripartire. E qui le difficoltà intrinseche vengono fuori tutte quante.

Quindi la domanda sorge spontanea : COME SE NE VIENE FUORI? COME SI RIPARTE?

CONTINUA
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