soloo42000 ha scritto:>>Caro camillobenso se hai sentito il TG3 Renzi è andato al colloquio con MONTI
Si vede che Napolitano ha invitato Monti a sentire Renzi.
Si preparano a far fuori Bersani e a fare l'inciucione con la PdL.
soloo42000
Ad ognuno il suo Alfano…………Dacci oggi il nostro Alfano quotidiano
Quando il Caimano scende in campo quasi 20 anni fa, non ha nessuna esperienza politica, e meno che meno dell’arte della diplomazia. Si è sempre creduto un padreterno e ai padreterni la diplomazia non serve, loro comandano e basta.
Qualcosa della politica la conosceva di striscio in maniera indiretta. I suoi contatti con il potere politico, il CAF e non solo, erano di natura prettamente corruttiva. Io ti do e tu mi dai. Un’arte di cui era diventato un grande esperto, da quando lanciato nel mondo dell’edilizia, come ama sempre raccontare, si presentava agli assessori comunali con l’assegno in bocca.
Il suo impatto con la politica avviene a 56 anni, ed oltre ad essere un grande esperto di corruzione, ha una grandissima esperienza in manipolazione d’uomini.
Un’esperienza maturata al vertice delle sue aziende. Per ottenere fedeltà, ha sempre applicato la teoria dei manuali. Mettere in concorrenza tra di loro i giovani vogliosi di salire. Due di essi, due aggregati, erano entrambi convinti di essere i delfini al momento del suo abbandono della politica, Casinis e Finis.
Lo abbandoneranno quando si accorgono di essere stati completamente usati.
Via loro, la scelta del suo vice cade su un giovane quarantenne di Agrigento, voglioso di emergere a tutti i costi, un carabiniere nato, fedele nei secoli.
A differenza dei due “cugini” bolognesi, Angelino, è molto più docile e per niente scaltro. E’ il tipo adatto per sottostare alla sue manovre. Angelino subisce nel tempo umiliazioni di tutti i tipi. Un altro uomo al suo posto con un minimo di dignità e spina dorsale gli avrebbe subito cantato la canzone tanto cara ad Albertone: “Te c’hanno mai mannato a quel paese,..c’è tanta gente che ci và…”
Ad ognuno il suo Angelino quindi.
Il Pd meno “l”, c’ha anche lui il suo Alfano.
E’ ancora più giovane di Angelino, ma soffre di un’incontenibile voglia di potere.
Ad Hardcore, alla Villa imperiale non ci vai per conto tuo, ci vai solo per chiamata di sua maestà l’imperatore. A maggior ragione se sei del partito avversario.
E l’imperatore gli occhi sul giovane sindaco gigliato ce li aveva posati. Un rampante di quel tipo gli sarebbe piaciuto averlo nelle sue fila.
Chi da queste parti ad Hardcore ci è stato, racconta che l’imperatore immancabilmente ti trascina nella ricreazione prolungata dei racconti sulla sacra passera, di cui lui è la Treccani vivente. Ma è anche sempre prodigo di consigli per come salire ai vertici della politica.
All’imperatore serviva un figliolo sveglio ed accecato di potere, nel campo avverso. Da qui la convocazione in San Martino.
Un mese prima il giovane sindaco si era imposto all’opinione pubblica con la zia Leopolda I, dichiarando di voler rottamare il gotha del Nazareno.
Quale migliore occasione per il vecchio manipolatore d’uomini di avere un amico nel campo avversario che gli fa fuori gli avversari, ma soprattutto quel fastidioso cardinal Richelieu-Dalemix che non è riuscito a stortare come intende lui.
Ma l’operazione “Rottamazione I” non va in porto, malgrado i poteri forti abbiano messo gli occhi sul giovane toscano assetato di potere che voleva fare il salto della quaglia da Firenze a Palazzo Chigi, senza passare dalla via principale.
I poteri forti si fanno sentire con lui e lo invitano a Milano in un’incontro a porte chiuse e gli scuciono 5.000 euro a testa come “sostegno” per la campagna elettorale.
Anche loro come l’imperatore di Hardcore hanno individuato che il sindaco gigliato è un destro naturale che sa camuffare bene la sua natura spacciandosi di “sinistra”.
Il Renzino è l’ometto che fa anche per loro, se batte Pierloden. Non che Pierloden non sia malleabile. Ma vuoi mettere, Pierloden proviene dalla “sinistra”, mentre il Renzino da destra.
Ci si intende meglio su certi problemucci.
Sconfitti alle primarie piddine e sconfitti alle elezioni con il flop di Monti, i poteri forti tornano alla carica. Ed ecco che il Renzino torna ad essere l’uomo “utile”.
Far fuori Bersani è utile, perché i “moderati” piddini potrebbero indicare lui come salvatore dei nuovi democristiani sconfitti in campagna elettorale.
Per di più l’alleanza con il Pdl per il Renzino è un fatto naturale, non occorre forzarlo.
Adesso i poteri forti tornano a sperare. Anche Monti, il loro agente mandatario torna a sperare.
Vediamo cosa succede oggi nella riunione “Dei lunghi coltelli” del Nazareno prevista per oggi.