quo vadis PD ????
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Re: quo vadis PD ????
Spero il M5S ci ripensi.
Di Pietro è l'unico dei leader che Grillo non cita quasi mai, penso che un accordo potrebbero trovarlo per salvare il paese.
Mi pare l'unica.
Oh, ieri al lavoro ho sentito le parole di un esponente pd (non ne ricordo il nome, pardon) che ha detto chiaramente che se si alleano con casini lui se ne va.
Spero lo facciano in tanti. Li mollino i d'alema, le bindi, i bersani ormai ridotti a marionette, i fioroni (PUAH!).
Affanculo, tutti quanti.
(oh, baffetto, suora eccetera, il vaffa è stato depenalizzato, che peccato, non potete querelarmi. Attaccatevi!)
Di Pietro è l'unico dei leader che Grillo non cita quasi mai, penso che un accordo potrebbero trovarlo per salvare il paese.
Mi pare l'unica.
Oh, ieri al lavoro ho sentito le parole di un esponente pd (non ne ricordo il nome, pardon) che ha detto chiaramente che se si alleano con casini lui se ne va.
Spero lo facciano in tanti. Li mollino i d'alema, le bindi, i bersani ormai ridotti a marionette, i fioroni (PUAH!).
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: quo vadis PD ????
Rifiutandosi, giustamente per la sua natura di comprendere ex di tutte le parti, di fare alleanze si condanna da solo. Potrà andare in Parlamento a fare opposizione, ma non sarà mai un partito di governo.
questo è un ossimoro .... in realtà è un partito che nasce come coagulo di elettori nauseati di altri partiti , ovvero di ex qualcosa, e la cosa vuoi o non vuoi si riverbera su quelli che sono/saranno i deputati ...che siano incensurati è la sola novità.
m5s , o prende il 51% dei voti ( e non mi pare il caso by now ) o chi lo vota avrà in cambio un pò di sceneggiate in aula, urla, cartelli con scritto "vergogna" , "ladri" e "vaffa".
come voto non è Nè utile , nè inutile, sicuramente è inefficace.
aggiungerei un "purtroppo", anche se Grillo non mi piace per niente.
questo è un ossimoro .... in realtà è un partito che nasce come coagulo di elettori nauseati di altri partiti , ovvero di ex qualcosa, e la cosa vuoi o non vuoi si riverbera su quelli che sono/saranno i deputati ...che siano incensurati è la sola novità.
m5s , o prende il 51% dei voti ( e non mi pare il caso by now ) o chi lo vota avrà in cambio un pò di sceneggiate in aula, urla, cartelli con scritto "vergogna" , "ladri" e "vaffa".
come voto non è Nè utile , nè inutile, sicuramente è inefficace.
aggiungerei un "purtroppo", anche se Grillo non mi piace per niente.
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Re: quo vadis PD ????
Non si vede chiaramebnte come andrà a finire, aspettiamo che facciano questa legge elettorale, se saranno capaci ( perchè gira e rigira se M 5 Stelle prenderà più del 20% non c'è legge elettorale che li salvi ).
Iio non sarei così preoccupato per il fatto che 5 Stelle non vuole allearsi con nessuno, perchè alla fine quello che conterà saranno i voti favorevoli per le cose da farsi e i voti contrari per le cose da non farsi e soprattutto la risonanza mediatica che quei voti potranno avere nel Paese.
Ad esempio la proposta di legge per quorumzeropiùdemocrazia come verrebbe accolta dai partiti ? già oggi sono favorevoli i radicali e parti del PD .
La lotta alla corruzione, ai privilegi della casta , ai privilegi dei banchieri, le battaglie ecologiste ecc. ecc.. porterebbero un po' d'aria nuova in Parlamento se non vogliono perdere quel poco appeal che ancora hanno.
Ormai sembra che in autunno si vada al voto, non ci vorrà molto per capire come andrà a finire.
Iio non sarei così preoccupato per il fatto che 5 Stelle non vuole allearsi con nessuno, perchè alla fine quello che conterà saranno i voti favorevoli per le cose da farsi e i voti contrari per le cose da non farsi e soprattutto la risonanza mediatica che quei voti potranno avere nel Paese.
Ad esempio la proposta di legge per quorumzeropiùdemocrazia come verrebbe accolta dai partiti ? già oggi sono favorevoli i radicali e parti del PD .
La lotta alla corruzione, ai privilegi della casta , ai privilegi dei banchieri, le battaglie ecologiste ecc. ecc.. porterebbero un po' d'aria nuova in Parlamento se non vogliono perdere quel poco appeal che ancora hanno.
Ormai sembra che in autunno si vada al voto, non ci vorrà molto per capire come andrà a finire.
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Re: quo vadis PD ????
Hai detto niente. pdl e pd(l) sono pieni di condannati e indagati... inoltre, non ha nessuno dei vecchi politicanti dentro.Amadeus ha scritto:Rifiutandosi, giustamente per la sua natura di comprendere ex di tutte le parti, di fare alleanze si condanna da solo. Potrà andare in Parlamento a fare opposizione, ma non sarà mai un partito di governo.
questo è un ossimoro .... in realtà è un partito che nasce come coagulo di elettori nauseati di altri partiti , ovvero di ex qualcosa, e la cosa vuoi o non vuoi si riverbera su quelli che sono/saranno i deputati ...che siano incensurati è la sola novità.
Peggio di quelli che abbiamo e dei bocconiani dubito possano fare.
Chiaro che non possono da soli, appunto un accordo con Idv e altre forze progressiste potrebbe portare qualcosa. Non dimentichiamo che a Napoli, presentando il candidato "giusto", Idv e Fds da sole hanno massacrato la discarica delle libertà che ha da sempre stretti legami con la criminalità organizzata.
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Re: quo vadis PD ????
Grillo abbozza una serie di riforme possibili. Prima di tutto, referendum popolari propositivi per decidere in materie come l’euro, la politica estera, la cittadinanza, l’immigrazione, la bioetica. E poi, ancorare la nuova legge elettorale alla Costituzione. E le class action, i bilanci partecipativi, le nazionalizzazioni.
Antonio Di Pietro ci tiene a marcare non le differenze, ma le contiguità con Grillo: “Prendo atto che è d’accordo con me”, dice. Una proposta in piena regola di alleanza?
Scrive Antonio Di Pietro
"Sono dichiarazioni di un Grillo diverso da quello che siamo abituati a vedere nelle piazze. Ha capito che dalle parole deve passare ai fatti. E dunque, deve decidere se assumersi la responsabilità di proporre una politica che serva agli interessi di tutti i cittadini. Sente il peso delle responsabilità che gli stanno sulle spalle e quindi calibra le parole come mai. Si sta ponendo un obiettivo: contribuire al ricambio generazionale della classe politica. Come noi dell’Idv. Questo è il pre-programma. Poi, anche lui potrebbe trovarsi ad affrontare il problema di trovarsi qualche riciclato mascherato per essere eletto e farsi gli affari propri. Come è successo a me.
Noi dell’Idv, d’altra parte, siamo nati prima e nello stesso modo del movimento di Grillo. Infatti, allega le stesse proposte dell’Idv: la non compatibilità dei doppi incarichi, per esempio. Molti progetti li abbiamo discussi anche noi assieme a Casaleggio. Per il resto, non credo ci sia bisogno di Grillo per dire che non si può passare da Porcellum a Porcellum. E sull’importanza dei referendum, ricordo che negli ultimi noi siamo stati tra i primi a raccogliere le firme. Prendo atto che Grillo è d'accordo con me."
Io spero che in questi partiti personali sia valido il motto " UNA TESTA UN VOTO "
Antonio Di Pietro ci tiene a marcare non le differenze, ma le contiguità con Grillo: “Prendo atto che è d’accordo con me”, dice. Una proposta in piena regola di alleanza?
Scrive Antonio Di Pietro
"Sono dichiarazioni di un Grillo diverso da quello che siamo abituati a vedere nelle piazze. Ha capito che dalle parole deve passare ai fatti. E dunque, deve decidere se assumersi la responsabilità di proporre una politica che serva agli interessi di tutti i cittadini. Sente il peso delle responsabilità che gli stanno sulle spalle e quindi calibra le parole come mai. Si sta ponendo un obiettivo: contribuire al ricambio generazionale della classe politica. Come noi dell’Idv. Questo è il pre-programma. Poi, anche lui potrebbe trovarsi ad affrontare il problema di trovarsi qualche riciclato mascherato per essere eletto e farsi gli affari propri. Come è successo a me.
Noi dell’Idv, d’altra parte, siamo nati prima e nello stesso modo del movimento di Grillo. Infatti, allega le stesse proposte dell’Idv: la non compatibilità dei doppi incarichi, per esempio. Molti progetti li abbiamo discussi anche noi assieme a Casaleggio. Per il resto, non credo ci sia bisogno di Grillo per dire che non si può passare da Porcellum a Porcellum. E sull’importanza dei referendum, ricordo che negli ultimi noi siamo stati tra i primi a raccogliere le firme. Prendo atto che Grillo è d'accordo con me."
Io spero che in questi partiti personali sia valido il motto " UNA TESTA UN VOTO "
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Re: quo vadis PD ????
Sentivo E. Mauro direttore di Repubblica , che non vede per niente bene 5 Stelle e lo considera incapace per la politica da fare nel nostro paese: io del 5 Stelle non posso esprimere un giudizio, ma degli attuali parlamentari e dei partiti di riferimento invece mi sembra evidente che si possa dare solo un giudizio negativo.
Se le intenzioni sono buone e non ci sono fini reconditi ben venga 5 Stelle.
Se le intenzioni sono buone e non ci sono fini reconditi ben venga 5 Stelle.
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Re: quo vadis PD ????
Il punto della settimana
22 -23 luglio 2012
10) Registriamo per l’ennesima volta che il presidente dell’Italia dei Carini ha dato buca. Un paio di mesi fa aveva annunciato con la solita pompa magna che sarebbe sceso in campo il 20 di luglio, ma oggi è il 23 e il silenzio è tombale e dura da due mesi. Gli italiani si sono pure scordati di lui. …..Forse è troppo impegnato a fare funzionare Italo, il nuovo giocattolo del rampollo dei marchesi Cordero di Montezemolo.
11) Nel gioco delle parti quotidiano, normalissimo tra l’altro, mentre Il Fatto Quotidiano si occupava di casa Pd, intervistando Pippozzo Civati, che ad Albinea (RE), avverte i defunti che se Bersanoni si allea con Pierazzurro lui se ne va, L’Unità, che ignora completamente Albinea e Pippozzo Civati perché disturba il “bravo” manovratore, cerca di mettere ulteriormente all’angolo il fastidioso ADP intervistando Donadi che esprime pareri contrari al capo.
Dichiara Donadi
Non ho alcuna intenzione di rompere con il Pd. La foto di Vasto è il punto di partenza, e può essere allargata ad altre forzo politiche». Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori, cerca la mediazione. Parla di una «fase dominata da tatticismi», della necessità di «abbassare i toni».
E’ piuttosto strana questa affermazione del pur bravo Donadi. Stanchezza per troppo lavoro? Il troppo caldo e Circe che non è ancora arrivata a rinfrescare l’aria? Oppure è appena rientrato da una lunghissima missione in Manciuria durata dieci mesi, e i suoi scorretti colleghi di partito non lo hanno mai aggiornato degli accadimenti del Cs?
La foto di Vasto scattata venerdì 16 settembre 2011, nella cittadina abruzzese, è stata stracciata subito dal partito dei defunti sabato 17 settembre.
Bersanoni a Vasto ci era andato di sua spontanea volontà, malgrado il parere contrario delle care salme. Lo stesso venerdì 16 settembre viene attaccato duramente su Europa dal salmone Fioroni. E anche dal suo vice Letta nipote.
Quando PG rientra al Nazareno il giorno dopo, si prende una tal quantità di schiaffoni dalle care salme per essere stato cocciutamente disobbediente, che non oserà mai più pronunciare la parola Vasto in vita sua, perchè ogni volta che lo sente ripetere da altri, sente ancora tutto il dolore provato per la quantità e l’intensità degli schiaffoni ricevuti dall’assemblea delle salme.
I suoi colleghi sono stati veramente scorretti a non mettere Donadi al corrente dopo l’ultimo pronunciamento di Lettino nipote il 22 marzo 2012 .:..«Dopo il Governo Monti nulla sarà più come prima», scandisce Letta. «Il tema Vasto è messo da parte>>
A Donadi hanno voluto far fare la figura della salma che ritorna dal mondo dei morti e ignora tutto.
E così Massimo ci è cascato in pieno nella sua intervista rilasciata all’Unità, sostenendo che la foto di Vasto è “il punto di partenza”. Mai fidarsi dei colleghi che continuano a fare scherzi come se fossero ancora matricole.
13) Oreste De Manzoni a Omnibus fa notare, che partendo da tre posizioni ideologiche differenti, Libero, Il Sole24 Ore, e Rifondazione comunista arrivano alla stessa conclusione su un modello alternativo di intervento economico, differente da quello praticato dallo Sceriffo del Nottinghamshire per conto di “”Re Giovanni con le terre””.
Continua - 2
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Re: quo vadis PD ????
Pane e volpe
Pane e volpe è l’alimentazione base di San Tommaso Bersani.
E se Civati dice, “se andassimo a votare oggi il Pd perderebbe le elezioni”, Bersani risponde: “A Monza le abbiamo stravinte, non so se se n’è accorto Civati?”.
Anche Sesto San Giovanni, Comune incollato a Monza la formazione di Cs, con la Chittò (Pd) ha vinto le elezioni, malgrado il problemuccio di PENATI. Si ricorda san Tommaso Bersani chi era PENATI?
Ma qui sono andati a votare in grande maggioranza per il Cs e per il Pd, perché dall’altra parte spingeva anche la mafia, che sentiva odor d’affari con il terreno della Falck che Formigoni ha destinato a cittadella della salute. Un lavoretto da 400 milioni.
Se vuole San Tommaso Bersani toccare con mano venga a SSG e lo faccio parlare con coloro che hanno votato Pd. Solo una bassissima percentuale continuerà a votare Pd il resto non vuole più saperne di votare per i democristiani.
****
Bersani contrattacca: “Da progressista parlo con Vendola, ma guardo ai moderati”
Alla festa del Pd di Imola il segretario risponde ai rottamatori di Civati che hanno evocato una scissione nel caso di un'alleanza con Casini: "In una situazione europea di populismo e recessione il nostro partito deve rivolgersi a tutte le forze democratiche per un patto di legislatura". E sulle unioni gay: "Sono io ad averne parlato"
“Io organizzo i progressisti quindi io parlo con Vendola”. È secco il segretario Pierluigi Bersani e non lascia spazio a commenti quando, arrivato alla Festa dell’Unità di Imola le domande rimandano alla minaccia del consigliere regionale Pippo Civati di uscire dal partito in caso di alleanza con Casini. E se Civati dice, “se andassimo a votare oggi il Pd perderebbe le elezioni”, Bersani risponde: “A Monza le abbiamo stravinte, non so se se n’è accorto Civati?”.
“Lasciamo stare queste polemiche, pensiamo ad organizzare i progressisti” – continua il segretario Pd – “Io chiedo solo che i progressisti si rendano conto che in una situazione europea ed italiana in cui c’è rischio di populismo e di regressione, bisogna rivolgersi a tutte le forze moderate, democratiche ed europeiste per un patto di legislatura. Io sono progressista, io spero che sia chiaro, non posso passar la vita a rispondere sempre alla stessa domanda”.
Sono passati dieci giorni dall’Assemblea del Partito Democratico e i postumi del non voto sull’Ordine del giorno riguardante i matrimoni gay continuano a farsi sentire. Un’amarezza che in alcune correnti del partito non è mancata, ma che il Segretario nega con fermezza: “Sono io ad aver parlato di unioni gay. E dovrei preoccuparmi che sia una mossa verso i moderati? Ai nostri elettori ci pensiamo noi”. Le domande girano tutte intorno alle polemiche, alle paure che il Pd stia affrontando una crisi interna o che ancora una volta mostri le sue debolezze.
“Discutiamo certo, – continua il segretario del Pd, – ma nei punti essenziali siamo compattissimi. Noi siamo un partito. Solo in Italia si è pensato che mettersi nelle mani di un uomo solo ci portasse da qualche parte. Bisogna stare attenti e assomigliare di più alle democrazie del mondo, perché questa eccezionalità italiana dove c’è uno che decide, uno che è là in fondo che comanda ma non si candida, l’altro che si inventa la lista con un nome di fantasia, sono cose sconosciute alla democrazie del mondo. Noi siamo un partito e partiamo dall’idea di partecipazione”.
Un’immagine di partecipazione e normale discussione quella che Pierluigi Bersani ha dato, a Imola nella serata di chiusura della Festa dell’Unità, dove non è mancato il tradizionale giro tra stand e ristoranti. Prima tappa al bar You Future dei Giovani Democratici dell’Emilia Romagna, che per la prima volta hanno organizzato la loro festa regionale proprio ad Imola. Strette di mano e sorrisi, quasi fosse una prova di campagna elettorale per quelle primarie che ancora non hanno una data certa. “Io sto girando- dice Bersani, – come ho sempre girato tutte le feste dell’unita, non c’entra niente con primarie o con campagne elettorali. È la nostra tradizione. Le primarie ci saranno sì. E prima o poi si andrà anche a votare. La nostra priorità è fare una nuova legge elettorale. La legge elettorale è al primo posto. Le elezioni anticipate sono chiacchiere. Noi non possiamo certo andare a votare con la legge che abbiamo, uno dei disastri del nostro paese. Noi siamo pronti ad accellerare”.
Bersani parla a Imola a pochi passi da quella terra emiliana colpita dal terremoto, per la quale lancia una promessa di tempestività e ricostruzione che in tanti stavano aspettando. “Il nostro patto con gli amministratori emiliani – conclude il Segretario, – è che non si farà quello che si è fatto a l’Aquila. Si collegherà l’emergenza con la ricostruzione. Io ce la metto tutta, però non da solo. E io ho molta fiducia nel fatto che nella crisi e nelle difficoltà che ci saranno, noi troveremo grande forza nel rinnovamento. Toccherà a me, la ruota girerà. I nuovi non ce li porterà la tv. I nuovi verranno fuori per capacità, esperienza e rispetto per tutti quelli che ci hanno portati fin qui. Abbiamo bisogno di forze fresche e giovani ma anche esperte”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... ti/303358/
Pane e volpe è l’alimentazione base di San Tommaso Bersani.
E se Civati dice, “se andassimo a votare oggi il Pd perderebbe le elezioni”, Bersani risponde: “A Monza le abbiamo stravinte, non so se se n’è accorto Civati?”.
Anche Sesto San Giovanni, Comune incollato a Monza la formazione di Cs, con la Chittò (Pd) ha vinto le elezioni, malgrado il problemuccio di PENATI. Si ricorda san Tommaso Bersani chi era PENATI?
Ma qui sono andati a votare in grande maggioranza per il Cs e per il Pd, perché dall’altra parte spingeva anche la mafia, che sentiva odor d’affari con il terreno della Falck che Formigoni ha destinato a cittadella della salute. Un lavoretto da 400 milioni.
Se vuole San Tommaso Bersani toccare con mano venga a SSG e lo faccio parlare con coloro che hanno votato Pd. Solo una bassissima percentuale continuerà a votare Pd il resto non vuole più saperne di votare per i democristiani.
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Bersani contrattacca: “Da progressista parlo con Vendola, ma guardo ai moderati”
Alla festa del Pd di Imola il segretario risponde ai rottamatori di Civati che hanno evocato una scissione nel caso di un'alleanza con Casini: "In una situazione europea di populismo e recessione il nostro partito deve rivolgersi a tutte le forze democratiche per un patto di legislatura". E sulle unioni gay: "Sono io ad averne parlato"
“Io organizzo i progressisti quindi io parlo con Vendola”. È secco il segretario Pierluigi Bersani e non lascia spazio a commenti quando, arrivato alla Festa dell’Unità di Imola le domande rimandano alla minaccia del consigliere regionale Pippo Civati di uscire dal partito in caso di alleanza con Casini. E se Civati dice, “se andassimo a votare oggi il Pd perderebbe le elezioni”, Bersani risponde: “A Monza le abbiamo stravinte, non so se se n’è accorto Civati?”.
“Lasciamo stare queste polemiche, pensiamo ad organizzare i progressisti” – continua il segretario Pd – “Io chiedo solo che i progressisti si rendano conto che in una situazione europea ed italiana in cui c’è rischio di populismo e di regressione, bisogna rivolgersi a tutte le forze moderate, democratiche ed europeiste per un patto di legislatura. Io sono progressista, io spero che sia chiaro, non posso passar la vita a rispondere sempre alla stessa domanda”.
Sono passati dieci giorni dall’Assemblea del Partito Democratico e i postumi del non voto sull’Ordine del giorno riguardante i matrimoni gay continuano a farsi sentire. Un’amarezza che in alcune correnti del partito non è mancata, ma che il Segretario nega con fermezza: “Sono io ad aver parlato di unioni gay. E dovrei preoccuparmi che sia una mossa verso i moderati? Ai nostri elettori ci pensiamo noi”. Le domande girano tutte intorno alle polemiche, alle paure che il Pd stia affrontando una crisi interna o che ancora una volta mostri le sue debolezze.
“Discutiamo certo, – continua il segretario del Pd, – ma nei punti essenziali siamo compattissimi. Noi siamo un partito. Solo in Italia si è pensato che mettersi nelle mani di un uomo solo ci portasse da qualche parte. Bisogna stare attenti e assomigliare di più alle democrazie del mondo, perché questa eccezionalità italiana dove c’è uno che decide, uno che è là in fondo che comanda ma non si candida, l’altro che si inventa la lista con un nome di fantasia, sono cose sconosciute alla democrazie del mondo. Noi siamo un partito e partiamo dall’idea di partecipazione”.
Un’immagine di partecipazione e normale discussione quella che Pierluigi Bersani ha dato, a Imola nella serata di chiusura della Festa dell’Unità, dove non è mancato il tradizionale giro tra stand e ristoranti. Prima tappa al bar You Future dei Giovani Democratici dell’Emilia Romagna, che per la prima volta hanno organizzato la loro festa regionale proprio ad Imola. Strette di mano e sorrisi, quasi fosse una prova di campagna elettorale per quelle primarie che ancora non hanno una data certa. “Io sto girando- dice Bersani, – come ho sempre girato tutte le feste dell’unita, non c’entra niente con primarie o con campagne elettorali. È la nostra tradizione. Le primarie ci saranno sì. E prima o poi si andrà anche a votare. La nostra priorità è fare una nuova legge elettorale. La legge elettorale è al primo posto. Le elezioni anticipate sono chiacchiere. Noi non possiamo certo andare a votare con la legge che abbiamo, uno dei disastri del nostro paese. Noi siamo pronti ad accellerare”.
Bersani parla a Imola a pochi passi da quella terra emiliana colpita dal terremoto, per la quale lancia una promessa di tempestività e ricostruzione che in tanti stavano aspettando. “Il nostro patto con gli amministratori emiliani – conclude il Segretario, – è che non si farà quello che si è fatto a l’Aquila. Si collegherà l’emergenza con la ricostruzione. Io ce la metto tutta, però non da solo. E io ho molta fiducia nel fatto che nella crisi e nelle difficoltà che ci saranno, noi troveremo grande forza nel rinnovamento. Toccherà a me, la ruota girerà. I nuovi non ce li porterà la tv. I nuovi verranno fuori per capacità, esperienza e rispetto per tutti quelli che ci hanno portati fin qui. Abbiamo bisogno di forze fresche e giovani ma anche esperte”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... ti/303358/
Re: quo vadis PD ????
"Io sono progressista". Bella affermazione! E chi gliel'ha data questa patente? E poi, sa che cosa significa?
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Re: quo vadis PD ????
I primi commenti:
Massimo Marletta 26 minuto fa
spartizione del malloppo ora si chiama "patto di legislatura".
"Io sono progressista". Bersani confonde il desiderio con la realtà. Così come tanta brava gente vive nel desiderio di una sinistra italiana e si autoinganna.
"...in una situazione europea ed italiana in cui c’è rischio di populismo e di regressione, bisogna rivolgersi a tutte le forze moderate". È dal 1994 che l'Italia vive nel populismo e nella costante regressione grazie ai "moderati" e a "politici" come Bersani. Quando Berlusconi intonava il suo "ghe pensi mi" e Bossi si "puliva il c..." con la bandiera italiana favoleggiando di una fantomatica Padania, eravamo una democrazia evoluta di stampo europeo?
Mi ricordo nel 2006 l'armata brancaleone che si presentò con una valanga di belle parole vuote. Oggi, salvo qualche eccezione, sono gli stessi. Parolai autoreferenziali e rei di aver permesso a Berlusconi di governare da solo mentre facevano finta di opporsi. Assentandosi dall'aula tutte le volte in cui si poteva mettere il governo del satrapo in minoranza.
Mi ricordo Violante nel 2003 alla Camera:
"L'onorevole Berlusconi, sa per certo, che gli è stata data la garanzia piena, non adesso, ma nel 1994, che non sarebbero state toccate le televisioni, quando ci fu il cambio di governo. E lo sa! Lo sa lui e lo sa l'onorevole Letta....Voi ci avete accusato di regime, nonostante, ripeto: non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni, avessimo aumentato, durante il centrosinistra, il fatturato di Mediaset di venticinque volte!...."
In quel parlamento c'era anche Bersani e sempre nei Ds insieme a Violante.
Mi rivolgo agli elettori del Pd: ma perché non li mandate a quel paese costringendo il Pd a cambiare dirigenza? Se continuerete a votarli, continuerete ad essere conniventi. E questo potrà esservi rinfacciato
LK87 32 minuto fa
Il classico colpo al cerchio ed alla botte, in pratica: l'udc ma anche sel, pdl ma anche idv, il papa ma anche marx, ladri ma anche poliziotti: bianco, ma anche nero.
alberto1 32 minuto fa
parla con Vendola,guarda i moderati e ascolta Fini.
Una volta erano tre le scimmiette che non parlavano,non guardavano e non ascoltavano,come cambiano i tempi.
never8 2 minuto fa
Parlo con Vendola ma guardo ai moderati ... L'importante è che nessuno degli interlocutori sia onesto, altrimenti certi affarucci vanno alla malora.
Siamo ancora a destra, centro e sinistra come se volessero dire qualche cosa senza la precondizione della onestà e del chiodo fisso per il benessere dell'Italia e degli italiani e non una questione di potere e arricchimento personale.
Massimo Marletta 26 minuto fa
spartizione del malloppo ora si chiama "patto di legislatura".
"Io sono progressista". Bersani confonde il desiderio con la realtà. Così come tanta brava gente vive nel desiderio di una sinistra italiana e si autoinganna.
"...in una situazione europea ed italiana in cui c’è rischio di populismo e di regressione, bisogna rivolgersi a tutte le forze moderate". È dal 1994 che l'Italia vive nel populismo e nella costante regressione grazie ai "moderati" e a "politici" come Bersani. Quando Berlusconi intonava il suo "ghe pensi mi" e Bossi si "puliva il c..." con la bandiera italiana favoleggiando di una fantomatica Padania, eravamo una democrazia evoluta di stampo europeo?
Mi ricordo nel 2006 l'armata brancaleone che si presentò con una valanga di belle parole vuote. Oggi, salvo qualche eccezione, sono gli stessi. Parolai autoreferenziali e rei di aver permesso a Berlusconi di governare da solo mentre facevano finta di opporsi. Assentandosi dall'aula tutte le volte in cui si poteva mettere il governo del satrapo in minoranza.
Mi ricordo Violante nel 2003 alla Camera:
"L'onorevole Berlusconi, sa per certo, che gli è stata data la garanzia piena, non adesso, ma nel 1994, che non sarebbero state toccate le televisioni, quando ci fu il cambio di governo. E lo sa! Lo sa lui e lo sa l'onorevole Letta....Voi ci avete accusato di regime, nonostante, ripeto: non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni, avessimo aumentato, durante il centrosinistra, il fatturato di Mediaset di venticinque volte!...."
In quel parlamento c'era anche Bersani e sempre nei Ds insieme a Violante.
Mi rivolgo agli elettori del Pd: ma perché non li mandate a quel paese costringendo il Pd a cambiare dirigenza? Se continuerete a votarli, continuerete ad essere conniventi. E questo potrà esservi rinfacciato
LK87 32 minuto fa
Il classico colpo al cerchio ed alla botte, in pratica: l'udc ma anche sel, pdl ma anche idv, il papa ma anche marx, ladri ma anche poliziotti: bianco, ma anche nero.
alberto1 32 minuto fa
parla con Vendola,guarda i moderati e ascolta Fini.
Una volta erano tre le scimmiette che non parlavano,non guardavano e non ascoltavano,come cambiano i tempi.
never8 2 minuto fa
Parlo con Vendola ma guardo ai moderati ... L'importante è che nessuno degli interlocutori sia onesto, altrimenti certi affarucci vanno alla malora.
Siamo ancora a destra, centro e sinistra come se volessero dire qualche cosa senza la precondizione della onestà e del chiodo fisso per il benessere dell'Italia e degli italiani e non una questione di potere e arricchimento personale.
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