Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 15/06/2018, 21:46
Nel 2012 ancora c'era una possibilità recondita di risolvere la situazione. Poi Grillo ha ordinato di non far governare Bersani, e ora si capisce perché.
La libertà è il diritto dell’anima a respirare. E noi, partecipando malgrado tutto, vogliamo continuare a respirare.Lo facciamo nel modo più opportuno possibile all’interno di questo forum che offre spazio a tutti coloro che credono nella democrazia
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Probabilmente queste cose che scrive Furio possono essere vere ma allora mi vien da chiedergli se quelli prima erano diversi e se veramente erano politici dalle lunghe vedute rispetto costoro.UncleTom ha scritto:…….GALLEGGIANDO IN UN MARE DI EMME…
Scrive oggi, MARCO DAMILANO, sul nuovo numero dell’Espresso oggi in edicola, dal titolo,
“Da che parte stare”:
…….E il premier Conte ha già dato una risposta nel suo primo intervento parlamentare: destra e sinistra non ci sono più, <<non esistono più forze politiche che hanno visioni complessive del mondo>>, c’è una sola parte che vale, il popolo senza aggettivi, connotazioni ideologiche o sociali, il popolo che vota e i suoi rappresentanti espressione della sua volontà, gli esecutori del contratto, i partiti che non possono essere definiti così.
Ma vale la pena continuare a chiedersi da che parte stanno il nuovo governo, la maggioranza gialloverde che Salvini vorrebbe chiamare gialloblù, chi rappresenta e chi intende rappresentare.
Perchè dalla risposta a questa domanda dipende anche la definizione dell’opposizione.
Che tipo di opposizione sarà messa in campo rispetto a questo governo e a questa maggioranza?
Con quali modalità? Sì, da che parte starà l’opposizione?
^^
Mentre, FURIO COLOMBO, nel suo articolo a pagina 13 del Fatto Quotidiano, dal titolo, “STORIA D’ITALIA: ORA NON C’E’ RITORNO”, conclude:
D’ALTRA PARTE il “contratto” che sembra vincolare questa strana macchina organizzativa, è un oggetto, ignoto e privo di significato in politica, perché vincola individualmente i contraenti solo in quanto privati.
Strano che un simile paradosso (fondare sul diritto privato il funzionamento di un governo che è il vertice della cosa pubblica) venga messo, sia pure part-time, nelle mani di un docente di Diritto privato, che avrebbe dovuto, per prima cosa chiarire l’equivoco.
In conclusione, abbiamo un presidente del Consiglio part-time che non ha una sua idea, non appartiene a un partito, non ha un leader, non è un leader, lavora per due grandi clienti, e pare che la sua bravura sia nell’armonizzare, o almeno tollerare, due gruppi incompatibili.
C’è da domandarsi se, in caso di difficoltà, che all’improvviso potrebbero dimostrarsi più gravi, non
si possano avere due primi ministri, a funzione alternata.
Sì, è vero, sarebbe una situazione molto strana.
Ma non più.
Abbiamo mandato in Canada a trattare i destini dell’Italia un signore che una settimana prima non aveva la minima idea di dover fare politica mondiale e né la minima conoscenza sul come farlo.
E’ il cambiamento, bellezza.
UncleTom ha scritto:Da:
MATTEO SALVINI
IL MINISTRO
DELLA PAURA
Prefazione
Tommaso Montanari
Mentre scrivo queste righe , Matteo Salvini è da poche ore vice-presidente, e vero uomo forte, del governo italiano.
Egli è diventato anche ministro dell'Interno: ministro di polizia.
Il ministro cui spetta usare la forza: quella che in democrazia solo lo Stato può usare.
Perchè Salvini abbia preteso il Viminale lo ha spiegato lui stesso, parlando dai microfoni di un colle
più alto, il Quirinale, dopo una delle infinite consultazioni con il Presidente della Repubblica: <<Se va al governo, la Lega deve avere mano libera>>.
Le cose che quella mano farà le potrete conoscerle leggendo le pagine che seguono.
In Salvini non si riconosce solo Casa Pound, il capo di quest'ultima, Simone Di Stefano, ha dichiarato (sul suo giornale, <<il Primato nazionale>>, del 17 maggio 2018) << di guardare ” con
interesse” alla formazione del nuovo esecutivo giallo-verde>>, e che la direzione intrapresa dal “contratto di governo” <<è quella giusta>>.
Ma i nuovi fascisti questa volta non sono in minoranza: Salvini è il leader politico più apprezzato in Italia, con un gradimento del 52 per cento (sondaggio dell'Atlante politico di Demos per <<la Repubblica>>, 19 maggio 2018.).
E' probabilmente per questo che la conquista del potere non ha incontrato nessuna resistenza: che nessuno ha provato a fermare quella “mano libera”.
La spaventosa torsione che Sergio Mattarella ha imposto al ruolo del presidente della Repubblica (tradendo, con ogni evidenza, lettera e spirito della Costituzione) nel tardo pomeriggio del 27 maggio, è stata motivata dallo stesso Mattarella con la necessità di fermare la nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia.
CONTINUA
Già, perchè quello del 4 marzo 2018 non è stato un voto di opinione, è stato un voto sociale: un voto in cui è tornata la lotta di classe.UncleTom ha scritto:UncleTom ha scritto:Da:
MATTEO SALVINI
IL MINISTRO
DELLA PAURA
Prefazione
Tommaso Montanari
Mentre scrivo queste righe , Matteo Salvini è da poche ore vice-presidente, e vero uomo forte, del governo italiano.
Egli è diventato anche ministro dell'Interno: ministro di polizia.
Il ministro cui spetta usare la forza: quella che in democrazia solo lo Stato può usare.
Perchè Salvini abbia preteso il Viminale lo ha spiegato lui stesso, parlando dai microfoni di un colle
più alto, il Quirinale, dopo una delle infinite consultazioni con il Presidente della Repubblica: <<Se va al governo, la Lega deve avere mano libera>>.
Le cose che quella mano farà le potrete conoscerle leggendo le pagine che seguono.
In Salvini non si riconosce solo Casa Pound, il capo di quest'ultima, Simone Di Stefano, ha dichiarato (sul suo giornale, <<il Primato nazionale>>, del 17 maggio 2018) << di guardare ” con
interesse” alla formazione del nuovo esecutivo giallo-verde>>, e che la direzione intrapresa dal “contratto di governo” <<è quella giusta>>.
Ma i nuovi fascisti questa volta non sono in minoranza: Salvini è il leader politico più apprezzato in Italia, con un gradimento del 52 per cento (sondaggio dell'Atlante politico di Demos per <<la Repubblica>>, 19 maggio 2018.).
E' probabilmente per questo che la conquista del potere non ha incontrato nessuna resistenza: che nessuno ha provato a fermare quella “mano libera”.
La spaventosa torsione che Sergio Mattarella ha imposto al ruolo del presidente della Repubblica (tradendo, con ogni evidenza, lettera e spirito della Costituzione) nel tardo pomeriggio del 27 maggio, è stata motivata dallo stesso Mattarella con la necessità di fermare la nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia.
CONTINUA
Si trattava, ha detto il presidente entrando in diretta nelle case degli italiani, di tutelare gli investitori stranieri e i risparmi.
Nello stesso discorso Mattarella ha anche detto che aveva accettato senza fiatare tutti i ministri.
Tutti: compreso Salvini all'Interno, un incubo che diventerà concreto pochi giorni dopo.
Ebbene, nel doppio registro di Mattarella c'è anche il senso profondo della crisi generale in cui siamo sprofondati: si tutelano i soldi, non i corpi.
E' una dittatura dei mercati in cui le vite, i diritti, l'eguaglianza contano meno di zero.
Ed è qui, è proprio in questa sospensione della democrazia e in questa generale genuflessione al denaro, che la propaganda razzista di Salvini prospera e macina consenso.
Smontando e analizzando quella propaganda, Antonello Caporale ha fatto il suo mestiere di giornalista.
Ma, facendolo, egli ha fatto anche qualcos'altro: ha svolto fino in fondoil suo ruolo di cittadino che dice la verità.
il suo ruolo di parresiasta (direbbe Michel Foucault): cioè del cittadino che assume la verità circa il potere come propria opinione, se ne fa responsbile, e pratica la parresia, cioè quella verità in pubblico, diversamente dall'adulatore o dal retore.
Dire oggi la verità su Matteo Salvini non è una scelta particolarmente comoda.
Non è comoda proprio per l'enorme favore popolare di cui gode il capo dell'estrema destra italiana.
E soprattutto per il fatto che l'approdo di quest'ultimo al governo del Paese non è avvenuto attraverso un'affermazione della coalizione di Centrodestra guidata dall'intramontabile Silvio Berlusconi, ma invece attraverso una sorta di pre-ribaltone che ha infranto quella coalizione di centrodestra, e ha portato la Lega a un'accordo di governo ( di fatto ad un'alleanza post elettorale con il Movimento 5 Stelle guidato da Luigi di Maio.
Dire la verità su Salvini significa, allora, esprimere una critica radicale a quello che sarebbe dovuto essere un governo inequivocabilmente "del popolo", oltre che populista.