UncleTom ha scritto:Tir sulla folla e poi nel grande magazzino: 4 morti
Terrore a Stoccolma. Un fermato: ‘Ha confessato’
Attacco nella via pedonale più nota della capitale della Svezia – “Ha accelerato mentre si avvicinava”
15 feriti (anche bambini). Il premier: “E’ terrorismo”. Il Viminale: “No legami con l’Italia, attenzione alta”
Mondo
Prima Nizza, nella sera della festa nazionale in Francia. Poi Berlino, durante i mercatini di Natale. E ora Stoccolma, nel suo cuore commerciale. Ancora una volta un camion lanciato contro la folla ha travolto i passanti, questa volta sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, cioè la via pedonale più famosa e frequentata della città. Il tir ha concluso la corsa contro le vetrine di un grande magazzino
di F. Q.
Attentato Stoccolma, camion sulla folla e poi nel grande magazzino: 4 morti. “Un arrestato, rivendica l’attacco”
Camion Stoccolma
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LA CRONACA DELLA GIORNATA - Ancora terrore in Europa. Ancora un camion sulla folla dopo Nizza e Berlino. Questa volta accade in Svezia, lungo la via pedonale più nota della capitale. Il camion ha concluso la sua corsa sfondando le vetrine di un grande magazzino. Il mezzo è stato rubato durante alcune consegne a un ristorante. I feriti sono 15, alcuni sono bambini. Il premier: "E' terrorismo". Il Viminale: "No legami con l'Italia, attenzione alta"
di F. Q. | 7 aprile 2017
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Prima Nizza, nella sera della festa nazionale in Francia. Poi Berlino, durante i mercatini di Natale. E ora Stoccolma, nel cuore commerciale della capitale di Svezia, il cuore del “consumismo”. Ancora una volta un camion lanciato contro la folla ha travolto i passanti questa volta sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, cioè la strada pedonale più famosa e frequentata della città. Il tir ha concluso la sua corsa contro le vetrine di un grande magazzino l’Ahlens City. I morti sono 4, mentre i feriti 15 e tra questi ultimi ci sono anche alcuni bambini. E’ di nuovo terrore in Europa, quindi, e questa volta tocca alla Scandinavia e in particolare alla Svezia che fa da capofila nelle politiche di accoglienza. Ed è di nuovo terrore con la meno prevedibile delle armi: un tir, appena rubato durante alcune consegne nei locali della birra più nota nel Paese, la Spendrups.
Chi ha eseguito quello che il governo svedese ha subito certificato come “attentato terroristico” ha atteso che l’autista del camion entrasse in un ristorante per portare via il mezzo pesante.
Dopo l’attentato le forze dell’ordine hanno bloccato tutti i treni, evacuato la stazione, chiuso la metropolitana. Sono stati chiusi cinema e centri commerciali. Infine, dopo una serie di conferme e smentite, è stato arrestato un uomo che ha confessato e rivendicato l’attacco: “Sono stato io” ha risposto agli agenti.
Confusione tra informazioni e retromarce. “La foto diffusa? Non è il sospettato”
Le ore successive all’attentato in realtà sono state contraddistinte anche da una certa dose di confusione tra gli investigatori, incertezza che ha coinvolto anche le istituzioni. In un primo tempo su una foto diffusa dalla polizia in cui si vede un uomo che indossa una felpa grigia e una giacca verde con il cappuccio nell’area commerciale. Ma dopo diverse ore le forze dell’ordine hanno precisato che non si tratta di un sospettato, ma che l’immagine è solo “di interesse per le indagini“. Alla fine della giornata la polizia svedese ha detto di avere identificato quella persona in un sobborgo a nord della città confermando che le forze dell’ordine hanno “un particolare interesse per lui in relazione all’indagine in corso”.
La polizia ha poi interrogato a lungo due persone, ma anche queste non sono sospettate. Infine un un primo momento il premier Stefan Lofven, ha confermato l’arresto di una persona, ma la polizia dopo un’ora ha smentito. Ancora da capire quindi a cosa si riferiscano le immagini foto e video trasmesse da agenzie di stampa e tv in cui si vede una persona immobilizzata a terra e circondata da alcuni agenti subito dopo i fatti.
Parlamento chiuso e recintato. La polizia: “Non andate in centro”
Il primo ministro svedese, il socialdemocratico Stefan Lofven, è rientrato da Göteborg per presiedere una riunione d’emergenza del governo. Il Parlamento è stato chiuso e la sede è stata recintata. La Svezia ha ricevuto il cordoglio di tutti i leader europei, a partire dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Il re di Svezia Carl Gustaf, capo di Stato, ha espresso il suo dolore per l’attacco di oggi a Stoccolma. “I nostri pensieri vanno a tutte le persone colpite e ai loro familiari”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di “vile attentato” aggiungendo che “la Svezia potrà sempre contare sulla collaborazione dell’Italia, nella consapevolezza che soltanto uniti potremo sconfiggere l’inutile violenza di quanti attaccano i nostri comuni valori di libertà, tolleranza e pluralismo”.
Norvegia e Finlandia rafforzano le misure di sicurezza
Nel frattempo l’allarme si allarga a tutta l’area della Scandinavia. La polizia norvegese, che di norma non porta armi da fuoco nei servizi di pattuglia, sarà invece armata nelle principali città del Paese e all’interno dell’aeroporto di Oslo. La direttiva rimarrà valida fino a ulteriori informazioni. Le forze di sicurezza della Finlandia, dal canto loro, hanno comunicato di avere aumentato il numero di pattuglie attive a Helsinki.
Il Viminale: “Nessun legame con l’Italia, ma l’attenzione è alta”
A Roma il capo della polizia Franco Gabrielli ha tenuto una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo al termine della quale il Viminale ha ribadito che l’attenzione “continua ad essere alta” anche se al momento non sono emersi elementi di collegamento tra il nostro Paese e i fatti di Stoccolma.
Nel 2010 due autobomba nello stesso posto
La zona in cui il camion ha falciato la folla nel pieno centro di Stoccolma, ricorda l’agenzia Ansa, è la stessa che l’11 dicembre 2010 è stato teatro di un duplice attentato con autobomba, in quello che all’epoca era il primo attentato suicida nei Paesi scandinavi. Quel giorno due veicoli esplosero, di cui il primo alle 16.48 all’incrocio tra Olof Palme Street e Drottninggatan, il secondo alle 17 all’incrocio tra la stessa Drottninggatan e Bryggargatan. Le auto erano state caricate con sei bombole di gas liquefatto, di cui solo una esplose provocando solo feriti ma la polizia valutò che se gli ordigni avessero funzionato pienamente l’effetto sarebbe stato simile alla strage compiuto dalla bomba posta al traguardo della maratona di Boston. Nei pressi di una delle due vetture venne trovato il corpo di un kamikaze, successivamente identificato come Taimour Abdulwahab al-Abdaly, un cittadino svedese nato in Iraq.
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