THE CATHOLIC QUESTION
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
...... .......
basta essere un po' piu' attenti a quel che si vuol cercare per leggere e quindi capire che non esiste una sola voce nel mondo cattolico e cristiano.
Sta' a noi individuare quale di queste rispecchiano il ns. modo di essere cristiani e cattolici.
un salutone da Juan ..,.per il Conte e co.
***
Io rispondo per il Conte,……….il co risponderà per co-nto suo.
**
E’ proprio dell’altro ieri la manifestazione degli antiabortisti in piazza.
Da i cattolici ai neofascisti (che sono sempre cattolici).
Crescono le sigle pro-life azioni spettacolari in ospedali e consultori.
****
Mica li hai visti a protestare per chi si toglie la vita per le difficoltà economiche. Su questo tema sono sempre poco sensibili.
E che dire dei cattolicissimi di Cl?
Fanno sempre casini per la vita di chi non è nato ma se ne fottono di chi è nato. Non solo oggi, ma se giro la testa al passato, quante storture, quanta ipocrisia.
L’importante è nascere, ma come vivi e muori non li riguarda. Quelli che nascono e poi non la pensano come loro possono finire sotto le torture della Santa Inquisizione, morire a Sant’Angelo, o sotto la mannaia di Piazza del Popolo.
Povero Padreterno,……che ministri Ti Sei scelto.
Il problema, caro Juan, è che questo tipo di cattolici è la stragrande maggioranza dominante.
basta essere un po' piu' attenti a quel che si vuol cercare per leggere e quindi capire che non esiste una sola voce nel mondo cattolico e cristiano.
Sta' a noi individuare quale di queste rispecchiano il ns. modo di essere cristiani e cattolici.
un salutone da Juan ..,.per il Conte e co.
***
Io rispondo per il Conte,……….il co risponderà per co-nto suo.
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E’ proprio dell’altro ieri la manifestazione degli antiabortisti in piazza.
Da i cattolici ai neofascisti (che sono sempre cattolici).
Crescono le sigle pro-life azioni spettacolari in ospedali e consultori.
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Mica li hai visti a protestare per chi si toglie la vita per le difficoltà economiche. Su questo tema sono sempre poco sensibili.
E che dire dei cattolicissimi di Cl?
Fanno sempre casini per la vita di chi non è nato ma se ne fottono di chi è nato. Non solo oggi, ma se giro la testa al passato, quante storture, quanta ipocrisia.
L’importante è nascere, ma come vivi e muori non li riguarda. Quelli che nascono e poi non la pensano come loro possono finire sotto le torture della Santa Inquisizione, morire a Sant’Angelo, o sotto la mannaia di Piazza del Popolo.
Povero Padreterno,……che ministri Ti Sei scelto.
Il problema, caro Juan, è che questo tipo di cattolici è la stragrande maggioranza dominante.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
camillobenso ha scritto: ...... .......
basta essere un po' piu' attenti a quel che si vuol cercare per leggere e quindi capire che non esiste una sola voce nel mondo cattolico e cristiano.
Sta' a noi individuare quale di queste rispecchiano il ns. modo di essere cristiani e cattolici.
un salutone da Juan ..,.per il Conte e co.
***Io rispondo per il Conte,……….il co risponderà per co-nto suo.
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E’ proprio dell’altro ieri la manifestazione degli antiabortisti in piazza.
Da i cattolici ai neofascisti (che sono sempre cattolici).
Crescono le sigle pro-life azioni spettacolari in ospedali e consultori.
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Mica li hai visti a protestare per chi si toglie la vita per le difficoltà economiche. Su questo tema sono sempre poco sensibili.
E che dire dei cattolicissimi di Cl?
Fanno sempre casini per la vita di chi non è nato ma se ne fottono di chi è nato. Non solo oggi, ma se giro la testa al passato, quante storture, quanta ipocrisia.
L’importante è nascere, ma come vivi e muori non li riguarda. Quelli che nascono e poi non la pensano come loro possono finire sotto le torture della Santa Inquisizione, morire a Sant’Angelo, o sotto la mannaia di Piazza del Popolo.
Povero Padreterno,……che ministri Ti Sei scelto.
Il problema, caro Juan, è che questo tipo di cattolici è la stragrande maggioranza dominante.
Se un'altra chiesa e' possibile( e io ne sono quasi sicuro), beh come avrai capito, non da ora, io sono per questa e questa non ha mai trascurato quello che tu ora giustamenter critichi. Quindi quando mi vuoi"stuzzicare" fallo pure ma con riferimento a questa parte.Il problema, caro Juan, è che questo tipo di cattolici è la stragrande maggioranza dominante.
Ti invito a leggere piu' spesso quello che si scrive in certi blog, magari meno conosciuti, e nello stesso link che precedentemente ti avevo allegato.
Comunque, stando a quanto hai sollevato, di cui ho evidenziato una piccola parte, non e' vero che la strgrande maggioranza sta' con CL e co. Questa e' una maggioranza che viene messa con troppa evidenza dai media ma esiste quella meno rumorosa che va ai fatti a cui non interessa poco mettersi in luce. Di questa mi sento di farne parte e penso pure che non manchera' molto per diventare la maggioranza.
Quindi, non facciamo anche noi qui dentro l'errore di far pubblicita' gratuita a costoro ma occupiamoci qualche volta dell'altra Chiesa e sicuramente faremo un favore anche a noi stessi visto che siamo quasi nella stessa lunghezza d'onda.
Alceste Santini soleva dire spesso che gli obiettivi degli uomini di buona volonta, siano essi laici,atei o religiosi, sono gli stessi con la differanza che partono da strade diverse. Portava sempre l'esempio della piramide che non importava da che lato tu partivi per arrivare al punto piu' alto. Importante era raggiungere l'obiettivo
Un salutone
da parte di Juan al Conte di quel piccolo centro di Torino
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: THE CATHOLIC QUESTION
Io sinceramente la differenza tra Chiesa istituzione e Chiesa come insieme dei cattolici non l'ho mai capita.
Con tutto il rispetto per la buona fede dei singoli, è come dire che il fascismo rappresentato da Mussolini era quello che era, però c'erano anche i fascisti buoni, quelli della cosiddetta "destra sociale".
E' sempre così in tutti i movimenti, in tutte le organizzazioni ed istituzioni.
A guardarci dentro, volendo, si trovano sempre le differenze individuali, i buoni (solitamente la base che non conta niente) ed i cattivi (i vertici e quelli che contano). Tuttavia il giudizio va dato complessivamente, guardando a ciò che storicamente un certo fenomeno ha rappresentato e rappresenta.
I pesi e le misure diverse, da utilizzare caso per caso, non mi hanno mai convinto.
Con tutto il rispetto per la buona fede dei singoli, è come dire che il fascismo rappresentato da Mussolini era quello che era, però c'erano anche i fascisti buoni, quelli della cosiddetta "destra sociale".
E' sempre così in tutti i movimenti, in tutte le organizzazioni ed istituzioni.
A guardarci dentro, volendo, si trovano sempre le differenze individuali, i buoni (solitamente la base che non conta niente) ed i cattivi (i vertici e quelli che contano). Tuttavia il giudizio va dato complessivamente, guardando a ciò che storicamente un certo fenomeno ha rappresentato e rappresenta.
I pesi e le misure diverse, da utilizzare caso per caso, non mi hanno mai convinto.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Comunque, stando a quanto hai sollevato, di cui ho evidenziato una piccola parte, non e' vero che la stragrande maggioranza sta' con CL e co. Questa e' una maggioranza che viene messa con troppa evidenza dai media ma esiste quella meno rumorosa che va guada ai fatti a cui non interessa mettersi in luce. Di questa mi sento di farne parte e penso pure che non manchera' molto per diventare la maggioranza.
pancho
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E’ convinzione dei più che l’Italia sia un Paese di destra. La fascia che viene denominata “moderata” a cui ha sempre guardato con grande attenzione la vecchia Balena Bianca e a cui fanno, e hanno fatto, attenzione Pierazzurro sotto le macerie, il caro estinto e buona parte dei lanzichecchi padani soprattutto veneti ex Dc (quelli di Signore & Signori) legati agli “schei”, oppure della bergamasca e del bresciano, nonché del varesotto, è cattolica, in parte professante, in maggior parte non più professante.
E' tutta cattolica La Destra di Storace, che nella manifestazione romana di un mese fa l’abbiamo vista in tv col solito saluto romano mai tramontato che gridava : “Duce,..Duce…”
Al sottoscritto non sarebbe dispiaciuto che l’ala così detta ex democristiana che si diceva di sinistra, fosse stata veramente di sinistra. A conti fatti e con tutte le verifiche pratiche abbiamo accertato che non lo è.
L’Oltretevere, da quanto ricordo personalmente, si è sempre occupato di politica e di affari, mi sembra di capire che di un eventuale aldilà ne sappiano quanto me. E se glielo fai notare ti rispondono che non avendo fede non posso capire. Una vecchia storiella che un insegnante di religione mi propinava mezzo secolo fa quando non era in grado di dare risposte a certe domande.
Eppure, a sentir loro, la Telecom gli ha istallato una linea preferenziale con l’Altissimo da cui prendono costantemente le linee guida.
Sono stranamente sempre schierati con i ricchi crapuloni, mentre il Palestinese di 2000 anni fa era schierato dall’altra parte. Chissà perché questi cattolici se lo dimenticano costantemente!!
Forse in fondo hanno ragione, i grandi lasciti alla chiesa li possono fare solo loro, i ricchi crapuloni.
Di “tri cucumer e un peverun”(tre cocomeri e un peperone), che lasciano i poveri all’atto del trapasso non sanno che farsene.
Per quanto ne ho capito del Cristo, il più tollerante di tutti con gli uomini, vedi la Maddalena ed altro, era poco tollerante con i mercanti nel tempio e con i figli di buona madre, soprattutto se assassini costituzionali.
Invece l’Oltretevere è sempre stato tollerante con la Mafia SpA e con i mafiosi, prevalentemente devoti di Santa Madre Chiesa.
Quando le casse vaticane piangono per una serie di errori dei suoi gestori, si affidano al devoto Michele Sindona.
Ci sarebbe molto altro da descrivere, potremmo passare settimane a pigiare i tasti del computer, e quindi, stringendo, un dubbio ultradecennale mai chiarito è quello che la destra non può definirsi cristiana, cattolica forse, ma mai cristiana nel senso stretto di avere come punto di riferimento l’involontario Fondatore.
Non ci vedo assolutamente niente di cristiano nei cosi detti “moderati”.
Se poi analizziamo profondamente la vita e il verbo del Cristo, scopriamo che è stato il primo socialista della storia.
Ergo, la destra antisocialista non può essere cristiana.
Appena un sacerdote accenna a qualcosa di cristiano, subito la destra insorge.
Se il cardinal Tettamanzi, di fronte all’aumentata povertà degli “uomini” della sua diocesi a causa della crisi economica decide di mettere all’asta tutto quanto gli era stato regalato, viene visto di malocchio da Cl e dalla curia romana, come viene vista di malocchio l’attenzione verso i più deboli. Viene visto di malocchio il suo appoggio silenzioso a Pisapia in contrapposizione ai ricchi crapuloni e farisei della diocesi milanese.
Non è un caso che il “moderatissimo” e cattolicissimo Celeste, fosse un suo avversario non occulto.
Come non è affatto un caso che oggi a guidare la più grande diocesi del mondo ci sia un vecchio ciellino nominato da Roma.
pancho
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E’ convinzione dei più che l’Italia sia un Paese di destra. La fascia che viene denominata “moderata” a cui ha sempre guardato con grande attenzione la vecchia Balena Bianca e a cui fanno, e hanno fatto, attenzione Pierazzurro sotto le macerie, il caro estinto e buona parte dei lanzichecchi padani soprattutto veneti ex Dc (quelli di Signore & Signori) legati agli “schei”, oppure della bergamasca e del bresciano, nonché del varesotto, è cattolica, in parte professante, in maggior parte non più professante.
E' tutta cattolica La Destra di Storace, che nella manifestazione romana di un mese fa l’abbiamo vista in tv col solito saluto romano mai tramontato che gridava : “Duce,..Duce…”
Al sottoscritto non sarebbe dispiaciuto che l’ala così detta ex democristiana che si diceva di sinistra, fosse stata veramente di sinistra. A conti fatti e con tutte le verifiche pratiche abbiamo accertato che non lo è.
L’Oltretevere, da quanto ricordo personalmente, si è sempre occupato di politica e di affari, mi sembra di capire che di un eventuale aldilà ne sappiano quanto me. E se glielo fai notare ti rispondono che non avendo fede non posso capire. Una vecchia storiella che un insegnante di religione mi propinava mezzo secolo fa quando non era in grado di dare risposte a certe domande.
Eppure, a sentir loro, la Telecom gli ha istallato una linea preferenziale con l’Altissimo da cui prendono costantemente le linee guida.
Sono stranamente sempre schierati con i ricchi crapuloni, mentre il Palestinese di 2000 anni fa era schierato dall’altra parte. Chissà perché questi cattolici se lo dimenticano costantemente!!
Forse in fondo hanno ragione, i grandi lasciti alla chiesa li possono fare solo loro, i ricchi crapuloni.
Di “tri cucumer e un peverun”(tre cocomeri e un peperone), che lasciano i poveri all’atto del trapasso non sanno che farsene.
Per quanto ne ho capito del Cristo, il più tollerante di tutti con gli uomini, vedi la Maddalena ed altro, era poco tollerante con i mercanti nel tempio e con i figli di buona madre, soprattutto se assassini costituzionali.
Invece l’Oltretevere è sempre stato tollerante con la Mafia SpA e con i mafiosi, prevalentemente devoti di Santa Madre Chiesa.
Quando le casse vaticane piangono per una serie di errori dei suoi gestori, si affidano al devoto Michele Sindona.
Ci sarebbe molto altro da descrivere, potremmo passare settimane a pigiare i tasti del computer, e quindi, stringendo, un dubbio ultradecennale mai chiarito è quello che la destra non può definirsi cristiana, cattolica forse, ma mai cristiana nel senso stretto di avere come punto di riferimento l’involontario Fondatore.
Non ci vedo assolutamente niente di cristiano nei cosi detti “moderati”.
Se poi analizziamo profondamente la vita e il verbo del Cristo, scopriamo che è stato il primo socialista della storia.
Ergo, la destra antisocialista non può essere cristiana.
Appena un sacerdote accenna a qualcosa di cristiano, subito la destra insorge.
Se il cardinal Tettamanzi, di fronte all’aumentata povertà degli “uomini” della sua diocesi a causa della crisi economica decide di mettere all’asta tutto quanto gli era stato regalato, viene visto di malocchio da Cl e dalla curia romana, come viene vista di malocchio l’attenzione verso i più deboli. Viene visto di malocchio il suo appoggio silenzioso a Pisapia in contrapposizione ai ricchi crapuloni e farisei della diocesi milanese.
Non è un caso che il “moderatissimo” e cattolicissimo Celeste, fosse un suo avversario non occulto.
Come non è affatto un caso che oggi a guidare la più grande diocesi del mondo ci sia un vecchio ciellino nominato da Roma.
Re: THE CATHOLIC QUESTION
Domanda: "Qual è l’origine della Chiesa Cattolica?"
Risposta: La Chiesa Cattolica Romana sostiene che la sua origine sia nella morte, risurrezione e ascensione di Gesù Cristo avvenute approssimativamente nel 30 d.C. La Chiesa Cattolica proclama di essere la Chiesa per cui morì Gesù, la Chiesa che fu istituita ed edificata dagli apostoli. È questa la vera origine della Chiesa Cattolica? Al contrario. Persino una lettura veloce del Nuovo Testamento rivelerà che la Chiesa Cattolica non ha origine negli insegnamenti di Gesù o dei Suoi apostoli. Nel Nuovo Testamento, non si accenna affatto al papa, al culto/adorazione di Maria (o alla sua immacolata concezione, alla sua verginità perpetua, alla sua assunzione o al suo essere corredentrice e mediatrice), al chiedere ai santi in cielo le loro preghiere, alla successione apostolica, agli ordinamenti della chiesa che fungono da sacramenti, al battesimo dei bambini, alla confessione dei peccati a un sacerdote, al purgatorio, alle indulgenze o all’eguale autorità della tradizione ecclesiastica e della Scrittura. Pertanto, se l’origine della Chiesa Cattolica non è negli insegnamenti di Gesù e dei Suoi apostoli, per come li troviamo nel Nuovo Testamento, qual è la vera origine della Chiesa Cattolica?
Per i primi 280 anni di storia cristiana, il Cristianesimo fu proibito dall’Impero Romano e i cristiani furono terribilmente perseguitati. Tutto questo cambiò dopo la “conversione” dell’imperatore romano Costantino, il quale “legalizzò” il Cristianesimo con l’Editto di Milano nel 313 d.C. Successivamente, nel 325 d.C., Costantino convocò il Concilio di Nicea nel tentativo di unificare il Cristianesimo. Costantino immaginava che il Cristianesimo fosse una religione che potesse unire l’Impero Romano, che a quel tempo stava cominciando a frammentarsi e a dividersi. Sebbene questo potesse sembrare uno sviluppo positivo per la Chiesa cristiana, i risultati furono tutt’altro che positivi. Così come Costantino rifiutò di abbracciare pienamente la fede cristiana, ma conservò molte sue credenze e pratiche pagane, così la Chiesa cristiana che promosse Costantino fu una miscela di autentico Cristianesimo e paganesimo romano.
Costantino capì che dal momento che l’Impero Romano era così vasto, esteso e variegato, non tutti avrebbero accettato di rinunciare alle proprie credenze religiose per abbracciare, invece, il Cristianesimo. Pertanto, Costantino permise, e perfino promosse, la “cristianizzazione” delle credenze pagane. A credenze completamente pagane e del tutto antiscritturali vennero date nuove identità “cristiane”.
(continua) http://www.gotquestions.org/italiano/or ... olica.html
L’origine della Chiesa Cattolica sta nel tragico compromesso del Cristianesimo con le religioni pagane che lo circondavano. Anziché annunciare il Vangelo e convertire i pagani, la Chiesa Cattolica “cristianizzò” le religioni pagane e “paganizzò” il Cristianesimo. Sfocando le differenze e cancellando le distinzioni, certo, la Chiesa Cattolica si rese attraente ai popoli dell’Impero Romano. Un risultato fu che la Chiesa Cattolica divenne la religione suprema del “mondo romano” per secoli. Tuttavia, un altro risultato fu la forma più prevalente di Cristianesimo che aveva apostatato dal vero Vangelo di Gesù Cristo e dall’autentica predicazione della Parola di Dio.
Risposta: La Chiesa Cattolica Romana sostiene che la sua origine sia nella morte, risurrezione e ascensione di Gesù Cristo avvenute approssimativamente nel 30 d.C. La Chiesa Cattolica proclama di essere la Chiesa per cui morì Gesù, la Chiesa che fu istituita ed edificata dagli apostoli. È questa la vera origine della Chiesa Cattolica? Al contrario. Persino una lettura veloce del Nuovo Testamento rivelerà che la Chiesa Cattolica non ha origine negli insegnamenti di Gesù o dei Suoi apostoli. Nel Nuovo Testamento, non si accenna affatto al papa, al culto/adorazione di Maria (o alla sua immacolata concezione, alla sua verginità perpetua, alla sua assunzione o al suo essere corredentrice e mediatrice), al chiedere ai santi in cielo le loro preghiere, alla successione apostolica, agli ordinamenti della chiesa che fungono da sacramenti, al battesimo dei bambini, alla confessione dei peccati a un sacerdote, al purgatorio, alle indulgenze o all’eguale autorità della tradizione ecclesiastica e della Scrittura. Pertanto, se l’origine della Chiesa Cattolica non è negli insegnamenti di Gesù e dei Suoi apostoli, per come li troviamo nel Nuovo Testamento, qual è la vera origine della Chiesa Cattolica?
Per i primi 280 anni di storia cristiana, il Cristianesimo fu proibito dall’Impero Romano e i cristiani furono terribilmente perseguitati. Tutto questo cambiò dopo la “conversione” dell’imperatore romano Costantino, il quale “legalizzò” il Cristianesimo con l’Editto di Milano nel 313 d.C. Successivamente, nel 325 d.C., Costantino convocò il Concilio di Nicea nel tentativo di unificare il Cristianesimo. Costantino immaginava che il Cristianesimo fosse una religione che potesse unire l’Impero Romano, che a quel tempo stava cominciando a frammentarsi e a dividersi. Sebbene questo potesse sembrare uno sviluppo positivo per la Chiesa cristiana, i risultati furono tutt’altro che positivi. Così come Costantino rifiutò di abbracciare pienamente la fede cristiana, ma conservò molte sue credenze e pratiche pagane, così la Chiesa cristiana che promosse Costantino fu una miscela di autentico Cristianesimo e paganesimo romano.
Costantino capì che dal momento che l’Impero Romano era così vasto, esteso e variegato, non tutti avrebbero accettato di rinunciare alle proprie credenze religiose per abbracciare, invece, il Cristianesimo. Pertanto, Costantino permise, e perfino promosse, la “cristianizzazione” delle credenze pagane. A credenze completamente pagane e del tutto antiscritturali vennero date nuove identità “cristiane”.
(continua) http://www.gotquestions.org/italiano/or ... olica.html
L’origine della Chiesa Cattolica sta nel tragico compromesso del Cristianesimo con le religioni pagane che lo circondavano. Anziché annunciare il Vangelo e convertire i pagani, la Chiesa Cattolica “cristianizzò” le religioni pagane e “paganizzò” il Cristianesimo. Sfocando le differenze e cancellando le distinzioni, certo, la Chiesa Cattolica si rese attraente ai popoli dell’Impero Romano. Un risultato fu che la Chiesa Cattolica divenne la religione suprema del “mondo romano” per secoli. Tuttavia, un altro risultato fu la forma più prevalente di Cristianesimo che aveva apostatato dal vero Vangelo di Gesù Cristo e dall’autentica predicazione della Parola di Dio.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Renatino, l’uomo del Vaticano
di Rita Di Giovacchino | 15 maggio 2012Commenti (18)
Quando rapì Emanuela Orlandi, Enrico De Pedis aveva appena 30 anni, quando è stato ammazzato 36, ma tutti lo consideravano già il capo della banda della Magliana. Anzi dei “testaccini”, il gruppo più potente e occulto della malavita romana, gente che a torto o ragione fa parte della storia d’Italia Nel suo libro di memorie Sabrina Minardi, l’ex amante che per prima lo ha accusato di aver rapito la ragazzina vaticana, spiega in modo esplicito il motivo di così mirabolante carriera: “Lo sapevano tutti che Renatino era l’uomo del Vaticano”. Cosa vuol dire per un boss essere uomo del Vaticano? Nessuno lo sa, ma De Pedis lo era.
Qualcuno è tuttora convinto che fosse figlio del cardinal Poletti, il vicario di Roma assai vicino a Giulio Andreotti, proprio quello che venti giorni dopo la sua sciagurata morte a Campo de’ Fiori firmò il nullaosta che gli ha consentito di riposare in pace nella cripta della chiesa di Sant’Apollinare.
Nessuno riusciva a darsi altra spiegazione: Renatino era figlio di Poletti. Figlio no, forse affiliato. Di sicuro sentimenti paterni legavano il cardinale a quel ragazzo che don Pietro Vergari aveva conosciuto in carcere e con il quale, racconta Sabrina, si appartava a parlare per ore. Discorsi fitti, a bassa voce, come se tra i due ci fosse un’intesa che nessuno poteva condividere. Renatino si “presentava bene”, golf di cachemire e completi Caraceni. Non fumava, non beveva, sniffava raramente soltanto quando si chiudeva in casa con Sabrina per fare l’amore.
Anche quel soprannome, Renatino, non aveva niente a che vedere con nomignoli come il Negro, Zanzarone, Saponetta. De Pedis, si atteggiava a manager, era davvero il Dandy descritto in Romanzo criminale da Giancarlo De Cataldo.
Ad aiutarlo erano anche i lineamenti delicati, da ragazzo perbene, come appare nella foto che fino a ieri spiccava sulla sua tomba di marmo, incastonata in una corona di zaffiri. L’ingrandimento di una fototessera, la stessa che nel giugno 1983, subito dopo la scomparsa di Emanuela, fece sobbalzare il comandante del Reparto operativo di via Inselci, il colonnello Domenico Cagnazzo: assomigliava in modo sorprendente all’identikit dell’uomo della Bmw visto in corso Rinascimento due ore prima che la ragazzina sparisse.
Ma Renatino non era figlio di Poletti, a dire il vero il padre lo chiamavano Caino perché aveva ammazzato il fratello e lui, che aveva la vocazione del capo, si era fatto carico della famiglia. Per fare qualche soldo si arrampicava con Fabiola Moretti, amante di Abbruciati e poi moglie di Mancini, sulle pendici del Gianicolo. Andavano a caccia di vipere da rivendere al farmacista di piazza della Scala. Con la droga e le rapine aveva comprato un ristorante a Trastevere, la boutique di Enrico Coveri, un’oreficeria all’Appio, un supermercato all’Ostiense, una villa in Sardegna, decine di appartamenti. In quello di via Vittorini all’Eur alla fine del 1984 fu arrestato.
Ci arrivarono pedinando la Minardi che viveva con lui, l’indirizzo era saltato fuori dalla causa di separazione tra lei e il calciatore Bruno Giordano. Poi tramite prestanomi, anche il Jackie ‘O di via Veneto. Quando lo hanno ammazzato, per vendicare la morte di Edoardo Toscano, voleva uscire dal giro: ormai, grazie al racket dei video-poker, non aveva più bisogno di fare rapine. Renatino era entrato nel “gioco grande”, come lo definiva Giovanni Falcone: frequentava Calvi, il banchiere dagli “occhi di ghiaccio”, a organizzare feste e festini era quel suo amico sardo, piccolino, capace di intrufolarsi dappertutto, Flavio Carboni, l’uomo che oggi conosciamo come il capo della P3. Dicono che andava a cena con Paul Marcinkus, il presidente dello Ior caro a papa Wojtyla. Sabrina, irriverente, racconta di aver procurato ragazze all’aitante vescovo convinto che “non si serve la Chiesa soltanto con gli Ave Maria”.
Racconterà poi che nel 2008 aveva accompagnato Renatino nella casa di Andreotti in Corso Vittorio. Ma la donna, ora indagata per il sequestro Orlandi, si sa non sempre è attendibile. Su, su, sempre più su: quella di De Pedis, di Emanuela, di Calvi è una storia incrociata.
Storia di mafia, non di malavita, dietro le quinte c’era Pippo Calò, il siciliano venuto a Roma per risolvere i guai economici di Cosa Nostra. Guai grossi, 250 milioni di dollari scomparsi, consegnati al Vaticano e puff, volatilizzati.
Che fine avevano fatto? La logica indica una sola strada: quella che dalle Mura Leonine conduce in Polonia, patria cara a papa Wojtyla, dove la battaglia di Solidarnosc avrebbe fatto cadere il governo Jaruzelsky. Se cadeva Jaruzelsky – Marcinkus ne era convinto – cadeva tutto il blocco sovietico.
Il “gioco grande”. Ma a Cosa Nostra non piace farsi fottere, bisognava trovare una strada per arrivare al Vaticano. Forse Renatino gliel’ha indicata. Oppure qualcuno “ha indicato” a lui di rapire Emanuela. Un ricatto a Wojtyla? Una trattativa andata in porto? È l’unico vero mistero che custodiva quella tomba.
Il Fatto Quotidiano, 15 Maggio 2012
di Rita Di Giovacchino | 15 maggio 2012Commenti (18)
Quando rapì Emanuela Orlandi, Enrico De Pedis aveva appena 30 anni, quando è stato ammazzato 36, ma tutti lo consideravano già il capo della banda della Magliana. Anzi dei “testaccini”, il gruppo più potente e occulto della malavita romana, gente che a torto o ragione fa parte della storia d’Italia Nel suo libro di memorie Sabrina Minardi, l’ex amante che per prima lo ha accusato di aver rapito la ragazzina vaticana, spiega in modo esplicito il motivo di così mirabolante carriera: “Lo sapevano tutti che Renatino era l’uomo del Vaticano”. Cosa vuol dire per un boss essere uomo del Vaticano? Nessuno lo sa, ma De Pedis lo era.
Qualcuno è tuttora convinto che fosse figlio del cardinal Poletti, il vicario di Roma assai vicino a Giulio Andreotti, proprio quello che venti giorni dopo la sua sciagurata morte a Campo de’ Fiori firmò il nullaosta che gli ha consentito di riposare in pace nella cripta della chiesa di Sant’Apollinare.
Nessuno riusciva a darsi altra spiegazione: Renatino era figlio di Poletti. Figlio no, forse affiliato. Di sicuro sentimenti paterni legavano il cardinale a quel ragazzo che don Pietro Vergari aveva conosciuto in carcere e con il quale, racconta Sabrina, si appartava a parlare per ore. Discorsi fitti, a bassa voce, come se tra i due ci fosse un’intesa che nessuno poteva condividere. Renatino si “presentava bene”, golf di cachemire e completi Caraceni. Non fumava, non beveva, sniffava raramente soltanto quando si chiudeva in casa con Sabrina per fare l’amore.
Anche quel soprannome, Renatino, non aveva niente a che vedere con nomignoli come il Negro, Zanzarone, Saponetta. De Pedis, si atteggiava a manager, era davvero il Dandy descritto in Romanzo criminale da Giancarlo De Cataldo.
Ad aiutarlo erano anche i lineamenti delicati, da ragazzo perbene, come appare nella foto che fino a ieri spiccava sulla sua tomba di marmo, incastonata in una corona di zaffiri. L’ingrandimento di una fototessera, la stessa che nel giugno 1983, subito dopo la scomparsa di Emanuela, fece sobbalzare il comandante del Reparto operativo di via Inselci, il colonnello Domenico Cagnazzo: assomigliava in modo sorprendente all’identikit dell’uomo della Bmw visto in corso Rinascimento due ore prima che la ragazzina sparisse.
Ma Renatino non era figlio di Poletti, a dire il vero il padre lo chiamavano Caino perché aveva ammazzato il fratello e lui, che aveva la vocazione del capo, si era fatto carico della famiglia. Per fare qualche soldo si arrampicava con Fabiola Moretti, amante di Abbruciati e poi moglie di Mancini, sulle pendici del Gianicolo. Andavano a caccia di vipere da rivendere al farmacista di piazza della Scala. Con la droga e le rapine aveva comprato un ristorante a Trastevere, la boutique di Enrico Coveri, un’oreficeria all’Appio, un supermercato all’Ostiense, una villa in Sardegna, decine di appartamenti. In quello di via Vittorini all’Eur alla fine del 1984 fu arrestato.
Ci arrivarono pedinando la Minardi che viveva con lui, l’indirizzo era saltato fuori dalla causa di separazione tra lei e il calciatore Bruno Giordano. Poi tramite prestanomi, anche il Jackie ‘O di via Veneto. Quando lo hanno ammazzato, per vendicare la morte di Edoardo Toscano, voleva uscire dal giro: ormai, grazie al racket dei video-poker, non aveva più bisogno di fare rapine. Renatino era entrato nel “gioco grande”, come lo definiva Giovanni Falcone: frequentava Calvi, il banchiere dagli “occhi di ghiaccio”, a organizzare feste e festini era quel suo amico sardo, piccolino, capace di intrufolarsi dappertutto, Flavio Carboni, l’uomo che oggi conosciamo come il capo della P3. Dicono che andava a cena con Paul Marcinkus, il presidente dello Ior caro a papa Wojtyla. Sabrina, irriverente, racconta di aver procurato ragazze all’aitante vescovo convinto che “non si serve la Chiesa soltanto con gli Ave Maria”.
Racconterà poi che nel 2008 aveva accompagnato Renatino nella casa di Andreotti in Corso Vittorio. Ma la donna, ora indagata per il sequestro Orlandi, si sa non sempre è attendibile. Su, su, sempre più su: quella di De Pedis, di Emanuela, di Calvi è una storia incrociata.
Storia di mafia, non di malavita, dietro le quinte c’era Pippo Calò, il siciliano venuto a Roma per risolvere i guai economici di Cosa Nostra. Guai grossi, 250 milioni di dollari scomparsi, consegnati al Vaticano e puff, volatilizzati.
Che fine avevano fatto? La logica indica una sola strada: quella che dalle Mura Leonine conduce in Polonia, patria cara a papa Wojtyla, dove la battaglia di Solidarnosc avrebbe fatto cadere il governo Jaruzelsky. Se cadeva Jaruzelsky – Marcinkus ne era convinto – cadeva tutto il blocco sovietico.
Il “gioco grande”. Ma a Cosa Nostra non piace farsi fottere, bisognava trovare una strada per arrivare al Vaticano. Forse Renatino gliel’ha indicata. Oppure qualcuno “ha indicato” a lui di rapire Emanuela. Un ricatto a Wojtyla? Una trattativa andata in porto? È l’unico vero mistero che custodiva quella tomba.
Il Fatto Quotidiano, 15 Maggio 2012
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
@camillobenso de Cavour
Non ti devi scordare mai che li referendum sul divorzio e sull'aborto sono passati perche gran maggioranza dei cattolici pensa con la propria testa. Non scodarti mai di questa parte silenziosa che nei momenti giusti sa ragionare e se ne frega dei divieti.
Se poi tutto e' solo un pretesto per allungare la disacussone sul credere o non credere, penso che non ne valga la pena non perche' io voglia sfuggire el tema ma perche non giova ad entrambe le parti.
Io ho sempre rispettato i non credenti gli atei e gli agnostici, anche perche ce li avevo in casa, e queste discussioni sulla fede non le abbiamo mai intavolate poiche' e' un fatto personale che non puo' incidere in alcun modo sull'onesta' della persona. Onesta che ora piu' che mai ne abbiamo bisogno sia che la politica la veda come me sia che la veda in modo totalmente diverso.
Ed e' questo che dobbiamo recuperare se ci riusciamo poiche' ne va del ns. futuro.
Tutto il resto non puo' nemmeno rientrare nella polemica perche' polemica non puo' esistere su questo tema.
Possono esserci soltanto critiche al modo di condurre la chiesa e di questo me ne son sempre fatto carico ma nello specifico e quindi sul credere o non credere le discussioni nan hanno mai avuto buon esito. Anzi sono servite a dividere come se i buoni fossero questi e i cattivi gli altri.
Tutto il resto rimangono solo opinioni personali e quindi sempre opinabile ma non possono andar oltre.
E poi, per concludere, chi ritiene di assere piu' di sinistra di me fra coloro che ora qui dentro si ritengono atei o agnostici?
Ho peccato di presunzione? Ne chiedo scusa.
un salutone da Juan al Conte e...co.
Non ti devi scordare mai che li referendum sul divorzio e sull'aborto sono passati perche gran maggioranza dei cattolici pensa con la propria testa. Non scodarti mai di questa parte silenziosa che nei momenti giusti sa ragionare e se ne frega dei divieti.
Se poi tutto e' solo un pretesto per allungare la disacussone sul credere o non credere, penso che non ne valga la pena non perche' io voglia sfuggire el tema ma perche non giova ad entrambe le parti.
Io ho sempre rispettato i non credenti gli atei e gli agnostici, anche perche ce li avevo in casa, e queste discussioni sulla fede non le abbiamo mai intavolate poiche' e' un fatto personale che non puo' incidere in alcun modo sull'onesta' della persona. Onesta che ora piu' che mai ne abbiamo bisogno sia che la politica la veda come me sia che la veda in modo totalmente diverso.
Ed e' questo che dobbiamo recuperare se ci riusciamo poiche' ne va del ns. futuro.
Tutto il resto non puo' nemmeno rientrare nella polemica perche' polemica non puo' esistere su questo tema.
Possono esserci soltanto critiche al modo di condurre la chiesa e di questo me ne son sempre fatto carico ma nello specifico e quindi sul credere o non credere le discussioni nan hanno mai avuto buon esito. Anzi sono servite a dividere come se i buoni fossero questi e i cattivi gli altri.
Tutto il resto rimangono solo opinioni personali e quindi sempre opinabile ma non possono andar oltre.
E poi, per concludere, chi ritiene di assere piu' di sinistra di me fra coloro che ora qui dentro si ritengono atei o agnostici?
Ho peccato di presunzione? Ne chiedo scusa.
un salutone da Juan al Conte e...co.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
Non c’è nessuna polemica, men che meno “ad personam”, caro don Juan, ma solo un’analisi dei dati della realtà della storia d’Italia e non c’è nessun pretesto per allungare la discussione sul credere o non credere, perché non è questo il tema di fondo, ma è il solito vecchio problema che ci stiamo trascinando senza soluzione di continuità dal 20 settembre 1870 con la Breccia di Porta Pia, dove lo Stato Pontificio non ha mai rinunciato alla sua pressione et sovranità sulla vita politica italiana. Non si tratta quindi di credere o non credere ma di aspirare ad uno Stato completamente laico senza l’ingerenza dello Stato del Vaticano attraverso i cattolici in politica.
Se in quarant’anni i cattolici hanno ragionato con la propria testa solo due volte, mi sembra veramente un po’ pochino.
Nell’ultimo ventennio, per rifiutare di ragionare, ci hanno regalato Berlusconi, Casini, Bossi, il fallimento del Cs e il fallimento di una nazione, dopo il salvataggio dal primo fallimento cinquantennale del moderatismo targato Dc e confratelli di Poltrone & Forchette.
Sempre il cattolicissimo Casini, non pago di due disastri, di due fallimenti, con il sostegno del cardinal Bertone e dell’ala ultra conservatrice dell’Appartamento, è fortemente determinato a rifare la Dc, dopo aver sanzionato un anno fa la fine della diaspora dei cattolici. Dopo la spaccatura dell’inizio degli anni ’90 i cattolici possono tornare a riunirsi presso una stessa casa comune, la nuova casa dei cattolici.
Ora, il primo punto da stabilire è se i dati che ho esposto sono veri o volutamente falsi,….. forse per fare polemica.
Poi, manco farlo apposta, nell’articolo di IFQ, Renatino, l’uomo del Vaticano
di Rita Di Giovacchino, sopra riportato si fa cenno alla considerazione che De Pedis aveva in Vaticano e fuori dal Vaticano negli ambienti cattolici che contano.
Oltre al fatto sostanziale che si ipotizza una lotta quasi segreta tra la Mafia che rivuole i suo soldi versati nelle casse vaticane ed usati, presumibilmente, per fare cadere il comunismo in Polonia.
Per questo motivo è sparita una ragazza.
E devo sentire che nelle strade di Roma ci sono dei cattolici che protestano perché si dicono ipocritamente movimento per la vita?
A me viene il torcibudella, perché la vita di una ragazza che si stava aprendo alla vita non potrà mai valere la caduta del comunismo, né di nessun’altra minchiata analoga. Eppure il silenzio totale arriva dal mondo cattolico al di la e al di qua delle mura Leonine che di quella vita perduta se ne sbatte altamente.
Almeno, se non noi, ma la famiglia, cattolica della Città del Vaticano, ha pieno diritto di sapere che fine abbia fatto quella ragazza dopo tanti anni.
E poi rimane sempre il fatto che un criminale possa essere sepolto all'interno di una chiesa alla pari di coloro che vengono ritenuti santi.
Se in quarant’anni i cattolici hanno ragionato con la propria testa solo due volte, mi sembra veramente un po’ pochino.
Nell’ultimo ventennio, per rifiutare di ragionare, ci hanno regalato Berlusconi, Casini, Bossi, il fallimento del Cs e il fallimento di una nazione, dopo il salvataggio dal primo fallimento cinquantennale del moderatismo targato Dc e confratelli di Poltrone & Forchette.
Sempre il cattolicissimo Casini, non pago di due disastri, di due fallimenti, con il sostegno del cardinal Bertone e dell’ala ultra conservatrice dell’Appartamento, è fortemente determinato a rifare la Dc, dopo aver sanzionato un anno fa la fine della diaspora dei cattolici. Dopo la spaccatura dell’inizio degli anni ’90 i cattolici possono tornare a riunirsi presso una stessa casa comune, la nuova casa dei cattolici.
Ora, il primo punto da stabilire è se i dati che ho esposto sono veri o volutamente falsi,….. forse per fare polemica.
Poi, manco farlo apposta, nell’articolo di IFQ, Renatino, l’uomo del Vaticano
di Rita Di Giovacchino, sopra riportato si fa cenno alla considerazione che De Pedis aveva in Vaticano e fuori dal Vaticano negli ambienti cattolici che contano.
Oltre al fatto sostanziale che si ipotizza una lotta quasi segreta tra la Mafia che rivuole i suo soldi versati nelle casse vaticane ed usati, presumibilmente, per fare cadere il comunismo in Polonia.
Per questo motivo è sparita una ragazza.
E devo sentire che nelle strade di Roma ci sono dei cattolici che protestano perché si dicono ipocritamente movimento per la vita?
A me viene il torcibudella, perché la vita di una ragazza che si stava aprendo alla vita non potrà mai valere la caduta del comunismo, né di nessun’altra minchiata analoga. Eppure il silenzio totale arriva dal mondo cattolico al di la e al di qua delle mura Leonine che di quella vita perduta se ne sbatte altamente.
Almeno, se non noi, ma la famiglia, cattolica della Città del Vaticano, ha pieno diritto di sapere che fine abbia fatto quella ragazza dopo tanti anni.
E poi rimane sempre il fatto che un criminale possa essere sepolto all'interno di una chiesa alla pari di coloro che vengono ritenuti santi.
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Re: THE CATHOLIC QUESTION
@camillobenso
Beh..allora andiamo per gradi per capirci meglio e non creare equivoci.
Cmq ti consiglio di leggere tutte le interviste fatte da Marino al Cardinale Martini e se hai ancora del tempo a disposizione(questo te l'avevo suggerito anche qualche tempo fa) regalati un libro di questo Cardinale:Conversazioni notturne a Gerusalemme.Poi potremmo continuare la ns. discussione altrimenti e sicuramente partiremo da basei piu' avanzate.
Inutile che tu mi parta sempre ad esempio quella parte di cattolici con i quali non ho niente da spartire come idee politiche e qualt'altro. Chiedilo a costoro e non a me. Quando qui porto le mie critiche al PD non le faccio direttamente a coloro che qui dentro votano PD ma ai loro dirigenti anche se indirettamente questi ne sono in parte "complici" se non dimostrano il loro dissenso apertamente e non dimostrino di voler cambiare. Pero' mi sembrerebbe un azzardo eccessivo cercare di mettere al confronto chi potrebbe eventualmente cambiare partito con chi crede in un Dio.
un salutone da Juan
Beh..allora andiamo per gradi per capirci meglio e non creare equivoci.
Su questo sfondi una porta gia' aperta. Lo sai pure tu questo.Non c’è nessuna polemica, men che meno “ad personam”, caro don Juan, ma solo un’analisi dei dati della realtà della storia d’Italia e non c’è nessun pretesto per allungare la discussione sul credere o non credere, perché non è questo il tema di fondo, ma è il solito vecchio problema che ci stiamo trascinando senza soluzione di continuità dal 20 settembre 1870 con la Breccia di Porta Pia, dove lo Stato Pontificio non ha mai rinunciato alla sua pressione et sovranità sulla vita politica italiana. Non si tratta quindi di credere o non credere ma di aspirare ad uno Stato completamente laico senza l’ingerenza dello Stato del Vaticano attraverso i cattolici in politica.
Non mi sembra poca cosa questo. Cmq sempre mia opinione e quindi opinabile.Se in quarant’anni i cattolici hanno ragionato con la propria testa solo due volte, mi sembra veramente un po’ pochino.
Che le cause di tutto questo possano essere imputate a questi cattolici diversi mi sembra un po' eccessivo. Forse non ti ricordi piu' quando il PCI aveva raggiunto il suo massimo di voti? E chi erano costoro se non gran parte dei cattolici cosidetti diversi dagli altri?Nell’ultimo ventennio, per rifiutare di ragionare, ci hanno regalato Berlusconi, Casini, Bossi, il fallimento del Cs e il fallimento di una nazione, dopo il salvataggio dal primo fallimento cinquantennale del moderatismo targato Dc e confratelli di Poltrone & Forchette.
Sempre il cattolicissimo Casini, non pago di due disastri, di due fallimenti, con il sostegno del cardinal Bertone e dell’ala ultra conservatrice dell’Appartamento, è fortemente determinato a rifare la Dc, dopo aver sanzionato un anno fa la fine della diaspora dei cattolici. Dopo la spaccatura dell’inizio degli anni ’90 i cattolici possono tornare a riunirsi presso una stessa casa comune, la nuova casa dei cattolici.
Mi sembra di averlo gia' detto molte volte che su tutto questo sono perfettamente in sintonia con te piuttosto con la gerarchia aecclesistica.Non solo io ma tutta questa parte di cattolici sono da questa parte.Ora, il primo punto da stabilire è se i dati che ho esposto sono veri o volutamente falsi,….. forse per fare polemica.
Poi, manco farlo apposta, nell’articolo di IFQ, Renatino, l’uomo del Vaticano
di Rita Di Giovacchino, sopra riportato si fa cenno alla considerazione che De Pedis aveva in Vaticano e fuori dal Vaticano negli ambienti cattolici che contano.
Oltre al fatto sostanziale che si ipotizza una lotta quasi segreta tra la Mafia che rivuole i suo soldi versati nelle casse vaticane ed usati, presumibilmente, per fare cadere il comunismo in Polonia.
Per questo motivo è sparita una ragazza.
E devo sentire che nelle strade di Roma ci sono dei cattolici che protestano perché si dicono ipocritamente movimento per la vita?
A me viene il torcibudella, perché la vita di una ragazza che si stava aprendo alla vita non potrà mai valere la caduta del comunismo, né di nessun’altra minchiata analoga. Eppure il silenzio totale arriva dal mondo cattolico al di la e al di qua delle mura Leonine che di quella vita perduta se ne sbatte altamente.
Almeno, se non noi, ma la famiglia, cattolica della Città del Vaticano, ha pieno diritto di sapere che fine abbia fatto quella ragazza dopo tanti anni.
E poi rimane sempre il fatto che un criminale possa essere sepolto all'interno di una chiesa alla pari di coloro che vengono ritenuti santi.
Cmq ti consiglio di leggere tutte le interviste fatte da Marino al Cardinale Martini e se hai ancora del tempo a disposizione(questo te l'avevo suggerito anche qualche tempo fa) regalati un libro di questo Cardinale:Conversazioni notturne a Gerusalemme.Poi potremmo continuare la ns. discussione altrimenti e sicuramente partiremo da basei piu' avanzate.
Inutile che tu mi parta sempre ad esempio quella parte di cattolici con i quali non ho niente da spartire come idee politiche e qualt'altro. Chiedilo a costoro e non a me. Quando qui porto le mie critiche al PD non le faccio direttamente a coloro che qui dentro votano PD ma ai loro dirigenti anche se indirettamente questi ne sono in parte "complici" se non dimostrano il loro dissenso apertamente e non dimostrino di voler cambiare. Pero' mi sembrerebbe un azzardo eccessivo cercare di mettere al confronto chi potrebbe eventualmente cambiare partito con chi crede in un Dio.
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: THE CATHOLIC QUESTION
Si può credere o non credere in un Dio. Nell'ambito della prima scelta si può essere cristiani, musulmani o altro.
Come cristiani si può scegliere di essere cattolici, valdesi, evangelisti ecc.
Ci sono quindi numerose possibilità per le proprie scelte.
Ma definirsi cattolici, per poi doversi distinguere da coloro che rappresentano ufficialmente la confessione scelta, precisare che si è con una parte dei cattolici e non con gli altri (che probabilmente sono la maggioranza o comunque la parte ufficiale) sinceramente non lo capisco.
Se non sono d'accordo col papa e con la chiesa cattolica, posso passare con i valdesi o con altri, ma perché mai devo continuare a dare la mia adesione ad un'istituzione di cui non condivido i comportamenti e la storia, riconoscere ad essa l'autorità morale addirittura per amministrare dei sacramenti a me ed ai miei figli per essere poi costretto a prendere le distanze da ogni manifestazione ufficiale di tale autorità?
Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei felice.
Quanto poi al paragone con un partito come il PD, mi pare che ci sia una grande differenza. I dirigenti di un partito si può tentare di cambiarli, in quanto sono eletti. Non mi risulta che i vertici di una chiesa, in particolare quella cattolica, siano eletti dai fedeli.
Come cristiani si può scegliere di essere cattolici, valdesi, evangelisti ecc.
Ci sono quindi numerose possibilità per le proprie scelte.
Ma definirsi cattolici, per poi doversi distinguere da coloro che rappresentano ufficialmente la confessione scelta, precisare che si è con una parte dei cattolici e non con gli altri (che probabilmente sono la maggioranza o comunque la parte ufficiale) sinceramente non lo capisco.
Se non sono d'accordo col papa e con la chiesa cattolica, posso passare con i valdesi o con altri, ma perché mai devo continuare a dare la mia adesione ad un'istituzione di cui non condivido i comportamenti e la storia, riconoscere ad essa l'autorità morale addirittura per amministrare dei sacramenti a me ed ai miei figli per essere poi costretto a prendere le distanze da ogni manifestazione ufficiale di tale autorità?
Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei felice.
Quanto poi al paragone con un partito come il PD, mi pare che ci sia una grande differenza. I dirigenti di un partito si può tentare di cambiarli, in quanto sono eletti. Non mi risulta che i vertici di una chiesa, in particolare quella cattolica, siano eletti dai fedeli.
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