Lettera aperta ai sostenitori della lista per Tsipras alle prossime elezioni europee
Milano 6 febbraio 2014
Il manifesto del 1° febbraio ha pubblicato una lettera aperta, inviata anche a tutti i firmatari dell’appello, in cui viene illustrato a grandi linee il modo in cui noi, che ne siamo i promotori, intendiamo portare a buon fine questo progetto. Con questo messaggio a domande e risposte intendiamo entrare più estesamente nel merito dei problemi che abbiamo di fronte spiegando come pensiamo di affrontarli e, al tempo stesso, rispondere a diverse critiche sollevate da chi, pur apprezzando il progetto nei suoi termini generali, non condivide il modo in cui intendiamo procedere. Una lettera di invito a sostenere il progetto e a partecipare è stata mandata oggi stesso a tutto il vasto mondo dei comitati, delle associazioni, delle organizzazioni che animano il nostro paese.
Speriamo che queste lunghe e complesse considerazioni possano essere di aiuto a tutti voi, potenziali sostenitori della lista, per dirimere i dubbi sulle soluzioni organizzative che abbiamo proposto e per spingervi a un impegno sostanziale nel portare avanti tutti insieme questo progetto, senza ovviamente trascurare le moltissime differenze che ci separano, e che costituiscono una ricchezza di questa impresa.
(a cura di Guido Viale per conto dei promotori)
1. Che ruolo avranno nella realizzazione del progetto, le associazioni, i comitati e i partiti che ne condividono gli obiettivi, cioè la presentazione di una lista apartitica, di impianto democratico, europeista, inclusivo, che sostenga la candidatura di Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione europea e che abbia ragionevoli probabilità di superare la soglia del 4 per cento?
Il successo di questa lista è interamente affidato all’iniziativa delle associazioni, dei comitati, delle organizzazioni e dei partiti - ma anche delle cittadine e dei cittadini senza appartenenze organizzate - che ne condividono gli obiettivi; i quali, senza una loro attiva partecipazione, resteranno irraggiungibili. Le adesioni individuali al questo progetto sono già più di 17.500 in soli dodici giorni e tra loro ci sono molte personalità di primo piano nel campo della scienza, della cultura, dell’arte, del giornalismo e dello spettacolo. Questo ci induce a contare sul più ampio coinvolgimento di tutti gli interessati. Ora è importante che il sostegno al progetto arrivi anche da associazioni, compitati e gruppi organizzati. La comunicazione di sostegno dovrà essere mandata alla mail
sostegno@itsipras.it
2. Che parte potranno avere nell’organizzazione e nella struttura del progetto, associazioni, comitati e partiti organizzati?
Siamo fermamente convinti che il progetto debba coinvolgere le più diverse ed eterogenee posizioni politiche e culturali che si riconoscono nell’impostazione di fondo dell’appello - sostegno che andrà formalizzato - sia per quanto riguarda la composizione del comitato operativo che dovrà dare gambe all’iniziativa, sia nei comitati territoriali che nasceranno dall’incontro tra chi ha sottoscritto l’appello in ogni particolare ambito geografico, sia, infine, attraverso quei comitati di sostegno a cui potranno dar vita tutti coloro – partiti, associazioni e singoli elettori – che intendono mantenere una propria autonomia e visibilità nel sostegno al progetto, nella conduzione della raccolta delle firme, nella campagna elettorale e nella gestione dei rapporti con i candidati e gli eventuali eletti, una volta che le elezioni si siano concluse. A tutte le strutture organizzate proponiamo fin da ora di coordinarci a livello nazionale e locale in un forum, secondo il modello a suo tempo adottato nella campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali. Ci aspettiamo quindi da tutti i sostenitori del progetto che ciascuno, secondo le proprie possibilità e i propri orientamenti, porti il massimo contributo possibile alla costruzione e alle articolazioni del programma, alle proposte di candidature e alla composizione delle liste, in modo che esse rispecchino al meglio i loro specifici orientamenti politici o culturali, o il loro impegno sociale. Così come ci aspettiamo un grosso impegno di tutti nella raccolta delle firme e nella campagna elettorale e invitiamo tutti a deporre ogni spirito di parte per unirci in un’impresa comune.
3. Qual è esattamente il percorso proposto?
Il percorso che abbiamo proposto nasce da tutte queste considerazioni ed è per molti versi un percorso reso obbligato dai tempi, dalle risorse e delle forze a disposizione. Lo abbiamo già illustrato nella lettera aperta ai firmatari e qui lo specifichiamo meglio:
ci siamo costituiti in associazione per poter raccogliere fondi e gestire sia il sito web –
http://www.listatsipras.eu/ – che la lista dalle adesioni che stiamo raccogliendo ai sensi della privacy.
La prima cosa da fare è dare un nome e un simbolo alla lista. Nel corso di della prossima settimana, a partire dall’11 febbraio, ci pronunceremo tutte e tutti sul nome – definitivo - e su un logo – provvisorio - scegliendoli tra una ristretta gamma che è stata messa a punto, ovviamente con criteri rigorosamente politici, da alcuni esperti di comunicazione che hanno aderito e stanno collaborando con il progetto. Tutte/i potranno registrarsi sul sito e partecipare al voto. Chi ha già firmato su Micromega è invitato a registrarsi nuovamente, per rispettare la normativa sulla privacy.
Contestualmente al voto on-line su nome e simbolo apriremo una sottoscrizione per il finanziamento del progetto che potrà contare esclusivamente sui contributi dei suoi sostenitori.
Nomineremo subito un tesoriere che si impegnerà a rendere conto settimanalmente on line del denaro incassato e speso.Abbiamo aperto il conto corrente presso Banca Etica: Iban IT34V0501803200000000170078
Fondamentale è la costituzione a tutti i livelli di Comitati di Sostegno di cui facciano parte tutte le realtà e i singoli che, anche non sottoscrittori dell’Appello, si dichiarano a sostegno della proposta di costruzione della lista come specificato. La comunicazione di sostegno dovrà essere mandata alla mail
sostegno@itsipras.it
Organizzeremo vari incontri con le realtà che ci hanno contattato, sia a livello nazionale che locale, il primo dei quali martedì 11 alle 14.00 a Roma ( vedi lettera sul sito).
Entro questo fine settimana verrà costituito un comitato operativo. Il comitato potrà ampliarsi e in parte rinnovarsi a seconda delle esigenze che emergeranno e che esso stesso dovrà valutare; sarà composto sia da firmatari dell’appello che da persone di organizzazioni che sostengono il progetto.
Il lavoro per la creazione dei comitati locali deve partire subito, come subito è necessario pianificare i primi incontri di presentazione del progetto.
Nella settimana del 17 febbraio è importante organizzare ovunque iniziative cittadine di rilievo.
Nella settimana precedente, dal 10 al 15, organizzeremo il referendum online sul nome e il logo, avvieremo la raccolta fondi, e si organizzeranno i primi incontri di firmatari e interessati, città per città. Invitiamo tutte le realtà che staranno in questo progetto a fare altrettanto. Questo primo incontro dei firmatari servirà a mettere a fuoco le modalità per attivarsi nel territorio, strutturare e preparare il lavoro per la raccolta delle firme, coinvolgere tutte le realtà del territorio interessate, costituire un comitato operativo locale simile a quello nazionale.
E poi:
• Entro il 19 febbraio devono giungere tutte le proposte di candidatura
• Entro il 23 febbraio saranno definite le liste
• dal 27 febbraio comincia la raccolta delle firme
4. Come si pensa di procedere per quanto riguarda l’elaborazione del programma e la scelta dei candidati?
L’arricchimento e precisazione del programma, le cui linee generali sono già contenute nell’appello che ha dato il via a questa iniziativa e meglio articolate nella dichiarazione programmatica con cui Tsipras ha presentato la propria candidatura a Presidente della Commissione Europea (ma aggiunte, integrazioni, correzioni sono ovviamente necessarie), saranno affidati ai contributi degli organismi di base che sono gli assi portanti del progetto. Invitiamo quindi senz’altro tutti a presentare fin da ora proposte sintetiche e motivate dei punti da inserire nel programma - che non dovranno essere più di dieci, essere espressi in una forma estremamente sintetica e chiara e fare tutti riferimento alla dimensione europea del progetto. Nel mese di marzo, contestualmente alla raccolta delle firme, svilupperemo un’attività vasta e pubblica in tutto il paese per la definizione di questo programma. Per completare questo compito abbiamo tempo fino ai primi di aprile, quando inizierà la campagna elettorale vera e propria.
5. E la scelta dei candidati?
La scelta dei candidati si svolgerà nello stesso modo, ma è sottoposta a scadenze molto più strette. Abbiamo infatti deciso di effettuare autonomamente la raccolta delle firme (oltre 150.000 di cui 30.000 per ciascuna delle cinque circoscrizioni elettorali e almeno 3.000 in ogni regione) sia per salvaguardare l’autonomia del progetto, sia, soprattutto, perché questo sforzo costituirà per tutti noi un autentico banco di prova e un inizio vero e proprio della campagna elettorale. Per questo dovremo chiudere la lista definitiva dei candidati di ogni circoscrizione entro il 23 di febbraio (le proposte di candidatura devono quindi arrivare entro il 19 febbraio), perché i loro nomi, insieme al simbolo della lista, dovranno essere certificati e stampati sui moduli, a loro volta certificati, su cui raccogliere le firme.
6. Ma non si possono usare dei moduli in bianco, come hanno sempre fatto i partiti quando dovevano raccogliere le firme, per poi compilarli con i nomi dei candidati solo alla fine?
È noto che spesso vengono raccolte le firme su moduli in bianco dove solo all’ultimo momento si appongono i nomi dei candidati. Ma è una pratica illegale che noi rifiutiamo. La norma che impone il vincolo della raccolta delle firme solo a chi non è presente in parlamento è stata peraltro impugnata presso cinque tribunali italiani e le relative udienze si svolgeranno a partire dal 4 marzo. Un eventuale esito positivo di questi ricorsi potrebbe cambiare le condizioni della presentazione, ma per ora è per noi irrinunciabile attenerci alla normativa vigente. Per questo la composizione delle liste dovrà concludersi in tempi rapidi.
7. Quali saranno i criteri da seguire nella selezione dei candidati?
La cosa principale è seguire una strada che porti a una decisione condivisa e non affidare la selezione a contese tra schieramenti organizzati che, come in passate esperienze in cui alcuni di noi sono già stati coinvolti, rischiano di distogliere l’attenzione di chi è impegnato nel sostegno della lista, ma soprattutto delle elettrici e degli elettori che dovrebbero votarla, in sterili contrapposizioni. Bene che vada, le elette e gli eletti di questa lista non saranno molti (l’Italia ha diritto in tutto a 72 seggi) ed è assolutamente necessario che la scelta venga effettuata esclusivamente in base alle possibilità che ciascun candidato ha di portare voti alla lista, in coerenza naturalmente con le linee programmatiche. Un rapporto più preciso tra gli elettori organizzati e i Parlamentari europei che eventualmente saranno stati eletti in questa lista deve essere demandato alla capacità di dare continuità a questo progetto anche dopo il momento delle elezioni. Per questo, seguendo i principi chiaramente esposti nell’appello, i criteri in base ai quali dovranno essere proposte delle candidature sono, nell’ordine, questi: 1. La notorietà del candidato proposto (non si può, soprattutto per le teste di lista, puntare su persone, ancorché espressione di un intenso impegno politico, sociale o culturale, che siano ignote o poco note al pubblico vasto dell’elettorato a cui intendiamo rivolgerci); 2. La rappresentatività nei movimenti di opinione e di lotta degli scorsi anni; 3. L’alternanza di genere (una donna e un uomo o un uomo e una donna); 4. Un’ampia presenza di giovani; 5. Nella composizione della lista l’esigenza che l’insieme, nei limiti del possibile, sia rappresentativo di tutte le regioni comprese nella circoscrizione elettorale; 6. La capacità di attrarre consensi presso elettorati tra loro non sovrapponibili; 7. Per ogni circoscrizione va individuato un capolista che sia il volto più riconoscibile della nostra proposta. Dobbiamo essere consapevoli che la riuscita sta nella qualità delle nostre liste e nell’avere alcune candidature di forte prestigio, che le facciano da traino.
8. Chi non può essere candidato?
Come già specificato nell’Appello (“Una lista composta in coerenza con il programma, che candidi persone, anche con appartenenze partitiche, che non abbiano avuto incarichi elettivi e responsabilità di rilievo nell’ultimo decennio”), per salvaguardare le caratteristiche del progetto non potranno essere candidati consiglieri regionali e parlamentari nazionali o europei dal 2004 ad oggi, chi ha avuto incarichi di governo nazionale e regionale. Non potranno venir ricandidati i candidati di spicco delle ultime elezioni e i politici di lungo corso passati da molteplici candidature e incarichi. Il livello comunale è diverso, quindi potranno essere avanzate candidature di sindaci, assessori comunali e consiglieri comunali e provinciali. Verranno infine fissate delle regole rigide sulla conduzione della campagna elettorale, stabilendo che i fondi che ogni candidato avesse eventualmente a propria personale disposizione vengano divisi con il comitato operativo, in modo che le spese personali non superino una percentuale fissa della spesa complessiva.
9. Come si potrà partecipare alla scelta dei candidati?
Tutti, promotori, associazioni, comitati, partiti che hanno sottoscritto l’appello, o che sostengono la proposta ( inviando dichiarazione
asostegno@itsipras.it), o raggruppamenti di almeno 50 persone sono invitati fin da ora a presentare al comitato operativo - di cui alleghiamo l’indirizzo e-mail (
candidature@itsipras.it) - i nomi di possibili candidati, motivando le loro proposte in base al percorso politico, culturale o sociale del potenziale candidato e/o dell’organismo proponente, e accludendo una valutazione delle possibilità che la persona proposta ha di attrarre consenso, e in che settore particolare dell’elettorato. Le candidature presentate in questa forma permetteranno a tutti di valutarne l'affidabilità, la consistenza, i vantaggi e gli inconvenienti, e di pronunciarsi nel merito. Le candidature dovranno venir presentate entro il 19 febbraio.
10. Come si arriverà alla composizione delle liste delle cinque circoscrizioni?
La responsabilità ultima della composizione e della qualità delle liste, del rispetto della loro conformità agli indirizzi generali dell'Appello e di una loro composizione che nasca, nella misura del possibile, da una convergenza tra tutte le componenti sociali e politiche che concorrono al loro sostegno, resterà in capo ai sei promotori che sono i garanti del suo carattere apartitico e della sua impronta unitaria e non di parte. Mentre il lavoro di raccolta delle diverse proposte, l'analisi, la loro valutazione e la formulazione di una prima ipotesi di una loro composizione sarà affidata al comitato operativo. Sulla base di queste si comporranno queste proposte in un insieme che, per ciascuna circoscrizione, rispetti in ordine di priorità i criteri illustrati precedentemente. In nessun caso la composizione delle liste dovrà risultare da una contrattazione tra le organizzazioni coinvolte nel progetto. Le autocandidature sono escluse, potrebbero essere centinaia. Per questo ogni candidatura andrà espressa, previa dichiarazione di sostegno al progetto e condivisione della linea programmatica, tramite il sostegno di almeno 50 persone (con in evidenza nome cognome, indirizzo e mail) oppure la comunicazione di un’associazione, di un comitato o di altra organizzazione. Tutte le candidature andranno inviate all’indirizzo mail l’indirizzo e-mail (
candidature@itsipras.it)
11. Come verranno selezionate e ricomposte in un ordine coerente le proposte di candidatura?
Tutte le proposte di candidatura presentate nella forma indicata saranno pubblicate sul sito web. Su di esse chiunque potrà esprimere pubblicamente le proprie valutazioni. Una volta che il comitato operativo avrà composto una prima ipotesi di lista per ciascuna delle cinque circoscrizioni, questa verrà sottoposta on-line a quanti hanno partecipato al processo, singolarmente o come gruppi, per tener conto delle loro osservazioni e delle loro proposte di cambiamento.
12. Ma non si tratta forse, come sostengono alcune accuse nei vostri confronti, di un metodo antidemocratico, che sostituisce la cooptazione al voto?
No. Riteniamo che questo procedimento - anche, ma non principalmente, in considerazione dei tempi strettissimi a disposizione - rappresenti il massimo di partecipazione democratica alle decisioni consentita e contiamo in questo modo di poter arrivare a risultati condivisi da tutti; o per lo meno da coloro per i quali l’obiettivo principale è raccogliere i più vasti consensi possibili e non quello di spingere un candidato particolare per motivi di parte.
13. Perché scartare la convocazione di assemblee o di primarie on-line per scegliere i candidati?
Sappiamo che stato proposto in alcune sedi e da interlocutori con diversi orientamenti di affidare la scelta finale delle candidature al voto di una pubblica assemblea o a un voto on-line che riproduca in qualche modo il meccanismo delle primarie. Ma abbiamo consapevolmente scartato queste ipotesi per motivi che hanno direttamente a che fare con la democrazia. Quando l’oggetto del contendere si riduce esclusivamente alla scelta di un candidato piuttosto che un altro, alcuni di noi hanno già sperimentato gli esiti perversi di assemblee del genere: per esempio nelle oltre 100 assemblee iniziali di Cambiare si può, che sono poi sfociate non a caso – e sempre attraverso un’assemblea caotica - nello stravolgimento completo del progetto con la lista di Rivoluzione civile, interamente gestita dai vertici di partiti che si erano invece impegnati a non interferire con il processo della sua formazione. In casi del genere - e non si tratta di una critica di principio al metodo assembleare, che in molte altre circostanze è anche per noi il più democratico - quelle assemblee rispondono a una logica meramente competitiva che non ha nulla a che fare con le finalità di questo progetto, che è raccogliere intorno alla lista il più vasto consenso possibile. A quelle assemblee partecipa infatti un numero comunque ristretto di persone che in nessun modo possono essere considerate rappresentative dell’elettorato a cui la lista intende rivolgersi, in questa fase particolarmente disperso e scoraggiato e di cui una competizione per la testa di lista difficilmente riuscirebbe a tener conto, mentre potrebbe avere effetti deleteri nello scoraggiarne ulteriormente la partecipazione.
14. E per quanto riguarda il voto on-line?
Per le cosiddette “primarie on line” valgono le stesse considerazioni. L’esperienza del movimento Cinque stelle dovrebbe renderci avvertiti in proposito. Il voto on line non è quasi mai preceduto da un confronto e da una discussione di merito; rispecchia le preferenze individuali di un numero ristretto di elettori che poco ha a che fare con la composizione effettiva dell’elettorato che si vuole raggiungere ed è esposto a pesanti interferenze da parte di gruppi organizzati. Inoltre, in entrambi i casi – assemblea e voto online – una scelta secca renderebbe impossibile il rispetto dei criteri da adottare nella composizione della lista; composizione che dovrebbe comunque, anche in questo caso, essere demandata a una elaborazione successiva che finirebbe per relativizzare il risultato di qualunque votazione. Aggiungiamo infine che nelle elezioni europee esiste il voto di preferenza con cui potrebbe comunque essere sovvertito l’ordine in base al quale è stata composta la lista. Ma non abbiamo alle viste un plotone di eletti. Puntiamo in alto, ma è meglio fin da ora non coltivare soverchie illusioni sull’entità di un nostro eventuale successo.
15. Perché non si è cercato un accordo formale con partiti come PRC e SEL che si sono dichiarati disponibili o interessati a partecipare al progetto e a sostenere questa lista?
Tutti sanno, a partire dai diretti interessati, che una eventuale partecipazione solitaria alle prossime elezioni europee del PRC o di SEL non ha chance di successo, cioè di sfondare la soglia del 4% dei voti, nemmeno se, cosa abbastanza improbabile, queste due organizzazioni si presentassero insieme in una stessa lista: i voti che questi due partiti sarebbero in grado di raccogliere separatamente, peraltro del tutto insufficienti a varcare lo sbarramento, non si sommano, ma spesso si elidono tra di loro. La nostra proposta parte dalla constatazione dello stato di debolezza italiana: tutti hanno presente, come hanno insegnato le esperienze fallimentari di Sinistra Arcobaleno e Rivoluzione Civile, che una sommatoria di sigle anche più vasta, e pur con l’aggiunta di una componente non partitica improntata a principi europeisti, democratici e inclusivi analoghi a quelli che caratterizzano il progetto portato avanti da noi, non ha mai funzionato e che anche in questo caso non avrebbe un esito migliore; caso mai perderebbe anche qualche adesione. I voti non si sommano mai.
16. Perché mai l’esito elettorale dovrebbe essere differente se la lista che sostiene Tsipras si costituisce al di fuori di un accordo di vertice con i partiti?
Una lista come quella da noi proposta, che si presenta con connotati completamente nuovi, con una chiara impostazione europeista, democratica e inclusiva e senza connotazioni partitiche di sorta, può sperare di raccogliere consensi anche tra una molteplicità di elettorati diversi per i quali può rappresentare una risposta a molte delle loro aspettativa. In particolare, come è stato scritto nella prima lettera aperta, “nell’universo degli astenuti che non votano più perché delusi o disgustati dalla politica ufficiale; tra chi, non vedendo più l’utilità dell’Europa, rimette di fatto il proprio destino in mano agli equilibri in essere con un assegno in bianco; tra coloro che si sentono traditi dal PD per le promesse non mantenute della scorsa campagna elettorale; tra chi ha votato PD controvoglia, perché in assoluto disaccordo con l’accettazione supina dei trattati europei che ci condannano all’austerità e alla rovina; tra elettrici ed elettori che hanno votato Cinque stelle non perché fossero d’accordo con la leadership imprevedibile e potenzialmente autoritaria o con la pratica ondivaga di quel raggruppamento, ma perché non si sono trovati di fronte nessuna altra alternativa credibile”. Ma è comunque un voto di tutte e tutti coloro che non si riconoscono più in questa Europa in crisi d’identità e nascosta dietro alle larghe intese, ma che non per questo intendono rinunciare a fare dell'Europa il terreno principale del conflitto sociale e della proposta politica.
17. Ma che cosa cambierebbe se alla costituzione di quella lista si aggregassero direttamente anche i partiti?
C’è un’evidente asimmetria tra due differenti approcci: una connotazione della lista che la caratterizzasse in senso partitico, che recasse in qualche modo – anche senza una esplicita presenza di simboli – il marchio di un accordo di vertice con PRC, SEL o altri partiti, lungi dall’aumentarne le probabilità di successo, ne farebbe precipitare i consensi, perché gli elettori non potrebbero vedere in una iniziativa del genere che l’ennesima riproposizione di quell’alleanza perdente e del tutto marginale che ha dato vita prima alla lista arcobaleno nel 2008 e poi al fallimento di Rivoluzioni civile nel 2013.
La cosa è talmente chiara che Alexis Tsipras (con tutta Syriza), che pure è presidente di un partito, ha dato il suo appoggio al “progetto Spinelli”, perché è sicuro che questa sia l’unica possibilità – possibilità, e non certo certezza - di poter avere nel Parlamento europeo una pattuglia di eletti italiani che sostengano la sua battaglia per una revisione radicale dei trattati e dell’impianto liberista e giugulatorio dell’attuale governance europea. Pensiamo che Tsipras, per la sua storia, non possa certo essere indicato come un antipartito.
18. Ma in questo modo non sminuite le militanti e i compagni dei partiti di sinistra buttando a mare ogni loro possibilità di contribuire al successo della lista?
E’ comprensibile l’amarezza di molti compagni che vedono messi ai margini i simboli – ma non il lavoro svolto in passato né quello che potranno svolgere di qui in poi – della loro organizzazione, su cui hanno investito una parte importante della loro vita. Ma siamo certi che l’interesse generale e la consapevolezza della situazione convincerà tutte e tutti al massimo impegno - come hanno sempre fatto - e invitiamo pertanto tutti a riflettere sul fatto che questo è, forse, l’unico modo e l’ultima occasione per restituire una rappresentanza parlamentare e un punto di riferimento effettivo, e di respiro europeo, non solo a loro, ma anche e soprattutto a una parte significativa di quei milioni e milioni di cittadine e di cittadini che ne sono stati privati dalla evoluzione dei meccanismi e degli esiti elettorali degli ultimi anni. Altri modi, comunque, non ci sono. E se la lista avrà successo, l’intera geografia politica italiana ne subirà un benefico scossone e i giochi si riapriranno per tutti. E il primo beneficio lo avrà chi si è generosamente impegnato.
19. Ma in questo modo non state trasformando proprio voi questo progetto in una vostra “proprietà privata”, come alcuni vi accusano di fare?
No, si tratta per tutti coloro - singoli, associazioni e partiti consolidati - che sono consapevoli delle ragioni che ci hanno spinto a questa scelta e delle difficoltà a cui va incontro il progetto, di fare, come ha esplicitamente chiesto Tsipras, e come intendiamo fare anche noi, un passo indietro per poterne fare tre avanti, portando tutti insieme a buon fine questa iniziativa. Noi non abbiamo nessuna struttura organizzata da privilegiare o da proteggere; nessun candidato a noi legato da spingere. Per questo intendiamo confinare il nostro ruolo a quello di garanti, per proteggere il progetto da qualsiasi tentativo di appropriarsene o di stravolgerlo, in qualsiasi modo.