Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
27 NOV 2014 13:22
- LA SINISTRA AI NICHI SECCHI
- VENDOLA LANCIA PER GENNAIO LA SUA “CONVENTION HUMAN FACTOR”, UNA ‘LEOPOLDA SFIGATA’ PER RACCOGLIERE I COCCI DEL PD: “VOGLIAMO BATTERE RENZI. LANDINI E’ UNA RISORSA DELLA DEMOCRAZIA”
"Quello che ci proponiamo è di creare una Federazione della sinistra per battere Renzi e la sua deriva a destra. Sel dialoga con Landini, con il mondo che rappresenta, con gli studenti e la sinistra Pd. Il nostro è un partito aperto che chiede ai ragazzi di venire qui per trovare politica che non sa di cinismo"…
- VENDOLA, CONVENTION HUMAN FACTOR PER BATTERE RENZI - SINISTRA A RACCOLTA A MILANO DAL 23 AL 25 GENNAIO
(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Il leader di Sel Nichi Vendola lancia Human Factor, la risposta a sinistra della Leopolda renziana, a Milano dal 23 al 25 gennaio, per chiamare a raccolta "la sinistra italiana" e creare un'alternativa a Renzi "per batterlo".
2 - VENDOLA,CREARE FEDERAZIONE SINISTRA PER BATTERE RENZI
(ANSA) - "Quello che ci proponiamo è di creare un momento di riflessione per creare una Federazione della sinistra per battere Renzi e la sua deriva a destra". Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola presentando a Roma 'Human factor', ovvero la convention che Sel lancia per creare un nuovo soggetto politico alternativo al Pd.
3 - VENDOLA, LANDINI È RISORSA PER DEMOCRAZIA
(ANSA) - "Per me Landini non è solo una risorsa per la sinistra italiana ma è una risorsa per la democrazia". Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola presentando a Roma la convention 'Human factor'. "Sel dialoga con lui, con il mondo che rappresenta, con gli studenti e la sinistra Pd. Sel ha dimostrato grande generosità. Il nostro è un partito aperto che chiede ai ragazzi di venire qui per trovare politica che non sa di cinismo".
- LA SINISTRA AI NICHI SECCHI
- VENDOLA LANCIA PER GENNAIO LA SUA “CONVENTION HUMAN FACTOR”, UNA ‘LEOPOLDA SFIGATA’ PER RACCOGLIERE I COCCI DEL PD: “VOGLIAMO BATTERE RENZI. LANDINI E’ UNA RISORSA DELLA DEMOCRAZIA”
"Quello che ci proponiamo è di creare una Federazione della sinistra per battere Renzi e la sua deriva a destra. Sel dialoga con Landini, con il mondo che rappresenta, con gli studenti e la sinistra Pd. Il nostro è un partito aperto che chiede ai ragazzi di venire qui per trovare politica che non sa di cinismo"…
- VENDOLA, CONVENTION HUMAN FACTOR PER BATTERE RENZI - SINISTRA A RACCOLTA A MILANO DAL 23 AL 25 GENNAIO
(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Il leader di Sel Nichi Vendola lancia Human Factor, la risposta a sinistra della Leopolda renziana, a Milano dal 23 al 25 gennaio, per chiamare a raccolta "la sinistra italiana" e creare un'alternativa a Renzi "per batterlo".
2 - VENDOLA,CREARE FEDERAZIONE SINISTRA PER BATTERE RENZI
(ANSA) - "Quello che ci proponiamo è di creare un momento di riflessione per creare una Federazione della sinistra per battere Renzi e la sua deriva a destra". Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola presentando a Roma 'Human factor', ovvero la convention che Sel lancia per creare un nuovo soggetto politico alternativo al Pd.
3 - VENDOLA, LANDINI È RISORSA PER DEMOCRAZIA
(ANSA) - "Per me Landini non è solo una risorsa per la sinistra italiana ma è una risorsa per la democrazia". Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola presentando a Roma la convention 'Human factor'. "Sel dialoga con lui, con il mondo che rappresenta, con gli studenti e la sinistra Pd. Sel ha dimostrato grande generosità. Il nostro è un partito aperto che chiede ai ragazzi di venire qui per trovare politica che non sa di cinismo".
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
da http://www.huffingtonpost.it/2014/11/27 ... _ref=italy
Human Factor, Vendola lancia la controLeopolda in concomitanza con la (probabile) elezione del Capo dello Stato. Obiettivo: minoranza dem
Quando la spaccatura nel Pd diventerà sempre più profonda, Sinistra ecologia e libertà vuole un protagonismo totale. Sullo sfondo la partita del Quirinale e anche la voglia di un “Ulivo bis”, o qualcosa di simile. La data per federare la sinistra alternativa a Matteo Renzi, se così sarà, è stata fissata.
Non è un caso, infatti, se a fine gennaio a Milano, dal 23 al 25, ci sarà la convention organizzata da Sel dal titolo “Human factor”, che ha come obiettivo proprio quello di far confluire in un’unica forza politica le varie anime in polemica con il Partito democratico. E per “anime in polemica” si intende anche e soprattutto la minoranza dem.
Con molta probabilità, esattamente in quelle stesse giornate, il Parlamento - stando agli ultimi rumors - sarà chiamato a scegliere il nuovo Capo dello Stato. Ed è in questa occasione che l’incubo dei 101 potrebbe tornare. Nichi Vendola scommette sulla frantumazione del Pd e non vuole trovarsi impreparato. I lavori, per creare un contenitore che metta insieme tutti gli scontenti, sono in corso. “Vogliamo federare la sinistra delle piazze che si batte contro il Jobs Act e la precarietà con la sinistra politica e sindacale”, dice chiaramente il leader di Sel.
Obiettivo? “Battere Renzi alle prossime elezioni”. Prima delle prossime elezioni c’è però un'altra tappa ed è la scelta del nuovo Capo dello Stato che, come si diceva, potrebbe avvenire nelle date dell’Human Factor. A questo punto, gli oppositori di Renzi potrebbero ritrovarsi tutti a Milano.
Gli ospiti della tre giorni dovrebbero essere tanti e Vendola sta per mandare gli inviti, rivolti non solo ai movimenti, alle associazioni e ai sindacati (in primis Maurizio Landini) “che combattano – come dice il leader di Sel - Matteo Renzi e la sua deriva a destra”, ma anche e soprattutto ai dissidenti del Pd. Ad esempio, a coloro che, insieme ai deputati del suo partito, hanno abbandonato l’Aula della Camera nel momento della votazione sul Jobs Act.
Prove di intesa? Forse. Ma si capirà meglio in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, quando la spaccatura dem potrebbe essere plateale. Intanto ci sono le prime avvisaglie. La stessa Rosi Bindi ha chiesto al suo partito di “tornare a essere il partito dell'Ulivo, che unisce e accompagna il Paese”. Al contrario “se il Pd resterà quello degli ultimi mesi è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova".
Arturo Scotto di Sel fiuta l’aria e le dà ragione: "Lo spirito dell'Ulivo era inclusivo e non respingente, univa le culture politiche della sinistra, del cattolicesimo democratico e dell'ambientalismo con un collante che si chiamava solidarietà. Quei fili il Pd di Renzi li ha spezzati scegliendo di separarsi da quei valori e quegli obiettivi". Quindi, lancia l’invito alla minoranza dem. Invito che si concretizza oggi con la presentazione della convention Human Factor: “Tante donne e tanti uomini della sinistra, quelli che hanno creduto nel Pd e quelli che non hanno mai condiviso quel percorso, dovrebbero incontrarsi e riflettere per riprendere il filo di un'azione comune”.
Nasce così la Leopolda di Sel: “Una tre giorni di lavoro intenso – dicono gli organizzatori - che non sarà una sfilata di interventi, ma ci saranno veri laboratori orientati a produrre report programmatici, progetti e riflessioni per lasciare il segno nella politica italiana. Sarà un cantiere che ospiterà anche esponenti della sinistra internazionale”. Di certo, gli occhi saranno puntati a Roma, in verità al Colle, nel momento di massima tensione della legislatura. Si cercherà di creare un nuovo asse all’insegna, forse, dell’amarcord di Romano Prodi.
“Preistoria?”, chiede Vendola. ”È paradossale assistere a una discussione politica come quella degli ultimi giorni nella quale ci si riferisce a Prodi come ad un protagonista della preistoria e a Tony Blair come a un profeta del futuro”. In sostanza - dice il leader di Sel – Blair, ospite ieri sera di Renzi, è da archiviare, Prodi no.
Human Factor, Vendola lancia la controLeopolda in concomitanza con la (probabile) elezione del Capo dello Stato. Obiettivo: minoranza dem
Quando la spaccatura nel Pd diventerà sempre più profonda, Sinistra ecologia e libertà vuole un protagonismo totale. Sullo sfondo la partita del Quirinale e anche la voglia di un “Ulivo bis”, o qualcosa di simile. La data per federare la sinistra alternativa a Matteo Renzi, se così sarà, è stata fissata.
Non è un caso, infatti, se a fine gennaio a Milano, dal 23 al 25, ci sarà la convention organizzata da Sel dal titolo “Human factor”, che ha come obiettivo proprio quello di far confluire in un’unica forza politica le varie anime in polemica con il Partito democratico. E per “anime in polemica” si intende anche e soprattutto la minoranza dem.
Con molta probabilità, esattamente in quelle stesse giornate, il Parlamento - stando agli ultimi rumors - sarà chiamato a scegliere il nuovo Capo dello Stato. Ed è in questa occasione che l’incubo dei 101 potrebbe tornare. Nichi Vendola scommette sulla frantumazione del Pd e non vuole trovarsi impreparato. I lavori, per creare un contenitore che metta insieme tutti gli scontenti, sono in corso. “Vogliamo federare la sinistra delle piazze che si batte contro il Jobs Act e la precarietà con la sinistra politica e sindacale”, dice chiaramente il leader di Sel.
Obiettivo? “Battere Renzi alle prossime elezioni”. Prima delle prossime elezioni c’è però un'altra tappa ed è la scelta del nuovo Capo dello Stato che, come si diceva, potrebbe avvenire nelle date dell’Human Factor. A questo punto, gli oppositori di Renzi potrebbero ritrovarsi tutti a Milano.
Gli ospiti della tre giorni dovrebbero essere tanti e Vendola sta per mandare gli inviti, rivolti non solo ai movimenti, alle associazioni e ai sindacati (in primis Maurizio Landini) “che combattano – come dice il leader di Sel - Matteo Renzi e la sua deriva a destra”, ma anche e soprattutto ai dissidenti del Pd. Ad esempio, a coloro che, insieme ai deputati del suo partito, hanno abbandonato l’Aula della Camera nel momento della votazione sul Jobs Act.
Prove di intesa? Forse. Ma si capirà meglio in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, quando la spaccatura dem potrebbe essere plateale. Intanto ci sono le prime avvisaglie. La stessa Rosi Bindi ha chiesto al suo partito di “tornare a essere il partito dell'Ulivo, che unisce e accompagna il Paese”. Al contrario “se il Pd resterà quello degli ultimi mesi è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova".
Arturo Scotto di Sel fiuta l’aria e le dà ragione: "Lo spirito dell'Ulivo era inclusivo e non respingente, univa le culture politiche della sinistra, del cattolicesimo democratico e dell'ambientalismo con un collante che si chiamava solidarietà. Quei fili il Pd di Renzi li ha spezzati scegliendo di separarsi da quei valori e quegli obiettivi". Quindi, lancia l’invito alla minoranza dem. Invito che si concretizza oggi con la presentazione della convention Human Factor: “Tante donne e tanti uomini della sinistra, quelli che hanno creduto nel Pd e quelli che non hanno mai condiviso quel percorso, dovrebbero incontrarsi e riflettere per riprendere il filo di un'azione comune”.
Nasce così la Leopolda di Sel: “Una tre giorni di lavoro intenso – dicono gli organizzatori - che non sarà una sfilata di interventi, ma ci saranno veri laboratori orientati a produrre report programmatici, progetti e riflessioni per lasciare il segno nella politica italiana. Sarà un cantiere che ospiterà anche esponenti della sinistra internazionale”. Di certo, gli occhi saranno puntati a Roma, in verità al Colle, nel momento di massima tensione della legislatura. Si cercherà di creare un nuovo asse all’insegna, forse, dell’amarcord di Romano Prodi.
“Preistoria?”, chiede Vendola. ”È paradossale assistere a una discussione politica come quella degli ultimi giorni nella quale ci si riferisce a Prodi come ad un protagonista della preistoria e a Tony Blair come a un profeta del futuro”. In sostanza - dice il leader di Sel – Blair, ospite ieri sera di Renzi, è da archiviare, Prodi no.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
E' tutto concordato e fa seguito alla tre giorni di Firenze ?
sarebbe opportuno affermare quale sarà e come si esprimerà la base di questo futuro soggetto politico che al di là del laeder
cerca di essere l'espressione democratica della maggioranza dei cittadini.
sarebbe opportuno affermare quale sarà e come si esprimerà la base di questo futuro soggetto politico che al di là del laeder
cerca di essere l'espressione democratica della maggioranza dei cittadini.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
dl blog di Ciwati
La SINISTRA ? E' POS SI BILE
Altro che scissione: la mossa vera è unire la sinistra, divisa e spaesata.
Farlo sulla traccia della tre giorni di luglio, a Livorno, in cui lanciammo Possibile.
Farlo con tutti coloro che si interrogano e che chiedono qualcosa di più e di diverso.
Farlo con tutto ciò che di sinistra e di moderno c'è un Europa, da Podemos a Tsipras, ai verdi, ai socialisti, alla fine di un semestre europeo non proprio irresistibile.
Farlo a Bologna, per tanti motivi.
Farlo a un anno di distanza dalle primarie dello scorso anno.
Farlo perché c'è bisogno di qualcosa di diverso, perché c'è troppo poco nella politica italiana e quello che c'è non piace molto, per usare un eufemismo.
Farlo sulla base del patto, ma non quello del Nazareno, quello che si può sottoscrivere con i cittadini e i parlamentari, dal momento che sono esplose le coalizioni e saltati i programmi elettorali.
Farlo – ed è la cosa più importante – in vista di un progetto e di un programma alternativo a cui lavorare in una "grande opera" che sappia essere interpretata da un gruppo dirigente di appassionati e non di nominati, di persone liberi e non di fedeli della religione del marketing.
Farlo insomma con un patto, un progetto e un'agenda politica che ora non c'è.
Farlo ripartendo dalla società.
Farlo il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, per tutti quelli che hanno gli occhi e il cuore.
Farlo perché è possibile. E necessario.
Ci vediamo a Bologna, alla Scuderia, dalle 11,30 alle 18, sabato 13 dicembre 2014.
La SINISTRA ? E' POS SI BILE
Altro che scissione: la mossa vera è unire la sinistra, divisa e spaesata.
Farlo sulla traccia della tre giorni di luglio, a Livorno, in cui lanciammo Possibile.
Farlo con tutti coloro che si interrogano e che chiedono qualcosa di più e di diverso.
Farlo con tutto ciò che di sinistra e di moderno c'è un Europa, da Podemos a Tsipras, ai verdi, ai socialisti, alla fine di un semestre europeo non proprio irresistibile.
Farlo a Bologna, per tanti motivi.
Farlo a un anno di distanza dalle primarie dello scorso anno.
Farlo perché c'è bisogno di qualcosa di diverso, perché c'è troppo poco nella politica italiana e quello che c'è non piace molto, per usare un eufemismo.
Farlo sulla base del patto, ma non quello del Nazareno, quello che si può sottoscrivere con i cittadini e i parlamentari, dal momento che sono esplose le coalizioni e saltati i programmi elettorali.
Farlo – ed è la cosa più importante – in vista di un progetto e di un programma alternativo a cui lavorare in una "grande opera" che sappia essere interpretata da un gruppo dirigente di appassionati e non di nominati, di persone liberi e non di fedeli della religione del marketing.
Farlo insomma con un patto, un progetto e un'agenda politica che ora non c'è.
Farlo ripartendo dalla società.
Farlo il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, per tutti quelli che hanno gli occhi e il cuore.
Farlo perché è possibile. E necessario.
Ci vediamo a Bologna, alla Scuderia, dalle 11,30 alle 18, sabato 13 dicembre 2014.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
http://www.altraeuroparoma.it/blog/camb ... e-litalia/
CAMBIARE L’EUROPA PER SALVARE L’ITALIA
DALLA LISTA ELETTORALE AL SOGGETTO POLITICO EUROPEO DELLA SINISTRA E DEI DEMOCRATICI ITALIANI
Il testo che segue, scritto da Marco Revelli su incarico del Comitato operativo nazionale, si pone come base di discussione per l’aggiornamento e il rilancio del progetto dell’Altra Europa.
CAMBIARE L’EUROPA PER SALVARE L’ITALIA
DALLA LISTA ELETTORALE AL SOGGETTO POLITICO EUROPEO DELLA SINISTRA E DEI DEMOCRATICI ITALIANI
Il testo che segue, scritto da Marco Revelli su incarico del Comitato operativo nazionale, si pone come base di discussione per l’aggiornamento e il rilancio del progetto dell’Altra Europa.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
iospero ha scritto:dl blog di Ciwati
La SINISTRA ? E' POS SI BILE
Altro che scissione: la mossa vera è unire la sinistra, divisa e spaesata.
Farlo sulla traccia della tre giorni di luglio, a Livorno, in cui lanciammo Possibile.
Farlo con tutti coloro che si interrogano e che chiedono qualcosa di più e di diverso.
Farlo con tutto ciò che di sinistra e di moderno c'è un Europa, da Podemos a Tsipras, ai verdi, ai socialisti, alla fine di un semestre europeo non proprio irresistibile.
Farlo a Bologna, per tanti motivi.
Farlo a un anno di distanza dalle primarie dello scorso anno.
Farlo perché c'è bisogno di qualcosa di diverso, perché c'è troppo poco nella politica italiana e quello che c'è non piace molto, per usare un eufemismo.
Farlo sulla base del patto, ma non quello del Nazareno, quello che si può sottoscrivere con i cittadini e i parlamentari, dal momento che sono esplose le coalizioni e saltati i programmi elettorali.
Farlo – ed è la cosa più importante – in vista di un progetto e di un programma alternativo a cui lavorare in una "grande opera" che sappia essere interpretata da un gruppo dirigente di appassionati e non di nominati, di persone liberi e non di fedeli della religione del marketing.
Farlo insomma con un patto, un progetto e un'agenda politica che ora non c'è.
Farlo ripartendo dalla società.
Farlo il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, per tutti quelli che hanno gli occhi e il cuore.
Farlo perché è possibile. E necessario.
Ci vediamo a Bologna, alla Scuderia, dalle 11,30 alle 18, sabato 13 dicembre 2014.
Se Civati & Co non vanno sulla rete non otterranno niente.
I politici sembrano refrattari alla rete, come se avessero paura a dialogare con la base.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
CIAO CAMILLOBENSO,
Ormai i politici sono nella rete coi loro blog e di regola non dialogano , dicono la loro e tu puoi dire la tua, ma non ti rispondono.Se Civati & Co non vanno sulla rete non otterranno niente.
I politici sembrano refrattari alla rete, come se avessero paura a dialogare con la base.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
iospero ha scritto:CIAO CAMILLOBENSO,
Ormai i politici sono nella rete coi loro blog e di regola non dialogano , dicono la loro e tu puoi dire la tua, ma non ti rispondono.Se Civati & Co non vanno sulla rete non otterranno niente.
I politici sembrano refrattari alla rete, come se avessero paura a dialogare con la base.
Da sempre sono d’accordo con Churchill quando afferma :
È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.
Però questa forma di governo rimane quella che offre il maggior tasso di libertà individuale possibile.
Perderla è da stupidi. E noi con la nostra grande indifferenza e superficialità la stiamo inevitabilmente perdendo giorno dopo giorno.
Non confrontandosi, i politici, sono i primi a spingere verso altre forme di governo
La maggioranza degli italiani non si accorge che stiamo perdendo la libertà.
Prova a leggere quanto ha scritto ieri Massimo Fini sul Fatto:
il Fatto 29.11.14
Non è disaffezione. La democrazia è finita
di Massimo Fini
ALL’INDOMANI delle elezioni amministrative della primavera del 2012 in un articolo intitolato “Ecco perché il voto del 2013 potrebbe segnare la fine della democrazia” (Il Gazzettino, 11 maggio 2012) di fronte a un’astensione che stava montando di tornata in tornata, scrivevo: “Nel 2013 (...) l'astensione potrebbe diventare valanga. I partiti non sembrano rendersi conto che stanno ballando sull'orlo di un vulcano in eruzione. La crisi ha aperto gli occhi ai cittadini che scoprono di essere presi in giro da almeno trent'anni, governasse la destra o la sinistra o tutte e due insieme”. E concludevo: “Le elezioni del 2013, Grillo o non Grillo, potrebbero segnare, con un’astensione colossale, la fine della democrazia rappresentativa”.
NEL 2013 ci fu un’ulteriore erosione dell'elettorato, ma quell’“astensione colossale” che io prevedevo già per quell’anno è arrivata ora, nell’autunno del 2014.
E solo adesso, tranne Renzi che fa il pesce in barile e definisce l'astensione “secondaria” e Matteo Salvini che finge di aver vinto un’elezione che invece ha perso, come tutti, perché dai 116.394 voti delle europee è passato ai 49.736 di oggi, tutti gli esponenti di partito, i commentatori, i giornalisti scoprono l'esistenza del fenomeno.
Naturalmente cercano di sminuirne la portata attribuendolo al tempo ridotto per votare, agli scontri in atto all'interno del Partito democratico e a quelli con i sindacati, agli scandali emersi in Emilia Romagna, alle inchieste della magistratura e a qualsiasi altra causa cui possano appigliarsi.
Ma tutte queste ragioni non possono aver avuto che un'incidenza molto parziale, direi minima, su un fenomeno così esteso. La realtà è che la gente non crede più a questo sistema, non crede più al balletto delle elezioni, non crede più alla democrazia rappresentativa e, forse, alla democrazia tout court.
I partiti che si scannano per dividersi quel poco di elettorato che gli è rimasto appiccicato fanno la stessa impressione di chi, in un castello che sta andando in fiamme, si preoccupi di assicurarsi comunque gli appartamenti migliori, mentre là fuori sono circondati da milioni di arcieri che non hanno ancora trovato il loro Robin Hood, ma che prima o poi occuperanno quelle macerie fumanti.
IL FENOMENO non è solo italiano. Negli Stati Uniti un deputato, in un momento di sincerità, ha affermato che “gli elettori contano poco o nulla e non sanno neanche perché e per chi votano”.
Tuttavia, come ho già avuto modo di osservare, l'Italia è, storicamente, un “paese laboratorio” e la fine della democrazia da noi potrebbe preludere alla fine anche delle altre democrazie occidentali.
A differenza di quanto ha scritto Antonello Caporale sul Fatto Quotidiano, non ha vinto “il partito della pantofola”. Chi è rimasto a casa è uno che ha esaurito ogni pazienza e, non essendo vincolato, a differenza di Grillo, a una rivoluzione pacifica che agisca all'interno delle regole democratiche, il giorno che, esasperato, deciderà di uscire allo scoperto lo farà, per usare un eufemismo, con le mazze da baseball. E saranno guai. Perché, come dice la Bibbia, “terribile è l’ira del mansueto”.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
29 NOV 2014 17:16
IL PARTITO CGIL! - IL SINDACATO ROSSO UFFICIALIZZA LA DEFINITIVA TRASFORMAZIONE IN PARTITO ALTERNATIVO AL PD: I DURI E PURI VOGLIONO TOGLIERE LA TESSERA SINDACALE ALL’EX SEGRETARIO EPIFANI E A DAMIANO, COLPEVOLI DI AVER VOTARE IL JOBS ACT…
O col Pd o con la Cgil: l’ala oltranzista del sindacato impone alla Camusso la “pulizia etnica” contro quella parte di minoranza Pd che non ha eseguito il diktat di Corso Italia. Pronta la lista di proscrizione contro i parlamentari: Bellanova, Albanella, Giacobbe, Fontana, Miccoli, Titti Di Salvo…
Matteo Pucciarelli per “La Repubblica”
Una lettera aperta alla “compagna Susanna”, con un appello che più o meno suona così: ritiragli la tessera. A chi? Agli ex dirigenti della Cgil oggi parlamentari e che hanno votato sì al Jobs Act. Con in testa Guglielmo Epifani. La richiesta arriva da un gruppo di delegati della Cgil che stanno raccogliendo le adesioni via internet. Sono componenti delle rappresentanze sindacali di Electrolux, gruppo Marcegaglia, Ilva, Hera.
La campagna è in corso anche nel pubblico impiego. I promotori della petizione si sentono traditi da quelli che, fino a poco tempo fa, «stavano dalla nostra stessa parte — dice Matteo Gaddi, dipendente della Provincia di Mantova — e oggi ci hanno voltato le spalle per tornaconti politici e personali. Lo Statuto dei Lavoratori è uno dei pilastri della Cgil, non è che siccome adesso non hai più ruoli nell’organizzazione ti dimentichi dei valori che hai coltivato per una vita».
Nel documento non si fanno nomi (a parte Epifani), ma la lista in casa Cgil la conoscono tutti: dall’ex segretario generale a Cesare Damiano, una lunga carriera nella Fiom; da Teresa Bellanova, che cominciò a 20 anni con la Federbraccianti pugliesi, a Luisella Albanella proveniente dalla Cgil siciliana. E ancora: Cinzia Fontana, ex sindacalista di Crema; Anna Giacobbe, per anni a capo dei pensionati della Cgil ligure; Marco Miccoli, già dirigente nazionale della Cgil comunicazione; e infine Titti Di Salvo, che fino a pochi mesi fa stava in Sel.
«Per tutti noi la Cgil non rappresenta una parentesi — scrivono — ma una scelta di vita alla quale saremo sempre legati: vorremmo che così fosse anche per chi ha la possibilità di rappresentare nelle istituzioni le ragioni dei lavoratori».
Per questo «compagna Susanna ci rivolgiamo a te, per capire come tu intenda intervenire nei confronti di questi compagni che votando contro lo Statuto stanno continuamente mettendo in difficoltà la nostra organizzazione, quotidianamente attaccata e dileggiata dall’attuale presidente del Consiglio».
Le regole del sindacato, ovviamente, non prevedono “punizioni” per chi, in sede politica, disattende la linea della confederazione. In Corso Italia già si sa della raccolta firme e la si valuta per quel che è: l’ennesima prova che la distanza tra sindacato rosso e Pd si è drammaticamente allargata.
IL PARTITO CGIL! - IL SINDACATO ROSSO UFFICIALIZZA LA DEFINITIVA TRASFORMAZIONE IN PARTITO ALTERNATIVO AL PD: I DURI E PURI VOGLIONO TOGLIERE LA TESSERA SINDACALE ALL’EX SEGRETARIO EPIFANI E A DAMIANO, COLPEVOLI DI AVER VOTARE IL JOBS ACT…
O col Pd o con la Cgil: l’ala oltranzista del sindacato impone alla Camusso la “pulizia etnica” contro quella parte di minoranza Pd che non ha eseguito il diktat di Corso Italia. Pronta la lista di proscrizione contro i parlamentari: Bellanova, Albanella, Giacobbe, Fontana, Miccoli, Titti Di Salvo…
Matteo Pucciarelli per “La Repubblica”
Una lettera aperta alla “compagna Susanna”, con un appello che più o meno suona così: ritiragli la tessera. A chi? Agli ex dirigenti della Cgil oggi parlamentari e che hanno votato sì al Jobs Act. Con in testa Guglielmo Epifani. La richiesta arriva da un gruppo di delegati della Cgil che stanno raccogliendo le adesioni via internet. Sono componenti delle rappresentanze sindacali di Electrolux, gruppo Marcegaglia, Ilva, Hera.
La campagna è in corso anche nel pubblico impiego. I promotori della petizione si sentono traditi da quelli che, fino a poco tempo fa, «stavano dalla nostra stessa parte — dice Matteo Gaddi, dipendente della Provincia di Mantova — e oggi ci hanno voltato le spalle per tornaconti politici e personali. Lo Statuto dei Lavoratori è uno dei pilastri della Cgil, non è che siccome adesso non hai più ruoli nell’organizzazione ti dimentichi dei valori che hai coltivato per una vita».
Nel documento non si fanno nomi (a parte Epifani), ma la lista in casa Cgil la conoscono tutti: dall’ex segretario generale a Cesare Damiano, una lunga carriera nella Fiom; da Teresa Bellanova, che cominciò a 20 anni con la Federbraccianti pugliesi, a Luisella Albanella proveniente dalla Cgil siciliana. E ancora: Cinzia Fontana, ex sindacalista di Crema; Anna Giacobbe, per anni a capo dei pensionati della Cgil ligure; Marco Miccoli, già dirigente nazionale della Cgil comunicazione; e infine Titti Di Salvo, che fino a pochi mesi fa stava in Sel.
«Per tutti noi la Cgil non rappresenta una parentesi — scrivono — ma una scelta di vita alla quale saremo sempre legati: vorremmo che così fosse anche per chi ha la possibilità di rappresentare nelle istituzioni le ragioni dei lavoratori».
Per questo «compagna Susanna ci rivolgiamo a te, per capire come tu intenda intervenire nei confronti di questi compagni che votando contro lo Statuto stanno continuamente mettendo in difficoltà la nostra organizzazione, quotidianamente attaccata e dileggiata dall’attuale presidente del Consiglio».
Le regole del sindacato, ovviamente, non prevedono “punizioni” per chi, in sede politica, disattende la linea della confederazione. In Corso Italia già si sa della raccolta firme e la si valuta per quel che è: l’ennesima prova che la distanza tra sindacato rosso e Pd si è drammaticamente allargata.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
A ROMA IN PIAZZA IL 29 NOVEMBRE L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS
SONO INTERVENUTI
Elena Mazzone Stop TTIP
Gabriele Belli No MUOS
Fulvio Vescia Forum per l'acqua
Maria Russo Comitato contro il Biocidio terra dei fuochi di Acerra
Nicoletta Dosio No TAV
Roberta Fantozzi responsabile lavoro di PRC
Francesco Sylos Labini in rappresentanza dei precari del sapere
Giorgio AIRAUDO protagonista della battaglia parlamentare contro il Jobs Act
Cristina Quintavalla de l'Altra Emilia Romagna
Gaetano Azzariti costituzionalista
La delegazione di Milano
Eleonora Forensa
Maite Mola vicepresidente della Sinistra Europea all'Europarlamento
Ignaki Garcia di Podemos
Monica Pasquino
Gianni Rinaldini
Elena Monticelli ACT
Theano Fotiou rappresentante di SiryZA
SONO INTERVENUTI
Elena Mazzone Stop TTIP
Gabriele Belli No MUOS
Fulvio Vescia Forum per l'acqua
Maria Russo Comitato contro il Biocidio terra dei fuochi di Acerra
Nicoletta Dosio No TAV
Roberta Fantozzi responsabile lavoro di PRC
Francesco Sylos Labini in rappresentanza dei precari del sapere
Giorgio AIRAUDO protagonista della battaglia parlamentare contro il Jobs Act
Cristina Quintavalla de l'Altra Emilia Romagna
Gaetano Azzariti costituzionalista
La delegazione di Milano
Eleonora Forensa
Maite Mola vicepresidente della Sinistra Europea all'Europarlamento
Ignaki Garcia di Podemos
Monica Pasquino
Gianni Rinaldini
Elena Monticelli ACT
Theano Fotiou rappresentante di SiryZA
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