Diario della caduta di un regime.
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Re: Diario della caduta di un regime.
•Ultima ora•
Rimpasto governo: Costa agli Affari regionali, Migliore a Giustizia, Zanetti a Economia
Gennà 'a poltrona ce l'ha fatta.
Da Rifondazione a Sel al Piddume renziano.
Adesso la suocera non lo tormenterà chiù.
Rimpasto governo: Costa agli Affari regionali, Migliore a Giustizia, Zanetti a Economia
Gennà 'a poltrona ce l'ha fatta.
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Re: Diario della caduta di un regime.
28 gen 2016 11:21
1. CONTANTI SALUTI ALLE BANCHE MARCE: MIGLIAIA DI PERSONE HANNO TOLTO I RISPARMI DAI CONTI CORRENTI E LI HANNO NASCOSTI IN CASA. CON ESITI A VOLTE DISASTROSI, TIPO I PENSIONATI TORINESI A CUI FINTI IDRAULICI HANNO RUBATO 150MILA EURO NASCOSTI NEL MURO
2. ALTRO CHE MONETA ELETTRONICA: FINORA A TENERE I SOLDI IN BANCA SI PERDEVA QUALCOSA, ADESSO SI RISCHIA DI PERDERE TUTTO, COME NEI CASI ETRURIA E BANCA MARCHE
3. COSÌ È BOOM DI VENDITE DI CASSEFORTI, ARMADI BLINDATI E PORTA-FUCILI. MA C'È ANCHE UN'IMPENNATA DI FURTI E TRUFFE. ''LA MAGGIOR PARTE SONO ANZIANI'', DICONO I CARABINIERI
4. ''LA PRIMA FORMA DI DIFESA È LA RISERVATEZZA. NON BISOGNA MAI RIVELARE LA PRESENZA DI DENARO IN CASA A OPERAI E ASSISTENTI. BISOGNA, INVECE, STABILIRE BUONI RAPPORTI DI VICINATO, IN MODO CHE QUALCUNO SORVEGLI LA NOSTRA ABITAZIONE QUANDO SI È ASSENTI''
Federico Genta e Massimiliano Peggio per “la Stampa”
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 117476.htm
1. CONTANTI SALUTI ALLE BANCHE MARCE: MIGLIAIA DI PERSONE HANNO TOLTO I RISPARMI DAI CONTI CORRENTI E LI HANNO NASCOSTI IN CASA. CON ESITI A VOLTE DISASTROSI, TIPO I PENSIONATI TORINESI A CUI FINTI IDRAULICI HANNO RUBATO 150MILA EURO NASCOSTI NEL MURO
2. ALTRO CHE MONETA ELETTRONICA: FINORA A TENERE I SOLDI IN BANCA SI PERDEVA QUALCOSA, ADESSO SI RISCHIA DI PERDERE TUTTO, COME NEI CASI ETRURIA E BANCA MARCHE
3. COSÌ È BOOM DI VENDITE DI CASSEFORTI, ARMADI BLINDATI E PORTA-FUCILI. MA C'È ANCHE UN'IMPENNATA DI FURTI E TRUFFE. ''LA MAGGIOR PARTE SONO ANZIANI'', DICONO I CARABINIERI
4. ''LA PRIMA FORMA DI DIFESA È LA RISERVATEZZA. NON BISOGNA MAI RIVELARE LA PRESENZA DI DENARO IN CASA A OPERAI E ASSISTENTI. BISOGNA, INVECE, STABILIRE BUONI RAPPORTI DI VICINATO, IN MODO CHE QUALCUNO SORVEGLI LA NOSTRA ABITAZIONE QUANDO SI È ASSENTI''
Federico Genta e Massimiliano Peggio per “la Stampa”
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 117476.htm
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Re: Diario della caduta di un regime.
Rai, dirigente a casa?
Per i dem Ballarò è peggio.
Saviano: “E’ il nuovo editto bulgaro del Pd”
I renziani contro il conduttore per aver definito il caso Boschi-Banca Etruria un “rapporto incestuoso”.
Per Anzaldi (Vigilanza Rai) con il giornalista ci vuole la stessa determinazione usata con il capo-struttura licenziato.
Lo scrittore su Facebook: “Ciò che sotto Berlusconi era del potere”inaccettabile adesso è grammatica"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... o/2412193/
Per i dem Ballarò è peggio.
Saviano: “E’ il nuovo editto bulgaro del Pd”
I renziani contro il conduttore per aver definito il caso Boschi-Banca Etruria un “rapporto incestuoso”.
Per Anzaldi (Vigilanza Rai) con il giornalista ci vuole la stessa determinazione usata con il capo-struttura licenziato.
Lo scrittore su Facebook: “Ciò che sotto Berlusconi era del potere”inaccettabile adesso è grammatica"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... o/2412193/
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Re: Diario della caduta di un regime.
Maggiani: noi ignoranti, prede perfette per banche criminali
Scritto il 31/1/16 • LIBRE nella Categoria: idee
E’ mai possibile che alla direzione del sistema bancario italiano possa albergare una, una sola brava persona?
Ebbene sì, esiste, esiste perché io lo conosco, conosco un banchiere per bene.
Ho sentito dire che anche il ministro Boschi ne conosce uno, che ce l’ha addirittura in casa, e allora fanno già due.
Ho chiesto al mio banchiere per bene e mi ha detto che il numero è senz’altro più alto, ne conosce altri quattro o cinque per bene come lui; non mi ha fatto il nome di quello del ministro Boschi, ma immagino che sia stato per una questione di privatezza.
Dice che quei quattro o cinque sono tutti piuttosto vecchi come lui, tutti della scuola dei discepoli di Einaudi e Menichella, dice che quelli che sono venuti dopo, i giovanotti, hanno fatto altre scuole, per lo più istruiti alla disinvoltura, non pochi alla delinquenza bancaria.
Dice che questa storia delle “Quattro Banche” è una questione di delinquenti e di Banca d’Italia.
Ovvero, ci sono i delinquenti diciamo così “di strada” e poi c’è la Banca d’Italia.
La Banca d’Italia ha la facoltà di commettere, diciamo così, degli errori madornali che non ha mai pagato e sa che mai pagherà.
Dice che la lobby dei giudici è roba da Ragazzi della via Pal al confronto con quella della Banca d’Italia.
Aggiunge che le banche sanno tutto, sempre.
Dice che, ad esempio, non hanno bisogno di un giudice per sapere che il signore che vuole aprire un bel conto corrente è un camorrista, e siccome a differenza del giudice non hanno bisogno di prove ma solo di quel che sanno, se il conto glielo aprono è solo perché gli fa piacere lavorare con un camorrista.
Dice queste cose con una bella voce da banchiere, meditabonda e dolcemente accentata di un filo di Mezzogiorno, non ha mai rilasciato interviste perché, dice, un banchiere non deve mai mentire e non può sempre dire la verità, dunque è meglio che se ne stia sempre zitto.
L’ho ascoltato con rispettoso sgomento, ma il fatto puro e semplice che il sistema bancario sia un’entità che si sostiene su un formidabile potenziale criminogeno e criminale non mi ha terrorizzato.
Mi sono fatto prendere dal terrore già qualche anno fa, e ora ne ho a basta.
Allora la mia banca, quella che apriva bottega proprio sotto casa, quella dove ci si dava del tu, quella che le impiegate facevano la spesa al tuo stesso banco e gli impiegati giocavano a biliardo nel tuo stesso bar, quella del territorio e della tradizione, quella che figurati se qui ti facciamo degli scherzi da prete; ecco, proprio quella lì ha preso i miei risparmi, quelli che avevo dato in custodia per una oculata e prudente custodia, ci ha fatto un mazzo con quelli di un bel po’ di deficienti come me, e ci si è fatta i suoi porci comodi finché non ne è rimasto che briciole.
Come avrò fatto a essere così stupido da fidarmi di una banca che nella sua gloriosa storia aveva da annoverare, a parte i soliti scandali, un presidente che si presentava nelle tivù locali a fare campagna elettorale per il deputato democristiano locale?
Ma perché avevo un gran bisogno di fidarmi. Perché come roba di soldi ne ho visti così pochi che non ci ho mai capito niente, un ignorante totale, e gli ignoranti che altro possono fare se non fidarsi? Possono far finta di sapere le cose, e allora è anche peggio.
Per noi ignoranti la banca è come il dentista, o il bisagnino, altre due categorie dove il delinquere assume la nobiltà dell’arte.
Ci pensi e ci ripensi e poi scegli, e quando hai scelto non ti resta che confidare e affidarti; e i criteri della scelta sono quelli consoni all’ignoranza: il saperci fare, lo sguardo, l’intuito, lo sfinimento, il preventivo, la disposizione della merce, l’odore del locale e del venditore.
Cose così, che non sarebbero nemmeno cose da pazzi, criteri infondati, visto che hanno retto per secoli le relazioni commerciali più diffuse senza che la domanda soccombesse all’offerta e ne fosse annientata.
Ma se con il bisagnino e il dentista può andare male ma anche bene, e se va male l’uno e l’altro hanno poca speranza di prosperare, per il sistema bancario è schifosamente un’altra storia.
Il sistema ha l’opportunità di prosperare nel conflitto di interessi con noi ignoranti, la sua fortuna se la può trovare nella nostra rovina.
A quei disgraziati clienti dell’Etruria a voce è stato offerto un investimento a basso rischio, nella carta che gli hanno fatto firmare c’era scritto che si trattava di alto rischio, una minuscola voce maligna annegata in sessanta pagine di modulistica. Sessanta. Chi le ha lette? Nessuno, naturalmente. Del resto perché non fidarsi, non siamo forse davanti a quest’uomo perché ci fidiamo di lui?
Quell’uomo non è un criminale, non lui; quell’uomo è un disgraziato che esegue degli ordini e rischia di brutto se non li esegue con zelo, un disgraziato, soprattutto se è giovane, il più delle volte ignorante come noi, visto che è stato addestrato a non sapere le cose.
I criminali sono i suoi padroni, i padroni del sistema. I padroni del mondo, in effetti, visto come stanno le cose del mondo.
(Maurizio Maggiani, “Banche”, da “Il Secolo XIX” del 13 dicembre 2015).
Scritto il 31/1/16 • LIBRE nella Categoria: idee
E’ mai possibile che alla direzione del sistema bancario italiano possa albergare una, una sola brava persona?
Ebbene sì, esiste, esiste perché io lo conosco, conosco un banchiere per bene.
Ho sentito dire che anche il ministro Boschi ne conosce uno, che ce l’ha addirittura in casa, e allora fanno già due.
Ho chiesto al mio banchiere per bene e mi ha detto che il numero è senz’altro più alto, ne conosce altri quattro o cinque per bene come lui; non mi ha fatto il nome di quello del ministro Boschi, ma immagino che sia stato per una questione di privatezza.
Dice che quei quattro o cinque sono tutti piuttosto vecchi come lui, tutti della scuola dei discepoli di Einaudi e Menichella, dice che quelli che sono venuti dopo, i giovanotti, hanno fatto altre scuole, per lo più istruiti alla disinvoltura, non pochi alla delinquenza bancaria.
Dice che questa storia delle “Quattro Banche” è una questione di delinquenti e di Banca d’Italia.
Ovvero, ci sono i delinquenti diciamo così “di strada” e poi c’è la Banca d’Italia.
La Banca d’Italia ha la facoltà di commettere, diciamo così, degli errori madornali che non ha mai pagato e sa che mai pagherà.
Dice che la lobby dei giudici è roba da Ragazzi della via Pal al confronto con quella della Banca d’Italia.
Aggiunge che le banche sanno tutto, sempre.
Dice che, ad esempio, non hanno bisogno di un giudice per sapere che il signore che vuole aprire un bel conto corrente è un camorrista, e siccome a differenza del giudice non hanno bisogno di prove ma solo di quel che sanno, se il conto glielo aprono è solo perché gli fa piacere lavorare con un camorrista.
Dice queste cose con una bella voce da banchiere, meditabonda e dolcemente accentata di un filo di Mezzogiorno, non ha mai rilasciato interviste perché, dice, un banchiere non deve mai mentire e non può sempre dire la verità, dunque è meglio che se ne stia sempre zitto.
L’ho ascoltato con rispettoso sgomento, ma il fatto puro e semplice che il sistema bancario sia un’entità che si sostiene su un formidabile potenziale criminogeno e criminale non mi ha terrorizzato.
Mi sono fatto prendere dal terrore già qualche anno fa, e ora ne ho a basta.
Allora la mia banca, quella che apriva bottega proprio sotto casa, quella dove ci si dava del tu, quella che le impiegate facevano la spesa al tuo stesso banco e gli impiegati giocavano a biliardo nel tuo stesso bar, quella del territorio e della tradizione, quella che figurati se qui ti facciamo degli scherzi da prete; ecco, proprio quella lì ha preso i miei risparmi, quelli che avevo dato in custodia per una oculata e prudente custodia, ci ha fatto un mazzo con quelli di un bel po’ di deficienti come me, e ci si è fatta i suoi porci comodi finché non ne è rimasto che briciole.
Come avrò fatto a essere così stupido da fidarmi di una banca che nella sua gloriosa storia aveva da annoverare, a parte i soliti scandali, un presidente che si presentava nelle tivù locali a fare campagna elettorale per il deputato democristiano locale?
Ma perché avevo un gran bisogno di fidarmi. Perché come roba di soldi ne ho visti così pochi che non ci ho mai capito niente, un ignorante totale, e gli ignoranti che altro possono fare se non fidarsi? Possono far finta di sapere le cose, e allora è anche peggio.
Per noi ignoranti la banca è come il dentista, o il bisagnino, altre due categorie dove il delinquere assume la nobiltà dell’arte.
Ci pensi e ci ripensi e poi scegli, e quando hai scelto non ti resta che confidare e affidarti; e i criteri della scelta sono quelli consoni all’ignoranza: il saperci fare, lo sguardo, l’intuito, lo sfinimento, il preventivo, la disposizione della merce, l’odore del locale e del venditore.
Cose così, che non sarebbero nemmeno cose da pazzi, criteri infondati, visto che hanno retto per secoli le relazioni commerciali più diffuse senza che la domanda soccombesse all’offerta e ne fosse annientata.
Ma se con il bisagnino e il dentista può andare male ma anche bene, e se va male l’uno e l’altro hanno poca speranza di prosperare, per il sistema bancario è schifosamente un’altra storia.
Il sistema ha l’opportunità di prosperare nel conflitto di interessi con noi ignoranti, la sua fortuna se la può trovare nella nostra rovina.
A quei disgraziati clienti dell’Etruria a voce è stato offerto un investimento a basso rischio, nella carta che gli hanno fatto firmare c’era scritto che si trattava di alto rischio, una minuscola voce maligna annegata in sessanta pagine di modulistica. Sessanta. Chi le ha lette? Nessuno, naturalmente. Del resto perché non fidarsi, non siamo forse davanti a quest’uomo perché ci fidiamo di lui?
Quell’uomo non è un criminale, non lui; quell’uomo è un disgraziato che esegue degli ordini e rischia di brutto se non li esegue con zelo, un disgraziato, soprattutto se è giovane, il più delle volte ignorante come noi, visto che è stato addestrato a non sapere le cose.
I criminali sono i suoi padroni, i padroni del sistema. I padroni del mondo, in effetti, visto come stanno le cose del mondo.
(Maurizio Maggiani, “Banche”, da “Il Secolo XIX” del 13 dicembre 2015).
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Re: Diario della caduta di un regime.
Non dimenticando:
Non si discute per aver ragione, ma per capire
Vorremmo una società diversa in cui la persona ritorni ad esserne parte integrante e non sia solamente un automa al servizio del solo profitto.
Il mondo globalizzato genera molte domande e a queste noi dobbiamo sforzarci di dare risposte
Ergo, senza nessuna polemica per quanto esposto in altro 3D, segnalo a pancho, se per sbaglio dovesse passare da queste parti, che oltre alla redditizia professione di politico esiste anche quella del banchiere protetta ovviamente dal sistema politico, che può evitare guai con il sistema giudiziario, diversamente da chi rischia con i piccoli furti che fruttano solo briciole, rispetto al bottino dei politici e banchieri di professione, come ha potuto denunciare Maurizio Maggiani e prima di lui Elio Lannutti nel libro:
LA BANDA D’ITALIA
http://www.lavocedellevoci.it/?p=2571
Non si discute per aver ragione, ma per capire
Vorremmo una società diversa in cui la persona ritorni ad esserne parte integrante e non sia solamente un automa al servizio del solo profitto.
Il mondo globalizzato genera molte domande e a queste noi dobbiamo sforzarci di dare risposte
Ergo, senza nessuna polemica per quanto esposto in altro 3D, segnalo a pancho, se per sbaglio dovesse passare da queste parti, che oltre alla redditizia professione di politico esiste anche quella del banchiere protetta ovviamente dal sistema politico, che può evitare guai con il sistema giudiziario, diversamente da chi rischia con i piccoli furti che fruttano solo briciole, rispetto al bottino dei politici e banchieri di professione, come ha potuto denunciare Maurizio Maggiani e prima di lui Elio Lannutti nel libro:
LA BANDA D’ITALIA
http://www.lavocedellevoci.it/?p=2571
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Re: Diario della caduta di un regime.
erding ha scritto:Rai, dirigente a casa?
Per i dem Ballarò è peggio.
Saviano: “E’ il nuovo editto bulgaro del Pd”
I renziani contro il conduttore per aver definito il caso Boschi-Banca Etruria un “rapporto incestuoso”.
Per Anzaldi (Vigilanza Rai) con il giornalista ci vuole la stessa determinazione usata con il capo-struttura licenziato.
Lo scrittore su Facebook: “Ciò che sotto Berlusconi era del potere”inaccettabile adesso è grammatica"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... o/2412193/
Nel Terzo Millennio non si usa più l'olio di ricino e il santo manganello. Si agisce in questo modo. Tanto il potere può contare sull'indifferenza endemica dei tricolori.
Smamma Rai
(Marco Travaglio)
30/01/2016 di triskel182
L’ennesima intimazione di sfratto comunicata dall’epuratore renziano Michele Anzaldi a Massimo Giannini di Ballarò ha suscitato le sacrosante proteste di Roberto Saviano, Ezio Mauro, sinistra Pd e opposizioni varie (tranne Gasparri, che è un po’ l’Anzaldi forzista).
Proteste che condividiamo in pieno: abbiamo sempre denunciato gli attacchi dei politici ai giornalisti, anche quando le vittime erano colleghi lontanissimi da noi (difendemmo persino Sallusti quando B. voleva farlo fuori dal Giornale perché aveva litigato con la Santanchè, figuriamoci).
Ciò che troviamo curioso e stucchevole è l’aria stupefatta di chi insorge contro gli uzzoli censorii dei giannizzeri governativi. L’aria di dire: ma come, voi siete i buoni e vi comportate come i cattivi (cioè come i berlusconiani)? È lo stesso stupore mal riposto che accompagna ogni passo di avvicinamento di Verdini & his friends al governo, in vista delle elezioni che li vedranno amorevolmente affratellati con una lista apparentata al Pd prima del voto (se verrà cambiato l’Italicum) o fiancheggiatrice del Pd dopo il voto (se l’Italicum resterà tale e quale). Il bersaniano Miguel Gotor ha addirittura scoperto che Verdini & C. sono “antropologicamente diversi da noi”.
Purtroppo sia nell’edittino di Anzaldi sia nell’ingresso di Ala in maggioranza, l’unico elemento che stupisce è proprio lo stupore.
Ma queste anime belle ci sono o ci fanno?
L’intero Pd, minoranza compresa, con tutti i giornaloni al seguito, ha appena approvato e applaudito la schiforma della Rai che mantiene intatte le parti più vergognose della Gasparri (proprietà del Tesoro, cioè del governo; nomine appaltate ai partiti secondo la più bieca lottizzazione; nessun tetto antitrust per i privati quanto a reti e pubblicità, con tanti saluti alle sentenze della Consulta sul monopolio Mediaset) e, per di più, consegna al direttore generale scelto dal premier un potere assoluto che rende ancor più decorativo il ruolo del Cda.
Secondo voi, care vispeterese, perché Renzi ha partorito e battezzato (anche col vostro voto) questa boiata, se non per controllare militarmente la Rai ancor più di B.?
E allora che c’è di strano se ogni tanto un Anzaldi qualunque si alza la mattina e vomita bile contro uno dei pochi anchormen rimasti in tv a fare informazione (ha persino mandato un inviato ad Arezzo per raccontare la famiglia Boschi allargata a Carboni & massoni, e trasmesso un sondaggio sul 48% degli italiani che vogliono la crisi di governo sullo scandalo delle banche)?
Un edittino oggi, uno domani, e a fine stagione Ballarò toglierà il disturbo, rimpiazzato da Tutto va ben madama la marchesa a cura di Johnny Riotta, o magari di Rondolino&D’Angelis che avranno presto molto tempo libero.
Prendete ora Verdini.
Da quando, di grazia, è diventato “antropologicamente diverso” da voi?
I suoi cinque processi sono in piedi da anni, le sue amicizie con Carboni e Dell’Utri sono note dal 2010, la sua abilità trasformistica fa faville dal 2006 quando portò in FI l’ottimo De Gregorio per segare l’erba sotto i piedi di Prodi e poi di nuovo nel 2010, quando acquisì al mercato delle vacche una trentina di parlamentari d’opposizione per rimpiazzare la fuoriuscita dei finiani dalla maggioranza Pdl e salvare il terzo governo B.
Qualcuno obiettò qualcosa nel 2013 quando, sotto la sua regìa, il Pdl rielesse Napolitano insieme al Pd?
O quando, subito dopo, entrò nel governo Letta di larghe intese?
O quando, nel gennaio 2014, organizzò il Patto del Nazareno fra Renzi e B., previo vertice di quattro ore col professor D’Alimonte, l’alchimista renziano delle schiforme elettorale e costituzionale?
Le schiforme furono regolarmente votate e rivotate dalla sinistra Pd e in parte (l’Italicum e il nuovo Senato nelle prime letture) anche da FI, Verdini in testa, fra gli applausi dei giornaloni al seguito.
Dove sarebbe lo scandalo, ora che Verdini continua coerentemente a votare le schiforme che ha contribuito a scrivere e, già che c’è, dà pure la fiducia al governo?
Mica l’ha portato la cicogna, sull’altare dei padri ricostituenti: ce l’ha portato il Pd, tutto, con la partecipazione straordinaria di Napolitano.
E quando ciò avveniva c’era un solo giornale che osava denunciarlo: il nostro.
Nessuno che avvertisse l’estraneità antropologica che ora si è misteriosamente appalesata.
Verdini, detto “il macellaio” o (come lo chiama affettuosamente Renzi) “il bandito”, è l’architrave della legislatura: quella nata dalle elezioni del 2013, vinte a pari merito dal Pd e dai 5Stelle e perse dal Pdl e dal fronte dell’ammucchiata montiana, e inopinatamente divenuta quella del nuovo inciucio con gli sconfitti.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 29/01/2016.
(prima alla luce
del sole con le larghe intese di
Letta, poi di nascosto col Patto
del Nazareno e con l’O p e r a z i one
Ala) dopo una serie impressionante
di colpi di mano: i
franchi tiratori anti-Prodi, la
riesumazione di re Giorgio per
bloccare Rodotà, Letta jr. prima
usato poi silurato per far
posto a un premier mai scelto
dagli elettori, che per giunta ha
imposto al Parlamento una raffica
di leggi copiate pari pari dal
programma Pdl appena bocciato
dalle urne (articolo 18,
buonasquola, responsabilità
dei giudici, Imu abolita, evasione
condonata, premierato assoluto,
Parlamento di nominati,
salva-Ilva, Rai governativa
con assedio permanente alla
stampa libera rimasta, ecc.).
Chi avalla da tre anni questo
golpe bianco a rate senza fare
un p li ss è non ha alcun titolo,
oggi, per fare la faccia stupefatta
o malmostosa, come se il
guaio fossero i buoni traviati
dalle cattive compagnie. Animucce
candide, rassegnatevi: i
buoni non esistono.
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Re: Diario della caduta di un regime.
QUANDO LE SOCIETA' CROLLANO
Quando le società crollano succedono queste cose.
Cronaca
Brescia: sgozza la moglie
poi si uccide schiantandosi
contromano in autostrada
Di F. Q.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... a/2425168/
Catania, donna strangolata: fermato ex, era già stato condannato per omicidio. Lei lo denunciò per maltrattamenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... o/2425216/
A MISTERBIANCO, CATANIA
Strangolata dall’ex
Il fermato aveva già ucciso nel 2000 per gelosia
di Felice Cavallaro
Luana Finocchiaro, 41 anni, aveva tre figli. Arrestato l’ex compagno:
l’avrebbe strozzata dopo una lite per gelosia e per l’affidamento del figlio
http://www.corriere.it/cronache/16_febb ... 7c73.shtml
VIOLENZA SULLE DONNE
Carla, Luana e Marinella:
tre donne colpite in 24 ore
Pozzuoli, dà fuoco alla compagna incinta e fugge: la donna è grave, la piccola fatta nascere in ospedale. Una vita diversa assieme a sua figlia. Carla Ilenia era estetista, Paolo Pietropaolo curava i suoi interessi e non accettava di essere lasciato da lei
di Fulvio Bufi
http://www.corriere.it/cronache/16_febb ... 7c73.shtml
Quando le società crollano succedono queste cose.
Cronaca
Brescia: sgozza la moglie
poi si uccide schiantandosi
contromano in autostrada
Di F. Q.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... a/2425168/
Catania, donna strangolata: fermato ex, era già stato condannato per omicidio. Lei lo denunciò per maltrattamenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... o/2425216/
A MISTERBIANCO, CATANIA
Strangolata dall’ex
Il fermato aveva già ucciso nel 2000 per gelosia
di Felice Cavallaro
Luana Finocchiaro, 41 anni, aveva tre figli. Arrestato l’ex compagno:
l’avrebbe strozzata dopo una lite per gelosia e per l’affidamento del figlio
http://www.corriere.it/cronache/16_febb ... 7c73.shtml
VIOLENZA SULLE DONNE
Carla, Luana e Marinella:
tre donne colpite in 24 ore
Pozzuoli, dà fuoco alla compagna incinta e fugge: la donna è grave, la piccola fatta nascere in ospedale. Una vita diversa assieme a sua figlia. Carla Ilenia era estetista, Paolo Pietropaolo curava i suoi interessi e non accettava di essere lasciato da lei
di Fulvio Bufi
http://www.corriere.it/cronache/16_febb ... 7c73.shtml
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Re: Diario della caduta di un regime.
Le priorità di La Qualunque e quelle del Bel Paese
Domanda:
Perchè queste non sono di La Qualunque????
“Appalti e riciclaggio l’economia d’Italia condizionata dalle mafie”
(DARIO DEL PORTO E CONCHITA SANNINO)
02/02/2016 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/2016/0 ... more-85246
Domanda:
Perchè queste non sono di La Qualunque????
“Appalti e riciclaggio l’economia d’Italia condizionata dalle mafie”
(DARIO DEL PORTO E CONCHITA SANNINO)
02/02/2016 di triskel182
https://triskel182.wordpress.com/2016/0 ... more-85246
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Re: Diario della caduta di un regime.
In nome della sacra poltrona
Alfano:
"Noi lavoriamo per costruire un grande soggetto liberale e popolare che parli all'elettorato moderato, che non si iscriva al Pd e non stia sotto Salvini, pronto a correre da solo"
Uno psicoterapeuta gli consiglierebbe di ridurre l'uso e l'abuso di cannabis.
Quel partitino stampella che ha più ministri e poltronati che elettori non andrà da nessuna parte.
Il Giornale la mette così, anche se fa una valutazione interssata:
Stepchild adoption, scontro tra Pd e Ncd. E ora la maggioranza traballa
Alfano contrario ad ogni "analogia con il matrimonio". Fredda la reazione del Partito democratico: avanti tutta. Bocciate tutte le pregiudiziali
Lucio Di Marzo - Mar, 02/02/2016 - 17:08
commenta
È pronto a "una larga maggioranza parlamentare sulle unioni civili", a patto che poi si elimini "qualsiasi analogia col matrimonio e la norma sulla stepchild adoption".
In un'intervista a Repubblica il leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, mette in chiaro il suo punto di vista sul ddl Cirinnà, proponendo un patto ai Democratici.
Alfano prova a salvarsi la faccia e lo fa parlando di un "gioco degli specchi per cui sembra che la legge si occupi di adozioni e non di diritti patrimoniali individuali" e chiarisce che non potrebbe accettare un testo che passasse "contro la volontà della gran parte degli italiani, con una maggioranza di estrema sinistra", ovvero con un patto tra Pd e Movimento 5 Stelle.
L'arma finale, Ncd lo ha già detto nelle scorse settimane, resta quella di un referendum sul tema delle adozioni "e su ogni eventuale analogia con il matrimonio". E Alfano non ha dubbi: "Sarebbe trionfale". A non credergli sono i suoi avversari, che negli innesti al governo vedono un patto che non scritto che non porterà a nessuna crisi.
"Noi lavoriamo per costruire un grande soggetto liberale e popolare che parli all'elettorato moderato, che non si iscriva al Pd e non stia sotto Salvini, pronto a correre da solo", aggiunge poi Alfano. Con Verdini? "Bisogna vedere cosa intende fare".
Fredda la reazione del Partito democratico, che non parla in modo del tutto ufficiale, ma lascia intendere che si guarda "al merito della legge e non alla maggioranza di governo" e che quindi l'ipotesi portata avanti da Alfano non è al momento al vaglio. Il Pd conta su una maggioranza "trasversale e ampia".
Intanto il Senato ha bocciato con voto per alzata di mano tutte le pregiudiziali di costituzionalità sollevate nei confronti del ddl e le richieste di sospensiva che lo avrebbero rinviato in commissione. Per questo è ufficialmente iniziata la discussione generale sul provvedimento.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 19509.html
Alfano:
"Noi lavoriamo per costruire un grande soggetto liberale e popolare che parli all'elettorato moderato, che non si iscriva al Pd e non stia sotto Salvini, pronto a correre da solo"
Uno psicoterapeuta gli consiglierebbe di ridurre l'uso e l'abuso di cannabis.
Quel partitino stampella che ha più ministri e poltronati che elettori non andrà da nessuna parte.
Il Giornale la mette così, anche se fa una valutazione interssata:
Stepchild adoption, scontro tra Pd e Ncd. E ora la maggioranza traballa
Alfano contrario ad ogni "analogia con il matrimonio". Fredda la reazione del Partito democratico: avanti tutta. Bocciate tutte le pregiudiziali
Lucio Di Marzo - Mar, 02/02/2016 - 17:08
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È pronto a "una larga maggioranza parlamentare sulle unioni civili", a patto che poi si elimini "qualsiasi analogia col matrimonio e la norma sulla stepchild adoption".
In un'intervista a Repubblica il leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, mette in chiaro il suo punto di vista sul ddl Cirinnà, proponendo un patto ai Democratici.
Alfano prova a salvarsi la faccia e lo fa parlando di un "gioco degli specchi per cui sembra che la legge si occupi di adozioni e non di diritti patrimoniali individuali" e chiarisce che non potrebbe accettare un testo che passasse "contro la volontà della gran parte degli italiani, con una maggioranza di estrema sinistra", ovvero con un patto tra Pd e Movimento 5 Stelle.
L'arma finale, Ncd lo ha già detto nelle scorse settimane, resta quella di un referendum sul tema delle adozioni "e su ogni eventuale analogia con il matrimonio". E Alfano non ha dubbi: "Sarebbe trionfale". A non credergli sono i suoi avversari, che negli innesti al governo vedono un patto che non scritto che non porterà a nessuna crisi.
"Noi lavoriamo per costruire un grande soggetto liberale e popolare che parli all'elettorato moderato, che non si iscriva al Pd e non stia sotto Salvini, pronto a correre da solo", aggiunge poi Alfano. Con Verdini? "Bisogna vedere cosa intende fare".
Fredda la reazione del Partito democratico, che non parla in modo del tutto ufficiale, ma lascia intendere che si guarda "al merito della legge e non alla maggioranza di governo" e che quindi l'ipotesi portata avanti da Alfano non è al momento al vaglio. Il Pd conta su una maggioranza "trasversale e ampia".
Intanto il Senato ha bocciato con voto per alzata di mano tutte le pregiudiziali di costituzionalità sollevate nei confronti del ddl e le richieste di sospensiva che lo avrebbero rinviato in commissione. Per questo è ufficialmente iniziata la discussione generale sul provvedimento.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 19509.html
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Re: Diario della caduta di un regime.
erding ha scritto:Rai, dirigente a casa?
Per i dem Ballarò è peggio.
Saviano: “E’ il nuovo editto bulgaro del Pd”
I renziani contro il conduttore per aver definito il caso Boschi-Banca Etruria un “rapporto incestuoso”.
Per Anzaldi (Vigilanza Rai) con il giornalista ci vuole la stessa determinazione usata con il capo-struttura licenziato.
Lo scrittore su Facebook: “Ciò che sotto Berlusconi era del potere”inaccettabile adesso è grammatica"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... o/2412193/
Ballarò, Massimo Giannini ai renziani: “La Rai mi può licenziare, il Pd proprio no. La politica non decide i palinsesti”
Media & Regime
Il conduttore del programma di Rai3 risponde in diretta ai renziani che lo hanno attaccato durante la settimana: "Non so se ridere o piangere, di cosa dovrei chiedere scusa? E' l'ennesimo attacco a chi cerca di fare informazione"
di F. Q. | 2 febbraio 2016
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Massimo Giannini non si è dimenticato le polemiche di questa settimana e soprattutto gli attacchi dal Partito democratico. E poco prima dell’inizio della puntata di Ballarò manda un messaggio su Twitter: “La Rai mi può licenziare. Il Pd, con tutto il rispetto, proprio no. Ci vediamo stasera a #Ballaro”. Non proprio le “scuse” e i “chiarimenti” che i democratici, o per meglio dire l’ala “dura” dei renziani, hanno chiesto per quasi l’intera settimana. Anzi Giannini in diretta rilancia. “Non so se ridere o piangere”, spiega. “La cosa mi indigna”, “Di cosa dovrei chiedere scusa?”, “È l’ennesimo attacco a chi cerca di fare informazione”. Per concludere: “Non spetta alla politica decidere ai palinsesti”.
Ad accendere la miccia era stato Michele Anzaldi, deputato e componente della commissione di Vigilanza Rai, il quale aveva detto che se era stato licenziato il capostruttura responsabile del programma di Capodanno, allora peggio aveva fatto, appunto, Giannini. Un’uscita che aveva fatto intervenire Roberto Saviano che aveva parlato di un nuovo editto bulgaro. “Non capisco cosa c’entra l’editto bulgaro – aveva replicato Anzaldi – Partiamo da un fatto: la calunnia è un reato. Ed è un brutto reato, un reato penale. La calunnia a mezzo stampa è un reato ancora più grave”. Il presunto “reato penale” (i reati sono tutti penali) sarebbe un aggettivo con il quale Giannini aveva definito la situazione, secondo lui anomala, nel caso di Banca Etruria che ha visto al centro il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e la sua famiglia. Aveva parlato di “rapporto incestuoso”, nel senso di anomalo, non chiaro.
Una parola che non è piaciuta ai renziani. L’ultimo a insistere perché l’ex giornalista di Repubblica chiedesse scusa era stato Ernesto Carbone: “Né scuse, né chiarimenti – aveva dichiarato in una nota alcuni giorni fa – Dispiace che Massimo Giannini continui a non voler dare spiegazioni delle sue parole dell’altra sera. Risponderà in diretta? Gli siamo grati se riuscirà a svolgere fino in fondo il suo lavoro, proponendo imparzialità e correttezza ai telespettatori, ma sorprende che voglia utilizzare una trasmissione del servizio pubblico come se fosse nella sua disponibilità personale”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... o/2428036/
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