Maucat ha scritto:Si, partito dai movimenti studenteschi degli anni '70 del secolo scorso passato dal PCI e da tutte le sue trasformazioni fino a votare SEL alle ultime elezioni...
Quello che sto registrando dal 26 di febbraio u.s., è che chi ha una storia Pci > Pds > Ds > Pd, ha nella prevalenza una reazione identica.
In modo particolare questo tipo di reazione è consolidata in sessantenni, settantenni, ottantenni, che provengono dalla stessa area.
Sostanzialmente chiedono che si salvi il Pd dal pantano in cui si è ficcato.
Non depone a favore di chi ha votato M5S e poi oggi si duole perché i 5S non vadano in soccorso di Bersani.
Questo significa che ancora una volta di più, il voto per molti viene praticato con estrema leggerenza.
Dato che l’elezione nazionale avviene ogni 5 anni, e non tutti i mesi che potrebbe rappresentare motivo di stanchezza e di noia, il voto richiede la elementare norma del conoscere per deliberare.
Se chi ha votato Grillo si fosse minimamente informato, saprebbe che sarebbe successo quello che sta esattamente succedendo.
Molto probabilmente, quelli del Pd che hanno voluto protestare contro la non politica del Pd di questi anni e hanno votato M5S, non immaginavano che il consenso arrivasse a quel livello.
E nello stesso tempo non immaginavano che il flop del Pd fosse di quelle dimensioni.
Sono anche stati ingannati da chi nel settore sondaggi ha diffuso dati in cui la massima flessione 15 giorni prima delle elezioni ha fornito una flessione dopo il 36 % delle primarie, mediamente intorno al 29 %.
Un dato quindi che non li preoccupava dal punto di vista della protesta.
Non tenendo conto dei dati di Weber, considerato un pirla, solo perché da mesi offriva un dato al ribasso intorno al 25 %, quindi, un nemico giurato del Pd.
Bravi invece erano coloro che offrivano dati sovrastimati, risultati poi fasulli.
Infine, non bisogna trascurare il ribaltamento del quadro politico, che offre agli italiani il triangolo dell’amore.
Bersani all’improvviso non ama più il Pdl. Hanno inciuciato per 20 anni con FI prima e Pdl dopo, cercando di non farlo capire agli elettori.
Adesso che si è preso la tranvata in faccia, è granito nell’affermare: Con il Pdl non si può governare.
E’ una scelta dettata dal si salvi chi può. E’ andata bene per 20 anni, adesso ognun per sé e Dio per tutti.
Bersani, sa, ed è vero da quel che si sente in giro, che se dovesse allearsi ancora una volta con il nano, l’emorragia di voti sarebbe devastante.
Grillo, non ama né il Pd né il Pdl, con cui non vuole avere rapporti incestuosi.
Il banana non ama Grillo, e per salvarsi si attacca di nuovo ai “comunisti” del Pd perché è dal 1994 che lo stanno salvando.
Pretendere che Grillo salvi il Pd non è un dato politico reale. Quello che ha sempre dichiarato nel tempo, e in campagna elettorale lo sta mettendo in pratica, dal suo punto di vista con coerenza.
Chi non è coerente è il Pd, che è al si salvi chi può, e trovandosi con un quadro politico diverso da quello che credeva di ottenere, si sta arrampicando in tutte le maniere possibili sugli specchi.
Bersani non ha il coraggio di vuotare il sacco e raccontare cosa sono stati 20 anni di inciuci, cosa che frantumerebbe il banana e il suo partito. Ma nello stesso tempo, ci sarebbe una ritorsione Pdl che frantumerebbe il Pd.
Non dimentichiamo poi quello che ricordava stamani Cicchitto: Enrico Letta ha dichiarato che era meglio votare Pdl piuttosto che Grillo. Qualcuno di estrazione democristiana può averlo ascoltato.
Rimane comunque il dato allarmante che le tre tdc, stanno facendo affondare definitivamente il Paese per i loro disegni, qualunque essi siano.
Come faceva osservare stamani Loretta Napoleoni ad Agorà, con la bocca, visto che siamo di nuovo in campagna elettorale, tutti stanno facendo credere che si muovono per salvare l’Italia, in effetti stanno trascurando totalmente i dati economici.
Se non fossero tdc egoiste che pensano solo a se stesse un accordo lo avrebbero già trovato, perché la situazione economica italiana è SENZA VIA DI SCAMPO.