Il paradosso del Senato: chi di porcellum colpisce... Anche noi vediamo la lucina.
C'è una cosa che sembra paradossle, nel prossimo voto al Senato, ma invece non lo è. Non se n'era accorto nessuno, e ovviamente nemmeno io, finchè non sono usciti i primi (e finora unici) sondaggi specifici per il Senato, prodotti dalla Ipsos per Piemonte, Lombardia Sicilia, Lazio e Campania...
Partiamo dal ricordare una premessa: dei 309 seggi assegnati per votazione (esclusi quindi i senatori a vita), 132 sono andati al centrosinistra (PD+IdV); 174 sono andati al centrodestra (PfL+Lega+"Leghe Varie Sud"); 3 seggi (TRE), sono andati all'UdC. Semplificando, si è votato in regime di bipolarismo assoluto fra CSX e CDX. Regione per regione, al vincitore relativo è andato circa il 60% dei seggi (salvo eccezioni per regioni a staturo strano (Val D'Aosta, Trentino A.A., Estero), e al secondo e ultimo arrivato tutto ciò che restava (grosso modo il 40%).
Questa volta non sarà così. Il Centrosinistra si presenta dappertutto con la stessa formazione (PD + SEL + PSI + Tabacci). Non ci sono altre formazioni di sinistra in grado di superare il quorum, tranne, in casi davvero eccezionali, qualche rimasuglio di seggio a Ingroia & C. Viceversa, a destra ci sono ben tre formazioni a spartirsi la torta, essendo in grado di superare le soglie di sbarramento quasi dappertutto: i berlusclones (PdL + La Russa + La Destra + Lega), Monti (UDC +FLI + Montezemolo + Civica Monti), e Grillo, in caduta verticale.
Cosa significa questo?
Significa che nelle regioni che erano e resteranno certamente di centrosinistra (ad esempio Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Toscana), pensavamo che non cambiasse niente, e invece cambierà molto. A favore del centro-sinistra (con o senza trattino). Infatti in queste regioni il centrosinistra continuerà a prendere più o meno integralmente il suo 60% dei seggi che già aveva. Ma il restante 40% non andrà, come la volta scorsa, al Berlusca, bensì sarà suddiviso, grosso modo, così: metà al berlusca, un quarto a Monti, un quarto a Grillo, briciole ad Ingroia. Semplificando, nelle regioni dove vincerà il CSX, 60 a Bersani, 20 a Berlusca, 10 a Monti, 10 a Grillo. Nelle regioni in cui vincerà il Berlusca, 60% dei seggi andrà al Berlusca, e il 40% sarà suddivido fra CSX, Monti e Grillo, in queste proporzioni approssimative: 20 punti a Bersani, 10 a Monti, 10 a Grillo.
L'altra premessa da fare è che Monti e Grillo non vinceranno in nessuna regione. Quindi i candidati al "bottino grosso", regione per regione, sono SOLO Bersani e Berlusca.
Ed ora ipotizziamo la situazione peggiore (ma molto, molto irrealistica), che il CSX non strappi al CDX NESSUNA regione, rispetto al 2008. Cosa succederebbe?
Succederebbe che nelle 4 regioni nelle quali ha vinto nel 2008 il CSX, questo continuerebbe a prendere i suoi 32 seggi, mentre il perdente di allora, Berlusconi, passerebbe dai 22 seggi del 2008 a 12 seggi.
Ma sappiamo che non è così, perchè si cono regioni il cui passaggio dal centrodestra al centrosinistra è ineluttabile, alla luce degli ultimi sondaggi: Basilicata, Lazio, Liguria, Sardegna). Ebbene, in queste quattro regioni il centrosinistra passerebbe da 22 seggi a 29 seggi. Ma il Berlusca passerebbe da 29 seggi non a 22, ma a 12.
Siamo a 10 seggi in meno per il Berlusca nelle quattro regioni sicure, 7 seggi in più per il CSX e 17 seggi in meno per il Berlusca nelle quattro regioni "quasi certissime". Siamo a 34 seggi dei 42 che ci servono.
Scendiamo "per li rami" lungo le regioni che potrebbero - sulla base dei sondaggi, aggiungersi all'allegra brigata:
Abruzzo: un seggio in più per il CSX, 3 in meno per il Berlusca. Siamo a 38 dei 42 seggi.
Calabria: 2 seggi in più per il CSX, 3 in meno per il Berlusca, e siamo a 43. Game over.
Ma in Campania avremmo 3 seggi in più per il CSX, 7 in meno per il Berlusca, e saremmo a 53; in Piemonte il CSX prenderebbe 4 seggi in più, il Berlusca 8 in meno, e saremmo a 65, eccetera.
Tutti dicono che la Lombardia sarà indispensabile per la vittoria, date per perse Sicilia e Veneto. Ebbene, sui 269 seggi che assegano le regioni italiane con esclusione di Val D'Aosta e Trentimo A.A. (regioni che peraltro non cambieranno i rapporti di forza, ho lasciato nei calcoli la Lombardia al centrodestra. Ma attenzione, perchè la IPSOS in questo momento assegna al primo decimale gli stessi voti al CSX e al CDX: 38,5 contro 38,5.
I due scenari:
su base 269 seggi,
nel caso della Lombardia al berlusca lo scenario sarebbe il seguente:
•Bersani 135
•Berlusconi 73
•Monti 33
•Grillo 22
•Ingroia 6
Nel caso della Lombardia al CSX, lo scenario diventerebbe:
•Bersani 148
•Berlusconi 66
•Monti 30
•Grillo 19
•Ingroia 6
In ogni caso il CSX sarebbe maggioranza.
Risicata nel promo caso, più solida nel secondo.
Ma attenzione: sarebbe maggioranza risicata nel caso in cui i voti delle coalizioni opposte al CSX potessero sommarsi.
Ma ad occhio Grillo non si schiererà mai con nessuno, perchè rischierebbe di perdere metà degli elettori.
Difficile che la Lega consenta a Berlusconi di schierarsi con Monti.
Quindi il "margine stretto" del centrosinistra sarebbe stretto solo in linea teorica.
Incrociamo le dita e... wait and see...
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