Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 09/06/2012, 22:56
Il mondo si è proprio rovesciato, adesso è la ex destra democristiana a difendere la Fiom.
Come posso votare Monti se con sobrietà mi fa morire di fame?
Credo che questo incontro non debba essere imperniato né sulle buone intenzioni né sull’ipocrisia, né deve essere fatto di sole parole. Deve essere fatto di impegni e di comportamenti concreti. Tutti siamo capaci di dire che vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca: è dalle scelte concrete che si vede da che parte si sta.
Il quesito che ci pone la Fiom è molto chiaro: i lavoratori, prima di votare, vogliono sapere per quale politica del lavoro votano. Non vogliono più votare a scatola chiusa, per partito preso.
Io sono d’accordo con quello che ha detto il professor Tronti, ma cambiando un termine. Io non dico, come lui, che oggi chi offende i partiti reca un danno ai lavoratori, ma che chi offende la politica reca un danno ai lavoratori. Chi offende la politica sono quelli che, all’interno del Parlamento, fanno le spartizioni sulle nomine dell’Agcom o votano la fiducia sull’art.18: tra le dichiarazioni e i comportamenti deve esserci una coerenza.
L’IdV ha sempre contrastato il governo Monti con i fatti. Questo significa che quando c’è uno sciopero bisogna aderire ed essere conseguenti, non mandare dei rappresentanti allo sciopero e poi votare i provvedimenti del governo Monti.
Chiediamo a voi di valutare il comportamento dell’Italia dei Valori sui fatti concreti. Sull’art.18 l’IdV ha proposto il mantenimento dell’attuale formulazione, con uno specifico emendamento: se c’è un licenziamento illegittimo, l’illegittimità di per sé deve comportare il reintegro. Il Pdl, l’Udc e il Pd hanno votato a favore del testo del governo.
Per quanto riguarda gli esodati, l’IdV ha proposto di consentire a tutti i lavoratori interessati da accordi individuali e collettivi entro il 31-12-2011 di andare in pensione con le vecchie regole. Gli altri partiti hanno respinto questo nostro emendamento.
Per i contratti precari noi abbiamo proposto di eliminarli per riaffermare la centralità del contratto a tempo indeterminato. Gli altri partiti non sono stati d’accordo.
In questo momento non c’è in Parlamento una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra. C’è una maggioranza che non è quella voluta dagli elettori, ma che è stata imposta dall’Europa, dalla Bce, dal capitale e dai mercati. Questa maggioranza noi riteniamo che debba essere sottoposta a verifica immediata per sapere se è quella che vogliono gli elettori. Per carità, io preferisco Monti a Berlusconi che rappresentava un’umiliazione per l’Italia. Ma non vedo perché lo dovrei votare se, con sorietà, mi fa morire di fame.
Noi abbiamo votato contro il pareggio di bilancio in Costituzione. E’ una scelta di campo, un impegno sul quale andremo alle elezioni e chiederemo ai cittadini
e agli elettori di darci la forza per andare avanti.
L’IdV chiede di costruire una coalizione su questi temi. Se altri non ci stanno, senza sentirsi offesi prendano un’altra strada. Saranno gli elettori a decidere quali sono il governo e la coalizione da cui si sentono meglio rappresentati.
Noi siamo per la tassazione dei grandi patrimoni e per la Tobin Tax. Noi siamo per la tassazione delle rendite finanziarie, soprattutto quelle speculative. Mai come ora bisogna fare delle scelte di campo e chiedere alla maggioranza degli elettori se vuole un governo politico che porti avanti queste oppure altre scelte.
Non abbiamo più bisogno di ambiguità: addirittura chiedere di governare senza sapere che programma portare avanti! Credo che sia necessario sapere quale programma si vuole portare avanti e sulla base di questo chiedere ai cittadini di scegliere il premier non sulla base di quanti capelli ha in testa o se è più o meno giovane.
Noi abbiamo avuto modo di incotrare la Fiom una prima volta sul nodo della democrazia nei luoghi di lavoro. Voi avevate fatto una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Quella stessa legge noi la abbiamo depositata in Parlamento. Abbiamo chiesto che fosse messa all’odg. Ma non l’hanno messa all’odg e nessuno ci ha aiutato a mettercela.
In Parlamento non c’è più un centrodestra e un centrosinistra. Ci sono delle forze che le leggi di iniziativa popolare da voi proposte le hanno fatte proprie e portate in Parlamento, e ce ne sono altre che hanno bocciato anche solo la discussione in Parlamento.
Queste non sono offese per nessuno. Io non sto offendendo. Sto tracciando un progetto politico per vedere se si può stare insieme o è meglio trovare una soluzione diversa. Non ce l’ha mica ordinato il medico.
Noi abbiamo difeso insieme a voi il contratto nazionale di lavoro. Abbiamo depositato un ddl per passare gli attuali 160 contratti di lavoro a sole 4 grandi aree: industria, settore pubblico, servizi e artigiani. Questi contratti devono garantire i diritti di ogni lavoratore.
Da queste posizioni, che sono anche le vostre, non intendiamo recedere ed è a questa concretezza che bisogna guardare. Noi, come ha detto Romano Prodi, non vogliamo fare scelte suicide. Alle prossime elezioni chiederemo quindi agli elettori di darci la forza per portare avanti queste idee.
Come posso votare Monti se con sobrietà mi fa morire di fame?
Credo che questo incontro non debba essere imperniato né sulle buone intenzioni né sull’ipocrisia, né deve essere fatto di sole parole. Deve essere fatto di impegni e di comportamenti concreti. Tutti siamo capaci di dire che vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca: è dalle scelte concrete che si vede da che parte si sta.
Il quesito che ci pone la Fiom è molto chiaro: i lavoratori, prima di votare, vogliono sapere per quale politica del lavoro votano. Non vogliono più votare a scatola chiusa, per partito preso.
Io sono d’accordo con quello che ha detto il professor Tronti, ma cambiando un termine. Io non dico, come lui, che oggi chi offende i partiti reca un danno ai lavoratori, ma che chi offende la politica reca un danno ai lavoratori. Chi offende la politica sono quelli che, all’interno del Parlamento, fanno le spartizioni sulle nomine dell’Agcom o votano la fiducia sull’art.18: tra le dichiarazioni e i comportamenti deve esserci una coerenza.
L’IdV ha sempre contrastato il governo Monti con i fatti. Questo significa che quando c’è uno sciopero bisogna aderire ed essere conseguenti, non mandare dei rappresentanti allo sciopero e poi votare i provvedimenti del governo Monti.
Chiediamo a voi di valutare il comportamento dell’Italia dei Valori sui fatti concreti. Sull’art.18 l’IdV ha proposto il mantenimento dell’attuale formulazione, con uno specifico emendamento: se c’è un licenziamento illegittimo, l’illegittimità di per sé deve comportare il reintegro. Il Pdl, l’Udc e il Pd hanno votato a favore del testo del governo.
Per quanto riguarda gli esodati, l’IdV ha proposto di consentire a tutti i lavoratori interessati da accordi individuali e collettivi entro il 31-12-2011 di andare in pensione con le vecchie regole. Gli altri partiti hanno respinto questo nostro emendamento.
Per i contratti precari noi abbiamo proposto di eliminarli per riaffermare la centralità del contratto a tempo indeterminato. Gli altri partiti non sono stati d’accordo.
In questo momento non c’è in Parlamento una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra. C’è una maggioranza che non è quella voluta dagli elettori, ma che è stata imposta dall’Europa, dalla Bce, dal capitale e dai mercati. Questa maggioranza noi riteniamo che debba essere sottoposta a verifica immediata per sapere se è quella che vogliono gli elettori. Per carità, io preferisco Monti a Berlusconi che rappresentava un’umiliazione per l’Italia. Ma non vedo perché lo dovrei votare se, con sorietà, mi fa morire di fame.
Noi abbiamo votato contro il pareggio di bilancio in Costituzione. E’ una scelta di campo, un impegno sul quale andremo alle elezioni e chiederemo ai cittadini
e agli elettori di darci la forza per andare avanti.
L’IdV chiede di costruire una coalizione su questi temi. Se altri non ci stanno, senza sentirsi offesi prendano un’altra strada. Saranno gli elettori a decidere quali sono il governo e la coalizione da cui si sentono meglio rappresentati.
Noi siamo per la tassazione dei grandi patrimoni e per la Tobin Tax. Noi siamo per la tassazione delle rendite finanziarie, soprattutto quelle speculative. Mai come ora bisogna fare delle scelte di campo e chiedere alla maggioranza degli elettori se vuole un governo politico che porti avanti queste oppure altre scelte.
Non abbiamo più bisogno di ambiguità: addirittura chiedere di governare senza sapere che programma portare avanti! Credo che sia necessario sapere quale programma si vuole portare avanti e sulla base di questo chiedere ai cittadini di scegliere il premier non sulla base di quanti capelli ha in testa o se è più o meno giovane.
Noi abbiamo avuto modo di incotrare la Fiom una prima volta sul nodo della democrazia nei luoghi di lavoro. Voi avevate fatto una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Quella stessa legge noi la abbiamo depositata in Parlamento. Abbiamo chiesto che fosse messa all’odg. Ma non l’hanno messa all’odg e nessuno ci ha aiutato a mettercela.
In Parlamento non c’è più un centrodestra e un centrosinistra. Ci sono delle forze che le leggi di iniziativa popolare da voi proposte le hanno fatte proprie e portate in Parlamento, e ce ne sono altre che hanno bocciato anche solo la discussione in Parlamento.
Queste non sono offese per nessuno. Io non sto offendendo. Sto tracciando un progetto politico per vedere se si può stare insieme o è meglio trovare una soluzione diversa. Non ce l’ha mica ordinato il medico.
Noi abbiamo difeso insieme a voi il contratto nazionale di lavoro. Abbiamo depositato un ddl per passare gli attuali 160 contratti di lavoro a sole 4 grandi aree: industria, settore pubblico, servizi e artigiani. Questi contratti devono garantire i diritti di ogni lavoratore.
Da queste posizioni, che sono anche le vostre, non intendiamo recedere ed è a questa concretezza che bisogna guardare. Noi, come ha detto Romano Prodi, non vogliamo fare scelte suicide. Alle prossime elezioni chiederemo quindi agli elettori di darci la forza per portare avanti queste idee.