Renzi

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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UncleTom
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Re: Renzi

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P zen • un'ora fa
Il lato imbarazzante del renzismo.
Violenza verace.
Fascio-piddino.
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Stars - 04/12/2016 Renxit <3 • un'ora fa
Eppure non mi pare che quando aveva detto che ad uccidersi dovessero essere di maio e di battista repubblica gli avesse dedicato la prima pagina.
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mirkorr • un'ora fa
La notizia è su tutti i giornali online, solo una testata non da la notizia, indovinate quale testa non da la notizia? Chi indovina vince una crociera con de luca :D.
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Donato Pappagallo mirkorr • un'ora fa
L'Unità non può essere perché la notizia è in homepage.
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luc • un'ora fa
Caro Crozza, non ce la farai mai. De Luca è sempre un passo avanti... Inarrivabile!
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UncleTom
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Re: Renzi

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PER I COMMENTI, 433 (per adesso), VEDI


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... a/3199889/

DOPO L'ARTICOLO
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Re: Renzi

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LA POLEMICA

De Luca, frase-choc su Rosy Bindi:
«Io impresentabile? Da ucciderla» video
I vertici Pd: «Inaccettabile, si scusi»


^^^^^^

LA POLEMICA IN TV
De Luca: «La Bindi? Da ucciderla quando mi definì impresentabile»
Il governatore a Matrix (ma fuori onda) contro la presidente della Commissione antimafia. Il Pd: «Si scusi». Lui replica: «Contro di me delinquenza giornalistica,
quella vicenda fu grave ma ora con l’onorevole non c’è più alcun problema»

di Alessandro Chetta


NAPOLI - Di nuovo quel verbo, «uccidere». Stavolta speso contro Rosy Bindi, un mesetto fa usato col Direttorio 5 Stelle (in quel caso disse «che vi possano ammazzare tutti quanti»). Sempre come intercalare da volgo, è chiaro, lungi da ogni intenzione. Però De Luca ci rifà, ancora in tv anche se - va detto - pizzicato in un fuori onda a «Matrix». Gli viene mostrato un video in cui Sgarbi lo difende, alla sua maniera, paragonando la Bindi alla Clinton. «Quello che fece la Bindi - ha detto il governatore campano dopo aver visto il filmato di Sgarbi - è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l’1,5%, il 2% di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi». Si chiude così il servizio andato in onda mercoledì nella trasmissione di Canale 5. Viene tirata in ballo la presidente della Commissione Antimafia che lo aveva inserito nella lista dei candidati «impresentabili» poco prima delle elezioni regionali del 2015.
La replica di De Luca: delinquenza giornalistica
«Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica - ha replicato con una nota De Luca - Chiarisco che nell’intervista che ieri (mercoledì, ndr) ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi. Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo».
«Nessun problema con la Bindi, quella vicenda è chiusa»
«Verificheremo - prosegue la nota di De Luca - con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà. Per il resto, la vicenda, grave, di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’onorevole Bindi, nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione».
L’assoluzione
Il presidente della Regione Campania il 29 settembre scorso è stato assolto per la vicenda del Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno, processo per il quale l’Antimafia inserì il suo nome nella black list pre-elettorale. Secondo i giudici «il fatto non sussiste». «Era questa la vicenda - scrisse De Luca su Twitter - per cui una avventurosa parlamentare ci aveva presentato come impresentabili».
La querela contro Bindi archiviata
Anche a distanza di tempo, quella lista compilata dalla Commissione parlamentare è rimasta indigeribile per l’ex sindaco sceriffo di Salerno. La querela che sporse nei confronti della collega di partito però è finita archiviata nel gennaio scorso. Il Gip del Tribunale di Roma Giovanni Giorgianni scrisse nelle motivazioni: «È evidente come le decisioni furono avallate e largamente condivise dai rappresentanti dei gruppi parlamentari presenti in seno alla Commissione e come, in ogni caso, alla Commissione plenaria fu sottoposto l’esito dei lavori, immediatamente prima della conferenza stampa».
Pd, il suo partito: «Parole inaccettabili, deve scusarsi»
«Parole inaccettabili - afferma Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito democratico - a Rosy Bindi, alla quale va la nostra piena solidarietà. Nessuna polemica politica, per quanto aspra, o nessuna decisione, per quanto controversa, giustificano espressioni come quelle di De Luca riportate dai mezzi di informazione». Dello stesso avviso la vicesegretaria nazionale del Pd, Debora Serracchiani: «Sono inaccettabili certi toni, spero che De Luca si scusi al più presto con Rosy Bindi per le sue parole».
I «precedenti»
Vincenzo De Luca manda a gambe all’aria spesso e volentieri ogni diplomazia mediatica. Tanto da meritare da un po’ la ribalta nazionale, anche grazie alle imitazioni di Crozza. Solo restando all’ultimo anno e mezzo: Bindi a parte, bersaglio preferito («L’iniziativa dell’onorevole Rosaria Bindi è sul piano umano infame e diffamatoria e sul piano costituzionale eversiva», giugno 2015). Invece Virginia Raggi sarebbe una «bambolina imbambolata», Di Maio-Fico-Di Battista un trio di «mezze pippe», la trasmissione Report farebbe «camorrismo giornalistico» e gli intellettuali critici con le costose luci d’artista natalizie a Salerno sono «dodici pinguini riuniti in un salotto».
17 novembre 2016 | 13:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA


VIDEO:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 21f5.shtml
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Re: Renzi

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PER ANNI IL POTERE HA PERMESSO IL DEGRADO PROGRESSIVO DELLA SOCIETA' ITALIANA CHE E' STATA PORTATA ALLO STATO ATTUALE.

LA MANCANZA DI INTERVENTI DELLE ISTITUZIONI CONSENTIREBBE DI SUPERARE IL CONFINE DEL FAR WEST.

E' PER QUESTO CHE CI VUOLE UN IMMEDIATO INTERVENTO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, L'ARBITRO DELLE ISTITUZIONI REPUBBLICANE CHE CI SIAMO DATI.

MA DUBITO FORTEMENTE. IL PRESIDENTE RIMARRA' CHIUSO IN NAFTALINA NELL'ARMADIO DEL QUIRINALE.

NON TIRANDO FUORI IL CARTELLINO ROSSO, FARA' SUPERARE A TUTTO IL PAESE IL CONFINE DEL FAR WEST.

TUTTI SI POTRANNO PERMETTERE DI DIRE CHE BISOGNA UCCIDERE CHI CI STA SULLE PALLE.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO FARA' I CALCOLI DEI VOTI CHE GLI PORTA DE LUCA E NON INTERVERRA'.

COSI' CI TROVIAMO IN UN VUOTO DI POTERE E L'ITALIA E ANDATA A...........
.
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Re: Renzi

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L'INDIGNAZIONE CORRE SUI MEDIA IN RETE.


http://video.espresso.repubblica.it/pal ... /9450/9542



17 NOVEMBRE 2016
Matrix, De Luca: "La Bindi è un'infame, da ucciderla"
"Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l'1.5 - 2 per cento di voti. Atti di delinquenza politica. E non c'entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi", così Vincenzo De Luca, a Matrix. Il presidente della regione Campania si riferisce al fatto accaduto poco prima delle elezioni amministrative del 2015: la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, lo aveva inserito nella lista dei "candidati impresentabili" per via di una condanna in primo grado

Video: Mediaset
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Re: Renzi

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De Luca: ‘Impresentabile? Infame, da ucciderla’. Pd: ‘Inaccettabile’. Grasso: ‘Cose che sentii da procuratore Antimafia’

Politica
Il governatore Pd della Regione Campania intervistato da Matrix come esempio di "politicamente scorretto" in Italia è tornato a minacciare la presidente della commissione Antimafia. E sul leader del Carroccio Matteo Salvini: "Quando lo vedo mi tocco i coglioni perché porta pure male". Per la prima volta i dem prendono le distanze: "Si scusi". Lo scrittore su Facebook: "Insopportabile questa politica da sceriffo". Il diretto intervistato: "Dal programma di Canale 5 ennesimo atto di delinquenza giornalistica"
di F. Q. | 17 novembre 2016
COMMENTI (664)
Più informazioni su: PD, Rosy Bindi, Vincenzo De Luca

“Infame, da ucciderla”. L’ennesima minaccia di Vincenzo De Luca contro Rosy Bindi è andata in onda a Matrix su Canale 5 ieri sera. Il riferimento è sempre alla lista degli impresentabili in cui il governatore Pd venne inserito alla vigilia delle elezioni 2015 perché ai tempi imputato in un processo. Nelle urne ha vinto ed è poi stato assolto, ma per il presidente quelle operazioni furono “atti di delinquenza politica” mirati per danneggiare il partito. Così davanti alle telecamere non ci ha pensato due volte e ha ripetuto la frase contro la Bindi: “Ci abbiamo rimesso tra l’1,5 e il 2 per cento di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi. Le solite puttanate“. Minacce talmente pesanti, anche per i toni a cui De Luca ha abituato i suoi e gli avversari, da costringere tutto il partito a correre a voltargli le spalle all’improvviso (in attesa della presa di distanza di Matteo Renzi non ancora pervenuta): “Si dia una calmata e chieda scusa”, si sono affrettati a dichiarare Orfini, Guerini e Serracchiani. Dietro di loro tutto il Parlamento e la seconda carica dello Stato: “Non pensavo che spostandomi in politica avrei sentito parole che sentivo da procuratore antimafia”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso. Poi a seguire Laura Boldrini e lo scrittore Roberto Saviano che su Facebook ha scritto: “Parole volgari e mafiose”. A lanciare un messaggio d’allarme anche Don Luigi Ciotti che ha deciso di parlare a nome dell’associazione Libera: “E’ una persona incompatibile con un’etica pubblica e arrogante al punto da offendere chi ha messo la sua competenza e passione civile e politica al servizio del Paese”, ha detto.



A poco è servita la controreplica del diretto interessato, che ha diramato una nota in cui ha parlato di “delinquenza giornalistica“. Matrix, a suo dire, gli avrebbe quasi estorto quelle dichiarazioni, motivo per cui sta valutando se querelare o meno la trasmissione di Canale 5 per violazione della privacy. Il conduttore Nicola Porro ha smentito la ricostruzione: “Intervista concordata”. Il governatore ed ex sindaco di Salerno interpellato come “esempio italiano di politicamente scorretto” ha attaccato la presidente della commissione Antimafia per essere stato inserito tra gli impresentabili poco prima delle elezioni 2015 perché ai tempi della candidatura era imputato nel processo legato alla vicenda Sea Park. Nonostante le accuse del democratico, la decisione non fu “personale”, ma in linea con quanto previsto dal codice etico approvato dall’organo parlamentare nel 2014 (pure con i voti dem). De Luca è stato poi assolto e ha prima querelato la Bindi, poi l’ha minacciata più volte in varie interviste. De Luca ha quindi detto: “Di scorretti ne abbiamo già tanti”, ha commentato. Quando vedo Matteo Salvini mi tocco i coglioni perché porta pure male. Non gli ho mai visto fare un sorriso”.

Grasso: “Non pensavo in politica avrei sentito cose che sentivo da procuratore antimafia”
“Non pensavo che spostandomi in politica avrei sentito delle parole che ero abituato a sentire quando ero procuratore antimafia. Certe cose un rappresentante delle istituzioni non deve pensarle né dirle. De Luca chieda scusa alla Bindi e smetta di imitare Crozza. Non pensi di costruire consenso e simpatia ma solo una rappresentazione di irresponsabilità e arroganza”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso commenta a Rainews la frase del governatore della Campania.

Per la prima volta il Pd scarica De Luca
Se alla vigilia delle elezioni regionali 2015 i renziani avevano difeso il governatore (e Matteo Renzi in persona aveva detto: “Non si usi l’Antimafia per regolare i conti interni al Pd”), ora le parole di De Luca hanno portato il partito a difendere compatti la collega a guida della commissione Antimafia. “Si dia una calmata”, ha scritto su Twitter il presidente Pd Matteo Orfini. Così anche il vicesegretario dem Lorenzo Guerini: “Parole inaccettabili quelle espresse su Rosy Bindi, alla quale va la nostra piena solidarietà. Nessuna polemica politica, per quanto aspra, o nessuna decisione, per quanto controversa, giustificano espressioni come quelle riportate dai mezzi di informazione”.

Non è però la prima volta che De Luca se la prende con la Bindi. “Sul piano politico infame e sul piano costituzionale eversiva”, disse nel 2015. Poi: “Per me non conta la vittoria, ma far ringoiare le cose ignobili che sono state dette su di me”. A “Otto e mezzo” su La7 a fine ottobre di un anno fa definì la presidente Antimafia “impresentabile in tutti i sensi”. Tra l’altro non è la prima volta che il governatore dem rievoca la morte per gli avversari politici: “Di Maio, Dibba, Fico? Tre mezze pippe, falsi come Giuda. Che vi possano ammazzare tutti”, aveva detto subito dopo le elezioni amministrative della primavera scorsa.


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Boldrini: “Parole inaccettabili”. Don Ciotti: “Incompatibile con l’etica pubblica”
Sui social network sono tantissime le prese di posizione contro le parole del governatore della Campania. “Ricordo che se passassero le riforme Renzi-Boschi-Verdini uno come #DeLuca potrebbe diventare senatore e avrebbe l’immunità. #IoDicoNo” ha scritto su Twitter Alessandro Di Battista, deputato M5S. “Piena solidarietà alla presidente dell’Antimafia Rosy Bindi per le inaccettabili parole pronunciate da Vincenzo De Luca #iostoconRosyBindi” è il tweet della presidente della Camera Laura Boldrini. Ironica la risposta di Miguel Gotor, senatore Pd e in passato bersaglio di un attacco di De Luca: “All’ultima lezione di tango avevo consigliato a De Luca di non bere… Ma è più forte di lui, ormai prigioniero del suo personaggetto #Bindi”. Pesantissima, come detto, l’accusa dello scrittore Roberto Saviano: “‘È un’infame, da ucciderla’, queste le parole volgari e mafiose rivolte dal governatore della Campania Vincenzo De Luca a Rosy Bindi. Insopportabile questa politica da sceriffo e irresponsabile De Luca nel non dare minimamente peso alle bestialità che ogni volta dice”.

De Luca contro Matrix: “Ennesimo atto di delinquenza giornalistica”
“Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi”. E’ quanto si legge in una nota diramata dal governatore della Campania dopo la polemica sulle sue ultime parole contro la presidentessa della Commissione Antimafia Rosy Bindi. L’ex sindaco di Salerno, tuttavia, ha fornito la sua versione dei fatti: “Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi – ha spiegato De Luca – Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo. Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata – ha aggiunto il governatore della Campania – Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà. Per il resto, la vicenda, grave, di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’onorevole Bindi – ha concluso – nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione“.

Matrix intervista De Luca: “Politicamente scorretto come Trump?”
– De Luca è stato intervistato da Matrix come esempio di “politicamente scorretto” in Italia. Il giornalista ha iniziato il dialogo paragonandolo al neoeletto presidente della Repubblica Usa Donald Trump: “Sono io un po’ difettato politicamente ed esteticamente, ma al livello di Trump non ci arrivo”, ha replicato De Luca. “Io ancora non ho capito cosa si mette in testa, se è un nido di quaglia o di cinciallegra o di plastica. Però l’America non ci fa annoiare diciamo. Hanno votato per Trump anche molte donne questo vuol dire che la gente normale ragione su come si vive nella vita reale non come si finge di vivere. Ma l’Italia è un Paese dove due cose non moriranno mai la corporazione e il gesuitismo, il fariseismo, la finta morale, la doppiezza. Queste due cose sono ineliminabili”.


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Perché De Luca finì tra gli impresentabili alla vigilia delle elezioni regionali del 2014 – La dichiarazione su Rosy Bindi è stata pronunciata da De Luca in puntata a commento della battuta di Vittorio Sgarbi: “Trump sta a De Luca come Hillary Clinton sta a Rosy Bindi”. Il governatore però venne inserito nella lista degli impresentabili insieme ad altri 15 candidati, sulla base delle norme del codice etico approvato nel 2014 dalla commissione Antimafia. Questo prevede che per essere indicati come tali non serve una condanna, tantomeno definitiva: basta essere stati rinviati a giudizio oppure essere stati sottoposti a misure di prevenzione personali o patrimoniali. De Luca nel 2014 risultava imputato con altri 46 accusati a vario titolo nel processo ex Ideal Standard per associazione per delinquere, concussione e truffa. Lo stesso De Luca, che più volte nel corso degli anni ha commentato la vicenda, ha rinunciato alla prescrizione “relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso”. Il 29 settembre il governatore è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dalle accuse legate alla vicenda del Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno, processo per il quale l’Antimafia inserì il suo nome tra i cosiddetti ‘impresentabili’. “Esprimo piena soddisfazione e rispetto per la magistratura. Era questa la vicenda per cui una avventurosa parlamentare ci aveva presentato come ‘impresentabili’. Oggi ci presentiamo a testa alta”, scrisse dopo l’assoluzione su Twitter il presidente della Regione Campania.


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La vicenda degli “impresentabili” segnò un grande momento di tensione nel Pd. De Luca definì “infame ed eversiva” l’iniziativa della collega di partito, arrivando addirittura a presentare una denuncia-querela contro di lei, poi archiviata dal gip di Roma. Secondo l’ex sindaco di Salerno, Bindi aveva “danneggiato in maniera pesante e consapevole il Pd a 24 ore da un voto importante. “Nei Paesi civili che si rispettano impresentabili sono coloro che hanno una condanna definitiva, e non quelli che stanno sullo stomaco a qualcuno”, disse. Accuse “inaccettabili” secondo la presidente dell’Antimafia, che riscosse ampia solidarietà tra i colleghi di partito e chiese l’intervento degli organi interni di garanzia del Pd: “Le accuse che ci sono state rivolte non sono un fatto personale ma toccano il cuore delle istituzioni“.
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Re: Renzi

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Spero che il Fatto Quotidiano non cancelli come al solito gli interventi che sono indirizzati a Pinocchio Mussoloni.



UncleTom • 3 minuti fa
Tieni duro, questo commento deve ancora essere approvato da Il Fatto Quotidiano.
ASPETTIAMO PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI NEI CONFRONTI DI DE LUCA, DA PARTE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA E DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ENTRO LA FINE DELLA GIORNATA.

ALTRIMENTI POTREMMO PENSARE CHE SIAMO ALLA FINE DELLE ISTITUZIONI REPUBBLICANE SE NON TIRERANNO FUORI IL CARTELLINO ROSSO.

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Re: Renzi

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Dai Tg della sera abbiamo appreso che sia il presidente del Senato, Grasso, che il ministro dell'Interno, Alfano, hanno chiesto a De Luca di chiedere scusa.

Uno degli indicatori che ci dicono che questo Paese sta andando a Ramengo, in modo irreversibile, è proprio questo tipo di risposta di chi rappresenta le istituzioni.

Almeno Mentana ha usato l'intelligenza, intervenendo sul caso in un servizio del TG7 delle 20,00.

Se De Luca avesse chiesto scusa almeno nelle prime ora dopo il suo pronunciamento, tutto avrebbe avuto un senso.

Ora è troppo tardi.

Ma uno come De Luca non è certo il tipo da chiedere scusa.

Il Beau geste, in una fase storica come questa non serve.

Anche se presidente di Regione, De Luca va espulso dal circuito politico.

Ma evidentemente i due richiedenti pensano alla propria poltrona, come hanno fatto i piddini Orfini e Serracciani.
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Re: Renzi

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Referendum, Renzi si incolla alla poltrona: "Se perdo, niente governi tecnici"
Renzi sfida Berlusconi e Grillo: "Facciamo un confronto in tv". Ma mette in chiaro che in caso di sconfitta al referendum non andrà a casa


Sergio Rame - Gio, 17/11/2016 - 10:51
commenta
"Il 5 dicembre non ci sarà l'invasione delle cavallette se al referendum dovesse vincere il No, ma rimarrà tutto come adesso".



video
Renzi risponde a Berlusconi sulla...

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Renzi su Grillo e Trump
Dai microfoni di Rtl 102.5 Matteo Renzi torna a lanciare le ragioni del Sì al referendum. "Gli italiani non si facciano fregare dai partiti. Gli elettori leggano il quesito e poi votino secondo coscienza". I somndaggi lo danno già sconfitto. E lui tenta il tutto per tutto pur di evitare il flop.

Sulle riforme costituzionali, fatte approvare al parlmento a suon di fiducie, si è giocato la faccia.

Ma gli italiani non sono con lui. "

Io non sono disponibile a stare dentro i giochini della vecchia politica - mette in chiaro - o si cambia o non servo io".

Il 4 dicembre gli italiani saranno chiamati a promuovere o ad affossare il ddl Boschi.

Aldilà degli slogan, Renzi ha già messo in chiaro che in caso di sconfitta non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro e lasciare Palazzo Chigi.

Resterà, insomma, ben ancorato alla poltrona.

Di sicuro, la sua posizione sarà ben ridimensionata.

Sono lontani i tempi delle europee quando, fonte del 40,2% dei consensi, il premier faceva il bello e il cattivo tempo.

Adesso è un'altra stagione (politica). "Mi piacerebbe fare un confronto civile con Silvio Berlusconi e con Beppe Grillo - dice dai microfoni di Rtl 102.5 - scelgano loro dove, sono i capi dei due partiti principali.


In tv o in radio". Poi replica al Cavaliere, che ieri lo aveva definito "l'unico vero leader in politica": "Con il rispetto che si deve a Berlusconi, una volta mi definisce un pericoloso dittatore o quasi, una volta un leader.

L'importante è che c'è una riforma della Costituzione che chi in passato ha votato per Berlusconi non può non votare".

Le parole di Renzi nascondono, però, tutti i suoi timori.

Perché qualunque sondaggio venga pubblicato, il responso è sempre lo stesso.

Il No è nettamente avanti.

Ed è per questo che in qualsiasi incontro pubblico il premier ripete che il governo andrà avanti anche in caso di sconfitta.

Io non posso essere quello che si mette d'accordo con gli altri partiti per fare un governo di scopo", mette in chiaro accantonando così qualsiasi ipotesi di governo tecnico e confermando che "sia che vinca il Sì sia che vinca il No la legge elettorale verrà cambiata" comunque.
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Re: Renzi

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’De Luca: ‘Impresentabile? Bindi infame, da uccidere’. Renzi: ‘Inaccettabile’. Grasso: ‘Cose che sentii da pm Antimafia’
Politica
Il governatore Pd della Regione Campania intervistato da Matrix come esempio di "politicamente scorretto" in Italia è tornato a minacciare la presidente della commissione Antimafia. E sul leader del Carroccio Matteo Salvini: "Quando lo vedo mi tocco i coglioni perché porta pure male". Per la prima volta i dem prendono le distanze: "Si scusi". Lo scrittore su Facebook: "Insopportabile questa politica da sceriffo". Il diretto intervistato: "Dal programma di Canale 5 ennesimo atto di delinquenza giornalistica"
di F. Q. | 17 novembre 2016
COMMENTI (1075)
Più informazioni su: PD, Rosy Bindi, Vincenzo De Luca
“Infame, da ucciderla”. L’ennesima minaccia di Vincenzo De Luca contro Rosy Bindi è andata in onda a Matrix su Canale 5 ieri sera. Il riferimento è sempre alla lista degli impresentabili in cui il governatore Pd venne inserito alla vigilia delle elezioni 2015 perché ai tempi imputato nel processo legato alla vicenda Sea Park. Nelle urne ha vinto ed è poi stato assolto, ma per il presidente quelle operazioni furono “atti di delinquenza politica” mirati per danneggiare il partito. Così davanti alle telecamere non ci ha pensato due volte e ha ripetuto la frase contro la Bindi: “Ci abbiamo rimesso tra l’1,5 e il 2 per cento di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi. Le solite puttanate“. Minacce talmente pesanti, anche per i toni a cui De Luca ha abituato i suoi e gli avversari, da costringere tutto il partito a correre a voltargli le spalle all’improvviso. In serata è arrivata la condanna anche da parte del premier Matteo Renzi, che al Tg1 ha sottolineato che le parole di De Luca “sono totalmente inaccettabili”, primi di esprimere “solidarietà piena” a Rosy Bindi. Prima del segretario, però, era stato tutto lo stato maggiore dei democratici ad attaccare il governatore della Campania: “Si dia una calmata e chieda scusa”, si sono affrettati a dichiarare Orfini, Guerini e Serracchiani. Dietro di loro tutto il Parlamento e la seconda carica dello Stato: “Non pensavo che spostandomi in politica avrei sentito parole che sentivo da procuratore antimafia”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso. Poi a seguire Laura Boldrini e lo scrittore Roberto Saviano che su Facebook ha scritto: “Parole volgari e mafiose”. A lanciare un messaggio d’allarme anche Don Luigi Ciotti che ha deciso di parlare a nome dell’associazione Libera: “E’ una persona incompatibile con un’etica pubblica e arrogante al punto da offendere chi ha messo la sua competenza e passione civile e politica al servizio del Paese”, ha detto. Nel gruppo ci si è messo pure il ministro Angelino Alfano: “Certe parole non devono scappare nemmeno nei fuori onda. Il presidente De Luca si scusi e la chiuda al più presto possibile”. Al coro di solidarietà la Bindi ha replicato con un Tweet e una sola frase: “Grazie a tutte e tutti. Mi ha fatto bene”.


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Rosy Bindi @rosy_bindi
Grazie a tutte e tutti per la vostra solidarietà. Mi ha fatto bene. Rosy
5:52 PM - 17 Nov 2016
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A poco è servita la controreplica del diretto interessato, che ha diramato una nota in cui ha parlato di “delinquenza giornalistica” e ribadito il suo rispetto per la Bindi. Matrix, a suo dire, gli avrebbe quasi estorto quelle dichiarazioni, motivo per cui sta valutando se querelare o meno la trasmissione di Canale 5 per violazione della privacy. Il conduttore Nicola Porro ha smentito la ricostruzione: “Intervista era concordata”. Il governatore ed ex sindaco di Salerno interpellato come “esempio italiano di politicamente scorretto” nel corso del colloquio registrato ha attaccato la presidente della commissione Antimafia per essere stato inserito tra gli impresentabili nel 2015. Nonostante le accuse del democratico, la decisione non fu “personale”, ma in linea con quanto previsto dal codice etico approvato dall’organo parlamentare nel 2014 (pure con i voti dem). De Luca è stato poi assolto e ha prima querelato la Bindi, poi l’ha minacciata più volte in varie interviste.

Non è però la prima volta che De Luca se la prende con la Bindi. “Sul piano politico infame e sul piano costituzionale eversiva”, disse nel 2015. Poi: “Per me non conta la vittoria, ma far ringoiare le cose ignobili che sono state dette su di me”. A “Otto e mezzo” su La7 a fine ottobre di un anno fa definì la presidente Antimafia “impresentabile in tutti i sensi”. Tra l’altro non è la prima volta che il governatore dem rievoca la morte per gli avversari politici: “Di Maio, Dibba, Fico? Tre mezze pippe, falsi come Giuda. Che vi possano ammazzare tutti”, aveva detto subito dopo le elezioni amministrative della primavera scorsa.

Per la prima volta il Pd scarica De Luca. Grasso: “Parole che sentii da procuratore Antimafia”
Se alla vigilia delle elezioni regionali 2015 i renziani avevano difeso il governatore (e Matteo Renzi in persona aveva detto: “Non si usi l’Antimafia per regolare i conti interni al Pd”), ora le parole di De Luca hanno portato il partito a difendere compatti la collega a guida della commissione Antimafia. “Si dia una calmata”, ha scritto su Twitter il presidente Pd Matteo Orfini. Così anche il vicesegretario dem Lorenzo Guerini: “Parole inaccettabili quelle espresse su Rosy Bindi, alla quale va la nostra piena solidarietà. Nessuna polemica politica, per quanto aspra, o nessuna decisione, per quanto controversa, giustificano espressioni come quelle riportate dai mezzi di informazione”. La collega Debora Serracchiani: “Si scusi”. Una condanna pesante è arrivata dal presidente del Senato Pietro Grasso: “Non pensavo”, ha detto a Rainews, “che spostandomi in politica avrei sentito delle parole che ero abituato a sentire quando ero procuratore antimafia. Certe cose un rappresentante delle istituzioni non deve pensarle né dirle. De Luca chieda scusa alla Bindi e smetta di imitare Crozza. Non pensi di costruire consenso e simpatia ma solo una rappresentazione di irresponsabilità e arroganza”.


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Per la politica si è schierata anche la presidente della Camera Laura Boldrini: “Piena solidarietà alla presidente dell’Antimafia per le inaccettabili parole pronunciate da Vincenzo De Luca #iostoconRosyBindi”, ha scritto su Twitter. Poi a seguire i nemici giurati di De Luca, dai 5 stelle a Miguel Gotor. “Ricordo”, ha scritto in rete il deputato M5s Alessandro Di Battista, “che se passassero le riforme Renzi-Boschi-Verdini uno come De Luca potrebbe diventare senatore e avrebbe l’immunità”. Il senatore dem, in passato bersaglio di un attacco di De Luca ha invece scritto: “All’ultima lezione di tango avevo consigliato a De Luca di non bere…Ma è più forte di lui, ormai prigioniero del suo personaggetto”.

Non solo la politica ha scelto di condannare le frasi del governatore, ma anche il mondo della cultura e delle associazioni. Lo scrittore Roberto Saviano su Facebook ha preso posizione: “Parole volgari e mafiose rivolte dal governatore della Campania Vincenzo De Luca a Rosy Bindi. Insopportabile questa politica da sceriffo e irresponsabile De Luca nel non dare minimamente peso alle bestialità che ogni volta dice”. Stesso tono per Don Luigi Ciotti che si è espresso a nome di Libera: “Parole gravi di disprezzo. Resta l’inquietudine per l’ennesima conferma di come a vari livelli l’amministrazione del bene comune si relazioni a persone incompatibili con un’etica pubblica e arroganti al punto da offendere chi ha messo la sua competenza e passione civile e politica al servizio del Paese. A nome di Libera esprimo al Presidente Bindi non una solidarietà di circostanza, ma vicinanza, corresponsabilità e tanta gratitudine”, conclude la dichiarazione.

De Luca contro Matrix: “Ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Riconfermo mio rispetto per Bindi”
De Luca dopo qualche ora ha diramato una nota, dove se la prende con la trasmissione e nega di aver rilasciato un’intervista sulla Bindi: “Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi”. L’ex sindaco di Salerno, tuttavia, ha fornito la sua versione dei fatti: “Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo”. E ha quindi annunciato l’ipotesi di sporgere querela: “Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà. Per il resto, la vicenda, grave, di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’onorevole Bindi nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione“.

Matrix intervista De Luca: “Politicamente scorretto come Trump?” – De Luca è stato intervistato da Matrix come esempio di “politicamente scorretto” in Italia. Il giornalista ha iniziato il dialogo paragonando il governatore al neoeletto presidente della Repubblica Usa Donald Trump: “Sono io un po’ difettato politicamente ed esteticamente, ma al livello di Trump non ci arrivo”, ha replicato De Luca. “Io ancora non ho capito cosa si mette in testa, se è un nido di quaglia o di cinciallegra o di plastica. Però l’America non ci fa annoiare diciamo. Hanno votato per Trump anche molte donne questo vuol dire che la gente normale ragione su come si vive nella vita reale non come si finge di vivere. Ma l’Italia è un Paese dove due cose non moriranno mai la corporazione e il gesuitismo, il fariseismo, la finta morale, la doppiezza. Queste due cose sono ineliminabili”. E sul leader del Carroccio Matteo Salvini ha detto: “Quando lo vedo mi tocco i coglioni perché porta pure male”.
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