LA LIBIA E' VICINA

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

Immagine Avatar
Pasquino Cornacchia • un'ora fa
ah ma che ce ne importa...armi chimiche? Ci fanno un baffo....lo abbiamo dimostrato l'altra sera a Roma di cosa siamo capaci....venghino, venghino pure miliziani, isis e compagnia cantando....vi stiamo aspettando!
2 • Rispondi•Condividi ›



Immagine Avatar
Piko • 2 ore fa
Adesso ricominciamo con la bufala dell'arsenale chimico come quello di saddam?Ormai queste le raccontano solo gli israeliani.
7 • Rispondi•Condividi ›




Immagine Avatar
olis47 • 2 ore fa
Ne ha fatti di danni Sarkozy & CO!
6 • Rispondi•Condividi ›

Immagine Avatar
MASSIMO olis47 • un'ora fa
ma tanti ..che neppure immaginiamo
• Rispondi•Condividi ›
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

radice.massimo • 2 ore fa
le hanno trafugate dagli arsenali di Saddam Hussein!!! ehhh??? come dite???? hanno già fatto fuori da tempo saddy?? ma.. come...
1 • Rispondi•Condividi ›




Immagine Avatar
frarom51 • 2 ore fa
Già sentita questa scusa; armi chimiche per giustificare un intervento ,ma l'unica cosa che interessa è un'altra sostanza,che si chiama petrolio.
5 • Rispondi•Condividi ›




Immagine Avatar
cocomeraio • 2 ore fa
Ma dopo l'invasione dell'Egitto che era solo un sogno. Io prenderei per le molle certe notizie non confermate da fonti terze.
• Rispondi•Condividi ›



Immagine Avatar
RAUL • 2 ore fa
Scusate ma la forza multinazionale che ha rovesciato gheddafi, oltre alla democrazia portata ( sic) , non aveva anche bonificato il paese? Memoria corta gente.
7 • Rispondi•Condividi ›

Immagine Avatar
Angelo Deangeli RAUL • un'ora fa
certo che hanno bonificato: Le hanno sotterrate in libia.
Tanto avrebbero dovuto caricarle, farle fare un giro e poi dove smaltirle altrimenti??

• Rispondi•Condividi ›
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

CRONACA DI GIORNI DI GUERRA
IL FRONTE SUD



Wall Street Journal: le armi della Cia ai tagliagole dell’Isis

20/2 • SEGNALAZIONI •
Già nel 2012 osservatori indipendenti come Thierry Meyssan l’avevano annunciato: centinaia di jihadisti provenienti dalla Libia erano stati segretamente trasferiti in Siria, attraverso la Turchia, per dare il via all’operazione degli Usa contro il governo Assad, travestita da “rivoluzione democratica”.

Ora la partita è persa, ammesso che la Russia – assediata al confine con l’Ucraina – riesca a mantenere la sua assistenza alla Siria.

Punto di svolta, la strage di civili del 2013 sterminati dai “ribelli” col gas nervino per tentare di incolpare il governo di Damasco.


Il casus belli perfetto per inennescare i bombardamenti della Nato, fermati in extremis nel settembre del 2013 da un’inedita alleanza: i milziani libanesi di Hezbollah e le truppe speciali inviate dall’Iran in Siria, il “no” di Papa Francesco e quello del Parlamento britannico, le navi da guerra dislocate dalla Cina nel Mediterraneo in appoggio alla flotta del Mar Nero schierata da Putin a protezione dei siriani.

Adesso che l’operazione è fallita, lo ammette anche il “Wall Street Journal”: sono stati gli Usa ad armare i “ribelli” che, vista la mala parata in Siria, ora combattono in Iraq sotto il nome di Isis.

^^^^^^

C'è da chiedersi, a questo punto: "Se è vero quanto sopra, che significato ha minacciare di voler mettere la bandiera nera del Califfato sul Cupolone?
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

CRONACA DI GIORNI DI GUERRA
IL FRONTE SUD



Un fenomeno da non trascurare



LA STORIA
Sciarpa maculata, occhiali e jeans
Tre 15enni da Londra al Califfato

Scotland Yard sta cercando di trovare le studentesse prima che varchino il confine in Siria. Starebbero cercando di raggiungere un’amica che si è già unita ai «combattenti»
di Alessandra Coppola


Il parka bordato di pelliccia, i jeans rossi, la sciarpa maculata nera e beige, gli occhiali con la montatura scura. Se le cercasse per le vie di Londra, Scotland Yard farebbe fatica a individuarle: tre adolescenti inglesi uguali a tutte le altre. Tre ragazze dei quartieri orientali, invece, che hanno riempito i borsoni della palestra, hanno salutato i genitori con una scusa martedì presto al mattino, e sono salite sul volo TK1966 delle Turkish Airlines , da Gatwick a Istanbul, atterraggio 18.40 ora locale. Destinazione Siria. Shamima Bergum, 15 anni, di origine bangladese come Kadiza Sultana, che ne ha compiuti 16, assieme a una terza compagna quindicenne, di cui non è stata diffusa l’identità su richiesta dei parenti. Si sa, però, che come seconda lingua (dopo l’inglese) parla l’amarico: probabile sia di famiglia etiopica.


Il controterrorismo britannico (SO15) ha diramato un mandato di ricerche internazionale, ieri, per tre studentesse di Bethnal Green, East London. Un appello, che non ha precedenti, a fornire informazioni, e a convincerle a tornare da genitori «devastati». «Stiamo cercando di raggiungere le ragazze attraverso i mezzi di comunicazione turchi e i social media - ha spiegato in conferenza stampa il comandante dell’SO15, Richard Walton -. Siamo molto preoccupati, speriamo che Shamima, Kadiza e la loro amica ascoltino i nostri messaggi», prima di varcare il confine con la terra dell’Isis e consacrarsi al jihad .

In viaggio per raggiungere un’amica
La paura è questa: le tre sarebbero in viaggio per raggiungere una compagna quindicenne che si è unita ai «combattenti» già a dicembre. Gli investigatori le avevano anche interrogate, a fine anno, sulla sorte dell’amica, «ma non erano state considerate a rischio di lasciare la Gran Bretagna», riporta il sito del Guardian . Se dovessero riuscire nell’intento, però, se si spingessero davvero fino a Raqqa, diventerebbe molto difficile riportarle indietro. Walton e i suoi sperano di rintracciarle in questi giorni, oggi, domani. Confidano nel tempo necessario per contattare i referenti, ultimare i preparativi. Sperano che tre adolescenti inglesi in giro da sole per Istanbul attirino l’attenzione. E vengano fermate prima che sia troppo tardi.

Sambra e Sabina vogliono tornare
Samra e Sabina a casa vorrebbero tornare, stanche di guerra e sgozzamenti. Ma non possono. Uguale rotta: Istanbul-Raqqa. Cambia solo il punto di partenza: Vienna. Bionde, occhi azzurri, origine bosniaca, Samra Kesinovic e Sabina Selimovic, 17 e 16 anni, sono partite ad aprile scorso. Vaghe notizie dal fronte sostengono che una di loro, finita in sposa a un miliziano ceceno, sarebbe anche incinta. Amici austriaci contattati dalle ragazze riferiscono di orrori: «Qui la morte è ovunque», avrebbero raccontato. Ma fuggire è impossibile. Ai genitori resta solo il biglietto d’addio: «Non ci cercate. Serviremo Allah, e per lui moriremo. È questa la via giusta».

La storia di Anissa
«Mamma, se hai questa lettera tra le mani vuol dire che sono arrivata a destinazione - Anissa ha almeno tentato di spiegare -, siediti e leggi con attenzione. Mamma, ho preso il coraggio a due mani, ho deciso di lasciare la Francia... Ho deciso di andare in Siria. Non temere, non c’è più la guerra dove vado, è molto calmo... Ho bisogno di andare in aiuto dei miei fratelli e sorelle...». Altra città europea, analoga vicenda, raccontata dalla rivista francese Nouvel Observateur . Ventenne di Bordeaux, Anissa scopre l’Islam radicale grazie a una compagna di liceo. Comincia a portare il velo, prega assiduamente, a volte fanaticamente, sotto lo sguardo sgomento della madre di origine marocchina, dichiaratamente atea. Finché decide di sposarsi con un giovane musulmano presentato da un imam incontrato su Skype. E parte.
Il mix è questo: cattive compagnie, un predicatore estremista e, soprattutto, tanti contatti online. Di Samra e Sabina la famiglia racconta che si sono radicalizzate «leggendo del jihad su Internet». Il risultato, per la disperazione dei genitori, è un «lavaggio del cervello». In un’età facile alle suggestioni e alle promesse di avventure. Non solo per i maschi. Scotland Yard calcola che dei volontari in partenza per la Siria dall’Europa, dal Nord America o dall’Australia, una su dieci è una ragazza, in genere molto giovane come le tre studentesse. Spesso pure molto «normale», con lo zainetto e il foulard, lo smartphone e le cuffiette. Totalmente ignara della catastrofe che l’attende.

21 febbraio 2015 | 12:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/esteri/15_febbra ... 2975.shtml
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

CRONACA DI GIORNI DI GUERRA
IL FRONTE SUD



Isis, l’ex foreign fighter pentito: “Guerra alla Libia? E’ come accendere una miccia”


Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/ ... ia/342380/


“Non fate la guerra alla Libia, i libici non sono una minaccia. Un conflitto finirebbe per accendere altre falangi estremiste che hanno progetti di conquista terroristici. Aiutateci a proteggerci senza un intervento militare”. Lo dice Housam Najjair, ex foreign fighter di religione islamica e nazionalità irlandese, che nel 2011 ha partecipato alla cattura di Gheddafi e che ha combattuto in Libia e Siria.

Ospite della serata “Je suis Charlie. E dopo?“, convegno blindato organizzato dal teatro Stabile del Veneto, con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Musei Civici, il conservatorio Benedetto Marcello e la Fondazione Oasis, Najjair ha spiegato la sua decisione di entrare nelle brigate. “Ho fatto di tutto per diventare un bravo soldato e combattere contro il regime di Gheddafi che – dice – violentava le donne e saccheggiava i villaggi”. Ma sull’integralismo dell’Isis e la minaccia per la Libia, Najjair dice: “L’Isis non è l’Islam. L’Occidente deve aiutare la Libia e per farlo non servono armi ed eserciti ma tanta politica e diplomazia

di Alessia Da Canal
cardif
Messaggi: 155
Iscritto il: 24/01/2015, 20:23

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da cardif »

Messa a posto l'Italia con le sue riforme (così ci insegnano i portatori del suo verbo), passato per l'Europa a sistemare pure quella nel suo semestre, adesso Renzi passa a livello superiore, alla geopolitica.

Eugenio Scalfari ha qualche dubbio:
http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... ef=HRER2-1

" Matteo Renzi, con la rapidità che gli è propria negli annunci, ha già rivendicato la guida italiana sia per l'aspetto politico sia per quello eventualmente militare. Del resto ricorre proprio oggi l'anniversario del suo insediamento a Palazzo Chigi un anno fa. La leadership anche sul caso libico sarebbe per lui (anche per noi italiani?) un vero e proprio festeggiamento.

Non so se Renzi conosca le canzoni di D'Annunzio, ma questa semmai sarebbe una lacuna trascurabile. Il vero guaio è che a questo fine le sedi decisionali sono fuori dalla sua portata. L'Onu non deciderà un bel niente, impedita come è dalla presenza della Russia e della Cina nel Consiglio di Sicurezza. È vero che il 2 marzo il nostro presidente del Consiglio andrà a Mosca per incontrare Putin. Sarà certamente accolto benissimo, una montagna di caviale e litri di vodka specialissima. Putin non si muove ma parla con tutti, dal presidente egiziano alla Angela Merkel e Hollande (lì però si parlava di Ucraina e il discorso è alquanto diverso).

A Renzi darà tutte le rassicurazioni: la Russia è contro il terrorismo e quindi non lo favorirà in nessun caso. Ma i terroristi libici hanno a che fare con il Califfato? Quello che è certo è che fornire truppe non è mai avvenuto in Africa e quindi è certo che truppe russe non ci saranno. Quanto al voto nel Consiglio dell'Onu, le varie nazioni che vi partecipano possono tutt'al più avallare un intervento solo se sarà stato deciso da altri enti internazionali ma non sotto la sua bandiera. Potrà nominare un moderatore, ma non sarà certo Putin a determinarne la scelta. Tantomeno Renzi. Saranno, ovviamente, gli Usa.

Il viaggio di Renzi a Mosca serve a metterlo in bella vista a Roma. Tornerà soddisfatto e ci racconterà di un pieno successo e questo è tutto. E l'Europa? Come sempre è divisa: la Francia vorrebbe una presenza militare, la Germania no. L'Italia, tutto sommato, neppure, sempre che non si riveli indispensabile. Insomma pensare ad un piano europeo per la Libia è escluso. Salvo la Mogherini, titolare della politica estera e della difesa dell'Ue. Via, come direbbe Enrico Mentana, questa è una mia battutaccia. Resta la Nato e questa sarebbe lo scudo più appropriato,ma anche qui sono gli Usa a decidere . Perciò, caro Renzi, rassegnati: sulla costa libica noi possiamo anzi dobbiamo occuparci solo degli sbarchi di immigranti sulla nostra costa ed anche questa non è una bazzecola. Il resto sarà deciso altrove. O forse - speriamo di no - da nessuno."

cardif
flaviomob
Messaggi: 386
Iscritto il: 08/01/2015, 0:53

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da flaviomob »

http://www.sinistrainrete.info/estero/4 ... amico.html

Domenico Moro: La tendenza alla guerra dell'occidente e il radicalismo islamico.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
pancho
Messaggi: 1990
Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da pancho »

ISIS
Mi sembra di essere già intervenuto in un altro 3D facendo alcune considerazioni sul come affrontare questo movimento terrorista.

Se intervenire o no mi è dificile dare una risposta.

Qualora si dovesse intervenire lo si deva fare alla fonte di questo califfato e qualsiasi alleanza anche con la Siria per raggiungere questo obieTtibo non sarebbe da scartare.

Visto la difficoltà che esiste nel scegliere una soluzione all'interno dell'ONU mi sembra che tutto questo giochi a favore del califfato.

Nessuno vuole prendersi le proprie responsabilità per non essere messo nella lista dei prossimi obiettivi o per il semplice fatto economico in cui si preferisce acquistare a prezzo stracciato il petrolio aiutando la propria economia come fa la Turchia.

Insomma, ora ci troviamo nella più grossa confusione e questo a mio avviso, potrebbe dar luogo ad altri movimenti del genere visto che poi nessuna decisione verrà presa.

E chi potrebbe fare il 'lavoro sporco' se non uno stato militare come l'Egitto che non va per il sottile e che è in grado di decidere immediatamente e non democraticamente (?)qualsiasi soluzione fosse anche militare?

Uno stato anche parzialmente democratico a mio avviso difronte a queste problematiche si troverebbe in difficoltà poiché in uno stato di diritto chi vuol fare il terrorista trova meno tanti ostacoli. Ma non ci sono solo questi motivi.

C'è ne sono anche altri e per difendere la democrazia non bastarebbe rafforzare i controlli o aumentare la polizia o l'esercito. Queste società attuali in cui qualsiasi gruppo può trasformarsi in terroriste sarà sempre più difficile far fronte.

Ci vogliono soluzioni che siano urgenti che purtroppo la ns. giustizia attuale non ci permette.
Quindi difronte a tutte queste ns. difficoltà ma direi anche di tutta l'Europa lasciamo agli stati militari gli interventi.

L'avrebbe potuto fare anche la Turchia ma purtroppo ha fatto scelte economiche che in un qualche modo non fanno altro che foraggiare questi movimenti come attualmente lo han sempre fatto i più ricchi paesi arabi.

Detto questo non voglio apparire un guerrafondaio e tanto meno uno che vorrebbe risolvere tutti i problemi con le armi ma purtroppo difronte a queste non politiche che potrebbe dire diversamente?

Le ns. non decisioni fanno si che questi movimenti si sentano un po' protetti e non a caso ne approfittano dei malcontenti che esistono sia in Africa che nel medio oriente.

Ora la situazione sta sfuggendoci dalle mani e questi stanno proliferando un po' dappertutto.

Qualcuno come scritto nel post di Camillobenso vorrebbe una soluzione non militare ma aiutando il governo Libico.

Certo, questa soluzione politica(che dovrebbe sempre esseRe la prima da escogitare)sarebbe auspicabile ma una domanda anche in questo caso mi viene spontanea: quale sarebbe questa soluzione che potrebbe sostituire l'intervento armato visto la situazione libica?

Camillo, me la puoi descrivere dettagliatamente?

Mi rendo contro di aver fatto un post abbastanza provocante ma nello stesso tempo credo che questo possa dar avvio ad una discussione il più analittica possibile senza alcun pregiudizio religioso o politicoil di parte.

Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

Se intervenire o no mi è dificile dare una risposta.
panchio


Credo che dare una risposta soddisfacente sia difficile per tutti. Per quanto visto in tv e letto, ci ho visto numerose carenze. Risposte sbrigative, risposte interessate, risposte evasive e risposte drammaticamente incomplete. Questo crea ovviamente grande confusione in tutti quanti, per ogni via intrapresa rimangono una valanga di incognite.

Tutta la destra è ovviamente orientata per “L’ARMIAMOCI E PARTITE” di antica memoria. In un Tg di ieri, il solito Gnaazio, strabuzzava gli occhi eccitatissimo come se avesse ingurgitato un bidone di viagra, pronto per mandare gli altri a spezzare le reni alla Libia.

Il Tg7 delle 13,30 ha fornito la notizia con tanto di servizio, dell’arrivo di una portaerei franzosa nel Golfo, pronta per andare a bombardare quella parte dell’Iraq controllato dal Califfato.

A grandi linee la notizia non mi piace, perché abbiamo visto quanto sono carognette i sudditi del Califfo, dopo il bombardamento egiziano di qualche giorno fa. La ritorsione non si è fatta aspettare.

I sondaggi sulle paure dei tricolori per l’operato dei sudditi del Califfo variano, ma sono la maggioranza degli italiani ha paura. Io, per il momento, sono dalla parte di coloro che non ha paura, ma temo che cazzate su cazzate dei miei simili, potrebbero creare qualcosa di spiacevole per tutti, visto che non usano la scatola cranica per riflettere ma altri parti del corpo.

Comunque, mi sento come quel vitello che percorre il lungo corridoio fatto di transenne che porta nella sala macello.

Si sente l’odore della morte che proviene inevitabilmente da quella sala, ma non puoi farci niente. Devi seguire passo dopo passo il percorso imposto da altri.

Non puoi tornare indietro perché gli altri vitelli che stanno dietro di te non te lo permettono. E se ci tenti ti schiacciano.

Proviamo ad analizzare insieme la situazione per cavarci qualcosa.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: LA LIBIA E' VICINA

Messaggio da camillobenso »

SI PUO’ VENIRNE FUORI? - 1


1) IL TIPO DI GUERRA

Stringi, stringi, il Califfato sta sfidando l’Occidente.

Nell’ultimo numero di “Limes”, dal titolo DOPO PARIGI, CHE GUERRA FA, Lorenzo DECLICH, dedica un capitolo denominato:
LA GUERRA POCO SANTA
PER IL COMANDO DEL JIHAD

Le configgenti rivendicazioni delle stragi di Parigi mettono
in luce la sfida dello Stato Islamico alla leadeship
di al-Qa’ida. Le tecniche di propaganda. Il ruolo chiave
dello Yemen. La fabbrica del terrorismo è a pieno regime.

_______________________________________________________________________________________


La guerra in corso con l’Occidente è una guerra asimmetrica. Le forze armate del nascente Califfato stanno a zero. Mentre le forze armate dell’Occidente stanno a 100.

Ragion per cui, l’unica guerra praticabile da parte del Califfato è quella del terrorismo.

Si sono impegnati anche nel terrorismo mediatico. E a detta di molti lo stanno facendo molto bene.
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Amazon [Bot], Semrush [Bot] e 2 ospiti