La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: questi partiti avranno la volontà e la capacità di autoriformarsi?
Fino ad oggi non è stato così, anzi si sono mossi nella direzione diametralmente opposta.
Eppure il problema era chiaro almeno dal 1992.
La risposta che è stata data allora e nella quale in molti hanno visto la soluzione alla crisi dei partiti è stata la figura del "leader carismatico".
In molti hanno creduto che il populismo fosse l'alternativa alla partitocrazia.
Oggi pare andato in crisi anche quel modello. Ma il problema è attuale come e più di prima.
Mi sembra che la carta che stiano tentando di giocarsi sia quella di un'operazione gattopardesca attraverso la quale "tutto cambi perché nulla cambi".
Ecco quindi l'invenzione (per certi versi geniale) dei "tecnici", delle liste civiche, del partito dei sindaci, il superamento del "bipolarismo" rappresentato come l'origine di tutti i mali, nuovi meccanismi elettorali che facciano sparire gli effetti visibili di una profonda crisi della rappresentanza, in nome di un'efficienza e di una "sobrietà" di facciata (riduzione del numero dei parlamentari, maggiori poteri al premier, eliminazione forzata della frammentazione).
Tutte iniziative che vanno nella direzione del restringimento della democrazia e della partecipazione, non in quella del loro rafforzamento.
Credo purtroppo che solo eventi drammatici e traumatici, che evidentemente ancora non ci sono stati, potranno mettere in movimento la situazione.
Fino ad oggi non è stato così, anzi si sono mossi nella direzione diametralmente opposta.
Eppure il problema era chiaro almeno dal 1992.
La risposta che è stata data allora e nella quale in molti hanno visto la soluzione alla crisi dei partiti è stata la figura del "leader carismatico".
In molti hanno creduto che il populismo fosse l'alternativa alla partitocrazia.
Oggi pare andato in crisi anche quel modello. Ma il problema è attuale come e più di prima.
Mi sembra che la carta che stiano tentando di giocarsi sia quella di un'operazione gattopardesca attraverso la quale "tutto cambi perché nulla cambi".
Ecco quindi l'invenzione (per certi versi geniale) dei "tecnici", delle liste civiche, del partito dei sindaci, il superamento del "bipolarismo" rappresentato come l'origine di tutti i mali, nuovi meccanismi elettorali che facciano sparire gli effetti visibili di una profonda crisi della rappresentanza, in nome di un'efficienza e di una "sobrietà" di facciata (riduzione del numero dei parlamentari, maggiori poteri al premier, eliminazione forzata della frammentazione).
Tutte iniziative che vanno nella direzione del restringimento della democrazia e della partecipazione, non in quella del loro rafforzamento.
Credo purtroppo che solo eventi drammatici e traumatici, che evidentemente ancora non ci sono stati, potranno mettere in movimento la situazione.
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
C.V.D.
POLITICA & PALAZZO | di Ferruccio Sansa | 7 aprile 2012
Banca padana, giornale e villaggio turistico
Stefani e le tre disavventure della Lega
L'orafo di Vicenza, 74 anni, parlamentare da 4 legislature e sottosegretario in tre governi, è "l'uomo nuovo". Il suo nome è stato legato alla vicenda della Credieuronord, poi salvata da Fiorani. Ma fu indagato anche per truffa ai danni dello Stato e ricettazione: posizione archiviata anche per il mancato uso delle intercettazioni grazie alla sua carica di parlamentare
Se questo è un nuovo. Stefano Stefani diventa tesoriere della Lega al posto di Francesco Belsito. Umberto Bossi si dimette, ma ottiene che i fedelissimi restino nella cabina di regia. Ecco allora il vicentino Stefani, classe 1938, nelle cronache leghiste da vent’anni. Il suo curriculum sul sito del Parlamento riporta: “Diploma di scuola superiore; imprenditore orafo; dirigente leghista; sottosegretario alle Attività produttive con delega al Turismo nel governo Berlusconi-2; 4 legislature (1994, 1996, 2001, 2006)”.
Stefani si è interessato di affari del Carroccio poco legati ai gioielli. Si è concentrato su case, banche e via discorrendo. Fu protagonista della realizzazione di un villaggio turistico in Istria: 180 appartamenti, albergo, golf, piscina a punta Salvore. Controlla l’operazione una piccola srl, la Ceit, con ben 114 azionisti tra cui 10 parlamentari e mezzo stato maggiore del Carroccio (Manuela Marrone, moglie del Senatùr, Stefano Stefani e Maurizio Balocchi, il tesoriere del partito che lasciò poi l’incarico al suo delfino Belsito). Stefani e Balocchi figurano anche nel cda. L’affarone si conclude con 10 avvisi di garanzia. Ipotesi di reato: bancarotta fraudolenta documentale e a scopo distrattivo. Stefani ne esce indenne risarcendo a una banca carinziana 500 mila euro di tasca propria .
L’accoppiata Stefani-Balocchi (poi scomparso) si butta in un’altra impresa: nel 2000 nasce Credieuronord, la banca leghista. Parte una sottoscrizione nelle sezioni, con tanto di lettera di Bossi. L’obiettivo: “Portare avanti gli ideali della Lega: la difesa del risparmio delle famiglie e della piccola e media impresa”. I militanti, purtroppo per loro, ci credono e affidano i risparmi a Credieuronord. Si raccolgono 3.000 sottoscrizioni fino a 100 milioni di lire l’una. Ma i primi bilanci si chiudono con 8 milioni di euro di perdite. La tecnica creditizia pare singolare: la metà delle sofferenze fa capo a cinque soggetti, tra cui la società Bingo.net (un’altra disavventura leghista, la sfida “verde” ai bingo “rossi” dei Ds, altrettanto sfortunati). Nel cda della banca ben due sottosegretari: Balocchi e Stefani. Nel 2003 Bankitalia fa emergere il dissesto. Centinaia di risparmiatori padani sono sul piede di guerra. Ma arriva il salvatore, Gianpiero Fiorani, numero uno della Banca Popolare di Lodi. Se la Lega non finisce a gambe all’aria, lo si deve a lui. Che fino al 2004 garantisce milioni di euro. Il Carroccio offre come pegno la storica sede di via Bellerio, la scuola leghista di Varese e il prato di Pontida. Così evita la bancarotta.
Passano due anni e Stefani è indagato a Roma per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio nella vicenda dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d’Italia. Tutto comincia l’11 maggio 2007 con l’arresto di Massimo Bassoli, immobiliarista ed ex direttore-editore del quotidiano. È accusato di aver usato il giornale per rastrellare 14 milioni di contributi all’editoria di partito. Dalle telefonate di Bassoli gli investigatori scoprono conversazioni molto amichevoli con Stefani che è sospettato dal pm Olga Capasso di aver intascato una parte dei fondi ottenuti da Bassoli in cambio del “patrocinio” prestato o promesso dalla Lega a società editrici di Bassoli. In una telefonata, Bassoli e Stefani parlano di “bottiglie”. I pm dubitavano si trattasse di denaro. In un’altra occasione Bassoli chiama un collaboratore, pare intendere di aver raggiunto un accordo sulla cifra da versare in cambio dell’appoggio della Lega e dunque dell’accesso ai fondi. Più tardi, dopo cena, Bassoli invia un sms all’amico, precisando l’ammontare della presunta “ricompensa”: 1 milione. Di sicuro Bassoli versò alla Lega 117 mila euro regolarmente iscritti nel bilancio del partito. L’accusa voleva sapere se ci fosse altro. I pm chiesero al Senato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni di Bassoli. Niente da fare, la legge Boato rendeva inutilizzabili le intercettazioni con la voce di un eletto dal popolo. Alla fine Stefani ottenne l’archiviazione.
Nel curriculum di Stefani c’è anche un incidente internazionale che nel 2003 lo costrinse alle dimissioni da sottosegretario al Turismo. Erano i tempi in cui Berlusconi definiva Kapò il socialdemocratico tedesco Martin Shultz. Stefani intervenne con un frase non molto diplomatica: “Se in passato è bastato un automobilistico ‘test dell’alce’ per capire la fallibilità della Germania, paese ubriaco di tronfie certezze, chissà quante coscienze potrebbe far crollare un doveroso e indispensabile test d’intelligenza. I tedeschi sono noti per le loro roboanti gare di rutti dopo pantagrueliche bevute di birra e scorpacciate di kartoffeln fritte…”. Già, i rutti, orgoglio leghi-sta.
Ce n’è abbastanza per spiegare l’attestato di Matteo Salvini: “La Lega non è morta. C’è un nuovo tesoriere che conosco e stimo. Bravo a far di conto. Quindi si va avanti”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... re/202959/
POLITICA & PALAZZO | di Ferruccio Sansa | 7 aprile 2012
Banca padana, giornale e villaggio turistico
Stefani e le tre disavventure della Lega
L'orafo di Vicenza, 74 anni, parlamentare da 4 legislature e sottosegretario in tre governi, è "l'uomo nuovo". Il suo nome è stato legato alla vicenda della Credieuronord, poi salvata da Fiorani. Ma fu indagato anche per truffa ai danni dello Stato e ricettazione: posizione archiviata anche per il mancato uso delle intercettazioni grazie alla sua carica di parlamentare
Se questo è un nuovo. Stefano Stefani diventa tesoriere della Lega al posto di Francesco Belsito. Umberto Bossi si dimette, ma ottiene che i fedelissimi restino nella cabina di regia. Ecco allora il vicentino Stefani, classe 1938, nelle cronache leghiste da vent’anni. Il suo curriculum sul sito del Parlamento riporta: “Diploma di scuola superiore; imprenditore orafo; dirigente leghista; sottosegretario alle Attività produttive con delega al Turismo nel governo Berlusconi-2; 4 legislature (1994, 1996, 2001, 2006)”.
Stefani si è interessato di affari del Carroccio poco legati ai gioielli. Si è concentrato su case, banche e via discorrendo. Fu protagonista della realizzazione di un villaggio turistico in Istria: 180 appartamenti, albergo, golf, piscina a punta Salvore. Controlla l’operazione una piccola srl, la Ceit, con ben 114 azionisti tra cui 10 parlamentari e mezzo stato maggiore del Carroccio (Manuela Marrone, moglie del Senatùr, Stefano Stefani e Maurizio Balocchi, il tesoriere del partito che lasciò poi l’incarico al suo delfino Belsito). Stefani e Balocchi figurano anche nel cda. L’affarone si conclude con 10 avvisi di garanzia. Ipotesi di reato: bancarotta fraudolenta documentale e a scopo distrattivo. Stefani ne esce indenne risarcendo a una banca carinziana 500 mila euro di tasca propria .
L’accoppiata Stefani-Balocchi (poi scomparso) si butta in un’altra impresa: nel 2000 nasce Credieuronord, la banca leghista. Parte una sottoscrizione nelle sezioni, con tanto di lettera di Bossi. L’obiettivo: “Portare avanti gli ideali della Lega: la difesa del risparmio delle famiglie e della piccola e media impresa”. I militanti, purtroppo per loro, ci credono e affidano i risparmi a Credieuronord. Si raccolgono 3.000 sottoscrizioni fino a 100 milioni di lire l’una. Ma i primi bilanci si chiudono con 8 milioni di euro di perdite. La tecnica creditizia pare singolare: la metà delle sofferenze fa capo a cinque soggetti, tra cui la società Bingo.net (un’altra disavventura leghista, la sfida “verde” ai bingo “rossi” dei Ds, altrettanto sfortunati). Nel cda della banca ben due sottosegretari: Balocchi e Stefani. Nel 2003 Bankitalia fa emergere il dissesto. Centinaia di risparmiatori padani sono sul piede di guerra. Ma arriva il salvatore, Gianpiero Fiorani, numero uno della Banca Popolare di Lodi. Se la Lega non finisce a gambe all’aria, lo si deve a lui. Che fino al 2004 garantisce milioni di euro. Il Carroccio offre come pegno la storica sede di via Bellerio, la scuola leghista di Varese e il prato di Pontida. Così evita la bancarotta.
Passano due anni e Stefani è indagato a Roma per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio nella vicenda dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d’Italia. Tutto comincia l’11 maggio 2007 con l’arresto di Massimo Bassoli, immobiliarista ed ex direttore-editore del quotidiano. È accusato di aver usato il giornale per rastrellare 14 milioni di contributi all’editoria di partito. Dalle telefonate di Bassoli gli investigatori scoprono conversazioni molto amichevoli con Stefani che è sospettato dal pm Olga Capasso di aver intascato una parte dei fondi ottenuti da Bassoli in cambio del “patrocinio” prestato o promesso dalla Lega a società editrici di Bassoli. In una telefonata, Bassoli e Stefani parlano di “bottiglie”. I pm dubitavano si trattasse di denaro. In un’altra occasione Bassoli chiama un collaboratore, pare intendere di aver raggiunto un accordo sulla cifra da versare in cambio dell’appoggio della Lega e dunque dell’accesso ai fondi. Più tardi, dopo cena, Bassoli invia un sms all’amico, precisando l’ammontare della presunta “ricompensa”: 1 milione. Di sicuro Bassoli versò alla Lega 117 mila euro regolarmente iscritti nel bilancio del partito. L’accusa voleva sapere se ci fosse altro. I pm chiesero al Senato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni di Bassoli. Niente da fare, la legge Boato rendeva inutilizzabili le intercettazioni con la voce di un eletto dal popolo. Alla fine Stefani ottenne l’archiviazione.
Nel curriculum di Stefani c’è anche un incidente internazionale che nel 2003 lo costrinse alle dimissioni da sottosegretario al Turismo. Erano i tempi in cui Berlusconi definiva Kapò il socialdemocratico tedesco Martin Shultz. Stefani intervenne con un frase non molto diplomatica: “Se in passato è bastato un automobilistico ‘test dell’alce’ per capire la fallibilità della Germania, paese ubriaco di tronfie certezze, chissà quante coscienze potrebbe far crollare un doveroso e indispensabile test d’intelligenza. I tedeschi sono noti per le loro roboanti gare di rutti dopo pantagrueliche bevute di birra e scorpacciate di kartoffeln fritte…”. Già, i rutti, orgoglio leghi-sta.
Ce n’è abbastanza per spiegare l’attestato di Matteo Salvini: “La Lega non è morta. C’è un nuovo tesoriere che conosco e stimo. Bravo a far di conto. Quindi si va avanti”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... re/202959/
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Davvero, sembra che questa gente caschi dalle nuvole...Amadeus ha scritto:( Repubblica )
Bonsanti: "Il rinnovamento dei partiti
passa per nuove regole sul finanziamento"
La presidente di Libertà e giustizia chiede di ridimensionare i fondi alle forze politiche, di sottoporli a controlli con sanzioni penali. E avverte: "Il sistema attuale contribuisce all'immobilismo delle classi dirigenti"
"Sono trent'anni che in Italia parliamo di finanziamento pubblico dei partiti. Non voglio dire che questa sia l'ultima occasione però il rischio, se il problema non viene affrontato, può essere molto serio". Sandra Bonsanti, giornalista e presidente di Libertà e giustizia, spiega che il vento dell'antipolitica - alimentato anche dalla crisi e dagli scandali di questi giorni - le fa paura. "Credo che i partiti abbiano capito i segnali. Ma c'è bisogno di intervenire subito. Nei nostri circoli parliamo ogni giorno del bisogno di rinnovamento delle forze politiche e siamo convinti che il tema dei soldi sia fondamentale. Perché il controllo dei fondi solidifica gruppi di potere e contribuisce all'immobilismo delle classi dirigenti interne".
Dai leader stanno arrivando varie proposte di modifica 1 delle regole sul finanziamento dei partiti. Sono adeguate?
"Io le leggo con attenzione. Noi non siamo contrari al finanziamento pubblico, che anzi è importantante per la democrazia. Ma va fortemente ridimensionato. I soldi ricevuti dalle forze politiche sono enormemente superiori alle spese sostenute per le campagne elettorali e per l'apparato. In attesa di una nuova normativa, le somme in eccesso rispetto ai costi certificati dovrebbero essere restituite allo Stato. Così come i fondi dei partiti che non esistono più. Una proposta? Usiamoli per gli 'esodati'. Certo non vanno utilizzati per fare speculazioni finanziarie in Tanzania. E poi servono regole di gestione severe e forti sanzioni penali. Io il 12 marzo, durante l'incontro di Libertà e giustizia al teatro Smeraldo 2, mi sono spinta a dire che bisogna sottoporre a una radiografia completa anche i patrimoni ereditati dalla prima Repubblica e quelli che fanno capo a fondazioni vicine ai partiti. Sulle proposte anticorruzione, comunque, non si parte da zero. A livello delle amministrazioni locali c'è una discussione vivace. Suggerisco di leggere la Carta di Pisa, promossa dall'associazione Avviso pubblico: dal conflitto di interessi alla trasparenza dei redditi, offre un argine contro il malaffare".
E i finanziamenti dei privati ai partiti, come dovrebbero essere disciplinati?
Vanno incoraggiati, anche con ampie detrazioni fiscali. Tra l'altro i partiti possono essere stimolati a rinnovarsi, nel tentativo di conquistare la fiducia e il contributo dei cittadini. Ma tutto deve avvenire nella totale trasparenza e con un tetto massimo di spesa. Altrimenti alcune forze politiche, con una base elettorale più ricca, rischiano di essere troppo avvantaggiate.
Meno di due mesi fa il professor Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, ha lanciato il suo manifesto "Dipende da noi" 3, chiedendo ai partiti di rinnovarsi. Avete raccolto decine di migliaia di firme, ma quali proposte concrete sono arrivate dai circoli di Libertà e giustizia?
"Chiediamo che i partiti siano più orientati alla ricerca delle competenze che alla promozione dei funzionari. Servono persone qualificate, a tutti i livelli della pubblica amministrazione. In che modo? Le primarie sono uno strumento fondamentale: vanno fatte non solo per il sindaco, ma anche per la scelta del candidato di collegio. E il segretario deve impegnarsi fino in fondo a sostenere il vincitore, chiunque sia. E' poi necessaria una legge elettorale diversa da quella che si delinea nelle trattative di queste settimane. E infine serve che il Parlamento attui finalmente l'articolo 49 della Costituzione, con una legge che regoli la democrazia nei partiti e dia loro personalità giuridica. Un modo tra l'altro per vincolarli a obblighi sui bilanci.
E così si torna alla questione dei soldi alla politica...
"Un fattore fondamentale, che oggi contribuisce all'immobilismo dei partiti, perché chi controlla i fondi controlla tutto. Le forze politiche invece devono essere scalabili. Per questo è importante impegnarsi per nuove regole".
(06 aprile 2012)
1993! Basta questa data a dire che sono passati 19 anni.....Cosa hanno fatto i partiti (esclusi i Radicali) in questi 19 anni?
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Hai ragione mariok, il problema era chiaro, dal 1992, anche prima...Mi sembra anche che il "popolo sovrano" avesse deciso o no?mariok ha scritto:La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: questi partiti avranno la volontà e la capacità di autoriformarsi?
Fino ad oggi non è stato così, anzi si sono mossi nella direzione diametralmente opposta.
Eppure il problema era chiaro almeno dal 1992.
La risposta che è stata data allora e nella quale in molti hanno visto la soluzione alla crisi dei partiti è stata la figura del "leader carismatico".
In molti hanno creduto che il populismo fosse l'alternativa alla partitocrazia.
Oggi pare andato in crisi anche quel modello. Ma il problema è attuale come e più di prima.
Mi sembra che la carta che stiano tentando di giocarsi sia quella di un'operazione gattopardesca attraverso la quale "tutto cambi perché nulla cambi".
Ecco quindi l'invenzione (per certi versi geniale) dei "tecnici", delle liste civiche, del partito dei sindaci, il superamento del "bipolarismo" rappresentato come l'origine di tutti i mali, nuovi meccanismi elettorali che facciano sparire gli effetti visibili di una profonda crisi della rappresentanza, in nome di un'efficienza e di una "sobrietà" di facciata (riduzione del numero dei parlamentari, maggiori poteri al premier, eliminazione forzata della frammentazione).
Tutte iniziative che vanno nella direzione del restringimento della democrazia e della partecipazione, non in quella del loro rafforzamento.
Credo purtroppo che solo eventi drammatici e traumatici, che evidentemente ancora non ci sono stati, potranno mettere in movimento la situazione.
Parli anche di partitocrazia, mi dici un politico (a parte l'inventore stesso del termine e Pannella) che usa o ha usato questo termine per descrivere la situazione italiana? Voglio dire, chi, all'infuori di Pannella e dei Radicali pensa che in Italia ci sia Partitocrazia e non Democrazia?
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
@pannelliano
Ma ora dimmi che hanno fatto i radicali a parte lo sciopero della fame dell'oracolo tuo?
Quali obiettivi vi eravate dato visto che eravate nell'alleanza del CS e quali sono gli attuali, sempre a parte lo sciopero della fame futuri?
Questi vs. futuri obiettivi, secondo te, possono conciliare domani con un nuovo centro sinistra o non esiste alcuna assonanza con questa probabile coalizione di CS.?
Sareste capaci ancora una volta di allearvi con il PDL con o senza Berlusconi dopo tutto quello che tu ed alcuni vs. esponesti hanno detto di costui?
un salutone da Juan
Certamente hanno fatto poco!!Cosa hanno fatto i partiti (esclusi i Radicali) in questi 19 anni?
Ma ora dimmi che hanno fatto i radicali a parte lo sciopero della fame dell'oracolo tuo?
Quali obiettivi vi eravate dato visto che eravate nell'alleanza del CS e quali sono gli attuali, sempre a parte lo sciopero della fame futuri?
Questi vs. futuri obiettivi, secondo te, possono conciliare domani con un nuovo centro sinistra o non esiste alcuna assonanza con questa probabile coalizione di CS.?
Sareste capaci ancora una volta di allearvi con il PDL con o senza Berlusconi dopo tutto quello che tu ed alcuni vs. esponesti hanno detto di costui?
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Da quello che si legge e si sente in questi giorni proposte ( per regolamentare la materia) ce ne sono una marea...
mariok scrive
La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: questi partiti avranno la volontà e la capacità di autoriformarsi?
sull'argomento a quanto pare no, semplicemente perchè al PRIMO scandalo ( vallelappesca qual'era ) tutti i partiti avrebbero dovuto riunirsi e dire
"a casa nostra come siamo messi? fatemi vedere i bilanci, fatemi vedere i brogliacci del tesoriere, pubblichiamo il nostro bilancio ..." etc etc ergo noi dobbiamo essere inattaccabili .
invece cos'hanno fatto :
i colpiti : "sarà fatta chiarezza, chi sbaglia paga , chi sbaglia espulso, aspettiamo la magistratura , a nostra insaputa , non ce ne siamo accorti, a titolo personale, complotto contro di noi , avremmo dovuto vigilare di più " ...mangime per merli .
( va bene per il primo scandalo poi non ci sono scuse ... ooooo....se qualcuno mi sfila il portafogli dalla borsa me ne accorgo la sera stessa , e questi non si accorgono di decine di migliaia di euro ??? ergo ci prendono costantemente per deficienti. )
gli altri ( partiti e giornali) : ogni possibile parolaccia e vituperio seguendo un copione standard.
ma quale credibilità possono avere entrambe le parti visto che bisogna solo aspettare che la giostra giri?
"la caduta degli dei " avviene solo perchè si muove la magistratura è questo il dramma di una classe politica che non sa autolimitarsi , autorinnovarsi, e ... fondamentalmente autoconservarsi .
stanno giocando alla roulette russa e non lo sanno , prima o poi qualche deluso farà come in " un giorno di ordinaria follia"
per come ha impostato tutta la sua vita politica il senatùr .... altrochè " devo fare un passo indietro" ...dovrebbe sparire dalla faccia della terra!!!! lui e tutto il suo clan celtico , le ampolle e le altre minchiate mitologiche.
mariok scrive
La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: questi partiti avranno la volontà e la capacità di autoriformarsi?
sull'argomento a quanto pare no, semplicemente perchè al PRIMO scandalo ( vallelappesca qual'era ) tutti i partiti avrebbero dovuto riunirsi e dire
"a casa nostra come siamo messi? fatemi vedere i bilanci, fatemi vedere i brogliacci del tesoriere, pubblichiamo il nostro bilancio ..." etc etc ergo noi dobbiamo essere inattaccabili .
invece cos'hanno fatto :
i colpiti : "sarà fatta chiarezza, chi sbaglia paga , chi sbaglia espulso, aspettiamo la magistratura , a nostra insaputa , non ce ne siamo accorti, a titolo personale, complotto contro di noi , avremmo dovuto vigilare di più " ...mangime per merli .
( va bene per il primo scandalo poi non ci sono scuse ... ooooo....se qualcuno mi sfila il portafogli dalla borsa me ne accorgo la sera stessa , e questi non si accorgono di decine di migliaia di euro ??? ergo ci prendono costantemente per deficienti. )
gli altri ( partiti e giornali) : ogni possibile parolaccia e vituperio seguendo un copione standard.
ma quale credibilità possono avere entrambe le parti visto che bisogna solo aspettare che la giostra giri?
"la caduta degli dei " avviene solo perchè si muove la magistratura è questo il dramma di una classe politica che non sa autolimitarsi , autorinnovarsi, e ... fondamentalmente autoconservarsi .
stanno giocando alla roulette russa e non lo sanno , prima o poi qualche deluso farà come in " un giorno di ordinaria follia"
per come ha impostato tutta la sua vita politica il senatùr .... altrochè " devo fare un passo indietro" ...dovrebbe sparire dalla faccia della terra!!!! lui e tutto il suo clan celtico , le ampolle e le altre minchiate mitologiche.
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
E' vero, però è anche vero che Pannella è stato tra quelli (molti purtroppo) che hanno creduto che l'"Unto del Signore" potesse portare la svolta liberale in Italia.pannelliano ha scritto:Hai ragione mariok, il problema era chiaro, dal 1992, anche prima...Mi sembra anche che il "popolo sovrano" avesse deciso o no?mariok ha scritto:La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: questi partiti avranno la volontà e la capacità di autoriformarsi?
Fino ad oggi non è stato così, anzi si sono mossi nella direzione diametralmente opposta.
Eppure il problema era chiaro almeno dal 1992.
La risposta che è stata data allora e nella quale in molti hanno visto la soluzione alla crisi dei partiti è stata la figura del "leader carismatico".
In molti hanno creduto che il populismo fosse l'alternativa alla partitocrazia.
Oggi pare andato in crisi anche quel modello. Ma il problema è attuale come e più di prima.
Mi sembra che la carta che stiano tentando di giocarsi sia quella di un'operazione gattopardesca attraverso la quale "tutto cambi perché nulla cambi".
Ecco quindi l'invenzione (per certi versi geniale) dei "tecnici", delle liste civiche, del partito dei sindaci, il superamento del "bipolarismo" rappresentato come l'origine di tutti i mali, nuovi meccanismi elettorali che facciano sparire gli effetti visibili di una profonda crisi della rappresentanza, in nome di un'efficienza e di una "sobrietà" di facciata (riduzione del numero dei parlamentari, maggiori poteri al premier, eliminazione forzata della frammentazione).
Tutte iniziative che vanno nella direzione del restringimento della democrazia e della partecipazione, non in quella del loro rafforzamento.
Credo purtroppo che solo eventi drammatici e traumatici, che evidentemente ancora non ci sono stati, potranno mettere in movimento la situazione.
Parli anche di partitocrazia, mi dici un politico (a parte l'inventore stesso del termine e Pannella) che usa o ha usato questo termine per descrivere la situazione italiana? Voglio dire, chi, all'infuori di Pannella e dei Radicali pensa che in Italia ci sia Partitocrazia e non Democrazia?
Scambiare populismo per democrazia liberale è imperdonabile per un grande leader, che per giunta non ha fatto nemmeno autocritica.
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Roma, 07-04-2012
Dopo la tempesta che si e' abbattuta su Bossi e la Lega, che per Maroni ha il sapore di un "terremoto" non solo per il Carroccio, e' corsa contro il tempo per regolamentare i partiti per garantire la trasparenza nell'uso delle risorse con cui lo Stato ne finanzia l'attivita'.
Con le amministrative alle porte e il sentimento dell'antipolitica sempre in agguato, il tema diventa centrale nel dibattito politico nonostante lo stop delle vacanze pasquali. Anche se le ricette proposte dagli schieramenti appaiono in ordine sparso.
Ad ammettere comunque urgenza e serieta' della questione e' lo stesso presidente del Consiglio, Mario Monti che, pur non volendo distogliere l'attenzione dalla sua missione al contingente italiano in Libano spiega come "il tema sia importante" tanto da far "riflettere il governo" che poi prendera' "le sue posizioni". Pochissime parole che pero' confermano come a palazzo Chigi, specie dopo il fortissimo richiamo del presidente Napolitano, il tema sia tenuto in alta considerazione.
Tanto che a sera il Guardasigilli Paola Severino si dice pronta ad intervenire fornendo il proprio contributo tecnico, "non appena il Parlamento e i presidenti di Camera e Senato lo richiederanno". Interpellata sul punto, il ministro indica due possibilità: inserire una norma nel ddl anticorruzione o predisporre un provvedimento ad hoc, che "potrebbe anche assumere la forma del decreto legge".
Provvedimento che Pier Ferdinando Casini traduce in un decreto legge. Ma il Pdl, con Cicchitto, pur auspicando una legge "penetrante", dice no ad un provvedimento che, a termini di Costituzione, va emanato dall'Esecutivo per far fronte immediatamente a situazioni di eccezionalita' ed urgenza. Anche se, sostiene Quagliariello, "immediatamente dopo Pasqua, insieme alla riforma dello Stato e della legge elettorale, i partiti dovranno dimostrarsi in grado di riformare se stessi adeguando il proprio status giuridico alla importante funzione pubblica che ricoprono, con tutto cio' che ne consegue". Perche', rileva, i partiti hanno solo due opzioni: "autoriformarsi o soccombere sotto una marea che li travolgerebbe tutti, indipendentemente dalla correttezza dell'operato e dei bilanci di ciascuno".
Dal Pdl, poi, arriva la richiesta a puntare i riflettori non solo sul finanziamento dei partiti ma anche dei sindacati.
Se bisogna far presto, al di la' di Casini che chiede il decreto legge, c'e' chi, come Lauro del Pdl, vuole una commissione parlamentare di inchiesta sulle spese dei partiti, mentre da Fli Briguglio lancia un guanto di sfida alle forze politiche: una legge-lampo di riforma dei partiti, incluso il finanziamento pubblico, da approvare solo in commissione in sede legislativa dando attuazione all'articolo 49 della Costituzione.
Di Pietro insiste invece per il referendum che cancelli il finanziamento pubblico, per il quale l'Idv raccogliera' le firme. "L'unica via per cambiare le cose - sostiene l'ex Pm - e' che i cittadini lo facciano da soli".
Anche il Pd reclama un cambio di passo. Bersani annuncia di aver chiesto ad Alfano e Casini di trovare il minimo comun denominatore tra le proposte. "Bisogna cominciare dalla certificazione dei bilanci, dalla loro pubblicazione su internet, dall'abbassamento a 5mila euro per le donazioni per cui non e' necessaria una dichiarazione", sostiene, sottolineando va privilegiata l'urgenza e si deve dare un segno che cominciamo a fare sul serio". Perche', puntualizza Ignazio Marino, "la situazione ormai e' compromessa, ed una riforma dei partiti, della loro organizzazione interna e delle modalita' del loro finanziamento e' ormai urgente e non piu' rinviabile".
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Dopo la tempesta che si e' abbattuta su Bossi e la Lega, che per Maroni ha il sapore di un "terremoto" non solo per il Carroccio, e' corsa contro il tempo per regolamentare i partiti per garantire la trasparenza nell'uso delle risorse con cui lo Stato ne finanzia l'attivita'.
Con le amministrative alle porte e il sentimento dell'antipolitica sempre in agguato, il tema diventa centrale nel dibattito politico nonostante lo stop delle vacanze pasquali. Anche se le ricette proposte dagli schieramenti appaiono in ordine sparso.
Ad ammettere comunque urgenza e serieta' della questione e' lo stesso presidente del Consiglio, Mario Monti che, pur non volendo distogliere l'attenzione dalla sua missione al contingente italiano in Libano spiega come "il tema sia importante" tanto da far "riflettere il governo" che poi prendera' "le sue posizioni". Pochissime parole che pero' confermano come a palazzo Chigi, specie dopo il fortissimo richiamo del presidente Napolitano, il tema sia tenuto in alta considerazione.
Tanto che a sera il Guardasigilli Paola Severino si dice pronta ad intervenire fornendo il proprio contributo tecnico, "non appena il Parlamento e i presidenti di Camera e Senato lo richiederanno". Interpellata sul punto, il ministro indica due possibilità: inserire una norma nel ddl anticorruzione o predisporre un provvedimento ad hoc, che "potrebbe anche assumere la forma del decreto legge".
Provvedimento che Pier Ferdinando Casini traduce in un decreto legge. Ma il Pdl, con Cicchitto, pur auspicando una legge "penetrante", dice no ad un provvedimento che, a termini di Costituzione, va emanato dall'Esecutivo per far fronte immediatamente a situazioni di eccezionalita' ed urgenza. Anche se, sostiene Quagliariello, "immediatamente dopo Pasqua, insieme alla riforma dello Stato e della legge elettorale, i partiti dovranno dimostrarsi in grado di riformare se stessi adeguando il proprio status giuridico alla importante funzione pubblica che ricoprono, con tutto cio' che ne consegue". Perche', rileva, i partiti hanno solo due opzioni: "autoriformarsi o soccombere sotto una marea che li travolgerebbe tutti, indipendentemente dalla correttezza dell'operato e dei bilanci di ciascuno".
Dal Pdl, poi, arriva la richiesta a puntare i riflettori non solo sul finanziamento dei partiti ma anche dei sindacati.
Se bisogna far presto, al di la' di Casini che chiede il decreto legge, c'e' chi, come Lauro del Pdl, vuole una commissione parlamentare di inchiesta sulle spese dei partiti, mentre da Fli Briguglio lancia un guanto di sfida alle forze politiche: una legge-lampo di riforma dei partiti, incluso il finanziamento pubblico, da approvare solo in commissione in sede legislativa dando attuazione all'articolo 49 della Costituzione.
Di Pietro insiste invece per il referendum che cancelli il finanziamento pubblico, per il quale l'Idv raccogliera' le firme. "L'unica via per cambiare le cose - sostiene l'ex Pm - e' che i cittadini lo facciano da soli".
Anche il Pd reclama un cambio di passo. Bersani annuncia di aver chiesto ad Alfano e Casini di trovare il minimo comun denominatore tra le proposte. "Bisogna cominciare dalla certificazione dei bilanci, dalla loro pubblicazione su internet, dall'abbassamento a 5mila euro per le donazioni per cui non e' necessaria una dichiarazione", sostiene, sottolineando va privilegiata l'urgenza e si deve dare un segno che cominciamo a fare sul serio". Perche', puntualizza Ignazio Marino, "la situazione ormai e' compromessa, ed una riforma dei partiti, della loro organizzazione interna e delle modalita' del loro finanziamento e' ormai urgente e non piu' rinviabile".
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Ciao mariok e buona pasqua. Non credo si possa rimproverare a Pannella il fatto che abbia creduto in Berlusconi, al primo Berlusconi. Stipularono un accordo, con tanto di firma, sulla battaglia per il maggioritario e un anno e mezzo dopo "quell'altro..." e' andato a puttane...e c'ha portato pure il Paese. Che colpe ha Pannella? Su cosa dovrebbe fare autocritica in merito a questo?mariok ha scritto:E' vero, però è anche vero che Pannella è stato tra quelli (molti purtroppo) che hanno creduto che l'"Unto del Signore" potesse portare la svolta liberale in Italia.pannelliano ha scritto:Hai ragione mariok, il problema era chiaro, dal 1992, anche prima...Mi sembra anche che il "popolo sovrano" avesse deciso o no?mariok ha scritto:La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: questi partiti avranno la volontà e la capacità di autoriformarsi?
Fino ad oggi non è stato così, anzi si sono mossi nella direzione diametralmente opposta.
Eppure il problema era chiaro almeno dal 1992.
La risposta che è stata data allora e nella quale in molti hanno visto la soluzione alla crisi dei partiti è stata la figura del "leader carismatico".
In molti hanno creduto che il populismo fosse l'alternativa alla partitocrazia.
Oggi pare andato in crisi anche quel modello. Ma il problema è attuale come e più di prima.
Mi sembra che la carta che stiano tentando di giocarsi sia quella di un'operazione gattopardesca attraverso la quale "tutto cambi perché nulla cambi".
Ecco quindi l'invenzione (per certi versi geniale) dei "tecnici", delle liste civiche, del partito dei sindaci, il superamento del "bipolarismo" rappresentato come l'origine di tutti i mali, nuovi meccanismi elettorali che facciano sparire gli effetti visibili di una profonda crisi della rappresentanza, in nome di un'efficienza e di una "sobrietà" di facciata (riduzione del numero dei parlamentari, maggiori poteri al premier, eliminazione forzata della frammentazione).
Tutte iniziative che vanno nella direzione del restringimento della democrazia e della partecipazione, non in quella del loro rafforzamento.
Credo purtroppo che solo eventi drammatici e traumatici, che evidentemente ancora non ci sono stati, potranno mettere in movimento la situazione.
Parli anche di partitocrazia, mi dici un politico (a parte l'inventore stesso del termine e Pannella) che usa o ha usato questo termine per descrivere la situazione italiana? Voglio dire, chi, all'infuori di Pannella e dei Radicali pensa che in Italia ci sia Partitocrazia e non Democrazia?
Scambiare populismo per democrazia liberale è imperdonabile per un grande leader, che per giunta non ha fatto nemmeno autocritica.
I Radicali hanno offerto questa proposta anche alla Sinistra (ovviamente) e cosa e' stato risposto...?
La proposta e' sempre li', i Radicali pure, chi ci sta, faccia una battaglia insieme a loro non prendendo esempio da Berlusconi, dal Pds, dai Ds, dal Pd e compagnia bella...Un salutone.
Ultima modifica di pannelliano il 08/04/2012, 16:24, modificato 1 volta in totale.
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Oggi, 8 aprile 2012 in prima pagina su Repubblica.it
Intervista a Emma Bonino sull`"assedio alla cosa pubblica".
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