E Adesso chi Voto?
Re: E Adesso chi Voto?
Per le elezioni mancano ancora due mesi. Personalmente non ho deciso quel che farò.
Voglio vedere i nomi in lista. I programmi non dicono niente. In teoria sono tutti buoni. L'unica discriminante, per quanto mi riguarda, è la questione Europa. Chi parla di indebolirla o addirittura di uscire dall'euro non lo voterò mai. E' soprattutto per questo che non posso votare per il M5S.
Intanto mi pongo il problema se partecipare o no alle primarie. A quelle per il candidato premier ci sono andato ed ho votato Renzi, con la speranza che una sua vittoria scatenasse un terremoto nel centrosinistra e si voltasse pagina (non necessariamente con lui).
Ora, non andarci farebbe obbiettivamente il gioco della destra. Un flop di partecipazione farebbe la felicità dei berluscones.
Quelle di Sel, sono un disastro annunciato. Non hanno la necessaria forza organizzativa sul territorio.
Il problema è che se quelli sono i candidati (scelti non so bene con quali criteri) non basta turarsi il naso.
Era questo il senso della domanda: "Che faccio?"
Voglio vedere i nomi in lista. I programmi non dicono niente. In teoria sono tutti buoni. L'unica discriminante, per quanto mi riguarda, è la questione Europa. Chi parla di indebolirla o addirittura di uscire dall'euro non lo voterò mai. E' soprattutto per questo che non posso votare per il M5S.
Intanto mi pongo il problema se partecipare o no alle primarie. A quelle per il candidato premier ci sono andato ed ho votato Renzi, con la speranza che una sua vittoria scatenasse un terremoto nel centrosinistra e si voltasse pagina (non necessariamente con lui).
Ora, non andarci farebbe obbiettivamente il gioco della destra. Un flop di partecipazione farebbe la felicità dei berluscones.
Quelle di Sel, sono un disastro annunciato. Non hanno la necessaria forza organizzativa sul territorio.
Il problema è che se quelli sono i candidati (scelti non so bene con quali criteri) non basta turarsi il naso.
Era questo il senso della domanda: "Che faccio?"
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Re: E Adesso chi Voto?
Il problema è che se quelli sono i candidati (scelti non so bene con quali criteri) non basta turarsi il naso.
Era a questa gente che mi riferivo dicendo che,forse,con Renzi non avrebbero trovato le porte aperte.
Alle primarie Franceschini/Bersani, decisi di votare Franceschini quando vidi la lista di coloro che appoggiavano Bersani.
Era a questa gente che mi riferivo dicendo che,forse,con Renzi non avrebbero trovato le porte aperte.
Alle primarie Franceschini/Bersani, decisi di votare Franceschini quando vidi la lista di coloro che appoggiavano Bersani.
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Re: E Adesso chi Voto?
Credo un po' tutti siamo incerti sul da farsi.
Anzitutto precisiamo che il mov. 5 Stelle non è contro l'Europa, ma chiede un referendum sull'Europa.
Lo stesso Monti non è per questa Europa, tutti la vogliono cambiare e allora piuttosto che un referendum Si o NO a questa Europa bisognerebbe fare dei referendum consultivi per vedere quale Europa vogliono gli italiani e anche gli altri europei.
Comunque l'approccio di Monti mi sembra giusto, cioé non bisogna battere i pugni, ma confrontarsi ;
e questo potrai farlo solo dopo aver dimostrato di essere credibile.
Anzitutto precisiamo che il mov. 5 Stelle non è contro l'Europa, ma chiede un referendum sull'Europa.
Lo stesso Monti non è per questa Europa, tutti la vogliono cambiare e allora piuttosto che un referendum Si o NO a questa Europa bisognerebbe fare dei referendum consultivi per vedere quale Europa vogliono gli italiani e anche gli altri europei.
Comunque l'approccio di Monti mi sembra giusto, cioé non bisogna battere i pugni, ma confrontarsi ;
e questo potrai farlo solo dopo aver dimostrato di essere credibile.
Re: E Adesso chi Voto?
Analogo referendum lo chiede anche la lega.iospero ha scritto:
Anzitutto precisiamo che il mov. 5 Stelle non è contro l'Europa, ma chiede un referendum sull'Europa.
Faccio fatica a credere che siano iniziative "pro" e non "contro" il progetto europeo.
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Re: E Adesso chi Voto?
Io penso che voterò,magari controvoglia, lo schieramento che giudicherò il più equilibrato.
Grillo mi piace , più o meno, come Berlusconi: non mi piace il suo linguaggio i suoi insulti, il suo essere arrogante.
E, soprattutto, il suo essere polulista.
Grillo mi piace , più o meno, come Berlusconi: non mi piace il suo linguaggio i suoi insulti, il suo essere arrogante.
E, soprattutto, il suo essere polulista.
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Re: E Adesso chi Voto?
La differenza sostanziale è chemyriam ha scritto:Io penso che voterò,magari controvoglia, lo schieramento che giudicherò il più equilibrato.
Grillo mi piace , più o meno, come Berlusconi: non mi piace il suo linguaggio i suoi insulti, il suo essere arrogante.
E, soprattutto, il suo essere polulista.
Berlusconi scende in campo in prima persona per difendere i propri interessi e allora fa proposte populiste ,
Grillo fa soprattutto il megafono, i suoi candidati sono persone per bene ( almeno da quel che vedo).
Re: E Adesso chi Voto?
Concordo con myriam, al di là delle intenzioni, i contenuti, ed in parte anche i metodi, sono gli stessi.
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Re: E Adesso chi Voto?
E chi voterai? Se voti Sel sostieni comunque il pd, indirettamenteshiloh ha scritto:peanuts ha scritto:Se vuoi far avanzare la sinistra allora non voti pd, però
e anche con questo mi hai un tantinellino saturato.
vo' dicendo da mo' che non voterò PD.
ti si deve fare un disegnino ???
Io tempo fa avrei voluto Vendola premier, pensa, ma l'alleanza col pd dopo che il pd s'è buttato al centro è un errore gigantesco
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: E Adesso chi Voto?
Non so a voi, ma a me sembra uno schiaffo sulla faccia di coloro che andranno a votare il 29 e il 30.
Primarie Pd, Giuseppe Fioroni e Franco Marini & co ottengono la deroga ma non si candidano. Per loro un posto nel listino?
L'Huffington Post | Di Gianni Del Vecchio
Pubblicato: 26/12/2012 21:03 CET | Aggiornato: 26/12/2012 21:37 CET
Beppe Fioroni, Franco Marini, Giorgio Merlo, Mauro Agostini, Gian Claudio Bressa e Beppe Lumia non parteciperanno alle primarie per la scelta dei candidati del Partito democratico alle elezioni politiche di febbraio. Avevano fatto fuoco e fiamme per ottenere la deroga a candidarsi dopo aver trascorso 15 anni in Parlamento, e gli era stata concessa a patto che si sottoponessero alle primarie per la scelta dei candidati alle politiche di febbraio.
Originariamente non era previsto per loro un inserimento nella quota protetta, quel 10% delle candidature stabilite dall’alto, la cui scelta spetta alla segreteria. Solo quattro dei dieci “derogati” hanno deciso di presentarsi alle primarie del 29 e 30 dicembre: Rosy Bindi a Reggio Calabria, Anna Finocchiaro a Taranto, Maria Pia Garavaglia a Verona e Cesare Marini a Cosenza. Gli altri 6 big con tre lustri di assemblee parlamenatri alle spalle hanno detto no grazie, senza annunciare un loro passo indietro. Come mai? Se l’accesso alla quota protetta sulla carta è precluso, che senso ha chiedere una deroga al regolamento del partito per ricandidarsi alle elezioni senza partecipare al rito delle primarie? Non sembra esserci altra spiegazione se non quella che i ‘magnifici 6’ potrebbero aver ottenuto la garanzia di essere inclusi nel ‘listino Bersani’: una deroga alla deroga. Nessuna conferma, tantomeno nessuna smentita, arriva da largo del Nazareno: “Sappiamo che alcuni di quanti hanno ricevuto la deroga si sono candidati e che altri non lo hanno fatto - spiega all’Huffington Post Nico Stumpo, responsabile organizzazione del PD - c’è una discussione politica sulla questione, vedremo. Obblighi di candidarsi non ce ne sono per nessuno”.
Ma che senso avrebbe chiedere una deroga senza poterla esercitare? E’ lecito ipotizzare che se non si sono candidati alle primarie verranno inseriti in quel 10% delle scelte della segreteria. “Il listino bloccato lo vedremo dopo il 2 gennaio, così ci faremo un’idea di chi c’è e chi non c’è e di come sono andate le primarie”, chiarisce Stumpo.
Se è vero che tre indizi fanno una prova, il fatto che Fioroni, Marini e compagnia cantante non compaiano nelle liste, che il listino bloccato non sia ancora stato reso noto ma verrà predisposto a primarie concluse e che la deroga per ricandidarsi dopo 15 anni di vita parlamentare, fortemente voluta, sia stata ottenuta, allora si può dire che la prova c’è e non solo visto che Gero Grassi, tra i fedelissimi di Beppe Fioroni, spiega all'Huffington Post che "l'onorevole Fioroni non si candida alle primarie perché farà da capolista alle prossime elezioni politiche".
Dalle parole del responsabile della macchina organizzativa del Pd si può anche dedurre che il listino bloccato potrebbe avere inoltre la funzione di ripescare i trombati eccellenti della tornata di primarie del 29 e 30 dicembre.
Quindi, nel caso in cui non dovessero superare lo scoglio delle primarie, alcuni big del partito potrebbero riuscire a trovare spazio nel listino del quale dovrebbero far parte l’ex segretario Cgil Guglielmo Epifani, gli storici Miguel Gotor, Carlo Galli e Alberto Melloni. Nell’elenco dei candidati alle primarie non figurano nemmeno i nomi di esponenti dell’associazionismo come Francesca Izzo e Sandra Bonsanti, (entrambe già annunciate come sicure candidate alle politiche di febbraio) e quello di parlamentari uscenti che non si sono chiamati fuori, come i capigruppo in commissione Giustizia e Bilancio a Montecitorio, Donatella Ferranti e Pier Paolo Baretta, il senatore-chirurgo Ignazio Marino, il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, il vicecapogruppo al Senato Luigi Zanda, e Anna Paola Concia. Tutta gente che dovrebbe o potrebbe rientrare nel listino bloccato assieme a diversi membri della giovane segreteria di Bersani assieme a candidati vicini a Matteo Renzi. I nomi in questo caso sono quelli del costituzionalista Francesco Clementi, di Simona Bonafè, di Giuliano Da Empoli, di Roberto Reggi, di Ivan Scalfarotto e di Paolo Gentiloni, che però dovrà decidere se abbandonare la partita per il Campidoglio.
Primarie Pd, Giuseppe Fioroni e Franco Marini & co ottengono la deroga ma non si candidano. Per loro un posto nel listino?
L'Huffington Post | Di Gianni Del Vecchio
Pubblicato: 26/12/2012 21:03 CET | Aggiornato: 26/12/2012 21:37 CET
Beppe Fioroni, Franco Marini, Giorgio Merlo, Mauro Agostini, Gian Claudio Bressa e Beppe Lumia non parteciperanno alle primarie per la scelta dei candidati del Partito democratico alle elezioni politiche di febbraio. Avevano fatto fuoco e fiamme per ottenere la deroga a candidarsi dopo aver trascorso 15 anni in Parlamento, e gli era stata concessa a patto che si sottoponessero alle primarie per la scelta dei candidati alle politiche di febbraio.
Originariamente non era previsto per loro un inserimento nella quota protetta, quel 10% delle candidature stabilite dall’alto, la cui scelta spetta alla segreteria. Solo quattro dei dieci “derogati” hanno deciso di presentarsi alle primarie del 29 e 30 dicembre: Rosy Bindi a Reggio Calabria, Anna Finocchiaro a Taranto, Maria Pia Garavaglia a Verona e Cesare Marini a Cosenza. Gli altri 6 big con tre lustri di assemblee parlamenatri alle spalle hanno detto no grazie, senza annunciare un loro passo indietro. Come mai? Se l’accesso alla quota protetta sulla carta è precluso, che senso ha chiedere una deroga al regolamento del partito per ricandidarsi alle elezioni senza partecipare al rito delle primarie? Non sembra esserci altra spiegazione se non quella che i ‘magnifici 6’ potrebbero aver ottenuto la garanzia di essere inclusi nel ‘listino Bersani’: una deroga alla deroga. Nessuna conferma, tantomeno nessuna smentita, arriva da largo del Nazareno: “Sappiamo che alcuni di quanti hanno ricevuto la deroga si sono candidati e che altri non lo hanno fatto - spiega all’Huffington Post Nico Stumpo, responsabile organizzazione del PD - c’è una discussione politica sulla questione, vedremo. Obblighi di candidarsi non ce ne sono per nessuno”.
Ma che senso avrebbe chiedere una deroga senza poterla esercitare? E’ lecito ipotizzare che se non si sono candidati alle primarie verranno inseriti in quel 10% delle scelte della segreteria. “Il listino bloccato lo vedremo dopo il 2 gennaio, così ci faremo un’idea di chi c’è e chi non c’è e di come sono andate le primarie”, chiarisce Stumpo.
Se è vero che tre indizi fanno una prova, il fatto che Fioroni, Marini e compagnia cantante non compaiano nelle liste, che il listino bloccato non sia ancora stato reso noto ma verrà predisposto a primarie concluse e che la deroga per ricandidarsi dopo 15 anni di vita parlamentare, fortemente voluta, sia stata ottenuta, allora si può dire che la prova c’è e non solo visto che Gero Grassi, tra i fedelissimi di Beppe Fioroni, spiega all'Huffington Post che "l'onorevole Fioroni non si candida alle primarie perché farà da capolista alle prossime elezioni politiche".
Dalle parole del responsabile della macchina organizzativa del Pd si può anche dedurre che il listino bloccato potrebbe avere inoltre la funzione di ripescare i trombati eccellenti della tornata di primarie del 29 e 30 dicembre.
Quindi, nel caso in cui non dovessero superare lo scoglio delle primarie, alcuni big del partito potrebbero riuscire a trovare spazio nel listino del quale dovrebbero far parte l’ex segretario Cgil Guglielmo Epifani, gli storici Miguel Gotor, Carlo Galli e Alberto Melloni. Nell’elenco dei candidati alle primarie non figurano nemmeno i nomi di esponenti dell’associazionismo come Francesca Izzo e Sandra Bonsanti, (entrambe già annunciate come sicure candidate alle politiche di febbraio) e quello di parlamentari uscenti che non si sono chiamati fuori, come i capigruppo in commissione Giustizia e Bilancio a Montecitorio, Donatella Ferranti e Pier Paolo Baretta, il senatore-chirurgo Ignazio Marino, il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, il vicecapogruppo al Senato Luigi Zanda, e Anna Paola Concia. Tutta gente che dovrebbe o potrebbe rientrare nel listino bloccato assieme a diversi membri della giovane segreteria di Bersani assieme a candidati vicini a Matteo Renzi. I nomi in questo caso sono quelli del costituzionalista Francesco Clementi, di Simona Bonafè, di Giuliano Da Empoli, di Roberto Reggi, di Ivan Scalfarotto e di Paolo Gentiloni, che però dovrà decidere se abbandonare la partita per il Campidoglio.
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Re: E Adesso chi Voto?
@mariok
è piú che un schiaffo ..... è una presa per il ciul.
Lumia insieme a Cracolici avevano appoggiato la giunta Lombardo anzi pretendevano che il PD siciliano entrasse direttamente in giunta.
la cosa grave è alcuni personaggi stanno in politica da + di 30 anni, quindi il criterio di non più di 3 legislature dovrebbe essere inderogabile.
poi chi l ha detto che questi signori non possano fare politica al di fuori dal parlamento.?
oltretutto hanno vitalizio che copre qualunque problema di sopravvivenza e allora?
Io non andró alle primarie del PD.
un caro saluto
è piú che un schiaffo ..... è una presa per il ciul.
Lumia insieme a Cracolici avevano appoggiato la giunta Lombardo anzi pretendevano che il PD siciliano entrasse direttamente in giunta.
la cosa grave è alcuni personaggi stanno in politica da + di 30 anni, quindi il criterio di non più di 3 legislature dovrebbe essere inderogabile.
poi chi l ha detto che questi signori non possano fare politica al di fuori dal parlamento.?
oltretutto hanno vitalizio che copre qualunque problema di sopravvivenza e allora?
Io non andró alle primarie del PD.
un caro saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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