La Terza Guerra Mondiale
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Re: La Terza Guerra Mondiale
DAVIDE E GOLIA
Le riflessioni di Giulietto Chiesa hanno certamente un fondamento logico per quanto sta accadendo.
Comprendo perché è indotto ad affermare:
Per questo dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranità, e cambiarli. Cambiando chi ci governa, e che sgoverna l’Europa, con altro personale, meno vile e più lungimirante. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci schiavi.
Ma tutto questo và misurato e pesato con la realtà italiana ed europea, per stabilire il grado di fattibilità.
Noi siamo soltanto un'unghia di Davide.
Mentre Golia sta lì di fronte a noi in tutta la sua potenza e tracotanza.
PS.-1 Se per caso Joblack dovesse passare da queste parti potrebbe dare un suo parere in materia.
Comprendo il suo scoramento di fronte al fallimento della sinistra e l’arrivare a dichiarare il proprio disimpegno, perché lo sento tutti giorni da queste parti come se fossi un prete in confessionale.
Ma tutto quanto sta accadendo e l’ulteriore sottolineatura di Giulietto Chiesa, non possono promuovere il nostro disimpegno da esseri umani, anche perché abbiamo legami affettivi che non possiamo ignorare.
PS.-2 XLuca – Se Joblack non si facesse sentire, per favore contattalo. Non può disimpegnarsi da uomo.
PS.-3 UN INVITO AL FORUM
QUESTO 3D E’ RISULTATO MEDIAMENTE PARTECIPATO SOTTO IL PROFILO DELLE LETTURE MA NON SOTTO IL PROFILO DELLE IDEE E DELL’APPORTO DEGLI SCRITTI. AD ECCEZIONE DI QUALCHE INTERVENTO DI MAUCAT.
NE COMPRENDO I MOTIVI PER VIA DELLA TIPOLOGIA DELLA MATERIA TRATTATA.
MA ADESSO SIAMO ENTRATI IN UN'ALTRA REALTA’ DELLA STORIA DELL’UMANITA’. SIAMO ENTRATI IN UN’ALTRA DIMENSIONE CHE LE GENERAZIONI CHE CI HANNO PRECEDUTO CONOSCONO BENE.
SI TRATTA DI SALVARE LA NOSTRA PELLE E DI QUELLA STRETTAMENTE LEGATA DA RAPPORTI AFFETTIVI.
LA FESTA E’ FINITA. ADESSO DOBBIAMO TIRARE FUORI LE PALLE SE VOGLIAMO SOPRAVVIVERE.
LE PAROLE DI GIULIETTO CHIESA SONO ABBASTANZA ESPLICITE, ANCHE SE NON LO DEFINIAMO O’ PROFETA.
INVITO QUINDI TUTTI QUANTI I FORUMISTI, COMPRESI I LETTORI, AD INTERVENIRE E A DARE SUGGERIMENTI.
Le riflessioni di Giulietto Chiesa hanno certamente un fondamento logico per quanto sta accadendo.
Comprendo perché è indotto ad affermare:
Per questo dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranità, e cambiarli. Cambiando chi ci governa, e che sgoverna l’Europa, con altro personale, meno vile e più lungimirante. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci schiavi.
Ma tutto questo và misurato e pesato con la realtà italiana ed europea, per stabilire il grado di fattibilità.
Noi siamo soltanto un'unghia di Davide.
Mentre Golia sta lì di fronte a noi in tutta la sua potenza e tracotanza.
PS.-1 Se per caso Joblack dovesse passare da queste parti potrebbe dare un suo parere in materia.
Comprendo il suo scoramento di fronte al fallimento della sinistra e l’arrivare a dichiarare il proprio disimpegno, perché lo sento tutti giorni da queste parti come se fossi un prete in confessionale.
Ma tutto quanto sta accadendo e l’ulteriore sottolineatura di Giulietto Chiesa, non possono promuovere il nostro disimpegno da esseri umani, anche perché abbiamo legami affettivi che non possiamo ignorare.
PS.-2 XLuca – Se Joblack non si facesse sentire, per favore contattalo. Non può disimpegnarsi da uomo.
PS.-3 UN INVITO AL FORUM
QUESTO 3D E’ RISULTATO MEDIAMENTE PARTECIPATO SOTTO IL PROFILO DELLE LETTURE MA NON SOTTO IL PROFILO DELLE IDEE E DELL’APPORTO DEGLI SCRITTI. AD ECCEZIONE DI QUALCHE INTERVENTO DI MAUCAT.
NE COMPRENDO I MOTIVI PER VIA DELLA TIPOLOGIA DELLA MATERIA TRATTATA.
MA ADESSO SIAMO ENTRATI IN UN'ALTRA REALTA’ DELLA STORIA DELL’UMANITA’. SIAMO ENTRATI IN UN’ALTRA DIMENSIONE CHE LE GENERAZIONI CHE CI HANNO PRECEDUTO CONOSCONO BENE.
SI TRATTA DI SALVARE LA NOSTRA PELLE E DI QUELLA STRETTAMENTE LEGATA DA RAPPORTI AFFETTIVI.
LA FESTA E’ FINITA. ADESSO DOBBIAMO TIRARE FUORI LE PALLE SE VOGLIAMO SOPRAVVIVERE.
LE PAROLE DI GIULIETTO CHIESA SONO ABBASTANZA ESPLICITE, ANCHE SE NON LO DEFINIAMO O’ PROFETA.
INVITO QUINDI TUTTI QUANTI I FORUMISTI, COMPRESI I LETTORI, AD INTERVENIRE E A DARE SUGGERIMENTI.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Per il secondo giorno consecutivo la premiata ditta Cazzoni & Cazzoni (Libero & Il Giornale), riempie le prime pagine dei rispettivi quotidiani(che sono tante), di scemenze pazzesche, che i giovani di oggi chiamano in altro modo, mescolando senza ritegno alcuno notizie ad una campagna d’odio senza precedenti.
DIVENTA LOGICO CHIEDERSI: MA QUESTI DOVE VOGLIONO ARRIVARE???
Devo ammettere dopo 20 anni di lotta contro il Berluscone, che in questo momento la mummia cinese che aspira a fare il padre nobile del fu Centrodestra, non usa termini generanti odio come le sue ex ammiraglie.
Per il momento mi sono dato questa risposta, in attesa di altri pareri:
Come ha dichiarato Littorio Feltri, Berlusconi è una quercia, ma sotto le querce non cresce nulla.
Nelle due redazioni lo sostengono ancora per le bazzecole provinciali, come le prossime elezioni comunali di maggio, ma sanno molto bene che la mummia cinese a livello nazionale è finita e strafinita.
BOLLITA E STRABOLLITA.
Ergo si sono scelti come nuovo cavallo, tal SALVINI Matteo, salumiere di Corso Como a Milano della premiata ditta MATTEO & MATTEO (il socio di Rignano).
Salvini Matteo, pur di arrivare è disposto trasformarsi in un fabbrica di odio, h 24.
E i due giornali lo sostengono in questa campagna senza né capo né coda.
ASPETTO ALTRE OPINIONI
DIVENTA LOGICO CHIEDERSI: MA QUESTI DOVE VOGLIONO ARRIVARE???
Devo ammettere dopo 20 anni di lotta contro il Berluscone, che in questo momento la mummia cinese che aspira a fare il padre nobile del fu Centrodestra, non usa termini generanti odio come le sue ex ammiraglie.
Per il momento mi sono dato questa risposta, in attesa di altri pareri:
Come ha dichiarato Littorio Feltri, Berlusconi è una quercia, ma sotto le querce non cresce nulla.
Nelle due redazioni lo sostengono ancora per le bazzecole provinciali, come le prossime elezioni comunali di maggio, ma sanno molto bene che la mummia cinese a livello nazionale è finita e strafinita.
BOLLITA E STRABOLLITA.
Ergo si sono scelti come nuovo cavallo, tal SALVINI Matteo, salumiere di Corso Como a Milano della premiata ditta MATTEO & MATTEO (il socio di Rignano).
Salvini Matteo, pur di arrivare è disposto trasformarsi in un fabbrica di odio, h 24.
E i due giornali lo sostengono in questa campagna senza né capo né coda.
ASPETTO ALTRE OPINIONI
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Re: La Terza Guerra Mondiale
ARMIAMOCI E PARTITE
I nuovi camerati sono identici a quelli vecchi guidati dal fu cavaliere buonanima di Predappio
Oggi come ieri. ARMIAMOCI E PARTITE.
Mai che diano l’esempio.
Almeno un briciolo di coerenza.
Mettano in piedi la brigata “PADANIA LIBERA” e scendano in Libia a combattere il nemico islamico.
Camerata SALLUSTI – Presente
Camerata Littorio Feltri – Presente
Camerata Salvini – Presente
Camerata Belpietro – Presente
Camerata Centinaio - Presente
Camerata Maroni – Presente (ce sta da magnà puro là????)
Camerata Alberoni - Presente
Dateve nà mossa. BASTA BLA’, BLA’, BLA’.
Isis brinda alla nostra morte
I tagliagole celebrano gli attacchi di Bruxelles. E lanciano un appello ai musulmani: "Fratelli alzatevi, andiamo al jihad"
^^^^^^
Isis, il video dell'orrore che celebra attacco a Bruxelles
In un video i tagliagole celebrano gli attacchi di Bruxelles. E lanciano un appello a tutti i musulmani: "Fratelli alzatevi, andiamo al jihad". Nelle immagini anche Trump e il ministro francese Cazeneuve
Gabriele Bertocchi - Gio, 24/03/2016 - 17:03
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 38991.html
I nuovi camerati sono identici a quelli vecchi guidati dal fu cavaliere buonanima di Predappio
Oggi come ieri. ARMIAMOCI E PARTITE.
Mai che diano l’esempio.
Almeno un briciolo di coerenza.
Mettano in piedi la brigata “PADANIA LIBERA” e scendano in Libia a combattere il nemico islamico.
Camerata SALLUSTI – Presente
Camerata Littorio Feltri – Presente
Camerata Salvini – Presente
Camerata Belpietro – Presente
Camerata Centinaio - Presente
Camerata Maroni – Presente (ce sta da magnà puro là????)
Camerata Alberoni - Presente
Dateve nà mossa. BASTA BLA’, BLA’, BLA’.
Isis brinda alla nostra morte
I tagliagole celebrano gli attacchi di Bruxelles. E lanciano un appello ai musulmani: "Fratelli alzatevi, andiamo al jihad"
^^^^^^
Isis, il video dell'orrore che celebra attacco a Bruxelles
In un video i tagliagole celebrano gli attacchi di Bruxelles. E lanciano un appello a tutti i musulmani: "Fratelli alzatevi, andiamo al jihad". Nelle immagini anche Trump e il ministro francese Cazeneuve
Gabriele Bertocchi - Gio, 24/03/2016 - 17:03
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 38991.html
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Re: La Terza Guerra Mondiale
ARMIAMOCI E PARTITE
Preparate il cavallo bianco. Il cavalier banana guiderà la brigata PADANIA LIBERA.
Berlusconi: "Siamo in guerra, serve un intervento militare"
Il leader di Forza Italia: "Siamo in guerra, serve un intervento militare". Poi accusa Renzi: "Non tocca palla"
Sergio Rame - Gio, 24/03/2016 - 09:54
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 38747.html
Preparate il cavallo bianco. Il cavalier banana guiderà la brigata PADANIA LIBERA.
Berlusconi: "Siamo in guerra, serve un intervento militare"
Il leader di Forza Italia: "Siamo in guerra, serve un intervento militare". Poi accusa Renzi: "Non tocca palla"
Sergio Rame - Gio, 24/03/2016 - 09:54
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 38747.html
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Re: La Terza Guerra Mondiale
camillobenso ha scritto:ARMIAMOCI E PARTITE
Preparate il cavallo bianco. Il cavalier banana guiderà la brigata PADANIA LIBERA.
Berlusconi: "Siamo in guerra, serve un intervento militare"
Il leader di Forza Italia: "Siamo in guerra, serve un intervento militare". Poi accusa Renzi: "Non tocca palla"
Sergio Rame - Gio, 24/03/2016 - 09:54
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 38747.html
Affibbiamogli 3 o 4 delle stellette e lo mandiamo in Africa con tutti coloro che sono per l'intervento.Il leader di Forza Italia: "Siamo in guerra, serve un intervento militare".
Rommel 2.0.
Ma probabilmente vorrebbe gestire il tutto non in prima linea ma dal suo ufficio ad Arcore visto i mezzi di oggigiorno
Mona si,(direbbe) ma non fino al punto di rischiare le palle. E nel frattempo avrebbe gia' fatto traslocare tutta la sua famiglia in lidi piu' tranquilli .
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: La Terza Guerra Mondiale
I GIORNI DEL KAOS
Terrore surrealista, anche a Bruxelles il festival del falso
Scritto il 25/3/16 • nella Categoria: segnalazioni
I morti sono veri, il resto no: a cominciare dalle immagini dell’aeroporto devastato dall’esplosivo, che non è quello di Bruxelles ma quello di Mosca, immagini del 2011 spacciate per attuali da tutte le televisioni. Dopo Charlie Hebdo e la strage del Bataclan, per Roberto Quaglia stiamo ormai viaggiando verso il “terrorismo surrealista”, costruito con una narrazione “impazzita”, senza più alcun legame con la realtà. «Il capo dei servizi segreti ucraini tiene ad informarci che “non si stupirebbe” se dietro agli attentati di Bruxelles ci fosse la Russia», mentre il dittatore turco Ergogan, finanziatore dell’Isis attraverso il traffico di petrolio, si dichiara pronto ad aiutare Bruxelles a combattere il terrorismo, pochi giorni dopo avere dichiarato che «non ci sono motivi perché le bombe esplose ad Ankara non possano esplodere a Bruxelles». Non solo: «Per esclusive ragioni di alto surrealismo dobbiamo anche ricordare che in un’intervista a “Bel-Rrt” del 26 aprile 2013 a proposito dei jihadisti belgi il ministro degli esteri belga Didier Reynders aveva dichiarato: “Forse gli faremo un monumento come eroi di una rivoluzione”. Qualcuno dovrebbe ora chiedergli: quel momento è venuto?».
E il video dell’attentato di Mosca, “traslocato” a Bruxelles con un clamoroso “tarocco”? «Sorge il sospetto che a partire dai giornalisti della Cnn e scendendo giù giù fino ai nostri, senza consultare Facebook e YouTube ci sia una certa difficoltà a capire Le immagini di Mosca falsamente attribuite a Bruxellescosa accada nel mondo. Ma in verità in tali alte sfere giornalistiche un errore del genere non è soltanto colposo, bensì certamente doloso», scrive Quaglia su “Megachip”. «Non è certo la prima volta che la Cnn viene beccata a falsificare le notizie, quindi stupirsi ora o invocare l’errore sarebbe curioso». Ma ormai negli occhi e nella mente del pubblico ci sono le immagini false: «E lì rimarranno, il resto non importa». In un altro video, «un uomo sopravvissuto pare regga fra le mani un bambolotto piuttosto che un vero bambino. Nel Mondo Nuovo Surrealista non ci si può più interamente fidare neppure dei propri occhi». Inoltre, l’attentato di Bruxelles è ricco di pane per i denti dei teorici delle coincidenze: «Scopriamo infatti che una delle mancate vittime era già stata una mancata vittima a Parigi, al Bataclan, il 13 novembre 2015. Si tratta di tal Lahouani Ziahi, francese, che con tutti i posti che ci sono nel mondo ha avuto la sfiga di trovarsi per due volte esattamente là, dove i terroristi colpivano. E, naturalmente, anche la fortuna di rimanere illeso entrambe le volte».
Ancor meglio ha fatto il mormone Jason Wells, 19 anni, che prima di rimanere ferito a Bruxelles nell’esplosione all’aeroporto Zaventem, il 15 aprile 2013 si era trovato anche alla maratona di Boston a un isolato di distanza da dove esplose una bomba. Wells si trovava anche a Parigi il giorno dell’attentato al Bataclan: «Secondo il “Corriere” rimase ferito anche lì, secondo fonti più attendibili si trovava in altra parte della città, quindi il terzo miracolo al massimo vale solo a metà». D’altra parte, anche uno dei feriti sopravvissuti al Bataclan era una vittima recidiva, essendosi già stato presente a Manhattan l’11 Settembre: si trovava sotto la Torre Sud quando si schiantò il primo aereo. «Questa proliferazione di vittime recidive che balzano più o meno illese di strage in strage farebbe risuonare un campanello di allarme in qualsiasi persona razionale, ma nel Mondo Nuovo Surrealista ci pare tutto normale». Volendo osservare criticamente altri eventi americani come la strage di Sandy Hook o di San Bernardino, «scopriremmo di ritrovarci addirittura nel Paese delle Meraviglie di Alice». Ovvero: «Mentre nel mondo normale qualsiasi cosa succeda nove persone su dieci sfoderano il loro telefonino ed iniziano a filmare o a farsi i selfie che poi si riversano su Facebook Jason Wellse YouTube, nel Mondo Nuovo Surrealista i giovani rigorosamente dimenticano di comportarsi così, le app degli smartphone rigorosamente omettono di infestare i social network delle immagini scaraventate online in tempo reale».
Zero immagini da Bruxelles, come del resto anche da Parigi. «Subito dopo i fatti di Parigi, insospettito dal fatto che a parte poche eccezioni nessun giornalista “avvoltoio” intervistasse le centinaia di famigliari delle vittime, delle quali in buona percentuale nessuno neppure pubblicava le foto, provai a scoprire qualcosa di più su di loro cercandone i profili su Facebook». Prima sorpresa: «Una buona percentuale delle vittime, forse addirittura metà, non ce l’avevano. Questo, in un’epoca dove trovare un giovane che non sia su Facebook è quasi impossibile». L’80% delle vittime dell’11 Settembre, poi, non è neppure presente nell’Us Social Security Death Index. «Vittime che pare quasi non esistano, contrapposte a quasi-vittime che pare esistano anche troppo – come la studentessa 22enne Cordelia Bowdery, la quale della sua esperienza al Bataclan scrisse un breve post su Facebook, struggente, commovente, perfetto, così da manuale da parer scritto da un professionista (“a pensar male si fa peccato, ma…”) e che rapidamente totalizzò tre milioni di “likes” e quasi 800.000 condivisioni». Che dire: «Contrasti assurdi del Mondo Nuovo Surrealista, ove nulla è ciò che sembra».
Il Mondo Nuovo Surrealista, continua Quaglia, «è architettato in modo da mettere in stato permanente di dissonanza cognitiva i propri cittadini, poiché è noto in psicologia che chi è in stato di smarrimento e confusione, non potendo contare sul giudizio di se stesso, diviene molto più disposto a sottomettersi a quello dell’autorità». Tanto per cambiare, i presunti terroristi di Bruxelles sarebbero due fratelli, “i fratelli el-Bakraoui”. «Su questo canovaccio si butta anche un media russo, rivelando (falsamente) che gli attentatori suicidi sarebbero due fratelli bielorussi (i quali hanno prontamente contattato la stampa per chiedere come fanno ad essere ancora vivi dopo essersi fatti esplodere)». Per gli attentati di Parigi a novembre 2015 c’erano “i fratelli Abdeslam”. Per la strage di Charlie Hebdo “i fratelli Kouachi”. Per l’attentato di Boston “i fratelli Tsarnaev”. «Va bene che i film di Hollywood seguono sempre gli stessi canovacci, ma qui non dovremmo trovarci nel mondo reale?». Uno dei fratelli el-Bakraoui, peraltro, a L'arresto di Salah Abdeslamsentire Erdogan sarebbe stato arrestato in Turchia a giugno 2015, poi spedito in Belgio avvertendo le autorità belghe che avrebbe legami col terrorismo. Uno standard, ormai: gli attentatori “già noti alle forze di sicurezza”.
Cose simili sono state riferite anche per molti altri attentati, a partire da Londra nel luglio 2005: «Si alimenta il mito dell’inefficienza dei servizi di sicurezza creando così il pretesto per aumentarne i poteri». Intanto, nessuno viene mai punito per questi “errori” catastrofici. Al contrario: «Dopo l’11 Settembre, i vertici militari e di intelligence americani che avevano “fallito” nel prevenire gli attacchi, anziché licenziati vennero tutti promossi. I budget per la “sicurezza” vengono raddoppiati, triplicati. Esiste qualcuno che ancora abbia il cervello acceso? Qualcuno si ricorda cosa significhi “cui prodest”?». Come in un film di Hollywood, la strage di Bruxelles segue di pochi giorni un colpo di scena nel quale “i buoni” pareva avessero vinto: ecco infatti «l’improbabile, scenografica cattura del cattivissimo Salah Abdeslam, additato a “cervello” della strage di Parigi, esibito al pubblico con un sacco in testa come se ci dovessero proteggere dal suo sguardo letale, in grado di impietrirci come Medusa». E come in un film, proprio sul più bello, ecco il colpo di scena drammatico, la nuova strage. Canovaccio invariabile anche sull’identità dei killer: al posto del solito passaporto “dimenticato” sulla scena del crimine, stavolta «il kamikaze si autodenuncia lasciando il suo “testamento” su un computer gettato nella spazzatura. E a capire dove abitavano i terroristici è bastato chiedere al tassista».
Altra variazione di sceneggiatura: manca per ora la scoperta dell’esercitazione antiterrorismo, presente in tutti gli attentati terroristici precedenti, intenta a svolgersi nello stesso esatto momento e negli stessi luoghi dove poi per caso gli scenari immaginati divengono reali. Tuttavia, aggiunge Quaglia, abbiamo una grande esercitazione profetica di reazione a catastrofe a fine febbraio, con centinaia di partecipanti, a 400 metri dalla fermata del metrò di Maelbeek. «Praticamente, lo stesso posto dove ora c’è stato l’attentato». E quindi: «O chi ha fatto l’esercitazione sapeva che l’attentato sarebbe avvenuto lì, oppure i teorici delle coincidenze hanno messo a segno la lora ennesima vittoria consecutiva alla lotteria delle improbabilità». Poi, naturalmente, ci sono i “profeti”. Oltre a Erdogan, si fa notare il giornalista americano David Chase Taylor, caporedattore di “Truther.org” David Chase Taylor«autoesiliatosi in Svizzera». Con una settimana di anticipo, Taylor «ha previsto un attentato a Bruxelles fra il 16 e il 23 marzo». E c’è addirittura chi ha previsto un attentato nel giorno esatto, il 22 marzo 2016, anche se non in grado di specificare dove.
«Il fatto è che pare che il numero 322 (3/22 è il 22 marzo, per gli anglosassoni, che sono usi anteporre il mese al giorno) sia uno di quei numeri “speciali” ai quali certi circoli di potere riconoscerebbero un valore particolare». Cercando in rete, prosegue Quaglia, si scopre che sul 22 marzo, negli anni, è stato scritto di tutto e di più. Un po’ come il numero 11, un altro numero molto in voga in certi circoli e che ci ha regalato esperienze indimenticabili l’11 settembre 1973 (il golpe in Cile), l’11 settembre 2001 (Torri Gemelle), l’11 marzo 2004 (attentati alla stazione di Madrid), l’11 marzo 2011 (disastro di Fukushima). «Cosa ci regalerà stavolta il terrorismo surrealista? Una invasione Nato in Siria? Una fusione delle forze di sicurezza delle diverse nazioni europee? Ulteriori perdite di sovranità? Nuove leggi contro la libertà di stampa e di espressione? Di tutto un po’? Inutile avere fretta. Presto lo scopriremo. L’ex capo del Mossad in un’intervista a “Repubblica” suggerisce per noi un Patriot Act europeo. Accipicchia che sorpresa! Proprio quello che ci mancava».
Terrore surrealista, anche a Bruxelles il festival del falso
Scritto il 25/3/16 • nella Categoria: segnalazioni
I morti sono veri, il resto no: a cominciare dalle immagini dell’aeroporto devastato dall’esplosivo, che non è quello di Bruxelles ma quello di Mosca, immagini del 2011 spacciate per attuali da tutte le televisioni. Dopo Charlie Hebdo e la strage del Bataclan, per Roberto Quaglia stiamo ormai viaggiando verso il “terrorismo surrealista”, costruito con una narrazione “impazzita”, senza più alcun legame con la realtà. «Il capo dei servizi segreti ucraini tiene ad informarci che “non si stupirebbe” se dietro agli attentati di Bruxelles ci fosse la Russia», mentre il dittatore turco Ergogan, finanziatore dell’Isis attraverso il traffico di petrolio, si dichiara pronto ad aiutare Bruxelles a combattere il terrorismo, pochi giorni dopo avere dichiarato che «non ci sono motivi perché le bombe esplose ad Ankara non possano esplodere a Bruxelles». Non solo: «Per esclusive ragioni di alto surrealismo dobbiamo anche ricordare che in un’intervista a “Bel-Rrt” del 26 aprile 2013 a proposito dei jihadisti belgi il ministro degli esteri belga Didier Reynders aveva dichiarato: “Forse gli faremo un monumento come eroi di una rivoluzione”. Qualcuno dovrebbe ora chiedergli: quel momento è venuto?».
E il video dell’attentato di Mosca, “traslocato” a Bruxelles con un clamoroso “tarocco”? «Sorge il sospetto che a partire dai giornalisti della Cnn e scendendo giù giù fino ai nostri, senza consultare Facebook e YouTube ci sia una certa difficoltà a capire Le immagini di Mosca falsamente attribuite a Bruxellescosa accada nel mondo. Ma in verità in tali alte sfere giornalistiche un errore del genere non è soltanto colposo, bensì certamente doloso», scrive Quaglia su “Megachip”. «Non è certo la prima volta che la Cnn viene beccata a falsificare le notizie, quindi stupirsi ora o invocare l’errore sarebbe curioso». Ma ormai negli occhi e nella mente del pubblico ci sono le immagini false: «E lì rimarranno, il resto non importa». In un altro video, «un uomo sopravvissuto pare regga fra le mani un bambolotto piuttosto che un vero bambino. Nel Mondo Nuovo Surrealista non ci si può più interamente fidare neppure dei propri occhi». Inoltre, l’attentato di Bruxelles è ricco di pane per i denti dei teorici delle coincidenze: «Scopriamo infatti che una delle mancate vittime era già stata una mancata vittima a Parigi, al Bataclan, il 13 novembre 2015. Si tratta di tal Lahouani Ziahi, francese, che con tutti i posti che ci sono nel mondo ha avuto la sfiga di trovarsi per due volte esattamente là, dove i terroristi colpivano. E, naturalmente, anche la fortuna di rimanere illeso entrambe le volte».
Ancor meglio ha fatto il mormone Jason Wells, 19 anni, che prima di rimanere ferito a Bruxelles nell’esplosione all’aeroporto Zaventem, il 15 aprile 2013 si era trovato anche alla maratona di Boston a un isolato di distanza da dove esplose una bomba. Wells si trovava anche a Parigi il giorno dell’attentato al Bataclan: «Secondo il “Corriere” rimase ferito anche lì, secondo fonti più attendibili si trovava in altra parte della città, quindi il terzo miracolo al massimo vale solo a metà». D’altra parte, anche uno dei feriti sopravvissuti al Bataclan era una vittima recidiva, essendosi già stato presente a Manhattan l’11 Settembre: si trovava sotto la Torre Sud quando si schiantò il primo aereo. «Questa proliferazione di vittime recidive che balzano più o meno illese di strage in strage farebbe risuonare un campanello di allarme in qualsiasi persona razionale, ma nel Mondo Nuovo Surrealista ci pare tutto normale». Volendo osservare criticamente altri eventi americani come la strage di Sandy Hook o di San Bernardino, «scopriremmo di ritrovarci addirittura nel Paese delle Meraviglie di Alice». Ovvero: «Mentre nel mondo normale qualsiasi cosa succeda nove persone su dieci sfoderano il loro telefonino ed iniziano a filmare o a farsi i selfie che poi si riversano su Facebook Jason Wellse YouTube, nel Mondo Nuovo Surrealista i giovani rigorosamente dimenticano di comportarsi così, le app degli smartphone rigorosamente omettono di infestare i social network delle immagini scaraventate online in tempo reale».
Zero immagini da Bruxelles, come del resto anche da Parigi. «Subito dopo i fatti di Parigi, insospettito dal fatto che a parte poche eccezioni nessun giornalista “avvoltoio” intervistasse le centinaia di famigliari delle vittime, delle quali in buona percentuale nessuno neppure pubblicava le foto, provai a scoprire qualcosa di più su di loro cercandone i profili su Facebook». Prima sorpresa: «Una buona percentuale delle vittime, forse addirittura metà, non ce l’avevano. Questo, in un’epoca dove trovare un giovane che non sia su Facebook è quasi impossibile». L’80% delle vittime dell’11 Settembre, poi, non è neppure presente nell’Us Social Security Death Index. «Vittime che pare quasi non esistano, contrapposte a quasi-vittime che pare esistano anche troppo – come la studentessa 22enne Cordelia Bowdery, la quale della sua esperienza al Bataclan scrisse un breve post su Facebook, struggente, commovente, perfetto, così da manuale da parer scritto da un professionista (“a pensar male si fa peccato, ma…”) e che rapidamente totalizzò tre milioni di “likes” e quasi 800.000 condivisioni». Che dire: «Contrasti assurdi del Mondo Nuovo Surrealista, ove nulla è ciò che sembra».
Il Mondo Nuovo Surrealista, continua Quaglia, «è architettato in modo da mettere in stato permanente di dissonanza cognitiva i propri cittadini, poiché è noto in psicologia che chi è in stato di smarrimento e confusione, non potendo contare sul giudizio di se stesso, diviene molto più disposto a sottomettersi a quello dell’autorità». Tanto per cambiare, i presunti terroristi di Bruxelles sarebbero due fratelli, “i fratelli el-Bakraoui”. «Su questo canovaccio si butta anche un media russo, rivelando (falsamente) che gli attentatori suicidi sarebbero due fratelli bielorussi (i quali hanno prontamente contattato la stampa per chiedere come fanno ad essere ancora vivi dopo essersi fatti esplodere)». Per gli attentati di Parigi a novembre 2015 c’erano “i fratelli Abdeslam”. Per la strage di Charlie Hebdo “i fratelli Kouachi”. Per l’attentato di Boston “i fratelli Tsarnaev”. «Va bene che i film di Hollywood seguono sempre gli stessi canovacci, ma qui non dovremmo trovarci nel mondo reale?». Uno dei fratelli el-Bakraoui, peraltro, a L'arresto di Salah Abdeslamsentire Erdogan sarebbe stato arrestato in Turchia a giugno 2015, poi spedito in Belgio avvertendo le autorità belghe che avrebbe legami col terrorismo. Uno standard, ormai: gli attentatori “già noti alle forze di sicurezza”.
Cose simili sono state riferite anche per molti altri attentati, a partire da Londra nel luglio 2005: «Si alimenta il mito dell’inefficienza dei servizi di sicurezza creando così il pretesto per aumentarne i poteri». Intanto, nessuno viene mai punito per questi “errori” catastrofici. Al contrario: «Dopo l’11 Settembre, i vertici militari e di intelligence americani che avevano “fallito” nel prevenire gli attacchi, anziché licenziati vennero tutti promossi. I budget per la “sicurezza” vengono raddoppiati, triplicati. Esiste qualcuno che ancora abbia il cervello acceso? Qualcuno si ricorda cosa significhi “cui prodest”?». Come in un film di Hollywood, la strage di Bruxelles segue di pochi giorni un colpo di scena nel quale “i buoni” pareva avessero vinto: ecco infatti «l’improbabile, scenografica cattura del cattivissimo Salah Abdeslam, additato a “cervello” della strage di Parigi, esibito al pubblico con un sacco in testa come se ci dovessero proteggere dal suo sguardo letale, in grado di impietrirci come Medusa». E come in un film, proprio sul più bello, ecco il colpo di scena drammatico, la nuova strage. Canovaccio invariabile anche sull’identità dei killer: al posto del solito passaporto “dimenticato” sulla scena del crimine, stavolta «il kamikaze si autodenuncia lasciando il suo “testamento” su un computer gettato nella spazzatura. E a capire dove abitavano i terroristici è bastato chiedere al tassista».
Altra variazione di sceneggiatura: manca per ora la scoperta dell’esercitazione antiterrorismo, presente in tutti gli attentati terroristici precedenti, intenta a svolgersi nello stesso esatto momento e negli stessi luoghi dove poi per caso gli scenari immaginati divengono reali. Tuttavia, aggiunge Quaglia, abbiamo una grande esercitazione profetica di reazione a catastrofe a fine febbraio, con centinaia di partecipanti, a 400 metri dalla fermata del metrò di Maelbeek. «Praticamente, lo stesso posto dove ora c’è stato l’attentato». E quindi: «O chi ha fatto l’esercitazione sapeva che l’attentato sarebbe avvenuto lì, oppure i teorici delle coincidenze hanno messo a segno la lora ennesima vittoria consecutiva alla lotteria delle improbabilità». Poi, naturalmente, ci sono i “profeti”. Oltre a Erdogan, si fa notare il giornalista americano David Chase Taylor, caporedattore di “Truther.org” David Chase Taylor«autoesiliatosi in Svizzera». Con una settimana di anticipo, Taylor «ha previsto un attentato a Bruxelles fra il 16 e il 23 marzo». E c’è addirittura chi ha previsto un attentato nel giorno esatto, il 22 marzo 2016, anche se non in grado di specificare dove.
«Il fatto è che pare che il numero 322 (3/22 è il 22 marzo, per gli anglosassoni, che sono usi anteporre il mese al giorno) sia uno di quei numeri “speciali” ai quali certi circoli di potere riconoscerebbero un valore particolare». Cercando in rete, prosegue Quaglia, si scopre che sul 22 marzo, negli anni, è stato scritto di tutto e di più. Un po’ come il numero 11, un altro numero molto in voga in certi circoli e che ci ha regalato esperienze indimenticabili l’11 settembre 1973 (il golpe in Cile), l’11 settembre 2001 (Torri Gemelle), l’11 marzo 2004 (attentati alla stazione di Madrid), l’11 marzo 2011 (disastro di Fukushima). «Cosa ci regalerà stavolta il terrorismo surrealista? Una invasione Nato in Siria? Una fusione delle forze di sicurezza delle diverse nazioni europee? Ulteriori perdite di sovranità? Nuove leggi contro la libertà di stampa e di espressione? Di tutto un po’? Inutile avere fretta. Presto lo scopriremo. L’ex capo del Mossad in un’intervista a “Repubblica” suggerisce per noi un Patriot Act europeo. Accipicchia che sorpresa! Proprio quello che ci mancava».
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Per chi ha i capelli ormai grigi il tempismo perfetto e la ripetitività di certi accadimenti terroristici non possono che riportare alla mente i decenni della strategia della tensione in Italia con gli attentati che si susseguirono fra il 1969 e il 1980. E' lo stesso canovaccio esportato a livello internazionale e la domanda da porsi è sempre la stessa: cui prodest?
La risposta non è poi così difficile, se ci estranea un attimo dal Mainstream dei Media Nazionali e Internazionali, essa è lì abbastanza chiara.
Le grandi forze finanziarie che stanno tiranneggiando il mondo da oltre 5 lustri sono lì a tirare le fila del loro piano di dominazione totale e per realizzare i loro scopi e profitti non si fermano certo di fronte alla morte di persone innocenti.
L'unico imperativo categorico che dobbiamo avere è non piegarci al ricatto della paura e difendere tutti insieme i nostri diritti! Questa difesa può anche comportare l'uso della forza sia contro le braccia di tali poteri ma soprattutto contro le menti!
La risposta non è poi così difficile, se ci estranea un attimo dal Mainstream dei Media Nazionali e Internazionali, essa è lì abbastanza chiara.
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Attacco “al cuore della UE”: lo stragismo di Stato è diventato routine
Scritto il marzo 23, 2016 by Federico Dezzani
Twitter: @FedericoDezzani
Martedì 22 marzo, l’ennesima strage attribuita allo Stato Islamico, questa volta a Bruxelles, sede del quartiere generale della NATO e dei palazzi dell’Unione Europea: due attentati, a distanza di circa un’ora uno dall’altro, hanno mietuto più di trenta vittime ed un centinaio di feriti. Non c’è nessuna sorpresa perché da tempo, specie da parte francese, erano stati preannunciati (minacciati?) nuovi attentati terroristici, strascichi dello “stato di guerra” in cui vive l’Europa. L’establishment euro-atlantico, man mano che l’eurozona affonda nella deflazione e si invigoriscono le spinte centrifughe, mostra il suo volto più sanguinario ed efferato: si mantiene così l’opinione pubblica in una condizione di eterna prostrazione, si invoca una politica estera comune tra i 28 membri della UE e si pongono le premesse per bloccare i flussi migratori che rischiano di travolgere Angela Merkel. I servizi israeliani hanno ricevuto “in appalto” la strategia della tensione che sta insanguinando l’Europa.
DA LEGGERE
http://federicodezzani.altervista.org/a ... o-routine/
Scritto il marzo 23, 2016 by Federico Dezzani
Twitter: @FedericoDezzani
Martedì 22 marzo, l’ennesima strage attribuita allo Stato Islamico, questa volta a Bruxelles, sede del quartiere generale della NATO e dei palazzi dell’Unione Europea: due attentati, a distanza di circa un’ora uno dall’altro, hanno mietuto più di trenta vittime ed un centinaio di feriti. Non c’è nessuna sorpresa perché da tempo, specie da parte francese, erano stati preannunciati (minacciati?) nuovi attentati terroristici, strascichi dello “stato di guerra” in cui vive l’Europa. L’establishment euro-atlantico, man mano che l’eurozona affonda nella deflazione e si invigoriscono le spinte centrifughe, mostra il suo volto più sanguinario ed efferato: si mantiene così l’opinione pubblica in una condizione di eterna prostrazione, si invoca una politica estera comune tra i 28 membri della UE e si pongono le premesse per bloccare i flussi migratori che rischiano di travolgere Angela Merkel. I servizi israeliani hanno ricevuto “in appalto” la strategia della tensione che sta insanguinando l’Europa.
DA LEGGERE
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Re: La Terza Guerra Mondiale
Non sarebbe un argomento da giorno di Pasqua, ma siamo in guerra.
La notizia è stata divulgata due giorni fa dal quotidiano di punta della jiahd cattolica.
DOMANDA
Secondo voi in che misura va applicata la tara su questa notizia divulgata dall’imam SALLUSTI?????
Migranti: decine di milioni di africani pronti a venire in Europa
Tutti gli studiosi sono d'accordo. Anche quando la crisi in Medio Oriente sarà risolta la pressione continuerà. E proverrà dall'Africa
Luca Steinmann - Ven, 25/03/2016 - 12:07
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mig ... 39325.html
La notizia è stata divulgata due giorni fa dal quotidiano di punta della jiahd cattolica.
DOMANDA
Secondo voi in che misura va applicata la tara su questa notizia divulgata dall’imam SALLUSTI?????
Migranti: decine di milioni di africani pronti a venire in Europa
Tutti gli studiosi sono d'accordo. Anche quando la crisi in Medio Oriente sarà risolta la pressione continuerà. E proverrà dall'Africa
Luca Steinmann - Ven, 25/03/2016 - 12:07
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mig ... 39325.html
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Re: La Terza Guerra Mondiale
https://www.change.org/p/la-pace-ha-bis ... ef=Default
Diretta a LA PACE HA BISOGNO DI TE
Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla NATO per un’Italia neutrale.
Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO Italia
Portare l'Italia fuori dal sistema di guerra
Attuare l'articolo 11 della Costituzione
L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno.
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno.
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva.
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”, per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare.
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola la nostra Costituzione, in particolare l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali.
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali.
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici.
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo.
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla Nato
per un’Italia neutrale.
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Ciao
Paolo11
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