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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • quo vadis PD ???? - Pagina 76
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 18:53
da camillobenso
Questi non sono "minchioni" sono furbi che pensano unicamente a mantenere (e possibilmente accrescere) il proprio potere.

Il giochetto destra-sinistra serve solo ad incantare i merli. Stanno con Bersani, ma ogni tanto gli rinfacciano di essere "troppo di sinistra" giusto per ricattarlo e per ricordargli di non allargarsi troppo. Stanno tutti insieme perché hanno maggiori possibilità di rimanere in sella. Ma nessuno pensi di poter fare a meno degli altri. O si sopravvive tutti o si muore tutti insieme.


Fino a qui, tutto ok, concordo


Con Renzi rischierebbero. Innanzi tutto perché potrebbero perdere. E poi vuoi vedere che il ragazzotto fa sul serio e li rottama sul serio?

Qui invece non riesco a vedere. Mi spiego:

1) Queste sono solo elezioni primarie, che se rimangono Vendola e Tabacci (anche se non è stata ufficializzata l’alleanza con l’Api partecipa comunque) diventano primarie di coalizione.

Lo scopo prefisso è indicare chi nella coalizione deve concorrere per la poltrona di primo ministro.

Di conseguenza, nulla ha che vedere la gestione interna del Pd. Non possiamo ipotizzare che una vittoria di Vendola lo incoroni automaticamente segretario del Pd. Monsignor Fioroni insorgerebbe subito gridando alla scandalo: “I cosacchi sono arrivati ad abbeverare i cavalli nelle fontane di Roma”.

2) Nell’ipotesi che vinca il ragazzotto delle ‘ascine, poi dovrebbe ricevere il sostegno di chi gli è stato rovinato il giocattolo poltronifero.

Mentre Renzi ha ripetutamente dichiarato ufficialmente che se dovesse perdere sarà a disposizione di Bersani, un’altrettanto simmetrica dichiarazione non è ancora stata fatta dal segretario del Piddì, e questo la dice lunga sulla “democratica sportività” di Peppone. In questo assomiglia all’originale.

Già nei mesi scorsi, Lettino nipote e Franceschini avevano fatto presente che le primarie non erano assolutamente necessarie perché il segretario era blindato nella persona di Bersani.

Tradotto dal politichese:

ABBIAMO RAGGIUNTO UN ACCORDO INTERNO PER LA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE

Ma Bersani si rende perfettamente conto che in quell’accordo il suo potere discrezionale ne esce limitato.

Si ricorda allora del fondatore delle primarie, Romano Prodi. Il Professore non si inventa le primarie per un eccesso di democraticità, ma per uno stato estremo di necessità.

Gli squali tigre, soprannominati “dinosauri” per anzianità di servizio, nel 2005 si rendono perfettamente conto di non avere l’uomo adatto per battere la cara salma, perché erano sempre gli stessi del 2001, quelli della sconfitta del sor Cicoria e che Moretti nel febbraio del 2002 aveva certificato che con quella squadra non avremmo vinto mai. Allora, raccolto tutto il coraggio e “la faccia di tolla” possibile, una delegazione di vice squali tigre si reca a Canossa da Romano Prodi. Il Professore abbocca perché si era scottato solo un braccio, non pensava mai che si sarebbe scottato anche l’altro, e quindi accetta di guidare l’Ulivo.

Ma non appena messo i piedi sul sacro suolo tricolore, gli squali tigre mostrano subito tutta la dentiera scintillante come i sanitari della Richard Ginori tirati a nuovo, tanto per marcare il territorio e stabilire chi comanda.

<<Quante tessere hai Romano?>>

Nessuna, io non ho partito o corrente e quindi nessuna tessera.

<<Bene, allora sappi che i signori delle tessere siamo noi e comandiamo noi>>

Prodi non poteva più tornare a Bruxelles dopo che aveva chiesto ed ottenuto un congedo anticipato di sei mesi dal suo incarico di Commissario europeo. Non è il tipo che si presta alle figure da cioccolataio e quindi ha fatto buon viso alla cattiva sorte.

Per uscire da questo pasticcio si è inventato le primarie per fregare gli squali tigre con le tessere ( a volte anche quelle dei morti). In questo modo pensava di rafforzare la sua posizione con un mandato popolare. E così fu alla facciaccia degli squali tigre che pensavano in un flop, per una cosa mai vista prima nel Bel Paese. Se lo sono preso in quel posto.

Lo stesso sta facendo ora Bersani mentendo spudoratamente senza ritegno quando racconta di essersi messo in gioco per superiorità democratica, ma in realtà per ricercare qual consenso popolare che aveva ottenuto Prodi e che gli aveva consentito di sopravvivere due anni nella vasca degli squali tigre affamati.

3) Quindi se Renzino vince le primarie poi deve chiedere l’appoggio degli squali tigre. Conoscendoli come i massimi esperti mondiali del baratto, il ragazzotto delle ‘ascine dovrà abbassare pantaloni e mutande e mettersi a novanta gradi se vuole il loro appoggio. E li la posta sarà dura perché scatterà la vendetta per avergli rotto i piani.

Dovesse poi vincere il Renzino le nazionali e diventare premier, sarà un premier zoppo che aspetta gli ordini dal Nazareno.

Come il Renzino possa rottamarli una volta a Palazzo Chigi così malconcio e ridimensionato, faccio molto fatica a vederlo, per il momento. Oppure mi sbaglio. Però mi piacerebbe conoscere dove mi sbaglio.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 19:13
da camillobenso
Vendola, …buffone o strategone????????????????

Il sommario del Tg3 annuncia che Vendola ha dichiarato si all’alleanza con il Pd se rinnega la strategia Monti.


Ci siamo sbagliati, io per primo, a giudicarlo un rinnegato quasi poltronifero nell’accettare l’alleanza con Bersani, oppure è stata tutta una strategia sua e di Di Pietro per mettere in braghe di tela il Pd prima alleandosi e poi abbandonandolo quando l’alleanza con Casini è in forse perché sembra che la Dc non si faccia più?

Di Pietro ha sempre dichiarato che lavorava per portare il Pd a sinistra. E’ questa la strategia?

Il Pd di Bersani sembrerebbe in braghe di tela con grossissimi problemi al suo interno che rischiano di farlo implodere se saltano i delicati equilibri poltroniferi.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 19:33
da camillobenso
MACROPALLE DI UN PARTITO DI DESTRA

Sempre dal Tg3 ore 19,00

Bersani risponde a Vendola: Di passi indietro ne ho visti tanti. Non si può rinunciare al rigore di Monti.


*********************************************************************

Insisto in questo Paese non c’è più niente da fare con questi morti viventi.

*********************************************************************

Il Tg3 ha mostrato il pezzo in cui Vendola è chiaro come il sole in cui dichiara che bisogna fare pagare alla rendita finanziaria e non al mondo del lavoro. (Teorema sostenuto da shiloh)


Bersani in questo frangente fa la figura del venduto ai poteri forti.

Nessuno contesta la politica del rigore nell’amministrare il Paese, ma il nodo gordiano in cui vanno a sbattere da una parte Di Pietro e Vendola e dall'altra Bersani e tutti gli altri è su chi deve pagare la crisi.

Finora Monti ha salvato banche, finanza, Vaticano a scapito di tutti gli altri con il rischio di innescare una rivolta.

La crisi non l’hanno di certo determinata gli artigiani, i commercianti, gli operai della Fiat, dell’Alcoa, dell’Ilva, della Fincantieri o delle miglia di piccole aziende che oggi costituiscono il tessuto produttivo del Paese.

La crisi l’ha determinata il mondo delle banche e della finanza e ora vuole fare pagare il prezzo al mondo del lavoro e ai pensionati.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 19:42
da mariok
Le tattiche per mettere in difficoltà Bersani, ammesso che siano queste le strategie di Vendola e Di Pietro, servono a poco.

Sono sempre e comunque schermaglie di potere.

Quello che serve è un chiara e comprensibile strategia per uscire dalla melma nella quale ci troviamo, dal punto di vista sia economico che politico-istituzionale.

"Vogliamo che la crisi la paghino i grandi poteri finanziari e non i lavoratori". E' più o meno la frase (ad effetto) di Vendola a Vasto, trasmessa dal Tg3.

E' un modo come un altro per richiamare i merli, se non ci spiega seriamente e concretamente come intende farlo.

Evidentemente non è più tanto sicuro di vincere le primarie.

Per mesi le ha invocate, perché le riteneva un modo democratico per discutere e confrontarsi sui contenuti.

Ora mette le mani avanti e, per partecipare, chiede "garanzie" sulla linea politica.

Perché non scende in campo e conduce la sua battaglia con le sue idee (se ne ha)?

Mi dispiace, ma anche da questo punto di vista, mi sembra che Renzi sia più credibile, anche se sono in disaccordo su molti punti.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 19:59
da camillobenso
mariok ha scritto:Le tattiche per mettere in difficoltà Bersani, ammesso che siano queste le strategie di Vendola e Di Pietro, servono a poco.

Sono sempre e comunque schermaglie di potere.

Quello che serve è un chiara e comprensibile strategia per uscire dalla melma nella quale ci troviamo, dal punto di vista sia economico che politico-istituzionale.

"Vogliamo che la crisi la paghino i grandi poteri finanziari e non i lavoratori". E' più o meno la frase (ad effetto) di Vendola a Vasto, trasmessa dal Tg3.

E' un modo come un altro per richiamare i merli, se non ci spiega seriamente e concretamente come intende farlo.

Evidentemente non è più tanto sicuro di vincere le primarie.

Per mesi le ha invocate, perché le riteneva un modo democratico per discutere e confrontarsi sui contenuti.

Ora mette le mani avanti e, per partecipare, chiede "garanzie" sulla linea politica.

Perché non scende in campo e conduce la sua battaglia con le sue idee (se ne ha)?

Mi dispiace, ma anche da questo punto di vista, mi sembra che Renzi sia più credibile, anche se sono in disaccordo su molti punti.
Fatta salva l’ipotesi che quella di Vendola sia una strategia dei giochi di potere, rimane il dato di fondo che quanto ha affermato shiloh in altro 3D:

io penso che la discussione più importante,
che dovrebbe poi scaturire in proposte serie e realizzabili,
sia su come spostare la tassazione dal lavoro alla rendita.
in Italia ,
un imprenditore che ha capitali da investire,
se li investe in borsa ha una tassazione del 12%,
se li investe nel lavoro ha una tassazione del 48%...non si capisce quindi per quale motivo un investitore,
soprattutto estero,
dovrebbe mettere soldi in un'azienda italiana



rimane il dato sostanziale riconosciuto dalla maggioranza degli italiani che dipendono dal mondo del lavoro, qualunque esso sia, e dai pensionati.

Sono in molti ad essere convinti che la crisi non è stata fatta pagare al mondo delle banche, della finanza, dal Vaticano.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 21:02
da mariok
camillobenso ha scritto: Fatta salva l’ipotesi che quella di Vendola sia una strategia dei giochi di potere, rimane il dato di fondo che quanto ha affermato shiloh in altro 3D:

io penso che la discussione più importante,
che dovrebbe poi scaturire in proposte serie e realizzabili,
sia su come spostare la tassazione dal lavoro alla rendita.
in Italia ,
un imprenditore che ha capitali da investire,
se li investe in borsa ha una tassazione del 12%,
se li investe nel lavoro ha una tassazione del 48%...non si capisce quindi per quale motivo un investitore,
soprattutto estero,
dovrebbe mettere soldi in un'azienda italiana



rimane il dato sostanziale riconosciuto dalla maggioranza degli italiani che dipendono dal mondo del lavoro, qualunque esso sia, e dai pensionati.

Sono in molti ad essere convinti che la crisi non è stata fatta pagare al mondo delle banche, della finanza, dal Vaticano.
A parte il fatto che non mi pare di aver mai sentito Vendola dire che andrebbe diminuita la tassazione sulle imprese (il 48% di cui parla giustamente shiloh), ma pensiamo che ciò possa bastare per uscire da questa crisi?

Evidentemente no, occorrono investimenti e questo lo sa anche Vendola.

E qui casca l'asino. Da dove si recuperano le risorse necessarie?

Sul punto, Vendola, come tutta l'attuale sinistra, resta nel vago.

Parla genericamente di politiche non recessive, cioè, detto in parole semplici, continuare sulla via del debito (di qui la critica feroce al "pareggio di bilancio in costituzione"). Ma è pensabile andare oltre gli attuali 2.000 miliardi?

L'altra strada, quella del prelievo fiscale (anche se rivolto ai ricchi), non è ugualmente praticabile. Non che non bisogni tassare di più chi possiede di più, ma nell'ambito di un riequilibrio della distribuzione del peso fiscale, non di un suo aumento.

Non occorre essere un economista per capire che con una pressione fiscale al 55% lo sviluppo ce lo sogniamo.

L'ultima strada che resta è quella della drastica riduzione degli sprechi, dei costi della corruzione, del disboscamento delle migliaia di società pubbliche e municipalizzate che sono pozzi senza fondo.

Ma questi sono per Vendola (e per l'attuale sinistra, che su questo ragiona in maniera molto simile alla gran parte del PD) argomenti tabù.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 21/09/2012, 22:27
da camillobenso
mariok ha scritto:
camillobenso ha scritto: Fatta salva l’ipotesi che quella di Vendola sia una strategia dei giochi di potere, rimane il dato di fondo che quanto ha affermato shiloh in altro 3D:

io penso che la discussione più importante,
che dovrebbe poi scaturire in proposte serie e realizzabili,
sia su come spostare la tassazione dal lavoro alla rendita.
in Italia ,
un imprenditore che ha capitali da investire,
se li investe in borsa ha una tassazione del 12%,
se li investe nel lavoro ha una tassazione del 48%...non si capisce quindi per quale motivo un investitore,
soprattutto estero,
dovrebbe mettere soldi in un'azienda italiana



rimane il dato sostanziale riconosciuto dalla maggioranza degli italiani che dipendono dal mondo del lavoro, qualunque esso sia, e dai pensionati.

Sono in molti ad essere convinti che la crisi non è stata fatta pagare al mondo delle banche, della finanza, dal Vaticano.
A parte il fatto che non mi pare di aver mai sentito Vendola dire che andrebbe diminuita la tassazione sulle imprese (il 48% di cui parla giustamente shiloh), ma pensiamo che ciò possa bastare per uscire da questa crisi?

Evidentemente no, occorrono investimenti e questo lo sa anche Vendola.

E qui casca l'asino. Da dove si recuperano le risorse necessarie?

Sul punto, Vendola, come tutta l'attuale sinistra, resta nel vago.

Parla genericamente di politiche non recessive, cioè, detto in parole semplici, continuare sulla via del debito (di qui la critica feroce al "pareggio di bilancio in costituzione"). Ma è pensabile andare oltre gli attuali 2.000 miliardi?

L'altra strada, quella del prelievo fiscale (anche se rivolto ai ricchi), non è ugualmente praticabile. Non che non bisogni tassare di più chi possiede di più, ma nell'ambito di un riequilibrio della distribuzione del peso fiscale, non di un suo aumento.

Non occorre essere un economista per capire che con una pressione fiscale al 55% lo sviluppo ce lo sogniamo.

L'ultima strada che resta è quella della drastica riduzione degli sprechi, dei costi della corruzione, del disboscamento delle migliaia di società pubbliche e municipalizzate che sono pozzi senza fondo.

Ma questi sono per Vendola (e per l'attuale sinistra, che su questo ragiona in maniera molto simile alla gran parte del PD) argomenti tabù.

Per quanto mi è capitato di osservare la reperibilità dei fondi è una carenza comune a tutti i partiti.

Bersani nell'ultimo anno accenna ad una patrimoniale da farsi, ma non è andato mai oltre, non ha specificato a chi e come.

La Bindi si è schierata per la patrimoniale poco prima delle ferie. Rimanendo sempre però sul generico come Bersani.

L'unico ad essere un pò preciso è stato Della Valle a Ballarò prima della chiusura estiva.

Ha chiesto ai ricchi una tassazione patrimoniale per tre anni al fine di sistemare il tutto.

Realista, ma non del tutto perché prima di chiedere un impegno di questo genere bisogna essere sicuri che quella tassazione vada a buon fine.

Cosa praticamente impossibile in un anno in cui ci stava la coda del caso Penati, poi è scoppiato il caso Belsito, poi Lusi e adesso la Regione Lazio. E tanto per non farci mancare nulla oggi il caso Campania. Per non dimenticare il celeste Roberto Forchettoni a Milano..

Ha poco senso cercare di riempire un secchio senza fondo. Come sostiene Travaglio i soldi vanno presi ai ricchi e ai ladri, che spesso sono la stessa cosa.

Ma non si può pensare che i ladri si facciano fregare da altri ladri. Quindi, prima bisogna con grandissima rapidità tappare tutti i buchi di perdita dello Stato.

Soprattutto in Sicilia. Ma qui occorrerebbe l'intervento dei caschi blu dell'Onu.

Si riesce quindi a comprendere una parte della storia d'Italia. Il perché spesso e volentieri negli ultimi mille anni si è chiesto l'intervento di Stati stranieri.

Noi da soli non siamo in grado di rinnovarci. Ne abbiamo approfittato con la presenza delle Forze Alleate di passaggio verso la Germania.

Il governo finto tecnico ( i nominati appartengono tutti alle trattative ABC, della la trattativa delle catacombe), sono 10 mesi che si rigira tra le mani la legge anticorruzione. Si vede come sono intenzionati alle riforme.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 22/09/2012, 9:27
da mariok
camillobenso ha scritto:Per quanto mi è capitato di osservare la reperibilità dei fondi è una carenza comune a tutti i partiti.

Bersani nell'ultimo anno accenna ad una patrimoniale da farsi, ma non è andato mai oltre, non ha specificato a chi e come.
E' un piccolo dettaglio dal quale discende la credibilità o non credibilità di qualunque proclama.

La patrimoniale, insisto, potrà servire per diminuire la tassazione su lavoro e impresa, ma non a fornire nuovi fondi, che comunque sarebbero insufficienti per un robusto piano industriale ed energetico e per rifondare un welfare oggi agli sgoccioli.

Così come diciamo che il caimano dice balle quando promette l'abolizione dell'IMU, perché non dobbiamo dire lo stesso di Vendola quando promette diritti, minimo reddito garantito, ripristino delle pensioni di anzianità ecc. senza specificare da dove prende i quibus?

A meno che entrambi (ed il sospetto è legittimo) non vogliano scaricare il problema sull'Europa e la Merkel che ci impediscono di fare come tutti hanno fatto finora: continuare a fare debiti.

Non voglio assolutamente fare la propaganda elettorale per Renzi, ma se guardi il suo programma trovi tra i primi paragrafi "Le premesse del rilancio" http://www.matteorenzi.it/idee/10-idee/ ... l-rilancio dove (lettera c) sono elencati una serie di tagli per circa 80 miliardi all'anno.

Possiamo non essere d'accordo sui contenuti, ma dobbiamo riconoscere che non manca la chiarezza.

E' troppo pretendere anche a sinistra un'analoga chiarezza?

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 22/09/2012, 10:31
da erding
Possiamo non essere d'accordo sui contenuti, ma dobbiamo riconoscere che non manca la chiarezza.
mariok

Mario, sono solo enunciazioni di obbiettivi.
Per esempio, dire: "Un recupero dell’evasione fiscale del 25-30 per cento. Base aggredibile: 120 miliardi. Obiettivo di risorse recuperate 30-36 miliardi."

Detto così... qualcuno potrebbe, per assurdo, fare meglio dicendo:
Evasione, base aggredibile: 120 miliardi. Recupero 80% pari a 96 miliardi.

Tra il dire ed il fare...

un saluto

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 22/09/2012, 11:00
da camillobenso
La patrimoniale, insisto, potrà servire per diminuire la tassazione su lavoro e impresa, ma non a fornire nuovi fondi, che comunque sarebbero insufficienti per un robusto piano industriale ed energetico e per rifondare un welfare oggi agli sgoccioli.
mariok

Come già scritto altrove questa settimana, la base di partenza per qualsiasi candidato di destra o di sinistra, oppure anche se fosse un colonnello golpista, per :

1) Tamponare
2) Stabilizzare
3) Iniziare la fase di rilancio dell’economia

È necessario bloccare tutti i dati economici negativi riportati nell’ultimo mese e che hanno fatto dire a Monti :

Monti: abbiamo aggravato la crisi
ma non avevamo altra scelta
Il premier Mario Monti lo ammette: a contribuire alla situazione economica del Paese sono state anche le «decisioni» del governo. Ma è stato necessario per risanare lo Stato. «Credo - ha detto il professore, in un passaggio del suo intervento a "Milano unica", la fiera del tessile italiano - abbiano contribuito ad aggravare la situazione italiana».


Che Monti menta è fuori di dubbio, perché il suo mandato non era di salvare l’Italia, ma le banche e la casta.

Il nodo è quello di sempre che dura da secoli. Il rapporto di forze. Chi è forte scarica le sue responsabilità sul debole.

Neppure l’affermarsi della democrazia ha bloccato questo modo di agire.

Chi ha rappresentanza nel Parlamento e nel governo può stabilire chi deve pagare e chi no.

Con Berlusconi alla guida del Paese questo aspetto è diventato ancora più evidente. I ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri. La classe media è stata distrutta.

Questo per mancanza di rappresentanza, perché per 18 anni c’è stata una finta sinistra che non rappresenta che se stessa, casta di potere.

Una classe degenere e scellerata ( alla faccia del nazionalismo di quei bastardi della destra), ha rovinato negli ultimi 40 anni tutto il tessuto industriale italiano, costruito a fatica ma con successo dal dopo guerra.

Le nostre aziende primarie sono sparite. O hanno chiuso o sono state vendute agli stranieri. Un lavoro di anni buttato al vento.

E’ stato permesso che le medie aziende si trasferissero in Europa. Cinque anni fa la Camera di Commercio della sola Romania registrava la presenza di 6.000 aziende medie italiane. Altre sono andate in Polonia ed in Ungheria.

Il tessuto produttivo italiano è oggi costituito al 90 % da piccole e medie aziende.

E malgrado questo, che rappresenta la maggiore entrata fiscale in quanto concorrono anche i lavoratori dipendenti occupati, tutti i governi li stanno massacrando.

Draghi ordina quest’anno a febbraio un bonifico alla banche italiane di 136 miliardi di euro, con la motivazione / giustificazione Bce che sono prestiti a tasso agevolato per favorire imprese e famiglie.

Neppure un euro arriverà ad imprese e famiglie, perché le banche impiegano quei soldi per sostenere il governo Monti contenendo lo spread, e per gli affaracci propri.

Nella settimana dell’incarico, tutti i giornalini definivano Monti il salvatore dell’Italia e Super Mario.

Un salvatore della Patria con la testa sulle spalle non si comporta come si è comportato Monti.

E’ come se un chirurgo che sta operando a cuore aperto a metà operazione decide, contro la dottrina consolidata, che il resto dell’operazione la farà più avanti, tra dieci o più mesi, o forse mai.

Il paziente muore come sta morendo l’Italia, ma non le banche e i poteri forti legati alla finanza.

Il risultato dell’operazione monti a settembre è questo.

46.200 aziende chiuse per fallimento dall’inizio della crisi
41.000 aziende chiuse tra luglio e agosto
1000 posti di lavoro persi al giorno
-2,6 % PIL primo trimestre
-7,3 % produzione industriale su base annua
10,7 % il dato della disoccupazione a luglio 2012
37 % il dato della disoccupazione a luglio 2012 - Disoccupazione giovanile italiana al 37%: una catastrofe per un’intera generazione. Dal giornale dell’Università degli studi di Padova.
-20,6 % il calo delle vendite Fiat ad agosto-Seconda azienda privata italiana dopo Mafie SpA
-16,7 % il calo delle vendite Fiat a settembre su base annua
Tassazione italiana – Record mondiale 55 % secondo Istat. – 70 % secondo altri


Quindi, chiunque deve sostituire Monti, a meno che anche lui non sia un uomo dei poteri forti, deve sanare la parte economica che da gettito alle case dello Stato.

Obama, Bce, Fmi, dall’inizio dell’anno continuano a predicare la crescita. Ma il gioco sporco di Monti e di chi lo sostiene continua.

Tutto perché sono in combutta con i poteri forti.

Maurizio Mucchetti del Corriere della Sera, un anno fa su La7, aveva precisato che dalla patrimoniale si potevano portare in cassa dai 200 ai 300 miliardi di euro.

I dati della Banca d’Italia sull’esercizio 2009 pubblicato nel dicembre 2010, per quanto riguarda la voce: Ricchezze private degli italiani, riporta la disponibilità per quel 10 % che detiene il 44,5 % ( ora 45,9 %) del patrimonio privato italiano che ammonta a 4.400 miliardi.

Ora, se a chi detiene 4.400 miliardi (aumentati nel 2011, in questo momento non ho il tempo di andare a cercare il dato percentuale) si tolgono 300 miliardi certamente non inciderà sulla seconda, terza, quarta, settimana del mese, e certamente non si troveranno a fare la fila in Viale Monza al vecchio dazio per risolvere il problema della giornata.

Il giochino ha funzionato con Ciampi che ha giustificato che anche la sua finanziaria da 120 mila miliardi di lire serviva per garantire il benessere futuro degli italiani, dei loro figli e dei loro nipoti, fatto regolarmente smentito dai fatti di questi anni, e Monti lo ha ripetuto pari pari. Fare pagare la crisi ai più deboli, comprese l’ossatura della produttività italiana, le migliaia di piccole e medie imprese.

Monti ha in testa solo la difesa dei poteri forti, non certo delle imprese italiane. Altrimenti non si sarebbe comportato i questo modo spregevole.

Se vogliamo salvare il salvabile devono contribuire tutti quelli che possono. Ma come sto ripetendo non si possono gettare soldi in un pozzo senza fondo.

La prima operazione che avrebbe dovuto fare Monti con la patrimoniale da 300 miliardi, era quella di rimettere in circolo subito denaro saldando i debiti dello Stato nei confronti della aziende creditrici. (80 miliardi)

Subito la legge anticorruzione, più di quella proposta, per risparmiare 60 miliardi accertati (100 reali)

Subito la legge per scaricare dalla dichiarazione dei redditi tutto quello che si acquista, e quindi la richiesta di fattura su tutto.

Subito riforma delle entrate.

Subito i tagli delle spese, non dopo 6 mesi, chiamando esperti che poi ti fanno ancora tagli a caXXo.

Subito vendita dei patrimoni ma non quelli come ora che ti vendono le aziende gioiello in attivo.

I 35 miliardi per i caccia potevano essere spostato nel tempo, quando le condizioni miglioravano.

Subito andare in Svizzera per sbloccare 37 miliardi di depositi oggi volati in Cina.

Subito taglio netto dei regali di Stato alle imprese amiche a fondo perduto (30 miliardi).

Tutto questo non è stato volutamente ed intenzionalmente fatto e noi stiamo affondando.

Chi viene dopo Monti deve poter fare queste cose altrimenti entreremo anche noi nella “Notte dell’Europa”

Che si chiami Bersani, Renzi, Puppato, Berlusconi, Alfano, oppure colonnello Buttiglione, se vuole fare ripartire l'Italia si deve comportare in questo modo.