E’ l’ora del quiz.
Per chi si sentisse ancora vagamente di sinistra, è più inquietante la prima pagina di venerdì di “Milano Finanza”, con l’annuncio dell’endorsement elettorale di Goldman Sachs (ovvero della finanza casinò) al Partito Democratico di Bersani o la dichiarazione di D’Alema tratta da un’intervista di un paio di mesi fa?
Seriamente, dopo queste due pistole fumanti del patto diabolico, dopo questa doppia dichiarazione d’amore, qualcuno potrebbe ancora appassionarsi alla disfida delle primarie del PD, al minuetto delle alleanze del PD con il centro si, centro no, UDC, uhm forse, Svendola si, Svendola no, se c’è Di Pietro io non ci vengo, però se Casini viene, a meno che non ci sia D’Alema, e via dicendo?
Quando ho letto l’articolo di Antonio Satta, riportato su un blog complottardo, sono andata a controllare che non fosse una bufala o una di quelle finte prime pagine di giornale satiriche.
Invece era proprio vero.
Tutto sul sito del giornale finanziario.
Non solo, ma quelli del PD il pezzo se lo sono incorniciato anche nel loro sito. Ne vanno orgogliosi.
Se poi li inviteranno anche al prossimo raduno Bilderberg, come camerieri del catering, è fatta.
L’imperterrito di sinistra potrebbe pensare, vedendo un titolo del genere da bacio della morte mediatico, ad una manovra sottile da menti raffinate proprio per spingere i terrorizzati dai baccelloni comunisti, ancora pronti ad invaderci, a rivotare l’ex gestore del ristorante “La Grande Abbuffata” e far perdere il PD alle elezioni, un po’ come l’altro tocco della medusa Papi al candidato BischeRenzi.
Invece no.
Dato che la sinistra in Italia si trova ormai solo in tracce, come le emazie nelle urine, e non conta assolutamente più niente – è quella che è uscita dal Parlamento, per intenderci – non c’è più bisogno di trame più o meno occulte per danneggiarla.
Quella che siede ai tavoli del ristorante senza accorgersi dei maiali che vi si abbuffano, che prepara le aragoste e i pranzi luculliani (per i politici) e le sbobbe (per il popolo) nella cucina da incubo di Chef Monti, ha ormai da tempo abdicato al suo ruolo di difensora dei lavoratori.
Nella lotta di classe più feroce di tutti i tempi, nella guerra dichiarata dall’1% al restante 99%, questa sinistra di Vichy ha scelto da che parte stare.
La mission del PD, l’avete sentito l’immarcescibile baffino, consiste nel
mitigare le resistenze stataliste che affliggono ancora i socialisti.
Più chiaro di così.
Non solo Goldman Sachs si appresta quindi ad accettare il PD e Bersani - o un qualunque famiglio – come eventuali successori di Monti ma credo che per quei marpioni chi sieda in Parlamento sia assolutamente irrilevante. Tanto, ciò che conta è quello che i partiti faranno dopo le elezioni e su quello non hanno dubbi.
Non è un caso, ma non lo nota quasi nessuno, che siano spariti i programmi dei partiti.
Davvero, non se ne parla più, nessuno ne ha uno da presentare.
Ricordate il programma dell’Unione del 2006, pieno anzi, ripieno di buoni propositi e promesse mai mantenute, come la Commissione d’inchiesta sui fatti del G8, la legge sul conflitto d’interessi (!!) Un volumone con la copertina gialla e la scritta nera.
Altra epoca.
Non ce n’è più bisogno.
Il programma è unico per tutti i partiti, come il pensiero.
Menu fisso.
Neoliberismo e dottrina dello shock.
Di conseguenza, se questa prospettiva non vi garba, se il governo Monti vi pare stia solo attuando effettivamente della macelleria sociale a vantaggio di chi si sta arricchendo senza controllo con la finanza casinò, non illudetevi che, se le elezioni le vince Bersani o qualunque altro figuro, “la sinistra andrà al potere”.
Pensate alla frase di D’Alema e chiedetevi quale sarà mai il loro orizzonte programmatico e cosa vi riserverà il completamento del mercato unico.
Se il neoliberismo non vi piace per il vostro futuro allora dovrete evitare di votare coloro che attualmente si fanno venire le smanie e le caldane per Monti.
Come D’Alema.
E non crediate che sia tutto amore.
Non lo fanno né per Monti né per il bene dell’economia, come la Minetti, lo fanno solo perché a loro conviene, perché la crisi è solo una scusa, un’opportunità.
Il sistema ha scoperto che investire su una classe dirigente corrotta fino al midollo, infoiata di denaro e abbarbicata alla poltrona, può essere molto più redditizio, per papparsi un paese intero, che piazzare bombe e far tintinnare le sciabole.
Non c’è bisogno di niente, nessuno schiamazzo o violenza.
Si va via con un filo di gas.
Basta promettere ai politici la conservazione della poltrona, il mantenimento del feudo in provincia nelle partecipate, il vitalizio, la pensione milionaria, l’assunzione della mignotta preferita, farli ingozzare di soldi e daranno la loro fedeltà incondizionata.
Il golpe se lo comprano, portano a casa e montano da soli, come il mobile dell’IKEA.
Peccato per quegli imperterriti di sinistra che ancora ci credono, alle favole.
http://ilblogdilameduck.blogspot.it/201 ... te-pd.html
Tratto da:
Il Diavolo veste PD | Informare per Resistere
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z27eyDbrj4
“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! “