La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Bonino:"Azzeriamo norme sul finanziamento ma il nodo e' l'occupazione della cosa pubblica".
Per la vicepresidente del Senato, cancellare le attuali regole non basta:"Serve un'operazione di verita' sul ruolo dei partiti in aziende pubbliche, Asl, municipalizzate. Sui rapporti con il potere economico". Poi parla della nuova sfida radicale sui referendum. E sul caso di Rosy Mauro dice:"Serve sensibilita' istituzionale".
di Tiziana Testa
"Negli ultimi scandali che riguardano i partiti ci sono dati di cronaca che hanno dell'incredibile per il senso di impunita' raggiunto. Lo sono anche per chi, come me, pratica la politica da oltre trent'anni. E io non sono un'ingenua e non vengo da Marte". Emma Bonino, radicale e vicepresidente del Senato, accetta di parlare del finanziamento pubblico e delle ultime vicende giudiziarie che agitano la politica. Lo fa appena terminato, davanti al carcere di Regina Coeli, il sit-in di Pasqua per i diritti umani e l'amnistia (in vista della marcia programmata dai radicali per il 25 aprile).
Partiamo dal possibile intervento del Governo sulla riforma del finanziamento. Il ministro Severino ha offerto il proprio contributo. Alcune forze politiche, in primo luogo il "Terzo Polo", invocano il decreto...
"Trovo quest'invocazione l'ennesima prova di inutilita' e incapacita' dei partiti. Non capisco perche' chiedere l'aiuto di papa'. Se proprio vogliono procedere alla riforma, la facciano rapidamente, in sede legislativa. Come e' accaduto, nel giro di una notte, per reintrodurre i rimborsi elettorali e sconfessare il referendum del '93".
Lei non crede alla capacita' dei partiti di autoriformarsi?
"Magari faranno un intervento, se non vogliono essere travolti dalla rabbia dei cittadini. Ma lo limiteranno al solo finanziamento pubblico. E invece il problema della partitocrazia e' ben piu' ampio e il caso che riguarda la Lega e Fincantieri e' solo l'ultimo di una lunga serie. Dovremmo parlare della presenza dei partiti nelle Asl, delle nomine nelle municipalizzate, degli accordi e delle spartizioni con il mondo degli affari".
Voi radicali siete propnti a ripartire con un nuovo referendum per l'abolizione dell'attuale legge sui soldi ai partiti. Ma come va finanziata la politica? Senza soldi pubblici non rischia di diventare un'esclusiva dei ricchi?
"Io dico innanzitutto di azzerare il sistema attuale. Poi noi radicali chiediamo servizi gratuiti per le attivita' politiche dei cittadini - dall'autenticazione delle firme, ai servizi postali, alla banda larga - che sono servizi essenziali per i partiti. E questo e' il senso della proposta di legge presentata da Maurizio Turco alla Camera. Per il resto, torniamo alla Costituzione. Bersani dice che e' la piu' bella del mondo, ma e' anche la meno applicata. Ripartiamo allora dall'art. 49, che prevedeva la democrazia interna. Le forze politiche dovevano diventare soggeti con personalita' giuridica, dunque con precisi obblighi anche dal punto di vista dei bilanci. E invece sono rimasti enti privati che gestiscono fondi pubblici sotto la forma ipocrita dei rimborsi elettorali. E poi, non bastano i controlli rigorosi su questi fondi. Bisogna mettere sotto osservazione anche i patrimoni delle forze politiche e i loro rapporti con le fondazioni".
Lei ha parlato del referendum 'tradito' del 93. Avete ancora fiducia in questo strumento, nonostante tutto?
"Noi radicali siamo cocciuti, ci abbiamo riprovato anche nel 2000 a seguire la via referendaria ma allora purtroppo non e' stato raggiunto il quorum. Siamo consapevoli che, viste le scadenze legislative, potremo raccogliere le firme solo da ottobre, e comunque non si potra' votare prima del 2014. Pero' il referendum e' anche una pressione, un modo per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica".
Torniamo allo scandalo piu' recente, quello esploso in casa Lega. Lei e' vicepresidente del Senato come Rosy Mauro. Molte forze politiche chiedono le dimissioni immediate - dall'incarico a Palazzo Madama - dell'esponente del Carroccio? Lei e' d'accordo?
"Rosy Mauro non e' indagata, quindi le dimissioni sono solo una questione di sensibilita' istituzionale. E io spero sempre che la sensibilita' istituzionale ci sia".
Per la vicepresidente del Senato, cancellare le attuali regole non basta:"Serve un'operazione di verita' sul ruolo dei partiti in aziende pubbliche, Asl, municipalizzate. Sui rapporti con il potere economico". Poi parla della nuova sfida radicale sui referendum. E sul caso di Rosy Mauro dice:"Serve sensibilita' istituzionale".
di Tiziana Testa
"Negli ultimi scandali che riguardano i partiti ci sono dati di cronaca che hanno dell'incredibile per il senso di impunita' raggiunto. Lo sono anche per chi, come me, pratica la politica da oltre trent'anni. E io non sono un'ingenua e non vengo da Marte". Emma Bonino, radicale e vicepresidente del Senato, accetta di parlare del finanziamento pubblico e delle ultime vicende giudiziarie che agitano la politica. Lo fa appena terminato, davanti al carcere di Regina Coeli, il sit-in di Pasqua per i diritti umani e l'amnistia (in vista della marcia programmata dai radicali per il 25 aprile).
Partiamo dal possibile intervento del Governo sulla riforma del finanziamento. Il ministro Severino ha offerto il proprio contributo. Alcune forze politiche, in primo luogo il "Terzo Polo", invocano il decreto...
"Trovo quest'invocazione l'ennesima prova di inutilita' e incapacita' dei partiti. Non capisco perche' chiedere l'aiuto di papa'. Se proprio vogliono procedere alla riforma, la facciano rapidamente, in sede legislativa. Come e' accaduto, nel giro di una notte, per reintrodurre i rimborsi elettorali e sconfessare il referendum del '93".
Lei non crede alla capacita' dei partiti di autoriformarsi?
"Magari faranno un intervento, se non vogliono essere travolti dalla rabbia dei cittadini. Ma lo limiteranno al solo finanziamento pubblico. E invece il problema della partitocrazia e' ben piu' ampio e il caso che riguarda la Lega e Fincantieri e' solo l'ultimo di una lunga serie. Dovremmo parlare della presenza dei partiti nelle Asl, delle nomine nelle municipalizzate, degli accordi e delle spartizioni con il mondo degli affari".
Voi radicali siete propnti a ripartire con un nuovo referendum per l'abolizione dell'attuale legge sui soldi ai partiti. Ma come va finanziata la politica? Senza soldi pubblici non rischia di diventare un'esclusiva dei ricchi?
"Io dico innanzitutto di azzerare il sistema attuale. Poi noi radicali chiediamo servizi gratuiti per le attivita' politiche dei cittadini - dall'autenticazione delle firme, ai servizi postali, alla banda larga - che sono servizi essenziali per i partiti. E questo e' il senso della proposta di legge presentata da Maurizio Turco alla Camera. Per il resto, torniamo alla Costituzione. Bersani dice che e' la piu' bella del mondo, ma e' anche la meno applicata. Ripartiamo allora dall'art. 49, che prevedeva la democrazia interna. Le forze politiche dovevano diventare soggeti con personalita' giuridica, dunque con precisi obblighi anche dal punto di vista dei bilanci. E invece sono rimasti enti privati che gestiscono fondi pubblici sotto la forma ipocrita dei rimborsi elettorali. E poi, non bastano i controlli rigorosi su questi fondi. Bisogna mettere sotto osservazione anche i patrimoni delle forze politiche e i loro rapporti con le fondazioni".
Lei ha parlato del referendum 'tradito' del 93. Avete ancora fiducia in questo strumento, nonostante tutto?
"Noi radicali siamo cocciuti, ci abbiamo riprovato anche nel 2000 a seguire la via referendaria ma allora purtroppo non e' stato raggiunto il quorum. Siamo consapevoli che, viste le scadenze legislative, potremo raccogliere le firme solo da ottobre, e comunque non si potra' votare prima del 2014. Pero' il referendum e' anche una pressione, un modo per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica".
Torniamo allo scandalo piu' recente, quello esploso in casa Lega. Lei e' vicepresidente del Senato come Rosy Mauro. Molte forze politiche chiedono le dimissioni immediate - dall'incarico a Palazzo Madama - dell'esponente del Carroccio? Lei e' d'accordo?
"Rosy Mauro non e' indagata, quindi le dimissioni sono solo una questione di sensibilita' istituzionale. E io spero sempre che la sensibilita' istituzionale ci sia".
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
La segretaria di Bossi interrogata per nove ore.
alla fine dell'interrogatorio la suddetta ha conseguito il diploma di scuola media inferiore.
non è ancora dato sapere il punteggio con cui è stata promossa.
![Mr. Green :mrgreen:](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
alla fine dell'interrogatorio la suddetta ha conseguito il diploma di scuola media inferiore.
non è ancora dato sapere il punteggio con cui è stata promossa.
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
su spinoza.it sono scatenati .... per alcune è necessario munirsi di pancerashiloh ha scritto:La segretaria di Bossi interrogata per nove ore.
alla fine dell'interrogatorio la suddetta ha conseguito il diploma di scuola media inferiore.
non è ancora dato sapere il punteggio con cui è stata promossa.
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
@amà,Amadeus ha scritto:
su spinoza.it sono scatenati .... per alcune è necessario munirsi di pancera
miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...c'ho dato un'occhiata....
ma c'è n'è di che...ROTFLOL
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Scandalo Lega, fondi neri e 'ndrangheta
Ecco le accuse nei verbali
Una dipendente: l'uomo delle cosche da anni in via Bellerio
Nella cassaforte del partito 300mila euro per Manuela Bossi
ROMA - Il legame della Lega con la ’ndrangheta, almeno in tema di investimenti di cassa, risale all’era precedente della gestione Belsito. Quando il tesoriere era Maurizio Balocchi, morto nel 2010. A raccontarlo è una delle dipendenti del partito padano, Helga Giordano, cacciata perché accusata di una presunta truffa a una militante. Ascoltata dal pm di Napoli Francesco Curcio, è lei a fare il nome di Romolo Girardelli, imprenditore vicino alla ’ndrangheta messo sotto indagine nel fronte calabrese dell’inchiesta sulla Lega: «Ho conosciuto Romolo Girardelli, era la buonanima di Balocchi - dice - in particolare il Girardelli accompagnava talora in ufficio da noi il Balocchi e i due sembravano legati da forte amicizia, pur essendo il Girardelli del tutto estraneo al partito. In altre occasioni, in seguito, ho visto il predetto Romolo in compagnia del Belsito».
I soldi in nero. Il particolare è molto rilevante perché proprio al tesoriere Balocchi, ligure come Belsito, è stato fatto risalire l’arrivo di soldi in nero a via Bellerio. Almeno dieci anni fa, quando c’erano ancora le lire, fu la segretaria Nadia Dagrada, grande accusatrice dell’indagine ad accorgersi del passaggio: «Mi ricordo - ha dichiarato adesso a verbale - che alcuni anni fa l'ex amministratore della Lega Nord, Balocchi portò in cassa venti milioni di lire in contante dopo essersi recato nell’ufficio di Bossi». Il fatto è sicuramente precedente al 2002, anno di entrata in vigore dell’euro ma pure anno in cui Girardelli è stato per la prima volta indagato come «soggetto al vertice della cosca De Stefano di Reggio Calabria». Ed è proprio questa parte dell’indagine sulla Lega, quella sul fronte del riciclaggio affidata in particolare alla procura reggina che nei prossimi giorni potrebbe vedere una accelerazione. Il ricordo della dipendente Helga Giordano potrebbe tornare utile, perché la donna ha detto a verbale di aver tenuto per sé una copia di tutte le fatture che le parevano sospette. Come pure le conferme della segretaria particolare di Bossi, Daniela Cantamessa, che ha confermato il racconto già fatto dalla segretaria amministrativa Dagrada: «Il Belsito affrontava spese personali dei familiari di Bossi con i soldi del partito e quindi nella conversazione ipotizzavamo che questa poteva essere un’arma di ricatto del Belsito».
Cassaforte per Manuela. Approfondimenti ulteriori richiederà anche la gestione del denaro contante che, secondo i racconti di Belsito, era particolarmente frequente e ultimamente avrebbe riguardato il mutuo della Bosina, la scuola di Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. E’ lo stesso tesoriere a sfogarsi al telefono: «E poi i soldi della scuola, come li giustifico io? Li ho appartati per fargli fare il mutuo. Io questi non glieli do adesso, perché son 300.000, son morto, eh».
Investimenti immobiliari. C’è una parte degli investimenti di Rosy Mauro che sembra non trovare giustificazione neppure nel pallottoliere di Belsito. Il tesoriere cerca prove contro quella che considera la sua principale avversaria e ne parla al telefono: «Mi sono fatto la visura degli appartamenti e son tutti appartamenti da 120, 130.000 quelli che si è comprato (sembra dire: da 4) finché nel complesso se fai la somma 4, 3, 6, 9, 2, 550.000, 600.000 che son piccoli. Se io guadagno l0.000 euro al mese, non che è ne metto via l0.000, non tornano i conti. Anche se lei avesse accantonato 5 o 6.000 euro al mese, cioè fai il calcolo, ma visto che lei spende molto di più e poi dice che tutto il suo stipendio lo mette per il Sinpa ma lo sappiamo tutti che non è».
La Bmw del Viminale. Sebbene sia dipendente del Senato, proprio come segretario particolare della vicepresidente Rosy Mauro, il poliziotto in aspettativa e fidanzato della «nera», Pier Moscagiuro, è anche riuscito a ottenere una vettura del Viminale. Una Bmw, che guida personalmente anche se la scorta per Rosy Mauro dovrebbe essere affidata a poliziotti in servizio: «Ma la macchina, guarda che gliel'ho fatta dare io, la Bmw che ha è del Viminale», dice Belsito. E Dagrada: «E allora non so perché lui la guidi, perché lui mi risulta in non retribuita (l’aspettativa dalla polizia di stato ndr)». La vicepresidente del Senato sarebbe riuscita ad ottenere anche il finanziamento del mutuo dell’«amante», direttamente dalle casse del partito. E un regalino extra, a detta sempre di Belsito: «Il mutuo gli ho fatto anche a lui. Gli ho regalato io un orologio, perché non aveva i requisiti lui questa casa mi sembra che costasse (sospira) 150 o 180 e lui non aveva il reddito perché aveva un’altra cosa aperta».
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... sez=ITALIA
Domenica 08 Aprile 2012 - 10:07 Ultimo aggiornamento: 15:45
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ecco le accuse nei verbali
Una dipendente: l'uomo delle cosche da anni in via Bellerio
Nella cassaforte del partito 300mila euro per Manuela Bossi
ROMA - Il legame della Lega con la ’ndrangheta, almeno in tema di investimenti di cassa, risale all’era precedente della gestione Belsito. Quando il tesoriere era Maurizio Balocchi, morto nel 2010. A raccontarlo è una delle dipendenti del partito padano, Helga Giordano, cacciata perché accusata di una presunta truffa a una militante. Ascoltata dal pm di Napoli Francesco Curcio, è lei a fare il nome di Romolo Girardelli, imprenditore vicino alla ’ndrangheta messo sotto indagine nel fronte calabrese dell’inchiesta sulla Lega: «Ho conosciuto Romolo Girardelli, era la buonanima di Balocchi - dice - in particolare il Girardelli accompagnava talora in ufficio da noi il Balocchi e i due sembravano legati da forte amicizia, pur essendo il Girardelli del tutto estraneo al partito. In altre occasioni, in seguito, ho visto il predetto Romolo in compagnia del Belsito».
I soldi in nero. Il particolare è molto rilevante perché proprio al tesoriere Balocchi, ligure come Belsito, è stato fatto risalire l’arrivo di soldi in nero a via Bellerio. Almeno dieci anni fa, quando c’erano ancora le lire, fu la segretaria Nadia Dagrada, grande accusatrice dell’indagine ad accorgersi del passaggio: «Mi ricordo - ha dichiarato adesso a verbale - che alcuni anni fa l'ex amministratore della Lega Nord, Balocchi portò in cassa venti milioni di lire in contante dopo essersi recato nell’ufficio di Bossi». Il fatto è sicuramente precedente al 2002, anno di entrata in vigore dell’euro ma pure anno in cui Girardelli è stato per la prima volta indagato come «soggetto al vertice della cosca De Stefano di Reggio Calabria». Ed è proprio questa parte dell’indagine sulla Lega, quella sul fronte del riciclaggio affidata in particolare alla procura reggina che nei prossimi giorni potrebbe vedere una accelerazione. Il ricordo della dipendente Helga Giordano potrebbe tornare utile, perché la donna ha detto a verbale di aver tenuto per sé una copia di tutte le fatture che le parevano sospette. Come pure le conferme della segretaria particolare di Bossi, Daniela Cantamessa, che ha confermato il racconto già fatto dalla segretaria amministrativa Dagrada: «Il Belsito affrontava spese personali dei familiari di Bossi con i soldi del partito e quindi nella conversazione ipotizzavamo che questa poteva essere un’arma di ricatto del Belsito».
Cassaforte per Manuela. Approfondimenti ulteriori richiederà anche la gestione del denaro contante che, secondo i racconti di Belsito, era particolarmente frequente e ultimamente avrebbe riguardato il mutuo della Bosina, la scuola di Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. E’ lo stesso tesoriere a sfogarsi al telefono: «E poi i soldi della scuola, come li giustifico io? Li ho appartati per fargli fare il mutuo. Io questi non glieli do adesso, perché son 300.000, son morto, eh».
Investimenti immobiliari. C’è una parte degli investimenti di Rosy Mauro che sembra non trovare giustificazione neppure nel pallottoliere di Belsito. Il tesoriere cerca prove contro quella che considera la sua principale avversaria e ne parla al telefono: «Mi sono fatto la visura degli appartamenti e son tutti appartamenti da 120, 130.000 quelli che si è comprato (sembra dire: da 4) finché nel complesso se fai la somma 4, 3, 6, 9, 2, 550.000, 600.000 che son piccoli. Se io guadagno l0.000 euro al mese, non che è ne metto via l0.000, non tornano i conti. Anche se lei avesse accantonato 5 o 6.000 euro al mese, cioè fai il calcolo, ma visto che lei spende molto di più e poi dice che tutto il suo stipendio lo mette per il Sinpa ma lo sappiamo tutti che non è».
La Bmw del Viminale. Sebbene sia dipendente del Senato, proprio come segretario particolare della vicepresidente Rosy Mauro, il poliziotto in aspettativa e fidanzato della «nera», Pier Moscagiuro, è anche riuscito a ottenere una vettura del Viminale. Una Bmw, che guida personalmente anche se la scorta per Rosy Mauro dovrebbe essere affidata a poliziotti in servizio: «Ma la macchina, guarda che gliel'ho fatta dare io, la Bmw che ha è del Viminale», dice Belsito. E Dagrada: «E allora non so perché lui la guidi, perché lui mi risulta in non retribuita (l’aspettativa dalla polizia di stato ndr)». La vicepresidente del Senato sarebbe riuscita ad ottenere anche il finanziamento del mutuo dell’«amante», direttamente dalle casse del partito. E un regalino extra, a detta sempre di Belsito: «Il mutuo gli ho fatto anche a lui. Gli ho regalato io un orologio, perché non aveva i requisiti lui questa casa mi sembra che costasse (sospira) 150 o 180 e lui non aveva il reddito perché aveva un’altra cosa aperta».
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... sez=ITALIA
Domenica 08 Aprile 2012 - 10:07 Ultimo aggiornamento: 15:45
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Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Bufera Lega/ Tosi rafforza l'alleanza
con Maroni: «Ha capacità e consenso»
Il sindaco di Verona: «Dobbiamo ripartire dai valori originari»
Sondaggio Gazzettino.it: vota il prossimo leader del Carroccio http://www.ilgazzettino.it/sondaggio.php?id=2030&ris=S
di Mario Ajello
VENEZIA - La necessaria e urgente pulizia interna al partito, ovvio. E fin dall'inizio di questa storiaccia di soldi nel Carroccio, e anche da prima, Flavio Tosi si è battuto per ridare al partito quell'integrità morale di cui i leghisti si sono sempre fatti vanto: «Chi ha sbagliato deve pagare e verrà cacciato», afferma il sindaco di Verona. Ma adesso Tosi, che con Maroni gioca in tandem, getta lo sguardo anche più in là: verso le elezioni politiche del 2013 e lo scenario che ne potrà derivare.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... ez=NORDEST
---------------------------------------------------------------------------------------
E' da tempo che faccio presente che nella Lega non son tutti uguali.http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 1665#p1665
Ora c'e' una guerra in atto per salvare il partito/movimento e questa sara' una guerra all'ultimo sangue.
Da come stanno ora le cose l'apparato che fa riferimento a Bossi e' finito e quindi bisognera' stare molto attenti a questa nuova evoluzione e se occore trovare il modo di assecondarla e non di intralciare il loro cammino poiche' ,politicamente parlando, sara' un bene rispetto al male di oggi.
Gli stessi Maronisti dovranno stare attenti che non salgano sul treno dei probabili vincitori gli stessi di prima.E' successo gia' nel passato a tutti i partiti ed anche questa e' stata una delle cause che li hanno resi quello che ora sono.
Se non sara' cosi' e quindi il Bossi riuscira' a venirne come fuori, sara' la fine della Lega e il suo elettorato dove andra' a finire?. Ritornera' da dove era venuto o si iasprera il problema del secessionismo?
un salutone da Juan
con Maroni: «Ha capacità e consenso»
Il sindaco di Verona: «Dobbiamo ripartire dai valori originari»
Sondaggio Gazzettino.it: vota il prossimo leader del Carroccio http://www.ilgazzettino.it/sondaggio.php?id=2030&ris=S
di Mario Ajello
VENEZIA - La necessaria e urgente pulizia interna al partito, ovvio. E fin dall'inizio di questa storiaccia di soldi nel Carroccio, e anche da prima, Flavio Tosi si è battuto per ridare al partito quell'integrità morale di cui i leghisti si sono sempre fatti vanto: «Chi ha sbagliato deve pagare e verrà cacciato», afferma il sindaco di Verona. Ma adesso Tosi, che con Maroni gioca in tandem, getta lo sguardo anche più in là: verso le elezioni politiche del 2013 e lo scenario che ne potrà derivare.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... ez=NORDEST
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E' da tempo che faccio presente che nella Lega non son tutti uguali.http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 1665#p1665
Ora c'e' una guerra in atto per salvare il partito/movimento e questa sara' una guerra all'ultimo sangue.
Da come stanno ora le cose l'apparato che fa riferimento a Bossi e' finito e quindi bisognera' stare molto attenti a questa nuova evoluzione e se occore trovare il modo di assecondarla e non di intralciare il loro cammino poiche' ,politicamente parlando, sara' un bene rispetto al male di oggi.
Gli stessi Maronisti dovranno stare attenti che non salgano sul treno dei probabili vincitori gli stessi di prima.E' successo gia' nel passato a tutti i partiti ed anche questa e' stata una delle cause che li hanno resi quello che ora sono.
Se non sara' cosi' e quindi il Bossi riuscira' a venirne come fuori, sara' la fine della Lega e il suo elettorato dove andra' a finire?. Ritornera' da dove era venuto o si iasprera il problema del secessionismo?
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Il ritorno del secessionismo
La Lega scompare. Al suo posto sono in arrivo i secessionisti, a partire dal Veneto. La funzione storica della Lega, che ne fosse consapevole o meno, è sempre stata in chiave anti federalista e anti secessionista. Da quando è apparsa sulla scena, a partire dalla fine degli anni '80, l'Italia è diventata sempre più centralista e i movimenti per le autonomie locali sono stati via via fagocitati (a partire dalla Liga Veneta) dalla Lega Lombarda che diventò in seguito un'appendice del "mafioso di Arcore" (parole di Boss(ol)i). Chi crede che con l'uscita di scena della Lega si ricompatti la Nazione, una e indivisibile, si dovrà ricredere. E' vero, infatti, il contrario.
http://www.beppegrillo.it/2012/04/il_ri ... index.html
Penso che sia un'osservazione non priva di fondamento.
La Lega scompare. Al suo posto sono in arrivo i secessionisti, a partire dal Veneto. La funzione storica della Lega, che ne fosse consapevole o meno, è sempre stata in chiave anti federalista e anti secessionista. Da quando è apparsa sulla scena, a partire dalla fine degli anni '80, l'Italia è diventata sempre più centralista e i movimenti per le autonomie locali sono stati via via fagocitati (a partire dalla Liga Veneta) dalla Lega Lombarda che diventò in seguito un'appendice del "mafioso di Arcore" (parole di Boss(ol)i). Chi crede che con l'uscita di scena della Lega si ricompatti la Nazione, una e indivisibile, si dovrà ricredere. E' vero, infatti, il contrario.
http://www.beppegrillo.it/2012/04/il_ri ... index.html
Penso che sia un'osservazione non priva di fondamento.
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Il problema non è il Trota, ma i 12.893 lombardi che lo hanno eletto
Posted APR 9 2012 by PIERPAOLO FARINA in IL ROMPIBALLE, POLITICA with 0 COMMENTS
Dunque, Renzo Bossi si è dimesso, per altro confermando le sue lacune nell’uso del congiuntivo. Negli ultimi due anni è stato bersaglio di invettive, indignazione diffusa, satira e chi ne ha più ne metta. Lui chiaramente ci metteva del suo, per carità, eppure in questi due anni nessuno ha fatto una riflessione seria sul Trota. Ovvero, il problema non è il Trota, ma i 12.893 lombardi che lo hanno eletto a Brescia.
Sento i leghisti indignarsi a Radio Padania, eppure mi chiedo abbastanza ingenuamente: 12.893 voti non sono pochi, a maggior ragione se poi risultano essere il maggior numero di preferenze ottenute da un candidato leghista. Civati, candidato in pectore del centrosinistra in Regione, di preferenze a Monza ne ha prese 10.256, per dire. Insomma, il Trota è stato votato solo perché figlio di Bossi?
Non credo. Il fattore Bossi è importante, ma c’è anche un’altra componente, ovvero il livello culturale medio che oramai dilaga in vaste zone d’Italia (come al Nord si eleggono i Trota, al Sud si eleggono i Lombardo e i Cosentino, quindi hanno poco da festeggiare anche giù): un livello talmente imbarazzante che spiega anche perché Berlusconi è stato eletto tre volte Presidente del Consiglio e perché ora Monti venga salutato come salvatore della Patria.
C’è da dire che accostare Bossi a Craxi è ingeneroso: il Trota si è comportato in maniera più degna del figlio del corrotto e latitante garofanato, il che è tutto dire. La fissa però dei figli in politica, a cui tramandare lo scettro del comando, è figlia di una cultura neo-medievale che la dice lunga sugli umori italiani più profondi. Bossi del resto non è l’unico, pure Di Pietro ci ha regalato un figlio in politica, per altro già al centro di qualche scandaletto un po’ di tempo fa.
C’è da chiedersi, ora che si è dimesso il Trota, se si dimetteranno anche Boni, Penati, la Minetti e tutti gli altri indagati in Consiglio Regionale in Lombardia. Fossi in loro correrei a dimettermi: farmi dare lezioni di stile dal Trota non lo potrei proprio sopportare. Oddio, è pur sempre vero che “de gustibus non disputandum est…“
http://www.enricoberlinguer.it/qualcosa ... no-eletto/
Posted APR 9 2012 by PIERPAOLO FARINA in IL ROMPIBALLE, POLITICA with 0 COMMENTS
Dunque, Renzo Bossi si è dimesso, per altro confermando le sue lacune nell’uso del congiuntivo. Negli ultimi due anni è stato bersaglio di invettive, indignazione diffusa, satira e chi ne ha più ne metta. Lui chiaramente ci metteva del suo, per carità, eppure in questi due anni nessuno ha fatto una riflessione seria sul Trota. Ovvero, il problema non è il Trota, ma i 12.893 lombardi che lo hanno eletto a Brescia.
Sento i leghisti indignarsi a Radio Padania, eppure mi chiedo abbastanza ingenuamente: 12.893 voti non sono pochi, a maggior ragione se poi risultano essere il maggior numero di preferenze ottenute da un candidato leghista. Civati, candidato in pectore del centrosinistra in Regione, di preferenze a Monza ne ha prese 10.256, per dire. Insomma, il Trota è stato votato solo perché figlio di Bossi?
Non credo. Il fattore Bossi è importante, ma c’è anche un’altra componente, ovvero il livello culturale medio che oramai dilaga in vaste zone d’Italia (come al Nord si eleggono i Trota, al Sud si eleggono i Lombardo e i Cosentino, quindi hanno poco da festeggiare anche giù): un livello talmente imbarazzante che spiega anche perché Berlusconi è stato eletto tre volte Presidente del Consiglio e perché ora Monti venga salutato come salvatore della Patria.
C’è da dire che accostare Bossi a Craxi è ingeneroso: il Trota si è comportato in maniera più degna del figlio del corrotto e latitante garofanato, il che è tutto dire. La fissa però dei figli in politica, a cui tramandare lo scettro del comando, è figlia di una cultura neo-medievale che la dice lunga sugli umori italiani più profondi. Bossi del resto non è l’unico, pure Di Pietro ci ha regalato un figlio in politica, per altro già al centro di qualche scandaletto un po’ di tempo fa.
C’è da chiedersi, ora che si è dimesso il Trota, se si dimetteranno anche Boni, Penati, la Minetti e tutti gli altri indagati in Consiglio Regionale in Lombardia. Fossi in loro correrei a dimettermi: farmi dare lezioni di stile dal Trota non lo potrei proprio sopportare. Oddio, è pur sempre vero che “de gustibus non disputandum est…“
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
In questo momento sto ascoltando la voce di "firmigoni" su rainews. Sta parlando di finanziamento ai partiti...
E' tragicomico sentire tutti i partiti svegliarsi improvvisamente e parlare di questo furto, quando loro stessi (esclusi i Radicali) hanno detto si' al rimborso elettorale= finanziamento pubblico raddoppiato. E' l'Italia....
anzi, no, l'Italia aveva deciso.
E la PARTITOCRAZIA LADRA DI TUTTO!
Quindi, mi sembra che il titolo di questa discussione parli chiaro; no, perche' qui sembra solo la Lega responsabile di questa legge truffa!
E' tragicomico sentire tutti i partiti svegliarsi improvvisamente e parlare di questo furto, quando loro stessi (esclusi i Radicali) hanno detto si' al rimborso elettorale= finanziamento pubblico raddoppiato. E' l'Italia....
![Sad :-(](./images/smilies/icon_e_sad.gif)
E la PARTITOCRAZIA LADRA DI TUTTO!
Quindi, mi sembra che il titolo di questa discussione parli chiaro; no, perche' qui sembra solo la Lega responsabile di questa legge truffa!
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
la parabola della Lega...
da:
"Padroni a casa nostra"
a
"Ladroni a casa vostra"
p.s.
sarebbe opportuno che anche i vari Boni, Penati, Minetti e tuttoil resto della fairy band della mazzetta,
indagati in Consiglio Regionale in Lombardia,
che son talmente tanti che non è possibile ricordarli tutti,
corressero pure loro a rassegnare le dimissioni,
perchè va bene tutto,
ma farsi dare lezioni di stile dal Trota...
da:
"Padroni a casa nostra"
a
"Ladroni a casa vostra"
p.s.
sarebbe opportuno che anche i vari Boni, Penati, Minetti e tuttoil resto della fairy band della mazzetta,
indagati in Consiglio Regionale in Lombardia,
che son talmente tanti che non è possibile ricordarli tutti,
corressero pure loro a rassegnare le dimissioni,
perchè va bene tutto,
ma farsi dare lezioni di stile dal Trota...
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