Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Inviato: 08/04/2012, 17:03
Bonino:"Azzeriamo norme sul finanziamento ma il nodo e' l'occupazione della cosa pubblica".
Per la vicepresidente del Senato, cancellare le attuali regole non basta:"Serve un'operazione di verita' sul ruolo dei partiti in aziende pubbliche, Asl, municipalizzate. Sui rapporti con il potere economico". Poi parla della nuova sfida radicale sui referendum. E sul caso di Rosy Mauro dice:"Serve sensibilita' istituzionale".
di Tiziana Testa
"Negli ultimi scandali che riguardano i partiti ci sono dati di cronaca che hanno dell'incredibile per il senso di impunita' raggiunto. Lo sono anche per chi, come me, pratica la politica da oltre trent'anni. E io non sono un'ingenua e non vengo da Marte". Emma Bonino, radicale e vicepresidente del Senato, accetta di parlare del finanziamento pubblico e delle ultime vicende giudiziarie che agitano la politica. Lo fa appena terminato, davanti al carcere di Regina Coeli, il sit-in di Pasqua per i diritti umani e l'amnistia (in vista della marcia programmata dai radicali per il 25 aprile).
Partiamo dal possibile intervento del Governo sulla riforma del finanziamento. Il ministro Severino ha offerto il proprio contributo. Alcune forze politiche, in primo luogo il "Terzo Polo", invocano il decreto...
"Trovo quest'invocazione l'ennesima prova di inutilita' e incapacita' dei partiti. Non capisco perche' chiedere l'aiuto di papa'. Se proprio vogliono procedere alla riforma, la facciano rapidamente, in sede legislativa. Come e' accaduto, nel giro di una notte, per reintrodurre i rimborsi elettorali e sconfessare il referendum del '93".
Lei non crede alla capacita' dei partiti di autoriformarsi?
"Magari faranno un intervento, se non vogliono essere travolti dalla rabbia dei cittadini. Ma lo limiteranno al solo finanziamento pubblico. E invece il problema della partitocrazia e' ben piu' ampio e il caso che riguarda la Lega e Fincantieri e' solo l'ultimo di una lunga serie. Dovremmo parlare della presenza dei partiti nelle Asl, delle nomine nelle municipalizzate, degli accordi e delle spartizioni con il mondo degli affari".
Voi radicali siete propnti a ripartire con un nuovo referendum per l'abolizione dell'attuale legge sui soldi ai partiti. Ma come va finanziata la politica? Senza soldi pubblici non rischia di diventare un'esclusiva dei ricchi?
"Io dico innanzitutto di azzerare il sistema attuale. Poi noi radicali chiediamo servizi gratuiti per le attivita' politiche dei cittadini - dall'autenticazione delle firme, ai servizi postali, alla banda larga - che sono servizi essenziali per i partiti. E questo e' il senso della proposta di legge presentata da Maurizio Turco alla Camera. Per il resto, torniamo alla Costituzione. Bersani dice che e' la piu' bella del mondo, ma e' anche la meno applicata. Ripartiamo allora dall'art. 49, che prevedeva la democrazia interna. Le forze politiche dovevano diventare soggeti con personalita' giuridica, dunque con precisi obblighi anche dal punto di vista dei bilanci. E invece sono rimasti enti privati che gestiscono fondi pubblici sotto la forma ipocrita dei rimborsi elettorali. E poi, non bastano i controlli rigorosi su questi fondi. Bisogna mettere sotto osservazione anche i patrimoni delle forze politiche e i loro rapporti con le fondazioni".
Lei ha parlato del referendum 'tradito' del 93. Avete ancora fiducia in questo strumento, nonostante tutto?
"Noi radicali siamo cocciuti, ci abbiamo riprovato anche nel 2000 a seguire la via referendaria ma allora purtroppo non e' stato raggiunto il quorum. Siamo consapevoli che, viste le scadenze legislative, potremo raccogliere le firme solo da ottobre, e comunque non si potra' votare prima del 2014. Pero' il referendum e' anche una pressione, un modo per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica".
Torniamo allo scandalo piu' recente, quello esploso in casa Lega. Lei e' vicepresidente del Senato come Rosy Mauro. Molte forze politiche chiedono le dimissioni immediate - dall'incarico a Palazzo Madama - dell'esponente del Carroccio? Lei e' d'accordo?
"Rosy Mauro non e' indagata, quindi le dimissioni sono solo una questione di sensibilita' istituzionale. E io spero sempre che la sensibilita' istituzionale ci sia".
Per la vicepresidente del Senato, cancellare le attuali regole non basta:"Serve un'operazione di verita' sul ruolo dei partiti in aziende pubbliche, Asl, municipalizzate. Sui rapporti con il potere economico". Poi parla della nuova sfida radicale sui referendum. E sul caso di Rosy Mauro dice:"Serve sensibilita' istituzionale".
di Tiziana Testa
"Negli ultimi scandali che riguardano i partiti ci sono dati di cronaca che hanno dell'incredibile per il senso di impunita' raggiunto. Lo sono anche per chi, come me, pratica la politica da oltre trent'anni. E io non sono un'ingenua e non vengo da Marte". Emma Bonino, radicale e vicepresidente del Senato, accetta di parlare del finanziamento pubblico e delle ultime vicende giudiziarie che agitano la politica. Lo fa appena terminato, davanti al carcere di Regina Coeli, il sit-in di Pasqua per i diritti umani e l'amnistia (in vista della marcia programmata dai radicali per il 25 aprile).
Partiamo dal possibile intervento del Governo sulla riforma del finanziamento. Il ministro Severino ha offerto il proprio contributo. Alcune forze politiche, in primo luogo il "Terzo Polo", invocano il decreto...
"Trovo quest'invocazione l'ennesima prova di inutilita' e incapacita' dei partiti. Non capisco perche' chiedere l'aiuto di papa'. Se proprio vogliono procedere alla riforma, la facciano rapidamente, in sede legislativa. Come e' accaduto, nel giro di una notte, per reintrodurre i rimborsi elettorali e sconfessare il referendum del '93".
Lei non crede alla capacita' dei partiti di autoriformarsi?
"Magari faranno un intervento, se non vogliono essere travolti dalla rabbia dei cittadini. Ma lo limiteranno al solo finanziamento pubblico. E invece il problema della partitocrazia e' ben piu' ampio e il caso che riguarda la Lega e Fincantieri e' solo l'ultimo di una lunga serie. Dovremmo parlare della presenza dei partiti nelle Asl, delle nomine nelle municipalizzate, degli accordi e delle spartizioni con il mondo degli affari".
Voi radicali siete propnti a ripartire con un nuovo referendum per l'abolizione dell'attuale legge sui soldi ai partiti. Ma come va finanziata la politica? Senza soldi pubblici non rischia di diventare un'esclusiva dei ricchi?
"Io dico innanzitutto di azzerare il sistema attuale. Poi noi radicali chiediamo servizi gratuiti per le attivita' politiche dei cittadini - dall'autenticazione delle firme, ai servizi postali, alla banda larga - che sono servizi essenziali per i partiti. E questo e' il senso della proposta di legge presentata da Maurizio Turco alla Camera. Per il resto, torniamo alla Costituzione. Bersani dice che e' la piu' bella del mondo, ma e' anche la meno applicata. Ripartiamo allora dall'art. 49, che prevedeva la democrazia interna. Le forze politiche dovevano diventare soggeti con personalita' giuridica, dunque con precisi obblighi anche dal punto di vista dei bilanci. E invece sono rimasti enti privati che gestiscono fondi pubblici sotto la forma ipocrita dei rimborsi elettorali. E poi, non bastano i controlli rigorosi su questi fondi. Bisogna mettere sotto osservazione anche i patrimoni delle forze politiche e i loro rapporti con le fondazioni".
Lei ha parlato del referendum 'tradito' del 93. Avete ancora fiducia in questo strumento, nonostante tutto?
"Noi radicali siamo cocciuti, ci abbiamo riprovato anche nel 2000 a seguire la via referendaria ma allora purtroppo non e' stato raggiunto il quorum. Siamo consapevoli che, viste le scadenze legislative, potremo raccogliere le firme solo da ottobre, e comunque non si potra' votare prima del 2014. Pero' il referendum e' anche una pressione, un modo per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica".
Torniamo allo scandalo piu' recente, quello esploso in casa Lega. Lei e' vicepresidente del Senato come Rosy Mauro. Molte forze politiche chiedono le dimissioni immediate - dall'incarico a Palazzo Madama - dell'esponente del Carroccio? Lei e' d'accordo?
"Rosy Mauro non e' indagata, quindi le dimissioni sono solo una questione di sensibilita' istituzionale. E io spero sempre che la sensibilita' istituzionale ci sia".