Re: quo vadis PD ????
Inviato: 26/03/2012, 8:31
2) Un problema accentuato dalla questione delle alleanze.
Pur di favorire la nomina di Monti al governo e, insieme, le dimissioni di Berlusconi, il Pd ha accettato di allearsi con l'Udc e, soprattutto, con il Pdl.
Una "grossa coalizione".
All'italiana - cioè:
non ammessa e non dichiarata.
In contrasto con l'intesa di centrosinistra, coltivata negli ultimi anni insieme a Idv e Sel.
E sperimentata con successo, seppure con qualche sofferenza, alle amministrative del 2010.
Tuttavia, alle prossime elezioni (che dovrebbero svolgersi nel 2013, secondo regola) non sarà facile per il Pd (e per il suo gruppo dirigente) scegliere le alleanze.
Certamente non potrà riproporre la "grossa coalizione" con il Pdl e l'Udc.
Oltre metà degli elettori non lo seguirebbe.
Preferirebbe, piuttosto, votare per la Sinistra.
Oppure astenersi.
Ma neppure un'intesa "esclusiva" con l'Udc, quindi un patto di Centro-Sinistra, garantirebbe l'unità interna al Pd.
La sua base elettorale si spezzerebbe.
Un terzo opterebbe, egualmente, per la Sinistra.
Con il risultato che prevarrebbe il Centrodestra (Pdl-Lega).
Resta, quindi, l'alleanza con la Sinistra.
Con l'Idv e Sel.
La più condivisa dagli elettori.
Ma non priva di rischi.
Perché, inoltre, accentuerebbe il peso degli orientamenti laburisti e di sinistra.
Alimentando il disagio della componente "popolare" e "moderata" nel Pd.
Pur di favorire la nomina di Monti al governo e, insieme, le dimissioni di Berlusconi, il Pd ha accettato di allearsi con l'Udc e, soprattutto, con il Pdl.
Una "grossa coalizione".
All'italiana - cioè:
non ammessa e non dichiarata.
In contrasto con l'intesa di centrosinistra, coltivata negli ultimi anni insieme a Idv e Sel.
E sperimentata con successo, seppure con qualche sofferenza, alle amministrative del 2010.
Tuttavia, alle prossime elezioni (che dovrebbero svolgersi nel 2013, secondo regola) non sarà facile per il Pd (e per il suo gruppo dirigente) scegliere le alleanze.
Certamente non potrà riproporre la "grossa coalizione" con il Pdl e l'Udc.
Oltre metà degli elettori non lo seguirebbe.
Preferirebbe, piuttosto, votare per la Sinistra.
Oppure astenersi.
Ma neppure un'intesa "esclusiva" con l'Udc, quindi un patto di Centro-Sinistra, garantirebbe l'unità interna al Pd.
La sua base elettorale si spezzerebbe.
Un terzo opterebbe, egualmente, per la Sinistra.
Con il risultato che prevarrebbe il Centrodestra (Pdl-Lega).
Resta, quindi, l'alleanza con la Sinistra.
Con l'Idv e Sel.
La più condivisa dagli elettori.
Ma non priva di rischi.
Perché, inoltre, accentuerebbe il peso degli orientamenti laburisti e di sinistra.
Alimentando il disagio della componente "popolare" e "moderata" nel Pd.