ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Sondaggio Lorien - Regione Campania:
Italia Bene Comune in vantaggio di quattro punti sul Centrodestra.
La Lista Monti ed il M5S si contendono il terzo posto.
Rivoluzione Civile tocca la soglia dell'8%.
Pd 26,5%
Pdl 19%
M5S 12,5%
Rivoluzione Civile 8%
Lista Monti 6,5%
Sel 6%
Udc 5,5%
Mpa + Grande Sud + altri 4%
Fratelli d’Italia 3,5%
La Destra 1,5%
FLI 1,5%
Altri 5,5%
Astenuti / Indecisi: 35%
COALIZIONI
Italia Bene Comune 32,5%
Coalizione di Centrodestra 28%
Lista Monti 13,5%
Movimento 5 stelle 12,5%
Rivoluzione Civile 8%
Il sondaggio è stato realizzato su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne italiana per sesso, età e area di residenza, di 1.000 cittadini attraverso interviste con metodologia CATI realizzate tra il 12 e il 14 gennaio 2013.
http://www.sondaggibidimedia.com/2013/0 ... pania.html
Italia Bene Comune in vantaggio di quattro punti sul Centrodestra.
La Lista Monti ed il M5S si contendono il terzo posto.
Rivoluzione Civile tocca la soglia dell'8%.
Pd 26,5%
Pdl 19%
M5S 12,5%
Rivoluzione Civile 8%
Lista Monti 6,5%
Sel 6%
Udc 5,5%
Mpa + Grande Sud + altri 4%
Fratelli d’Italia 3,5%
La Destra 1,5%
FLI 1,5%
Altri 5,5%
Astenuti / Indecisi: 35%
COALIZIONI
Italia Bene Comune 32,5%
Coalizione di Centrodestra 28%
Lista Monti 13,5%
Movimento 5 stelle 12,5%
Rivoluzione Civile 8%
Il sondaggio è stato realizzato su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne italiana per sesso, età e area di residenza, di 1.000 cittadini attraverso interviste con metodologia CATI realizzate tra il 12 e il 14 gennaio 2013.
http://www.sondaggibidimedia.com/2013/0 ... pania.html
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
La Stampa 20.1.13
E se vincesse ancora Berlusconi
di Luca Ricolfi
Lo so, all’estero sarebbero increduli.
E anche fra noi italiani, che ci conosciamo abbastanza bene, serpeggerebbero sorpresa e costernazione.
Però, arrivati a questo punto, l’ipotesi non può essere scartata completamente: Berlusconi potrebbe vincere le elezioni.
Improbabile, a tutt’oggi. Ma non impossibile. Vediamo perché.
I sondaggi, per cominciare.
Non tutti se lo ricordano, ma è esistito un tempo in cui i sondaggisti accorti «correggevano» i sondaggi.
Se nelle interviste la Dc raccoglieva il 35% dei consensi, il sondaggista esperto diceva al committente: qui bisogna aggiungere qualche punto, perché molta gente preferisce nascondere che vota Dc; certo, la voterà, al momento buono, ma non ama dirlo, nemmeno a uno sconosciuto intervistatore.
Se nelle interviste i Verdi prendevano il 4%, il sondaggista esperto dimezzava la percentuale, perché sapeva che la dichiarazione di voto ai Verdi era la tipica risposta-rifugio.
Quella risposta-rifugio che non ti fa fare brutta figura (che male c’è a votare verde?) ma intanto ti permette di non dichiarare la tua vera preferenza.
Meno diffusa era un altro tipo di correzione, che comincerà a essere presa in considerazione soprattutto nella seconda Repubblica: se tutti credono che le elezioni le vincerà un certo partito, conviene potare un po’ i consensi del vincitore annunciato.
Si sarebbe dovuto fare fin dal 1976, quando ci si aspettava il trionfo del Pci (che poi non ci fu), ma sarebbe stato bene farlo soprattutto nel 1994 e nel 2006, quando un po’ tutti erano sicuri di una schiacciante vittoria della sinistra, che di nuovo non ci fu.
Quest’ultimo, negli studi elettorali, si chiama effetto winner: saltare sul carro del vincitore al momento del sondaggio, per poi scegliere quel che si vuole quando si va a votare davvero.
Che c’entra tutto questo con Berlusconi ?
C’entra, perché anche oggi, verosimilmente, operano le distorsioni di sempre.
C’è un vincitore annunciato (il Pd di Bersani), ci sono liste momentaneamente imbarazzanti (tutto ciò che sa di Lega e Berlusconi), ci sono liste rifugio, con cui sei abbastanza tranquillo di non fare brutta figura (lista Monti).
Il sondaggista esperto, se vuole indovinare il voto o dare informazioni attendibili al suo committente, dovrebbe aggiungere un po’ di voti a Pdl e Lega, toglierne un po’ a Bersani e Monti.
Insomma dovrebbe «aggiustare» i sondaggi. Non sappiamo se qualche istituto lo fa effettivamente o se, più correttamente, i numeri che vengono pubblicati ogni giorno sono quelli veri, quelli che risultano ai sondaggisti prima di ogni correzione o ritocco.
Se, come dobbiamo augurarci, i dati resi pubblici non sono ritoccati, dovremmo concludere che il distacco effettivo del centro-destra è sensibilmente minore di quello che viene indicato dai sondaggi.
Diciamo, giusto per dare un’idea, che dovremmo aggiungere un paio di punti al centro-destra e toglierne altrettanti al Pd e alla lista Monti.
C’è poi un altro fattore che gioca a favore di Berlusconi.
Nella seconda Repubblica il cosiddetto incumbent, ossia l’ultimo che ha governato, non ha mai vinto le elezioni.
Gli italiani hanno sempre bocciato chi aveva governato, e hanno sempre scommesso su chi stava all’opposizione.
Da questo punto di vista far cadere Berlusconi senza andare al voto è stato un grosso assist a Berlusconi stesso: ha concesso agli italiani il tempo di dimenticare la loro delusione per il duo Tremonti-Berlusconi e di convogliare tutta la loro rabbia sul governo Monti.
Un anno fa Berlusconi era il governo uscente e Bersani era l’opposizione che si candidava a prendere la guida del Paese, oggi il governo uscente è quello di Monti, e l’opposizione è Berlusconi, non certo Bersani che con Monti e il suo governo è stato assai leale.
Insomma lo svantaggio di essere l’ultimo ad aver governato ricade su Monti, e il vantaggio di essere l’opposizione – dopo lo strappo con Monti – è tutto di Berlusconi.
D’accordo, direte voi, ma sui programmi Berlusconi non è credibile.
Qui occorre intendersi. Sui programmi nessuno è credibile, forse nemmeno Monti, la cui famigerata agenda ha già subito fin troppe giravolte (ad esempio su Imu e pressione fiscale).
E naturalmente Berlusconi non fa eccezione, racconta di aver rispettato il «Contratto con gli italiani», ma non dice la verità, come sa chiunque abbia studiato seriamente le cifre (che fine hanno fatto le due aliquote Ires al 23 e 33%?).
Però un conto è fare promesse credibili, un conto è apparire credibili agli occhi dell’opinione pubblica.
Distinzione sottile, ma riflettiamoci su: fra Bersani, Monti e Berlusconi chi fa proposte che più facilmente possono essere credute?
Secondo me è Berlusconi che ha più probabilità di intercettare gli umori della gente.
E spiego perché. Da almeno due anni, dunque da prima dell’avvento di Monti, i sondaggi segnalano che il problema delle tasse è diventato assolutamente prioritario, come non lo era mai stato prima.
Di fronte a questo problema chi è più credibile?
La sinistra, che le tasse e la spesa pubblica le ha nel suo Dna?
Il governo Monti, che i mali dell’Italia li ha curati innanzitutto con maggiori tasse?
O Berlusconi che promette di eliminare l’Imu sulla prima casa e l’ha già fatto con l’Ici?
E sul lavoro, l’altro grande problema degli italiani, chi è più credibile?
La sinistra, verrebbe da dire.
Però guardiamo anche al linguaggio, alle parole che si usano per farsi capire dagli italiani. «Mettere il lavoro al centro», slogan ripetuto fino alla noia dai dirigenti della sinistra, non evoca nulla di preciso, di concreto.
Dire che chi vuol assumere un giovane a tempo pieno potrà farlo senza pagare un euro di tasse e contributi («come fosse in nero», ha detto Berlusconi in tv), uno dei cavalli di battaglia del centro-destra, è una proposta che chiunque capisce, e chi ha un’attività apprezza.
Naturalmente ognuno può pensare che nulla di quel che dice Berlusconi sarà realizzato, o all’opposto che tutto sarà realizzato e proprio questo ci porterà al disastro.
Ma resta il fatto che quel che vuol fare Berlusconi si capisce subito, mentre quel che vogliono Bersani e Monti si capisce meno, o appare lontano, astratto, difficilmente traducibile in misure concrete.
Per dirla con Adriano Celentano, Berlusconi è rock, Monti è lento, come si vede bene in tv.
Non sono categorie politiche, ma nella comunicazione sono cose che contano.
E la politica è anche questo, comunicazione, energia, saper arrivare agli elettori.
Tutte cose che in un mondo ben ordinato dovrebbero contare poco ma che, quando nessuno è veramente credibile, finiscono per contare molto.
Insomma, se fossi Bersani dormirei ancora sonni tranquilli. Non tranquillissimi, però.
E se vincesse ancora Berlusconi
di Luca Ricolfi
Lo so, all’estero sarebbero increduli.
E anche fra noi italiani, che ci conosciamo abbastanza bene, serpeggerebbero sorpresa e costernazione.
Però, arrivati a questo punto, l’ipotesi non può essere scartata completamente: Berlusconi potrebbe vincere le elezioni.
Improbabile, a tutt’oggi. Ma non impossibile. Vediamo perché.
I sondaggi, per cominciare.
Non tutti se lo ricordano, ma è esistito un tempo in cui i sondaggisti accorti «correggevano» i sondaggi.
Se nelle interviste la Dc raccoglieva il 35% dei consensi, il sondaggista esperto diceva al committente: qui bisogna aggiungere qualche punto, perché molta gente preferisce nascondere che vota Dc; certo, la voterà, al momento buono, ma non ama dirlo, nemmeno a uno sconosciuto intervistatore.
Se nelle interviste i Verdi prendevano il 4%, il sondaggista esperto dimezzava la percentuale, perché sapeva che la dichiarazione di voto ai Verdi era la tipica risposta-rifugio.
Quella risposta-rifugio che non ti fa fare brutta figura (che male c’è a votare verde?) ma intanto ti permette di non dichiarare la tua vera preferenza.
Meno diffusa era un altro tipo di correzione, che comincerà a essere presa in considerazione soprattutto nella seconda Repubblica: se tutti credono che le elezioni le vincerà un certo partito, conviene potare un po’ i consensi del vincitore annunciato.
Si sarebbe dovuto fare fin dal 1976, quando ci si aspettava il trionfo del Pci (che poi non ci fu), ma sarebbe stato bene farlo soprattutto nel 1994 e nel 2006, quando un po’ tutti erano sicuri di una schiacciante vittoria della sinistra, che di nuovo non ci fu.
Quest’ultimo, negli studi elettorali, si chiama effetto winner: saltare sul carro del vincitore al momento del sondaggio, per poi scegliere quel che si vuole quando si va a votare davvero.
Che c’entra tutto questo con Berlusconi ?
C’entra, perché anche oggi, verosimilmente, operano le distorsioni di sempre.
C’è un vincitore annunciato (il Pd di Bersani), ci sono liste momentaneamente imbarazzanti (tutto ciò che sa di Lega e Berlusconi), ci sono liste rifugio, con cui sei abbastanza tranquillo di non fare brutta figura (lista Monti).
Il sondaggista esperto, se vuole indovinare il voto o dare informazioni attendibili al suo committente, dovrebbe aggiungere un po’ di voti a Pdl e Lega, toglierne un po’ a Bersani e Monti.
Insomma dovrebbe «aggiustare» i sondaggi. Non sappiamo se qualche istituto lo fa effettivamente o se, più correttamente, i numeri che vengono pubblicati ogni giorno sono quelli veri, quelli che risultano ai sondaggisti prima di ogni correzione o ritocco.
Se, come dobbiamo augurarci, i dati resi pubblici non sono ritoccati, dovremmo concludere che il distacco effettivo del centro-destra è sensibilmente minore di quello che viene indicato dai sondaggi.
Diciamo, giusto per dare un’idea, che dovremmo aggiungere un paio di punti al centro-destra e toglierne altrettanti al Pd e alla lista Monti.
C’è poi un altro fattore che gioca a favore di Berlusconi.
Nella seconda Repubblica il cosiddetto incumbent, ossia l’ultimo che ha governato, non ha mai vinto le elezioni.
Gli italiani hanno sempre bocciato chi aveva governato, e hanno sempre scommesso su chi stava all’opposizione.
Da questo punto di vista far cadere Berlusconi senza andare al voto è stato un grosso assist a Berlusconi stesso: ha concesso agli italiani il tempo di dimenticare la loro delusione per il duo Tremonti-Berlusconi e di convogliare tutta la loro rabbia sul governo Monti.
Un anno fa Berlusconi era il governo uscente e Bersani era l’opposizione che si candidava a prendere la guida del Paese, oggi il governo uscente è quello di Monti, e l’opposizione è Berlusconi, non certo Bersani che con Monti e il suo governo è stato assai leale.
Insomma lo svantaggio di essere l’ultimo ad aver governato ricade su Monti, e il vantaggio di essere l’opposizione – dopo lo strappo con Monti – è tutto di Berlusconi.
D’accordo, direte voi, ma sui programmi Berlusconi non è credibile.
Qui occorre intendersi. Sui programmi nessuno è credibile, forse nemmeno Monti, la cui famigerata agenda ha già subito fin troppe giravolte (ad esempio su Imu e pressione fiscale).
E naturalmente Berlusconi non fa eccezione, racconta di aver rispettato il «Contratto con gli italiani», ma non dice la verità, come sa chiunque abbia studiato seriamente le cifre (che fine hanno fatto le due aliquote Ires al 23 e 33%?).
Però un conto è fare promesse credibili, un conto è apparire credibili agli occhi dell’opinione pubblica.
Distinzione sottile, ma riflettiamoci su: fra Bersani, Monti e Berlusconi chi fa proposte che più facilmente possono essere credute?
Secondo me è Berlusconi che ha più probabilità di intercettare gli umori della gente.
E spiego perché. Da almeno due anni, dunque da prima dell’avvento di Monti, i sondaggi segnalano che il problema delle tasse è diventato assolutamente prioritario, come non lo era mai stato prima.
Di fronte a questo problema chi è più credibile?
La sinistra, che le tasse e la spesa pubblica le ha nel suo Dna?
Il governo Monti, che i mali dell’Italia li ha curati innanzitutto con maggiori tasse?
O Berlusconi che promette di eliminare l’Imu sulla prima casa e l’ha già fatto con l’Ici?
E sul lavoro, l’altro grande problema degli italiani, chi è più credibile?
La sinistra, verrebbe da dire.
Però guardiamo anche al linguaggio, alle parole che si usano per farsi capire dagli italiani. «Mettere il lavoro al centro», slogan ripetuto fino alla noia dai dirigenti della sinistra, non evoca nulla di preciso, di concreto.
Dire che chi vuol assumere un giovane a tempo pieno potrà farlo senza pagare un euro di tasse e contributi («come fosse in nero», ha detto Berlusconi in tv), uno dei cavalli di battaglia del centro-destra, è una proposta che chiunque capisce, e chi ha un’attività apprezza.
Naturalmente ognuno può pensare che nulla di quel che dice Berlusconi sarà realizzato, o all’opposto che tutto sarà realizzato e proprio questo ci porterà al disastro.
Ma resta il fatto che quel che vuol fare Berlusconi si capisce subito, mentre quel che vogliono Bersani e Monti si capisce meno, o appare lontano, astratto, difficilmente traducibile in misure concrete.
Per dirla con Adriano Celentano, Berlusconi è rock, Monti è lento, come si vede bene in tv.
Non sono categorie politiche, ma nella comunicazione sono cose che contano.
E la politica è anche questo, comunicazione, energia, saper arrivare agli elettori.
Tutte cose che in un mondo ben ordinato dovrebbero contare poco ma che, quando nessuno è veramente credibile, finiscono per contare molto.
Insomma, se fossi Bersani dormirei ancora sonni tranquilli. Non tranquillissimi, però.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
camillobenso ha scritto:La Stampa 20.1.13
E se vincesse ancora Berlusconi
di Luca Ricolfi
.
mi rendo conto che dover riempire delle pagine di giornale tutti i giorni quando non si ha un caXXo da dire è dura.
sarebbe bene però che Ricolfi cercasse di non riempirle di cazzate...
prima di scrivere infatti sarebbe bastato che avesse consultato i risultati del 2008 qui:
http://www.repubblica.it/speciale/2008/ ... index.html
in Lombardia il csx perse di 23 e ora se la gioca
in Veneto il csx perse di 24 e ora se la gioca
in Sicilia il csx perse di 25 e ora se la gioca
perciò i bananas hanno ZERO possibilità di vincere alla camera.
e aggiungo che questi vaticini può andarli a scrivere sulla pagina facebook del mago do nascimiento...non su un giornale che si ritiene "serio" e sul quale scrive anche Gramellini,persona che stimo e che non si merita di essere accomunato con questo parvenu di Ricolfi.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Condivido e sottoscrivo Shiloh.
Se dobbiamo correre dietro a queste fesserie ....
E' invece vero che e 'possibile non ottenere la maggioranza al Senato.
A quel punto ... che si fa ?
Se dobbiamo correre dietro a queste fesserie ....
E' invece vero che e 'possibile non ottenere la maggioranza al Senato.
A quel punto ... che si fa ?
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Si rivota... niente inciuci per favore
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
A quel punto ... che si fa ?
Secondo me alcune cose si potrebbero fare. AD esempio :
- nominare il presidente della Repubblica , Chi ? Emma Bonino.
- cambiare la legge elettorale, un bel doppio turno, con i voti del centrosinistra, della sinistra, e di
5 Stelle
- mandare Monti in Europa
- votare in autunno
Per le riiforme costituzionali è meglio aspettare ad avere una maggioranza sicura alla Camera e al Senato.
Secondo me alcune cose si potrebbero fare. AD esempio :
- nominare il presidente della Repubblica , Chi ? Emma Bonino.
- cambiare la legge elettorale, un bel doppio turno, con i voti del centrosinistra, della sinistra, e di
5 Stelle
- mandare Monti in Europa
- votare in autunno
Per le riiforme costituzionali è meglio aspettare ad avere una maggioranza sicura alla Camera e al Senato.
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Torna a salire la coalizione di centrosinistra che, guadagnando più di un punto (+1,1%) rispetto alla settimana scorsa, si conferma quella con più consensi (34,1%) in vista delle prossime elezioni. Perde invece oltre mezzo punto (-0,6%) il centrodestra, che si attesta al 26,6 percento, mentre continua il trend positivo del Movimento 5 Stelle, che sale ancora di quasi mezzo punto (+0,4%), raggiungendo come partito il Pdl.
Scende di quasi un punto (-0,9%) la coalizione di centro, al 12,8%. Stabile la Rivoluzione civile di Ingroia, al 5,4 percento. Torna a salire (+1,3%) il cosiddetto 'partito del non voto', che, tra indecisi e astenuti, raggiunge il 35,2 percento. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
L'istituto ha anche chiesto quale partito avesse fatto di più per le liste pulite e verificato la performance dei partiti nelle diverse classi di età. Sulle liste pulite è risultato primo il movimento di Grillo. Quanto al voto per classi d'età il miglior risultato del M5S è tra i più giovani. La migliore performance per il Pd è invece nel voto over 65.
Questo il risultato delle intenzioni di voto per le coalizioni (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla rilevazione del 18 gennaio):
- CENTROSINISTRA 34,1% (+1,1).
- CENTRODESTRA 26,6% (-0,6).
- MOVIMENTO 5 STELLE 17,2% (+0,4).
- CENTRO 12,8% (-0,9).
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 5,4% ( = ).
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 2,0% (-0,2).
- AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 0,9% (-0,1).
Questo il risultato delle intenzioni di voto per i partiti (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla rilevazione del 18 gennaio):
- PD 29,4% (+0,6).
- PDL 17,2% (-0,5).
- MOVIMENTO 5 STELLE 17,2% (+0,4).
- SCELTA CIVICA CON MONTI 7,5% (-1,1).
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 5,4% ( = ).
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 5,3% (-0,1).
- SEL 4,4% (+0,6).
- UDC 4,2% (+0,1).
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 2,0% (-0,2).
- FRATELLI D'ITALIA 1,5% ( = ).
- LA DESTRA 1,1% (-0,4).
- FLI 1,1% (+0,1).
- AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 0,9% (-0,1).
- ALTRI CENTRODESTRA 1,5% (+0,4).
- ALTRI CENTROSINISTRA 0,3% (-0,1).
- ALTRI 1,0% (+0,3).
- PARTITO NON VOTO 35,2 (+1,3).
Questo il risultato per quanto riguarda la domanda su chi avesse fatto di più per le liste pulite (era possibile dare due risposte):
- MOVIMENTO 5 STELLE 36%.
- PD 29%.
- PDL 16%.
- SCELTA CIVICA CON MONTI 12%.
- RIVOLUZIONE CIVILE DI INGROIA 9%.
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 8%.
- SEL 7%.
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 4%.
- AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 3%.
- UDC 3%.
Questo, infine, la composizione del voto ai partiti per classi di età:
18-34 / 35-64 / OVER 65
- PD 26% / 24% / 41%.
- MOVIMENTO 5 STELLE 22% / 19% / 10%.
- PDL 10% / 19% / 18%.
- SCELTA CIVICA CON MONTI 10% / 8% / 6%.
- SEL 8% / 5% / 3%.
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 6% / 6% / 4%.
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 5% / 5% / 6%.
- UDC 3% / 4% / 5%.
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 3% / 2% / 3%.
Il sondaggio è stato realizzato da SWG Spa-Trieste per Agorà-RAI 3 nei giorni 22-23 gennaio 2013, tramite sondaggio telefonico (CATI) e online con metodo online CAWI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1500 soggetti maggiorenni (su 4900 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Il campione intervistato online è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d'errore massimo: +/- 2,96%.
questo prima di Montepaschi e del Monti di stamattina " con un PDl mondato", ancora chissà che dobbiamo sentire ....
Scende di quasi un punto (-0,9%) la coalizione di centro, al 12,8%. Stabile la Rivoluzione civile di Ingroia, al 5,4 percento. Torna a salire (+1,3%) il cosiddetto 'partito del non voto', che, tra indecisi e astenuti, raggiunge il 35,2 percento. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
L'istituto ha anche chiesto quale partito avesse fatto di più per le liste pulite e verificato la performance dei partiti nelle diverse classi di età. Sulle liste pulite è risultato primo il movimento di Grillo. Quanto al voto per classi d'età il miglior risultato del M5S è tra i più giovani. La migliore performance per il Pd è invece nel voto over 65.
Questo il risultato delle intenzioni di voto per le coalizioni (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla rilevazione del 18 gennaio):
- CENTROSINISTRA 34,1% (+1,1).
- CENTRODESTRA 26,6% (-0,6).
- MOVIMENTO 5 STELLE 17,2% (+0,4).
- CENTRO 12,8% (-0,9).
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 5,4% ( = ).
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 2,0% (-0,2).
- AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 0,9% (-0,1).
Questo il risultato delle intenzioni di voto per i partiti (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla rilevazione del 18 gennaio):
- PD 29,4% (+0,6).
- PDL 17,2% (-0,5).
- MOVIMENTO 5 STELLE 17,2% (+0,4).
- SCELTA CIVICA CON MONTI 7,5% (-1,1).
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 5,4% ( = ).
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 5,3% (-0,1).
- SEL 4,4% (+0,6).
- UDC 4,2% (+0,1).
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 2,0% (-0,2).
- FRATELLI D'ITALIA 1,5% ( = ).
- LA DESTRA 1,1% (-0,4).
- FLI 1,1% (+0,1).
- AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 0,9% (-0,1).
- ALTRI CENTRODESTRA 1,5% (+0,4).
- ALTRI CENTROSINISTRA 0,3% (-0,1).
- ALTRI 1,0% (+0,3).
- PARTITO NON VOTO 35,2 (+1,3).
Questo il risultato per quanto riguarda la domanda su chi avesse fatto di più per le liste pulite (era possibile dare due risposte):
- MOVIMENTO 5 STELLE 36%.
- PD 29%.
- PDL 16%.
- SCELTA CIVICA CON MONTI 12%.
- RIVOLUZIONE CIVILE DI INGROIA 9%.
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 8%.
- SEL 7%.
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 4%.
- AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 3%.
- UDC 3%.
Questo, infine, la composizione del voto ai partiti per classi di età:
18-34 / 35-64 / OVER 65
- PD 26% / 24% / 41%.
- MOVIMENTO 5 STELLE 22% / 19% / 10%.
- PDL 10% / 19% / 18%.
- SCELTA CIVICA CON MONTI 10% / 8% / 6%.
- SEL 8% / 5% / 3%.
- RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA 6% / 6% / 4%.
- LEGA NORD+LISTA TREMONTI 5% / 5% / 6%.
- UDC 3% / 4% / 5%.
- FARE PER FERMARE IL DECLINO 3% / 2% / 3%.
Il sondaggio è stato realizzato da SWG Spa-Trieste per Agorà-RAI 3 nei giorni 22-23 gennaio 2013, tramite sondaggio telefonico (CATI) e online con metodo online CAWI su un campione casuale probabilistico stratificato e di tipo panel ruotato di 1500 soggetti maggiorenni (su 4900 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Il campione intervistato online è estratto dal panel proprietario SWG. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d'errore massimo: +/- 2,96%.
questo prima di Montepaschi e del Monti di stamattina " con un PDl mondato", ancora chissà che dobbiamo sentire ....
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
lunedì 28 gennaio 2013
Sondaggio Tecnè per Sky Tg24 -
Senato: IBC vincerebbe in tutte le regioni, tranne il Veneto e la Sicilia, in mano al Centrodestra.
Le Liste Monti ed il M5S con una discreta rappresentanza;
esclusa invece dal Senato Rivoluzione Civile.
Il Centrosinistra ad 1 seggio dalla maggioranza assoluta.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2013/0 ... petto.html
Sondaggio Tecnè per Sky Tg24 -
Senato: IBC vincerebbe in tutte le regioni, tranne il Veneto e la Sicilia, in mano al Centrodestra.
Le Liste Monti ed il M5S con una discreta rappresentanza;
esclusa invece dal Senato Rivoluzione Civile.
Il Centrosinistra ad 1 seggio dalla maggioranza assoluta.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2013/0 ... petto.html
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Amadeus ha scritto:
questo prima di Montepaschi e del Monti di stamattina " con un PDl mondato", ancora chissà che dobbiamo sentire ....
si ben...ce lo vedo proprio il predicatore cum loden nei panni di questo:
"sarai mondo se monderai lo mondo"
http://www.youtube.com/watch?v=qJQajjpXVQI
(amà...questa è per esperti cinefili eh...)
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
lo grande contagio, lo terribilo morbo
predicatori che promettono la salvazione non mancano mai
predicatori che promettono la salvazione non mancano mai
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