Re: Renzi
Inviato: 15/02/2017, 14:03
.....UN BANDITO TRAFFICONE......
Pd, Renzi tira dritto sul congresso: "Mi dimetto e resto reggente". E chiede la revoca dei vitalizi
1/51
La Repubblica
di GOFFREDO DE MARCHIS
5 ore fa
Pd, niente congresso? Ci saranno le primarie
ROMA. Dimissioni da segretario e immediato rientro in carica per l'ordinaria amministrazione. Niente reggenza, niente ruolo provvisorio di leader del partito affidato al presidente, nessuna segreteria di garanzia. Matteo Renzi sta preparando così l'assemblea del Pd di domenica chiamata ad avviare la fase congressuale. Controllo totale della situazione, dunque, come avrebbe voluto fare dopo il 4 dicembre dimettendosi da premier ma andando subito al voto anticipato senza lasciare Palazzo Chigi. La battaglia è già cominciata e Renzi ha intenzione di usare le armi pesanti. Altro che segnali di pace di fronte alla concreta ipotesi della scissione.
Se questo schema è dentro le regole dello Statuto lo deciderà oggi la commissione di garanzia del Pd. Renzi presenterà un parere pro veritate che dice di sì, che nulla osta, che il segretario può dimettersi e restare al suo posto fino alle primarie. Non è solo un gesto di sfida a Bersani e alla minoranza che verrà magari mitigato dalla concessione di dieci giorni di tempo in più per la campagna congressuale. Dietro c'è l'intenzione di rilanciare con forza il suo messaggio, in Parlamento e al governo. Di usare il tempo della legislatura che resta per produrre atti concreti non per aspettare passivamente l'offensiva degli altri. Poi, si vedrà qual è la data giusta del voto. La finestra di giugno è probabilmente chiusa, sebbene il segretario non rinunci a sognarla. E' invece apertissima e concreta quella del 24 settembre. "Si vota in Germania e si può votare anche in Italia", ripete il segretario mettendo a tacere i dubbi di chi gli parla della legge di bilancio da presentare a Bruxelles proprio in autunno.
Il leader del Pd ha individuato due terreni di confronto duro con il Movimento 5stelle, che torneranno utili in vista delle elezioni politiche: vitalizi e banche. Se si vota alla fine di settembre (o a scadenza naturale nel 2018) le "pensioni" dei parlamentari saranno già maturate e diventeranno il cavallo di battaglia di Grillo. "Allora dobbiamo incalzare il Parlamento e il governo a fare alcune cose. I decreti attuativi su scuola e pensioni, prima di tutto. Una commissione d'inchiesta vera sulle banche. E soprattutto tagliare selvaggiamente i vitalizi. Anche a chi già li prende".
Alla Camera è già all'esame della commissione la proposta di legge firmata da Matteo Richetti. E tocca i diritti acquisiti. Renzi ha detto al capogruppo Ettore Rosato che va approvata entro due mesi. Tutte le pensioni in essere dei parlamentari verrebbero ritoccate, verso il basso naturalmente, con il ricalcolo secondo il sistema contributivo. "E' il sistema Fornero applicato ai parlamentari", spiega Richetti. Si può fare, anche retroattivamente? Richetti giura di sì, il presidente dell'Inps Tito Boeri ha caldeggiato la misura in un'audizione alla Camera. "Una legge ha valore superiore rispetto alle decisioni dell'ufficio di presidenza che hanno sempre regolato i vitalizi". Ci sarebbe un taglio netto del 30-40 per cento sugli attuali assegni, l'intero comparto previdenziale finirebbe sotto l'ala dell'Inps, chi, con le vecchie regole, prende una "pensione" anche dopo pochi giorni di attività parlamentare, verrà portato al livello della pensione minima. "Le resistenze saranno feroci anche nel mio partito - dice Richetti - ma vediamo come reagirà Di Maio: difenderà i privilegi della Casta continuando a invocare il voto che significa mantenere il sistema attuale oppure voterà con il Pd questa legge?".
La commissione d'inchiesta sulle banche sarà un altro strumento di difesa dai grillini. Ma anche dall'eventuale scissione a sinistra che Renzi considera "cosa fatta" e per evitare la quale non vuole spendersi già di tanto. Nella commissione infatti si dovrà parlare di Banca Etruria ma anche di Monte dei Paschi, di Banca 121, istituti legati al mondo degli ex Ds.
Sfide, rese dei conti e campagna elettorale permanente in previsione di elezioni che possono arrivare da un momento all'altro. Renzi ha fatto la sua scelta e si muove in sintonia con Paolo Gentiloni, dunque con la copertura di un protagonista silenzioso ma determinante per i piani del segretario. Dal quale dipendono in parte le sorti della legislatura, senza dimenticare che l'ultima parola spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
ALTRO SU MSN:
Matteo Renzi in 10 frasi che hanno fatto discutere
http://www.msn.com/it-it/notizie/politi ... spartandhp
Pd, Renzi tira dritto sul congresso: "Mi dimetto e resto reggente". E chiede la revoca dei vitalizi
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La Repubblica
di GOFFREDO DE MARCHIS
5 ore fa
Pd, niente congresso? Ci saranno le primarie
ROMA. Dimissioni da segretario e immediato rientro in carica per l'ordinaria amministrazione. Niente reggenza, niente ruolo provvisorio di leader del partito affidato al presidente, nessuna segreteria di garanzia. Matteo Renzi sta preparando così l'assemblea del Pd di domenica chiamata ad avviare la fase congressuale. Controllo totale della situazione, dunque, come avrebbe voluto fare dopo il 4 dicembre dimettendosi da premier ma andando subito al voto anticipato senza lasciare Palazzo Chigi. La battaglia è già cominciata e Renzi ha intenzione di usare le armi pesanti. Altro che segnali di pace di fronte alla concreta ipotesi della scissione.
Se questo schema è dentro le regole dello Statuto lo deciderà oggi la commissione di garanzia del Pd. Renzi presenterà un parere pro veritate che dice di sì, che nulla osta, che il segretario può dimettersi e restare al suo posto fino alle primarie. Non è solo un gesto di sfida a Bersani e alla minoranza che verrà magari mitigato dalla concessione di dieci giorni di tempo in più per la campagna congressuale. Dietro c'è l'intenzione di rilanciare con forza il suo messaggio, in Parlamento e al governo. Di usare il tempo della legislatura che resta per produrre atti concreti non per aspettare passivamente l'offensiva degli altri. Poi, si vedrà qual è la data giusta del voto. La finestra di giugno è probabilmente chiusa, sebbene il segretario non rinunci a sognarla. E' invece apertissima e concreta quella del 24 settembre. "Si vota in Germania e si può votare anche in Italia", ripete il segretario mettendo a tacere i dubbi di chi gli parla della legge di bilancio da presentare a Bruxelles proprio in autunno.
Il leader del Pd ha individuato due terreni di confronto duro con il Movimento 5stelle, che torneranno utili in vista delle elezioni politiche: vitalizi e banche. Se si vota alla fine di settembre (o a scadenza naturale nel 2018) le "pensioni" dei parlamentari saranno già maturate e diventeranno il cavallo di battaglia di Grillo. "Allora dobbiamo incalzare il Parlamento e il governo a fare alcune cose. I decreti attuativi su scuola e pensioni, prima di tutto. Una commissione d'inchiesta vera sulle banche. E soprattutto tagliare selvaggiamente i vitalizi. Anche a chi già li prende".
Alla Camera è già all'esame della commissione la proposta di legge firmata da Matteo Richetti. E tocca i diritti acquisiti. Renzi ha detto al capogruppo Ettore Rosato che va approvata entro due mesi. Tutte le pensioni in essere dei parlamentari verrebbero ritoccate, verso il basso naturalmente, con il ricalcolo secondo il sistema contributivo. "E' il sistema Fornero applicato ai parlamentari", spiega Richetti. Si può fare, anche retroattivamente? Richetti giura di sì, il presidente dell'Inps Tito Boeri ha caldeggiato la misura in un'audizione alla Camera. "Una legge ha valore superiore rispetto alle decisioni dell'ufficio di presidenza che hanno sempre regolato i vitalizi". Ci sarebbe un taglio netto del 30-40 per cento sugli attuali assegni, l'intero comparto previdenziale finirebbe sotto l'ala dell'Inps, chi, con le vecchie regole, prende una "pensione" anche dopo pochi giorni di attività parlamentare, verrà portato al livello della pensione minima. "Le resistenze saranno feroci anche nel mio partito - dice Richetti - ma vediamo come reagirà Di Maio: difenderà i privilegi della Casta continuando a invocare il voto che significa mantenere il sistema attuale oppure voterà con il Pd questa legge?".
La commissione d'inchiesta sulle banche sarà un altro strumento di difesa dai grillini. Ma anche dall'eventuale scissione a sinistra che Renzi considera "cosa fatta" e per evitare la quale non vuole spendersi già di tanto. Nella commissione infatti si dovrà parlare di Banca Etruria ma anche di Monte dei Paschi, di Banca 121, istituti legati al mondo degli ex Ds.
Sfide, rese dei conti e campagna elettorale permanente in previsione di elezioni che possono arrivare da un momento all'altro. Renzi ha fatto la sua scelta e si muove in sintonia con Paolo Gentiloni, dunque con la copertura di un protagonista silenzioso ma determinante per i piani del segretario. Dal quale dipendono in parte le sorti della legislatura, senza dimenticare che l'ultima parola spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
ALTRO SU MSN:
Matteo Renzi in 10 frasi che hanno fatto discutere
http://www.msn.com/it-it/notizie/politi ... spartandhp