Pagina 90 di 586
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 14:30
da camillobenso
Amadeus ha scritto:In assenza di simil Pertini e pseudo DeGasperi l'alternativa qual'è? un paio di elicotteri e due taniche di napalm?
vediamo di non arrivarci.
con una fiducia al 2,5 % l'unica strada è mettere a capo del dopo Monti un "tecnico di sinistra" ( nuova figura mitologica ) e possibilmente anche nei ministeri chiave , poichè nessuno vuole vedere i dinosauri di nuovo ministri.
chi sono gli esperti indicati dal PD ?
chi sono le figure di riferimento? quali sono i loro curricula ?
come intendono passare dal FARE propagandato al FARE fatto ?
come intendono passare da A ( per esempio leggi della Fornero) a B ?
....
Questo è un tassello ulteriore che va a comporre il puzzle “LA GUERRA CIVILE IN ITALIA”, …..thread iniziato il 1° luglio 2011 sul vecchio forum.
Se non volete chiamarla nel termine tecnico di “GUERRA CIVILE”, chiamatela pure “RIVOLTA”……ma alla fine sempre la si va a finire se non la si arresta prima.
Siamo su di una tavola inclinata che ci fa scivolare irreversibilmente verso il fondo,…..ma sembra che non esiste la volontà di porre rimedio…….
Quanto a :
...con una fiducia al 2,5 % l'unica strada è mettere a capo del dopo Monti un "tecnico di sinistra" ( nuova figura mitologica ) e possibilmente anche nei ministeri chiave , poichè nessuno vuole vedere i dinosauri di nuovo ministri.
chi sono gli esperti indicati dal PD ?
chi sono le figure di riferimento? quali sono i loro curricula ?
come intendono passare dal FARE propagandato al FARE fatto ?
come intendono passare da A ( per esempio leggi della Fornero) a B ?
A.A.A…economista cercasi…………………………..anche straniero,…………anche usato……………..
La prossima legislatura richiede in prima istanza non un tecnico “mitologico” di sinistra alla guida del governo, ma un economista che “tienga e pall” alla guida del ministero dell’economia.
Monti ha accettato di essere un tecnico a mezzo servizio e i dati economici degli ultimi 4 giorni o meglio, da giovedì scorso partendo dalla denuncia del Centro studi di Confindustria, …che condivido, ma che stigmatizzo chiedendo loro: “ma ‘ndo caXXo stavate tra luglio e novembre 2011” quando sono state prese delle misure economiche finanziarie che neppure uno studente al primo anno del corso di economia prenderebbe mai, …stanno a dimostrare matematicamente gli errori fatti in partenza.
Non è che il disastro economico che stiamo leggendo sia avvenuto per caso come il big bang, è solo la risultanza matematica di scelte economiche sbagliate.
Non è che al sottoscritto la prospettiva di una guerra civile piaccia molto, ma mi sto rendendo conto già da molti mesi prima avendo postato qua e là qualche segnalazione allarmistica, che tutto lavora in quella direzione.
Un esempio politico a latere. In questi giorni dove domina sovrana la follia, la dirigenza del piddì fa presente che occorre una forte unione per far fronte all’antipolitica dilagante, bisogna fermare Grillo a tutti i costi altrimenti crolla il mondo.
Quello che questi signori non si accorgono (o fanno finta di non accorgesi) che i primi grillini a lavorare per Grillo sono proprio loro con il montecazzate quotidiano che propugnano.
Con loro Grillo può dormire tranquillo tra due guanciali, i piddini lavorano per lui.
Lo stesso dicasi per la rivolta o la guerra civile, sono in molti che quotidianamente lavorano perché avvenga.
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 14:52
da Maucat
Caro Camillobenso hai ragione ma per ora non vedo ancora all'orizzonte la volontà da parte della massa degli italiani di scendere in piazza per la Guerra Civile...
Finchè ci saranno spiccioli di credito per lo smartphone, la payTV, il tatuaggetto, l'estetista, la macchina a rate, la palestra, la vacanzina, la discoteca e il capetto firmato anche se pataccato... la massa degli italiani cresciuti a partire dagli anni '80 del secolo scorso non faranno mai rivoluzioni piuttosto non mangiano (così risparmiano sulla dieta...) ma non si rivoltano contro chi li ha sfruttati e li sfrutterà ancora di più in cambio di quello di cui sopra... è un controllo mentale iniziato scientificamente negli USA sul finire degli anni '70 per evitare nuove generazioni "rompicoglioni" come quelle cresciute nei sessanta/settanta e riuscito perfettamente...
Vedremo chi lancerà la prima pietra della rivolta... un "vegliardo" di oltre mezzo secolo come me probabilmente...
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 15:00
da camillobenso
Mentre la casta di POLTRONE & FORCHETTE, parla di alleanze e di nemici da combattere, proviamo ad analizzare i dati dell’ultima settimana, su cui l’Italia vera che lavora fa i conti tutti i giorni.
Primo dato,…..fresco fresco di oggi sfornato dalla premiata ditta Fiatte e compagni.
Nu’ babbà…………
FIAT - A MARGINE DELLA PRESENTAZIONE, A TORINO, DELLA 500L
Marchionne: «Con questo mercato Ue
in Italia c'è una fabbrica in eccesso»
L'ad: «Bisogna indirizzare la produzione italiana in Usa. A Pomigliano? Nessuna discriminazione»
«Se le attuali capacità di assorbimento in Europa resteranno uguali nei prossimi 24-36 mesi, c'e uno stabilimento di troppo in Italia. Se riusciamo a indirizzare la capacità produttiva verso l'America, questo problema scompare: ma abbiamo bisogno di tranquillità per produrre in Italia». Lo ha detto l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, a margine della presentazione, a Torino, della 500L.
TRANQUILLITA' - Per spiegare che cosa intenda per «tranquillità», Marchionne ha indicato come esempio l'accordo tra Gm e sindacati pe lo stabilimento Vauxhall in Gran Bretagna, che prevede 51 settimane lavorative, 3 turni produttivi, oltre al sabato obbligatorio se necessario. «Quello è lo standard» ha precisato Marchionne. «È un problema di condivisione di obiettivi - ha detto Marchionne - che per noi sono molto chiari». Queste dichiarazioni non mancheranno di suscitare polemica anche perché giungono a due giorni dalle parole dell'amministratore delegato di Iveco (gruppo Fiat), Alfredo Altavilla, che ha annunciato la chiusura di ben 5 stabilimenti in Europa, lasciando così a casa 1.075 lavoratori. Evidentemente tutto questo è l'effetto del crollo del mercato automobilistico che si registra in Europa ma anche nel Belpaese. A giugno infatti, in Italia, si è registrato un -24,4% delle immatricolazioni (con la Fiat a -23,3%) che, secondo le previsioni, a fine anno farà scendere il mercato ai livelli del 1979.
INVESTIMENTI - Poi Marchionne ha cercato di dare anche delle rassicurazioni: «Continueremo a confermare gli investimenti in Italia a seconda dell'andamento del mercato, che non è mai stato così basso. Se avremo qualche cosa da dire su Mirafiori la diremo, per ora continuiamo a confermare». Marchionne rispondendo a chi gli chiedeva dell'accordo con Sberbank: «Ci stiamo lavorando: speriamo di formalizzare l'accordo entro fine anno». «È un problema tecnico - ha aggiunto Marchionne - più che di sostanza».
LA 500L IN SERBIA - A chi gli chiedeva se la scelta di produrre la 500L in Serbia fosse stata vantaggiosa l'ad ha risposto: «Fare la 500L in Serbia invece che a Mirafiori non ha determinato un grande risparmio, ci sono stati costi alti sulla struttura. Ma il costo della manodopera lì è inferiore, c'era il prestito della Bei e gli incentivi fiscali del Governo. Per questi motivi valeva la pena di farla lì, dal punto di vista economico».
A POMIGLIANO - Marchionne ha poi annunciato che la Fiat depositerà mercoledì il ricorso contro la sentenza del tribunale di Roma che ha condannato il Lingotto ad assumere 145 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano iscritti alla Fiom, sottolineando: «Non c'è stata discriminazione, nel 2010 sono stati assunti 20 dipendenti che erano iscritti alla Fiom». A chi gli domandava, quindi, con quale criterio sono stati assunti gli attuali addetti, Marchionne ha aggiunto: «Abbiamo assunto i migliori per il lavoro che dovevano fare», e ha ribadito che «se saremo costretti ad assumere le 145 persone (come disposto dal tribunale di Roma, ndr) altre 145 persone saranno costrette a uscire dal sistema».
CHRYSLER - Nel giorno in cui Fiat esercita l'opzione di acquisto da Veba (fondo pensione americano, ndr), su una quota del 3,3% di Chrysler e sale al 61,8% del capitale del gruppo Usa, Marchionne ha confermato che il Lingotto acquisterà il 100% della quota Chrysler ancora detenuta dal fondo Veba «al momento giusto, quando si creeranno le condizioni». Sergio Marchionne ha spiegato ai giornalisti: «Il 2016 probabilmente è un po' tardi», ha aggiunto sulla possibilità che si arrivi alla data ultima fissata dall'accordo con Veba.
Redazione Online3 luglio 2012 (modifica il 4 luglio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... da70.shtml
Dato che ci siamo indirizzati come forum verso la proposta e la soluzione dei problemi, al posto del normale ”sfogatoio”,…………come risolviamo questo primo problema?????????????
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 15:06
da soloo42000
Si risolve diversificando.
Si risolve affrancandosi, emancipandosi da FIAT.
Attirando gli investimenti di altre aziende automobilistiche concorrenti di FIAT.
O addirittura su altri filoni produttivi (ad esempio l'energia solare).
Tramite equita` fiscale, infrastrutture, giustizia, efficienza della PA.
Come a suo tempo fecero negli USA, incentivando gli insediamenti delle giapponesi.
Pero` ci vuole un governo che abbia un'idea di "politica industriale".
Non certo Passera e Fornero.
Ciao.
soloo42000
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 15:13
da lucfig
Dobbiamo essere più Giapponesi.
In Giappone se compri una auto non Made in Japan ti arriva il controllo fiscale e relative cartelle.
Altro che Mercato Globale!
Oppure dobbiamo inziare a pretendere innovazione. Per esempio obbligare alle città italiane di mettere le colonnine per le auto elettriche, obbligo ai distributori autostradali di mettere il metano (le FIAT sono state le prime a puntare sul gas blu).
Oppure se siamo un po' folli, investire sulla ricerca il 3% del PIL (sottraendo alle grandi imprese), questo comporta nel giro di 5/10 anni a delle nuove industrie.
Idee ce ne sono ... per chi abita fuori dall'Italia
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 16:31
da camillobenso
Caro Camillobenso hai ragione ma per ora non vedo ancora all'orizzonte la volontà da parte della massa degli italiani di scendere in piazza per la Guerra Civile...
Finchè ci saranno spiccioli di credito per lo smartphone, la payTV, il tatuaggetto, l'estetista, la macchina a rate, la palestra, la vacanzina, la discoteca e il capetto firmato anche se pataccato... la massa degli italiani cresciuti a partire dagli anni '80 del secolo scorso non faranno mai rivoluzioni piuttosto non mangiano (così risparmiano sulla dieta...) ma non si rivoltano contro chi li ha sfruttati e li sfrutterà ancora di più in cambio di quello di cui sopra... è un controllo mentale iniziato scientificamente negli USA sul finire degli anni '70 per evitare nuove generazioni "rompicoglioni" come quelle cresciute nei sessanta/settanta e riuscito perfettamente...
Vedremo chi lancerà la prima pietra della rivolta... un "vegliardo" di oltre mezzo secolo come me probabilmente...
Maucat
**
E’ particolarmente interessante per me questa tua osservazione, caro Maucat, perché collima con il pensiero espresso negli ultimi due anni formulato da un paio di amici del convegno dei 5.
Con altre parole, con altri termini esprimono lo stesso concetto, …il che vuol dire che nel Paese c’è chi vede le stesse cose,…anche a distanza.
Come è vero, che la generazione dai 75 anni in su non teme il peggio, perché l’ha già vissuto.
Tra l’altro si trova in una posizione in cui dalla fame del periodo della guerra per mancanza di cibo, questa generazione è passata in un continuo progredire dalla fine della guerra in poi, che confrontato con i loro anni verdi di fame, dava l’indice certo del progresso. Potremmo dire che in una certa misura, dal niente hanno avuto tutto. Ora a quell’età ci si accontenta di vivere e sapendo di avere passato tutto sommato un buon periodo ci si accontenta. Il peggio che potrebbe venire non li spaventa più di tanto. Il rammarico è solo per i figli e i nipoti, perché qualcuno la responsabilità di averli messi al mondo ce l’ha ancora.
E’ un pò come quando incontro i miei amici d’infanzia e non si fa altro che ricordare le ore trascorse a giocare, perché il nostro lavoro era quello, oltre la scuola. E’ stato un periodo così pieno e così intenso che oggi avendo trascorso buona parte della vita non ti dà rimpianti. Quel periodo te lo sei goduto fino in fondo ed è questo che conta. Sai che è passato, sai che la vita è questa e quindi nessun rammarico per un tempo che non può tornare mai più.
Lo stesso quindi vale per chi riesce a fare un confronto tra un periodo amaro pieno di stenti obbligati, come quello della guerra, e un lungo periodo di assenza di guerre dove bene o male hai potuto prendere quello che hai potuto.
E’ vera quindi la descrizione che fai delle generazioni degli anni ’80 in sui, su cui mi permetterei di aggiungere anche qualche generazione precedente.
Quando nel 2008 compare la crisi internazionale i due pistacchi della politica italiana, per non dire altro, Bibò di Milano, riesce ad imporre a Bibì di Sondrio, di non fare nulla per risolvere la crisi italiana derivata.
Guardano nei conti bancari degli italiani e vedendo che erano cospicui, Bibò decide di fare pagare ai privati detentori di buoni conti bancari o titolari di pensioni, lo scotto della crisi.
In questo modo non vengono distratti fondi dello Stato destinati alla cricche che alla fine lo sostengono politicamente.
Naturalmente i due pistacchi confidavano sul solito stellone italiano e su napoletanissimo “addà a passà ‘a nuttata”, affinché tutto passasse in fretta.
Naturalmente non avevano capito un emerito caXXo circa la profondità della crisi in atto, e se ne sbattevano altamente le palle se già da qualche anno prima del loro ritorno al potere, nel 2001, l’economia italiana non cresceva.
Ora la crisi perdura e i fondi bancari di nonni e zii si stanno esaurendo. La disoccupazione aumenta, le fabbriche chiudono, e piano piano anche la fonte di denaro si sta esaurendo per mantenere quel tipo di vita che hai decritto.
A mio parere questa settimana ci sono stati due segnali significativi.
Oltre la cronaca è interessante leggere i commenti dei lettori.
Il primo fatto è la ribellione della base del Pd all’annunciata alleanza con Casini e alla prospettiva di un nuovo Cs guidato da Monti (Fonte Casini). Si chiedono che erba fuma questa classe dirigente. E fanno sapere che se le sedi del Pd non sono ancora state occupate è perché le notizie provengono solo da fonte giornalistica (il che non è del tutto vero) perché la direzione del Partito defunto si è pronunciata più volte da un anno a questa parte verso un nuovo Cs che stracciava la foto ingiallita di Vasto.
Non dico che questa gente sia pronta per la piazza, ma l’esasperazione è tanta e che qualcosa domani, nel senso lato, potrebbe succedere.
Altrettanto interessanti sono le risposte su Il Fatto Quotidiano in merito all’espulsione di Barbato dall’Aula. Ho già riportato nei precedenti post cosa ne penso, ma quello che si legge è che i giovani non stanno a guardare tanto per il sottile sul galateo della Camera, ma si rendono conto che in questo Parlamento non hanno nessuno che li difende, e che quindi basta un Barbato qualsiasi per scatenare la propria rabbia contro la troika ABC.
Anche in questa fascia nessuno si muoverà verso la piazza, ma è un altro mattone verso il muro della casta che pensa solo agli affaracci propri.
Sono tutte cose che accadono e che vengono messe li in un angolo. Capita però, ed è sempre accaduto nella storia dell’umanità, che un fatto di troppo nell’accumulo dei bocconi amari ingoiati faccia scattare la molla.
Quale possa essere il fatto scatenante non saprei dirlo, ma l’accumulo dei fatti ingoiati in questi anni è in via di saturazione.
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 16:43
da Maucat
Io appartengo a quella generazione nata alla fine dei '50 cresciuta all'ombra di quella dei sessantottini (più grandi di me) provando a raccoglierne il testimone, che ha vissuto a pieno gli anni di piombo e poi si è vista "tradita" dagli edonisti degli anni '80 e così via...
Spero anch'io che qualche segno di risveglio nella società civile ci sia e che lo sdegno per gli accadimenti degli ultimi vent'anni sia giunto a saturazione. Ma sono convinto che siamo noi cinquantenni ad essere purtroppo i più inc****ti e non i giovani a cui è stato rubato il futuro e quella gioia che citavi tu nel post precedente che a distanza di tanti anni abbiamo ancora nel cuore noi...
PS Che cos'è il Convegno dei 5?
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 17:22
da paolo11
lucfig ha scritto:Dobbiamo essere più Giapponesi.
In Giappone se compri una auto non Made in Japan ti arriva il controllo fiscale e relative cartelle.
Altro che Mercato Globale!
Oppure dobbiamo inziare a pretendere innovazione. Per esempio obbligare alle città italiane di mettere le colonnine per le auto elettriche, obbligo ai distributori autostradali di mettere il metano (
le FIAT sono state le prime a puntare sul gas blu
).
Oppure se siamo un po' folli, investire sulla ricerca il 3% del PIL (sottraendo alle grandi imprese), questo comporta nel giro di 5/10 anni a delle nuove industrie.
Idee ce ne sono ... per chi abita fuori dall'Italia
Caro ="lucfig.auto a gas,o metano.Quieste mi sembra non si possano mettere nel box di casa, se non vi sono finestre aperte.
Mi ricordo anni addietro verso le 6 di mattina un condominio vicino a dove abito ha fatto un botto.E' rimasto in piedi, si sono solo squarciati tutti i divisori dei box.Nel 2013 andranno in produzione le auto a idrogeno.Le stanno testando nei climi rigidi.
http://www.motorionline.com/2012/04/14/ ... -nel-2013/
Ciao
Paolo11
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 18:52
da peanuts
Anche io alla Rai ho certi colleghi che dovrebbero vergognarsi.
Ma altre persone si fanno in quattro per il servizio pubblico e ce la mettono tutta.
Non voglio autocelebrarmi ma quando nevicò, per essere al lavoro alle 8, mi alzai alle 5 di mattina usando gli autobus con le catene, due linee di metropolitana e il trenino Roma Nord (la ferrovia per Viterbo stette chiusa 3 giorni). Non sono un nullafacente.
Colpiscano i nullafacenti veri, ma non lo fanno mai.
Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 04/07/2012, 20:03
da camillobenso
PS Che cos'è il Convegno dei 5?
Maucat
**
Il Convegno dei 5, è un termine che ho personalmente adottato nei confronti di un gruppo di amici che negli ultimi 15 anni si riunisce quasi tutte i fine settimana per discutere di politica.
Il nome è mutuato da una storica trasmissione della Rai iniziata nel 1947.
Da Wikipedia
Il convegno dei cinque
Nel gennaio del 1946, Servadio, chiamato dalla Direzione della Radio RAI di Roma, per alcune offerte di collaborazione, propose le basi per una nuova trasmissione, che aveva come progetto centrale quello di un gruppo di esperti che davanti ad un microfono, rispondessero alle domande degli ascoltatori, nasce così la storica trasmissione Il convegno dei cinque destinata a divenire una delle più longeve, andata in onda per oltre 32 anni, che vide come ospite fisso proprio il professor Servadio, mentre si alternarono davanti al tavolo vari esperti italiani, di diverse discipline
paolino (paolo11), e tutti gli altri over 60 del forum potrebbero ricordarsela, perchè ai tempi non c’era la TV e la radio era una vera e propria attrazione. Ovviamente si occupava spesso di politica.