Re: LA SFIDA del REFERENDUM
Inviato: 04/06/2016, 16:59
I GIORNI DEL KAOS
Mancano 4 mesi al pronunciamento di ottobre e di giravolte ne vedremo abbastanza. Quella di Benigni ha fatto scalpore a sinistra e procura divertimento a destra perché affonda un sostegno trentennale della sinistra che aveva più volte messo alla berlina l'ex campione della destra Berlusconi.
L'articolo che segue si conclude così:
Poi però a convicere il comico a dire Sì a Renzi sarebbe bastata una chiacchierata con Ezio Mauro: "Riforma pasticciata? Vero. Scritta male? Sottoscrivo. Ma meglio di nulla".
Al che si presterebbe la risposta su twitter di Minzolini a Cacciari, pubblicata dall'Espresso nella rubrica STUPIDARIO DELLA SETTIMANA.
QUANTE STELLE DAI?
Augusto Minzolini
La raffinata similitudine del senatore di Forza Italia (Twitter)
"Dice Cacciari: la riforma costituzionale è brutta, ma è meglio di niente! È come dire se c'è solo la merda nel piatto mi mangio la merda. Geniale?! Sigh!"
27-mag-16
voto medio: 4.06 | numero di voti: 216
Benigni, il retroscena sul Sì alle riforme: "Così lo hanno convinto"
Stefano Rodotà spiega come Roberto Benigni abbia deciso di schierarsi per il sì al referendum sull Costituzione: "Mi disse che non voleva esprimersi". Poi qualcosa è cambiato
Claudio Cartaldo - Sab, 04/06/2016 - 10:37
commenta
Qualcosa ha convinto Roberto Benigni a votare "sì" al referendum di ottobre sulla Costituzione.
Cosa abbia convinto il comico a cambiare opinione sulla "Costituzione più bella del mondo" non è ancora dato sapere. O forse sì. In questi giorni si sprecano le ricostruzioni sulla decisione del premio Oscar, e ora a spazzare via gli utlimi dubbi ci sono le dichiarazioni di Stefano Rodotà. Con cui il comico si è sentito poco prima di dire dal palco di Rai1 che avrebbe appoggiato la riforma di Renzi.
Il cambio di casacca di Benigni
Fino a pochi giorni fa, Roberto Benigni era ancora indeciso. E pensava di non prendere posizione. Il 3 maggio, ricostruisce il Fatto Quotidiano, il comico si era lasciato andare a questa dichiarazione: "Sarei orientato a votare No - diceva Benigni - proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione. La Costituzione è certamente perfettibile, ma preferirei un dibattito più ampio e pacato sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi". Poi concluse: "Comunque no ho ancora un'opinione definitiva". A quanto pare, però, poco dopo ha cambiato idea. I promotori del comitato per il No, infatti, avrebbero contattato Benigni per chiedere se voleva fare da testimonial. E lui cortesemente avrebbe rifiutato perché ancora "indeciso" sulla posizione da prendere, anche se orientato per il No. Poi tutto cambia.
La svolta renziana
Ad un certo punto, pochi giorni dopo, però, il comico ha cambiato idea. A spiegare tutto è Stefano Rodotà, che del comitato del No è una delle bandiere. "Alcuni gorni fa Alfiero Grandi e Alfonso Giannim attivissimi nel Comitato per il No, mi dissero che Roberto Benigni voleva parlarmi. Benigni mi ha chiamato tre volte". E in una di quelle telefonate arriva la "confessione": "Mi disse che non se la sentiva di esprimersi per il Sì o per il No". Poi però a convicere il comico a dire Sì a Renzi sarebbe bastata una chiacchierata con Ezio Mauro: "Riforma pasticciata? Vero. Scritta male? Sottoscrivo. Ma meglio di nulla".
Mancano 4 mesi al pronunciamento di ottobre e di giravolte ne vedremo abbastanza. Quella di Benigni ha fatto scalpore a sinistra e procura divertimento a destra perché affonda un sostegno trentennale della sinistra che aveva più volte messo alla berlina l'ex campione della destra Berlusconi.
L'articolo che segue si conclude così:
Poi però a convicere il comico a dire Sì a Renzi sarebbe bastata una chiacchierata con Ezio Mauro: "Riforma pasticciata? Vero. Scritta male? Sottoscrivo. Ma meglio di nulla".
Al che si presterebbe la risposta su twitter di Minzolini a Cacciari, pubblicata dall'Espresso nella rubrica STUPIDARIO DELLA SETTIMANA.
QUANTE STELLE DAI?
Augusto Minzolini
La raffinata similitudine del senatore di Forza Italia (Twitter)
"Dice Cacciari: la riforma costituzionale è brutta, ma è meglio di niente! È come dire se c'è solo la merda nel piatto mi mangio la merda. Geniale?! Sigh!"
27-mag-16
voto medio: 4.06 | numero di voti: 216
Benigni, il retroscena sul Sì alle riforme: "Così lo hanno convinto"
Stefano Rodotà spiega come Roberto Benigni abbia deciso di schierarsi per il sì al referendum sull Costituzione: "Mi disse che non voleva esprimersi". Poi qualcosa è cambiato
Claudio Cartaldo - Sab, 04/06/2016 - 10:37
commenta
Qualcosa ha convinto Roberto Benigni a votare "sì" al referendum di ottobre sulla Costituzione.
Cosa abbia convinto il comico a cambiare opinione sulla "Costituzione più bella del mondo" non è ancora dato sapere. O forse sì. In questi giorni si sprecano le ricostruzioni sulla decisione del premio Oscar, e ora a spazzare via gli utlimi dubbi ci sono le dichiarazioni di Stefano Rodotà. Con cui il comico si è sentito poco prima di dire dal palco di Rai1 che avrebbe appoggiato la riforma di Renzi.
Il cambio di casacca di Benigni
Fino a pochi giorni fa, Roberto Benigni era ancora indeciso. E pensava di non prendere posizione. Il 3 maggio, ricostruisce il Fatto Quotidiano, il comico si era lasciato andare a questa dichiarazione: "Sarei orientato a votare No - diceva Benigni - proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione. La Costituzione è certamente perfettibile, ma preferirei un dibattito più ampio e pacato sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi". Poi concluse: "Comunque no ho ancora un'opinione definitiva". A quanto pare, però, poco dopo ha cambiato idea. I promotori del comitato per il No, infatti, avrebbero contattato Benigni per chiedere se voleva fare da testimonial. E lui cortesemente avrebbe rifiutato perché ancora "indeciso" sulla posizione da prendere, anche se orientato per il No. Poi tutto cambia.
La svolta renziana
Ad un certo punto, pochi giorni dopo, però, il comico ha cambiato idea. A spiegare tutto è Stefano Rodotà, che del comitato del No è una delle bandiere. "Alcuni gorni fa Alfiero Grandi e Alfonso Giannim attivissimi nel Comitato per il No, mi dissero che Roberto Benigni voleva parlarmi. Benigni mi ha chiamato tre volte". E in una di quelle telefonate arriva la "confessione": "Mi disse che non se la sentiva di esprimersi per il Sì o per il No". Poi però a convicere il comico a dire Sì a Renzi sarebbe bastata una chiacchierata con Ezio Mauro: "Riforma pasticciata? Vero. Scritta male? Sottoscrivo. Ma meglio di nulla".