Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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L’Espresso, Michelle Conceicao: “Ho visto B. fare sesso con Ruby”

Nell'edizione de l'Espresso in edicola domani, la ragazza brasiliana racconta da testimone oculare quanto accaduto la notte del 25 aprile 2010 a Villa San Martino. "Berlusconi ha pagato cinquemila euro a Karima per una prestazione sessuale. Io ho visto tutto"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 giugno 2012

Venticinque aprile 2010, Arcore, villa San Martino. Nella casa di Silvio Berlusconi è in corso una ‘cena elegante’. Michelle Conceicao c’era. E ha raccontato cosa è successo a l’Espresso, in un’intervista pubblicata sull’edizione di domani. “Quella notte, come sempre, Berlusconi ha scelto con chi andare in camera. Tra le ragazze in quei momenti c’è molta competizione. Anche perché quelle che si fermano per la notte prendono cinquemila euro o anche di più, le altre mille o duemila al massimo. Ruby era già stata ad Arcore e ci sperava molto. Invece quella notte il presidente ha voluto solo Barbara Guerra. La porta della camera era socchiusa. Io ero nella stanza vicina, con altre ragazze. C’era anche Ruby, era riuscita a inserirsi anche lei. Sbirciavamo di nascosto. E ridevamo tra di noi: guarda lei come finge… A un certo punto non si sente più niente. La Barbara esce: “Si è addormentato”. Io scoppio a ridere. E intanto Ruby, più veloce delle altre, s’infila dentro e chiude la porta”.

Cosa è successo dopo? Michelle Conceicao non ha dubbi: la ragazza, allora minorenne, è riuscita a far ‘risvegliare’ il Cavaliere. “Ha fatto tutto lei” ha detto Michelle riferendosi a Ruby. E poi? Come è finita la ‘nottata’? “Come sempre. Il presidente Berlusconi ha dato i soldi alle ragazze. Ruby ha avuto una busta con cinquemila euro”. Testimonianza de relato? No. Michelle ha aggiunto un altro particolare. Non di poco conto. “L’ho visto io” ha detto la ragazza brasiliana, che ha raccontato di aver ripercorso quanto accaduto per paura di ripercussioni. E che, soprattutto, ripeterà tutto durante la sua testimonianza al processo. Parole forti, dure. E soprattutto in grado di far tremare l’ex presidente del Consiglio. La brasiliana parla anche di Iris Berardi, anche lei poco più che diciottenne ospiti delle cene eleganti di Arcore, dicendo a Villa Sammartino era ospite sin dal 2009 e cioè quando non era ancora maggiorenne. E racconta la brasiliana, che davanti alla telecamere del programma Exit si era vantava di non aver detto tutto al procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che anche Iris ha avuto rapporti con lui. “Tutte le ragazze che prendono i soldi devono andare da lui … Quelle che si fermano per la notte prendono cinquemila euro o anche di più, le altre mille o duemila al massimo”. Michelle accenna anche a due “molto famose” che una volta erano le sue favorite e di cui è pronta a fare i nomi ai giudici “se me li chiederanno”.

La sua testimonianza è fissata per il 25 giugno. Inizialmente doveva essere il 25 maggio e prima di quella data, quando era in Brasile, Berlusconi le ha telefonato. “Mi ha fatto un discorso – racconta -. Mi ha ripetuto una frase che usa spesso: quando il mare è in tempesta non si butta nessuno giù dalla nave”. Lei da quello sostiene di aver capito che Berlusconi non vuole che dica la verità. Dice di avere paura che le succeda qualcosa. “Io non posso restare fino al 25 giugno l’unica persona che è disposta a dire al tribunale tutta la verità – commenta -. Rischio troppo”.

Michelle è un personaggio chiave dell’inchiesta e lo sarà anche del processo. E’ lei che la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 accorre in via Fatebenefratelli a Milano insieme alla consigliera regionale Nicole Minetti, imputata nel processo Ruby, per ottenere il rilascio della marocchina fermata perché denunciata per furto. Una volta che alla Minetti sarà affidata la ragazzina, anche se ancora non compiutamente identificata come poi ha dichiarato un poliziotto testimone nel processo, è alla cittadina brasiliana che viene consegnata Ruby. Ma la bella brasiliana è anche testimone del processo e doveva rendere le sue dichiarazioni la scorsa udienza quella in cui Silvio Berlusconi ha chiesto e ottenuto il riconoscimento del legittimo impedimento perché indaffarato con una riunione del Pdl a Roma. Pochi giorni il rilascio di Ruby, grazie a quello che il procuratore aggiunto Ilda Boccassini definì un “accerchiamento militare” il 5 giugno 2010 Ruby e Michelle litigano. Ed è così che la ragazzina, invano spacciata per la nipotina dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, si ritrova nuovamente di fronte ai poliziotti. E dopo quell’intervento a casa della brasiliana che la giovane marocchina, ora mamma di una bimba, comincia a parlare con un assistente capo della Polizia. A lui racconta di essere stata costretta “ad avere rapporti sessuali con degli uomini, senza precisare ulteriormente il contenuto della suddetta informazione”, cercando di mettere nei guai la Conceicao che l’aveva denunciata per il furto di soldi e di una borsa.

Il racconto della brasiliana, per ora solo all’Espresso, andrebbe così a confermare le testimonianze anche di altre ragazze. Quelle che, come le due ex miss piemontesi, lasciarono la residenze dell’ex presidente del Consiglio indignate.Non “cene eleganti” come ha sempre dichiarato il Cavaliere per difendersi, dicendo che balletti ed esibizioni erano solo spettacoli di burlesque, ma serate ad alto tasso erotico. All’ultima udienza celebrata invece un’altra cittadina straniera aveva testimoniato a favore di Mister B., oltre il ragionier Giuseppe Spinelli – ufficiale pagatore delle Olgettine e gestore del portafoglio personale di Berlusconi – era stata sentita Marystelle Polanco, soubrette molto vicina all’ex premier, che ha dichiarato che per lui si travestiva da Obama e Boccassini, negando il pagamento di soldi in cambio di sesso da parte dell’ex premier alle ragazze.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... by/255628/
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Torna il bavaglio di Berlusconi per le notizie. Severino: “Deciso dai partiti”

di Giuseppe Giulietti

” La legge bavaglio non ci piace, sempre, comunque, dovunque, con qualsiasi Governo …”, così si sono espressi Franco Siddi e Roberto Natale, segretario e presidente della Federazione della Stampa..
” Cosa volete da me, lo hanno concordato i segretari Alfano, Bersani e Casini, io ne ho solo preso atto..”, ha risposto loro La ministro Severino, quasi fosse solo un notaio o un verbalizzatore delle riunioni di maggioranza.
Così nella settimana tra il 18 e il 24 la Camera dei deputati dovrebbe tornare a discutere e approvare un testo che, tutti assieme, abbiamo chiamato legge bavaglio quando al governo c’era Lui, il cavaliere, naturalmente quello di Arcore.
Dal momento che, a suo tempo, non ho votato il testo presentato da Mastella, ministro del governo Prodi, e ho contrastato quello di Alfano, non vedo motivo alcuno per cambiare idea di fronte ad un eventuale” Bavaglio tecnico”.
Nel testo permangono ostacoli gravi alle intercettazioni, limiti intollerabili per l’azione degli inquirenti, e, soprattutto, permangono le norme punitive contro i cronisti, gli editori, la rete.
Guai a dare anche la sola impressione che esista una doppiezza di giudizi e di comportamenti a seconda del colore del ministro proponente.
A noi di Articolo 21, ma anche a Blitz, i bavagli non piacciono mai e continueremo a contrastarli con la durezza e l’intransigenza di sempre.

11 giugno 2012 08:09 | Giuseppe Giulietti

http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/ ... o-1264130/
camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Ineleggibilità, per il Cavaliere sarebbe come spararsi sui piedi
di Lidia Ravera | 15 giugno 2012

Il deposito sovrano di questa povera Repubblica affacciata sul baratro ha deciso, l’autunno scorso, di appoggiare il governo tecnico, in tempo per salvare i suoi milioni di miliardi dal bidone “banconote & carta straccia”.

Da allora ne ha dovute buttar giù di pillole amare: i giornali stranieri trattavano il suo successore benissimo, nessuno lo scocciava con prostitute minorenni, la Merkel gli dava del tu. E lui giù: equità fiscale. Sobrietà morale. Noia mortale.

Il povero B. ha digerito tutto. Ma l’ultima gli è proprio intollerabile: una legge contro la corruzione.

È come spararsi un voto sui piedi.



Se i corrotti diventano ineleggibili, come si fa a tenere il personale politico inchiodato al tuo carrozzone? Se non puoi farli arricchire e poi tenerli per le palle perché hanno rubato, come ti regoli? Come si tiene insieme un partito di incorruttibili? Con le idee? Con spirito di servizio?


La tentazione sarebbe di mandare a fondo quel palloso di Monti con la sua severa Severino (tutte ’ste ministre over fifty, nessuna che abbia fatto un calendario decente!), ma B. si è fatto forza: su ragazzi, votate ’sta cazzata: 38 disobbedienti, 72 rimasti a casa per le inevitabili reazioni allergiche al tema. Quelli che si sono trascinati in aula hanno proposto un antidoto: una bella normativa contro “l’ampio potere discrezionale dei giudici”. Ci mancherebbe che fosse uno di “loro”, a decidere chi di “noi” ha commesso un reato!

Il Fatto Quotidiano, 15 Giugno 2012
mariok

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Cercano di intimidire i giudici

Intimidire il magistrato non migliorerà lo stato della giustizia italiana, anzi. Cercare di colpire direttamente il giudice, impedendogli di fatto di esercitare il suo dovere con serenità e indipendenza come prevede l’emendamento Pini approvato alla Camera, è esattamente il contrario di quel che si dovrebbe fare per rendere più snella e rapida la giustizia italiana e con tutte le garanzie di imparzialità per i cittadini. Che è quel chiedono da tempo gli investitori stranieri.

Cerchiamo di capirci: in Italia il giudice che sbaglia è già punito. Infatti il cittadino che ritiene di aver subito un danno può chiedere il risarcimento allo Stato che, una volta accertato l’eventuale errore del Giudice, rimborserà il cittadino avendo due anni di tempo per rivalersi sul magistrato stesso.

Ovviamente stiamo parlando di responsabilità soggettiva del giudice, in quanto sulla responsabilità oggettiva (se crolla un carcere mentre l’imputato è agli arresti, per esempio) giustamente non ci può essere nessuna sua responsabilità.

Per essere chiari, la responsabilità soggettiva può avvenire per dolo o per colpa.

Per dolo è quando una cosa non la fai e sai che devi farla, ne sei consapevole. Se il giudice ad esempio conoscesse una delle parti in causa in un processo e, al fine di agevolarla, con coscienza e volontà, emettesse una sentenza smaccatamente in favore del suo amichetto. Capita raramente ma quando succede sono gli stessi giudici a indagare e condannare i colleghi (come nel caso Mondadori).

Vi è poi la responsabilità per colpa che può avvenire per negligenza (il giudice non emette un atto entro 24 ore, facendo scadere i termini), imprudenza (il giudice decide di non punire un reato pur avendone l’obbligo) e imperizia (il giudice non studia coscienziosamente la causa e applica leggi inesistenti o decadute).

In tutti questi casi, come già detto, c’è già una norma sulla Responsabilità civile indiretta, che viene spesso applicata.

Cosa cambia allora con l’emendamento Pini e perchè il PDL vuole a tutti costi che venga approvato?

E’ semplice, Berlusconi continua ancora a comandare a bacchetta i suoi parlamentari e vuole mettere sotto ricatto i giudici. Non gli pare vero di poterlo fare solamente con la minaccia di una denuncia. Perchè è esattamente ciò che accadrebbe se passasse la norma sulla “Responsabilità diretta dei giudici” così come approvata alla Camera.

Fare causa direttamente al magistrato (e non alla Stato che poi si rivarrebbe su quest’ultimo) vuole dire intimidirlo, impedendogli l’accertamento dei dati perchè saprebbe di avere una “spada di Damocle” sulla testa che gli impedirebbe di fare serenamente il proprio lavoro. E, si sa, un magistrato deve essere messo nelle condizioni di decidere senza speranza (di vantaggi personali) e senza timore (di svantaggi o ripercussioni personali).

E quindi, secondo voi, chi si potrà permettere di avere uno stuolo di avvocati a disposizione per denunciare i giudici che, di volta in volta, indagano sui suoi presunti reati? Provate a pensare a un uomo, molto potente, uno dei più ricchi in Italia, che da anni sta cercando di sfuggire ai giudici che lo mettono di fronte alle proprie responsabilità. Ci siete arrivati? Bene sappiate che noi dell’IDV non lo permetteremo e utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per evitare che questa ennesima ingiustizia “ad personam” venga perpetrata. E non ci vengano a dire che è l’Europa che ce lo chiede perchè anche questa è una delle più colossali “balle” che si sono inventati. Poiché in tutti i paesi europei la responsabilità è dello Stato che poi si rivale sul giudice. Le numerose sentenze della Corte Europea per i diritti dell’uomo (CEDU), affermano questo principio. L’Italia sarebbe l’unico paese della comunità europea a prevedere la responsabilità diretta. Direttamente voluta e ordinata dal satrapo impenitente.

http://www.antoniodipietro.it/2012/06/c ... -i-giudici
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Intercettazioni, il ministro Severino prepara la nuova legge bavaglio

La bozza del testo, fortemente voluto dal Pdl, è già circolata tra i partiti. Rispetto al ddl Alfano, introdotto il divieto di pubblicare gli atti anche solo per riassunto fino al termine delle indagini preliminari. Carcere fino a tre anni per i giornalisti

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 giugno 2012

Torna il rischio della legge bavaglio. Perché tra il ministro della Giustizia Paola Severino e i partiti sono iniziate le trattative per mettere mano al ddl sulle intercettazioni pensato da Angelino Alfano e congelato alla Camera. La nuova bozza del testo prevede il divieto di pubblicare, anche per riassunto, gli atti di un’indagine fino all’udienza preliminare: il giornalista che non dovesse rispettare la norma rischierebbe l’arresto fino a 30 giorni. Pena che salirebbe fino a tre anni nel caso in cui sul giornale finissero intercettazionio di telefonate da distruggere o riguardanti persone non indagate.

La discussione del nuovo testo sarebbe dovuta iniziare a Montecitorio oggi, ma la Guardasigilli ha chiesto più tempo ai partiti, in particolare al Pdl che più di tutti preme per l’approvazione del nuovo bavaglio. Le bozze che il ministro ha fatto circolare nei giorni scorsi partono dal testo Alfano, che già prevedeva il carcere fino a tre anni per chi pubblicava stralci di intercettazioni destinate a essere distrutte. A questo Severino ha aggiunto le pene per chi trascrive parte degli atti riguardanti persone estranee alle indagini.

Un’altra novità riguarda i giornalisti che riportino intercettazioni durante le indagini preliminari: il divieto è stato reso più pesante rispetto al bavaglio pensato da Alfano, visto che riguarderebbe la pubblicazione di atti anche solo per riassunto. Il cronista che violasse la norma, rischierebbe multe fino a 10mila euro e l’arresto fino a 30 giorni, mentre verrebbe graziato l’editore.

Secondo Repubblica, il rafforzamento del bavaglio sarebbe ottenuto attraverso la cancellazione di due righe del precedente testo: l’articolo 114 stabiliva che “è vietata la pubblicazione, anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”, ma dopo la mediazione della presidente della commissione Giustizia di Montecitorio Giulia Bongiorno era stata inserita la frase “di tali atti è sempre consentita la pubblicazione per riassunto”. Una frase che ora è saltata, garantendo così il silenzio sulle inchieste fino al momento del processo. Proprio quello che Berlusconi ha sempre cercato di fare approvare.
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Severino: ‘Bavaglio? Stiamo cercando un equilibrio su ciò che è pubblicabile’

L'intervista della Severino:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/06/ ... le/199821/

Dopo la polemica sul ddl Anticorruzione (sul quale il Pdl ha già più volte annunciato che senza “l’emendamento Pini” sulla responsabilità civile dei giudici non voterà il provvedimento al Senato), un nuovo fronte di polemica si apre con l’intenzione del ministro della Giustizia, Paola Severino, di riformare anche il capitolo spinoso delle intercettazioni: “La sto studiando, si tratta di una riforma estremamente delicata nella quale i punti più difficili da coordinare sono il diritto-dovere di dare informazioni su delicate indagini e – afferma ai microfoni de ilfattoquotidiano.it – dall’altra parte la tutela della privacy e della riservatezza di coloro che sono attinti da queste informazioni. “E’ un lavoro difficile e complicato – ammette – ma non ci sarà nessun bavaglio alla stampa; sarà un magistrato a selezionare le notizie che hanno rilevanza dal punto di vista processuale. Ci sarà una fase in cui – spiega – le informazioni saranno pubblicabili e una fase in cui, invece, questo non sarà possibile, ma sicuramente ci saranno delle tappe in cui la doverosa informazione su momenti fondamentali dell’indagine, su fatti che abbiano concreta rilevanza per le indagini vi sarà e poi ci sono delle difficoltà tecnico-parlamentare, proprio per questo dico che si tratta di un intervento né affrettato né precipitoso, ma dev’essere accuratamente ponderato; comunque nessun black out informativo fino al processo“. Poi la Severino passa al ddl Anticorruzione: il governo chiederà la fiducia sulla responsabilità civile dei giudici al Senato? “Assolutamente prematuro parlarne – dichiara – queste sono cose che maturano con il tempo, con il dialogo e la discussione”. Partiti della maggioranza divisi e richieste di modifica al provvedimento in Senato, teme siano solo lungaggini per ritardare l’entrata in vigore del provvedimento? “Sono tutti temi che dobbiamo ancora affrontare, mano a mano vedremo come la volontà politica si affermerà”. Infine la Severino risponde sulla polemica che vede coinvolto il Quirinale sulla Trattativa Stato-Mafia e nella quale alcuni chiedono un intervento del ministro di Grazia e giustizia, che risponde: “Se e quando ve ne fossero i presupposti interverrò, al momento non mi sembra che ve ne siano le premesse. Segnalo, però, che il Quirinale si è sempre comportato in maniera rispettosa dei diritti e delle Istituzioni” di Manolo Lanaro

18 giugno 2012
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da peanuts »

ministra, io voglio sapere TUTTO.
Carte, intercettazioni, tutto quanto.

L'ha letta 'sta roba?
http://www.disinformazione.it/libertadistampa.htm
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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E Berlusconi pensa di ricandidarsi: “Solo io posso salvare il Pdl”

Secondo Libero, il Cav starebbe pensando di tornare in campo. Con Formigoni ''affondato'' alternative non ce ne sonoScritto da

Paolo Ribichini il 18 giugno 2012 in Politica

E dopo Berlusconi? A quanto pare il vuoto. In vent’anni il Cavaliere ha fatto terra bruciata intorno a sé. Volontariamente o no, il suo carisma non ha permesso che emergesse un’alternativa. Almeno nella Lega Maroni, alle spalle del “padre” è emerso e ha “pugnalato” Bossi alle spalle. Nessuno, invece, è mai riuscito ad affondare Berlusconi all’interno del Pdl, nonostante i mal di pancia interni. Pochi sopportano il grande vecchio, ma l’alternativa manca.

E se Berlusconi si ricandidasse? Se il leader non c’è, il crack è vicino. Così, come è nato, il sogno berlusconiano rischia di sparire. Azzerato. E con il sogno le poltrone: da quelle dei parlamentari a quelle delle controllate comunali. Unica strada è l’ “usato garantito”: Silvio Berlusconi. Così si fanno sempre più insistenti le voci di una candidatura del Cavaliere alle primarie del Pdl. Lui non vorrebbe, ma sono in molti che nel partito lo chiedono a gran voce. Anche quelli che farebbero a meno di lui. E lui sa bene che non ci sono concrete alternative, soprattutto oggi che Formigoni è travolto dagli scandali e Alfano non dimostra grandi doti comunicative.

Un partito a pezzi e senza idee. Berlusconi sarebbe tentato, a questo punto, di far saltare le primarie e lo stesso governo. Elezioni subito e comunicazione a tappeto. Ma nel Pdl non molti sono d’accordo. L’ala centrista preferirebbe tenere Monti fino al 2013 (il rischio di apparire “irresponsabili” è comunque grande) e tanti altri vorrebbero maggiore democrazia interna con le primarie. Così il Cav si ritrova ancora una volta di fronte ad un partito diviso e sul punto di sgretolarsi in mille pezzi. Pesano anche i sondaggi (il Pdl è oggi terzo partito dopo Pd e M5S di Beppe Grillo) e l’incapacità di recuperare terreno. Poco c’entra in fondo l’appoggio a Monti. Non ci sono idee, né prospettive. E, se l’unica alternativa è quella di candidare Vittorio Feltri, qualcuno nel Pdl preferisce tenersi il “grande vecchio”. Meglio l’usato sicuro.

Twitter: @PaoloRibichini
peanuts
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da peanuts »

Toh... ma guarda.
Chi l'avrebbe detto? (...)

Se lo rimandano ancora a palazzo chigi stavolta espatrio sul serio.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da camillobenso »

Aspetta ad espatriare............

De Pasquale scherza.....ma pensa proprio che Silvio e Fidel, i due vecchi compagnoni dei tempi delle crociere finiscano la carriera giocando dalla mattina alla sera a Tresette col morto nel quarto raggio di San Vittore?


Video
http://www.corriere.it/politica/12_giug ... e823.shtml



LE RICHIESETE DI FABIO DE PASQUALE AL TERMINE DELLA SUA REQUISITORIA
Diritti tv, il pm chiede 3 anni
e 8 mesi per Berlusconi

Il magistrato ha inoltre chiesto di condannare il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, a 3 anni e 4 mesi di carcere


Il pm Fabio De Pasquale, al termine della sua requisitoria al processo sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti tv e cinematografici da parte di Mediaset in corso a Milano, ha chiesto la condanna dell'ex-premier Silvio Berlusconi a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Il magistrato ha inoltre chiesto di condannare il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri a 3 anni e 4 mesi di carcere. Entrambi sono imputati di frode fiscale.

LE CONCLUSIONI - Il pm, a conclusione del suo intervento, ha detto che sui «fondi neri ci sono le impronte digitali di Silvio Berlusconi». Il processo ha per oggetto la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro che sarebbe stata effettuata da Fininvest - società di proprietà della famiglia dell'ex-premier - attraverso due società off-shore. La procura di Milano ipotizza che major americane abbiano venduto i diritti alle due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi. Tutti gli imputati negano ogni addebito.
Redazione Online
18 giugno 2012 | 19:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it


Un commento berlusconiano

Viva il grande partito Cattocomunista!
18.06|19:28 Oxyuranus
Al di la della colpevolezza o meno dei 2 imputati, questo è un magistrato degno del PCUS. Non per niente la magistratura italiana è l'istituzione più delegittimata e che gode di una sfiducia abissale. I commenti di giubilo di chi ha prenotato la vittoria alle prox elezioni sono lo specchio del degrado di un paese da rottamare.
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