Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

camillobenso ha scritto:PS Che cos'è il Convegno dei 5?

Maucat

**

Il Convegno dei 5, è un termine che ho personalmente adottato nei confronti di un gruppo di amici che negli ultimi 15 anni si riunisce quasi tutte i fine settimana per discutere di politica.

Il nome è mutuato da una storica trasmissione della Rai iniziata nel 1947.

Da Wikipedia

Il convegno dei cinque
Nel gennaio del 1946, Servadio, chiamato dalla Direzione della Radio RAI di Roma, per alcune offerte di collaborazione, propose le basi per una nuova trasmissione, che aveva come progetto centrale quello di un gruppo di esperti che davanti ad un microfono, rispondessero alle domande degli ascoltatori, nasce così la storica trasmissione Il convegno dei cinque destinata a divenire una delle più longeve, andata in onda per oltre 32 anni, che vide come ospite fisso proprio il professor Servadio, mentre si alternarono davanti al tavolo vari esperti italiani, di diverse discipline


paolino (paolo11), e tutti gli altri over 60 del forum potrebbero ricordarsela, perchè ai tempi non c’era la TV e la radio era una vera e propria attrazione. Ovviamente si occupava spesso di politica.
Caro camillobenso io sono nato nel 1947 non posso averla vista.E neppure il 68 non ho potuto parteciparvi alle manifestazioni, ero militare partito il 13 giugno
del 1967 e 1968.Prima a Palermo poi a Bolzano.
MI ricordo che andavamo a vedere la televisione con i genitori in un Bar.Mio padre giocava a Briscola, io guardavo il musicchiere eccc.....
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Anche io alla Rai ho certi colleghi che dovrebbero vergognarsi.
Ma altre persone si fanno in quattro per il servizio pubblico e ce la mettono tutta.
Non voglio autocelebrarmi ma quando nevicò, per essere al lavoro alle 8, mi alzai alle 5 di mattina usando gli autobus con le catene, due linee di metropolitana e il trenino Roma Nord (la ferrovia per Viterbo stette chiusa 3 giorni). Non sono un nullafacente.
Colpiscano i nullafacenti veri, ma non lo fanno mai.

E' un problema in piedi da almeno mezzo secolo. Solo chi ci sta dentro sa chi lavora e chi non lavora.

Ma se toccasse ai dipendenti stabilirlo allora si tramuta in delazione.

E' possibile che nelle coperture dei dirigenti ci siano raccomandazioni importanti.

Il problema però va risolto, perché la sfida internazionale delle nazioni emergenti non consente più questo trattamento di favore che alla fine va a gravare per la sua quota parte suoi costi dei nostri prodotti.

Certo di scandalizzare il forum, dichiaro di riuscire a comprendere chi non ha voglia di lavorare. E' un pò come una bella voce che ti consente di avere successo, oppure l'intelligenza, o la forza di volontà, o la capacità pedatoria, cito per stare con i tempi a Ballotelli, o a Maradona e Pelè. Sono tutte cose che hai o non hai non tutti nascono con la voglia di lavorare o di saper giocare bene al pallone.

Non ne hanno mai discusso ufficialmente dal punto di vista culturale. L'articolo uno della Costituzione è chiaro, ma con chi non ha voglia di lavorare cosa si vuole fare? Fucilarlo?




Nun me dicit' niente, nun vogl' sapè niente, nun me chiammat'... E soprattutto... nun rumpit' e pall che oggi è mercoledì... m'aggia rilassà!

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

soloo42000 ha scritto:Si risolve diversificando.
Si risolve affrancandosi, emancipandosi da FIAT.

Attirando gli investimenti di altre aziende automobilistiche concorrenti di FIAT.
O addirittura su altri filoni produttivi (ad esempio l'energia solare).
Tramite equita` fiscale, infrastrutture, giustizia, efficienza della PA.

Come a suo tempo fecero negli USA, incentivando gli insediamenti delle giapponesi.

Pero` ci vuole un governo che abbia un'idea di "politica industriale".
Non certo Passera e Fornero.

Ciao.

soloo42000
Sì è così, perché dalla ricostruzione del dopoguerra si è puntato sulla politica industriale,......ESSENDO QUESTO UN PAESE DI TRASFORMAZIONE.

Ma non solo Passera o Fornero, anche Monti.
Deve essere certamente afferrato nella tecnica bancaria e finanziaria ma sta a zero in economia (politica) industriale, ....oltre che nei fondamentali dell'economia.......l'ABC tanto per intendersi. Deve aver studiato moltissimo sulla tecnica bancaria e finanziaria, ma si è dimenticato che l'economia, anche se non si chiamava così regolava la vita degli uomini già pià di seimila anni fa,......e la base non è mai cambiata,....anche perché non può cambiare
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Per quale motivo il “quarto potere” non riesce a chiedere conto all’ad della Fiat Marpionne, ai sindacati, al governo Monti, alla classe politica è completamente inutile chiederlo perché è troppo impegnata a salvaguardare il proprio posto di lavoro, la propria poltroncina remunerativa,….sul perché l’industria automobilistica tedesca riesce a vendere nella Ue, malgrado le paghe del mondo del lavoro siano dell’80 % superiori a quelle italiane, e a fine anno riesce pure a dare un dividendo di 7.500 euro pro capite ai suoi dipendenti, mentre Fiat annuncia solo di chiudere????

E’ possibile che non si riesca ad ottenere un dibattito minimo tra le parti interessate su di un tema economico fondamentale mentre si sentono solo becere doglianze?

Il governo “dei Professori tecnici” ha nulla da dire in proposito.

E madama Fornero che si reputa di sapere tutto perché non da una spiegazione su questa amara realtà??????

Ma è il silenzio dei media che fa più impressione.
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Un ulteriore passo in avanti nell'Italia in decomposizione

Rai, Schifani elimina il dissidente Pdl
Fini: "Fatto di inaudita gravità politica"

La seconda carica dello Stato fa un favore a Berlusconi: sostituisce in commissione di Vigilanza il
senatore Amato che non vuole votare i candidati del partito per i vertici di viale Mazzini


Il senatore "dissidente" del Pdl vota controcorrente in Vigilanza rispetto alle indicazioni del partito e nel pomeriggio Schifani decide di sostituirlo con un altro parlamentare. Il presidente del Senato, ex senatore e capogruppo a Palazzo a Madama di Forza Italia, entra a gamba tesa nella commissione per il rinnovo del cda del servizio pubblico per favorire i candidati voluti dal partito di Berlusconi. Una decisione in contrasto con l'assenza di vincolo di mandato prevista dalla Costituzione, giustificata dalla volontà di tutelare la nomina di Antonio Pilati, ideatore della legge Gasparri. E quindi per fare un favore al Cavaliere

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... da/283543/
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Questa notizia la mettiamo in cornice e diventa l’icona del programma della riduzione di spesa del governo Monti.

Nel suo libro “Mani bucate”, Marco Cobianchi denuncia uno sperpero di aiuti di Stato per 30 miliardi/anno alle aziende “amiche”.

L’ex sottosegretario Crosetto, Pdl, nell’autunno scorso a Piazzapulita ha corretto l’importo in 80 miliardi/anno.

I dati di Cobianchi sono documentati, quelli di Crosetto una stima personale.

Monti ieri annuncia che ha bisogno di trovare subito 4,2 miliardi di euro per evitare l’aumento dell’Iva, ma si guarda bene dal ricercare, assieme al nuovo 007 James Bondi con licenza di uccidere, in questo settore.




Spending review, dimezzato il Fondo per le vittime da uranio impoverito
Una sforbiciata di circa la metà: da 21 milioni di euro a 11 per il 2012, di cui 9 già erogati per coprire circa 600 domande, la maggior parte da militari. Dura la reazione delle associazioni dei familiari: "Come si fa a tagliare sulla pelle dei malati di tumore e leucemie per colpa dello Stato?"

di Monia Melis | 5 luglio 2012

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... to/284160/
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Che cavolo aspettano a proclamare lo sciopero generale di fronte a questo scempio annunciato?
Porca puttana FERMIAMOGLI TUTTO!
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Per principio non sono contrario agli aiuti di Stato alle aziende.

Sono contrario però agli aiuti a fondo perduto. Lo Stato può intervenire a tasso agevolato, ma deve rientrare in possesso del denaro prestato, anche nel lungo periodo.

Questo perché tra l’altro evita le azioni banditesche in corso ad opera dei colletti bianchi.

A volte “meritano” maggiore considerazione i rapinatori che a volto scoperto svuotano una banca, che l’aumma aumma della commistione tra apparati dello Stato supportati dai politici, e gli imprenditori che usufruiscono degli aiuti di Stato “considerati legali”.

Non avendo più nulla da scoprire in questo mondo marcio, diventa facile supporre che tutto avvenga con debito scambio.

Recita un vecchio detto milanese: “ El can, ..el moeuv la cua minga per nient”, che tradottto significa:

IL CANE NON MUOVE LA CODA PER NIENTE.

Se il funzionario o il politico, brigano per fare avere aiuti dello Stato all’imprenditore “amico”, tutto questo non avviene per sola amicizia. Dietro ci sta sempre un ritorno di rischio.

Il ritorno di rischio è una tecnica bancaria applicata abbastanza diffusamente dai direttori di banca nell’ultimo mezzo secolo.

Questo è quanto di mia conoscenza, mentre è possibile che sia sempre stato così.

Gli istituti di credito, fanno pesare il credito a tutti i piccoli e medi clienti.

E’ con loro che si rifanno delle perdite.

Ma con i grandi o potenti clienti i direttori di banca sono disposti ad elargire grosse somme di denaro. Ovviamente, dato che in ogni operazione bancaria legata al prestito ci sta dietro il rischio, i direttori si tutelano, facendosi pagare subito la mazzetta sui soldi erogati. A volte in anticipo sul credito elergito.

Questo per il semplice motivo che se l’operazione dovesse andare male e i soldi non vengono restituiti, il direttore sa di perdere automaticamente il posto.

Di conseguenza si copre le spalle anticipatamente con una congrua mazzetta.

Nel mondo banditesco delle banche questo è risaputo e accettato, cane non mangia cane, l’importante è che l’operazione vada a buon fine, altrimenti sei fuori, è la regola degli squali.

Lo stesso dicasi in quei punti chiave dello Stato, che dietro input del politico di turno, si provvede ad erogare cospicui fondi dello Stato ad imprese “amiche”.

Precisava un anno fa un conoscente, con cui ci eravamo addentrati nel tema della crisi profonda,…che ancora al febbraio 2011, un suo cliente, non solo era tranquillo e non sentiva la crisi per via degli “AIUTI DA ROMA”, ma Roma provvedeva anche a garantirgli le commesse.

Ora l’ingiustizia è evidente, se hai santi in paradiso campi, mentre se non li hai, anche se hai grandi capacità, ma la contingenza del mercato è quella che è, puoi,…anzi devi, …crepare.

Non solo questa è una società primitiva, ma anche ad alto tasso di banditismo che sfiora la criminalità organizzata tanto deprecata a parole.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Che si fà, amà? Si riesce a venirne fuori? Io da lontano, per quello che ne so, non si riesce.

Gnà fà......

http://www.youtube.com/watch?v=ge53d22BLhg

Pure a me ieri mattina leggendo l'elenco del programma di riduzione di spesa è venuta in mente subito la Regione Sicilia.

Sergio Rizzo ci ha fatto un articolo.

007 James Bondi, con licenza di uccidere, e il suo capo Monti, sapranno imporsi sulla Regione Sicilia con coerenza, oppure il picciotto partito da Palermo ha già comunicato a Monti e Bondi che don Caloggero, nun ne vuole sape, di questa nuova corbelleria??????




A PALAZZO DEI NORMANNI UN DIRIGENTE OGNI SEI IMPIEGATI. IL CASO DEI BABY PENSIONATI

Sicilia, più dipendenti del governo inglese
La presidenza della Regione ne conta 1.385.
Downing Street si ferma a 1.337



ROMA - Esiste in Italia un ufficio pubblico dove c'è un dirigente ogni sei impiegati. Si trova a palazzo dei Normanni, Palermo: è la presidenza della Regione siciliana.

Ma il governatore Raffaele Lombardo sappia che non è l'unico in Europa a guidare un esercito pieno zeppo di generali.

Il premier britannico James Cameron è nelle sue stesse condizioni: anche a Downing Street ogni dirigente ha in media sei sottoposti.

Il fatto è che pure i numeri sono più o meno gli stessi. Cameron ha 198 dirigenti, Lombardo 192.


Quanto ai dipendenti il Cabinet Office, equivalente della nostra presidenza del Consiglio, ne ha 1.337: quarantotto meno dei 1.385 che la presidenza della Regione siciliana contava alla fine del 2011.



Ciò basta per immaginare quali stupefacenti risultati potrebbe dare da queste parti una seria spending review .

Afferma la relazione della Corte dei conti sul rendiconto del bilancio 2011 che la Regione siciliana ha ufficialmente 17.995 dipendenti.



Su questo numero si è a lungo polemizzato, anche a proposito di paragoni che pure in Sicilia non vengono ritenuti congrui come quello con la Lombardia, Regione che ha il doppio degli abitanti ma un quinto del personale.



Ma è una cifra che non dice ancora tutto.

Intanto perché nel 2011, anno in cui riesplodeva la crisi economica più drammatica da un secolo a questa parte, ben 4.857 di questi dipendenti, in precedenza reclutati con contratto a termine, sono stati assunti in pianta stabile, a tempo indeterminato.



Il che, argomentano i giudici contabili, non mancherà di avere ripercussioni future sui conti regionali.


E poi perché a quei 17.995 se ne devono aggiungere altri 717 comandati e distaccati presso altre strutture che comunque fanno capo alla Regione.


Oltre a 2.293 a tempo determinato il cui stipendio è pagato in qualche modo dall'ente.



Totale: 21.005. Un totale, però, anch'esso incompleto. Dove mettiamo, infatti i 7.291 dipendenti delle 34 società controllate o collegate alla Regione siciliana? Se contiamo anche quelli arriviamo a 28.796.



E facciamo grazia di forestali e lavoratori socialmente utili (24.880) in forza a molti Comuni, in parte a carico della casse regionali.


Personale le cui retribuzioni sono state al centro di un durissimo scontro fra Lombardo e il commissario di governo che aveva impugnato l'ultima legge finanziaria nella quale era previsto il ricorso a un mutuo, anche per far fronte a quel problema, di 558 milioni.


Una somma che avrebbe ingigantito ancora di più il debito della Regione, già cresciuto nel 2011 di altri 818 milioni arrivando al valore record di 5,3 miliardi.

I soli dipendenti «ufficiali» assorbono 760,1 milioni, e si tratta di un costo superiore del 45,7% rispetto al 2001.



Se però calcoliamo anche gli oneri sociali, allora si arriva a un miliardo 80 milioni. Cioè poco meno della metà del costo del personale delle quindici Regioni a statuto ordinario.



Le quali hanno, tutte insieme, un numero di dirigenti pari a quello della sola Sicilia. Sono 1.836.



Ce n'è uno ogni 9 impiegati, con vette di 5 o 6 in alcune strutture, come appunto la presidenza della Regione.



L'anno scorso sono entrati in posizioni di responsabilità anche diversi soggetti esterni, circostanza che ha indotto la Corte dei conti a queste considerazioni: «È poco plausibile, a fronte di oltre 1.800 dirigenti di ruolo, ritenere che non siano già disponibili idonee professionalità all'interno dell'amministrazione.


La mancata valorizzazione delle risorse interne è in definitiva la causa dei costi sostenuti per retribuire i dirigenti esterni per i cui emolumenti è previsto un tetto massimo di 250 mila euro, di gran lunga superiore alla retribuzione massima dei dirigenti generali interni».


Per non parlare dei sette «uffici speciali» istituiti, secondo i magistrati, con «motivazioni alquanto generiche» e spesso «duplicazioni di funzioni già attribuite» ad altre strutture.



Nel rapporto si cita a titolo di esempio l'ufficio speciale Energy manager , che ha funzioni del tutto analoghe a quelle del Dipartimento regionale per l'energia.


Ma se al costo del personale «ufficiale» sommiamo anche quello dei dipendenti delle società partecipate (226 milioni) e dei dipendenti pensionati, che in Sicilia sono a carico della Regione (641 milioni), allora veleggiamo di slancio verso i due miliardi.


Dal 2004 al 2011 la spesa previdenziale è cresciuta del 31%, anche a causa di alcuni privilegi assolutamente sorprendenti sopravvissuti fino allo scorso mese di gennaio e che avranno effetti a lungo, negli anni a venire.



È appena il caso di ricordare che per i dipendenti della Regione la riforma Dini, quella che ha introdotto il metodo di calcolo basato non più sulla retribuzione ma sui contributi effettivamente versati, è entrata in vigore con otto anni di ritardo: il primo gennaio 2004, anziché il primo gennaio 1996 come per tutti i comuni mortali.




Per giunta, fino all'inizio di quest'anno potevano andare in pensione con soli 25 anni di servizio tanto quelli colpiti da disabilità, quanto coloro che avevano un genitore disabile.






Nel 2011 si sono pensionati anticipatamente perché figli di disabili 464 dipendenti regionali, contro 297 nel 2010, 230 nel 2009, 196 nel 2008, 165 nel 2007, 125 nel 2006, 138 nel 2005 e 121 nel 2004.



Da quando, proprio nel 2004, è stata perfezionata questa disposizione, hanno avuto la baby pensione, con un crescendo rossiniano, in 1.736.


Celebre il caso di Pier Carmelo Russo, pensionato a 47 anni per assistere il padre disabile, nominato però subito dopo assessore della giunta Lombardo. Alle polemiche, lui ha replicato: «Quando sono andato in pensione il mio stipendio era prossimo a diecimila euro ed ero segretario generale della Regione, il massimo livello della carriera burocratica. Ho preferito il mio amatissimo padre e sono orgogliosissimo di averlo fatto. Da quando faccio l'assessore non ho mai percepito un centesimo. Tutta la mia indennità (300.000 euro lordi annui) l'ho devoluta in beneficenza. Mi considero una persona oltremodo fortunata e desidero sdebitarmi con la Divina Provvidenza».

(Domanda: in quale Via e a quale numero civico ha la sede la "Divina Provvidenza" a
Palermo???? - ndt-un pò fdp)

Ai posteri l'ardua sentenza. Sempre che la Regione possa in futuro pagare anche le loro, di pensioni. Già oggi il tasso di copertura dei contributi non arriva che al 28,7%.

Sergio Rizzo
5 luglio 2012 | 10:28
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http://www.corriere.it/economia/12_lugl ... 9064.shtml
soloo42000
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42000 »

E` il bello delle autonomie, del regionalismo, federalismo, secessionismo, sussidiarieta`.

ALL'ITALIANA.

Tu moltiplica i livelli decisionali e moltiplicherai anche sprechi, corruzioni, inefficienze, orrori politici, ingovernabilita`.

La Sicilia e` proprio il prototipo avanzato del futuro che propugnavano i leghisti.
La` ci sono arrivati per primi solo perche` c'era una certa "cosa nostra" a spingere.
Ma in Lombardia adesso con CL li stiamo raggiungendo.


soloo42000
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