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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 03/04/2013, 21:33
da peanuts
A me viene da ridere sulla riforma elettorale.
Ma quando mai sega nord e discarica vorrebbero cambiare la legge elettorale con la quale si parano sempre il posteriore?
E c'è gente (non qua sopra) che ci crede pure
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 8:20
da shiloh
camillobenso ha scritto:
shiloh ha scritto:Grillo:
"Chi voleva un Governo M5S- centrosinistra non doveva votarci."
*************************************************************
Finalmente ha detto una verità.
mas claro ahora hermanos ???
ora,
vogliamo prendere atto della realtà...o vogliamo continuare a sognare di un governo assieme alle supercazzole ?
p.s.
applicando la proprietà transitiva,
ora si può anche affermare che chi voleva un governo ...NON doveva votare M5s.
Manca un dato.
Chi ha deciso di non votare Pd e votare M5S non sapeva che erano così in tanti a farlo.
Nessuno gli ha fornito un dato preventivo.
La responsabilità è di chi ha allontanato 3,5 milioni di voti.
Fossero stati un migliaio potevano pensare a pareri personali di dissenso.
Ma 3,5 milioni di voti è una bocciatura netta per quello che hanno fatto e altro che non hanno voluto fare.
3,5 milioni di persone che non si sentivano più rappresentate.
La sinistra è nata per rappresentare il lavoro operaio.
Il Pd è lontanissimo da anni.
Tranquillo @Tion,
adesso ci pensa quello delle supercazzole a rappresentarli...
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 8:33
da soloo42000
Tranquillo @Tion,
adesso ci pensa quello delle supercazzole a rappresentarli...
E lato PD ci pensa lo scienziato di Renzi a cambiare.
Come?
Ma e` ovvio!!!!
Alleandosi con la PdL!!!!!!
Piu` passano le settimane piu` appare evidente come per il PD in realta` non esistevano alternative al percorso attuale.
Infatti.
Posto che Renzi non era votabile.
Posto che Bersani non e` un grande comunicatore.
Posto che comunque al Senato la maggioranza non ci sarebbe stata, e dunque serviva l'appoggio esterno di un'altra forza politica.
Posto che quest'altra forza politica non poteva essere la PdL.
Posto che dati i vaffa di Grillo Bersani poteva parlare solo con Monti.
Le uniche cose da rimproverare al PD sono:
1. la partecipazione arrendevole al governo Monti
2. una campagna elettorale incredibilmente blanda
Sono cose non da poco, naturalmente.
E infatti per questa ragione il PD ha perso 3.5 milioni di voti.
Dopodiche` scatta il ragionamento sulla responsabilita` individuale.
La responsabilita` "CIVICA".
L'idea di farsi rappresentare dal primo cialtrone che passa pur di "punire" il PD.
Perche` in mezzo a tutto questo casino per milioni di italiani e` sempre questa
la priorita`: giocare a punire il PD, giocare al tirassegno con sindacati e sinistra...
In passato siamo finiti in guerra per toglierci la soddisfazione di dargli contro al comunista...
soloo42000
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 9:03
da paolo11
Finalmente qualcuno lo ha capito Che il M5S Ha sempre detto niente accordi con questi partiti.
Io l'ho votato sapendolo che questo movimento era altra cosa.
Speravo che prendesse la maggioranza per governare.Vuol dire che non siamo ancora arrivati a toccare il fondo.
E voterò Gino Strada come presidente della repubblica.
Ciao
Paolo
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 12:24
da iospero
da Il Fatto Quotidiano
Mara Mucci (5 Stelle): “Il Movimento faccia un nome per il governo”
La neodeputata imolese esce allo scoperto e fa capire di essere lei a volere il dialogo con gli altri partiti in Parlamento, contrariamente a quanto imposto da Beppe Grillo: "Facciamo una reale proposta suggerendo personalità a noi gradite"
di Martina Castigliani |
E’ una delle deputate che vorrebbe vedere il Movimento 5 Stelle fare un nome per il nuovo governo. Mara Mucci, parlamentare di Imola, non smentisce le indiscrezioni che la vogliono tra le prime a mettere in discussione la linea dura di Grillo e, rilancia con un articolo sul sito
www.maramucci.it, pubblicato poi sulla sua pagina Facebook. “Nell’ultimo incontro – scrive – abbiamo discusso quale linea politica intraprendere e personalmente credo che sia giunto il momento di fare un passo concreto verso una reale proposta di governo, attraverso una serie di personalità a noi gradite. Questa linea sarebbe coerente con l’attesa dei nostri elettori che ritengono giusto influenzare le scelte della politica, soprattutto in un momento così difficile per il nostro paese”.
Una presa di posizione in contrasto con la linea ufficiale tenuta fino ad ora dal Movimento 5 Stelle, sostenuta e ribadita da Mucci anche durante il summit serale di martedì 2 aprile. Tra i malintesi e le incomprensioni, la discussione resta quella sul futuro e le prossime strategie politiche.
“Abbiamo già visto - continua la “cittadina” che siede in Parlamento – che la nostra presenza sta producendo cambiamenti positivi e credo che per poter continuare ad influenzare la politica sia necessario provare a giocare concretamente le nostre carte”. Passi avanti che secondo Mucci sarebbero da individuare in alcuni successi come “la scelta di nomi nuovi come presidenti di Camera e Senato, il taglio degli stipendi, la maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica sul comportamento dei politici”.
Il paese però chiede altre azioni concrete e la deputata ha deciso di esprimere la sua opinione, senza volerla però imporre agli altri: “Al momento la maggioranza ha deciso di non fare nomi e, facendo parte del gruppo Movimento 5 Stelle, accetto questa decisione. Il fatto che si sia votato per decidere quale debba essere la strada da seguire fa parte di una normale dialettica interna al Movimento ed è una grande risorsa. E’ evidente che all’interno di un gruppo di oltre 160 persone ci siano pensieri diversi, soprattutto di fronte a scelte così difficili. Tutto questo non può che far crescere il nostro movimento”. Nel Movimento 5 Stelle non ci sono solo chiusure, ci tiene a ribadire Mara Mucci: “Ripeto, non è un no in assoluto a fare nomi, ma è un no per ora, motivato da chi lo ha voluto con precise argomentazioni. In futuro ci saranno probabilmente nuove consultazioni e non possiamo escludere che vengano prese di volta in volta decisioni diverse, in base a quelle che riterremo le scelte migliori per il Paese”.
"Chi ci ha votato pensando ad accordi" con la vecchia politica "ha sbagliato" dice Grillo. Ma l'Adn Kronos quantifica in "oltre una quarantina" i parlamentari disposti al dialogo
L'affermazione di Grillo è sbagliata, Grillo aveva anche più volte ripetuto "Non votate per me, ma votate per voi" .
E allora questi 8 milioni di cittadini che hanno votato per se stessi chiedono ai parlamentari eletti
di non ascoltare solo Grillo, ma la maggiorparte dei cittadini che chiedono un governo per fare
oggi quel che si può fare oggi , il paese non può aspettare .
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 13:14
da paolo11
Caro iospero .Metti anche questo.
Se la coerenza (che molti spacciano per presunzione) è una colpa, ebbene sì, abbiamo questa colpa “essere stati coerenti”. Ma sia chiaro che siamo pronti a farlo ancora e poi ancora. Ciò che non condividiamo è il pensiero di chi individua l’errore nel non aver ‘fatto un nome’.
Molti, ancora oggi, ci chiedono perché non abbiamo fatto un nome. Ed ogni volta ci ritroviamo a rispondere: perché avremmo dovuto fare un nome?
Mai ci è stata richiesta – da chi istituzionalmente avrebbe potuto farlo – un’eventuale proposta. La circostanza pareva destare interesse la sola stampa, tuttavia più per mera curiosità giornalistica (gossip), che per una reale prospettiva politica.
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbiamo ribadito la serietà delle istanze del Movimento 5 Stelle, e la nostra intenzione di proporre una rosa di nomi altrettanto autorevole ed importante, tale da renderne scontata l’approvazione in sede parlamentare tramite voto di fiducia. Si sarebbe trattato di personalità di alto profilo professionale, nonché di marcata e riconosciuta distanza dal mondo politico e da incarichi istituzionali che potessero suggerirne una contiguità.
La risposta è stata il silenzio.
Personalmente ho osato ancora di più, chiedendo al Presidente di allontanarsi dall’orizzonte politico, di cercare altrove, fuori della realtà dei partiti, ovvero laddove oggi chiedono si rivolga il suo sguardo quanti nelle elezioni appena trascorse, tra voti al M5S e astenuti, hanno voluto comunicare la loro insofferenza nei confronti della classe politica. La soluzione migliore era pertanto un governo fuori dalla politica.
Come ho in precedenza scritto nel mio resoconto, il Presidente ci ha manifestato la sua propensione a non promuovere un’esperienza con individualità e virtù estranee al palcoscenico politico (portando a tal proposito come esempio il governo Monti, ma non era quello il modello che intendevo ahimè, e comunque ritenendo non ripetibile quella esperienza) e a seguito di elezioni politiche avrebbe potuto vedere la luce solo un governo politico.
Cosa avremmo potuto dire di più? Niente.
La posizione del Presidente era chiara ed esplicita: nessun governo fuori dal mondo politico. A che pro fare nomi?
Nemmeno Pierluigi Bersani, nelle occasioni d’incontro e nei colloqui che ci hanno visto partecipi, ma neanche all’esterno, ha mai palesato la volontà di coinvolgere persone avulse dalla politica, volgendo anzi lo sguardo a persone a lui vicine e ponendosi sempre in veste di Premier, senza alcuna alternativa.
Potevamo noi fidarci? No. Troppe volte abbiamo riposto fiducia incondizionata, troppe volte abbiamo demandato, troppe volte abbiamo lasciato correre, nella speranza che ci fosse una prossima volta per rimediare.
A quanti oggi sostengono che avremmo dovuto offrire una possibilità a Bersani e al PD, chiedo: quante possibilità gli sono state concesse in questi ultimi anni? Quante occasioni hanno avuto per mantenere promesse che sistematicamente venivano disattese? Quando si sono degnati di abbandonare il ruolo di ‘stampella’ di Berlusconi, per indossare finalmente le vesti di una reale forza di opposizione, che potesse aspirare un giorno ad un ruolo di governo per risollevare le sorti del Paese? Perché questa doveva essere la volta buona? Cosa è cambiato?
Abbiamo dinnanzi gli stessi interlocutori di sempre, e da questi provengono ancora le medesime parole e illusioni che da decenni ci propinano, senza averne mai portata a realizzazione alcuna. A tal proposito, abbiamo prodotto un elenco di motivi per i quali non avremmo mai potuto fidarci: l’iniziativa, partita inizialmente quasi per gioco, si è rivelata essere un’inesauribile fonte di ragioni e argomenti.
Dopo aver preso atto, dunque, che mai si sarebbe presa in considerazione l’ipotesi di personaggi estranei all’universo politico ed in particolare di Bersani, abbiamo ritenuto uno spreco di energie l’avanzamento di eventuali proposte: qualunque personalità avessimo suggerito sarebbe servita soltanto a sfamare gli ingordi trangugiatori di gossip, e a fomentare la speculazione giornalistica che da tempo adombra la nostra attività parlamentare.
E se facendo un nome Bersani ci avesse dato il placet? Cosa avrebbe significato? Che avremmo avuto il contentino, un nome, e poi il governo voluto da Bersani e dal PD al quale avremmo dovuto dare la fiducia…. No nessuna fiducia al PD il messaggio è chiaro.
Tanto valeva a quel punto trovare un accordo e dividersi i ministeri… ecco quello significava fare dei nomi a chi aveva come unico interesse formare il “SUO” governo e ottenere la “NOSTRA” fiducia.
Qual è invece il senso – il non senso, anzi – dell’iniziativa del Presidente?
Anche se inizialmente poteva indurre l’impressione di una svolta verso la detronizzazione della casta politica, la scelta di Napolitano non è altro che un’ulteriore conferma della cecità che ha colpito la classe politica: ancora non ha compreso il risultato di queste elezioni.
La logica partitica si riscontra oggi nei gruppi ristretti indicati dal Presidente, che di ‘saggio’ hanno ben poco, e di politico hanno tanto. Altro non sono che la perfetta sintesi della realtà di partito che non vuole saperne di liberarci della sua presenza, ed alla quale gli elettori, con il voto di febbraio, hanno già detto addio.
Questa scelta dimostra che il sentimento degli elettori è ben lungi dall’essere compreso, e rende ancor più chiara la volontà della classe politica a proseguire nel solco della casta, riproponendo Violante, colui che nel 2003 svelò senza vergogna né pudore l’inciucio con Berlusconi, ed ancora oggi gode degli assurdi privilegi riservati agli ex Presidenti delle Camere.
È evidente che non hanno capito – o non vogliono capire – la lezione. Come potremmo fidarci, dunque, di tali individui?
Non è vero, inoltre, che la scelta ci soddisfi: non ci é mai piaciuta alcuna soluzione che estromettesse il luogo istituzionalmente previsto per la formazione delle leggi, ovvero il Parlamento.
Come si evince dalla mia precedente nota, l’unico aspetto cui con piacere abbiamo dato risalto è la condivisione, da parte di Napolitano, delle ragioni che da mesi sosteniamo (ricevendo in risposta sberleffi e critiche di presunti e sedicenti esperti costituzionalisti): un esecutivo c’è sempre, ed è inoltre possibile andare avanti con un governo abilitato a gestire i soli affari ordinari, subordinato all’approvazione del Parlamento per la promulgazione di atti d’urgenza.
Una condizione, quest’ultima, che restituisce centralità al Parlamento, purché questo inizi a lavorare a pieno regime e non a regime ridotto, delegando, come oggi avviene, ad una sola commissione speciale la trattazione degli affari sopra detti.
Forse poteva essere intrapresa una strada mai percorsa prima, e cioè di affidare il governo a Bersani che con i suoi ministri poteva presentarsi al Parlamento e qualora non avesse ricevuto la fiducia poteva continuare, alla stregua dell’attuale governo Monti, senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari.
Almeno sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio.
Il Movimento 5 Stelle è stato l’unico ad invocare a gran voce l’immediata ripresa delle attività in Parlamento.
In risposta abbiamo solo ricevuto insulti, venendo tacciati di incompetenza e di incapacità nel comprendere il complicato mondo della politica.
Noi comprendiamo solo la forte necessità del Paese di disporre di provvedimenti urgenti.
I politici – all’unanimità – hanno ritardato la partenza dei lavori parlamentari per subordinarli ad accordi politici, per soddisfare la fame di poltrone con le presidenze delle Commissioni, che si traducono in uffici, risorse economiche ed umane, e nel potere di decidere cosa inserire – e non inserire – negli ordini del giorno e nel calendario.
A queste condizioni, non ci stiamo. I nostri elettori non ci hanno votato per adeguarci al sistema, ma per scardinarlo, per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno.
E adesso, cosa accadrà? In tanti ce lo chiedono.
Adesso il Parlamento lavora.
La settimana prossima presenteremo i nostri disegni di legge, e avremo l’occasione, a distanza di sei anni, di rispolverare la legge d’iniziativa popolare ‘Parlamento Pulito’, sottoscritta da 350 mila cittadini, per chiederne il voto in aula.
Finalmente, i nostri ‘colleghi’ in Parlamento dovranno rendere conto ai cittadini che nel 2007 li chiamavano ad esprimersi su di una legge che prevedeva il ripristino della preferenza. Vedremo se gli auspici e le promesse diffuse ai quattro venti in campagna elettorale dai partiti troveranno riscontro nella votazione in Parlamento, o se rimarranno solo parole.
Proporremo inoltre il reddito di cittadinanza, l’abolizione dell’Irap e altre iniziative legislative direttamente in Parlamento.
Il nostro lavoro legislativo sarà complesso, sarà frutto di lavoro di squadra e non iniziativa personale di ogni singolo parlamentare e ci porterà a proporre una proposta organica e completa per ogni tema.
Ma sappiate che le proposte potranno essere esaminate solo se partiranno le Commissioni permanenti.
Se davvero è urgente fare qualcosa per il Paese ci aspettiamo un’ampia condivisione di tali istanze.
‘Presto’ e ‘subito’ paiono essere le parole d’ordine che ci accomunano tutti: e allora sia, muoviamoci!
Vito Crimi – Capogruppo Senato Movimento 5 Stelle
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Fare conpromessi si finirsce come la lega all'inizio.
Siccome Grillo.Si è speso molto per questo movimento, e quelli che lo hanno seguito con sacrificio ecc......
A mio avviso è giusto che si segua la linea tracciata.
Tanto lo vediamo ancora oggi stesso.I nomi che vorrebbero come presedente della repubblica ,i soliti noti.
Niente di nuovo.Bersani a questo punto lasci l'incarico a Renzi,vedrai che un governo con il PDL lo fa subito.
Ciao
Paolo11
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 13:23
da lucfig
Caro Paolo,
è tutta una farsa!
Non si tratta di coerenza, perché quella in qualche modo può essere salvaguardata, infatti Bersani non ha chiesto di allearsi, ma se possono astenersi per far partire il nuovo governo.
Ma Grillo non vuole un nuovo governo che lo metterebbe sicuramente in difficoltà.
Oppure
Grillo non vuole un nuovo governo per motivi suoi strettamente personali.
... e a pensar male si pecca, ma ci si azzecca!
No Paolo, non vedo coerenza nel fatto che "uno vale uno", mentre adesso "quell'uno vale e basta!"
Non vedo coerenza nella pragmaticità dei atti politici tanto dichiarata in campagna elettorale.
Non vedo coerenza nell'interesse dello Stato è superiore all'interesse del movimento/partito.
no Paolo ... non vedo coerenza!
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 14:04
da paolo11
Caro lucfig .Ci conosciamo da diverso tempo percui, ci diciamo le cose che pensiamo.
Almeno Grillo ha sempre detto che con questi partiti non vuole aver a che fare:motivo hanno distrutto L'Italia.
Fino a qui mi sembra che non ci siano dubbi.
Lui ha costruito un movimento completamente diverso dai partiti tradizionali,adoperando Internet ecc......
Poi ha sempre detto che non vuole fare inciuci con altri.
Ma dare il consenso in base alle proposte.Detto pure a Bersani.Ma di non formare un governo assieme.
O Bersani va alle camere con le sue proposte che combaciano con quelle del M5S e verranno votate.
Ma qui nel forum molti dicono che bisogna formare un governo con la maggioranza.Lui ha sempre detto di no.
Io mi metto nei suoi panni:Si è speso abbastanza in fatica eccc... per questa campagna elettorale, assieme a quelli che condividevano le sue idee.
Ora Molti cittadini lo hanno votato senza sapere di preciso come era il suo movimento, sperando che magari avesse avuto la maggioranza.
Ma questo non è avvenuto.Quindi a mio avviso lui ha ragione.Se cambiasse la sua idea di principio il movimento sparirebbe subito.
Ciao
Paolo11
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 14:16
da myriam
Paolo, il movimento sparirà proprio per questa assurda e stupida pretesa di grillo di tenere
tutti allineati e coperti come burattini!
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/04/2013, 14:23
da soloo42000
>>Fino a qui mi sembra che non ci siano dubbi.
Ci sono eccome i dubbi.
Monza, Parma, Sicilia.
Sono numerosi i casi in cui M5S lavora con gli altri partiti.
E neanche troppo male, tra l'altro.
E` evidente che invece per il governo nazionale Grillo ha deciso per il "tanto peggio tanto meglio".
Continuare a difenderlo e giustificarlo, anziche` controllarlo tramite blog come vi siete "civicamente"
impegnati a fare, vi rende responsabili delle conseguenze politiche.
Dai ritardi a possibili vie d'uscita berlusconiane ai danni economici e al tessuto produttivo.
Ciao.
soloo42000